Parma Calcio 1913
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Parma Calcio 1913 Calcio | ||||
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Crociati, Ducali, Gialloblù | ||||
Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali | Bianco, nero, giallo, blu | |||
Inno | Il grido di battaglia I cadetti di Gigi Stok e Franco Dini | |||
Dati societari | ||||
Città | Parma | |||
Nazione | Italia | |||
Confederazione | UEFA | |||
Federazione | FIGC | |||
Campionato | Serie A | |||
Fondazione | 1913 | |||
Scioglimento | 1969 | |||
Rifondazione | 1970 | |||
Rifondazione | 2004 | |||
Rifondazione | 2015 | |||
Proprietario | Nuovo Inizio s.r.l. | |||
Presidente | Pietro Pizzarotti | |||
Allenatore | Roberto D'Aversa | |||
Stadio | Stadio Ennio Tardini (27 906 posti) | |||
Sito web | www.parmacalcio1913.com | |||
Palmarès | ||||
Titoli nazionali | 1 Campionato di Serie C | |||
Trofei nazionali | 3 Coppe Italia 1 Supercoppe italiane | |||
Trofei internazionali | 1 Coppe delle Coppe 2 Coppe UEFA/Europa League 1 Supercoppe UEFA | |||
Stagione in corso | ||||
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Parma Calcio 1913 s.r.l., meglio conosciuto come Parma, è una società calcistica italiana con sede nella città di Parma. Milita in Serie A.
Il sodalizio è erede del Parma Football Club, già Parma Associazione Calcio, sorto nel 1970; questi riprendeva la storia del Parma Associazione Sportiva, precedente club costituito nella città emiliana nel 1913 sotto l'originario nome di Parma Foot Ball Club – retaggio del Verdi Foot Ball Club brevemente attivo nello stesso anno –, e rifondato a cavallo della stagione 1969-1970 grazie al passaggio del titolo sportivo ai concittadini dell'Associazione Calcio Parmense, a loro volta sorti nel 1968. L'odierno club, nato nel 2015 come Società Sportiva Dilettantistica Parma Calcio 1913, si fa quindi portatore dell'intera tradizione sportiva parmigiana in ambito calcistico.[1]
Nel suo palmarès figurano 3 Coppe Italia, una Supercoppa italiana e 4 titoli internazionali: una Coppa delle Coppe, 2 Coppe UEFA e una Supercoppa UEFA. Dopo Milan, Juventus e Inter, il Parma è il quarto club italiano, e il quindicesimo europeo, nella classifica generale delle coppe calcistiche UEFA vinte. È inoltre l'unica squadra italiana ad aver conseguito tre promozioni consecutive nel calcio professionistico, passando dalla Serie D alla A in soli tre anni (2015-2018).
Il club si pone al ventunesimo posto come risultati e al quindicesimo posto come punteggi fra i 65 club che hanno militato in Serie A; sino alla stagione 2011-12 ha inoltre figurato nel ranking UEFA.[2] In venticinque anni (dal 1990-91 al 2014-15) ha disputato ventiquattro campionati di massima serie, diciotto dei quali consecutivi, e quindici stagioni nelle coppe europee, quattordici delle quali consecutive (dal 1991-92 al 2004-05).
Indice
1 Storia
1.1 Dalla nascita agli anni 1980
1.2 Gli anni d'oro
1.3 Dal crac Parmalat al fallimento del 2015
1.4 La rinascita
2 Cronistoria
3 Colori e simboli
3.1 Colori
3.2 Simboli ufficiali
3.2.1 Stemma
3.2.2 Inno
4 Strutture
4.1 Stadio
4.2 Centro di allenamento
5 Società
5.1 Organigramma societario
5.2 Sponsor
5.3 Settore giovanile
6 Il Parma nella cultura di massa
7 Allenatori e presidenti
8 Calciatori
8.1 Vincitori di titoli
8.2 Il Parma e le Nazionali di calcio
8.3 Maglie ritirate
9 Palmarès
9.1 Competizioni nazionali
9.2 Competizioni interregionali
9.3 Competizioni internazionali
9.4 Competizioni giovanili
9.5 Altri piazzamenti
10 Statistiche e record
10.1 Partecipazione ai campionati
10.2 Statistiche di squadra
10.3 Statistiche individuali
11 Statistiche individuali
12 Tifoseria
12.1 Storia
12.2 Gemellaggi e rivalità
13 Organico
13.1 Rosa
13.2 Staff tecnico
14 Note
15 Bibliografia
16 Voci correlate
17 Altri progetti
18 Collegamenti esterni
Storia |
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Dalla nascita agli anni 1980 |
Il Parma Foot Ball Club nacque il 16 dicembre 1913. Il nucleo originario della squadra era costituito dagli uomini del Verdi Foot Ball Club, club formatosi il 27 luglio dello stesso anno e assorbito dalla nuova compagine. Dopo vari campionati disputati nelle categorie regionali e dopo che, nel 1922, l'avvocato Ennio Tardini dà avvio alla costruzione dello stadio (poi a lui intitolato, dopo la sua precoce morte), nel 1924-1925 arriva la prima promozione nella massima serie nazionale. Permanenza che dura solo un anno, per poi proseguire nella categoria cadetta. Nel 1930 la società assume un carattere polisportivo e viene denominata Parma Associazione Sportiva. Da qui in poi la squadra gareggerà tra Serie B e Serie C. Fino a che nella stagione 1953-1954, grazie anche alle 15 reti del bomber cecoslovacco Július Korostelev e alla guida del suo connazionale compagno (e poi allenatore) Čestmír Vycpálek, ottiene la prima promozione (sul campo) in Serie B, dove rimane negli undici anni successivi. Giocatori importanti di questo periodo sono stati il goleador Paolo Erba (che nella stagione 1956-1957 si laurea capocannoniere della serie cadetta con 16 reti) e Ivo Cocconi, che in quegli anni colleziona 308 presenze con la maglia crociata. Nella stagione 1964-1965 il Parma retrocede in Serie C e l'anno dopo in Serie D.
Il 2 gennaio 1968 il Tribunale di Parma mette in liquidazione il club[3] e un manipolo di imprenditori parmigiani lo acquista e lo rinomina in Parma Football Club. Novità che non sortisce effetti positivi: in una stagione da dimenticare, culminata nella sconfitta interna contro i cugini "provinciali" del San Secondo, il Parma si salva a stento, superato di un punto dal San Secondo, dopo aver perso al Tardini coi "cugini" della Bassa.[3]
L'agonia del neonato Parma Football Club è presto conclusa: alla vigilia della stagione 1969-1970, la dirigenza rinuncia all'iscrizione, lasciando il testimone del calcio cittadino all'altra società di Parma, la Parmense che, mettendo mano al portafoglio, acquista per 20 milioni dal vecchio Parma titolo sportivo e alcuni giocatori.[3] Nel 1969 infatti l'Associazione Calcio Parmense, nata l'anno prima dalla collaborazione tra l'imprenditore edile Ermes Foglia ed Ermes Ghidini, dirigente del Gruppo Sportivo Salvarani di Baganzola (evoluzione della squadra del Circolo Golese[4]) che aveva sfiorato per quattro volte la promozione in Serie D[5], vince la Prima Categoria 1968-1969 e raggiunge il Parma in Serie D. La Parmense iniziò la stagione 1969-1970 con il proprio nome[6], ma dal 1º gennaio 1970, cambiò denominazione in Parma Associazione Calcio[7], vestendo la livrea delle divise crociate e il simbolo, proseguendo la tradizione sportiva del vecchio club, caro ai tifosi Parmigiani[8]. Il ritorno in Serie C è immediato. Gli anni 1970 del nuovo Parma sono caratterizzati da continui saliscendi dalla terza divisione alla cadetteria con due promozioni risolte agli spareggi entrambi giocati a Vicenza: nel 1972-1973 contro l'Udinese (2-0)[9], e nel 1978-1979 contro la Triestina (3-1, con doppietta di un giovane Carlo Ancelotti, che in quella stessa estate viene ceduto alla Roma)[10][11].
Anche negli anni 1980 il Parma coglie due promozioni dalla Serie C: la prima nel 1983-1984[12] grazie alle reti di un attaccante ancora oggi molto amato (Massimo Barbuti) e la seconda nel 1985-1986[13] con alla guida il giovane allenatore Arrigo Sacchi (voluto poi da Berlusconi al Milan due anni più tardi). Sono gli anni della presidenza dell'indimenticato Ernesto Ceresini che, dopo il nuovo contratto di sponsorizzazione con la Parmalat[14] sperimenta, senza troppo successo, la guida tecnica del giovane allenatore boemo Zdeněk Zeman, ma che poi si affida al più pratico Giampiero Vitali, per ricavarne due salvezze[15].
Gli anni d'oro |
Ma è nel 1989 che Ceresini darà una svolta alla storia del Parma, chiamando in panchina in B il promettente tecnico Nevio Scala[16]. Suo malgrado, è stato l'ultimo dei suoi colpi di mercato: il presidente muore improvvisamente, a stagione in corso, dopo un brillante avvio della squadra[17]. Il contraccolpo dura qualche gara, ma la squadra rimonta e coglie nella partita più significativa (il derby contro la Reggiana, il 27 maggio 1990, vinto per 2-0) quel quarto posto, utile per la prima promozione in Serie A della sua storia, con una giornata di anticipo[18].
Dopo la promozione in serie A, la società diviene proprietà della multinazionale di Collecchio, la Parmalat di Calisto Tanzi[19]. Alla presidenza della squadra viene chiamato Giorgio Pedraneschi. Da neopromosso, il Parma esordisce in Serie A con un sesto posto finale che gli consentirà di esordire in Europa nella Coppa UEFA. La stagione successiva conquista il primo trofeo nazionale della sua storia: la Coppa Italia: il 14 maggio 1992 batte in finale la Juventus per 2-0, (Melli e Osio), dopo aver perso all'andata per 1-0. L'anno dopo il Parma conquista il primo trofeo europeo: la Coppa delle Coppe, vincendo in finale per 3-1 contro l'Anversa a Wembley (reti di Minotti, Melli e Cuoghi).
Gli acquisti di Faustino Asprilla prima e di Gianfranco Zola poi, confermano la voglia di vincere del club e della proprietà. Il Parma conquista nel febbraio del 1994 la sua prima Supercoppa europea, battendo a San Siro il Milan 2-0, con gol vittoria nei tempi supplementari di Massimo Crippa, dopo aver perso all'andata 1-0 in casa. Fallisce però il bis in Coppa delle Coppe perdendo in finale 1-0 contro gli inglesi dell'Arsenal. La stagione 1994-1995 è caratterizzata dalla sfida infinita con la Juventus su tre fronti: in campionato e in Coppa Italia, appannaggio dei torinesi, e in Coppa UEFA vinta invece dal Parma nella doppia finale con Dino Baggio marcatore in entrambe le gare.
Nella stagione 1995-1996, approda a Parma, il pallone d'oro Stoichkov, che però delude. Si chiude quindi il ciclo di Nevio Scala, e di Pedraneschi, sostituito poi da Stefano Tanzi, figlio di Calisto. Nel 1996-97 il Parma di Carlo Ancelotti chiude secondo dietro la Juventus con la prima qualificazione per la Coppa dei Campioni (Champions League) 1997-1998, in una stagione in cui si affermeranno le qualità difensive del francese Lilian Thuram e dei giovani Fabio Cannavaro e Gianluigi Buffon. Nel 1999, con l'arrivo di Alberto Malesani in panchina, il Parma si aggiudicherà la Coppa UEFA battendo in finale l'Olympique Marsiglia per 3-0 (reti di Crespo, Chiesa e Vanoli), e la Coppa Italia superando la Fiorentina dopo un 1-1 interno (gol di Crespo) e un 2-2 a Firenze (ancora di Crespo e Vanoli le marcature).
La stagione 1999-2000 si apre con la vittoria in Supercoppa Italiana, 2-1 contro il Milan a San Siro (rete decisiva di Alain Boghossian). Tuttavia in Europa e in campionato la squadra delude le aspettative, mancando anche l'accesso ai preliminari di Champions League 2000-2001. Le due stagioni successive sono caratterizzate da un'alternanza continua di allenatori: da Malesani per Sacchi, da Renzo Ulivieri, a Daniel Passarella e infine al "traghettatore" Pietro Carmignani. Con lui il Parma vince la sua terza Coppa Italia, superando la Juventus in finale (a Torino sconfitta 1-2 e a Parma vittoria 1-0). L'anno dopo arriva in panchina Cesare Prandelli, coadiuvato da Sacchi, e la squadra gialloblù, con in campo Adriano e Mutu, si piazza al quinto posto.
Dal crac Parmalat al fallimento del 2015 |
La stagione successiva l'improvviso crac Parmalat, per il quale viene arrestato il patron Tanzi, segna la storia della squadra parmense. Tuttavia, nonostante il terremoto societario e il passaggio in amministrazione controllata, il club gialloblù riuscirà comunque a concludere il campionato al quinto posto, contendendo fino all'ultima giornata la qualificazione alla Champions League con l'Inter di Zaccheroni. Il 25 giugno 2004, per evitare la ripartenza dai dilettanti, nasce il Parma Football Club, che assume e mantiene vivi tutti i diritti del Parma AC, nonostante il fallimento della Parmalat da cui è svincolato[20]. La nuova società, a cui sono stati trasferiti anche i debiti del Parma AC, temporaneamente proprietaria del nuovo club, viene posta in amministrazione straordinaria da parte di Enrico Bondi e della Parmalat e usufruisce della "Legge Marzano", in attesa di un compratore. Il nuovo tecnico Silvio Baldini viene esonerato e la squadra è di nuovo affidata al "traghettatore" Pietro Carmignani che la condurrà alla salvezza nel doppio spareggio contro il Bologna (0-1 e 2-0, reti di Cardone e Gilardino). In quella stessa tormentata annata, i ducali arrivano fino alla semifinale di Coppa UEFA, venendo eliminati dal CSKA Mosca, 0-0 a Parma e 3-0 in Russia per i moscoviti, poi vincitori del trofeo. La guida di Mario Beretta (grazie anche ai verdetti di "Calciopoli") porta nel 2005-06 il Parma alla qualificazione europea dopo una stagione di assenza.
Nella Serie A 2006-2007 arriva sulla panchina Stefano Pioli, mentre il 25 gennaio la società viene rilevata dall'industriale bresciano Tommaso Ghirardi[21]. Pioli viene esonerato per Claudio Ranieri che salverà il Parma. L'anno successivo è sofferto: di nuovo l'allenatore Domenico Di Carlo viene sostituito da Héctor Cúper, che a sua volta lascia il posto al tecnico della "Primavera" Andrea Manzo. Il Parma perde contro l'Inter (2-0), che vince lo scudetto e, contemporaneamente, condanna la squadra alla prima retrocessione in Serie B della sua storia dopo diciotto stagioni consecutive in Serie A.
In Serie B, dopo un negativo avvio con la guida di Gigi Cagni, arriva Francesco Guidolin che riporta la società nella Serie A 2009-2010, stagione che il Parma finirà all'ottavo posto. Il direttore generale Leonardi affida la squadra, per la stagione successiva, prima a Pasquale Marino e, visti gli scarsi risultati, a Franco Colomba che porterà il Parma alla salvezza. Lo stesso Colomba inizia la stagione 2011-2012 sulla panchina degli emiliani e vi resta fino al 10 gennaio 2012; paga la pesante sconfitta a Milano contro l'Inter per 5-0 e viene sostituito da Roberto Donadoni. Nella stessa stagione, grazie alla vittoria per 2-0 sull'Udinese del 20 novembre 2011, il Parma supera quota 1 000 punti nella classifica perpetua della massima serie a girone unico[22]. Nell'ultima giornata della stagione 2011-2012, grazie alla vittoria per 1-0 sul Bologna del 13 maggio, i crociati vincono la loro settima partita consecutiva, stabilendo un nuovo primato. La stagione 2012-2013 vede il Parma ripartire dal ritorno di Amauri e nel girone d'andata, nella trasferta con l'Udinese terminata 2-2, Raffaele Palladino segna il millesimo gol in Serie A della storia gialloblù. Nel ritorno i crociati chiudono il torneo al decimo posto; da sottolineare nell'ultima sfida casalinga, il 12 maggio con il Bologna, la celebrazione del ventennale della conquista della Coppa delle Coppe a Wembley.
La stagione 2013-14, quella che vedrà il Parma festeggiare il suo centenario, il 16 dicembre 2013, si apre con l'arrivo di Antonio Cassano. Il 18 maggio 2014 i ducali chiudono il torneo al sesto posto, valevole per l'approdo al terzo turno preliminare dell'Europa League 2014-2015. La qualificazione europea però sfuma: il club, non in regola con alcuni pagamenti IRPEF, si vede negare la licenza UEFA.[23][24] Si tratta del primo tassello di una serie di gravi problemi finanziari che si protrarranno per tutta la successiva stagione, segnata da continui cambi di proprietà e culminata il 19 marzo 2015 con il fallimento della società parmense.[25]
La rinascita |
Il 27 luglio 2015 una nuova società, la S.S.D. Parma Calcio 1913, viene affiliata alla FIGC e ammessa in sovrannumero in Serie D rappresentando così calcisticamente la città di Parma.[26] La nuova squadra è posseduta da due società: Nuovo Inizio srl, composta da 7 imprenditori locali, che controlla la maggior parte del club, e da Parma Partecipazioni Calcistiche spa, formata da tutti quei tifosi che vogliono prendere parte alla storia della squadra. Dopo una sola stagione tra i dilettanti, il 17 aprile 2016, con la vittoria casalinga per 2-1 sul Delta Rovigo, i ducali festeggiano il ritorno tra i professionisti, al termine di un'annata da record sia per seguito di tifosi sia per punti in campionato; chiudendo poi l'intero campionato senza sconfitte, il Parma raggiunge il primato stagionale dell'unica squadra imbattuta nelle prime quattro serie italiane. L'annata 2016-2017 è anch'essa da ricordare per la società, che termina il campionato di Lega Pro al secondo posto: il 17 giugno 2017 completa il doppio salto e, vincendo 2-0 contro l'Alessandria nella finale dei play-off, conquista la promozione in Serie B.[27]
Quattro giorni dopo viene annunciato il cambio di proprietà del club, che a partire dal luglio seguente passa per il 60% delle quote nelle mani del gruppo cinese Desports (tramite la controllata Link International Sports, titolare anche di Granada, Chongqing Lifan e socia minoritaria dei Minnesota Timberwolves) presieduto da Jiang Lizhang; le restanti quote del 30% e del 10% della società emiliana rimangono nelle mani del gruppo imprenditoriale locale Nuovo Inizio e dell'azionariato popolare Parma Partecipazioni Calcistiche.[28] Il nuovo organigramma vede Hernán Crespo e Giacomo Malmesi assumere l'incarico di vicepresidenti del club.[29]
Il 18 maggio 2018, vincendo in trasferta per 2-0 all'ultima giornata contro lo Spezia e grazie al pareggio interno del Frosinone contro il Foggia, si aggiudica la promozione diretta in Serie A, avendo raggiunto la seconda posizione in classifica alle spalle dell'Empoli. Con questo risultato, il Parma è in assoluto la prima squadra italiana ad aver conquistato tre promozioni consecutive dalla Serie D alla A.[30]
Sul finire di ottobre 2018, non ritenendo più sufficientemente solida la gestione Desports, il gruppo Nuovo Inizio riassume il controllo del club col 60% delle azioni: i soci cinesi calano pertanto al 30%, mentre resta invariato il 10% nelle mani della public company Parma Partecipazioni Calcistiche[31]. Il 9 novembre Pietro Pizzarotti, uno dei soci della cordata, passa dalla carica di vicepresidente a quella di presidente.
Cronistoria |
Cronistoria del Parma Calcio 1913 |
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Colori e simboli |
Colori |
I primi colori ufficiali della squadra parmense, nata nel 1913 con il nome di Verdi Foot Ball Club, sono quelli della città ovvero il giallo e il blu, disposti a quarti sulla divisa. Ugo Betti e Torquato Rossini in seguito creano una nuova divisa: una maglia bianca con una grande croce nera sul petto.[33] La casacca crociata è quella che accompagna la storia del Parma fino al 1951 quando, per ragioni scaramantiche, viene decisa la sua sostituzione dapprima con una maglia palata gialloblù e poi con una divisa blu con maniche gialle.[33] La "snaturazione" termina nel 1958 con il ripristino della vecchia maglia crociata bianconera.[33]
In seguito all'acquisizione di un Parma ormai fallito da parte dei concittadini della Parmense, questa ottiene il diritto di indossare la casacca crociata: il 1º gennaio 1970, il nuovo Parma sostituisce anche nei colori e nei simboli il vecchio Parma.[33] L'uniforme crociata rimane in auge fino al 1983 allorché, più che altro per motivi commerciali, scompare la croce lasciando il petto completamente bianco, con dettagli gialloblù relegati a maniche, calzoncini e calzettoni.[33] Cambia poco sulle divise del Parma fino al 1998, quando si adotta una nuova divisa fasciata gialloblù.[33] Si deve attendere il 2004 affinché la maglia crociata bianconera torni definitivamente sulle spalle dei calciatori parmensi.[33]
Simboli ufficiali |
Stemma |
Di stemmi ufficiali da apporre sulle divise, fino agli anni 1940 il Parma non ne fa uso in quanto, per i dirigenti della squadra, la maglia crociata stessa, è già un simbolo.[33] Nell'immediato dopoguerra e ancor maggiormente dopo l'abbandono temporaneo della croce negli anni 1950, fa la sua comparsa uno stemma molto simile all'attuale, poi abbandonato nuovamente al ritorno delle maglie crociate fino al fallimento del 1969.[33]
La Parmense applica, sulle nuove divise del 1968, uno stemma a cerchi concentrici bianchi-gialloblù, mentre dopo il fallimento del Parma FC, vi è l'aggiunta di una piccola croce nera su fondo bianco.[33] Questo fino al 1º gennaio 1970, quando unitamente alla maglia crociata la Parmense (diventando Parma AC) adotta lo scudetto con la croce nera in campo bianco e le strisce verticali giallo-blu, utilizzato fino agli anni 2000 (che prima del 1983 raramente viene apposto sulla maglia).[33] Nel 2000-01 per un'operazione di marketing della società, lo stemma viene pesantemente modificato: alla parte sinistra, una croce azzurra su fondo "giallo-parma" e, alla parte destra, un toro "giallo-parma" in campo azzurro, per ricordare il podestà di Parma del XIII secolo, Torello de Strada.[33] La novità non piace ai tifosi e, già dalla stagione successiva, si torna alla versione classica. Nel 2004, il logo cambia aspetto solo nell'acronimo (da AC a FC) per il cambio di denominazione sociale in Parma FC SpA.[33]
In occasione del centenario del Parma Calcio, il progetto "Parma Brand" del Parma dà vita a un nuovo logo che richiama il classico stemma, coronato dalla cifra "100", per ricordare l'importante ricorrenza,[34] mentre nella stagione successiva viene adottato un nuovo stemma, che differisce da quello classico per alcuni dettagli (l'apice in capo, la punta affusolata e un diverso carattere tipografico).[35]
Con il fallimento e la rifondazione del club, nel 2015, viene indetto un sondaggio popolare tra i tifosi per scegliere il nuovo emblema societario. La soluzione prescelta è costituita da uno scudo bianco con croce nera, bordato di giallo e azzurro, con in capo una fascia recante il nome del club e l'anno di fondazione iscritto nel vertice inferiore. Già nel 2016 tuttavia, a seguito dell'acquisizione dei diritti d'uso dalla curatela fallimentare del Parma F.C., viene riadottato lo scudetto con croce e strisce, aggiornato con la nuova denominazione sociale.
Lo stemma dell'A.C. Parmense nata nel 1968
Lo stemma del Parma A.C. dal 1970 al 2000, e di nuovo dal 2001 al 2004
Lo stemma del Parma A.C. nel 2000-2001
Lo stemma del Parma F.C. dal 2004 al 2013
Lo stemma del centenario, nella stagione 2013-2014
Lo stemma del Parma F.C. nella stagione 2014-2015
Lo stemma del Parma Calcio 1913 per la stagione 2015-2016
Lo stemma del Parma Calcio 1913 dalla stagione 2016-2017
Inno |
L'inno ufficiale del Parma è Il grido di battaglia di Gigi Stok e i suoi Cadetti, brano poi ripreso in chiave moderna dalla Antonio Benassi Band; tuttavia, nelle partite interne giocate all'Ennio Tardini, durante l'ingresso delle squadre in campo risuona la marcia trionfale dell'Aida del compositore parmense Giuseppe Verdi, simbolo della città nonché della stessa formazione ducale, nata in origine nel 1913 in suo nome come Verdi Foot Ball Club.[36]
Strutture |
Stadio |
Lo stadio Ennio Tardini è il più grande impianto sportivo di Parma: lì il Parma si trasferisce nel 1923, dopo aver disputato le prime partite nella cosiddetta "Piazza d'armi", ricavata dai lavori per il "Lungoparma a Sud".[37] Nasce come "Stadio Comunale" ma viene intitolato postumo al costruttore ed ex presidente del club Ennio Tardini, che non vede mai terminata la propria opera.[37] Progettato dall'architetto Ettore Leoni (compreso l'arco trionfale d'ingresso ancora esistente, in stile Art Nouveau) è il terzo stadio più antico d'Italia dopo il Ferraris di Genova e l'Arena Garibaldi di Pisa.[37]
Utilizzato fino agli anni 1960 sia per il rugby, che per le partite casalinghe del Parma, nel 1968 diventa anche il campo della Parmense.[37] Lo stadio, negli anni 1970 e 1980, subisce continuamente delle modifiche: le curve, da legno a cemento, e i distinti, da scoperti a coperti.[37] Dopo la promozione in Serie A del 1990, si prospetta la progettazione di un nuovo stadio nei pressi di Baganzola, tuttavia alla fine viene deciso di modificare lo stadio esistente, dapprima con un incremento temporaneo della capienza con strutture elevate in tubi Innocenti, e dal 1991 cambiando radicalmente forma (da quella ovale a quella rettangolare) e con una nuova e più capiente "Tribuna Centrale Petitot".[37] Oggi lo stadio può contenere 27 906 spettatori, ma dopo l'incidente mortale occorso al diciannovenne vicentino Eugenio Bortolon precipitato dagli spalti, parte della Curva Sud è resa inagibile, riducendo la capienza a 22 885 spettatori.[37]
Centro di allenamento |
Il centro di allenamento del club parmense è il Centro sportivo di Collecchio: lì si allenano la prima squadra e le giovanili.[38] Ha un'estensione di 85 903 m², presenta una tribuna per le partite della Primavera e le amichevoli della Prima squadra.[38] Sono presenti in totale 7 campi, 5 in erba naturale, uno in erba sintetica e uno con manto sintetico coperto da pallone pressostatico.[38] Un'area è adibita all'allenamento portieri, mentre una pista circolare è usata per le sessioni di corsa e il lavoro con salite.[38] Il centro è diviso in due aree: la prima ha una palazzina che ospita lo spogliatoio della prima squadra, sale mediche, palestra attrezzata, magazzini e uffici, l'altra area è usata dal settore giovanile e contiene gli spogliatoi (anche per gli ospiti), una sala medica, una palestra e un magazzino.[38]
Società |
A ottobre 2018 il Parma Calcio 1913 è una società a responsabilità limitata il cui socio maggioritario (intestatario del 60% delle azioni) è Nuovo Inizio s.r.l., società costituita nel 2015 da Guido Barilla, Gian Paolo Dallara, Mauro Del Rio, Marco Ferrari, Angelo Gandolfi, Giacomo Malmesi e Paolo Pizzarotti al fine di rifondare il club, appena fallito. Partecipazioni minoritarie sono avocate alla holding cinese Link International Sports ltd. (titolare del 30%) e alla public company Parma Partecipazioni Calcistiche s.p.a., che rappresenta l'azionariato popolare (con il 10% delle quote)[31].
Fra gli anni 2000 e 2010 il Parma è stato uno dei membri dell'European Club Association, organizzazione erede del soppresso G-14 e composta dai principali club calcistici internazionali, riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.
Organigramma societario |
Organigramma aggiornato al 9 novembre 2018.[39]
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Sponsor |
Di seguito la cronologia di fornitori tecnici e sponsor del Parma.
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Settore giovanile |
Il settore giovanile del Parma è formato da tre squadre maschili partecipanti ai campionati nazionali (Primavera, Allievi Nazionali 1998 e Giovanissimi Nazionali 2000), due partecipanti a livello regionale (Allievi B 1999 e Giovanissimi Regionali 2001) e una a livello provinciale (Giovanissimi Fascia B 2002), oltre a una rappresentativa di Esordienti 2003 e due di Pulcini (2004 e 2005).[41]
Nella categoria Allievi il Parma vanta la vittoria di due campionati italiani, quello Nazionale del 2003-04 e quello Professionisti del 2012-13, nonché la conquista di una Supercoppa di categoria nel 2013; a ciò si aggiungono i due titoli nei tornei semiprofessionisti, fatti loro in sequenza dai ragazzi gialloblù nelle stagioni 1976-77 e 1977-78.[42] In ambito giovanile, la società ducale ha avviato delle partnership sportive con altre squadre, sia italiane che internazionali, come il Nova Gorica,[43] il Gubbio[44] e la Giada Maccarese.[45]
Il Parma nella cultura di massa |
In quanto squadra rappresentativa della città ducale, il Parma si è spesso trovato presente in varie opere della cultura italiana. Ad esempio ne L'allenatore nel pallone (1984) il Parma è l'ultima squadra (di Serie B) che Oronzo Canà, interpretato da Lino Banfi, allena prima di approdare alla "Longobarda" di Borlotti,[46] mentre nel film Tifosi (1999) il personaggio interpretato da Diego Abatantuono, juventino, nel suo episodio è alle prese con una trasferta sul campo del Parma.[47]
Allenatori e presidenti |
Di seguito l'elenco di allenatori e presidenti del Parma dall'anno di fondazione a oggi.
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Calciatori |
Vincitori di titoli |
- Campioni del mondo
Lilian Thuram (1998)
Júnior (2002)
Il Parma e le Nazionali di calcio |
Tra i giocatori del Parma ad aver avuto successi con la propria Nazionale figurano il francese Lilian Thuram (campione del mondo nel 1998 e d'Europa nel 2000),[51] i brasiliani Júnior (campione del mondo nel 2002)[52] e Zé Maria (campione del Sud America nel 1997[53] e vincitore della Confederations Cup nello stesso anno)[54]. Da ricordare inoltre il camerunese Patrick Mboma (campione d'Africa nel 2002)[55] e l'australiano Mark Bresciano (campione d'Oceania nel 2004).
Maglie ritirate |
Numero 12: «solitamente una squadra ritira una maglia quando smette di giocare un calciatore che è stato una bandiera; noi l'abbiamo ritirata per assegnarla a chi è sempre con noi; i tifosi», così Stefano Tanzi ha motivato il ritiro della suddetta maglia, a testimoniare di come il tifo parmense sia il dodicesimo uomo in campo. La maglia è stata consegnata ad alcuni tifosi, e invece del nome del giocatore sulla schiena c'è scritto: "Sempre con voi".[56]
Numero 6: il 27 maggio 2018 è stato ritirato il numero 6, indossato da Alessandro Lucarelli, primatista di presenze con il club crociato.[57]
Palmarès |
Competizioni nazionali |
- Coppa Italia: 3
1991-1992, 1998-1999, 2001-2002
- Supercoppa italiana: 1
- 1999
- Campionato italiano Serie C: 1
- 1953-1954
Competizioni interregionali |
- Seconda Divisione: 1
1924-1925 (girone C Nord)
- Campionato italiano Serie C: 1
1972-1973 (girone A)
- Campionato italiano Serie C1: 2
1983-1984 (girone A), 1985-1986 (girone A)
- Campionato italiano Serie D: 2
1969-1970[58](girone B), 2015-2016 (girone D)
Competizioni internazionali |
- Coppa delle Coppe: 1
- 1992-1993
- Coppa UEFA: 2
1994-1995, 1998-1999
- Supercoppa UEFA: 1
- 1993
Competizioni giovanili |
- Campionato Allievi Nazionali: 2
- 2003-2004, 2012-2013
Altri piazzamenti |
- Coppa delle Coppe UEFA
- Finalista: 1993-1994
- Coppa UEFA
- Semifinalista: 2004-2005
- Serie A
- Secondo posto: 1996-1997
- Terzo posto: 1992-1993, 1994-1995
- Coppa Italia
- Finalista: 1994-1995, 2000-2001
- Semifinalista: 1993-1994, 1997-1998
- Supercoppa italiana
- Finalista: 1992, 1995, 2002
- Serie B
- Secondo posto: 2008-2009, 2017-2018
- Serie C
- Secondo posto: 1941-1942 (girone B), 1971-1972 (girone B), 1975-1976 (girone B), 1976-1977 (girone B)
- Serie C1
- Secondo posto: 1978-1979 (girone A)
- Lega Pro
- Secondo posto: 2016-2017 (girone B)
Statistiche e record |
Partecipazione ai campionati |
Di seguito una tabella raffigurante la partecipazione del Parma ai campionati di calcio.[59]
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Prima Divisione | 1 | 1925-26 | 26 | |
Serie A | 25 | 1990-91 | 2018-19 | ||
2º | Seconda Divisione | 3 | 1922-23 | 1924-25 | 34 |
Prima Divisione Nord | 3 | 1926-27 | 1928-29 | ||
Serie B-C Alta Italia | 1 | 1945-46 | |||
Serie B | 27 | 1929-30 | 2017-18 | ||
3º | Prima Divisione | 3 | 1932-33 | 1934-35 | 30 |
Serie C | 20 | 1935-36 | 1977-78 | ||
Serie C1 | 6 | 1978-79 | 1985-86 | ||
Lega Pro | 1 | 2016-17 | |||
4º | Serie D | 5 | 1966-67 | 2015-16 | 5 |
Statistiche di squadra |
Dal suo ingresso nel sistema delle leghe calcistiche italiane nel 1922 in seguito al Compromesso Colombo, il Parma si è sempre mantenuto a livello nazionale, conoscendo il campionato di Serie D come il peggiore in cui abbia militato. Fra i 94 campionati cui ha preso parte, 89 sono stati proto o a pieno titolo professionistici, di cui 51 a girone unico, e 25 di Serie A.[59] La squadra ha ottenuto nella stagione 1996-1997 il suo miglior piazzamento finale di sempre, il secondo posto in Serie A, che gli valse una storica partecipazione alla Champions League.
I gialloblù hanno vinto 3 edizioni della Coppa Italia e disputato 2 finali di questa competizione;[59] il Parma ha anche vinto 1 delle quattro edizioni della Supercoppa italiana a cui ha partecipato.[59] Per quanto riguarda le competizioni europee, ha trionfato nella Coppa delle Coppe 1992-1993, nella Coppa UEFA del 1994-1995 e del 1998-1999, e nella Supercoppa UEFA 1993; ha inoltre disputato la finale di Coppa delle Coppe 1993-1994.[59]
Statistiche individuali |
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Statistiche individuali |
Il giocatore del Parma che ha totalizzato più presenze in Serie A è Antonio Benarrivo: il terzino crociato infatti ha giocato tra il 1991 e il 2004, partecipando a 258 partite nel campionato maggiore.[60] Il giocatore che ha realizzato più reti in campionato è invece Hernán Crespo, che tra il 1996-00 e il 2010-12, segna 72 gol.[61]
Il 30 dicembre 2016, Alessandro Lucarelli entra nella storia del Parma, diventando l'unico giocatore del club ad aver segnato nei quattro massimi campionati nazionali (dalla D alla A) con la stessa maglia.[62] Il 4 novembre 2017, sempre Lucarelli, supera Ermes Polli e, con 311 presenze, diventa il giocatore del Parma con più presenze in assoluto.[63]
In grassetto, i giocatori in rosa.
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Di seguito le tabelle con marcatori e presenze in Campionato nel Parma Calcio dal 1920 a oggi (in tutte le categorie).
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Tifoseria |
Storia |
La tifoseria del Parma è composta da varie associazioni: il Centro di Coordinamento dei Parma Club (che riunisce la maggior parte dei club) e l'Associazione Petitot. Il gruppo ultras locale è denominato Boys Parma 1977, fondato nel 1977, inoltre pur essendo una squadra di provincia vanta numerosi tifosi in tutta Italia.[64] Allo stadio Ennio Tardini di Parma gli ultras e i sostenitori più caldi del tifo gialloblù occupano la curva Nord, che gli stessi tifosi dal 4 maggio 2008 intitolano a Matteo Bagnaresi, ragazzo appartenente ai Boys Parma tragicamente deceduto il 30 marzo 2008 in un autogrill sull'autostrada A21 Piacenza-Torino, mentre si recava a Torino per assistere a Juventus-Parma.[64]
Gemellaggi e rivalità |
La tifoseria gialloblù presenta amicizie con gli ultras di Sampdoria, Empoli e Fasano, oltre a quella internazionale con il Bordeaux.[64] Con il Cesena è stato in essere un gemellaggio dalla metà degli anni 1980 ai primi anni 1990; altri gemellaggi passati sono avvenuti con Modena, Piacenza (queste poi trasformatesi in rivalità) e Verona.[64] Le rivalità maggiori si hanno con Reggiana (con la quale disputa il derby dell'Enza), Bologna, Carrarese, Cremonese, Torino[64] e Spezia.[65]
Organico |
Rosa |
Aggiornata al 31 gennaio 2019.
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Staff tecnico |
Staff aggiornato al 3 dicembre 2016.[66]
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Note |
^ La S.S.D. Parma calcio 1913 s.r.l. ammessa in soprannumero in Serie D, su figc.it, 27 luglio 2015 (archiviato il 10 agosto 2015).
^ Ranking UEFA Clubs 2011-12, it.uefa.com.
^ abc Cfr. Gianfranco Bellè, 90 Anni del Parma Calcio, Azzali Editore S.n.c., Stampa Grafiche Step 2003, p. 73
^ "Dal Golese alla Parmense", arcigolese.com (archiviato il 2 febbraio 2014).
^ […] la Salvarani, reduce da due mancati assalti alla Serie D, lasciava il posto alla Parmense […] Cfr. Gianfranco Bellè, 90 Anni del Parma Calcio, Azzali Editore S.n.c., Stampa Grafiche Step 2003, p. 73
^ «[…] ma c'era anche la Parmense, che aveva preso il posto della Salvarani e vinse la Prima Categoria. Potevano esserci due squadre di Parma nella Serie D '69-70. Ma il Parma fallì in estate, e solo la Parmense giocò quell'anno in quarta serie. Dapprima con la sua denominazione; poi dal 1º gennaio 1970, chiamandosi Parma e giocando con la maglia crociata.» Cfr. Fabrizio Melegari, Calciatori del Parma - I Crociati nelle figurine Panini (Vol. I), Edizioni Panini 2007, p. 6
^ Figurina che indica che il Parma è "A.C. 1968" (anno di fondazione della Parmense), su settorecrociatoparma.it (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
^ Riferimenti storici sul cambio di nome da Parmense a Parma, su settorecrociatoparma.it (archiviato il 17 ottobre 2014).
^ "Una splendida cavalcata verso la Serie B", storiadelparmacalcio.com (archiviato il 13 dicembre 2012).
^ "Ritorno in Serie B: lo spareggio di Vicenza con la Triestina", storiadelparmacalcio.com (archiviato il 13 dicembre 2012).
^ "Ancelotti alla Roma per 1700 milioni", storiadelparmacalcio.com (archiviato il 13 dicembre 2012).
^ "Il Parma di Perani torna in Serie B", storiadelparmacalcio.com (archiviato il 14 dicembre 2012).
^ "È il Parma di Arrigo Sacchi che torna in Serie B", storiadelparmacalcio.com (archiviato il 10 marzo 2016).
^ "La Parmalat nuovo sponsor" (JPG), storiadelparmacalcio.com (archiviato il 7 aprile 2014).
^ "Da Sacchi a Vitali, passando per Zeman", storiadelparmacalcio.com (archiviato il 13 dicembre 2012).
^ "Arriva Nevio Scala", storiadelparmacalcio.com (archiviato il 13 dicembre 2012).
^ […] una domenica mattina, in una stanza dell'ospedale dove era stato ricoverato per il peggioramento delle sue già precarie condizioni si spegne il presidente Ernesto Ceresini […] Cfr. Gianfranco Bellè, 90 Anni del Parma Calcio, Azzali Editore S.n.c., Stampa Grafiche Step 2003, p. 108
^ «Con i gol di Osio e Melli il Parma si aggiudica il derby, mette quattro punti fra sé e la quinta, l'Ancona […]» Cfr. Gianfranco Bellè, 90 Anni del Parma Calcio, Azzali Editore S.n.c., Stampa Grafiche Step 2003, p. 108
^ "Dai Ceresini a Tanzi", storiedicalcio.altervista.org (archiviato il 12 settembre 2013).
^ Nascita Parma F.C. 1913 S.p.A., fcparma.com (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2011).
^ Ghirardi acquista il Parma F.C., corrieredellasera.it, 5 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2010).
^ Parma 1 002 punti nella sua storia in Serie A, FootStats (archiviato l'8 dicembre 2017).
^ ab Licenze UEFA, respinto il ricorso del Parma, torinofc.it, 29 maggio 2014. URL consultato il 29 maggio 2014 (archiviato il 29 maggio 2014).
^ IL PRESIDENTE GHIRARDI: NON TOLLERO QUELLO CHE MI HANNO FATTO. CON SERENITÀ VALUTERÒ NELLE SEDI OPPORTUNE CHI MI DOVRÀ RISARCIRE DEI DANNI SUBITI, fcparma.com, 30 maggio 2014. URL consultato il 30 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2014).
^ Il Parma Calcio è fallito. Si sono ritirati i possibili acquirenti, si riparte dalla D Archiviato il 22 giugno 2015 in Internet Archive., Il Sole 24 Ore
^ ab Pietro Razzini, Parma in Serie D: ora è ufficiale. Apolloni sarà l'allenatore, La Gazzetta dello Sport, 27 luglio 2015. URL consultato il 17 dicembre 2015.
^ Il Parma torna in Serie B! 2-0 nella finale playoff di Lega Pro all’Alessandria, su SpazioCalcio.it, 17 giugno 2017 (archiviato il 14 agosto 2017).
^ http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/serieb/parma-nuova-proprietà-arrivano-i-cinesi_1159051-201702a.shtml Archiviato il 24 luglio 2017 in Internet Archive.
^ Redazione, Parma, Crespo e Malmesi vicepresidenti, su Calcio e Finanza, 28 luglio 2017. URL consultato il 13 agosto 2017 (archiviato il 14 agosto 2017).
^ Luca Cassia, Parma, nessuno come te: dalla D alla Serie A, tre promozioni di fila, in sport.sky.it, 19 maggio 2018. URL consultato il 29 maggio 2018.
^ ab NUOVO INIZIO RIACQUISISCE LA MAGGIORANZA DI PARMA CALCIO 1913, in parmacalcio1913.com, 23 ottobre 2018. URL consultato l'8 novembre 2018.
^ Inizialmente la promozione viene revocata per illecito, poi concretizzata dopo la ripresa postbellica.
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^ Nel 1999-00, solo in Coppa Italia, è presente come unico sponsor ufficiale Stream TV.
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^ Parma, Manenti è il nuovo presidente. Doca: "Abbiamo venduto a un euro" - La Gazzetta dello Sport Archiviato il 9 febbraio 2015 in Internet Archive.
^ La carica di presidente viene svolta da Marco Ferrari in qualità di vicepresidente facente funzioni
^ (FR) Lilian Thuram, fff.fr. URL consultato il 23 novembre 2014.
^ (EN) World Cup 2002, rsssf.com. URL consultato il 23 novembre 2014 (archiviato il 1º luglio 2016).
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^ Patrick M'Boma, calcio.com. URL consultato il 23 novembre 2014 (archiviato il 29 novembre 2014).
^ Tanzi ritira la maglia numero 12 repubblica.it
^ Lucarelli si ritira. E il Parma ritira la maglia numero 6 gazzetta.it
^ L'A.C. Parmense viene rinominata A.C. Parma il 1º gennaio 1970, a campionato ancora in corso.
^ abcde Storia, fcparma.com. URL consultato il 23 novembre 2014 (archiviato il 29 novembre 2014).
^ Antonio Benarrivo, footballdatabase.eu. URL consultato il 23 novembre 2014 (archiviato il 24 settembre 2015).
^ Hernán Crespo, legaseriea.it. URL consultato il 23 novembre 2014 (archiviato il 20 dicembre 2014).
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^ Parma-Spezia, partita a rischio: scatta l'«isola», su gazzettadiparma.it, 27 dicembre 2017 (archiviato il 14 aprile 2018).
^ Lo staff tecnico, su parmacalcio1913.com.
Bibliografia |
- Gian Franco Bellè e Giorgio Gandolfi, 90 anni del Parma Calcio 1913-2003, Parma, Azzali.
- Fabrizio Melegari, Calciatori del Parma (I Crociati nelle figurine Panini), Modena, Panini.
Voci correlate |
- European Club Association
- Società calcistiche italiane nelle competizioni internazionali
- Società calcistiche vincitrici delle competizioni confederali e interconfederali
Altri progetti |
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Collegamenti esterni |
Sito ufficiale, su parmacalcio1913.com.
Parma Calcio 1913, su LegaSerieA.it, Lega Nazionale Professionisti Serie A.
- (DE, EN, IT) 130 Parma Calcio 1913 Controllare il valore del parametro
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(aiuto), su Transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 307458612 |
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