Campionato mondiale di calcio 1966
Campionato mondiale di calcio 1966 1966 FIFA World Cup | |||||
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Competizione | Campionato mondiale di calcio | ||||
Sport | Calcio | ||||
Edizione | 8ª | ||||
Date | 11 luglio - 30 luglio 1966 | ||||
Luogo | Inghilterra (7 città) | ||||
Partecipanti | 16 (74 alle qualificazioni) | ||||
Impianto/i | 8 stadi | ||||
Risultati | |||||
Vincitore | Inghilterra (1º titolo) | ||||
Secondo | Germania Ovest | ||||
Terzo | Portogallo | ||||
Quarto | URSS | ||||
Statistiche | |||||
Miglior marcatore | Eusébio (9) | ||||
Incontri disputati | 32 | ||||
Gol segnati | 89 (2,78 per incontro) | ||||
Pubblico | 1 635 000 (51 094 per incontro) | ||||
Bobby Moore, capitano dell'Inghilterra, riceve dalle mani della regina Elisabetta II la Coppa Rimet vinta in finale sulla Germania Ovest. | |||||
Cronologia della competizione | |||||
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Il campionato mondiale di calcio 1966 o Coppa del mondo Jules Rimet del 1966 è stata l'ottava edizione del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili, organizzato dalla FIFA ogni quattro anni.
Si svolse in Inghilterra dall'11 al 30 luglio 1966, con l'affermazione dei padroni di casa, vittoriosi in finale sulla Germania Ovest al termine dei tempi supplementari. Questa è stata la prima edizione ad inserire la mascotte ufficiale del campionato.
Indice
1 Squadre partecipanti
2 Convocazioni
3 Stadi
4 Formula
5 Presentazione
5.1 Introduzione
5.2 Il cammino verso il campionato del mondo
5.3 Composizione dei gruppi e discriminanti
6 Il torneo
6.1 Gruppi eliminatori
6.2 Quarti di finale
6.3 Semifinali
6.4 Finali
7 Le partite
7.1 Fase a gruppi
7.1.1 Gruppo 1
7.1.1.1 Classifica
7.1.1.2 Risultati
7.1.2 Gruppo 2
7.1.2.1 Classifica
7.1.2.2 Risultati
7.1.3 Gruppo 3
7.1.3.1 Classifica
7.1.3.2 Risultati
7.1.4 Gruppo 4
7.1.4.1 Classifica
7.1.4.2 Risultati
7.2 Fase ad eliminazione diretta
7.2.1 Fase ad eliminazione diretta
7.2.2 Quarti di finale
7.2.3 Semifinali
7.2.4 Finale 3º posto
7.2.5 Finale
8 Classifica marcatori
9 Curiosità
10 Note
11 Bibliografia
12 Altri progetti
13 Collegamenti esterni
Squadre partecipanti |
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Pr. | Squadra | Data di qualificazione certa | Confederazione | Partecipante in quanto | Partecipazioni precedenti al torneo | Ultima presenza |
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1 | Inghilterra | 22 agosto 1960 | UEFA | Rappresentativa della nazione organizzatrice della fase finale | 4 (1950, 1954, 1958, 1962) | Cile 1962 |
2 | Brasile | 17 giugno 1962 | CONMEBOL | Paese detentore del titolo | 7 (1930, 1934, 1938, 1950, 1954, 1958, 1962) | Cile 1962 |
3 | Messico | 16 maggio 1965 | CONCACAF | Vincitrice del Secondo Turno (CONCACAF) | 5 (1930, 1950, 1954, 1958, 1962) | Cile 1962 |
4 | Uruguay | 13 giugno 1965 | CONMEBOL | Vincitrice del Gruppo 1 (CONMEBOL) | 4 (1930, 1950, 1954, 1962) | Cile 1962 |
5 | Argentina | 29 agosto 1965 | CONMEBOL | Vincitrice del Gruppo 3 (CONMEBOL) | 4 (1930, 1934, 1958, 1962) | Cile 1962 |
6 | Ungheria | 9 ottobre 1965 | UEFA | Vincitrice del Gruppo 6 (UEFA) | 5 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962) | Cile 1962 |
7 | Cile | 12 ottobre 1965 | CONMEBOL | Vincitrice del Gruppo 2 (CONMEBOL) | 3 (1930, 1950, 1962) | Cile 1962 |
8 | URSS | 17 ottobre 1965 | UEFA | Vincitrice del Gruppo 7 (UEFA) | 2 (1958, 1962) | Cile 1962 |
9 | Portogallo | 31 ottobre 1965 | UEFA | Vincitrice del Gruppo 4 (UEFA) | − | Esordiente |
10 | Francia | 6 novembre 1965 | UEFA | Vincitrice del Gruppo 3 (UEFA) | 5 (1930, 1934, 1938, 1954, 1958) | Svezia 1958 |
11 | Spagna | 10 novembre 1965 | UEFA | Vincitrice del Gruppo 9 (UEFA) | 3 (1934, 1950, 1962) | Cile 1962 |
12 | Germania Ovest | 14 novembre 1965 | UEFA | Vincitrice del Gruppo 2 (UEFA) | 5 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962) | Cile 1962 |
13 | Corea del Nord | 24 novembre 1965 | AFC | Vincitrice della Seconda Fase CAF e AFC | − | Esordiente |
14 | Svizzera | 24 novembre 1965 | UEFA | Vincitrice del Gruppo 5 (UEFA) | 5 (1934, 1938, 1950, 1954, 1962) | Cile 1962 |
15 | Italia | 7 dicembre 1965 | UEFA | Vincitrice del Gruppo 8 (UEFA) | 5 (1934, 1938, 1950, 1954, 1962) | Cile 1962 |
16 | Bulgaria | 29 dicembre 1965 | UEFA | Vincitrice del Gruppo 1 (UEFA) | 1 (1962) | Cile 1962 |
Convocazioni |
Stadi |
Per le partite di questa Coppa del Mondo furono scelti otto stadi in sette città. L'impianto di più recente inaugurazione, e maggiormente utilizzato nel torneo, era lo stadio di Wembley, con i suoi 43 anni nel 1966. Come consuetudine in Coppa del Mondo, le squadre di ogni gruppo giocavano le proprie partite in stadi geograficamente vicini. Gli incontri del gruppo 1 (quello con i padroni di casa inglesi) si giocarono tutti a Londra: cinque a Wembley, che era lo stadio ufficiale della nazionale inglese e peraltro riconosciuto come il più prestigioso stadio di calcio del mondo; uno al White City Stadium, nella zona ovest di Londra, utilizzato però, e per una sola partita, come alternativa a Wembley. Accadde infatti che la partita della fase a gironi tra Uruguay e Francia, programmata a Wembley venerdì 15 luglio 1966, si dovette giocare al White City Stadium (originariamente costruito per le Olimpiadi estive del 1908), perché nello stesso giorno erano già state programmate a Wembley delle corse di levrieri. Poiché il proprietario di Wembley non volle sentire ragioni per cancellare l'evento, la partita venne trasferita nella sede alternativa a Londra. Le partite del gruppo 2 si giocarono allo Shepherd Stadium di Sheffield e al Villa Park di Birmingham; le partite del gruppo 3 allo stadio del Manchester United a Manchester e al Goodison Park dell'Everton FC a Liverpool; le partite del Gruppo 4 infine di giocarono al Middlesbrough FC Ayresome Park a Middlesbrough e al Sunderland AFC Roker Park a Sunderland, città entrambe situate nel nord dell'Inghilterra.
Con nove incontri disputati, la sede più utilizzata fu lo stadio di Wembley. Vi si giocarono tutte le sei partite dell'Inghilterra, compresa la finalissima con la Germania Ovest, oltre alla finale per il terzo posto. Goodison Park venne utilizzato per cinque partite; Roker Park e Hillsborough ospitarono ciascuno quattro partite. Infine l'Old Trafford, il Villa Park e l'Ayresome Park ospitarono ciascuno tre partite, ma nessuna partita ad eliminazione diretta.
Londra | Birmingham | |
Wembley Stadium | White City Stadium | Villa Park |
51°33′21″N 0°16′46″W / 51.555833°N 0.279444°W51.555833; -0.279444 (Wembley Stadium) | 51°33′20″N 0°16′47″W / 51.555556°N 0.279722°W51.555556; -0.279722 (White City Stadium) | 52°30′33″N 1°53′05″W / 52.509167°N 1.884722°W52.509167; -1.884722 (Villa Park) |
Capienza: 98 600 | Capienza: 76 567 | Capienza: 52 000 |
Liverpool | Londra Manchester Liverpool Sunderland Middlesbrough Birmingham Sheffield | |
Goodison Park | ||
53°27′47″N 2°17′29″W / 53.463056°N 2.291389°W53.463056; -2.291389 (Old Trafford) | ||
Capienza: 50 151 | ||
Manchester | ||
Old Trafford | ||
53°24′41″N 1°30′02″W / 53.411389°N 1.500556°W53.411389; -1.500556 (Hillsborough) | ||
Capienza: 58 000 | ||
Sheffield | Sunderland | Middlesbrough |
Hillsborough Stadium | Roker Park | Ayresome Park |
54°54′52″N 1°23′18″W / 54.914444°N 1.388333°W54.914444; -1.388333 (Roker Park) | 54°33′51″N 1°14′49″W / 54.564167°N 1.246944°W54.564167; -1.246944 (Ayresome Park) | 53°26′20″N 2°57′58″W / 53.438889°N 2.966111°W53.438889; -2.966111 (Goodison Park) |
Capienza: 42 730 | Capienza: 40 310 | Capienza: 40 000 |
Formula |
Fase eliminatoria: quattro gruppi di quattro squadre ciascuno (identificati dal numero 1 al numero 4).
Gruppo 1: Londra (Wembley e White City Stadium).
Gruppo 2: Sheffield (Hillsborough Stadium) e Birmingham (Villa Park).
Gruppo 3: Liverpool (Goodison Park) e Manchester (Old Trafford).
Gruppo 4: Middlesbrough (Ayresome Park) e Sunderland (Roker Park).
Alla fine di ogni girone le migliori due classificate passano ai quarti di finale. Per stabilire la priorità, in caso di parità di punti, vale il criterio della differenza reti. In caso di ulteriore parità, è discriminante il numero di goal segnati nel girone. In caso di ulteriore parità si procede a sorteggio. Da questo punto in poi si disputano solo incontri a eliminazione diretta. Si giocano quattro quarti di finale, A, B, C, e D. Il quarto A vede accoppiate la prima classificata del gruppo 1 con la seconda del gruppo 2; il quarto B la seconda del gruppo 1 con la prima del gruppo 2; il quarto C la prima del gruppo 3 con la seconda del gruppo 4 e il quarto D la seconda del gruppo 3 con la prima del gruppo 4.
- La prima semifinale si disputa tra le vincenti dei quarti A e C, la seconda tra le vincenti dei quarti B e D.
Finale per il terzo posto: incontro tra le due perdenti le semifinali.
Finale per il primo posto: incontro tra le due vincenti le semifinali.
Presentazione |
Introduzione |
Al campionato del mondo del 1966 è legato uno dei più curiosi aneddoti riguardanti la Coppa Rimet. Come è noto, è uso che la federazione campione uscente rimetta il trofeo a disposizione della FIFA e del comitato organizzatore del campionato, affinché possa rimanere in esposizione fino all'assegnazione al vincitore successivo (nel 1966 campione uscente era il Brasile). Il 20 marzo 1966, però, la Coppa Rimet fu rubata da ignoti durante l'esposizione al pubblico. Dopo lunghe ricerche, fu ritrovata, in un parco pubblico londinese, avvolta in un foglio di giornale, grazie al fiuto di un cane (il meticcio Pickles, che morì l'anno dopo strozzato dal suo stesso guinzaglio). Prima del ritrovamento del trofeo, la Federcalcio inglese ne aveva fatto produrre una copia, nell'eventualità che essa non venisse ritrovata in tempo. Attualmente la copia è custodita ed esposta nel Museo nazionale del Calcio. Il campionato del 1966 fu anche il primo ad adottare una mascotte (il leone Willie) e un logo per finalità commerciali.
L'assegnazione all'Inghilterra fu probabilmente facilitata dal fatto che l'allora capo della FIFA fosse l'inglese Sir Stanley Rous. La cosa suscitò la prima di una lunga serie di polemiche per l'intero mondiale, fino alla finale. L'Inghilterra iniziò il torneo con ambizioni di vittoria, come testimoniava la dichiarazione, datata 1963, di Ramsey,[1] selezionatore dei reds, che promise di portare la Rimet nel paese patria del calcio; all'assegnazione del ruolo di Paese organizzatore all'Inghilterra contribuì anche il fatto che nel 1963 cadesse il centenario della fondazione della Football Association, la federazione calcistica inglese.[2] L'ottavo campionato del mondo non si distinse per particolare spettacolarità, anzi fu una delle edizioni con meno gol, in ragione dell'assetto più difensivo e tattico delle squadre. La stessa Inghilterra, che avrebbe poi vinto il torneo, passò il primo turno con 4 gol all'attivo e nessuno al passivo.
Questa edizione della rassegna iridata, sebbene avesse in programma il cerimoniale delle bande musicali durante l'entrata in campo delle squadre, non vide la tradizionale esecuzione degli inni nazionali all'inizio dei match (tranne nella partita inaugurale, e in occasione della finale per il titolo). Tale decisione fu dettata dal fatto che il Regno Unito temeva la presenza al mondiale dei calciatori della Corea del Nord – nazione socialista e non riconosciuta dai britannici – quale causa di possibili incidenti diplomatici con la controparte del Sud; a tal proposito, un appunto dell'allora Foreign Office sosteneva che il modo più semplice per risolvere la questione sarebbe stato quello di "negare il visto ai giocatori nordcoreani".[3]
Il cammino verso il campionato del mondo |
Il Brasile si presentava in Inghilterra forte dei due mondiali consecutivi vinti, in Svezia nel 1958 e in Cile nel 1962. Tra le altre nazionali già decorate e pretendenti al successo finale, la Germania Ovest, già campione nel 1954, l'Uruguay e l'Italia, con due successi ciascuna (rispettivamente nel 1930 e 1950 e nel 1934 e 1938).[1] Tra le outsider spiccavano invece l'Argentina, il Portogallo di Eusébio e l'URSS, campione d'Europa nel 1960 e finalista nel 1964. Le rimanenti nazionali apparivano solo di contorno, sebbene la sorpresa più grande venne proprio dal girone che ospitava l'unica asiatica del torneo, la Corea del Nord.
Essendo due dei sedici posti già riservati al Brasile campione uscente e all'Inghilterra Paese organizzatore, a contendersi i 14 posti rimanenti furono 71 squadre nazionali. La FIFA assegnò 10 posti all'UEFA: oltre alla citata Inghilterra (qualificata di diritto), su 32 iscritte alle qualificazioni approdarono alla fase finale le nazionali di Bulgaria, Francia, Germania Ovest, Italia, Portogallo, Spagna, Svizzera, Ungheria e URSS; 4 al Sudamerica (il citato Brasile, qualificato di diritto, Argentina, Cile e Uruguay) su 9 iscritte; 1 al Centro-Nord America e Caraibi (Messico) su 9 iscritte e 1 all'Africa, Asia e Oceania su 19 iscritte in totale, dopo spareggio interzone tra Africa e Asia. Non esistendo all'epoca la federazione oceanica (istituita nel 1966) l'Australia avrebbe disputato il girone di qualificazione asiatico. La federazione africana protestò per l'ulteriore spareggio che la nazionale vincitrice del girone africano avrebbe dovuto affrontare per la qualificazione e, rimasta inascoltata, decisero di ritirarsi 15 squadre africane. Si unì al boicottaggio anche un'asiatica, la Corea del Sud. Nel frattempo, il Sudafrica veniva squalificato dal Comitato Olimpico Internazionale da qualsiasi competizione sportiva per via del regime di apartheid lì vigente, e la FIFA si allineò al CIO. Alla fine, ad approdare alla fase finale fu la Corea del Nord. Tra le squadre europee non qualificate spiccava tra tutte la Svezia, finalista dell'edizione del 1958, oltre al Belgio, la Cecoslovacchia e la Jugoslavia.
Composizione dei gruppi e discriminanti |
Riprende l'Europa l'organizzazione della fase finale della Coppa Rimet, ma non varia la formula dell'edizione precedente, se non nei discriminanti usati. A dirimere le situazioni di parità di punti non si adotta più il quoziente reti ma la differenza reti e, in seconda battuta, le reti segnate. Rimane il sorteggio per la perdurante parità. Differenza reti che, comunque, è usata solo in un caso, nel gruppo 2, e solo per stabilire chi fra Germania Federale ed Argentina dovesse piazzarsi al primo posto, con entrambe le formazioni già qualificate.
La composizione dei 4 gruppi della prima fase fu affidata al consueto sorteggio pilotato, coll'adozione di 4 fasce da 4 squadre ciascuna così composte:
- Fascia 1: Grandi squadre europee (Germania Ovest, Inghilterra, Ungheria, URSS)
- Fascia 2: Squadre latino europee (Francia, Italia, Portogallo, Spagna)
- Fascia 3: Sud America (Argentina, Brasile, Cile, Uruguay)
- Fascia 4: Piccole europee e resto del Mondo (Bulgaria, Corea del Nord, Messico, Svizzera)
Esattamente come 4 anni prima, Bulgaria e Svizzera furono considerate alla stregua di materassi, a tutto vantaggio, in questo caso, del Portogallo, esordiente assoluto, inserito in una "apposita" fascia a carattere geografico. Dal punto di vista sportivo forse è solo questa l'unica incongruenza.
A facilitare il compito dei padroni di casa dell'Inghilterra, fu inoltre stabilito a priori che essi facessero parte del Gruppo 1 ed il Brasile, campione del Mondo in carica, del Gruppo 3. Ciò avrebbe significato, ammesso che entrambe le formazioni avessero fatto il loro dovere, ovvero arrivare prime nel loro girone (cosa che non riuscì al Brasile, subito eliminato), che l'Inghilterra avrebbe incontrato i detentori solo in semifinale.
Analizziamo il rendimento delle varie fasce nei gironi della prima fase, in ordine di punti e squadre qualificate ai quarti (fra parentesi la federazione con la migliore prestazione)
- Fascia 1: 20 punti e 4 qualificate (URSS)
- Fascia 2: 11 punti ed 1 qualificata (Portogallo)
- Fascia 3: 12 punti e 2 qualificate (Argentina)
- Fascia 4: 5 punti ed 1 qualificata (Corea del Nord)
Il torneo |
Gruppi eliminatori |
Il campo rispettò quasi per intero i pronostici, con qualche esclusione di rilievo: nel primo gruppo, l'Inghilterra si spartì la posta con l'Uruguay prima di superare con due classici 2-0 Francia e Messico. A ruota seguì la stessa Celeste, cui bastò un 2-1 ai francesi e un pari con i messicani per qualificarsi.
Nel gruppo 2 la Spagna, campione d'Europa uscente, non andò oltre una vittoria con poco scarto contro la Svizzera (sfavorita tra l'altro dall'arbitro sovietico Bakhramov, che annullò il gol regolare del 2-2 svizzero), mentre Germania Ovest e Argentina passarono a pari punti, con i tedeschi primi per differenza reti.
Le sorprese vennero dai gruppi 3 e 4. Nel gruppo 3 vi fu un'inaspettata sconfitta dei verdeoro brasiliani, campioni del mondo in carica, dovuta a due avversarie ostiche (Ungheria e Portogallo) ed alla mancanza del fuoriclasse Pelé,[1] che uscì anzitempo sia con i bulgari sia con la compagine di Eusébio, nonché di degni rimpiazzi al posto degli anziani Didi, Vavá e Zagallo. Nonostante l'eliminazione il Brasile, che era stato campione del mondo nel 1958 e nel 1962, recriminò per gli arbitraggi (contro la Bulgaria, arbitrata dal tedesco Kurt Tschenscher, nelle gare contro Ungheria e Portogallo, arbitrate dagli inglesi Ken Dagnall e George McCabe) in cui non vennero sanzionati molti falli fatti a danno dei giocatori chiave verdeoro[4].
Nel gruppo 4 l'Italia, vincendo 2-0 contro il Cile, si prese la rivincita della battaglia di Santiago di quattro anni prima, ma inciampò nell'URSS, venendo sconfitta 1-0. Nella decisiva partita contro la Corea del Nord perse nuovamente 1-0, con un gol di Pak Doo-Ik. Questa sconfitta causò grande scalpore in Italia, dato che la Corea del Nord era considerata una squadra facile da battere. Per questo motivo, quando i giocatori italiani rientrarono in patria dopo la sconfitta, furono accolti da circa seicento tifosi inferociti accorsi all'aeroporto di Genova per contestarli con insulti e lancio di pomodori.[5] Il turno fu passato da URSS e Corea del Nord e i tifosi di Middlesbrough, città operaia del nord dell'Inghilterra, adottarono la Nazionale asiatica e la seguirono a Liverpool per i quarti di finale.
Quarti di finale |
A dar colore ai quarti di finale ci pensarono Argentina e Inghilterra. A Wembley gli inglesi erano impegnati in una tesa partita contro i sudamericani; si scrisse che dopo mezz'ora c'erano già quattro ammonizioni argentine (Perfumo, Solari, Rattín e Artime), mentre all'inglese Stiles fu concessa ogni tipo di entrata[4], ma in realtà i cartellini furono introdotti a opera di Ken Aston, per la prima volta durante il Mondiale 1970 in Messico.[6] Al 33º il capitano argentino Antonio Rattín venne espulso dall'arbitro tedesco Rudolf Kreitlein. Nonostante gli inviti dell'arbitro tedesco a lasciare il campo, l'argentino fece finta di non capire e pretese un interprete. Alla fine lasciò il terreno di gioco e si sedette sul tappeto rosso riservato ai membri della casa reale inglese, prendendo i fischi di tutto lo stadio e ricevendo l'appellativo di "Animale". Facilitata dall'espulsione e contro un avversario esasperato, l'Inghilterra alla fine vinse 1-0, andando in semifinale. L'espulsione di Rattin venne definita in patria come el robo del siglo (il furto del secolo), il giornale sportivo francese L'Équipe intitolò «Lo scandalo è entrato a Wembley» e il suo inviato Jean Cornu scrisse «Scandaloso l'arbitro, Stiles meritava una sanzione più di Rattin...»[4]. In seguito l'arbitro tedesco Rudolf Kreitlein dichiarò di aver espulso Rattìn per una serie di falli scorretti, le continue proteste ad ogni sua decisione e perché, anche se non capiva la lingua del giocatore intuì dalle sue espressioni che lo stava insultando reiteratamente.[7][8]
Al Goodison Park di Liverpool, lo stadio dell'Everton, invece, la Corea del Nord riuscì a portarsi sul 3-0 in poco meno di mezz'ora prima che il Portogallo riuscisse a serrare le file e riorganizzare il gioco. L'ingenuità tattica degli asiatici e l'abilità dei portoghesi fecero poi la differenza e la squadra di Eusébio (quattro gol e un assist in quella partita) vinse 5-3 e raggiunse in semifinale l'Inghilterra.
L'URSS eliminò l'Ungheria 2-1, mentre nella gara Germania Ovest-Uruguay, dopo che l'arbitro inglese Jim Finney negò nei primi minuti un calcio di rigore ai sudamericani per un intervento di mano di Schnellinger in area di rigore, arrivò il vantaggio tedesco all'11° con Helmut Haller; all'inizio del secondo tempo vennero espulsi gli uruguaiani Horacio Troche ed Héctor Silva e, in 11 contro 9, i tedeschi vinsero 4-0, eliminando facilmente l'Uruguay.
Semifinali |
Le due semifinali si giocarono a un giorno di distanza, il 25 e 26 luglio a Liverpool (Germania Ovest-URSS) e a Londra (Inghilterra-Portogallo).
Sotto la direzione dell'italiano Concetto Lo Bello i tedeschi sconfissero i sovietici. A segnare per la Germania Ovest furono Haller e Beckenbauer, ma anche in questa gara ci furono delle critiche rivolte agli arbitri, poiché i sovietici furono costretti a giocare in 9 uomini a causa dell'infortunio di Sabo (all'epoca non si effettuavano cambi) e per l'espulsione dell'attaccante Igor' Čislenko; l'inviato de L'Équipe Robert Vergne scrisse «Contro l'URSS la Germania ha mostrato il peggior calcio di questi mondiali. Chi parla di complotto a favore dei tedeschi e degli inglesi può sostenere questa tesi con le cifre: nelle ultime tre partite disputate la Germania ha giocato contro squadre di dieci e nove giocatori. L'Argentina, nel girone eliminatorio in dieci (uno espulso), l'Uruguay nei quarti, in nove (due espulsi) e l'URSS in semifinale, in nove (uno ferito severamente, uno espulso)»[4].
A Londra, invece, ci vollero due gol di Bobby Charlton per aver ragione di un Portogallo in forma, che tenne aperta la partita fino all'ultimo grazie a un goal di Eusébio su rigore nel finale.
Finali |
Entrambe le finali si disputarono allo stadio londinese di Wembley.[9]
Il terzo posto finale del Portogallo, allenato da Otto Glória, rimane tuttora il massimo risultato a livello mondiale conseguito dai lusitani, fatto questo che permise a Eusébio di onorare al meglio il Pallone d'oro vinto l'anno prima grazie ai suoi successi con la maglia del Benfica.
Nella finale per l'assegnazione del titolo, fra i padroni di casa e la Germania Ovest, agli ordini di sir Alf Ramsey scesero in campo per l'Inghilterra Banks, Cohen, J. Charlton; Moore, Stiles, Wilson; Ball, Hunt, Hurst, R. Charlton, Peters. Il CT tedesco Helmut Schön schierò invece Tilkowski, Höttges, Weber; Schnellinger, Schulz, Beckenbauer; Haller, Emmerich, Held, Overath, Seeler. Da notare come l'Inghilterra chiudesse il torneo nello stesso stadio, Wembley, dove aveva giocato tutte le partite.
Haller segnò quasi subito, al 12º, ma il vantaggio tedesco durò solo sei minuti, in quanto Hurst pareggiò al 18°. La partita si svolse su un piano di sostanziale equilibrio finché al 78º Peters realizzò il gol del 2-1 che sembrava aver chiuso l'incontro. Su una contestata azione a palla ferma, Weber riuscì tuttavia a segnare il 2-2 quando ormai mancava un minuto alla fine. Gli inglesi contestarono un fallo di mano del tedesco Schnellinger, ma Dienst convalidò. Al 101°, undici minuti dopo l'inizio dei tempi supplementari, Hurst lasciò partire un tiro che sbatté contro la faccia inferiore della traversa e rimbalzò sulla linea prima di tornare in campo. Le riprese televisive dimostrarono che la palla aveva battuto sulla linea e non aveva, come richiesto dal regolamento, superato completamente la linea di porta.[9] Non sapendo cosa decidere, Dienst chiese il parere dell'assistente Tofik Bakhramov, che convalidò la rete.
Il commentatore della BBC Kenneth Wolstenholme si premurò di far sapere che il guardalinee sovietico «parlava solo russo e turco»[10], ragion per cui il dialogo con il direttore di gara poteva avvenire solo a gesti.[9] Inutili le proteste tedesche e l'attacco finale, che durò per tutto il secondo tempo supplementare: proprio allo scadere Hurst segnò il suo terzo gol personale e il quarto per l'Inghilterra, che vinse 4-2 e si laureò campione del mondo per la prima – e tuttora unica – volta nella sua storia. Geoff Hurst è attualmente l'unico calciatore ad aver segnato tre gol in una finale di un Campionato del mondo.
Le partite |
Fase a gruppi |
Gruppo 1 |
Classifica |
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Inghilterra | 5 | 3 | 2 | 1 | 0 | 4 | 0 | +4 |
2. | Uruguay | 4 | 3 | 1 | 2 | 0 | 2 | 1 | +1 |
3. | Messico | 2 | 3 | 0 | 2 | 1 | 1 | 3 | -2 |
4. | Francia | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 2 | 5 | -3 |
Risultati |
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Londra 11 luglio 1966, ore 19:30 | Inghilterra | 0 – 0 referto | Uruguay | Wembley Stadium (87.148 spett.)
|
Londra 13 luglio 1966, ore 19:30 | Francia | 1 – 1 referto | Messico | Wembley Stadium (69.237 spett.)
| ||||||
|
Londra 15 luglio 1966, ore 19:30 | Uruguay | 2 – 1 referto | Francia | White City Stadium (45.662 spett.)
| ||||||
|
Londra 16 luglio 1966, ore 15:00 | Inghilterra | 2 – 0 referto | Messico | Wembley Stadium (92.570 spett.)
| ||||||
|
Londra 19 luglio 1966, ore 16:30 | Messico | 0 – 0 referto | Uruguay | Wembley Stadium (61.112 spett.)
|
Londra 20 luglio 1966, ore 19:30 | Inghilterra | 2 – 0 referto | Francia | Wembley Stadium (98.270 spett.)
| ||||||
|
Gruppo 2 |
Classifica |
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Germania Ovest | 5 | 3 | 2 | 1 | 0 | 7 | 1 | +6 |
2. | Argentina | 5 | 3 | 2 | 1 | 0 | 4 | 1 | +3 |
3. | Spagna | 2 | 3 | 1 | 0 | 2 | 4 | 5 | -1 |
4. | Svizzera | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 1 | 9 | -8 |
Risultati |
Sheffield 12 luglio 1966, ore 19:30 | Germania Ovest | 5 – 0 referto | Svizzera | Hillsborough Stadium (36.000 spett.)
| ||||||
|
Birmingham 13 luglio 1966, ore 19:30 | Argentina | 2 – 1 referto | Spagna | Villa Park (48.000 spett.)
| ||||||
|
Sheffield 15 luglio 1966, ore 19:30 | Spagna | 2 – 1 referto | Svizzera | Hillsborough Stadium (32.000 spett.)
| ||||||
|
Birmingham 16 luglio 1966, ore 15:00 | Germania Ovest | 0 – 0 referto | Argentina | Villa Park (51.000 spett.)
|
Sheffield 19 luglio 1966, ore 19:30 | Argentina | 2 – 0 referto | Svizzera | Hillsborough Stadium (32.000 spett.)
| ||||||
|
Birmingham 20 luglio 1966, ore 19:30 | Germania Ovest | 2 – 1 referto | Spagna | Villa Park (51.000 spett.)
| ||||||
|
Gruppo 3 |
Classifica |
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Portogallo | 6 | 3 | 3 | 0 | 0 | 9 | 2 | +7 |
2. | Ungheria | 4 | 3 | 2 | 0 | 1 | 7 | 5 | +2 |
3. | Brasile | 2 | 3 | 1 | 0 | 2 | 4 | 6 | -2 |
4. | Bulgaria | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 1 | 8 | -7 |
Risultati |
Liverpool 12 luglio 1966, ore 19:30 | Brasile | 2 – 0 referto | Bulgaria | Goodison Park (48.000 spett.)
| ||||||
|
Manchester 13 luglio 1966, ore 19:30 | Portogallo | 3 – 1 referto | Ungheria | Old Trafford (37.000 spett.)
| ||||||
|
Liverpool 15 luglio 1966, ore 19:30 | Ungheria | 3 – 1 referto | Brasile | Goodison Park (52.000 spett.)
| ||||||
|
Manchester 16 luglio 1966, ore 15:00 | Portogallo | 3 – 0 referto | Bulgaria | Old Trafford (26.000 spett.)
| ||||||
|
Liverpool 19 luglio 1966, ore 19:30 | Portogallo | 3 – 1 referto | Brasile | Goodison Park (62.000 spett.)
| ||||||
|
Manchester 20 luglio 1966, ore 19:30 | Ungheria | 3 – 1 referto | Bulgaria | Old Trafford (22.000 spett.)
| ||||||
|
Gruppo 4 |
Classifica |
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | URSS | 6 | 3 | 3 | 0 | 0 | 6 | 1 | +5 |
2. | Corea del Nord | 3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | 4 | -2 |
3. | Italia | 2 | 3 | 1 | 0 | 2 | 2 | 2 | 0 |
4. | Cile | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 2 | 5 | -3 |
Risultati |
Middlesbrough 12 luglio 1966, ore 19:30 | URSS | 3 – 0 referto | Corea del Nord | Ayresome Park (22.000 spett.)
| ||||||
|
Sunderland 13 luglio 1966, ore 19:30 | Italia | 2 – 0 referto | Cile | Roker Park (30.000 spett.)
| ||||||
|
Middlesbrough 15 luglio 1966, ore 19:30 | Cile | 1 – 1 referto | Corea del Nord | Ayresome Park (16.000 spett.)
| ||||||
|
Sunderland 16 luglio 1966, ore 15:00 | URSS | 1 – 0 referto | Italia | Roker Park (27.800 spett.)
| ||||||
|
Middlesbrough 19 luglio 1966, ore 19:30 | Corea del Nord | 1 – 0 referto | Italia | Ayresome Park (18.000 spett.)
| ||||||
|
Sunderland 20 luglio 1966, ore 19:30 | URSS | 2 – 1 referto | Cile | Roker Park (22.000 spett.)
| ||||||
|
Fase ad eliminazione diretta |
Fase ad eliminazione diretta |
Quarti di finale | Semifinali | Finale | ||||||||
23 luglio- 15:00 | ||||||||||
Inghilterra | 1 | |||||||||
25 luglio- 19:30 | ||||||||||
Argentina | 0 | | ||||||||
Inghilterra | 2 | |||||||||
23 luglio- 15:00 | ||||||||||
| Portogallo | 1 | | |||||||
Portogallo | 5 | |||||||||
30 luglio- 15:00 | ||||||||||
Corea del Nord | 3 | | ||||||||
Inghilterra | 4 | |||||||||
23 luglio- 15:00 | ||||||||||
| Germania Ovest | 2 | ||||||||
Germania Ovest | 4 | |||||||||
26 luglio- 19:30 | ||||||||||
Uruguay | 0 | | ||||||||
Germania Ovest | 2 | Finale 3º posto | ||||||||
23 luglio- 15:00 | ||||||||||
| URSS | 1 | | |||||||
URSS | 2 | Portogallo | 2 | |||||||
Ungheria | 1 | | URSS | 1 | ||||||
28 luglio- 19:30 | ||||||||||
Quarti di finale |
Liverpool 23 luglio 1966, ore 15:00 | Portogallo | 5 – 3 referto | Corea del Nord | Goodison Park (51.780 spett.)
| ||||||
|
Sheffield 23 luglio 1966, ore 15:00 | Germania Ovest | 4 – 0 referto | Uruguay | Hillsborough Stadium (34.000 spett.)
| ||||||
|
Londra 23 luglio 1966, ore 15:00 | Inghilterra | 1 – 0 referto | Argentina | Wembley Stadium (90.000 spett.)
| ||||||
|
Sunderland 23 luglio 1966, ore 15:00 | URSS | 2 – 1 referto | Ungheria | Roker Park (21.000 spett.)
| ||||||
|
Semifinali |
Liverpool 25 luglio 1966, ore 19:30 | Germania Ovest | 2 – 1 referto | URSS | Goodison Park (38.300 spett.)
| ||||||
|
Londra 26 luglio 1966, ore 19:30 | Inghilterra | 2 – 1 referto | Portogallo | Wembley Stadium (95.000 spett.)
| ||||||
|
Finale 3º posto |
Londra 28 luglio 1966, ore 19:30 | Portogallo | 2 – 1 referto | URSS | Wembley Stadium (88.000 spett.)
| ||||||
|
Finale |
Londra 30 luglio 1966, ore 15:00 | Inghilterra | 4 – 2 (d.t.s.) referto | Germania Ovest | Wembley Stadium (93.000 spett.)
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Classifica marcatori |
9 reti
Eusébio
6 reti
Helmut Haller
4 reti
Geoff Hurst
Franz Beckenbauer
Ferenc Bene
Valerij Porkujan
3 reti
Luis Artime
Bobby Charlton
Roger Hunt
José Augusto de Almeida
José Augusto Torres
Ėduard Malafeeŭ
2 reti
Rubén Marcos
Pak Seung-Zin
Uwe Seeler
Kálmán Mészöly
Igor Čislenko
1 rete
|
|
Autoreti
Ivan Davidov (1)
Ivan Vutsov (1)
Curiosità |
- Questa è stata, fino ad ora, l'unica edizione dei Mondiali la cui finale si è giocata di sabato.
- Questo mondiale fu trasmesso in diretta TV in 20 paesi europei, attraverso l'Eurovisione.
- Il portiere messicano Antonio Carbajal stabilì un record in questo mondiale, diventando il giocatore che disputò più mondiali: 5. Il record venne poi eguagliato in Francia, nel 1998, dal tedesco Lothar Matthäus, in Brasile, nel 2014, dall'italiano Gianluigi Buffon (nonostante questi ultimi non scesero mai in campo durante i mondiali di Spagna 1982 e di Francia 1998) e in Russia, nel 2018, dal messicano Rafa Márquez.
- Circolava voce che la nazionale della Corea del Nord ingannasse gli avversari, anche per la mancanza di supervisione da parte della FIFA e del comitato organizzatore dei Mondiali: secondo questa voce, i nordcoreani iniziavano le gare con 11 giocatori, ma durante l'intervallo cambiavano le maglie negli spogliatoi e disputavano la ripresa con 11 giocatori diversi, approfittando del fatto che i giocatori della loro Nazionale erano pressoché ignoti a tutti i loro avversari.[11] Infatti vari giornali inglesi affermarono che la squadra nordcoreana sembrava "una squadra di fantini".[12]
- Nel match Corea del Nord-Portogallo, si registrò una delle più grandi rimonte nella storia dei mondiali. In questo spettacolare match, la nazionale portoghese perdeva 3-0 al 25', ma finì per vincere per 3-5, in una partita memorabile per Eusébio, che segnò ben 4 reti.
- In disprezzo alle regole stabilite, il Portogallo venne obbligato a lasciare Liverpool alla vigilia della semifinale, per giocare a Wembley, a Londra, quando avrebbe invece dovuto essere la nazionale inglese a trasferirsi a Liverpool.
- Questa edizione dei Mondiali passò alla storia come i "Mondiali della Violenza"[13]. Se l'edizione precedente disputata in Cile ebbe alcuni lampi di violenza, soffocati dall'atteggiamento energico degli arbitri, il mondiale del 1966 mostrò numerose partite finite in rissa con la condiscendenza degli arbitri europei[14].
- Per la prima volta nella storia dei mondiali si incontrarono due squadre di lingua portoghese. Accadde nella partita tra Portogallo e Brasile, giocata al Goodison Park di Liverpool.
- Nel match Inghilterra-Argentina, giocato a Wembley, gli inglesi trattarono gli argentini a suon di pestaggi. Tra i più violenti il centrocampista Nobby Stiles, che prendeva gli argentini a ginocchiate. Vittime della brutalità degli inglesi furono i centrocampisti argentini Onega e Rattìn. Nel tentativo di chiedere all'arbitro tedesco Rudolf Kreitlein un atteggiamento più energico in relazione alla brutalità degli inglesi, Rattín fu espulso. Siccome all'epoca non c'erano i cartellini gialli e rossi, il giocatore dovette essere scortato fuori dal campo con l'aiuto della polizia. Nel percorso verso gli spogliatoi, il capitano argentino fu fischiato dal pubblico, che gettò anche dei bicchieri di birra verso di lui; per tutta risposta Rattìn strizzò la bandierina del calcio d'angolo, in quel caso costituita da una bandiera britannica[15]. Benché ridotta in 10 giocatori l'Argentina mantenne il pareggio iniziale fino al 32° del secondo tempo, quando Hurst segnò di testa il gol che garantì le semifinali all'Inghilterra.
- Dopo il match, il CT inglese Alf Ramsey dichiarò "Gli argentini sono degli animali", attirandosi le critiche di molti giornalisti e addetti ai lavori. In risposta a Ramsey, gli argentini apostrofarono gli inglesi come "i ladri delle Isole Malvine"[16].
- Prima dei mondiali i pronostici indicavano che solamente le tre potenze calcistiche sudamericane (Brasile, Argentina e Uruguay) potevano fronteggiare le nazionali europee e tentare di vincere la Coppa del Mondo. Le loro eliminazioni, piuttosto sospette, misero in dubbio la credibilità del mondiale.
- La finale tra Inghilterra e Germania ebbe un tifoso inaspettato: il pugile Cassius Clay, in Inghilterra per difendere il titolo mondiale, approfittò dell'opportunità per assistere alla partita.
Note |
^ abc Bortolotti, p. 167.
^ Bortolotti, p. 166.
^ (EN) World Cup fears over North Korea in 1966, in bbc.co.uk, 13 giugno 2010.
^ abcd Quando gli arbitri decidono tutto, e anche di più, francorossi.com. URL consultato il 10 giugno 2010.
^ Rsvn.it - Pomodori all'aeroporto di Genova
^ Ken Aston – the inventor of yellow and red cards - fifa.com
^ (EN) Robin Hackett, Blue is the colour, ESPN, 2011 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2014).
^ (ES) Inghilterra-Argentina, todoslosmundiales.com.ar. URL consultato il 10 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2008).
^ abc Bortolotti, p. 168.
^ «Yes, yes, yes - no! The linesman says no! The linesman says no… It's a goal! It's a goal! Oh, and the Germans go mad at the referee! This linesman, at the linesman, who can only speak Russian and Turkish…» («Sì… Sì… Sì… No! Il guardalinee ha detto "no"! Il guardalinee ha detto "no"! È gol! È gol! Oh, e i tedeschi stanno assalendo l'arbitro… Questo guardalinee… Questo guardalinee che parla solo russo e turco…»), dalla telecronaca della BBC di Kenneth Wolstenholme.
^ COPA DO MUNDO DE 1966
^ FIFA World Cup: Spot the underdog - Times of India
^ Folha Online - Especial - Copa-2002
^ http://www.diarioonline.com.br/esporte/copa-do-mundo-2014/noticia-278574-.html
^ England vs Argentina matchball from 1966 World Cup quarter-final up for auction for £15,000 | Daily Mail Online
^ http://www.fifa.com/classicfootball/coaches/coach=44549/
Bibliografia |
Adalberto Bortolotti, I campionati mondiali, in AA.VV., Enciclopedia dello Sport - Calcio, Roma, Treccani, 2002.
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Collegamenti esterni |
- 1966 FIFA World Cup Inghilterra - fifa.com, su fifa.com.
- Statistiche, schede e tabellini su TM.it, su transfermarkt.it.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 150743816 · LCCN (EN) no2013079959 · GND (DE) 2010941-6 |
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