Favonio




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – "Fohn" rimanda qui. Se stai cercando l'elettrodomestico, vedi Asciugacapelli.



Nota disambigua.svgDisambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Favonio (disambigua).

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Rappresentazione schematica della formazione del favonio.




Tipiche nubi dovute all'effetto del favonio in Svizzera.


Il favonio[1] (detto anche Föhn[2], in tedesco [ˈføːn]) è un vento caldo e secco che può presentarsi, in differenti configurazioni bariche, su entrambi i lati della catena alpina e di quella appenninica.




Indice






  • 1 Genesi


  • 2 Derivazione etimologica


  • 3 Venti analoghi


  • 4 Informazioni lessicali


  • 5 Curiosità


  • 6 Note


  • 7 Voci correlate


  • 8 Altri progetti





Genesi |


Il favonio è un vento di caduta caldo e secco che si presenta quando una corrente d'aria, nel superare una catena montuosa, perde parte della propria umidità in precipitazioni (pioggia, neve o altro). Quando la corrente sale verso l'alto, infatti, l'aria si espande, si raffredda: se l'umidità in essa contenuta viene persa (sotto forma di nuvola e/o precipitazioni), l'aria, nel ricadere sul versante opposto arriva a valle con una temperatura più alta di quella di partenza.


A causa del calore latente emesso dalla condensazione dell'acqua, infatti, l'aria si raffredda piuttosto lentamente lungo la salita (secondo il gradiente adiabatico saturo, cioè di −5 °C ogni 1000 m in ascesa). L'aria poi supera la cresta, scende verso il basso sul versante opposto sottovento e si scalda per effetto della compressione adiabatica (secondo il gradiente adiabatico secco, questa volta di circa 10 °C ogni 1000 m in discesa), diventando calda e secca e favorendo giornate soleggiate[3].


Per l'esattezza, il riscaldamento in gradi rispetto alla temperatura di partenza, è dato dalla differenza di quota (in migliaia di metri) dalla base delle nubi nel lato sopravento alla cresta, moltiplicato per 5, quindi se l'aria parte dalla pianura a 5 °C, salendo a 1000 m si condensa a −5 °C (calcolo: 5+(−10)×1; T iniziale + gradiente adiabatico secco × km) a 3000 m supera la cresta a −15 °C (calcolo: −5+(−5)×2; T iniziale + gradiente adiabatico saturo × km) e raggiunge la pianura al livello del mare dall'altro lato a 15 °C (calcolo: −15+(−10)×(−3); T iniziale + gradiente adiabatico secco × km).




Nubi da favonio sopra Ginevra (Svizzera).


Il nome favonio si riferisce in realtà solamente al vento caldo e secco discendente. Dal versante sopravento si ha lo Stau, creato dalle correnti umide ascendenti, che causano pioggia, neve e nubi.



Derivazione etimologica |


Favonio deriva dal latino favōnius (da favēre, "far crescere"), nome con il quale i Romani chiamavano il vento di ponente (il greco zefiro). Anche Föhn ha lo stesso etimo, ma attraverso l'alto-tedesco antico phōnno[2].
Il nome italiano è comune nella Svizzera italiana e tra gli appassionati italiani di meteorologia. Nei testi stampati in Italia prevale il germanismo Föhn (scritto anche Foehn).



Venti analoghi |


Favonio e Föhn sono perlopiù usati in relazione alle regioni delle Alpi, degli Appennini e degli altri rilievi maggiori della penisola italiana e della Svizzera italiana con il significato di ‘vento di caduta’, ma lo stesso fenomeno è presente in varie regioni del mondo dove ha assunto nomi diversi: in Argentina è noto come zonda, chinook nelle Montagne Rocciose, vento del diavolo nell'area della baia di San Francisco, venti di Santa Ana nella California del Sud, sharav o hamsin in Israele, hamsin in Arabia, Nor'wester a Christchurch, Nuova Zelanda e nelle pianure di Canterbury e halny nei Carpazi, in Francia meridionale, nella Valle del Rodano, Mistral (anche se quest'ultimo si riferisce soprattutto al nome francese del Maestrale, le Mistral).



Informazioni lessicali |


Dal termine Föhn, per effetto di un nome commerciale[2], deriva fon (anche scritto fohn o, impropriamente[4], phon), sinonimo di asciugacapelli.



Curiosità |








Innsbruck, capoluogo del Tirolo austriaco, è chiamata anche la città del Föhn. Il Föhn è un fenomeno ventoso molto noto in città e spira dai quadranti meridionali, attraversando il passo del Brennero. Questo vento di caduta, caldo e secco, può manifestarsi in qualsiasi stagione, con maggiore frequenza in autunno. La velocità del vento può toccare nell'area urbana i 120 km/h (200 km/h sul Patscherkofel).


Nel film Phenomena di Dario Argento viene menzionato il Föhn: l’entomologo John McGregor descrive il vento caldo, dicendo che causa le valanghe, provoca il mal di testa o, se molto forte, la follia, ed è molto propizio per la fioritura e la schiusa delle uova degli insetti



Note |




  1. ^ Salvatore Battaglia, Grande dizionario della lingua italiana, vol. 5, UTET, 1967, p. 752. Parametro url vuoto o mancante (aiuto)


  2. ^ abc Föhn, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011.


  3. ^ Föhn, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011.


  4. ^ phon, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011.



Voci correlate |



  • Stau

  • Favonio (Italia meridionale)

  • Ondata di caldo del 19 gennaio 2007



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



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