Papa Urbano II


























































Papa Urbano II
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159º papa
Elezione
12 marzo 1088
Fine pontificato
29 luglio 1099
Cardinali creati vedi Concistori di papa Urbano II
Predecessore papa Vittore III
Successore papa Pasquale II
 
Nome Eudes de Lagery o de Châtillon
Nascita
Châtillon-sur-Marne, 1040 circa
Ordinazione sacerdotale
1068 circa
Consacrazione a vescovo 20 luglio 1085
Creazione a cardinale
1073 da papa Gregorio VII
Morte
Roma, 29 luglio 1099
Sepoltura Basilica di San Pietro in Vaticano




























Beato Urbano II
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Papa

 
Nascita
Châtillon-sur-Marne, 1040 circa
Morte
Roma, 29 luglio 1099

Venerato da
Chiesa cattolica
Beatificazione
14 luglio 1881 da papa Leone XIII
Ricorrenza 29 luglio

Urbano II de Châtillon, nato Ottone (o Oddone, Odo, or Eudes) de Châtillon detto di Lagery (Châtillon-sur-Marne, 28 luglio 1040 circa – Roma, 29 luglio 1099), è stato il 159º papa della Chiesa cattolica dal 1088 alla morte.




Indice






  • 1 Biografia


    • 1.1 Formazione e carriera ecclesiastica


    • 1.2 Il pontificato


      • 1.2.1 L'elezione


      • 1.2.2 Governo della Chiesa


      • 1.2.3 Relazioni con i monarchi cristiani


      • 1.2.4 Relazioni con i cristiani d'oriente: l'appello di Clermont


      • 1.2.5 La ricristianizzazione della Sicilia




    • 1.3 Concistori per la creazione di nuovi cardinali




  • 2 Beatificazione


  • 3 Note


  • 4 Bibliografia


  • 5 Altri progetti


  • 6 Collegamenti esterni





Biografia |



Formazione e carriera ecclesiastica |


Nato intorno al 1040 dalla nobile famiglia francese de Châtillon, a Lagery (nei pressi di Châtillon-sur-Marne), venne educato nelle scuole ecclesiastiche. Studiò a Reims, dove successivamente divenne arcidiacono, sotto la guida del suo maestro ed amico tedesco Brunone di Colonia (San Bruno).

Sotto l'influenza di Brunone, lasciò l'incarico ed entrò nell'Abbazia di Cluny dove divenne priore. Nel 1077 fu tra gli accompagnatori dell'abate di Cluny a Canossa presso papa Gregorio VII. Nel 1078, Gregorio VII lo convocò in Italia e lo nominò vescovo di Ostia e Velletri, succedendo a Pier Damiani. Poi fu nominato legato pontificio per la Germania, nella controversia tra la Santa Sede e l'imperatore Enrico IV. In Germania Ottone si adoperò efficacemente a sostegno delle riforme gregoriane.



Il pontificato |



L'elezione |




Papa Urbano II consacra l'altare del monastero di Cluny in cui fu priore prima di diventare papa.


Ottone fu tra i pochi che Gregorio indicò come suoi possibili successori al Soglio di Pietro. Alla morte di Gregorio VII venne eletto però Desiderio, abate di Montecassino, che prese il nome di Vittore III. Il pontificato durò poco e fu molto difficile, in quanto il suo potere era usurpato a Roma dall'antipapa Clemente III, sostenuto dall'imperatore. Dopo sedici mesi, il 16 settembre 1087 Vittore III morì.


Il 12 marzo 1088 nel corso di un piccolo conclave, di circa 40 tra cardinali ed altri prelati, tenutosi a Terracina, fu eletto Papa Ottone che assunse il nome di Urbano II. Il 3 luglio 1089 entrò trionfalmente a Roma mentre l'antipapa Clemente III fuggì a Tivoli.



Governo della Chiesa |


Urbano II proseguì ed attuò la riforma di Papa Gregorio VII con grande determinazione, mostrando anche grande flessibilità e finezza diplomatica. Fu per questo sempre in movimento e in una serie di sinodi ben presieduti, che si svolsero a Roma, Amalfi, Benevento, e Troia vennero appoggiate le sue rinnovate dichiarazioni contro la simonia e l'investitura laica e a favore del celibato ecclesiastico e della reiterata opposizione all'imperatore Enrico IV. Tornato in Italia meridionale, nel 1090 riunì a Melfi un Concilio (Concilio di Melfi III), cui parteciparono 70 vescovi, emanando sedici importanti canoni per condannare la simonia, proibire le investiture laiche, ordinare il celibato ai chierici e riformare la disciplina monastica. Proseguì passando per Matera fino a Bari per consacrare la basilica di San Nicola, riponendovi le reliquie portate dall'Oriente. Passando poi per la terra de La Cava nel 1092 volle far visita all'abate Pietro I (San Pietro I Pappacarbone) che aveva conosciuto all'Abbazia di Cluny. Visitò l'Abbazia della Santissima Trinità de La Cava e ne consacrò la basilica.



Relazioni con i monarchi cristiani |


In accordo con quest'ultima politica, venne promosso il matrimonio della contessa Matilde di Toscana con Guelfo di Baviera; il principe Corrado di Lorena venne aiutato nella sua ribellione contro il padre e incoronato Re dei Romani a Milano nel 1093, e l'imperatrice (Adelaide o Prassede) venne incoraggiata nelle sue accuse contro il marito. In una lotta protratta contro Filippo I di Francia, da lui scomunicato, Urbano II riuscì infine vittorioso.




L'appello di Urbano II al Concilio di Clermont



Relazioni con i cristiani d'oriente: l'appello di Clermont |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Prima crociata.

Nel 1095 tenne a Clermont un concilio dove invocò il soccorso armato dell'Occidente in favore di Costantinopoli contro l'invasione selgiuchida, dopo avere ricevuto richiesta in tal senso dall'imperatore Alessio I Comneno; lo persuase ad accettare di unire la chiesa Ortodossa a quella Latina e ad accettare la supremazia della seconda[1][2]. La risposta all'appello del papa si diffuse in Europa e trovò grande seguito. Ebbe così inizio una spedizione militare in oriente di circa 10.000 uomini che viene oggi chiamata prima crociata; questa fu sostenuta e capeggiata dal francese Goffredo di Buglione e suo fratello Baldovino.



La ricristianizzazione della Sicilia |




Hayez Francesco, Papa Urbano II sulla piazza di Clermont predica la prima crociata






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Lo stesso argomento in dettaglio: Apostolica Legazia di Sicilia.



Papa Urbano II, illustrazione del XII secolo, autore anonimo


Molto più sottile delle crociate, ma di maggior successo nel lungo periodo, fu il programma di Urbano per portare Campania e Sicilia saldamente nella sfera d'influenza cattolica, dopo generazioni di controllo bizantino e di egemonia degli emiri arabi in Sicilia. Il suo alleato nel Thema di Sicilia era il governante normanno Ruggero I. Nel 1097 Urbano conferì a Ruggero prerogative straordinarie, alcuni degli stessi diritti che venivano negati ai sovrani temporali in altre parti d'Europa. Ruggero era libero di nominare vescovi ("investitura laica"), libero di raccogliere le rendite della Chiesa e di inoltrarle al papato (una posizione sempre lucrativa), libero di avere voce nel giudizio di questioni ecclesiastiche. Ruggero era virtualmente un legato papale in Sicilia. Nella ricristianizzazione della Sicilia si dovettero fondare nuove diocesi, nonché fissare i loro confini, e nominare una nuova gerarchia ecclesiastica dopo secoli di dominazione musulmana. La consorte aleramica di Ruggero, Adelaide, trasferì dei coloni dalla valle del Po nella Sicilia orientale (Lombardi di Sicilia). Ruggero, come governante secolare, sembrò una scelta sicura, in quanto era un semplice vassallo del suo parente Conte di Puglia, a sua volta vassallo di Roma, perciò, in quanto ben sperimentato comandante militare sembrò sicuro concedergli questi poteri straordinari, anche se in seguito si sarebbe giunti al un confronto finale tra gli Hohenstaufen, eredi di Ruggero, e il papato del XIII secolo.



Concistori per la creazione di nuovi cardinali |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Concistori di papa Urbano II.

Papa Urbano II durante il suo pontificato ha creato 71 cardinali nel corso di 10 distinti concistori.[3]



Beatificazione |


Papa Urbano II venne beatificato da papa Leone XIII il 14 luglio 1881, esaudendo la richiesta dell'arcivescovo di Reims, Benoît-Marie Langénieux.
La sua memoria liturgica è stata fissata per il 29 luglio.


Recita così il martirologio romano:


«29 luglio - A Roma presso san Pietro, beato Urbano II, papa, che difese la libertà della Chiesa dall'assalto di poteri secolari, combatté la simonia e la corruzione del clero e nel Concilio di Clermont-Ferrand esortò i soldati cristiani a liberare, segnati con la croce, i fratelli oppressi dagli infedeli e il Sepolcro del Signore.»



Note |




  1. ^ Leonardo Olschki, L'Asia di Marco Polo: introduzione alla lettura e allo studio del Milione volume II pagina 117, Istituto per la collaborazione culturale, 1957.
    «Infatti egli non solo riuscì a riunire nel nuovo concilio di Lione del 1274 tutte le discordanti potenze europee da lui abilmente riconciliate, ma seppe persuadere l'imperatore bizantino Michele Palologo ad accettare la supremazia della chiesa romana».



  2. ^ Niccolò Rodolico, Storia degli Italiani: dall'Italia del Mille all'Italia del Piave pagina 154, Sansoni, 1964.
    «L'imperatore inoltre aveva promesso ai crociati di abiurare e di unire la Chiesa greca alla romana».



  3. ^ (EN) Salvador Miranda, Urban II, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University. URL consultato il 25 luglio 2015.



Bibliografia |



  • Steven Runciman, Storia delle crociate, vol. I, BUR, Milano 2006. ISBN 88-17-11767-6


Altri progetti |



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Collegamenti esterni |




  • Biografia di Urbano II nell'Enciclopedia dei Papi Treccani


  • Opera Omnia dal Migne Patrologia latina con indici analitici, ivi compresa la traduzione italiana del discorso 'Popolo dei Franchi'.






























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