Tirolo




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Tirolo (disambigua).









































Tirolo











Tirolo – Stemma

Tirolo – Bandiera




Stati

Austria Austria
Italia Italia

Regioni

Tirolo Tirolo
Trentino-Alto Adige Trentino-Alto Adige

Capoluogo

Tirolo (1027-1418)
Merano (1418-1848)
Innsbruck (1848-1918)
Innsbruck (1918-presente)

Superficie
26 673,92 km²

Abitanti
1 732 064 (2007)

Lingue

Tedesco, italiano, ladino, cimbro e mocheno

Fusi orari

UTC+1

Nome abitanti
Tirolesi

Tirol in Austria and Italy.svg


Coordinate: 46°54′57.6″N 11°12′21.6″E / 46.916°N 11.206°E46.916; 11.206


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«Land im Gebirge, Terra inter montes, Terra fra i monti


(Antica definizione del territorio del Tirolo.)

Il Tirolo (in tedesco: Tirol) è una regione storica e geografica europea, situata fra Austria e Italia. Prende il nome dal toponimo Tirolo: in età medievale infatti i conti del Tirolo (Grafen von Tirol) avevano la loro sede a castel Tirolo, oggi nel comune di Tirolo vicino a Merano. Il capoluogo della regione (divenuta nel frattempo contea) fu in seguito trasferito ad uno dei rami della casata degli Asburgo, che ne acquisirono il controllo alla fine del XIV secolo, prima a Merano, poi a Innsbruck.




Indice






  • 1 Descrizione


    • 1.1 Mutamenti storici


    • 1.2 Euregio




  • 2 Storia


  • 3 Società


    • 3.1 I diversi nomi della regione


    • 3.2 Lingua e cultura


    • 3.3 Stemmi


    • 3.4 Città principali




  • 4 Note


  • 5 Bibliografia


  • 6 Voci correlate


  • 7 Altri progetti


  • 8 Collegamenti esterni





Descrizione |


Il Tirolo ha subito mutamenti nel corso del tempo. Dalla fine della seconda guerra mondiale è suddiviso fra diverse entità amministrative:



  • Land del Tirolo, comprendente Tirolo Settentrionale e Distretto di Lienz


  • Provincia autonoma di Bolzano (storicamente Mitteltirol)


  • Provincia autonoma di Trento (fra il 1814 e il 1918 impropriamente chiamato Welschtirol dalla popolazione di lingua tedesca[1]).



Mutamenti storici |


I confini della contea furono a lungo indefiniti, in quanto la contea stessa era nata per usurpazione, da parte di conti di Tirolo, dei legittimi poteri dei principi vescovi di Trento e Bressanone. Nel 1511 l'Ordinamento della Contea Principesca del Tirolo, documento organizzato dal principe vescovo Bernardo Clesio sistemò la questione..mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}[senza fonte]


Dopo il periodo napoleonico e la restituzione del Tirolo al Circolo Imperiale Austriaco (Reichkreis), con il Congresso di Vienna nel 1815, venne "creata" una nuova regione del Tirolo unendo sotto un governo secolarizzato i territori dell'antica contea del Tirolo e i territori dei principati vescovili di Bressanone e Trento (prima indipendenti, sebbene con una milizia in comune) con capoluogo ad Innsbruck.


Dopo il 1815 i confini della contea asburgica del Tirolo erano pertanto costituiti da:



  • A nord la Baviera (Germania)

  • A sud la Lombardia e il Veneto

  • A ovest il Vorarlberg (Austria), i Grigioni (Svizzera) e la Lombardia

  • A est il Salisburghese, la Carinzia (Austria) e il Veneto


La parte meridionale dell'ex contea asburgica del Tirolo fu annessa all'Italia a seguito della prima guerra mondiale e comprendeva anche alcuni comuni che furono successivamente aggregati alle regioni Veneto (Cortina d'Ampezzo, Livinallongo e Colle Santa Lucia nel 1923, Pedemonte e Casotto nel 1929) e Lombardia (Magasa e Valvestino nel 1934).



Euregio |


A partire dal 2011 l'Euregio è un'istituzione formata come Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT).



Storia |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Contea del Tirolo, Storia del Tirolo, Storia del Trentino e Storia dell'Alto Adige.

La regione si trova nell'area dell'antica Rezia, abitata dal popolo dei Reti, romanizzata a partire dal I secolo a.C.
Solamente nel 1971 si sono trovate le prime tracce dell'uomo presso le pendici occidentali del monte Calisio poco sopra a Trento. Qui venne ritrovata una statuetta di forma femminile ottenuta da un corno di cervo, la cosiddetta "Venere del Gàban", che fa risalire la presenza dell'uomo al primo Neolitico.[2][3][4]


Ma la storia vera e propria del Tirolo ha inizio nei secoli centrali del Medioevo, quando in seguito alle invasioni barbariche le valli dell'Inn, dell'Isarco, della Rienza e dell'Adige furono ricolonizzate dalle genti baiuvare e longobarde. A tale proposito sono da ricordare anche il principato vescovile di Bressanone e il principato vescovile di Trento, le cui estensioni originarie comprendevano, oltre all'attuale Trentino, anche larga parte dell'attuale Alto Adige/Südtirol e del Tirolo del Nord; essi furono, in età medievale e moderna, corpi autonomi all'interno del Sacro Romano Impero di Germania. I rapporti con i vicini tirolesi oscillarono per secoli tra dipendenza politico-militare e tentativi di usurpazione del potere vescovile da parte dei Conti del Tirolo, sino al ricadere del principato entro la sfera di influenza degli Asburgo.


Alberto III di Tirolo nel 1252 ottenne con la forza dal vescovo di Trento i feudi dell'estinta casa dei conti di Appiano (Grafen von Eppan), dopo aver ottenuto con medesime modalità nel 1248 i feudi comitali di Bressanone. I principati vescovili di Trento e di Bressanone subirono a lungo la pressione dei Tirolo, e da questi furono sostanzialmente assoggettati nonostante fossero principi diretti dell'Impero di Germania (e in quanto tali elettivi dell'imperatore e a questi soggetti).





Castel Tirolo nel comune di Tirolo. Fu sede dei conti del Tirolo.


Nel XIII secolo, attraverso la politica matrimoniale del tempo, la primitiva dinastia dei Conti del Tirolo venne sostituta da quella dei Tirolo-Gorizia, il cui esponente di maggior spicco fu Mainardo II, vero fondatore della potenza tirolese. È a questo periodo che risale l'appropriazione del titolo di 'conte' (che spettava di diritto ai vescovi di Trento e Bressanone in quanto principi diretti dell'Impero) da parte del consortile dei Tirolo. I conti da allora si fecero chiamare non più "conti di Tirolo", bensì "conti del Tirolo". Usando a seconda dei casi l'astuzia o la forza, egli seppe approfittare della temporanea debolezza del potere imperiale.[2] La moderna amministrazione divise il territorio in un unico ordinamento giuridico (Landrecht) suddiviso in Giudizi (Gerichte). Ciò favorì lo sviluppo di borghi e mercati che fecero sì che a Merano si eresse una zecca, dove venivano coniati i "grossi aquilini", monete molto apprezzate nell'Italia settentrionale.[2]


In questo periodo i Tirolo riuscirono a estendere la loro influenza su un'area molto vasta a cavallo delle Alpi, entro i confini degli odierni territori di Austria, Svizzera e Italia. Alla morte dell'ultimo dei mainardiani, il conte Enrico, Margherita Maultasch, nipote di Mainardo II, si sposò a dodici anni con Giovanni Enrico di Lussemburgo che a sua volta aveva otto anni. Per difendere gli interessi della sua casata, arrivò in regione il fratello del maggiore del giovane conte, il futuro imperatore Carlo IV di Boemia. Tale successione non fu però riconosciuta dall'imperatore Ludovico di Baviera, che tramò ai danni di Giovanni Enrico accordandosi con la nobiltà tirolese. Secondo la leggenda, il giorno dei morti del 1341 Margareta fece trovare chiuso il portone di castel Tirolo al consorte al ritorno da una battuta di caccia e gli comunicò il ripudio e l'invito a riprendere la via per la Boemia. Poco dopo a Merano furono celebrate le nozze tra la Margareta e il figlio dell'imperatore Ludovico di Brandeburgo. Ciò venne mal recepito dalle due casate e lo stesso castello fu preso d'assedio. Anche il Papa non riconobbe il nuovo matrimonio e lanciò l'interdetto sul Tirolo. Questi motivi politici furono alla base della diffusione propagandistica di un'immagine negativa della contessa, quale donna moralmente corrotta e fisicamente deforme, con il soprannome Maultasch ("bocca a forma di tasca"). Grazie all'appoggio dei nobili, a Ludovico furono confermati i privilegi, passati alla storia come il Grosser Tiroler Freiheitbrief (Grande patente delle libertà del Tirolo), 1342. Dopo la morte dell'unico figlio, Mainardo III, Margareta cedette la contea a Rodolfo IV d'Asburgo, formalmente per motivi di parentela nel 1363. Egli impose al vescovo di Trento le cosiddette "Compatte", dove si definivano le subordinazioni del principato vescovile verso il conte.[2]


Durante la seconda metà del Cinquecento con Leopoldo V d'Austria nasce la casata degli Asburgo-Tirolo; durerà fino al 1665.


Nel 1806, a seguito degli accordi fra le potenze europee nella pace di Presburgo, il Tirolo divenne parte del regno di Baviera. Nell'aprile del 1809 esplose la rivolta popolare tirolese contro le misure prese dal governo della Baviera. L'insurrezione venne domata solo a fine anno con gran spargimento di sangue. A seguito della caduta di Napoleone Bonaparte, con il Congresso di Vienna, il Tirolo tornò a far parte dell'impero austriaco.


Dalla fine del XIV secolo al 1918 (con l'eccezione della parentesi napoleonica) la regione divenne uno dei territori principali dei domini del casato degli Asburgo (un ramo del quale furono imperatori quasi ininterrottamente dalla metà del XV secolo al 1806; poi imperatori d'Austria), i quali inclusero nel 1815 i territori del cessato Principato vescovile di Trento (secolarizzato ad opera di Napoleone nel 1801) entro i confini amministrativi della Contea del Tirolo, divenuta parte dell'Impero d'Austria.




Mappa del 1696 del Tirolo con i principati vescovili di Trento e Bressanone e la città imperiale di Costanza "che sono in protezione de Conti del Tirolo"


Nel 1915 l'Italia dichiara guerra all'impero austro-ungarico e attacca il Sud del Tirolo. Al termine della prima guerra mondiale i territori della Contea del Tirolo a sud dello spartiacque alpino vennero annessi al Regno d'Italia. La Contea del Tirolo termina dunque la sua esistenza con l'occupazione italiana nel 1918. Nel 1919, in seguito al Trattato di Saint-Germain-en-Laye della Conferenza di pace di Parigi che segnò la fine dell'Impero austro-ungarico, la Contea del Tirolo venne divisa tra Austria e Italia nelle seguenti aree:




  • Tirolo Settentrionale (Nordtirol) con capoluogo Innsbruck.


  • Tirolo Orientale (Osttirol) con capoluogo Lienz; Tirolo Settentrionale e Orientale sono oggi uniti nello stato federale austriaco (Bundesland) del Tirolo.


  • Venezia Tridentina, secondo il nome proposto nel 1863 dal glottologo goriziano Graziadio Isaia Ascoli, comprendente le attuali province autonome di Bolzano e Trento, con capoluogo Trento e denominata alla fine del secondo conflitto mondiale Trentino-Alto Adige.[5] L'attuale assetto provinciale della regione con Trento e Bolzano rispettivamente capoluoghi del Trentino e dell'Alto Adige ebbe luogo solo nel secondo dopoguerra e venne formalizzato con lo statuto di autonomia del 1972.

  • Tre comuni passati al Veneto (provincia di Belluno) nel 1923, dopo il periodo di governo provvisorio italiano:

    • Colle Santa Lucia

    • Livinallongo del Col di Lana

    • Cortina d'Ampezzo



  • Due comuni passati al Veneto (provincia di Vicenza) nel 1929:

    • Pedemonte

    • Casotto (dal 1980 Casotto costituisce una frazione del comune di Pedemonte).



  • Due comuni passati alla Lombardia (provincia di Brescia) nel 1934:

    • Magasa

    • Valvestino





Società |



I diversi nomi della regione |


La Contea del Tirolo ha avuto nel corso dei secoli diverse denominazioni. Dopo il XIII secolo si parlava di dominium comitis Tyrolis (conti "di" Tirolo), dal toponimo di castel Tirolo, vicino a Merano. Ai tempi dell'impero austro-ungarico si chiamava Kronland Tirol, come signoria dei conti "del" Tirolo, Gefürstete Grafschart Tirol (Contea principesca del Tirolo). Nella Divina Commedia di Dante Alighieri si cita Tiralli. In seguito per distinguere le zone geograficamente si utilizzarono Land an der Etsch (terra dell'Adige) e im Inntal (sull'Inn). A partire del XVIII secolo si parlava di tyrolische Nation.[2]


L'area corrispondente all'attuale Trentino era invece per lo più parte del Principato Vescovile di Trento, nel dipoma imperiale di fondazione denominato comitatus tridentinus, oppure indicato con varie locuzioni del tipo ecclesiae tridentinae finis.


Durante l'impero napoleonico il territorio a nord del Brennero venne inglobato e denominato "Baviera meridionale", mentre dal 1810 al 1814 la zona meridionale prese il nome di dipartimento dell'Alto Adige. Durante il ventennio fascista la regione trentino-sud tirolese venne denominata "Venezia Tridentina". Nel dopoguerra si andarono a delineare definitivamente i nomi: Tirol, Alto Adige/Südtirol, Trentino.[2]



Lingua e cultura |




Tirolesi (Franz Defregger, circa 1920)


Attualmente le lingue parlate nell'area del Tirolo storico sono:




  • Tirolo (Settentrionale e Orientale): il tedesco e i dialetti tirolesi settentrionali


  • Alto Adige/Südtirol: il tedesco (principalmente nelle sue varietà regionali/dialettali sudtirolesi), l'italiano e il ladino


  • Trentino: l'italiano, le varietà dialettali trentine (in certe zone di confine con influenze del dialetto veneto e del dialetto lombardo orientale); il ladino fassano, il mocheno e il cimbro

  • Comuni bellunesi già parte del Tirolo storico, come Cortina d'Ampezzo: l'italiano e il ladino

  • Il comune vicentino di Pedemonte: un dialetto misto di trentino e veneto, oltre all'italiano

  • Comuni bresciani: l'italiano e il dialetto bresciano


Benché le lingue ufficiali della regione, oltre al ladino, siano le lingue nazionali di riferimento, ossia il tedesco standard e l'italiano standard, le lingue parlate comunemente da larga parte della popolazione, soprattutto nelle vallate e nei centri minori, sono parlate locali, dialettali, rispettivamente di ceppo germanico e di ceppo romanzo. Il patrono del Tirolo é San Giuseppe. La sua festa e solennità è il 19 marzo ed è stata istituita dall´imperatrice Maria Teresia nel 1750.


Università e Istituzioni di Ricerca




  • Leopold-Franzens-Universität Innsbruck, fondata nel 1669 a Innsbruck


  • Accademia Roveretana degli Agiati, fondata nel 1750 a Rovereto


  • Istituto agrario di San Michele all'Adige, fondata nel 1874 a San Michele all'Adige



Stemmi |




Città principali |










































































  
Nome
Abitanti

1 Innsbruck 122.458
2 Trento 115.368
3 Bolzano 106.000
4 Rovereto 39.371
5 Merano 39.032
6 Bressanone 21.057
7 Pergine Valsugana 20.950
8 Kufstein 17.891
9 Arco 17.198
10 Laives 17.197
11 Riva del Garda 16.093
12 Brunico 15.523
13 Telfs 14.986



Note |




  1. ^ (DE) Karl Bier, Der Autonomiekampf der Welschtiroler und die Stellung der deutschen Parteien und Regierungen (PDF), in Veröffentlichungen des Museum Ferdinandeum in Innsbruck, nº 16, Innsbruck, 1938, p. 417.
    «Von den rund 900.000 Einwohnern entfielen über 380.000 auf den Landesteil südlich von Salurn, den die Italiener Trentino, die Deutschen meist Welschtirol bezeichneten.».



  2. ^ abcdef Euregio, Tirolo Alto Adige Trentino - Uno sguardo storico. Trento 2013, ISBN 978-88-907860-2-0


  3. ^ Gli «oggetti d'arte» di Riparo Gaban Archiviato il 30 dicembre 2013 in Internet Archive.


  4. ^ La Venere del Gabàn Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.


  5. ^ Venezia Tridentina, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.



Bibliografia |



  • AA.VV., Geschichte des Landes Tirol, 4 voll., Bolzano: Athesia, 1986-1990 (Collana promossa dal Südtiroler Kulturinstitut):

    • 1 Von den Anfängen bis 1490 / a cura di Peter Haider, Josef Riedmann. - 1990. - 665 p. ISBN 88-7014-390-2

    • 2 Die Zeit von 1490 bis 1848 / a cura di Rudolf Palme. - 1986. - 729 p. ISBN 88-7014-417-8

    • 3 Die Zeit von 1848 bis 1918 / a cura di Josef Fontana, Georg Mühlberger. - 1987. - 634 p. ISBN 88-7014-454-2

    • 4/1 Die Zeit von 1918 bis 1970 (Südtirol) / a cura di Othmar Parteli. - 1988. - 773 p. ISBN 88-7014-473-9

    • 4/2 Die Zeit von 1918 bis 1970 (Bundesland Tirol) / a cura di Josef Riedmann. - 1988. - 777 p. ISBN 88-7014-473-9



  • Gottfried Solderer (a cura di), Das 20. Jahrhundert in Südtirol, 6 voll., Bolzano: Raetia, 1999-2004:

    • 1 Abschied vom Vaterland (1900-1919). - 1999. - 328 p. ISBN 88-7283-130-X

    • 2 Faschistenbeil und Hakenkreuz (1920-1939). - 2000. - 320 p. ISBN 978-88-7283-148-9

    • 3 Totaler Krieg und schwerer Neubeginn (1940-1959). - 2001. - 331 p. ISBN 88-7283-152-0

    • 4 Autonomie und Aufbruch (1960-1979). - 2002. - 336 p. ISBN 88-7283-183-0

    • 5 Zwischen Europa und Provinz (1980-2000). - 2003. - 336 p. ISBN 88-7283-204-7

    • (6) Alto Adige/Südtirol: XX secolo. Cent'anni e più in parole e immagini / a cura di Carlo Romeo. - 2004. - 400 p. ISBN 978-88-7283-197-7



  • AA.VV., Storia del Trentino, 6 voll., Bologna, Il Mulino, 2000-2005 (Collana promossa dall'Istituto trentino di cultura):

    • 1 La preistoria e la protostoria / a cura di Michele Lanzinger, Franco Marzatico, Annaluisa Pedrotti. - 2001. - 655 p.

    • 2 L'età romana / a cura di Ezio Buchi. - 2000. - 643 p.

    • 3 L'età medievale / a cura di Andrea Castagnetti, Gian Maria Varanini. - 2004. - 915 p.

    • 4 L'età moderna / a cura di Marco Bellabarba, Giuseppe Olmi. - 2002. - 1048 p.

    • 5 L'età contemporanea: 1803-1918 / a cura di Maria Garbari, Andrea Leonardi. - 2003. - 999 p.

    • 6 L'età contemporanea: il Novecento / a cura di Andrea Leonardi, Paolo Pombeni. - 2005. - 876, [1] p. - Bibliogr.: p. 795-852





Voci correlate |



  • Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino

  • Trentino-Alto Adige

  • Tirolo (comune)

  • Tirolo (Austria)

  • Alto Adige

  • Trentino

  • Sede titolare di Sabiona

  • Diocesi di Bolzano-Bressanone

  • Principato ecclesiastico di Bressanone

  • Principato vescovile di Trento

  • Contea del Tirolo

  • Storia del Tirolo

  • Storia dell'Alto Adige

  • Storia del Trentino



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |



  • Tirolo, in Enciclopedia dell'arte medievale, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1991-2000.

  • Tirolo, in Enciclopedia dantesca, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970.

  • Storia dell'Austria - Tirolo, su dizionaripiu.zanichelli.it.


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