San Lorenzo (Roma)















































San Lorenzo

Via Tiburtina.JPG
Via Tiburtina a San Lorenzo.
Stato
Italia Italia
Regione
Lazio Lazio
Provincia
Roma Roma
Città
Roma-Stemma.png Roma Capitale
Circoscrizione Municipio Roma II
Data istituzione 29-30 luglio 1977[1]
Codice 3B
Superficie 0,50 km²
Abitanti 8 944 ab.[2](2015)
Densità 17 888 ab./km²

Coordinate: 41°53′49.57″N 12°30′56.68″E / 41.897102°N 12.515745°E41.897102; 12.515745


San Lorenzo è la zona urbanistica 3B del Municipio Roma II (ex Municipio Roma III) di Roma Capitale. Si estende sul quartiere Q. VI Tiburtino.


Prende il nome dalla vicina basilica di San Lorenzo fuori le mura.




Indice






  • 1 Geografia fisica


    • 1.1 Territorio




  • 2 Storia


  • 3 Luoghi storici


  • 4 Il quartiere e l'università


  • 5 Odonimia


  • 6 Note


  • 7 Bibliografia


  • 8 Collegamenti esterni





Geografia fisica |



Territorio |


È situata fra le Mura aureliane, all'altezza di Porta Tiburtina, e il cimitero del Verano, attraversata dal tratto iniziale di via Tiburtina.


La zona confina:



  • a nord con la zona urbanistica 3X Università

  • a est con la zona urbanistica 3Y Verano

  • a sud con le estremità occidentali delle zone urbanistiche 6A Torpignattara (Pigneto) e 9A Tuscolano Nord

  • a ovest con le zone urbanistiche 1E Esquilino e 1F XX Settembre



Storia |


L'urbanizzazione della zona risale al periodo tra il 1884 e il 1888, quando Roma conobbe, in seguito alla sua unificazione al Regno d'Italia e al suo divenire capitale, un grande sviluppo urbanistico. Prima di questa data, oltre le Mura aureliane si estendeva un paesaggio sostanzialmente agricolo, tanto che la basilica di San Lorenzo era definita "fuori le mura", con riferimento alle Mura aureliane.


La finalità della sua costruzione fu la realizzazione di alloggi per gli operai che arrivarono a Roma alla fine del secolo XIX per lo sviluppo urbanistico della città a cavallo tra i due secoli. Primi abitanti furono infatti ferrovieri, operai ed artigiani. Da qui la natura popolare del quartiere, che si rispecchia nelle particolari tipologie abitative. Il primo documento pubblico che richiama al quartiere San Lorenzo è rintracciabile nella delibera del 1 luglio 1887 avente per oggetto la toponomastica di Roma con l'aggiunta di nuove vie e piazze della capitale post-unitaria


Nel 1909 entra nel piano regolatore del comune di Roma.




Via dei Reti (1995).


Fu l'unico quartiere in cui si tentò di fermare la Marcia su Roma, tanto che da lì nacque la fama di "quartiere rosso" assieme ad altri quartieri storici della Capitale, come Testaccio. Nell'autunno 1922 non vi furono però soltanto i furiosi combattimenti fra fascisti e Arditi del Popolo, che, aiutati dalla popolazione, riuscirono persino a bloccare l'ingresso degli squadristi durante la marcia su Roma. Vi fu anche la rappresaglia, con cui San Lorenzo pagò anche cara la sua opposizione: il quartiere fu attaccato duramente da una spedizione punitiva guidata da Italo Balbo (fra gli abitanti si registrarono 13 morti)[3].


Il 19 luglio del 1943, in piena seconda guerra mondiale, fu colpito dal bombardamento degli alleati su Roma[4], con l'obiettivo di attaccare lo scalo merci ancora oggi attivo, insieme al quartiere Tiburtino, al Prenestino, al Casilino, al Labicano e al Tuscolano. Alle ore 11.03, 662 bombardieri statunitensi rilasciarono 4 000 bombe (circa 1 060 tonnellate) sul quartiere, provocando circa 3 000 morti, di cui 1377 identificati, ed 11 000 feriti. Sei giorni dopo, il Gran consiglio del fascismo sfiduciò Mussolini e Pietro Badoglio venne nominato nuovo Capo del Governo.


Gaetano Bordoni, testimone che rimase ferito nel bombardamento, persi numerosi parenti, trasformò la bottega da barbiere del padre in una nota "casa della memoria"[5]; intervistato più volte[6], da alcuni storici fu considerato fonte di storia orale[7] e citato in diverse pubblicazioni sull'argomento[8].


Come già citato, il bombardamento colpì diverse zone ad est della città (fra queste, la più borghese zona di via dei Villini, e l'area intorno piazza Bologna). Ma quello di San Lorenzo, per essere stato il primo, per gli ingenti danni associati, nonché idealmente associato con la fine del fascismo solo sei giorni dopo, è stato quello più celebrato, con cerimonie pubbliche che si svolgono annualmente.


Negli anni del dopoguerra, San Lorenzo continua ad essere un quartiere popolare e dominato dalla piccola delinquenza. Tra i personaggi dell'epoca va annoverato Giovanni Fontana detto "Nino", considerato tra gli ambienti della malavita, romana e non solo, "Er Più" di San Lorenzo.


San Lorenzo svolge un ruolo fondamentale negli anni delle contestazioni studentesche in quanto vi trovano sede diversi gruppi extra-parlamentari, sia per la disponibilità di botteghe (in genere botteghe abbandonate dagli artigiani) che per i bassi affitti. .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}I volantini distribuiti dovevano riportare la dizione "ciclostilato in proprio", e così Lotta Continua riportava via dei Piceni, il Movimento Studentesco via dei Marrucini, Potere Operaio via dei Volsci[senza fonte].


San Lorenzo è un quartiere frequentato dagli studenti della vicina Università degli Studi di Roma "La Sapienza", animato da numerosi pub, ristoranti, birrerie e associazioni culturali, perdendo via via la fisionomia schiettamente popolare che aveva assunto dal suo sorgere al dopoguerra. Il quartiere ha ospitato tra i suoi abitanti artisti, artigiani, scrittori e intellettuali, nonché noti esponenti del mondo cinematografico.


Il 19 luglio del 2003, nel Parco dei Caduti del 19 luglio 1943, è stato inaugurato un monumento commemorativo per i caduti del bombardamento. L'opera riporta i nominativi delle 1 674 vittime (accertate) di San Lorenzo.



Luoghi storici |




  • Basilica di San Lorenzo fuori le mura, in piazzale del Verano - Chiesa del IV secolo e basilica papale. La parrocchia è stata eretta il 4 luglio 1709 con il decreto del cardinale vicario Gaspare di Carpegna "De cuiuslibet statuta". Deriva dall'integrazione di due chiese di epoche diverse e dalla successiva imponente ristrutturazione voluta da papa Onorio III nel XIII secolo. La primitiva basilica è stata eretta nel IV secolo dall'imperatore Costantino I sulla tomba del martire Lorenzo, vittima della persecuzione di Valeriano nel 258. Ospita inoltre le spoglie di santo Stefano, primo martire cristiano.


  • Porta Tiburtina, in origine monumentale arco costruito dall'imperatore Augusto nel 5 a.C. per permettere il passaggio al di sopra della strada dei tre acquedotti dell'Aqua Marcia, Aqua Tepula e Aqua Iulia provenienti dalla Porta Praenestina (Porta Maggiore). L'arco, inserito nelle mura fatte costruire dall'imperatore Aureliano a partire dal 271 a.C., è in travertino, ha pilastri tuscanici e chiavi di volta ornate da bucrani (motivi ornamentali a forma di teschio di bue).




Sepolcro di Largo Talamo




  • Sepolcro di largo Talamo[9], piccolo mausoleo romano, risalente al I secolo d.C., rivestito esternamente in travertino e con una cella rotonda all'interno. Testimonianza della presenza nell'area di monumenti funebri, di cui l'esempio più significativo è il vicino sepolcro del fornaio Eurisace a Porta Maggiore.


  • Villa Gentili-Dominici[10], costruzione settecentesca incastonata tra le mura Aureliane e gli archi dei tre acquedotti, ha inglobato anche il camminamento sulle mura trasformandolo in un giardino pensile. Costruita nella proprietà acquisita dal marchese Filippo Gentili tra il 1739 e il 1741 e costituita inizialmente da un orto, sarà ampliata e resa molto più estesa di quella attuale. Alla morte del marchese e del fratello cardinale Antonio Saverio Gentili la proprietà passò alla nipote la marchesa Margherita Sparapani Gentili Boccapadule. Nel 1885 infatti viene in gran parte ceduta all'esercito che tuttora la occupa.


  • Pastificio Cerere, birreria Wuhrer e vetreria Sciarra, costituiscono delle importanti testimonianze dell'architettura industriale di inizio Novecento. Il primo è divenuto un centro di arte contemporanea, la seconda è stata demolita per lasciare il posto alla facoltà di Psicologia dell'Università "La Sapienza" e i locali della terza, ristrutturati, sono stati dati in cessione anch'essi alla prima università romana soprattutto per la facoltà di Scienze Umanistiche.


  • Chiesa di Santa Maria Immacolata e San Giovanni Berchmans, ultimata nel 1909, in forme neo romaniche di stile lombardo,
    [senza fonte] con facciate in cortina di mattoni e archetti pensili come decorazione esterna. Il suo campanile viene realizzato più tardi (1929) dall'architetto Carlo Strocchi ad imitazione del campanile di San Marco a Venezia. In onore della Vergine Maria nella ricorrenza dell'Immacolata Concezione ogni anno, l'8 dicembre, si svolge una festa molto sentita dagli abitanti storici del quartiere.


  • Villa Mercede[11]: L'area dove oggi sorge Villa Mercede era parte fino alla fine dell'800, di una vasta area coltivata a vigne denominata vigna Zampillone, estesa dalle Mura fino al Verano. L'urbanizzazione del quartiere agli inizi del '900 ridusse velocemente l'area coltivata. Nel 1913,quando la proprietà risultava intestata alla famiglia De Reinach e a Teresa Lemoine, fu costruito un edificio di notevoli dimensioni denominato "LaVilletta". Poche sono le notizie riguardo ai proprietari: i De Reinach possedevano numerosi terreni fuori Porta Tiburtina mentre la signora Lemoine era una religiosa la quale, insieme ad altre facoltose signore, nel 1907 acquistò il terreno dalla Banca d'Italia per destinarlo ad opera pia. Essa, infatti, nel 1931 cedette al vicino Istituto delle Suore Ausiliatrici tutta la proprietà con l'edificio della "Villetta" e la chiesa di S. Maria Ausiliatrice allora in fase di costruzione, progettata dall'arch. G. Gualandi nel 1921 consacrata nel 1926. Fino al 1970 l'area di circa 22.000 m² compresa tra via Tiburtina, via dei Marruccini, via dei Ramni, via dei Luceri, rimase tutta di proprietà delle suore Ausiliatrici, che la lottizzarono dividendola in due parti e mettendo in vendita quella su via Tiburtina. L'area fu acquistata nel 1975, per destinarla a centro sportivo aziendale, dal Banco di S. Spirito e nel 1979 fu aperta al pubblico, a seguito di una convenzione con il Comune di Roma per la quale fu redatta un'apposita variante al Piano Regolatore Generale, destinata dal 1962 a "verde privato" e approvata nel 1982, per la sistemazione urbanistica del complesso immobiliare della villa. Nel 1983 il Banco di S. Spirito cedette definitivamente al Comune di Roma la porzione del complesso di Villa Mercede (di circa 8.000 m²) tra via dei Marrucini e via Tiburtina con le due costruzioni adibite a teatrino e a portineria. La restante parte fu venduta alla diocesi di Roma. Il 15 novembre 1974 la chiesa fu eretta a parrocchia con il decreto del cardinale vicario Ugo Poletti Neminem latet, e intitolata a Tommaso Moro. Il riconoscimento agli effetti civili del provvedimento vicariale è stato decretato il 10 marzo 1978. La proprietà immobiliare è della Pont. Opera per la Preservazione della Fede e la provvista di nuove Chiese in Roma. La chiesa è in stile neogotico a tre navate, suddivise da colonne che terminano con capitelli corinzi; essa ha una volta a crociere e cappelle laterali.


  • Cimitero del Verano e la zona di via dei Volsci, dove si concentra il relativo centro di lavorazione dei marmi e delle lapidi. Da menzionare due tipi di marmo di unica realizzazione a San Lorenzo: il torrone così denominato per la somiglianza con il dolce omonimo e il gufetto o tufetto più morbido e di colore tendente al bruno.


  • Città Universitaria della "Sapienza", costruita a partire dal 1933 per ordine di Mussolini con l'importante contributo dell'architetto Marcello Piacentini in un'area di circa 20 ettari. Costituisce uno spazio separato rispetto al resto della città e del quartiere.

  • Istituto Superiore Statale "Niccolò Machiavelli" (edificio del primo Novecento, ospita il Liceo Classico, già Gaio Lucilio), in via dei Sabelli.



Il quartiere e l'università |


San Lorenzo è a tutti gli effetti considerato il quartiere universitario di Roma. Infatti, adiacente al suo territorio si trova l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" che, con i suoi 148 000 iscritti[12], è l'ateneo più grande d'Europa. Gli appartamenti dei condomini operai, spesso di piccola o piccolissima cubatura, sono stati progressivamente abbandonati dai residenti e affittati da studenti universitari[13].Il massiccio afflusso di studenti ha portato ad un rilevante incremento della vita notturna nella zona con la conseguente apertura di ristoranti, pizzerie, pub e club. Luogo di incontro principale è piazza dell'Immacolata, che ogni notte viene frequentata da centinaia di giovani.



Odonimia |


Le vie del quartiere sono dedicate in prevalenza agli antichi popoli italici.




  • Anamari, Apuli, Aurunci, Ausoni, Bruzi, Campani, Caudini, Corsi, Dalmati, Dauni, Enotri, Equi, Ernici, Etruschi, Falisci, Frentani, Galli, Irpini, Latini, Liburni, Liguri, Lucani


  • Marrucini, Marsi, Messapi, Osci, Pelasgi, Peligni, Piceni, Ramni, Reti, Rutoli, Sabelli, Salentini, Sanniti, Sardi, Siculi, Umbri, Vestini, Volsci



Note |




  1. ^ Delibera consiliare n. 2983 del 29-30 luglio 1977.


  2. ^ Roma Capitale - Roma Statistica. Popolazione iscritta in anagrafe al 31 dicembre 2015 per zone urbanistiche.


  3. ^ Franco Spicciariello, Giuseppe Bottai. Il «primato» di un fascista critico.


  4. ^ Il bombardamento ispirò la canzone "San Lorenzo" di Francesco de Gregori.


  5. ^ Il barbiere di San Lorenzo che non dimentica le bombe, Galleria fotografica pubblicata su La Repubblica, 16 aprile 2007.


  6. ^ Nel documentario che l'italianista David Forgacs dedica a San Lorenzo, Bordoni compare come una delle fonti principali David Forgacs, San Lorenzo: memory and place, New York University, New York, 2005 Archiviato il 29 ottobre 2013 in Internet Archive.


  7. ^ Si veda, ad esempio, nel prestigioso The Oxford Handbook of Postwar European History Handbook il capitolo di Geoff Eley, "Corporatism and the Social Democratic Moment: The Postwar Settlement, 1945-1978, Oxford, Oxford University Press, 2012, p. 43


  8. ^ Cesare De Simone, Venti angeli sopra Roma. I bombardamenti aerei sulla Città Eterna 19 luglio e 13 agosto 1943, Milano, Mursia, 1993; Umberto Gentiloni Silveri e Maddalena Carli, Bombardare Roma. Gli Alleati e la “città aperta" (1940-1944), Bologna, Il Mulino, 2007; Marco Patricelli, L'Italia sotto le bombe. Guerra aerea e vita civile 1940-1945, Roma-Bari, Laterza, 2007; Nicola Labanca (a cura di), I bombardamenti aerei sull'Italia, Bologna, Il Mulino, 2012..


  9. ^ Sepolcro di largo Talamo.


  10. ^ Roma Segreta, Villa Gentili.


  11. ^ Villa Mercede..


  12. ^ Elaborazione Satis 5/11/07 Archiviato l'11 dicembre 2007 in Internet Archive.


  13. ^ Marcello Pazzaglini, 1989, San Lorenzo 1881-1981. Storia di un quartiere popolare a Roma.



Bibliografia |



  • Marcello Pazzaglini, San Lorenzo 1881-1981. Storia di un quartiere popolare a Roma, Roma, Officina Edizioni, 1989.

  • Cesare De Simone, Venti angeli sopra Roma. I bombardamenti aerei sulla città eterna (il 19 luglio e il 13 agosto 1943), Milano, Mursia, 1993, ISBN 978-88-425-1450-3.

  • Marcello Pazzaglini, Il quartiere San Lorenzo a Roma: storia e recupero, Roma, Gestedil, 1994.

  • Lidia Piccioni, San Lorenzo. Un quartiere romano durante il fascismo, Roma, Storia e Letteratura, 2002, ISBN 978-88-8498-027-4.

  • San Lorenzo: luoghi storia e memoria Autori Rolando Galluzzi e Rosella De Salvia, Edizioni Ponte Sisto, anno 2015

  • 19 luglio, cadono le bombe, Autori Rolando Galluzzi e Elvira Tomassetti, Edizioni Ponte Sisto, anno 2016

  • Il Verano: il paradiso degli artisti, Autori Armando Ottaiano e Rolando Galluzzi, Edizioni Ponte Sisto, 207

  • Roma brucia: 19 luglio 1943, Autore Rolando Galluzzi, Edizioni P.S. 2018

  • Passione San Lorenzo: Artisti a Roma: Pittori, scultori, architetti e creativi, Edizioni Ponte Sisto 2018



Collegamenti esterni |



  • Municipio Roma II, su Roma Capitale.

  • Villa Gentili, su Roma Segreta.

  • Villa Mercede, su Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

  • Sepolcro di largo Talamo, su Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

  • Franco Spicciariello, Giuseppe Bottai. Il «primato» di un fascista critico, su Portale di varia cultura.



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