Giochi della XVII Olimpiade
Giochi della XVII Olimpiade | |||||||||||||||||||||
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Città ospitante | Roma, Italia | ||||||||||||||||||||
Nazioni partecipanti | 83 (vedi sotto) | ||||||||||||||||||||
Atleti partecipanti | 5.338 (4.727 - 611 ) | ||||||||||||||||||||
Competizioni | 150 in 19 sport | ||||||||||||||||||||
Cerimonia apertura | 25 agosto 1960 | ||||||||||||||||||||
Cerimonia chiusura | 11 settembre 1960 | ||||||||||||||||||||
Aperti da | Giovanni Gronchi | ||||||||||||||||||||
Giuramento atleti | Adolfo Consolini | ||||||||||||||||||||
Ultimo tedoforo | Giancarlo Peris | ||||||||||||||||||||
Stadio | Stadio Olimpico di Roma | ||||||||||||||||||||
Medagliere | |||||||||||||||||||||
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Cronologia dei Giochi olimpici | |||||||||||||||||||||
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I Giochi della XVII Olimpiade si sono svolti a Roma, in Italia, dal 25 agosto all'11 settembre 1960.
Roma si era già aggiudicata l'organizzazione dei Giochi Olimpici del 1908, ma a seguito dell'eruzione del Vesuvio del 1906 rinunciò a tale evento, cedendo l'onore dell'organizzazione alla città di Londra.
In precedenza soltanto un'altra città italiana era stata sede di evento olimpico: Cortina d'Ampezzo nel 1956 con i VII Giochi olimpici invernali.
Indice
1 Selezione della città
2 Storia
3 Eventi importanti
4 Strutture
5 Nazioni partecipanti
6 Medagliere
7 Sport e calendario
8 Citazioni e riferimenti
9 Note
10 Bibliografia
10.1 Filmografia
11 Voci correlate
12 Altri progetti
13 Collegamenti esterni
Selezione della città |
La scelta di Roma come città ospitante è stata presa dal Comitato Olimpico Internazionale riunitosi il 15 giugno 1955 a Parigi. Le altre città candidate erano: Losanna, Detroit, Budapest, Bruxelles, Città del Messico e Tokyo. Roma ha avuto la meglio nell'ultimo ballottaggio contro la città di Losanna.
Città | Nazione | 1º giro | 2º giro | 3º giro |
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Roma | Italia | 15 | 26 | 35 |
Losanna | Svizzera | 14 | 21 | 24 |
Detroit | Stati Uniti | 6 | 11 | — |
Budapest | Ungheria | 8 | 1 | — |
Bruxelles | Belgio | 6 | — | — |
Città del Messico | Messico | 6 | — | — |
Tokyo | Giappone | 4 | — | — |
In occasione dei grandi lavori realizzati per adeguare Roma ad accogliere i Giochi, molti artisti, tra cui Mario Mafai, Afro e Giuseppe Capogrossi, raccontarono nei loro dipinti la città nei suoi mutamenti[2]. I più importanti architetti dell'epoca, tra cui Adalberto Libera, Luigi Moretti e Pier Luigi Nervi, lavorarono alla realizzazione del Villaggio Olimpico, nei pressi dello Stadio Flaminio.
Storia |
La fiamma olimpica attraversò l'Egeo e la Magna Grecia richiamando alla memoria i campioni dell'antichità.[3] Alla vigilia della inaugurazione gli atleti si riunirono in Piazza San Pietro per ricevere la benedizione di Giovanni XXIII. Il giuramento fu pronunciato da Adolfo Consolini, che in quell'occasione stabilì il record assoluto di partecipazioni olimpiche (quattro).
Gli iscritti furono oltre cinquemila (5393) e le Nazioni partecipanti ottantaquattro.
Il bel tempo aiutò il raggiungimento di buoni risultati tecnici, basti pensare ai venti primati olimpici e ai quattro primati mondiali migliorati nell'atletica leggera maschile e ai dodici olimpici e tre mondiali in quella femminile. Nelle gare veloci, dopo trent'anni di predominio gli statunitensi persero l'oro sui 100 metri consegnandolo al primatista tedesco Armin Hary; nella distanza doppia per la prima volta prevalse un mediterraneo, Livio Berruti, che eguagliò il record mondiale; nel salto in alto apparve il sovietico Valeri Brumel, che con la tecnica ventrale risulterà uno dei migliori esponenti in assoluto della disciplina; nella velocità femminile si mise in luce Wilma Rudolph (oro nei 100 metri piani, 200 metri piani e staffetta 4 x 100 metri) colpita da poliomielite nella prima infanzia e ricca di talento e volontà.
Lo stesso trend si ebbe nel nuoto, con tre record mondiali in campo maschile e quattro in quello femminile e con un dominio complessivo degli australiani e degli statunitensi.
Miglioramenti tecnici si ebbero anche nel sollevamento pesi, dove proseguì la supremazia della scuola dell'Europa orientale, e nel ciclismo su pista, dove gli italiani si misero in evidenza. La disputa della prima medaglia d'oro risultò fatale al venticinquenne ciclista danese Knud Enemark Jensen che durante la cronometro a squadre crollò in terra colpito da un'insolazione.[3]
Nella scherma, gli atleti sovietici si inserirono nella spartizione delle medaglie rompendo la tradizionale egemonia latina; l'introduzione del fioretto elettrico premiò qualità come la resistenza degli atleti a scapito dell'eleganza e dell'astuzia.[3]
Nella ginnastica si assistette al consueto dominio dello squadrone sovietico, contrastato efficacemente solo dai sorprendenti ginnasti giapponesi, che misero al collo ben quattro ori.
Venne scalfito, invece, il mito dell'invincibilità dei mediorientali nella lotta, dato che sia nella lotta libera sia in quella greco-romana le medaglie furono maggiormente ripartite fra occidentali, orientali e mediorientali.
Questa Olimpiade vide sfumare altre consuetudini come quella della vittoria dell'India nell'hockey su prato e quella dell'imbarcazione statunitense nell'otto del canottaggio; nel primo caso fu il Pakistan ad arrecare la prima delusione agli indiani, mentre nel secondo caso furono i tedeschi, in forte ascesa in questa disciplina, a soffiare l'oro agli statunitensi.
Una particolarità riguarda il cronometraggio, che solo in questa occasione non fu effettuato dalla Omega SA, ma dalla Federazione Italiana Cronometristi, con la presenza di 82 cronometristi provenienti da quasi tutta Italia e che hanno rilevato e certificato le prestazioni degli atleti e i record nelle gare di atletica, nuoto, ciclismo, canottaggio, pugilato e sport equestri. Alcune apparecchiature "storiche" utilizzate nell'occasione sono conservate presso la sede della FICr a Roma e presso il Museo del Cronometraggio a Bari.
Per la prima volta, inoltre, ai Giochi Olimpici di Roma, la televisione coprì buona parte del programma di gare; la Rai produsse ben 106 ore di trasmissione, riprodotte (prima volta per un'Olimpiade estiva dopo Cortina 1956) anche in tutta Europa, una quantità notevole considerata l'esistenza, comune praticamente in tutta Europa, di un solo canale. In America, la statunitense CBS, la canadese CBC e Telesistema Mexicano trasmisero un certo numero ore montando da Roma alcuni eventi, inviando poi tutto a Londra e da lì al continente.
Grande successo di critica e pubblico in tutto il mondo anche per il film ufficiale sull'evento La grande Olimpiade, prodotto dall'Istituto Luce e diretto dal regista documentarista Romolo Marcellini, che ottenne una nomination all'Oscar nel 1962 e il premio d'oro al Festival di Mosca.[4]
Eventi importanti |
Cassius Clay, il futuro Muhammad Ali, vince la medaglia d'oro nei pesi mediomassimi della boxe (chiamati all'epoca massimi-leggeri), anche se la Coppa Val Barker, che in ogni Olimpiade premia il pugile migliore per stile e qualità tecniche, viene assegnata all'azzurro Nino Benvenuti, vincitore dell'oro nei pesi welter e destinato anch'egli ad una grande carriera come professionista.- La squadra maschile di ginnastica del Giappone vince il primo di cinque ori olimpici consecutivi.
- Il velocista Livio Berruti è il primo europeo nella storia delle olimpiadi a spezzare il dominio dei nordamericani nei 200 metri piani; dopo di lui tale impresa riuscirà solo a Valerij Borzov, a Pietro Mennea e al greco Konstadínos Kedéris. Nelle semifinali Berruti batté con molta semplicità l'inglese Redford e gli statunitensi neri Norton e Johnson, che erano all'epoca primatisti mondiali con il tempo di 20"5. In finale, nonostante egli avesse rischiato un'azzardata falsa partenza (errore mai più ripetuto in nessun'altra competizione ufficiale) resistette con successo a ogni tentativo di rimonta. Quando Berruti terminò la competizione oltre all'oro aveva stabilito nuovamente il record di 20"5.
Wilma Rudolph, statunitense, soprannominata in Italia la Gazzella Nera, gareggia con un piccolo apparecchio ortopedico ai piedi, retaggio della poliomielite. Questo però non le impedisce di trionfare nei 100 e 200 metri piani e nella staffetta 4x100 e di meritarsi il titolo di Regina delle Olimpiadi Romane.- L'etiope Abebe Bikila, sergente della guardia del Negus, giunge a Roma da perfetto sconosciuto. Tagliò il traguardo da trionfatore sotto l'arco di Costantino, dove era stato posto il traguardo finale della maratona, correndo a piedi scalzi su suggerimento del suo allenatore. L'atleta africano, dal fisico particolarmente magro, aveva stabilito anche, con 2h15'16"2 il nuovo record olimpico.
- L'americano Rafer Johnson e il taiwanese Yang Chuan-kwang, compagni di università ad UCLA, danno vita ad una delle più combattute gare dell'Olimpiade, nel decathlon, che sarà vinta dal primo con un distacco di soli 63 punti.
- Nella lotta i Turchi su sedici specialità vincono ben 7 medaglie d'oro e due d'argento.
- Lo statunitense David Glenn bissa il successo dell'Olimpiade precedente nei 400 m ostacoli.
- Le sorelle sovietiche Irina e Tamara Press trionfano rispettivamente negli 80 m ostacoli e nel getto del peso. All'Olimpiade seguente Irina si imporrà nel pentathlon, e Tamara conquisterà l'oro nel peso e nel disco.
- Nel nuoto Australia e Stati Uniti fanno la parte del leone con 4 medaglie d'oro per nazione; l'unico titolo non conquistato dagli australiani e dagli statunitensi sono i 200 rana femminile, che va alla britannica Lonsbrough.
- L'americana Chris von Saltza trionfa con ben 3 medaglie d'oro nel nuoto (400 stile libero, staffette 4x100 stile libero e mista).
- Il ginnasta sovietico Boris Šachlin conquista 4 medaglie d'oro, 2 d'argento e 1 di bronzo: un'impresa storica. L'URSS si afferma trionfalmente nella ginnastica femminile: sulle 15 medaglie in palio, 14 sono sovietiche. La ginnasta russa Larisa Latynina vince 2 ori e sale sul podio in tutte le specialità.
- L'ungherese Aladar Gerevich conquista nella sciabola a squadre la sua settima medaglia d'oro (la prima l'aveva vinta alle Olimpiadi di Los Angeles del 1932).
- Inaspettata sorpresa azzurra nella pallanuoto: l'Italia, 12 anni dopo Londra, si aggiudica la medaglia d'oro davanti a Unione Sovietica e Ungheria. Nel ciclismo, su 6 categorie gli Azzurri se ne aggiudicarono 5.
- Nella scherma le medaglie d'oro per l'Italia furono 2: nella spada individuale con Delfino, e nella spada a squadre, con un sestetto di cui faceva parte anche Edoardo Mangiarotti, alla sua ultima Olimpiade. Nell'equitazione i fratelli Raimondo e Piero D'Inzeo (già rispettivamente argento e bronzo ai Giochi del 1956) conquistarono rispettivamente la medaglia d'oro e quella d'argento nel concorso a ostacoli individuale.
Strutture |
Per i Giochi della XVII Olimpiade, furono utilizzati i seguenti impianti sportivi. Alcune strutture vennero realizzate in modo temporaneo per ospitare alcune delle gare in programma (come ad esempio la ginnastica alle Terme di Caracalla). La capacità degli impianti permanenti, realizzati per le olimpiadi o ristrutturati per l'evento e a tutt'oggi funzionanti, è riferita alla capienza del periodo olimpico e non a quella attuale che potrebbe aver subito variazioni (come ad esempio lo Stadio Olimpico progettato allora per ospitare 90.000 spettatori e sceso a 73.261 spettatori attuali dopo la ristrutturazione del 2009).
Stadio | Comune | Sport | Inaugurazione | Capacità | Note | Fonte |
---|---|---|---|---|---|---|
Acqua Santa golf club | Roma | Pentathlon moderno | - | - | [5] | |
Basilica di Massenzio | Roma | Lotta | - | 5.300 | Tribune provvisorie per l'evento | |
Campo di Tiro a volo Lazio | Roma | Tiro | 1960 | 2.000 | ||
Centro Militare di Equitazione | Montelibretti | Pentathlon moderno | - | - | ||
Golfo di Napoli | Napoli | Vela | - | - | ||
Lago Albano | Castel Gandolfo | Canoa/Kayak Canottaggio | - | 8.000 | Tribune provvisorie per l'evento | |
Palazzetto dello Sport | Roma | Pallacanestro Sollevamento pesi | 1957 | 5.600 | ||
Palazzo dei Congressi | Roma | Scherma Pentathlon moderno | 1954 | - | Tribune provvisorie per l'evento | |
Palazzo dello Sport | Roma | Pallacanestro Pugilato | 1960 | 15.000 | Ristrutturato nel 2003 | |
Piazza di Siena | Roma | Equitazione | - | 15.000 | ||
Piscina delle Rose | Roma | Pallanuoto | 1957 | 2.000 | ||
Poligono di Cesano | Roma | Tiro | - | - | ||
Poligono Olimpico | Roma | Tiro Pentathlon moderno | 1960 | - | Ricostruito sull'area dove sorgeva il vecchio Poligono di Tiro Umberto I | |
Pratoni del Vivaro | Rocca di Papa | Equitazione | - | - | ||
Stadio Adriatico | Pescara | Calcio | 1955 | 21.000 | ||
Stadio Ardenza | Livorno | Calcio | 1934 | 25.000 | ||
Stadio Comunale | Firenze | Calcio | 1934 | 60.000 | Ristrutturato per il Campionato mondiale di calcio 1990 | |
Stadio Comunale | Grosseto | Calcio | 1956 | 18.000 | ||
Stadio Comunale | L'Aquila | Calcio | 1929 | 20.000 | ||
Stadio Fuorigrotta | Napoli | Calcio | 1959 | 90.000 | Ristrutturato per il Campionato mondiale di calcio 1990 | |
Stadio dei Marmi | Roma | Hockey su prato | 1936 | 15.000 | ||
Stadio Flaminio | Roma | Calcio | 1959 | 42.000 | Ristrutturato per il Sei Nazioni | |
Stadio Olimpico | Roma | Cerimonia di apertura Cerimonia di chiusura Atletica leggera Calcio Equitazione | 1953 | 90.000 | Ristrutturato per il Campionato mondiale di calcio 1990 | |
Stadio Olimpico del Nuoto | Roma | Nuoto Tuffi Pallanuoto Pentathlon moderno | 1959 | 20.000 | Ristrutturato per i Campionati mondiali di nuoto 2009 | |
Terme di Caracalla | Roma | Ginnastica | 5.300 | Tribune provvisorie per l'evento | ||
Velodromo Olimpico | Roma | Ciclismo Hockey su prato | 1960 | 20 000 | Demolito nel 2008 |
Nazioni partecipanti |
Europa (3447) | ||
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America (828) | ||
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Asia (529) | ||
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Africa (320) | ||
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Oceania (228) | ||
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(Tra parentesi: Numero atleti per nazione) |
Medagliere |
Posizione | Paese | Totale | |||
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1 | Unione Sovietica | 43 | 29 | 31 | 103 |
2 | Stati Uniti d'America | 34 | 21 | 16 | 71 |
3 | Italia | 13 | 10 | 13 | 36 |
4 | Germania | 12 | 19 | 11 | 42 |
5 | Australia | 8 | 8 | 6 | 22 |
6 | Turchia | 7 | 2 | 0 | 9 |
7 | Ungheria | 6 | 8 | 7 | 21 |
8 | Giappone | 4 | 7 | 7 | 18 |
9 | Polonia | 4 | 6 | 11 | 21 |
10 | Cecoslovacchia | 3 | 2 | 3 | 8 |
11 | Romania | 3 | 1 | 6 | 10 |
12 | Gran Bretagna | 2 | 6 | 12 | 20 |
13 | Danimarca | 2 | 3 | 1 | 6 |
14 | Nuova Zelanda | 2 | 0 | 1 | 3 |
15 | Bulgaria | 1 | 3 | 3 | 7 |
16 | Svezia | 1 | 2 | 3 | 6 |
17 | Finlandia | 1 | 1 | 3 | 5 |
18 | Austria | 1 | 1 | 0 | 2 |
Jugoslavia | 1 | 1 | 0 | 2 | |
20 | Pakistan | 1 | 0 | 1 | 2 |
21 | Etiopia | 1 | 0 | 0 | 1 |
Grecia | 1 | 0 | 0 | 1 | |
Norvegia | 1 | 0 | 0 | 1 | |
24 | Svizzera | 0 | 3 | 3 | 6 |
25 | Francia | 0 | 2 | 3 | 5 |
26 | Belgio | 0 | 2 | 2 | 4 |
27 | Iran | 0 | 1 | 3 | 4 |
28 | Paesi Bassi | 0 | 1 | 2 | 3 |
Sudafrica | 0 | 1 | 2 | 3 | |
30 | Argentina | 0 | 1 | 1 | 2 |
Rep. Araba Unita | 0 | 1 | 1 | 2 | |
32 | Canada | 0 | 1 | 0 | 1 |
Ghana | 0 | 1 | 0 | 1 | |
India | 0 | 1 | 0 | 1 | |
Marocco | 0 | 1 | 0 | 1 | |
Portogallo | 0 | 1 | 0 | 1 | |
Singapore | 0 | 1 | 0 | 1 | |
Taiwan | 0 | 1 | 0 | 1 | |
39 | Brasile | 0 | 0 | 2 | 2 |
Indie Occidentali | 0 | 0 | 2 | 2 | |
41 | Spagna | 0 | 0 | 1 | 1 |
Iraq | 0 | 0 | 1 | 1 | |
Messico | 0 | 0 | 1 | 1 | |
Venezuela | 0 | 0 | 1 | 1 | |
Totale | 152 | 149 | 160 | 461 |
Sport e calendario |
● | Cerimonia di apertura | ● | Competizioni | ● | Numero Finali | ● | Cerimonia di chiusura |
Sport | Agosto/Settembre 1960 | Finali | |||||||||||||||||
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25 | 26 | 27 | 28 | 29 | 30 | 31 | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | ||
Cerimonia d'apertura | ● | ||||||||||||||||||
Atletica leggera | 2 | 4 | 7 | 3 | 3 | 5 | 3 | 6 | 1 | 34 | |||||||||
Calcio | ● | ● | ● | ● | ● | ● | 1 | 1 | |||||||||||
Canoa/kayak | ● | ● | 7 | 7 | |||||||||||||||
Canottaggio | ● | ● | ● | ● | 7 | 7 | |||||||||||||
Ciclismo | 2 | 1 | 2 | 1 | 6 | ||||||||||||||
Equitazione | ● | 1 | 1 | ● | 2 | 1 | 5 | ||||||||||||
Ginnastica | ● | ● | 2 | 2 | 4 | 6 | 14 | ||||||||||||
Hockey su prato | ● | ● | ● | ● | ● | ● | ● | ● | ● | ● | ● | 1 | ● | ● | 1 | ||||
Lotta | ● | ● | ● | ● | 8 | ● | ● | ● | ● | 8 | 16 | ||||||||
Nuoto | ● | 2 | 1 | 2 | 2 | 3 | 2 | 3 | 15 | ||||||||||
Pallacanestro | ● | ● | ● | ● | ● | ● | ● | ● | ● | 1 | 1 | ||||||||
Pallanuoto | ● | ● | ● | ● | ● | ● | ● | ● | 1 | 1 | |||||||||
Pentathlon moderno | ● | ● | ● | ● | 2 | 2 | |||||||||||||
Pugilato | ● | ● | ● | ● | ● | ● | 10 | 10 | |||||||||||
Scherma | ● | 1 | ● | 1 | 1 | 1 | ● | 1 | ● | 1 | 1 | 1 | 8 | ||||||
Sollevamento pesi | 2 | 2 | 2 | 1 | 7 | ||||||||||||||
Tiro | ● | 1 | 1 | ● | 1 | 2 | 1 | 6 | |||||||||||
Tuffi | ● | 1 | 1 | 1 | ● | ● | 1 | 4 | |||||||||||
Vela | ● | ● | ● | ● | ● | ● | 5 | 5 | |||||||||||
Cerimonia di chiusura | ● | 0 | |||||||||||||||||
Finali | 0 | 2 | 4 | 0 | 11 | 5 | 14 | 8 | 11 | 15 | 0 | 14 | 16 | 13 | 12 | 12 | 12 | 1 | 150 |
Citazioni e riferimenti |
- Lo scrittore contemporaneo Niccolò Ammaniti, nel suo libro Che la festa cominci, immagina che un gruppo di atleti sovietici partecipanti a questa olimpiade, per sfuggire dall'oppressione del regime comunista, si sia rifugiato per decenni nelle catacombe romane per paura di essere trovati dal KGB.
- La serie tv Raccontami, trasmessa in due stagioni da Rai 1, ha come punto di partenza gli ultimi preparativi in vista di queste Olimpiadi.
Note |
^ Past Olympic host city election results, GamesBids. URL consultato il 17 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2011).
^ Arnaldo Romani Brizzi, Ludovico Pratesi, Cantieri Romani. Gangemi Editore, 2001. ISBN 88-492-0151-6
^ abc "Storia delle Olimpiadi" di Antonino Fugardi, Universale Cappelli, 1972, pag.155-167
^ Alessandra Cori Il cinema di Romolo Marcellini tra storia e società dal colonialismo agli anni '70, Le mani-Microart's, 2009. ISBN 978-88-8012-488-7
^ (EN) Official report of the Games of the XVII Olympiad, su digital.la84.org, vol. 2.
Bibliografia |
- Comitato Organizzatore, The XVII Olympiad - Rome 1960 - Volume One, 1963 (versione digitalizzata)
- Comitato Organizzatore, The XVII Olympiad - Rome 1960 - Volume Two part 1, 1963 (versione digitalizzata)
- Comitato Organizzatore, The XVII Olympiad - Rome 1960 - Volume Two part 2, 1963 (versione digitalizzata)
- Augusto Frasca, Vanni Lòriga, Roma Olimpica. La meravigliosa estate del 1960, Vallardi, Milano, 2010
- ENIT, Olimpiade 1960: Giochi della XVII olimpiade ROMA MCMLX, Roma.
Filmografia |
La grande Olimpiade di Romolo Marcellini documentario dell'Istituto Luce sull'evento
Le olimpiadi dei mariti di Mario Bianchi, commedia galante con Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi. Sport assenti.
Voci correlate |
- I Giochi paralimpici estivi
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
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Collegamenti esterni |
- (EN) Rome 1960 Summer Olympics, su olympic.org. URL consultato il 15 luglio 2017.
- (EN) 1960 Rome Summer Games, su sports-reference.com. URL consultato il 15 luglio 2017.
- Olimpiadi estive: Roma 1960, su Enciclopedia dello sport Treccani. URL consultato il 15 luglio 2017.
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