Lionel Jospin
Lionel Jospin | |
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Primo Ministro della Francia | |
Durata mandato | 3 giugno 1997 – 6 maggio 2002 |
Presidente | Jacques Chirac |
Predecessore | Alain Juppé |
Successore | Jean-Pierre Raffarin |
Primo Segretario del Partito Socialista francese | |
Durata mandato | 24 gennaio 1981 – 14 maggio 1988 |
Predecessore | François Mitterrand |
Successore | Pierre Mauroy |
Durata mandato | 14 ottobre 1995 – 2 giugno 1997 |
Predecessore | Henri Emmanuelli |
Successore | François Hollande |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Socialista |
Firma |
Lionel Jospin /ljɔ'nɛl ʒɔs'pɛ̃/ (Meudon, 12 luglio 1937) è un politico francese.
Indice
1 Studi
2 Segretario del PS e ministro con Mitterrand
3 Candidato alle presidenziali del 1995
4 Primo ministro in coabitazione con Chirac
5 Candidato alle presidenziali del 2002
6 La sconfitta del 2002 e il ritiro
7 La commissione Jospin
8 Al Consiglio costituzionale
9 Curiosità
10 Il governo Jospin
11 Onorificenze
11.1 Onorificenze francesi
11.2 Onorificenze straniere
12 Saggi
13 Note
14 Altri progetti
Studi |
Suo padre Robert Jospin, di religione protestante, è maestro elementare in una scuola del VII Arrondissement di Parigi e, nel Dopoguerra, direttore di istituto per ragazzi difficili. Socialista e pacifista, candidato non eletto alle elezioni politiche del 1936, Robert Jospin sarà espulso dalla SFIO nell'agosto 1944 per aver accettato la nomina a consigliere comunale di Meudon da parte del prefetto collaborazionista (sarà riammesso nel partito dieci anni più tardi).
Sua madre è levatrice, ed è una donna dotata di grande apertura mentale e di forte personalità. Una delle sue sorelle, Noëlle Châtelet, ha lavorato in alcuni film ed è attualmente scrittrice.
Studente brillante, dopo il liceo frequenta l'Institut d'études politiques (IEP) di Parigi ed è ammesso all'Ecole Nationale d'Administration (ENA). Dopo il servizio militare come ufficiale di complemento, Lionel Jospin entra a far parte del corpo diplomatico. Nel 1970 si colloca in aspettativa per assumere l'insegnamento di economia politica presso l'Institut universitaire de technologie (IUT) di Sceaux, incarico che lascerà nel 1981 a seguito dell'elezione a deputato.
Segretario del PS e ministro con Mitterrand |
Dopo aver aderito inizialmente a una formazione trotskista, nel 1971 entra nel Parti Socialiste da poco rifondato da François Mitterrand. Questi lo prende immediatamente sotto la sua ala protettrice e ne favorisce l'ingresso nella gerarchia del partito.
È eletto deputato all'Assemblée Nationale nel 1981, 1986, 1988 e 1997.
Primo segretario del Parti Socialiste (PS) dal 1981 al 1987.
Ministro dell'educazione nazionale, della ricerca e dello sport, con il rango di ministro di Stato, dei governi Rocard (1988 - 1991). Ministro dell'educazione nazionale e della ricerca, sempre con il rango di ministro di Stato, nel governo di Édith Cresson (1991-1992). Come rango protocollare, è il numero due del governo dopo il Primo ministro. Nel 1992 il suo nome è escluso dal governo di Pierre Bérégovoy, e questo provocherà un'incrinatura nei rapporti con Mitterrand.
Alle elezioni legislative del marzo 1993, che vedono una grave sconfitta del Parti Socialiste, non è rieletto.
Candidato alle presidenziali del 1995 |
Dopo il ritiro di Jacques Delors, alle elezioni presidenziali del maggio 1995 è il candidato espresso dal Parti Socialiste. Entra nel ballottaggio, ma al secondo turno ha il 47,4% ed è battuto dal candidato neogollista Jacques Chirac.
Primo ministro in coabitazione con Chirac |
Rieletto segretario del Parti Socialiste, dopo la vittoria dello schieramento progressista alle elezioni politiche anticipate del giugno 1997 è incaricato dal presidente della Repubblica Jacques Chirac di formare governo di "coabitazione". Per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica francese, un presidente espresso dallo schieramento conservatore deve convivere con un primo ministro dello schieramento opposto (le due precedenti coabitazioni, quella guidata da Jacques Chirac nel 1986-1988 e quella guidata da Édouard Balladur nel 1993-1995, vedevano invece un primo ministro neo gollista e un presidente della Repubblica, François Mitterrand, socialista). È dunque primo ministro dal 4 giugno 1997 al 7 maggio 2002. Pur tra frequenti attriti con Chirac e numerosi rimpasti, Jospin riesce a rimanere in carica per l'intera legislatura.
Candidato alle presidenziali del 2002 |
È nuovamente il candidato unico socialista alle elezioni presidenziali del 2002, avendo come avversario lo stesso Jacques Chirac e, tra gli altri, il presidente del Movimento dei Cittadini, Jean-Pierre Chevènement, che era stato per un triennio ministro dell'interno del suo governo. L'entrata in lizza di un candidato espressione della sinistra moderata finisce per comportare una grave erosione di voti ai danni di Jospin, già indebolito dalla presenza del candidato comunista, di quello verde e della candidata radicale, e perfino di due candidati della sinistra extraparlamentare.
La sconfitta del 2002 e il ritiro |
A sorpresa, è eliminato al primo turno dal candidato di estrema destra, il presidente del Front National Jean-Marie Le Pen. Quest'ultimo, infatti, entra inaspettatamente nel ballottaggio (al secondo turno sarà schiacciato da Jacques Chirac che ha l'82% grazie anche ai voti degli elettori socialisti). A seguito della disfatta, Jospin annuncia pubblicamente il suo ritiro definitivo dalla vita politica alla fine delle presidenziali.
Da semplice militante del PS, interviene periodicamente con discorsi, libri ed articoli, e le sue dichiarazioni sono sempre seguite con grande attenzione dalla stampa e dall'intera classe politica. Il 4 settembre 2006 dichiara di possedere "i requisiti per poter assumere la carica di capo di Stato" (e quindi di non escludere una sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2007), ma il 28 dello stesso mese dichiara che non sarà candidato.
Nel gennaio 2010 pubblica un libro-intervista, Lionel reconte Jospin, nel quale analizza la sua carriera politica e la sua storia personale, rivendicando le scelte significative degli anni di governo (35 ore, copertura medica universale, PACS).
Un film-documentario dallo stesso titolo, diretto da Patrick Rotman (riduzione di questa intervista) è presentato in anteprima al Forum des images di Parigi all'inizio del 2010, e diffuso sulla rete nazionale France 2 il 14 ed il 21 gennaio dello stesso anno.
La commissione Jospin |
Il 14 luglio 2012 è designato dal presidente della Repubblica François Hollande alla presidenza di una commissione cui è dato il compito di avanzare proposte per la moralizzazione e il rinnovamento della vita pubblica[1]. La commissione si è insediata il successivo 25 luglio.
Al Consiglio costituzionale |
Il 9 dicembre 2014 il presidente dell'Assemblée nationale, Claude Bartolone, annuncia la sua decisione di nominare Lionel Jospin membro del Consiglio costituzionale, in sostituzione di Jacques Barrot deceduto il 3 dicembre 2014. Il mandato di Jospin decorrerà dal 6 gennaio 2015, giorno in cui ha effettuato il giuramento, e avrà termine il 12 marzo 2019. La sua durata, infatti, è destinata a esaurire quella del mandato (12 marzo 2010-12 marzo 2019) lasciato incompiuto dal predecessore Barrot[2].
Curiosità |
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A Parigi, può capitare facilmente d'imbattersi in Jospin in bicicletta, o alle "prime" degli spettacoli lirici e teatrali.
Jospin parla perfettamente l'italiano, ed aveva una nonna italiana. Uno dei suoi libri è stato tradotto in italiano: Il mondo come lo vedo io (Sapere 2000).
Nel corso degli anni settanta, Jospin ha seguito in modo fin troppo rigoroso i canoni della moda maschile dell'epoca: capigliatura folta, occhiali dalla montatura enorme, borsello a tracolla, giacche attillate, cravatte dal nodo gigante, pantaloni zampa d'elefante e stivaletti.
Il governo Jospin |
Il governo Jospin è stato in carica dal 4 giugno 1997 al 7 maggio 2002.
Principali ministri:
Hubert Védrine - Ministro degli Esteri
Alain Richard - Ministro della Difesa
Jean-Pierre Chevènement - Ministro dell'Interno (dimissionario nell'agosto 2000, sostituito da Daniel Vaillant)
Dominique Strauss-Kahn - Ministro dell'Economia, delle Finanze e dell'Industria (dimissionario nel novembre 1999, sostituito da Christhian Sautter, a sua volta dimissionario nel marzo 2000)
Martine Aubry - Ministro del Lavoro e della Solidarietà (dimissionaria nell'ottobre 2000, sostituita da Elisabeth Guigou)
Élisabeth Guigou - Ministro della Giustizia (dimissionaria nell'ottobre 2000, sostituita da Marylise Lebranchu)
Claude Allègre - Ministro dell'Educazione Nazionale, della Ricerca e della Tecnologia (dimissionario nel marzo 2000)
Catherine Trautmann - Ministro della Cultura e delle Comunicazioni (dimissionaria nel marzo 2000)
Louis Le Pensec - Ministro dell'Agricoltura e delle Forteste (dimissionario nell'ottobre 1998, sostituito da Jean Glavany)
Dominique Voynet - Ministro dell'Organizzazione del territorio e dell'Ambiente (dimissionaria nel luglio 2001, sostituita da Yves Cochet)
Marie-George Buffet - Ministro dello Sport e delle politiche giovanili
Jean-Claude Gayssot - Ministro delle Infrastrutture, dei Trasporti e della Casa
Daniel Vaillant - Ministro dei Rapporti con il Parlamento (dall'agosto 2000 ministro degli Interni)
Pierre Moscovici - Ministro delegato agli Affari Europei
Charles Josselin - Ministro delegato alla Cooperazione e alla Francofonia
Bernard Kouchner - Segretario di Stato alla Sanità (dimissionario nel luglio 1999, nominato nel febbraio 2001 ministro delegato della Sanità)
Tra le numerose modifiche che il governo Jospin subirà nel corso della sua durata, è da segnalare l'ingresso nel marzo 2000 di:
Laurent Fabius - Ministro dell'Economia, delle Finanze e dell'Industria
Jack Lang - Ministro dell'Educazione Nazionale- Catherine Tasca - Ministro della Cultura e delle Comunicazioni
- Michel Sapin - Ministro della Funzione Pubblica
Onorificenze |
Onorificenze francesi |
Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore | |
— 31 dicembre 2015[3] |
Gran Croce dell'Ordine Nazionale al Merito | |
— 1997 |
Onorificenze straniere |
Medaglia "Betlemme 2000" (Autorità Nazionale Palestinese) | |
— 2000 |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale Norvegese al Merito (Norvegia) | |
Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica di Polonia (Polonia) | |
— 2000 |
Ufficiale Onorario dell'Ordine Nazionale del Quebec (Quebec) | |
— 1998[4] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Stella di Romania (Romania) | |
— 1999 |
Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica ungherese (Ungheria) | |
Saggi |
- (FR) Lionel Jospin, Le mal napoléonien, Éditions du Seuil, 2014.
Note |
^ « François Hollande remet Lionel Jospin dans le bain », Le Figaro, 14 luglio 2012.
^ « Lionel Jospin va faire son entrée au Conseil constitutionnel », Le Monde 9 dicembre 2014.
^ Decreto del 31 dicembre 2015
^ « Lionel Jospin a été reçu officier de l'Ordre national du Québec en 1998 », sur le site ordre-national.gouv.qc.ca, consulté le 27 avril 2013
Altri progetti |
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Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lionel Jospin
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 79028145 · ISNI (EN) 0000 0001 1072 3067 · LCCN (EN) n83149532 · GND (DE) 119105004 · BNF (FR) cb11909013c (data) |
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