EUR




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Coordinate: 41°50′09.6″N 12°27′57.6″E / 41.836°N 12.466°E41.836; 12.466






















Expo 1942
Logo
Esposizione
Stato
Italia Italia
Città Roma
Periodo da (mai avvenuta)
a (mai avvenuta)
Cronologia





Precedente
1939
Stati Uniti New York

Successiva
1949
Haiti Port-au-Prince

 



Vista panoramica dell'EUR.


L'E.U.R. Esposizione Universale Roma (già E42 Esposizione Universale 1942) è un complesso urbanistico e architettonico di Roma.


La zona venne progettata negli anni trenta del XX secolo per la costruzione della sede dell'Esposizione Universale di Roma, dal cui acronimo ha assunto il nome, ma che non ebbe mai luogo a causa dell'inizio della seconda guerra mondiale e il complesso fu completato nei decenni successivi, modificando e ampliando il progetto originario. Ospita alcuni esempi di architettura monumentale, che convivono con edifici moderni edificati nei decenni successivi, con la maggior parte degli edifici che è di proprietà della società omonima di proprietà statale. Il nome è utilizzato anche per indicare la zona urbanistica 12A del Municipio IX.




Indice






  • 1 Storia


    • 1.1 Il progetto originario


    • 1.2 L'evoluzione contemporanea




  • 2 Proprietà degli immobili


  • 3 Note


  • 4 Bibliografia


  • 5 Voci correlate


  • 6 Altri progetti





Storia |



Il progetto originario |




Bozzetto di Ernesto Lapadula per il concorso del 1937 per la progettazione del Palazzo della Civiltà Italiana.


Nel 1935 il governatore di Roma, Giuseppe Bottai, propone a Benito Mussolini di candidare la capitale per la futura esposizione universale del 1942, che avrebbe permesso di celebrare i vent'anni della marcia su Roma e proporre il successo del fascismo di fronte a un pubblico internazionale. Il Governo sostiene l'iniziativa con la creazione di un apposito ente autonomo - l'Ente Autonomo Esposizione Universale di Roma - presieduto dal senatore Vittorio Cini[1]. Fu scelta la zona delle Tre Fontane, preferita per collegare idealmente la Roma imperiale, rappresentata dalle Terme di Caracalla, con il Mar Tirreno lungo la Via Imperiale (oggi Via Cristoforo Colombo): il nuovo quartiere fu progettato per essere il terzo polo di espansione a sud-ovest della città. Questa area meridionale di Roma era estranea al Piano Regolatore del 1931, che richiese di adottare alcune norme per consentire la realizzazione del progetto: un'apposita commissione approvò le norme attraverso alcuni piani particolareggiati esecutivi.





Gli edifici originali dell'E42


  • Via Imperiale


  • Palazzo dell'INA e Palazzo dell'INPS

  • Palazzo degli Uffici

  • Ristorante Ufficiale

  • Palazzo della Civiltà Italiana

  • Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi


  • Porta e Piazza Imperiale

    • Palazzo dell'Arte Antica

    • Palazzo dell'Arte Moderna

    • Palazzo della Scienza Universale

    • Palazzo delle Arti e Tradizioni Popolari

    • Cinema Teatro Imperiale



  • Edificio Postale

  • Palazzo delle Forze Armate

  • Edificio per la Mostra della Romanità

  • Chiesa dei Santi Pietro e Paolo

  • Porta del Mare

  • Palazzo dell'Acqua e della Luce

  • Villaggio Operaio



Il senatore Cini propose la collaborazione di numerosi architetti italiani - Giuseppe Pagano Pogatschnig, Luigi Piccinato, Luigi Vietti, Adalberto Libera, Gaetano Minnucci, Ernesto Lapadula, Mario Romano, Luigi Moretti - sotto il coordinamento tecnico di Marcello Piacentini, già apprezzato dal regime fascista per il suo classicismo essenzializzato[2]. Il governatorato ebbe ingenti risorse finanziarie[3] per gli espropri dei circa 400 ettari di estensione del progetto e la costruzione degli edifici; il progetto principale fu completato solo nel 1938. I lavori ebbero inizio il 26 aprile 1937, quando Mussolini piantò un pino romano sul luogo dove sarebbe nato il nuovo quartiere romano.




Al centro della foto del marzo 1940 la fermata metro di fronte al futuro lago in avanzato stato di scavo, in secondo piano l'ufficio postale in costruzione


Il quartiere fu ispirato, secondo l'ideologia del fascismo, all'urbanistica classica romana, apportandovi gli elementi del razionalismo italiano: la struttura prevede un impianto vario ad assi ortogonali ed edifici architettonici maestosi e imponenti, massicci e squadrati, per lo più costruiti con marmo bianco e travertino a ricordare i templi e gli edifici della Roma imperiale. L'elemento simbolo di questo modello architettonico è il cosiddetto Colosseo Quadrato, soprannome del Palazzo della Civiltà Italiana.
Tuttavia l'esposizione universale non ebbe mai luogo a causa del ritardo dei lavori di costruzione, dell'improvvisa morte del governatore Piero Colonna e dei preparativi per la partecipazione italiana alla seconda guerra mondiale: il progetto originario non fu mai portato a termine e i lavori vennero interrotti nel 1942. Il progetto fu ridefinito e completato nei decenni successivi con edifici moderni, palazzi congressuali e architetture sportive.



L'evoluzione contemporanea |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Europa (Roma).



Vista aerea dell'EUR all'interno del tessuto urbanistico di Roma.


La costruzione del quartiere fu ultimata solo alla fine degli anni cinquanta, in preparazione dei Giochi della XVII Olimpiade, che si sarebbero tenuti a Roma nel 1960: furono completate alcune infrastrutture, come il Palazzo dello Sport, il Velodromo Olimpico (poi demolito nel 2008), il Palazzo ENI, le Torri Ligini, insieme alla sistemazione urbanistica del Parco Centrale del Lago. Nel complesso è presente anche un polo museale che comprende il Museo della Civiltà Romana, il Museo Nazionale dell'Alto Medioevo, il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari e il Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini.




La sede nazionale INPS


Negli ultimi decenni il quartiere ha assunto una funzione residenziale e commerciale, grazie alla sua posizione decentrata e alla vicinanza alle principali infrastrutture per il trasporto, ospitando alcune sedi centrali di enti pubblici - Ministero della Salute, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell'Ambiente, ICE, INPS - e privati - Confindustria, SIAE, UniCredit, Poste italiane, General Motors, Unilever, Accenture. Nell'ottobre 2004 il quartiere ha ospitato la conferenza intergovernativa dell'Unione europea. Gli ultimi progetti di riqualificazione hanno contribuito alla progettazione di nuovi edifici architettonici, come il Nuovo Centro Congressi, noto come Nuvola, su progetto di Massimiliano Fuksas.



Proprietà degli immobili |






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Lo stesso argomento in dettaglio: EUR (azienda).



Foto aerea del 1956


Nel 1936 fu creato un ente autonomo, presieduto dal senatore Vittorio Cini, per sovrintendere ai lavori di progettazione e costruzione della sede della futura esposizione universale. Dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1951 il governo di Alcide De Gasperi nomina a capo dell'ente l'urbanista Virgilio Testa, in precedenza consigliere di Stato e segretario generale del Governatorato di Roma, perché liquidi il patrimonio immobiliare e chiuda l'ente. Nonostante le indicazioni dell'esecutivo, l'ente riesce a conservare il proprio ruolo e realizza un polo direzionale e residenziale perfettamente servito da infrastrutture pubbliche e mezzi di trasporto. Nel 1999 l'ente è trasformato in una società per azioni[4], di proprietà al 90% del Ministero dell'economia e delle finanze e al 10% da Roma Capitale.



Note |




  1. ^ Legge 26 dicembre 1936, n. 2174, in materia di "Esposizione Universale ed Internazionale indetta in Roma per l'anno 1941-XX"


  2. ^ Robert A. Stern, Classicismo moderno, Di Baio Editore, 1990, 45-47.


  3. ^ Decreto-legge 21 agosto 1937, n. 1615, in materia di "Provvedimenti per l'esecuzione dei lavori connessi con l'Esposizione universale di Roma e l'acceleramento dell'attuazione del piano regolatore di Roma"


  4. ^ Decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 304, in materia di "Trasformazione dell'Ente autonomo esposizione universale di Roma in società per azioni, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59".



Bibliografia |



  • Leonardo Benevolo. Storia dell’architettura moderna. Laterza, 2003.

  • Carlo Bertilaccio. EUR SpA e il Patrimonio di E42 manuale d'uso per edifici e opere. Palombi, 2004.

  • Maurizio Calvesi. E42. Utopia e scenario del Regime. Marsilio, 1987.

  • Monica Colombo. I maestri dell'architettura. Razionalismo. Hachette, 2009, 58-64.

  • Kenneth Frampton. Storia dell'architettura moderna. Zanichelli, 2006.

  • Riccardo Mariani. E42 un progetto per l'Ordine Nuovo. Edizioni Comunità, 1987.

  • Alessandra Muntoni. Lineamenti di storia dell’architettura contemporanea. Laterza, 2005.

  • Paolo Scattoni. L'urbanistica dell'Italia contemporanea. Dall'unità ai giorni nostri. Newton & Compton, 2004.



Voci correlate |



  • EUR (azienda)

  • Europa (Roma)

  • Eur (zona di Roma)

  • Centro Mondiale Commerciale



Altri progetti |



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