The Planets
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The Planets | |
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I Planets nel 1963 | |
Paese d'origine | Italia |
Genere | Beat Pop |
Periodo di attività musicale | 1964 – 1968 |
Etichetta | ARC, Dinfo |
Album pubblicati | 1- Anno 1967 |
Studio | 1 |
The Planets sono stati un gruppo musicale beat pugliese, attivo nel corso degli anni '60; nella fase finale della carriera hanno cambiato il nome in Pataxo and the Others.
Indice
1 Formazione
2 Formazione The Others & Pataxo
3 Storia del gruppo
4 The Others & Pataxo
5 Discografia
5.1 33 giri
5.2 45 giri
6 Filmografia
7 Bibliografia
Formazione |
Gianni Grandizio: voce della band agli esordi (1963-1964)
Franco Spiliopoulos: voce solista (1964-1966)
Marco Cippitelli: voce solista (1967-1968)
Silvano Chimenti: chitarre
Nello Lentinello: chitarra ritmica
Tony Cirelli: basso
Gianni Parisi: batteria (1964-1966)
Alberto Maggi: batteria (1966-1968)
Stefano D'Orazio: batteria (1968)
Formazione The Others & Pataxo |
Marco Cippitelli Pataxo : voce solista
Edmondo Desidera: basso
Stefano D'Orazio: batteria
Mario Zucconi: chitarra
Lorenzo Zucconi organo hammond
Paolo Angelini: sax tenore- Tafuri: tromba
Storia del gruppo |
Il gruppo si forma a Taranto nel 1964, su iniziativa del chitarrista Silvano Chimenti, ed inizia presto ad esibirsi in molti spettacoli nella regione riscontrando notevoli consensi come miglior complesso della città, al punto che decidono di tentare la fortuna trasferendosi a Roma.
Partecipano nel 1965 al Festival degli Sconosciuti di Ariccia, dove vengono notati da Teddy Reno, che li scrittura per accompagnare la moglie Rita Pavone. Dopo questa esperienza il gruppo decide di sostituire il batterista Gianni Parisi con il tarantino Alberto Maggi. ritenuto più in linea con lo stile del gruppo e musicalmente più idoneo al genere Beat emergente.
Nel 1966 si affidano al manager Silvio Mucci, titolare di un ufficio di Public Relations in Roma, il quale si interessa attivamente per far ottenere al gruppo un provino alla RCA Italiana tramite il maestro Claudio Fabi che diventerà il loro produttore discografico.
Viene fissata un'audizione presso il Teatro Italia di Tivoli alla presenza del maestro Fabi il quale mostra subito un certo interesse e successivamente fissa per i cinque ragazzi un provino alla RCA.
Il cantante Franco Spiliopoulos, pur essendogli riconosciute delle buone qualità vocali, è costretto ad abbandonare il gruppo su specifica richiesta della casa discografica che lo considera poco adatto al nuovo genere musicale che il gruppo si appresta a sviluppare e così, Dopo varie audizioni volte alla ricerca di un nuovo cantante, viene scelto il romano Marco Cippitelli, dotato di una voce graffiante e particolarmente grintosa.
Alla fine del 1966 viene firmato il contratto con la RCA, che a gennaio del nuovo anno pubblica il loro unico album con etichetta ARC, storica linea giovanile per artisti emergenti, contrariamente all'uso comune di quegli anni che voleva i complessi esordire dapprima con uno o più 45 giri, e poi passare all'album successivamente.
La nuova formazione registra subito diversi brani tra cui una versione in italiano di A whiter shade of pale dei Procol Harum, che viene però anticipata da quella dei Dik Dik che riscuote un notevole successo, convincendo la ARC a non pubblicare la versione dei Planets, che rimane quindi inedita; Il disco, molto interessante, contiene tra le altre Sono una roccia, cover di I am a rock di Simon & Garfunkele anche alcuni brani inediti composti da Cirelli e Chimenti
Contemporaneamente alla preparazione del disco I Planets, grazie anche al supporto dell'impresario Novino Ciacci, padre di Litle Tony, tengono concerti come gruppo in molti locali, come il celebre Piper Club e il Titan a Roma, ed inoltre partecipano insieme ai Sorrows al Sardegna canta, una sorta di Cantagiro realizzato nell'isola, oltre alla partecipazione ad alcuni film tra cui Rita la zanzara, Perry Grant agente di ferro, Colpo maestro al servizio di sua maestà e programmi televisivi come Chissà ch lo sa, Sette voci, Questi nostri Figli Ecc.
I musicisti del gruppo, comunque, iniziano in parallelo anche un'attività come session men all'interno della loro Compagnia discografica: in Un mondo d'amore di Gianni Morandi l'arpeggio di chitarra con cui inizia la canzone è suonato proprio da Chimenti.
All'inizio del 1968 a causa di alcune divergenze con il produttore Claudio Fabi, sorte precedentemente durante le fasi di realizzazione del disco , la casa discografica decide di interrompere il rapporto non confermando il contratto.
Anche all'interno del gruppo si creano delle spaccature e Maggi decide di lasciare il complesso sostituito da Stefano D'Orazio, proveniente dai Naufraghi (e futuro batterista dei Pooh).
The Others & Pataxo |
Poiché anche Cirelli decide di lasciare il gruppo, il cantante Cippitelli ha l'idea di cambiare il nome del gruppo e il genere: scelto il nome d'arte di Pataxo, ingaggia i fratelli Mario e Lorenzo Zucconi (provenienti dai Centurioni) e con Chimenti, D'Orazio, Paolo Angelini al sax ed un settimo elemento alla tromba forma The Others & Pataxo, che incidono verso la fine dell'anno un 45 giri con due bei brani di rhythm 'n' blues per la Dinfo. Il disco non vende molto, ma il gruppo ottiene un ingaggio per una serie di concerti in Costa Azzurra.
Tornati a Roma, D'Orazio lascia il complesso per passare a Il Punto, Chimenti è sempre più richiesto come chitarrista, e il gruppo quindi si scioglie.
Discografia |
33 giri |
1967 - The Planets (ARC, SA 20)
45 giri |
1968 - Tempo/Domani, sempre (Dinfo, LC 68004; inciso come The Others & Pataxo)
Filmografia |
Rita la zanzara di Lina Wertmüller (1966)
Perry Grant agente di ferro di Luigi Capuano (1966)
Colpo maestro al servizio di sua maestà britannica di Michele Lupo (1967)
Bibliografia |
- Claudio Pescetelli - Una generazione piena di complessi - Editrice Zona, Arezzo, 2006, alla voce The Planets, pagg. 110-111
- Ursus (Salvo D'Urso) - Manifesto beat - Juke Box all'Idrogeno, Torino, 1990, alla voce The Planets