Scardinius erythrophthalmus






















































































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Scardola

Scardinius erythropthalmus 2009 G1.jpg
ScardiniusErythropthalmusThreeJuveniles.JPG
Adulto (sopra) ed esemplari giovanili

Stato di conservazione


Status iucn3.1 LC it.svg

Rischio minimo[1]



Classificazione scientifica

Dominio

Eukaryota

Regno

Animalia

Sottoregno

Eumetazoa

Ramo

Bilateria

Superphylum

Deuterostomia

Phylum

Chordata

Subphylum

Vertebrata

Infraphylum

Gnathostomata

Classe

Actinopterygii

Sottoclasse

Neopterygii

Infraclasse

Teleostei

Superordine

Ostariophysi

Ordine

Cypriniformes

Superfamiglia

Cyprinoidea

Famiglia

Cyprinidae

Sottofamiglia

Leuciscinae

Genere

Scardinius

Specie

S. erythrophthalmus

Nomenclatura binomiale

Scardinius erythrophthalmus
Linnaeus, 1758

La scardola (Scardinius erythrophthalmus Linnaeus, 1758) è un pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia Cyprinidae.




Indice






  • 1 Descrizione


  • 2 Biologia


    • 2.1 Riproduzione


    • 2.2 Alimentazione


    • 2.3 Predatori


    • 2.4 Pesca




  • 3 Distribuzione e habitat


  • 4 Tassonomia


  • 5 Note


  • 6 Bibliografia


  • 7 Altri progetti





Descrizione |


La forma del corpo è tipica di quella della famiglia Cyprinidae: compresso ai fianchi, con dorso piuttosto alto e ventre pronunciato in età adulta. I giovani sono più filiformi.

La scardola presenta grosse scaglie dai magnifici riflessi argentei, così appunto come la sua livrea, che vede anche dorso e fianchi dai riflessi dorati, mentre il ventre è quasi bianco. Le pinne negli adulti sono rosse.

Raggiunge una lunghezza di 50 cm e un'aspettativa di vita di oltre 18 anni.



Biologia |



Riproduzione |


La deposizione avviene tra maggio e luglio: le uova, piccole e opaline, sono deposte tra le piante acquatiche, alle quali si attaccano tramite un muco adesivo.



Alimentazione |


La scardola ha dieta onnivora, si ciba di insetti, pesci, crostacei, zooplancton e detriti vegetali.



Predatori |


È preda abituale di lucci, lucioperche e siluri.



Pesca |


Dato che abbocca voracemente a qualsiasi esca animale le venga presentata è un pesce apprezzato soprattutto da bambini alle prime armi e da garisti mentre è piuttosto detestato da tutti gli altri in quanto spesso rende impossibile la pesca a prede più pregiate.
Le sue carni sono insipide e liscosissime, pertanto il suo interesse commerciale è totalmente nullo. Esemplari di piccole dimensioni puliti, aperti a libro e diliscati si prestano al consumo impanati e fritti.
Chiaramente la salubrità e la qualità delle carni variano a seconda dell'habitat dell'animale.
Tendenzialmente esse possono essere associate ad un sapore erboso viste le abitudini stazionarie e alimentari assimilabili a quelle della carpa o della breme.



Distribuzione e habitat |


È diffusa nelle acque dolci dell'Europa e dell'Asia occidentale. Vista la sua rapidissima riproduzione e la sua resistenza anche ad acque inquinate e poco ossigenate, la si considera infestante e potenzialmente pericolosa per l'ecosistema.

In Italia è presente sull'intero territorio ed è frequentissima nei medi e grandi laghi del Nord (Pusiano, Garda, Maggiore e Iseo) e del centro (Bolsena).


Abita acque calme (laghi, stagni) e fiumi a corrente lenta, con generosa presenza di piante acquatiche tra cui si riproduce.



Tassonomia |


Alcuni autori riconoscono come specie a sé stante Scardinius scardafa (Bonaparte, 1837), endemica dell'Italia centro-meridionale. Questa specie è riconosciuta solo da una minoranza di ittiologi e sarebbe quasi estinta, sopravvivendo solo in alcuni bacini lacustri del centro Italia[2][3].



Note |




  1. ^ (EN) Freyhof, J.,2008, Scardinius erythrophthalmus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2018.2, IUCN, 2018.


  2. ^ *Zerunian S. Condannati all'estinzione? Biodiversità, biologia, minacce e strategie di conservazione dei Pesci d'acqua dolce indigeni in Italia, Edagricole 2002


  3. ^ * Cornol (CH) Kottelat M., Freyhof J., Handbook of European Freshwater Fishes, Publications Kottelat, 2007, ISBN 88-7021-299-8.



Bibliografia |


  • (EN) World Conservation Monitoring Centre 1996, Scardinius erythrophthalmus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2018.2, IUCN, 2018.


Altri progetti |



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