Lombardia
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Lombardia regione | |||||
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(IT) Regione Lombardia | |||||
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I grattacieli di Porta Nuova a Milano, sulla destra il Palazzo Lombardia, sede del consiglio regionale. | |||||
Localizzazione | |||||
Stato | Italia | ||||
Amministrazione | |||||
Capoluogo | Milano | ||||
Presidente | Attilio Fontana (Lega Nord) dal 26-3-2018 | ||||
Data di istituzione | 16 maggio 1970[1] | ||||
Territorio | |||||
Coordinate del capoluogo | 45°35′08″N 9°55′49″E / 45.585556°N 9.930278°E45.585556; 9.930278 (Lombardia) | ||||
Altitudine | 279 (minima: 0 - massima: 4 020) m s.l.m. | ||||
Superficie | 23 863,65 km² | ||||
Abitanti | 10 052 346[2](31-10-2018) | ||||
Densità | 421,24 ab./km² | ||||
Province | 11 + 1 città metropolitana | ||||
Comuni | 1507[3] | ||||
Regioni confinanti | Piemonte Emilia-Romagna Trentino-Alto Adige Veneto Cantone dei Grigioni ( Svizzera) Canton Ticino ( Svizzera) | ||||
Altre informazioni | |||||
Lingue | Italiano, lombardo | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
ISO 3166-2 | IT-25 | ||||
Codice ISTAT | 03 | ||||
Nome abitanti | lombardi | ||||
Patrono | sant'Ambrogio[4] | ||||
Giorno festivo | 29 maggio (anniversario della battaglia di Legnano) | ||||
PIL | (nominale) 366 541 milioni di €[5] (PPA) 332 158 milioni di € | ||||
PIL procapite | (nominale) 36 475 €[5] | ||||
Rappresentanza parlamentare | 101 deputati 49 senatori | ||||
Inno | Lombardia, Lombardia[6] | ||||
Cartografia | |||||
Province e città metropolitana della Lombardia | |||||
Sito istituzionale | |||||
La Lombardia (AFI: /lombar'dia/ in italiano; /lombar'dia/, /lumbar'dia/ o /lumbar'dea/ in lombardo) è una regione italiana a statuto ordinario[7] dell'Italia nord-occidentale, prefigurata nel 1948 e istituita nel 1970.
Gli abitanti sono 10 052 346[2] e il territorio è suddiviso in 1 507 comuni (regione col maggior numero di comuni su tutto il territorio nazionale), distribuiti in 12 enti di area vasta (di cui 11 province e 1 città metropolitana, quella di Milano). La regione si posiziona prima in Italia per popolazione e per numero di enti locali, seconda per densità, dopo la Campania, e quarta per superficie[8], dopo Sicilia, Piemonte e Sardegna.
Ha il suo capoluogo nella città di Milano e confina a nord con la Svizzera (Canton Ticino e Canton Grigioni), a ovest col Piemonte, a est col Veneto e il Trentino-Alto Adige e a sud con l'Emilia-Romagna.
Indice
1 Simboli
1.1 Onorificenze
2 Origine del nome
3 Geografia fisica
3.1 Generalità
3.2 Orografia
3.3 Passi alpini
3.4 Valichi alpini di frontiera
3.4.1 Varese – Ticino
3.4.2 Como – Ticino
3.4.3 Sondrio – Grigioni
3.5 Idrografia
3.5.1 I laghi
3.5.2 I fiumi
3.6 Clima
3.7 Geologia
3.8 Ambiente
4 Storia
5 Società
5.1 Evoluzione demografica
5.2 Comuni più popolosi
5.3 Etnie e minoranze straniere
6 Politica
6.1 Suddivisione amministrativa
6.2 Il Presidente della regione
6.3 La Giunta regionale
6.4 Il Consiglio regionale
7 Economia
7.1 Macro-economia
7.2 Macro-settori economici
7.3 Dati economici
7.4 Energia
7.5 Turismo
8 Trasporti, mobilità e telecomunicazioni
8.1 Aeroporti
8.2 Strade e autostrade
8.3 Ferrovie
8.4 Trasporto pubblico locale
8.4.1 Area milanese
8.4.2 Area bresciana
8.4.3 Area bergamasca
8.4.4 Area varesina
8.4.5 Area comasca
8.5 Metropolitane
8.6 Navigazione
8.7 Telecomunicazioni
9 Istruzione
9.1 Università
9.2 Accademie di Belle Arti
9.3 Conservatori di Musica e Istituti Superiori di Studi Musicali
10 Sanità
11 Cultura
11.1 Lingue locali
11.2 Letteratura lombarda
11.3 Arte lombarda
11.3.1 Dalla Preistoria all'epoca classica
11.3.2 Dalla tarda antichità all'epoca moderna
11.3.3 Età contemporanea
11.4 Cucina
11.5 Tradizioni e folklore
12 Religione
12.1 Chiesa cattolica
12.2 Altre confessioni
13 Editoria
13.1 Case Editrici
14 Sport
15 Grattacieli della Lombardia
16 Note
16.1 Esplicative
16.2 Bibliografiche
17 Bibliografia
18 Voci correlate
19 Altri progetti
20 Collegamenti esterni
Simboli |
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I simboli della Lombardia sono, ai sensi dello statuto d'autonomia della regione, la bandiera, lo stemma, il gonfalone e la festa del 29 maggio[9].
Lo stemma ufficiale della Lombardia è costituito da una rosa camuna, antico simbolo solare comune ad alcuni popoli protoceltici, presente in 94 delle circa 140.000 incisioni rupestri della Val Camonica, in provincia di Brescia. Queste incisioni sono state realizzate dal Mesolitico (VIII-VI millennio a.C. circa) all'Età del ferro (I millennio a.C.) da diversi antichi popoli, tra cui i Camuni[10]. Le incisioni realizzate da questi ultimi, tra cui figura l'omonima rosa, sono state eseguite durante l'Età del ferro[10].
La rosa camuna sullo stemma della regione è in argento, a simboleggiare la luce. Sullo sfondo, il colore verde rappresenta la Pianura Padana. Adottato ufficialmente insieme con il gonfalone con la legge regionale n. 85 del 12 giugno 1975[11], lo stemma è stato introdotto su proposta dell'allora assessore alla cultura Sandro Fontana[12] ed è stato disegnato nello stesso anno da Pino Tovaglia, Bob Noorda, Roberto Sambonet e Bruno Munari[13][14]
Il gonfalone è costituito da una riproduzione del Carroccio, grande carro a quattro ruote recante le insegne cittadine attorno al quale si raccoglievano e combattevano le milizie dei comuni medievali dell'Italia settentrionale, di cui rappresentava l'autonomia[15], e dallo stemma della regione[14]. Le dimensioni della gonfalone della Lombardia sono di 3x2 m e i nastri e la cravatta sono nei colori nazionali[14].
La Regione Lombardia dal 29 gennaio 2019[16][17] ha adottato lo stemma con la rosa camuna quale bandiera ufficiale, attestando in tal modo la prassi invalsa negli uffici pubblici e nelle manifestazioni[11].
La festa regionale della Lombardia, che è stata istituita con la legge regionale n. 15 del 26 novembre 2013[11], si celebra il 29 maggio in ricordo della vittoria della Lega Lombarda sulle truppe imperiali di Federico Barbarossa nella battaglia di Legnano, scontro armato avvenuto il 29 maggio del 1176 nei dintorni della città omonima con cui venne posta la fine al disegno egemonico dell'imperatore germanico sui comuni medievali del Nord Italia[18]. Dopo la decisiva sconfitta di Legnano, l'imperatore accettò un armistizio di sei anni (la cosiddetta "tregua di Venezia"), fino alla pace di Costanza, in seguito alla quale i comuni medievali dell'Italia settentrionale accettarono di restare fedeli all'Impero in cambio della piena giurisdizione locale sui loro territori[19].
Onorificenze |
Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile | |
«Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza.[20]» — D.P.C.M. 11 ottobre 2010, ai sensi dell'art. 5, comma 5, del D. P. C. M. 19 dicembre 2008 |
Origine del nome |
Il toponimo deriva dalla parola Longobardia (lat. Langobardia), utilizzata nell'Esarcato d'Italia per indicare l'area della penisola italiana che si trovava sotto il dominio della popolazione di origine germanica dei Longobardi, ovvero la Langobardia Maior (it. Longobardia Maggiore), che comprendeva i ducati longobardi dell'Italia settentrionale e quello di Tuscia, e la Langobardia Minor (italiano Longobardia Minore), che includeva i due ducati longobardi dell'Italia centro-meridionale, ovvero quello di Spoleto e quello di Benevento[21]. La restante parte della penisola italiana, che era invece sotto il dominio dell'Impero bizantino, era chiamata Romania, termine utilizzato anche per definire genericamente questo impero: l'uso del termine "bizantino" è infatti relativamente recente[21].
Durante l'epoca carolingia il termine Longobardia venne invece usato per chiamare la marca del Sacro Romano Impero fondato da Carlo Magno che aveva come capoluogo Milano e che aveva confini che erano molto più estesi della moderna Lombardia[21]. Anche nei secoli successivi il termine "Lombardia" continuò a definire un vasto territorio, area che corrispondeva all'intera Italia settentrionale[21].
Il nome "Lombardia", che si ritrova nel saggio del 1553 Descrittione di tutta Italia di F. Leandro Alberti con la suddivisione in "Lombardia di qua dal Po" e "Lombardia di la dal Po"[22], quindi ancora con un significato che andava oltre agli attuali confini della regione, venne riportato all'uso moderno dopo la Guerra di successione spagnola quando l'Impero austriaco, impossessatasi di questa regione nel 1717, cominciò a indicarla come Lombardia austriaca: quindi, da questo punto in poi, con il termine "Lombardia" si iniziò a definire un territorio più limitato, corrispondente all'incirca alla moderna regione italiana[23][24].
Geografia fisica |
Generalità |
La superficie della Lombardia si divide quasi equamente tra pianura (che rappresenta circa il 47% del territorio) e le zone montuose (che ne rappresentano il 41%). Il restante 12% della regione è collinare.[25]
Sotto l'aspetto morfologico la regione viene divisa in quattro aree: una strettamente alpina, una montuosa o collinare, una pianeggiante (o poco mossa) suddivisa in Alta e Bassa pianura e infine la zona a sud del fiume Po. La regione è attraversata da decine di fiumi (tra cui il Po, fiume più grande d'Italia) ed è bagnata da centinaia di laghi di origine naturale e artificiale.
Raggiunge il punto più elevato con la Punta Perrucchetti (4.020 m), appartenente al massiccio del Bernina.
Orografia |
In termini geografici, la Lombardia non si può considerare un territorio unitario, nel senso di territorio delimitato da precise conformazioni fisiche, sia per la varietà di paesaggi che l'attraversano senza racchiuderla, sia perché i confini amministrativi, molto spesso, sono il frutto di complesse vicende storiche. Tuttavia è possibile delineare a grandi linee il suo territorio amministrativo attraverso rilievi, laghi e fiumi.
A delimitare la Lombardia a nord si può utilizzare lo spartiacque alpino tra la Valtellina e le valli del Reno e dell'Inn anche se, a volte, questo confine oltrepassa il versante valtellinese. A est sono il lago di Garda e il fiume Mincio a separare la Lombardia dalle altre regioni italiane; così come a sud il Po (eccezion fatta per l'Oltrepò pavese e l'Oltrepò mantovano che si estendono più a sud), e a ovest il Lago Maggiore e il Ticino (con l'eccezione della Lomellina che sconfina verso il Piemonte) possono servire per distinguere la Lombardia dalle altre regioni. Questi confini racchiudono un territorio di circa 23.861 km²,[26] rendendola la quarta regione italiana per estensione superficiale.
Attraversando la regione, da nord verso sud, s'incontrano lungo il cammino per primi i rilievi delle Alpi e poi, poco più a sud, le Prealpi seguite da dolci colline che smussano il passaggio dalla montagna alla Pianura Padana. Proprio lungo la fascia prealpina si trovano alcuni dei più grandi laghi d'Italia (come il lago di Garda, il Lago Maggiore e il lago di Como), mentre numerosi fiumi (come il Po, l'Adda, l'Oglio, il Mincio e il Ticino) e torrenti solcano le montagne, formando profonde valli, attraversano la pianura rendendola rigogliosa di vegetazione. In una piccola area a sud dell'Oltrepò pavese nella zona della val Trebbia, si ergono colline e montagne dell'Appennino ligure; qui il fiume Trebbia, per una piccola porzione, segna il confine più meridionale della regione.
I nomi delle Alpi della Lombardia derivano tutti dalle popolazioni che, al tempo degli antichi Romani, vivevano tra queste montagne. Le Alpi Lepontine prendono il nome dalla popolazione ligure dei Leponzi stanziata in questa zona e poi sottomessa dall'imperatore romano Augusto. Le Alpi Retiche dai Reti, popolazione di origine etrusca rifugiatasi nelle Alpi Centrali durante l'invasione celtica. Le Alpi Orobie dalla popolazione di origine ligure, o forse celtica, degli Orobi.[27]
Le catene montuose corrispondono al 40,5% del territorio regionale[28] e sono costituite dalle Alpi, dalle Prealpi e dagli Appennini. Appartengono alle Alpi lombarde una piccola porzione delle Alpi Lepontine e gran parte delle Alpi Retiche. Sul territorio montano della Lombardia spiccano quattro massicci orografici di rilievo: il Badile-Disgrazia, il Bernina, l'Ortles-Cevedale e l'Adamello. I primi tre sorgono sullo spartiacque tra i bacini del Reno e dell'Inn a nord e dell'Adda e dell'Oglio a sud e solo in parte si ergono sul territorio nazionale. L'Adamello, invece, sorge tra i bacini dell'Adda e dell'Adige e si trova completamente in territorio italiano. Le Alpi lombarde raggiungono la massima quota alla Punta Perrucchetti (4020 m), nel massiccio del Bernina[N 1]; altra vetta importante è il Monte Cevedale, del massiccio dell'Ortles-Cevedale, che arriva a 3764 m. Il massiccio dell'Ortles-Cevedale ospita il ghiacciaio dei Forni che ha un'estensione di circa 12 km² ed è il più grande ghiacciaio vallivo d'Italia. A sud della Valtellina si stagliano le Alpi Orobie delimitate a est dalla Valcamonica e a ovest dal bacino del lago di Como.
Confinate a ovest dal Lago Maggiore e a est dal Lago di Garda si trovano le Prealpi lombarde le cui vette superano di poco i 2500 m di quota. Le Prealpi sono in prevalenza costituite da sedimenti calcarei e sono geologicamente più giovani delle Alpi. La loro origine sedimentaria ha permesso la formazione di solchi profondi nelle montagne, principalmente per opera dei ghiacciai, che hanno portato alla formazione di strette e profonde valli solcate da fiumi e occupate in parte dai laghi prealpini, sbarrati verso la pianura da rilievi morenici. I rilievi morenici a sud delle prealpi, assieme alle prime sporgenze orografiche, formano quella fascia collinare (12,4% del territorio) che collega le prealpi alla pianura e che contiene numerosi laghi piccoli e poco profondi.
La pianura lombarda occupa il 47,1% della superficie totale della regione ed è parte della Pianura Padana che si estende dal Piemonte alla Romagna, dalle Alpi agli Appennini. La pianura lombarda può essere suddivisa geologicamente in due parti: l'alta e la bassa. L'alta pianura è caratterizzata da materiali grossolani, molto permeabili, di origine alluvionale e presenta grossi solchi originati dai fiumi che scendono dalle montagne. La bassa pianura invece è formata da materiale argilloso, poco permeabile e declina dolcemente verso il Po. Il passaggio dall'alta alla bassa pianura lombarda è segnalato dalla presenza di riaffioramenti naturali d'acqua detti risorgive o fontanili causati dall'incontro della falda freatica proveniente dall'alta pianura con i terreni impermeabile della bassa. Questa linea ha un andamento parallelo a quello prealpino e passa per le città di Magenta, Monza, Treviglio, Trenzano, Chiari e Goito.
Passi alpini |
Le vallate alpine lombarde sono più ampie e larghe rispetto a quelle che si trovano, sempre sull'arco alpino, in Piemonte e in Valle d'Aosta[29]. La maggior parte di esse sono attraversate da torrenti che scendono verso la Pianura Padana formando fiumi che poi si immettono alla sinistra idrografica nel Po[29]. Grazie all'ampiezza delle loro valli i passi alpini lombardi, sebbene si trovino a un'altitudine elevata, sono facilmente accessibili[29].
I passi internazionali più importanti che si trovano sulle Alpi lombarde e che mettono in comunicazione la regione con la Svizzera sono il passo dello Spluga (2.118 m), il passo del Maloja (1.815 m) e il passo del Bernina (2.323 m), con quest'ultimi due che sono situati in territorio elvetico[29]. I passi nazionali più importanti sono invece il passo dello Stelvio (2.759 m) e il passo del Tonale (1.883 m), che mettono in comunicazione la Lombardia con il Trentino-Alto Adige[29]. Questi passi alpini rivestono una grande rilevanza anche da un punto di vista storico, visto che da sempre permettono una facile comunicazione tra la Lombardia e i suoi territori confinanti[29]. Da essa sono poi conseguiti costanti traffici commerciali, che hanno contribuito allo sviluppo della regione[29].
Valichi alpini di frontiera |
Varese – Ticino |
Nome del valico | Comune italiano | Comune svizzero | Infrastruttura |
---|---|---|---|
Valico Indemini | Veddasca (Biegno) | Gambarogno (Indemini) | - Dogana |
Valico Cassinone | Luino (Longhirolo) | Monteggio (Cassinone) | Via delle Motte - Via Dogana |
Valico Fornasette | Luino (Fornasette) | Monteggio (Fornasette) | - Via Cantonale |
Valico di Cremenaga | Cremenaga | Monteggio (Ponte Cremenaga) | - Via Cantonale |
Confine di Stato di Zenna | Maccagno con Pino e Veddasca (Zenna) | Gambarogno Sant'Abbondio | - Via Cantonale |
Valico di Ponte Tresa | Lavena Ponte Tresa (Ponte Tresa) | Ponte Tresa | - Via Lungolago |
Valico di Porto Ceresio | Porto Ceresio | Brusino Arsizio | - Via al Confine |
Valico di Arzo | Saltrio | Mendrisio (Arzo) | - Via Remo Rossi |
Valico di Ligornetto | Clivio | Mendrisio (Ligornetto) | - Via Cantinetta |
Valico di San Pietro | Clivio (San Pietro) | Stabio (San Pietro di Stabio) | - Via Dogana |
Valico di Gaggiolo | Cantello (Gaggiolo) | Stabio (Gaggiolo) | - Via Gaggiolo |
Como – Ticino |
Nome del valico | Comune italiano | Comune svizzero | Infrastruttura |
---|---|---|---|
Ponte Chiasso | Como (Ponte Chiasso) | Chiasso | ex- (via Bellinzona) - N 2 |
Brogeda | Como (Brogeda) | Chiasso | - |
Ponte Chiasso | Como (Ponte Chiasso) | Chiasso | Ferrovia Milano-Chiasso |
Maslianico | Como (Maslianico) | Vacallo (Pizzamiglio) | Via XX Settembre - Via Pizzamiglio |
Bizzarone | Bizzarone | Stabio (Santa Margherita) | Ferrovia della Valmorea |
Drezzo | Drezzo | Pedrinate (Ca Nova) | - Via Tinelle |
Crociale dei Mulini | Ronago (Crociale dei Mulini) | Novazzano (Ponte Faloppia) | Via Mulini - Via Resiga |
Ronago | Ronago | Novazzano (Marcetto) | - Via Marcetto |
Bizzarone | Bizzarone | Novazzano (Brusata) | - Via Clos |
Ronago | Ronago | Novazzano (Marcetto) | - Via Marcetto |
Uggiate Trevano | Uggiate Trevano | Novazzano (Pignora) | Via Somazzo - Via Pignora |
Lanzo d'Intelvi | Lanzo d'Intelvi | Arogno | - Via Confine |
Campione d'Italia | Campione d'Italia | Bissone | Corso d'Italia - Via Campione |
Albogasio | Valsolda (Albogasio) | Lugano (Gandria) | - Via Cantonale |
Sondrio – Grigioni |
Nome del valico | Comune italiano | Comune svizzero | Infrastruttura |
---|---|---|---|
Spluga | Madesimo (Montespluga) | Splügen | - Splügenpassstrasse |
Villa di Chiavenna | Villa di Chiavenna (Dogana) | Bregaglia (Castasegna) | - N 3 |
Madonna di Tirano | Tirano (Madonna) | Brusio (Campocologno) | Ferrovia Retica |
Madonna di Tirano | Tirano (Madonna) | Brusio (Campocologno) | - N 29 |
Forcola di Livigno | Livigno (Tresenda) | Poschiavo (La Motta) | Via Compart - N 29 |
Munt la Schera | Livigno | Zernez (Il Fuorn) | Via Rasia - N 28 |
Giogo di Santa Maria | Bormio (Passo dello Stelvio) | Santa Maria Val Müstair | - Sassabinghel |
Idrografia |
I laghi |
La regione è costellata da molti laghi di grandi e piccole dimensioni, i principali dei quali sono:
- Il lago di Garda (o Benaco), di origine glaciale, è il più grande d'Italia con una superficie di 370 km². È profondo 346 m e ha una lunghezza di 51,6 km. La grande quantità d'acqua del lago ha effetti significativi sul clima locale. Lungo le sue sponde si coltivano infatti l'ulivo, i limoni e i cedri, tipici del clima mediterraneo.[30]
- Il lago Maggiore (o Verbano) ha una superficie di 212 km², un'estensione di 50 km, una larghezza che va dai 2 ai 4,5 km e una profondità massima è di 372 m.[31]
- Il lago di Como (o Lario) è caratterizzato da una forma a Y rovesciata, con la punta di Bellagio che segna la separazione in due rami. Completamente scavato nella cerchia prealpina, il lago si snoda per 46 km, ha una larghezza massima di 4,3 km e una superficie di 146 km². È il primo in Italia come sviluppo perimetrico (180 km) e il quinto in Europa come profondità (410 m).[32]
- Il lago d'Iseo (o Sebino) ha la forma di una S, con una superficie di 65,3 km² e una profondità massima di 361 m. Vi è situata l'isola lacustre più grande d'Europa, Monte Isola, che si estende per 4,3 km².[33]
- Il lago di Lugano (o Ceresio) è si sviluppa parzialmente in territorio lombardo. Sulle sue sponde si trovano i comuni italiani di Porto Ceresio, Valsolda e Porlezza.[34]
- Il lago d'Idro (o Eridio), anch'esso di origine glaciale, situato nella provincia di Brescia ai confini con il Trentino a 368 metri sul livello del mare, è formato dalle acque del fiume Chiese che ne è anche l'emissario.[35]
- Il lago di Varese, che una superficie di circa 14,9 km² e che ha una profondità massima di 26 m.[36]
- I laghi di Mantova (Lago Superiore, Lago di Mezzo e Lago Inferiore) che, con una superficie complessiva di 6,21 km², sono gli unici interamente ricompresi nella Pianura Padana.
I fiumi |
Fiume | Lunghezza (km) | Portata media alla foce (m³/s) | Bacino (km²) |
---|---|---|---|
Po | 652[N 2][N 3][N 4] | 1 540 | 71 000 |
Adda | 313 | 187 | 7 979 |
Oglio | 280 | 137 | 6 649 |
Ticino | 248[N 2][N 5] | 350 | 7 228 |
Mincio | 203[N 3][37] | 60 | 2 859[N 6] |
Chiese | 160[N 7] | 36 | 960 |
Agogna | 140[N 2] | 6 | 995 |
Lambro | 130 | 12 | 1 350 |
Serio | 124 | 23 | 1 256 |
Mella | 96 | 11 | 1 036 |
Terdoppio | 86[N 2] | 3,7 | 515 |
Brembo | 74 | 30 | 935 |
Olona | 71 | 6,9[N 8] | 911 |
Staffora | 58 | 4,5 | 337,5 |
Seveso | 55 | 1,8 | 930 |
Olona meridionale | 36 | 3,08 | 160 |
Cherio | 32 | 1,5 | 161 |
Per il territorio lombardo passano centinaia di fiumi e torrenti, il più rilevante dei quali è il Po che con i suoi 652 km è il più lungo d'Italia. Per un lungo tratto costituisce il confine meridionale della regione e scorre interamente in Lombardia solo nelle province di Pavia e Mantova.
Gli altri principali fiumi provengono dal versante alpino della Pianura Padana e sono tutti affluenti del Po: infatti il territorio lombardo è quasi interamente compreso nel bacino idrografico del principale fiume italiano[N 9]. Data la scarsa estensione del territorio regionale a sud del Po, la Lombardia è praticamente priva di fiumi appenninici: nell'Oltrepò pavese non si trovano corsi d'acqua significativi, mentre l'unica eccezione è costituita dal Secchia che nell'ultimo tratto del suo corso, prima di confluire nel Po, scorre nell'Oltrepò mantovano.
Oltre al Po, i fiumi principali sono:
- L'Adda (313 km) è il fiume più lungo che scorre interamente in Lombardia. Nasce in Val Alpisella e dopo aver attraversato l'intera Valtellina s'immette nel lago di Como, riuscendone dal ramo di Lecco per affluire nel Po nei pressi di Castelnuovo Bocca d'Adda (LO).
- L'Oglio (280 km) che, dopo aver attraversato la Val Camonica, s'immette nel lago d'Iseo e ne esce a Sarnico passando per Palazzolo sull'Oglio e confluendo nel Po a Torre d'Oglio. L'Oglio segna i confini fra le province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova.
- Il Ticino (248 km), che nasce in Svizzera nel Canton Ticino, è immissario ed emissario del Lago Maggiore e divide per un tratto la Lombardia dal Piemonte prima di confluire poco a sud di Pavia nel Po, di cui è il principale affluente per portata d'acqua.
- Il Mincio (75 km[37]) è il principale emissario del lago di Garda, ma può essere considerato, con il lago stesso e l'immissario Sarca, un unico asse fluviale di 203 km[37] (sistema Sarca-Mincio). Fuoriuscito dal lago segna per un tratto il confine tra Lombardia e Veneto, scorre poi in provincia di Mantova lambendo la città capoluogo prima di immettersi nel Po a valle di Governolo.
- Il Chiese (160 km), che nasce in Trentino, è immissario ed emissario del Lago d'Idro e attraversa la parte orientale della provincia di Brescia affluendo nell'Oglio in provincia di Mantova, in prossimità di Acquanegra sul Chiese.
- Altri fiumi rilevanti sono il Lambro (130 km), il Serio (124 km) e il Brembo (74 km), l'Olona (71 km) e l'Olona meridionale (36 km). L'omonimia tra i due fiumi Olona non è di origine imitativa o etimologica, ma è dovuta al fatto che originariamente si trattava di due tronconi dello stesso fiume, deviato dagli antichi Romani nel suo tratto superiore verso Milano[38].
Clima |
Il clima della Lombardia, per quanto definibile di tipo temperato subcontinentale,[39] si presenta molto variegato a causa delle diverse conformazioni naturali presenti sul territorio: montagne, colline, laghi e pianura.
In genere le stagioni estive in pianura sono afose (a causa della molta umidità) e calde[39]. La continentalità fa sì che la media delle temperature massime nel mese di luglio sia di 29 °C.[40] Ma in questi mesi dell'anno sono anche frequenti forti temporali e improvvisi rovesci accompagnati anche da grandine. Gli inverni sono freddi e lunghi con precipitazioni contenute.[39][41] L'escursione termica nel corso dell'anno è elevata e la nebbia è intensa.[41]
In montagna il clima è tipicamente alpino con estati fresche, abbondanti precipitazioni e inverni lunghi, rigidi e poco piovosi.[41] La Pianura Padana è una delle zone meno ventilate d'Italia[42]. La neve, abbondante sui rilievi, cade anche in pianura, visto che la temperatura media minima in gennaio è di -1 °C.[40]
Il Lago di Garda contribuisce a regolare la temperatura delle zone circostanti, creando un microclima "mediterraneo" che rende possibile la coltivazione dell'olivo e la produzione dell'olio di oliva; anche in altre zone lacustri viene prodotto il cosiddetto "olio lombardo".[43]
La fascia prealpina e l'alto Oltrepò hanno un clima di tipo temperato fresco, la media montagna alpina un clima temperato freddo e le vette un clima di tipo glaciale.[39]
Come in tutte le zone urbanizzate del pianeta le città lombarde, a causa delle loro grandi dimensioni e della produzione di calore dovuta all'attività umana, hanno dato origine a un innalzamento medio della temperatura locale rispetto alle campagne circostanti, la cosiddetta "isola di calore".
Le principali stazione meteorologiche che permettono di monitorare il clima della Lombardia e che fanno capo al Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare Italiana sono quelle di Milano Centro, di Milano Linate, di Brescia-Ghedi, di Brescia-Montichiari, di Milano Malpensa e di Bergamo-Orio al Serio.[44]
Geologia |
La struttura geologica della Lombardia deriva dall'orogenesi delle Alpi dovuta alla collisione tra la placca africana e quella europea che ha generato la catena alpina a partire dal Cretaceo superiore fino al Miocene[45].
Dal punto di vista geologico, oltre che geografico, la Lombardia può essere divisa in tre "zone". La Pianura Padana delimitata a sud dall'Oltrepò Pavese e a nord dalle Alpi, a loro volta suddivise in Alpi Centrali e le Alpi Meridionali (anche dette Sudalpine) dalla Linea Insubrica, che attraversa la Valtellina in direzione est-ovest.
La formazione delle Alpi Orobie ha avuto inizio nel Miocene circa 20 milioni di anni fa; le rocce che formano la catena montuosa sono per lo più di origine metamorfica: gneiss, micascisti e filladi[46]. Affiorano rocce di tipo sedimentario lungo lo spartiacque, principalmente conglomerati e arenarie, tra cui il Verrucano lombardo, caratteristico della zona del Pizzo dei Tre Signori.
In Val Trompia affiora la Formazione di Collio costituita da termini vulcanoclastici: tufi conglomeratici e porfiriti. Questi depositi terrigeni derivano dallo smantellamento di edifici vulcanici situati a sud, nell'attuale area padana. Sono stati riconosciuti da studi petrografici termini vulcanici dacitici e andesitici, tipici degli archi magmatici di tipo Pacifico (come l'attuale Indonesia), che indicano un contesto geodinamico collisionale.
Il Calcare di Domaro è presente estesamente in tutta la regione[47]: in Lombardia orientale, affiora in concordanza stratigrafica sopra il Calcare di Gardone Val Trompia (una formazione composta da calcareniti di origine torbiditica), mentre nel resto della Lombardia, questa formazione poggia sopra il Calcare di Moltrasio (Hettangiano-Carixiano superiore), con una transizione abbastanza rapida (generalmente pochi metri). Nella Lombardia orientale la formazione passa superiormente al Rosso ammonitico lombardo (Toarciano-Batoniano), composto da marne varicolori (verdi-rossastre e violacee) e calcari nodulari rossastri - biancastri.
Il territorio di Lecco si è formato nel periodo che va da 250 a 26 milioni di anni fa. Esso è frutto prima dell'azione orogenetica e poi del modellamento da parte dei ghiacciai e dei fiumi che hanno definito l'attuale orografia. La parte settentrionale della provincia di Lecco appartiene al sistema alpino, il Monte Legnone (2610 m) rappresenta la vetta più elevata ed è caratterizzato dal processo orogenetico. Il resto del territorio montano della provincia è di tipo prealpino ed è diviso da quello alpino dalla Linea Insubrica.
La Pianura Padana invece è di origine più recente; formatasi dal deposito di materiale detritico sulla piattaforma continentale, proveniente dall'erosione per opera delle acque superficiali, che ha accompagnato il sollevamento della catena alpina, innalzatasi a ovest e a nord della pianura, e di quella appenninica a sud, che hanno colmato il golfo marino esistente nel pliocene creato dal sollevamento delle due catene montuose[48].
Collocata al centro della Pianura Padana centro settentrionale, l'area in cui si trova Milano e la sua provincia è costituita in superficie da terreni alluvionali quaternari. Questi vengono genericamente indicati come "Diluvium recente" sono costituiti da terreni fluvioglaciali del Riss (fiume) e depositi fluvio glaciali del Wurm; si possono trovare anche terreni alluvionali ghiaioso-sabbiosi nel territorio di Rho terrazzati e classificati come "Alluvium Antico" attribuiti al periodo della glaciazione di Mindel[49].
L'area dell'Oltrepò Pavese appartiene geologicamente alle unità liguri dell'appenino settentrionale, ricoperte dai sedimenti semi alloctoni autoctoni della serie plio-pleistocenica padana.[50]
Ambiente |
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«Questa terra per nove decimi non è opera della natura; è opera delle nostre mani; è una patria artificiale» |
(Carlo Cattaneo) |
La Lombardia è stata la prima regione italiana a legiferare sulle aree protette di livello regionale (1983) introducendo concetti innovativi nella tutela del territorio, istituendo parchi fluviali (il primo in Europa fu il Parco naturale lombardo della Valle del Ticino nel 1974)[51], parchi agricoli e parchi locali; tutte idee e approcci usati anche nella legislazione nazionale (legge n. 394 del 1991). Il sistema delle aree protette lombardo consta di 24 parchi regionali (su 26 parchi individuati dalla legge n. 86/83), 65 riserve[52] e 30 monumenti naturali,[53] oltre alla presenza del Parco nazionale dello Stelvio. In totale le aree protette ricoprono più del 29% del territorio regionale.
La flora e la fauna vivono principalmente nelle zone di montagna dove, a differenza della pianura, la presenza dell'uomo è meno evidente. Basta una passeggiata lungo i sentieri delle montagne della Lombardia per vedere liberi lupi, stambecchi, cervi, caprioli, camosci, lepri, volpi, tassi, galli forcelli, francolini di monte, ermellini e marmotte.
Inoltre la Lombardia condivide con la Svizzera il sito del Monte San Giorgio, inserito nel patrimonio mondiale dell'umanità[54] per l'eccezionale valore paleontologico dei depositi fossiliferi che si trovano nelle rocce della montagna.
Quanto ai rifiuti, in Lombardia nel 2014 sono state prodotte 4.642.000[55] tonnellate di materiale di scarto, di cui il 56,3% è stato raccolto con la raccolta differenziata[56].
Storia |
Nella Pianura Padana sono stati trovati vari oggetti che testimoniano la presenza dell'uomo in Lombardia già nel III millennio a.C.[57]
Le prime civiltà che si svilupparono furono quella Camuna (nel Neolitico) e la cultura di Golasecca (Età del bronzo).
L'area lombarda centro-orientale fu interessata da un'influenza etrusca attorno al V secolo a.C. In seguito, nel IV secolo a.C., la regione fu invasa da varie genti Galliche, che daranno vita alle confederazioni degli Insubri, nella Lombardia occidentale dove daranno luogo alla fondazione di Milano, e dei Cenomani, nella Lombardia orientale e nell'area del basso Garda e delle rive del Po.
Sul finire del III secolo a.C. gli antichi Romani incominciarono la conquista della Pianura Padana, scontrandosi con i Galli Insubri, mentre i Galli Cenomani furono fin dall'inizio loro alleati. La provincia diede in seguito i natali a celebri esponenti della cultura latina, quali Plinio a Como e Virgilio a Mantova.
Negli ultimi secoli dell'Impero Romano d'Occidente, Milano (Mediolanum) accrebbe notevolmente la propria importanza di centro politico e religioso (con l'episcopato di sant'Ambrogio), tanto che divenne una delle sedi dei tetrarchi al tempo di Costantino, il quale nel 313 d.C. emanò un editto chiamato editto di Milano, tramite cui si concedeva a tutti i sudditi la libertà di professare la propria religione, anche ai cristiani, fino ad allora esclusi da tale diritto.[58]
Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente sono i barbari a dominare la Lombardia: prima arrivano gli Eruli di Odoacre (476-493), poi gli Ostrogoti di Teodorico il Grande (493-553). La Lombardia ritornò poi a far parte dell'Impero romano (questa volta dell'Impero bizantino) dopo la Guerra gotica, che durò circa 20 anni e che flagellò l'Italia intera. Dopo pochi anni di dominio imperiale bizantino, nel 568 i Longobardi attaccarono e conquistarono gran parte dell'Italia, ponendo la loro capitale a Pavia.[59]
È proprio in questo periodo che si iniziò a chiamare col termine Langobardia i territori occupati dai Longobardi[60], ossia gran parte della Pianura Padana e l'attuale Toscana (Langobardia Maior) e i ducati di Spoleto e Benevento nell'Italia centrale e meridionale (Langobardia Minor).[61][62] Nel VII secolo il termine "Lombardia" prese a designare specificatamente il territorio dell'attuale regione, detta in precedenza Liguria o Neustria, anche se continuò ancora per alcuni secoli a designare in senso lato l'intera Italia centro-settentrionale.[60]
Nel 774 il re dei Franchi Carlo Magno - disceso in Italia l'anno precedente, su invito del pontefice Adriano I minacciato dai Longobardi - conquistò Pavia, portò prigioniero in Gallia re Desiderio e si autoproclamò re dei Franchi e dei Longobardi, mentre fregiava del titolo di re d'Italia il proprio secondo figlio maschio Pipino. Il dominio franco diede inizio alla struttura politica feudale che caratterizzò l'Alto Medioevo.
Nella Pianura Padana del Basso Medioevo cominciò a diffondersi un modello politico nuovo: il comune medievale, protagonista di un ripopolamento delle città. Nel 1176 la Lega Lombarda sconfisse le truppe dell'imperatore Federico Barbarossa nella battaglia di Legnano. La pace di Costanza del 1183 sancì nel contempo la formale ubbidienza dei comuni all'imperatore e il sostanziale riconoscimento delle autonomie comunali da parte del sovrano. A partire dal XIII secolo il modello comunale entrò in crisi e venne presto soppiantato dalle nascenti Signorie: i Gonzaga a Mantova,[63] i Visconti e poi gli Sforza a Milano.[64]
Nel Tardo Medioevo in quella che veniva chiamata Lombardia (ovvero il Nord Italia) vennero a differenziarsi la parte meridionale (Toscana) e quella orientale (Marca Trevigiana, Marca Veronese): da questo il termine "Lombardia" incominciò a identificare ormai solo la parte Pianura Padana a ovest del Mincio, e in particolare i territori soggetti al dominio Visconteo/Sforzesco. Nel XV secolo la Lombardia divenne nuovamente terra di conquista: prima arrivarono i Veneziani da est, poi i Francesi rivendicarono la restante parte del Ducato di Milano che poi fu ceduto, dopo lunghi anni di guerra, agli Spagnoli che vi rimasero a lungo, formalmente ancora sotto l'egida del Sacro Romano Impero.
Durante questa dominazione la regione conobbe, dopo un primo periodo di prosperità, una progressiva decadenza, aggravata nel XVII secolo da epidemie di peste. Nel 1714 il Ducato di Milano, dopo la guerra di successione spagnola passò per eredità dagli Asburgo di Spagna agli Asburgo d'Austria; gli austriaci poi anche il ducato di Mantova.
La parte orientale della regione, annessa veneziano nel corso del XV secolo, comprendeva i territori di Bergamo, Crema, Brescia e Salò, che seguirono dunque una storia in diversa dal resto della regione fino al 1797, quando la Lombardia conobbe nuovamente, dopo secoli di divisione, l'unità politica e amministrativa sotto l'egida di Napoleone Bonaparte.
Dopo l'esperienza della Repubblica Transpadana, della Repubblica Cisalpina, del Regno d'Italia (di cui Milano fu formalmente la capitale con Napoleone Bonaparte re d'Italia), tutti Stati dipendenti dalla Francia napoleonica, la Restaurazione creò il Regno Lombardo-Veneto nuovamente sotto gli Asburgo d'Austria.
La Lombardia fu poi un importante centro del Risorgimento, con le Cinque giornate di Milano del marzo 1848 e il successivo plebiscito, le Dieci Giornate di Brescia del 1849, i Martiri di Belfiore a Mantova negli anni tra il 1851 e il 1853. L'annessione della Lombardia al Regno di Sardegna avvenne in seguito alla seconda guerra di indipendenza nel 1859, guerra durante la quale la Lombardia fu il principale teatro di battaglia (battaglie di Montebello, Palestro, Magenta, Solferino e San Martino e San Fermo). Nel 1861, con la proclamazione del Regno d'Italia, la Lombardia entrò a far parte del moderno Stato italiano.
Il fronte alpino della prima guerra mondiale attraversò il versante alpino lombardo orientale, e nel primo dopoguerra Milano fu il centro dei Fasci italiani di combattimento. Milano divenne poi Medaglia d'Oro al Valor Militare per la Resistenza dopo la sua liberazione dal Fascismo durante la seconda guerra mondiale, mentre la Resistenza partigiana si spargeva nelle valli e nelle province.
Negli anni del boom economico, Milano fu uno dei poli del "triangolo industriale" del Nord Italia. Gli anni di piombo ebbero ampia rilevanza in Lombardia, con la strage di piazza Fontana a Milano nel 1969 e la strage di Piazza della Loggia a Brescia nel 1974.
Negli anni ottanta del XX secolo Milano divenne simbolo della crescita economica, "capitale morale" dell'Italia, e simbolo del rampantismo economico-finanziario della "Milano da bere", mentre il gruppo socialista milanese di Bettino Craxi era al governo nazionale.
Lo scandalo di Tangentopoli e l'inchiesta di Mani pulite si sono svolti principalmente a Milano. Nel vuoto lasciato dalla crisi della Democrazia Cristiana e del Partito Socialista Italiano è cresciuta una nuova classe politica lombarda, incarnata da una parte dallo spirito autonomista della Lega Lombarda, poi diventata Lega Nord, e dall'altro dall'ideale imprenditoriale di Forza Italia, che è molto radicata nel capoluogo.
Società |
Evoluzione demografica |
Con i suoi dieci milioni di residenti (10.019.166 al 1º gennaio 2017)[65] la Lombardia è la regione più popolosa d'Italia, e tra le prime in Europa; superiore alla popolazione dell'Austria e della Svizzera, doppia rispetto alla Norvegia e pari a quella del Portogallo, è molto vicina a quella delle grandi regioni europee della Renania Settentrionale-Vestfalia, Baviera, Île de France e Baden-Württemberg, che superano di poco i 12 milioni di abitanti.
I lombardi costituiscono il 16,36% della popolazione nazionale e vivono sul 7,9% del territorio italiano, dando origine a una densità demografica di 415,93 ab./km² (rispetto ai 201,24 ab./km² della media italiana)[66], seconda solo a quella della Campania. L'ente di area vasta più popolato è la città metropolitana di Milano, seguita dalle province di Brescia e Bergamo, mentre il meno abitato è la provincia di Sondrio.
La popolazione maschile (4.886.543 ab.) costituisce il 48,8% della popolazione regionale mentre quella femminile (5.121.806 ab.) il 51,2%.[65] Nel 2014 il tasso di crescita naturale in Lombardia è stato dello 0,3% ab.; il tasso migratorio interno dell'1,4‰ e quello estero del 4,4‰[67]. La speranza di vita alla nascita nel 2015 era di 80,5 anni per i maschi e 85,2 per le femmine[68].
La popolazione straniera presente in Lombardia è di 1.149.011 abitanti (al 1º gennaio 2016) pari al 11,5% della popolazione lombarda, costituendo quasi un quarto (22,9%) di quella presente nell'intera Italia. Verso la fine dello scorso secolo, in Lombardia così come in Italia, è cominciato un flusso migratorio proveniente da paesi extraeuropei e in particolare dall'Africa, dall'Asia, dal Sud America e dall'Europa dell'Est.[69] Il fenomeno migratorio è tuttora in atto, ed è fonte di dibattito a livello istituzionale e popolare. La popolazione della sola città di Milano, tra il 2008 e il 2009, è incrementata di circa 12.000 abitanti. Nello stesso periodo la popolazione straniera a Milano è cresciuta di 16.000 abitanti: ciò significa che gli abitanti con cittadinanza italiana sono diminuiti di 4.000 unità.
La presenza umana sul territorio è caratterizzata da una grande disomogeneità in quanto è fortemente concentrata nella fascia pedemontana tra le province di Varese, Como, Lecco, Monza e Brianza e soprattutto Brescia e Bergamo e nella Città metropolitana di Milano.[66] Questo territorio comprende più di 6,5 milioni di abitanti ed è caratterizzato da una fitta urbanizzazione che viene chiamata in modo metaforico la "Città Infinita"[70]. La popolazione, invece, cala lentamente in densità andando verso la bassa pianura e, più bruscamente, verso la montagna ma non nelle maggiori vallate alpine.
Comuni più popolosi |
Di seguito la tabella riporta la popolazione residente nei comuni della Lombardia con più di 40.000 abitanti:[71]
Milano
Brescia
Monza
Bergamo
Busto Arsizio
Como
Sesto San Giovanni
Posizione | Posizione in Italia | Comune | Popolazione (ab.) | Superficie (km²) | Densità (ab./km²) | Provincia o Città metropolitana |
---|---|---|---|---|---|---|
1° | 2° | Milano | 1 372 810 | 181,76 | 7 408,11 | Milano |
2° | 16° | Brescia | 200 423 | 90,34 | 2 175,01 | Brescia |
3° | 33° | Monza | 123 527 | 33,09 | 3 707,52 | Monza e Brianza |
4° | 37° | Bergamo | 121 140 | 40,16 | 2 972,79 | Bergamo |
5° | 60° | Busto Arsizio | 83 532 | 30,66 | 2 710,55 | Varese |
6° | 64° | Como | 83 251 | 37,12 | 2 276,39 | Como |
7° | 68° | Sesto San Giovanni | 81 515 | 11,70 | 6 975,46 | Milano |
8° | 69° | Varese | 80 397 | 54,84 | 1 473,36 | Varese |
9° | 75° | Cinisello Balsamo | 75 744 | 12,72 | 5 900,36 | Milano |
10° | 78° | Pavia | 72 871 | 63,24 | 1 147,54 | Pavia |
11° | 79° | Cremona | 72 057 | 70,49 | 1 019,95 | Cremona |
12° | 96° | Vigevano | 63 134 | 81,37 | 778,10 | Pavia |
13° | 105° | Legnano | 60 339 | 17,68 | 3 408,73 | Milano |
14° | 136° | Gallarate | 53 491 | 20,98 | 2 542,25 | Varese |
15° | 143° | Rho | 50 871 | 22,24 | 2 267,37 | Milano |
16° | 156º | Mantova | 49 398 | 63,81 | 762,78 | Mantova |
17° | 161º | Lecco | 48 256 | 45,14 | 1 063,45 | Lecco |
18° | 163º | Cologno Monzese | 47 749 | 8,40 | 5 709,34 | Milano |
19° | 167º | Paderno Dugnano | 46 434 | 14,11 | 3 304 | Milano |
20° | 179º | Lissone | 45 773 | 9,30 | 4 832,56 | Monza e Brianza |
21° | 180º | Lodi | 45 452 | 41,38 | 1 086,17 | Lodi |
22° | 181º | Seregno | 45 217 | 13,05 | 3 422,82 | Monza e Brianza |
23° | 187º | Rozzano | 42 467 | 12,24 | 3 469,19 | Milano |
24° | 194º | Desio | 41 864 | 14,76 | 2 837,06 | Monza e Brianza |
25° | 198º | Cantù | 40 016 | 23,25 | 1 716,86 | Como |
Nota: in grassetto i capoluoghi di provincia
Etnie e minoranze straniere |
Al 1º gennaio 2016, secondo i dati Istat, i cittadini stranieri residenti nella regione sono 1.149.011 (11,5% della popolazione lombarda)[72].
I gruppi più numerosi censiti al 31 dicembre 2015 sono[72]:
Rumeni 164.983
Marocchini 101.399
Albanesi 99.571
Egiziani 75.644
Cinesi 62.060
Filippini 58.074
Ucraini 51.490
Indiani 49.529
Peruviani 45.673
Ecuadoriani 40.187
Pakistani 37.948
Senegalesi 33.910
Cingalesi 30.921
Tunisini 22.109
Politica |
La Lombardia è una Regione a statuto ordinario della Repubblica Italiana. La Regione Lombardia, come le altre regioni d'Italia a statuto ordinario, sono state previste sin dal 1948 dagli articoli 114 e 115 della Costituzione della Repubblica Italiana, ma solo con la legge n. 281 del 16 maggio 1970 avente per oggetto "Provvedimenti finanziari per l'attuazione delle Regioni a statuto ordinario", con cui si è dato avvio al processo di decentramento amministrativo previsto dall'articolo 5 e dall'articolo 118 della Costituzione, furono attuate le loro funzioni.
Le ultime elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale si sono svolte il 4 marzo 2018. Il 22 ottobre del 2017 la Lombardia è stata chiamata a votare per un referendum consultivo riguardante la possibilità per la regione di richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all'articolo richiamato. Questo voto, il primo in Italia con modalità digitale, ha visto la partecipazione al voto di 3.017.707 elettori (pari al 38,34% degli aventi diritto) e il SÌ ha vinto con una percentuale del 95,29%.[73]
Suddivisione amministrativa |
Il territorio lombardo è caratterizzato da un tessuto amministrativo molto fitto e frazionato: basti pensare che la regione è suddivisa in dodici enti di area vasta (11 province e 1 città metropolitana) e 1 530 comuni che la rendono la regione con più enti locali in Italia. La provincia più estesa è quella di Brescia, la più piccola quella di Monza e della Brianza. I capoluoghi della provincia di Monza e della città metropolitana di Milano distano tra loro solo 15 km.
Una peculiarità di questa regione è data dall'exclave di Campione d'Italia, comune che amministrativamente appartiene alla provincia di Como, ma è che interamente circondato da territorio elvetico del Canton Ticino. La moneta abitualmente utilizzata a Campione è il franco svizzero.
Provincia o Città metropolitana | Sigla | Stemma | Popolazione (ab.) | Superficie (km²) | Densità (ab./km²) | Comuni (n°) | Presidente | Area politica | Mappa | Immagine | Sito |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Bergamo | BG | 1 110 457 | 2 755 | 404 | 243 | Gianfranco Gafforelli | CP | Bergamo | |||
Brescia | BS | 1 262 135 | 4 786 | 264 | 206 | Pierluigi Mottinelli | PD | Brescia | |||
Como | CO | 599 637 | 1 279 | 469 | 160 | Maria Rita Livio | PD | Como | |||
Cremona | CR | 358 578 | 1 770 | 202 | 115 | Davide Viola | PD | Cremona | |||
Lecco | LC | 337 256 | 806 | 419 | 85 | Claudio Usuelli | Centro-destra | Lecco | |||
Lodi | LO | 229 946 | 783 | 293 | 61 | Mauro Soldati | PD | Lodi | |||
Mantova | MN | 411 959 | 2 341 | 176 | 70 | Alessandro Pastacci | PD | Mantova | |||
Milano | MI | 3 233 541 | 1 576 | 2049 | 134 | Giuseppe Sala | PD | Milano | |||
Monza e Brianza | MB | 871 523 | 405 | 2149 | 55 | Roberto Invernizzi | PD | Monza | |||
Pavia | PV | 545 611 | 2 969 | 184 | 188 | Vittorio Poma | Lista civica di centro sinistra | Pavia | |||
Sondrio | SO | 181 249 | 3 196 | 57 | 78 | Luca Della Bitta | Lega Nord | Sondrio | |||
Varese | VA | 890 418 | 1 198 | 743 | 141 | Nicola Gunnar Vincenzi | PD-NCD | Varese |
Il Presidente della regione |
- Attuale presidente: Attilio Fontana (Lega Nord)
Il Presidente della Giunta regionale è il rappresentante della regione, ha il compito di gestire e coordinare la Giunta regionale della Lombardia, promulga le leggi regionali ed emana i regolamenti. L'attuale presidente della regione, Attilio Fontana, è stato eletto per tale incarico alle elezioni regionali del 2018.
La Giunta regionale |
L'organo esecutivo della Regione è la Giunta regionale, che è composta dal Presidente della Giunta e dagli assessori. Tra i suoi compiti ci sono:
- esegue le delibere del Consiglio regionale della Lombardia;
- predispone il bilancio regionale;
- amministra il patrimonio della regione;
- emana disposizioni esecutive per attuare leggi regionali.
La Giunta regionale lombarda ha sede nel Palazzo Lombardia, che è situato a Milano su un'area di 33.700 metri quadrati compresa tra le vie Melchiorre Gioia, Restelli, Algarotti e Galvani.
Il Consiglio regionale |
Il Consiglio regionale della Lombardia è l'assemblea legislativa della regione. Promulga le leggi e i regolamenti di competenza dell'ente. Ha approvato lo statuto d'autonomia della Lombardia e ha il compito di approvare il bilancio regionale e di proporre leggi alla Camera dei deputati. Il consiglio ha sede nel Grattacielo Pirelli e consta di 80 seggi.
Economia |
La Lombardia è la prima[74]regione d'Italia, per importanza economica[75], contribuendo a circa un quinto (21,69% nel 2014) del prodotto interno lordo nazionale.[76] Inoltre ospita molte delle maggiori attività industriali, commerciali e finanziarie del Paese, e il suo reddito pro capite supera del 27,9% il corrispondente valore calcolato a parità di potere d'acquisto standard per l'Unione europea[77].
La Lombardia, insieme con Baden-Württemberg (che si trova in Germania), Catalogna (Spagna) e Alvernia-Rodano-Alpi (Francia), è uno dei quattro motori dell'Europa.[78] Inoltre è parte del cosiddetto cuore economico del Vecchio Continente e Milano è, unitamente a Londra, Amburgo, Francoforte, Monaco di Baviera e Parigi, una delle sei capitali economiche europee.[79]
Macro-economia |
Il PIL ai prezzi correnti (2014) della Lombardia ammonta a 350.024,68 milioni di euro, circa il 21,7% del PIL italiano che corrisponde a 1.613.859,1 milioni di euro.[76] È la seconda regione d'Europa per PIL e la 61ª per PIL pro-capite[80].
Il PIL pro-capite della regione nel 2014 è stato di 35.044,17 di euro contro i 26.548,49 euro della media italiana.[81] L'andamento del Pil regionale negli ultimi anni ha seguito la dinamica innescata dalla grande recessione, che è incominciata nel 2007: in crescita fino al 2008, nel 2009 ha registrato una forte caduta, parzialmente recuperata tra 2010 e 2011 per poi diminuire nuovamente dal 2012.[76]
Gli occupati effettivi in Lombardia, nel 2015, erano 4.255.800: il 65,8% impiegato nei servizi, il 32,4% nell'industria (comprese le costruzioni) e il rimanente 1,9% nell'agricoltura.[82] Il tasso di occupazione regionale era del 65,1% nel 2015: il 73% quello maschile e il 57,2% quello femminile.[83]
Il tasso di disoccupazione regionale nel 2015 è pari 7,87%[84]. In Lombardia, nel 2015, l'importo annuo pensionistico totale è stato di 39.959 milioni di euro[85].
In Lombardia l'entità dei depositi in banca al 31 dicembre 2016 è di 308.084 milioni di euro e si contano 5.881 sportelli bancari[86]. Infine, nel 2013, sono state autorizzate 109.310.822 ore di CIG ordinaria, 113.102.850 ore di CIG straordinaria e 47.620.186 ore di CIG in deroga.[87]
Macro-settori economici |
L'economia della Lombardia è caratterizzata da una grande varietà di settori in cui essa è sviluppata. Si va dai settori tradizionali, come l'agricoltura e l'allevamento, all'industria pesante e leggera, ma anche il terziario ha avuto un forte sviluppo negli ultimi decenni.
L'agricoltura lombarda è stata la base dello sviluppo economico della regione. Per prima è stata investita dal processo di meccanizzazione e ristrutturazione. La meccanizzazione, grazie all'utilizzo di macchinari sempre più complessi, ha portato a un incremento della produzione agricola mentre la ristrutturazione del territorio, attraverso la costruzione e ammodernamento di canali e la bonifica delle zone paludose ha permesso di migliorare la qualità della produzione agricola. Tuttavia la produzione agricola copre solo il 60% del fabbisogno della regione.[88]
L'agricoltura della regione verte principalmente sulla produzione di cereali (mais, riso, frumento), ortaggi, frutta (pere e meloni) e vino.[89] Molto sviluppata è la produzione di foraggi, usati per l'allevamento di bovini e suini.
In Lombardia, come in altre regioni d'Italia, a cavallo della fine del XIX e inizi del XX secolo ebbe impulso la meccanizzazione dell'attività molitoria.
Si trovano citati i seguenti 38 molini nel catalogo del 1908 della Società Anonima Meccanica Lombarda di Monza.
Bergamo Crippa Baertsch & C.
Bergamo Zopfi & C.
Bergamo Valsecchi Carlo
Bergamo Muro Tarnutzer
Bergamo Cernuschi Valentino
Bergamo Buob Vittorio
Bergamo Né fratelli
Bergamo Panificio bergamasco
Lecco Crippa Dionigi
Milano Mosca fratelli
Milano Romagnoni fratelli
Milano Verga fratelli
Monluè Milano Morelli Martina
Bergamo Luigi Cernuschi
Chiavenna Carlo Moro
Turro Milano Sordelli Giovanni
Lambrate Milano Gilberti Romolo
Lambrate Milano Canti Antonio
Lambrate Milano Fiocchi fratelli
Lambrate Milano Bianchetti G.B.
Saronno Canti & Biffi
Saronno Canti Antonio
Como Cantaluppi fratelli
Monza Società di macinazione
La Santa Monza Colombo Anselmo
La Santa Monza Cazzaniga fratelli
Carate Longoni Carlo
Almenno San Salvatore Bergamo Società Cooperativa
Rezzato Campostrini Ferdinando
Brescia Ferrata & Vitali]
Acquanegra Cremona Mancastroppa E.
Nerviano Lombardi Pio
Palazzolo sull'Oglio Loda fratelli
Pontoglio Cavadini Alberto
Paderno d'Adda Wittenbach Ferdinando
Casalmaggiore Società Macinazione
Cavatigozzi Cremona Giudice Delfiore
Vimercate Fratelli Perego
L'allevamento è una voce economica rilevante in Lombardia. Nel 2015 si contavano infatti 1.430.000 bovini e bufalini, 103.000 caprini, 55.000 equini, 4.046.000 suini e 113.000 ovini[90]. Nei laghi e nei bacini artificiali lombardi, infine, sono state pescate, nel 2009, 980,3 tonnellate di pesce.[91]
L'industria è dominata da imprese di piccole e medie dimensioni, perlopiù a conduzione familiare, ma anche da grandi aziende. È fiorente in molti settori, particolarmente in quelli meccanico, elettronico, metallurgico, tessile, chimico e petrolchimico, farmaceutico, alimentare, editoriale, calzaturiero e del mobile.[92] A Milano e provincia sono concentrate circa il 26% delle imprese dell'industria lombarda[93].
Nel terziario, rilevante è il peso del commercio e della finanza. A Milano hanno sede anche la Borsa Italiana,[94] tra le principali piazze finanziarie europee, e la Fiera di Milano,[95] che a oggi è il più grande spazio espositivo d'Europa. Importanti sono anche le attività bancarie, dei trasporti, della comunicazione e dei servizi alle imprese. Il turismo (delle città d'arte, delle montagne e dei laghi) ha un peso sempre più significativo.[96]
Per quanto riguarda il commercio e la distribuzione di beni di consumo alla popolazione, la Lombardia conta 1.656 supermercati, più di qualunque altra regione italiana, a cui vanno aggiunti 398 grandi magazzini, 164 ipermercati e 613 minimercati[97].
Dati economici |
2000 | 2001 | 2002 | 2003 | 2004 | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Prodotto Interno lordo (Milioni di euro)[76] | 247.051,8 | 259.431,0 | 270.653,3 | 279.450,4 | 289.471,2 | 297.600,4 | 307.717,7 | 320.843,8 | 323.973,3 | 310.952,0 | 346.797 | 354.342 | 348.665,0 | 349.008,0 | 350.025 | 357.200 |
PIL ai prezzi di mercato per abitante[81] (Euro) | 27.488,1 | 28.765,6 | 29.836,9 | 30.448,8 | 31.059,5 | 31.545,2 | 32.356,3 | 33.442,5 | 33.424,8 | 31.743,1 | 35.712,55 | 36.220,23 | 35.367,31 | 35.126,67 | 35.044,17 | 35.700 |
2000 | 2001 | 2002 | 2003 | 2004 | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Numero dei disoccupati in percentuale | 3,94 | 3,33 | 3,34 | 3,57 | 4,05 | 4,09 | 3,7 | 3,43 | 3,73 | 5,36 | 5,6 | 5,77 | 7,48 | 8,09 | 8,19 | 7,87 |
Valore aggiunto (dati grezzi) milioni di euro in Lombardia | % settore su totale regionale in Lombardia | % settore su totale nazionale in Italia | |
---|---|---|---|
T: totale attività economiche | 313.054,11 | 100,0% | 100% |
A: agricoltura, silvicoltura e pesca | 3.488,27 | 1,1% | 2,3% |
BTF: attività estrattiva, attività manifatturiere, fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, fornitura di acqua, reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento, costruzioni | 83.945,42 | 26,8% | 23,6% |
F: costruzioni | 14.352,72 | 4,6% | 5,1% |
GTU: servizi | 225.620,42 | 72,1% | 74,1% |
Energia |
In Lombardia, nel 2015, il consumo di energia elettrica per abitante è ammontato a 6.374 Wh. Nello stesso anno, la produzione lorda di energia ha raggiunto i 41 GWh ogni 10.000 abitanti e il 26% dei consumi di elettricità è stato coperto da energia proveniente da fonti rinnovabili[98]. Gli impianti idroelettrici sono 488, quelli termoelettrici 1056, quelli eolici 7 e quelli fotovoltaici 94.202[99]. La lunghezza delle linee elettriche nella regione nel 2014 è di 3.867,8 km, di cui 2190,8 km a 220 kV e 1.677 km a 380 kV[100].
Turismo |
Nella più dinamica e trafficata delle regioni italiane non è possibile, sulla base delle cifre, distinguere il turista in senso stretto da quello che viaggia per affari[101]. Nel 2014 si sono registrati 14.091.530 arrivi e 34.293.526 presenze. I non residenti hanno contribuito al 51,8% degli arrivi e al 57,4% delle presenze[102].
Tra le bellezze naturali vanno annoverati al primo posto i laghi prealpini sulle cui sponde ville patrizie, orti, giardini, terrazze e borghi antichi si alternano a fitti nuclei di seconde case[101]. Le località rivierasche sono collegate da rotte di navigazione di linea. Villa d'Este a Cernobbio e altre ville del comasco ospitano personaggi di fama mondiale: magnati della finanza, star del cinema, scrittori, capi di Stato, cantanti e stilisti[103].
Altri importanti flussi turistici interessano le vallate alpine (in particolare la Valtellina)[104] e le numerose città storico-artistiche, ricche di monumenti e di testimonianze del Medioevo e del Rinascimento[105].
Tra i luoghi maggiormente visitati bisogna ricordare la Pinacoteca di Brera (336.981 visitatori), l'Ultima Cena di Leonardo da Vinci (330.071), il Museo Archeologico di Sirmione con le Grotte di Catullo (216.612), il Castello Scaligero (202.066)[106] e Villa Carlotta (170.260)[107].
Rilevanti dal punto di vista turistico sono anche i dieci patrimoni mondiali dell'umanità riconosciuti dall'UNESCO presenti in Lombardia, che la portano a essere la regione italiana con il maggiore numero di siti di questo tipo[108]:
Incisioni rupestri della Val Camonica[N 10] - 1979:
Chiesa e Convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie con "L'Ultima Cena" di Leonardo da Vinci (Milano) - 1980.
Crespi d'Adda - 1995.
Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia - 2003:
Sacro Monte del Rosario (Varese);
Sacro Monte della Beata Vergine del Soccorso (Ossuccio).
Monte San Giorgio[109] - 2003.
Mantova e Sabbioneta - 2008:
Mantova;
Sabbioneta.
Ferrovia retica nel paesaggio dell'Albula e del Bernina[110] - 2008.
Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568-774)[N 11] - 2011:
Brescia[111]:
Foro romano di Brescia con il Palazzo Maggi Gambara;
Complesso monastico longobardo di San Salvatore-Santa Giulia con la Basilica di San Salvatore, il Coro delle monache, le chiese di Santa Giulia e di Santa Maria in Solario, le Domus dell'Ortaglia e il Museo di Santa Giulia.
Castelseprio e Gornate Olona:
Parco archeologico di Castelseprio con la Torre di Torba;
Chiesa di Santa Maria foris portas.
Siti palafitticoli preistorici attorno alle Alpi[N 12] - 2011:
Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar occidentale[N 13] - 2017:
- Mura venete di Bergamo
Trasporti, mobilità e telecomunicazioni |
Arrivare in Lombardia è relativamente agevole grazie ai collegamenti nazionali e internazionali di cui gode la regione, centrati principalmente sulla città di Milano.
Nonostante la rete infrastrutturale si possa definire capillare, l'incremento del traffico e della popolazione ha reso questa rete insufficiente alle necessità degli abitanti. In particolare, durante gli orari di spostamento pendolare, città come Milano risentono pesantemente di queste carenze e inefficienze.
Aeroporti |
La Lombardia gode di uno dei migliori sistemi aeroportuali della nazione. Il sistema aeroportuali lombardo si sviluppa principalmente lungo la fascia pedemontana e consta di quattro aeroporti (Milano-Malpensa, Milano-Linate,[112]Bergamo-Orio al Serio e Brescia-Montichiari).
L'aeroporto intercontinentale di Malpensa ha un ruolo preminente e gestisce la maggior parte del traffico merci e passeggeri della regione; l'aeroporto di Linate svolge invece il compito di "City airport" del capoluogo, mentre quello di Orio al Serio è la base dei collegamenti low-cost nazionali e internazionali e di diversi corrieri merci[113]. Al contrario l'aeroporto di Montichiari si è specializzato sui voli cargo a lungo raggio, sui voli postali e charter[114], benché disponga anche di voli di linea nazionali e internazionali per passeggeri[115][116].
Troviamo, infine, l'aeroporto di Milano-Bresso, impiegato per voli turistici, diversamente da quello di Brescia-Ghedi, adibito a uso militare.
Strade e autostrade |
Numero | Autostrada | Lunghezza (km) | Fonti |
---|---|---|---|
1 | Milano-Napoli | 56 | |
2 | Torino-Trieste | 155 | [117] |
4 | Milano-Genova | 50,3 | [118] |
5 | Milano-Varese | 42,6 | [119] |
6 | Diramazione Gallarate-Gattico | 14 | [120] |
7 | Lainate-Como-Chiasso | 31,5 | |
8 | Torino-Piacenza-Brescia | 89,7 | [121] |
9 | Raccordo Autostradale Ospitaletto-Montichiari | 29 | [122] |
10 | Autostrada del Brennero | 37,6 | [123] |
10 | BreBeMi | 62,1 | [124] |
10 | Autostrada Pedemontana Lombarda | 21 | |
11 | Tangenziale Ovest di Milano | 31,5 | [125] |
12 | Tangenziale Est di Milano | 30,1 | [126] |
13 | Tangenziale Nord di Milano | 12,9 | [127] |
14 | Bereguardo-Pavia | 9,1 | [128] |
15 | Tangenziale Ovest di Pavia | 8,4 | [129] |
16 | Tangenziale Est Esterna di Milano | 32 | [130] |
17 | Tangenziale di Como | 3 | |
18 | Tangenziale Sud di Varese | 4,5 | [131] |
Totale | 722,3 | [132] |
La Lombardia possiede una rete stradale e autostradale ben sviluppata (721 km di autostrade, 9.311 km di strade regionali e provinciali, 951 km di altre strade di interesse nazionale[133] e 4.922 km di strade comunali[133]) e connessa con le principali città italiane (esempio: la A1 collega Milano a Bologna, Firenze, Roma e Napoli, la A4 attraversa la Lombardia unendola a Torino, Venezia e Trieste) e con l'Europa attraverso la Svizzera. Dal luglio 2014 la A35 BreBeMi collega la città di Milano a Brescia passando per la bassa bergamasca.
Per il futuro è previsto il completamento della Pedemontana Lombarda[134] che unirà l'A4 (dal casello di Dalmine) a Lecco, Monza, Como e Malpensa.
Inoltre la provincia di Mantova è attraversata dall'A22 Modena-Brennero[135] (percorso europeo E45) che collega la Pianura Padana all'Austria e alla Germania.
Ferrovie |
La rete ferroviaria regionale è abbastanza capillare ed è gestita per la maggior parte da RFI e Ferrovienord, anche se è presente una piccola porzione della rete FER. Il servizio ferroviario regionale lombardo è gestito da Trenord,[136] una società nata il 3 maggio 2011 dalla confluenza della divisione lombarda di Trenitalia (50%) e del Gruppo FNM (50%) (società il cui maggiore azionista è la Regione Lombardia, che controlla il 57,57% delle azioni[137]), per organizzare in modo più efficace il trasporto ferroviario della regione.[138]
Non mancano i numerosi servizi lunga percorrenza (InterCity e InterCity notte) e alta velocità ferroviaria (Frecciarossa e Frecciabianca) gestiti da Trenitalia, e alta velocità Italo gestiti da NTV. Vi sono inoltre numerosi collegamenti di tipo regionale e regionale veloce operati da Trenitalia e T-PER nell'ambito dei contratti con le regioni confinanti. Infine la regione è ben collegata al network alta velocità internazionale grazie ai collegamenti TGV per Parigi, Thello per Nizza, FFS per la Svizzera, sia via Gottardo sia via Sempione e ad alcuni Euronight notturni per l'Austria e la Germania.
La rete ferroviaria lombarda ha come stazioni di riferimento quella di Milano Centrale (gestita da Grandi Stazioni S.p.A., società il cui 60% delle azioni appartiene a Ferrovie dello Stato[139]) e quella di Milano Cadorna (gestita da Ferrovienord[140]). È inclusa nel sistema ferroviario regionale la tratta lombarda della linea Ferrara-Suzzara, a carico delle Ferrovie Emilia-Romagna S.r.l., che termina a Felonica (MN).[141]
La rete ferroviaria regionale è formata da 1.677 km di binari (di cui 793 km elettrificati a binario doppio, 601 km elettrificati a binario semplice e 283 km non elettrificati) e 296 stazioni[142] e permette di raggiungere le maggiori località della regione e le molte città italiane ed europee. Il passante ferroviario di Milano consente di attraversare la città in treno da nord-ovest a sud-est.[143].
Per i possessori di un abbonamento mensile o annuale a Tariffa Unica Regionale è disponibile un "bonus" rilasciato dalla regione qualora il servizio ferroviario non rispettasse gli standard minimi di affidabilità.[144]
Trasporto pubblico locale |
Tutte le principali città della Lombardia hanno un proprio sistema autoferrotranviario; negli ultimi anni sono in atto processi di unificazione e coordinamento a livello regionale.
Dal febbraio 2011 è stato attivato il sistema tariffario integrato "Io Viaggio"[145][146][147], che permette di utilizzare un unico biglietto/abbonamento per muoversi all'interno della Lombardia con i mezzi pubblici urbani ed extraurbani (autobus, tram, metropolitane, alcune funivie, battelli sul lago d'Iseo, treni regionali e altro).
Area milanese |
La società che gestisce il trasporto pubblico a Milano e nei comuni vicini è l'ATM.[148]
All'interno dell'area metropolitana milanese è presente una rete di trasporti su ferro basata su due pilastri, strettamente interconnessi tra loro:
- la rete della metropolitana di Milano (4 linee: M1, M2, M3, M5)[149]
- la rete suburbana delle "linee S" (12 linee: S1, S2, S3, S4, S5, S6, S7, S8, S9, S11, S12, S13).[149]
È in fase di realizzazione la linea M4 della metropolitana di Milano.[150] Inoltre sono attivi i cantieri per il prolungamento della Linea M1.[151]
Area bresciana |
La società che gestisce il trasporto pubblico locale a Brescia è Brescia Trasporti.[152]
È attiva la metropolitana di Brescia, che attraversa la città da sud-est a nord.
Area bergamasca |
La società che gestisce il trasporto pubblico locale su gomma è l'ATB,[153] mentre quello su ferro, relativo alla metrotranvia Bergamo – Albino, è esercitato da Tramvie Elettriche Bergamasche.[154]
Si segnalano inoltre la caratteristica funicolare di Bergamo Alta che permette di accedere alla Città Alta,[155] la parte della città di Bergamo di maggiore interesse storico, artistico, monumentale, e la funicolare di Bergamo - San Vigilio, che collega la Città Alta al colle di San Vigilio.[155]
Area varesina |
La società che gestisce il trasporto pubblico locale su gomma è CTPI (Consorzio Trasporti Pubblici Insubria), mentre la funicolare Vellone-Sacro Monte è gestita da AVT.
Area comasca |
La società che gestisce il trasporto pubblico locale su gomma si chiama ASF. La funicolare Como-Brunate è gestita da ATM.
Metropolitane |
Le città di Milano e Brescia dispongono di una metropolitana.
Comune | Stemma | Linee | Stazioni | Lunghezza (km) | Note |
---|---|---|---|---|---|
Milano | 4 | 113 | 101 | [156] | |
Brescia | 1 | 17 | 13,7 | [157][158] |
|
La regione, pur non avendo sbocchi sul mare, possiede un buon sistema navale che si sviluppa sui grandi laghi, lungo i fiumi e i navigli. In passato le vie sull'acqua erano molto più utilizzate per il trasporti di merci e persone, ma vennero abbandonate (e in alcuni casi coperte o interrate) con l'utilizzo di massa dell'automobile.
Il sistema idroviario più importante della Lombardia si inserisce in quello padano-veneto che permette la navigazione da Casale Monferrato fino a Venezia lungo il fiume Po.[159] In questo sistema idroviario i porti più importanti della Lombardia sono quelli di Cremona[160] e Mantova.[161]
I molti canali e fiumi navigabili vengono in parte usati per il trasporto delle merci, ma sono in fase di realizzazione alcuni progetti per l'utilizzo di questi per scopi turistici.
Per quanto riguarda la navigazione sui laghi, oggi ha funzione prevalentemente turistica e si svolge regolarmente su rotte di linea, anche con servizio di pranzo a bordo. Le rotte di navigazione di linea contano 460 km e vengono frequentate da oltre 10 milioni di viaggiatori annui[162]. Motonavi, traghetti con trasporto auto, aliscafi e antichi piroscafi a ruote sono gestiti dallo Stato tramite la Gestione Governativa che associa i tre laghi principali (Garda, Maggiore e Como).
Su quello di Como il servizio è anche di tipo pendolare per i collegamenti con la città, mentre molto importante è il traghetto Maderno-Torri del Benaco che collega la costa ovest alla costa est e viceversa del lago di Garda[163]. Servizio di navigazione pubblica viene svolto anche sul Lago d'Iseo (dove è importante anche per il servizio di collegamento con Monte Isola), sul Lago di Lugano (per opera della Svizzera), e nel periodo estivo anche sul Lago d'Idro.[164]
Telecomunicazioni |
Il 57,7% delle famiglie lombarde ha accesso a internet, e il 91% possiede uno o più cellulari.
Istruzione |
Nell'anno scolastico 2015/2016, i primi dati diffusi dal MIUR relativi alla scuola statale indicano che gli alunni lombardi frequentanti la Scuola dell'infanzia sono 118.475, quelli frequentanti la Scuola Primaria sono 436.420, quelli frequentanti la Scuola Secondaria di I Grado sono 260.254 e quelli frequentanti la Scuola Secondaria di II Grado sono 370.442.[165]
Nel 2013, il 2,4% del PIL regionale è stato utilizzato per la formazione e l'istruzione (-1,2 punti percentuali rispetto all'incidenza di questa spesa sul PIL italiano)[166]. Nel 2014, il 12,9% dei giovani in età 18-24 anni ha abbandonato prematuramente gli studi, senza aver concluso almeno due anni di scuola secondaria di II grado. La percentuale è inferiore di 2,1 punti percentuali rispetto al dato italiano[167].
Università |
In Lombardia, nel 2015, il 29,4% della popolazione in età 30-34 anni è laureata (4,1 punti percentuali in più rispetto alla percentuale italiana)[168].
Le università presenti in Lombardia sono:
A Milano
Università degli Studi di Milano;
Università degli Studi di Milano-Bicocca;
Politecnico di Milano;
Libera università di lingue e comunicazione IULM;
Università commerciale Luigi Bocconi;
Università Cattolica del Sacro Cuore;
Università Vita-Salute San Raffaele;
Università Humanitas (Rozzano).
Nei capoluoghi provinciali e negli altri comuni lombardi
Università degli Studi di Bergamo;
Università degli Studi di Brescia;
Università Cattolica del Sacro Cuore (Brescia);
Università Carlo Cattaneo (Castellanza);
Università Cattolica del Sacro Cuore (Cremona, Piacenza);
Campus universitario del Politecnico di Milano (Lecco);
Fondazione UniverMantova;
Campus Brianzolo dell'Università di Milano-Bicocca (Monza);
Università degli Studi di Pavia;
Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia - IUSS;
Università degli Studi dell'Insubria (Varese, Como).
Accademie di Belle Arti |
Le accademie di belle arti presenti in Lombardia sono:
A Milano
Accademia di belle arti di Brera;
Accademia di belle arti europea dei media (ACME);
Nuova Accademia di Belle Arti (NABA).
Nei capoluoghi provinciali e negli altri comuni lombardi
Accademia Carrara di Bergamo;
Libera accademia di belle arti (LABA)[169] di Brescia;
Accademia di Belle Arti SantaGiulia[170] di Brescia;
Accademia di belle arti Aldo Galli[171] di Como.
Conservatori di Musica e Istituti Superiori di Studi Musicali |
Nel territorio regionale lombardo sono presenti i seguenti conservatori di musica e istituti superiori di studi musicali:
A Milano
Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi.
Nei capoluoghi provinciali e negli altri comuni lombardi
Conservatorio Luca Marenzio[172] di Brescia;
Conservatorio Giuseppe Verdi di Como;
Conservatorio Lucio Campiani di Mantova;
ISSM Gaetano Donizetti[173] di Bergamo;
ISSM Claudio Monteverdi[174] di Cremona;
ISSM Giacomo Puccini[175] di Gallarate;
ISSM Franco Vittadini[176] di Pavia.
Sanità |
Nel 2014, la spesa sanitaria pubblica in Lombardia è stata di 18.402.000.000 di euro (1.842 euro pro capite)[177]. Nella regione si contano 205 strutture ospedaliere pubbliche e private e 37.263 posti letto dell’attività ospedaliera[178]. Nel 2010 in Lombardia lavoravano 20.578 medici e 51.756 ausiliari[179].
Cultura |
«Quel cielo di Lombardia, così bello quand'è bello, così splendido, così in pace.» |
(Alessandro Manzoni, I promessi sposi) |
Lingue locali |
In Lombardia è diffuso l'uso della lingua lombarda, in diverse varietà che vivono in diglossia con l'italiano[181]. La lingua lombarda appartiene al gruppo linguistico gallo-italico e viene parlata in gran parte della regione, oltre che nella porzione orientale del Piemonte, nella Svizzera italiana e in parte del Trentino occidentale[182].
Le principali varietà della lingua lombarda sono il lombardo occidentale (parlato nelle province di Varese, Como, Lecco, Sondrio, Monza e della Brianza, Milano, Lodi e Pavia), il lombardo orientale (nelle province di Bergamo e Brescia, nel Cremasco e nell'alto Mantovano), il lombardo alpino (nel Canton Ticino e nel sud del Cantone dei Grigioni, nel nord Lombardia e Piemonte e in alcune zone del Trentino) e il lombardo meridionale, di transizione con l'emiliano (nelle province di Cremona e Mantova); nella parte meridionale della provincia di Mantova e nel Casalasco (zona sud-est della Provincia di Cremona) si parlano invece dialetti emiliani[183].
Letteratura lombarda |
I primi testi scritti in lingua lombarda volgare risalgono al XIII secolo. Si tratta principalmente di opere di tipo didascalico-religioso; un esempio è il Sermon Divin di Pietro da Barsegapè, che narra la passione di Cristo. Molto importante è il contributo alla letteratura lombarda di Bonvesin de la Riva, che scrisse, tra le altre opere, il Libro delle Tre Scritture, il De magnalibus urbis Mediolani ("Le meraviglie di Milano"), e un galateo, il De quinquaginta curialitatibus ad mensam ("Cinquanta cortesie da tavola")[184].
Dal XV secolo il prestigio del toscano letterario incominciò a soppiantare l'uso dei volgari settentrionali che erano stati usati, pur influenzati dal volgare fiorentino, anche in ambito cancelleresco e amministrativo[185]. Nonostante ciò, a partire da questo secolo, cominciarono a esserci le prime avvisaglie di una letteratura lombarda vera e propria, con componimenti letterari in lingua lombarda sia nella parte occidentale della regione sia in quella orientale[186][187].
Il XVII secolo vide affermarsi anche la figura del drammaturgo Carlo Maria Maggi, che creò, tra l'altro, la maschera milanese di Meneghino[188]. Sempre nel XVII secolo nacquero le prime bosinade, poesie popolari d'occasione scritte su fogli volanti e affisse nelle piazze oppure lette (o anche cantate) in pubblico; ebbero un gran successo e una diffusione capillare fino ai primi decenni del XX secolo[189]. La letteratura milanese nel XVIII secolo ebbe un forte sviluppo: emersero alcuni nomi di rilievo, tra cui il celebre poeta Giuseppe Parini, che scrisse alcuni componimenti in lingua lombarda[190][191].
L'inizio del XIX secolo fu dominato dalla figura di Carlo Porta, riconosciuto da molti come il più importante autore della letteratura lombarda, anche inserito tra i più grandi poeti della letteratura nazionale italiana[192]. Con lui si raggiunsero alcune delle più alte vette dell'espressività letteraria in lingua lombarda, che emersero chiaramente in opere come La Ninetta del Verzee, Desgrazzi de Giovannin Bongee, La guerra di pret e Lament del Marchionn de gamb avert[192]. La produzione poetica milanese assunse dimensioni così importanti che nel 1815 lo studioso Francesco Cherubini diede alle stampe un'antologia della letteratura lombarda in quattro volumi, che comprendeva testi scritti dal XVII secolo ai suoi giorni[193].
Arte lombarda |
Dalla Preistoria all'epoca classica |
Le prime testimonianze artistiche in Lombardia risalgono al periodo Mesolitico quando, alla conclusione della glaciazione Würmiana, ha inizio il ciclo istoriativo delle incisioni rupestri della Val Camonica, che proseguì e si ampliò successivamente nel Neolitico e nell'Età del rame per concludersi solo in epoca romana e medievale[194]. Il ciclo camuno è considerato una delle più importanti testimonianze della preistoria a livello mondiale[195] ed è per questo inserito nella lista dei patrimoni mondiali dell'umanità.
Sono inoltre stati ritrovati ulteriori reperti della presenza di popolazioni preistoriche sul territorio lombardo, anch'essi inseriti nel patrimonio mondiale dell'umanità con il sito seriale degli "Antichi insediamenti sulle Alpi", con diverse località che si trovano in Lombardia[196].
I Celti hanno lasciato testimonianze sparse per i musei archeologici della regione, mentre la presenza Etrusca è attestata nella zona di Mantova[197]. In seguito alla conquista romana l'evoluzione artistica della regione virò verso gli stilemi dei conquistatori dal periodo tardo repubblicano all'epoca imperiale romana: resti monumentali di quest'epoca storica si possono vedere a Brescia (Brixia) e Milano (Mediolanum).
Dalla tarda antichità all'epoca moderna |
Nel periodo tardo antico il territorio lombardo acquisì importanza, con Milano capitale dell'Impero d'Occidente, e di conseguenza aumentò anche la produzione artistica di cui restano testimonianze soprattutto nell'architettura sacra con la costruzione di chiese paleocristiane, in particolare a Milano.
Il successivo periodo altomedievale, coevo e successivo alle invasioni barbariche, sarà di capitale importanza per lo sviluppo dell'arte regionale: gli stilemi dell'arte barbarica introdotti dalle nuove popolazioni portarono infatti un apporto decisivo, fondendosi con modelli tardo antichi (che vengono mantenuti con continuità) nonché grazie a influenze bizantine[198], per la creazione di un'arte propriamente lombarda. All'uscita dal periodo altomedievale si inizierà infatti a parlare di stili artistici propri della Lombardia[N 14] come ad esempio per il Romanico lombardo.
Notevoli esempi dello stile romanico lombardo sono opera dei Maestri comacini, in particolare nelle chiese di Sant'Abbondio e di Santa Maria del Tiglio, nel comasco. L'apporto più importante tra il VI e l'VIII secolo venne dai Longobardi che, colonizzando buona parte dell'Italia, fecero della Lombardia il fulcro del loro regno[199] portando con loro la propria arte, di cui restano sia testimonianze significative (in particolare a Brescia, a Monza e a Castelseprio) sia una sostanziale influenza per gli sviluppi artistici successivi.
Nell'area lombarda il periodo carolingio vede una sostanziale continuità artistica con il precedente periodo longobardo. Alla minore produzione di edifici monumentali propria di questi secoli fanno da contraltare numerosi manufatti minori di grande valore, quali la Croce di Agilulfo, la Croce di Desiderio e l'Evangeliario di Teodolinda. Molti di questi manufatti sono custoditi presso il Museo di Santa Giulia a Brescia.[200] I secoli successivi, come già accennato, furono caratterizzati da stili artistici propri della Lombardia come il Romanico lombardo, il Gotico lombardo, il Rinascimento lombardo e il Seicento lombardo.
Età contemporanea |
Nel febbraio 1910 i pittori Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini e Luigi Russolo firmarono a Milano il Manifesto dei pittori futuristi e nell'aprile dello stesso anno il Manifesto tecnico della pittura futurista[201], che contribuirono, insieme con altri manifesti firmati in altre città italiane, a fondare il movimento artistico del Futurismo. Alla morte di Umberto Boccioni nel 1916, Carrà e Severini si ritrovarono in una fase di evoluzione verso la pittura cubista, di conseguenza il gruppo milanese si sciolse spostando la sede del movimento da Milano a Roma, con la conseguente nascita del "secondo Futurismo".
La Lombardia ha dato i natali a un altro importante movimento artistico del XX secolo, il Novecento, che nacque a Milano alla fine del 1922. Venne incominciato da un gruppo di artisti composto da Mario Sironi, Achille Funi, Leonardo Dudreville, Anselmo Bucci, Emilio Malerba, Pietro Marussig e Ubaldo Oppi che, alla Galleria Pesaro di Milano, si unirono nel nuovo movimento battezzato Novecento dal Bucci[202]. Questi artisti, che si sentivano traduttori dello spirito del Novecento, provenivano da esperienze e correnti artistiche differenti, ma legate da un senso comune di "ritorno all'ordine" nell'arte dopo le sperimentazioni avanguardistiche soprattutto del Futurismo: in tale senso questo movimento artistico adottò anche la denominazione di Neoclassicismo semplificato. Il movimento Novecento si manifestò anche in letteratura con Massimo Bontempelli e soprattutto in architettura con i celebri architetti Giovanni Muzio, Giò Ponti, Paolo Mezzanotte e altri.
A Milano, culla di basilari movimenti artistici del XX secolo[203], è stato inaugurato nel 2010 il Museo del Novecento, esposizione permanente di opere d'arte del XX secolo che è ospitata all'interno del Palazzo dell'Arengario e dell'adiacente Palazzo Reale di Milano. Il museo ha assorbito le collezioni del precedente Civico Museo d'Arte Contemporanea (CIMAC) , che era collocato presso il secondo piano di Palazzo Reale e che venne chiuso nel 1998[204]. Presso il Museo del Novecento sono esposti quadri, opere d'arte e sculture di differenti periodi artistici, dal Futurismo alla Metafisica, dal Gruppo Forma 1 alla transavanguardia italiana, ai gruppi di Milano, Roma e Torino e l'arte povera di autori quali Pellizza da Volpedo, Boccioni, Marini, Modigliani, de Chirico, Sironi, Garau, Fontana, Martini.
Cucina |
Per via delle diverse vicende storiche delle sue province e della varietà del suo territorio, la cucina lombarda presenta una tradizione culinaria molto variegata: se per i primi piatti la cucina lombarda spazia da risotti, a zuppe e pasta ripiena, in brodo o meno, a una variegata scelta di secondi piatti di carne si aggiungono piatti di pesce della tradizione dei numerosi laghi e fiumi lombardi[205].
In linea generale, la cucina delle varie provincie lombarde può essere accomunata dai seguenti tratti: prevalenza del riso e della pasta ripiena sulla pasta secca, del burro a posto dell'olio di oliva per la cottura[206], pietanze a cottura prolungata, così come il diffuso utilizzo di carne di maiale, latte e derivati, e di preparazioni a base di uova; a cui viene aggiunto il consumo di polenta, comune però a tutto il Nord Italia[207].
I prodotti enogastronomici dell'area lombarda spaziano dai più classici e noti in tutta Italia come la bresaola della Valtellina, il salame Milano, i formaggi Grana Padano, gorgonzola e la crescenza, fino ad arrivare ai noti vini tra cui il Franciacorta e i rossi della Valtellina, passando per le decine di prodotti sconosciuti al di fuori dei confini non solo della regione ma dell'area o del comune di produzione. Legate all'antica tradizione contadina lombarda sono la cassoeula (uno stufato di maiale e verze) e la busecca (trippa alla milanese)[208].
Piatto simbolo della Lombardia, nelle sue innumerevoli declinazioni, è il risotto, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo e annoverato fra i simboli della cucina italiana. Da non dimenticare la classica cotoletta alla milanese, le varie versioni della polenta, la selvaggina, i salumi, i brodi e le zuppe, così come il panettone, la mostarda, la colomba pasquale e il torrone. La grande diffusione di molti di questi prodotti li ha resi tipici della cultura enogastronomica italiana oltre che di quella lombarda.
Ogni paese lombardo ha sviluppato, nel corso del tempo, piatti tradizionali, legati soprattutto alla vita contadina e al frutto dei campi. Prodotti tipici e ricette tradizionali vengono oggi riscoperti e valorizzati sia dai singoli paesi sia dai più noti cuochi contemporanei.[208]
- Milano
Le specialità più note della città sono il risotto allo zafferano (che spesso funge da accompagnamento all'ossobuco alla milanese), la cotoletta alla milanese[208] e il salame Milano. Dolce tipici di Milano sono il panettone e la colomba.[208]
- Bergamo
Tra i primi piatti bergamaschi ricordiamo i casoncelli, gli scarpinocc e le foiade, pasta simile a lasagnette condite in vari modi. I secondi piatti sono spesso associati alla polenta, di volta in volta accompagnata da altri prodotti come la salsiccia, gli uccelli, il formaggio e le verdure.[208] Ottimi i vini prodotti tra Almenno San Salvatore e Sarnico.[208]
- Brescia
La specialità del bresciano sono simili a quelle bergamasche. Tipiche della provincia di Brescia sono la polenta e osei (polenta con uccelli), lo spiedo bresciano e le minestre, come la zuppa di mariconde, preparate con farina e mollica di pane, la zuppa con i brofadei, cubetti di farina di frumento e granoturco e la minestra con i casoncelli. Per quanto riguarda i vini, sono noti soprattutto i vini della Franciacorta e della zona del lago di Garda[208]. Non si può non ricordare, come aperitivo, il pirlo.
- Como e Lecco
La gastronomia delle zone lacustri è basata essenzialmente sui pesci d'acqua dolce come gli agoni essiccati ("missoltini"), anche se non mancano piatti di origine montanara preparati utilizzando selvaggina e polenta. Tipica del comasco è la polenta uncia (polenta con formaggio fuso e burro). In queste zone sono prodotti i vini IGT delle Terre Lariane.[208]
- Cremona
È la patria del torrone e della mostarda,[208] ma nella sua tradizione gastronomica compare anche della pasta ripiena, i marubini, che possono essere serviti in brodo o asciutti.[208]
- Lodi
Nel lodigiano si produce il vino San Colombano.[208]Frittate, zuppe, risotti e insaccati di maiale rappresentano le specialità della gastronomia lodigiana, che è caratterizzata da numerose ricette tipiche che si basano sull'impiego dei formaggi locali e soprattutto del burro
- Mantova
A metà strada tra quella lombarda e quella emiliana, la cucina mantovana è famosa per i tortelli di zucca, il risotto alla pilota (con la salamella di maiale) e la torta sbrisolona.[208]
- Monza
Simile alla cucina milanese, la cucina monzese-brianzola è legata alla tradizione contadina della Brianza. La luganega (salsiccia monzese) viene utilizzata soprattutto nel risotto alla monzese (risotto allo zafferano con salsiccia e vino rosso), e la torta paesana o torta di latte (al cioccolato con uvette e pinoli).
- Pavia
Il piatto più famoso di questa città è la zuppa alla pavese, che è preparata con brodo, uova, carne e formaggio.[208] Sono molto apprezzate anche le rane, che vengono preparate nel risotto, in umido o fritte.[208] Altri piatti tipici sono lo stufato alla pavese e gli agnolotti pavesi.
- Sondrio
È famosa soprattutto per i pizzoccheri, che sono paste simili a grosse tagliatelle di grano saraceno servite con burro, aglio, formaggio fuso, patate e verdure varie.[208], e per la bresaola della Valtellina. Ricorre con frequenza l'uso della polenta, con la particolare variante della polenta in fiur, una polenta a base di grano saraceno cotta con la panna e insaporita con formaggio magro.[208]
- Varese
In questa zona, grazie alla vicinanza dei laghi, in particolar modo il Lago Maggiore, che è molto pescoso, sono diffusi soprattutto piatti a base di pesce, come il risotto con il pesce persico o con l'anguilla di lago.[208] Un altro piatto tipico sono i bruscitti, a base di carne di manzo, con semi di finocchio e vino rosso, che sono diffusi anche nell'Altomilanese e nel Piemonte orientale (Verbano-Cusio-Ossola).[208]
Tradizioni e folklore |
Le feste e gli incontri tradizionali in Lombardia sono molto numerosi: città e paesi propongono infatti calendari ricchi di manifestazioni, alcune delle quali di origine antichissima.[209]
- La fiera Oh Bej! Oh Bej!
La fiera degli Oh Bej! Oh Bej! si tiene a Milano il 7 e l'8 dicembre di ogni anno e ricorda la nomina di Sant'Ambrogio a vescovo della città.[209]
- Il carnevale ambrosiano
Il carnevale ambrosiano si celebra a Milano, nell'intera arcidiocesi di Milano e nei territori di alcune delle diocesi vicine. Dura fino al primo sabato di quaresima.[209]
- Il carnevale di Bagolino
Il Carnevale di Bagolino, molto particolare e di antichissima tradizione, si celebra a Bagolino, antico e pittoresco borgo che conserva le caratteristiche architettoniche medievali e che è situato nella Valle del Caffaro, in provincia di Brescia.[210]
- La gara delle Bisse
Si celebra a Gargnano, in provincia di Brescia. Durante il carnevale si tiene una gara fra le tradizionali barche del Lago di Garda (le Bisse) alla quale partecipano tutti i paesi che si affacciano sul lago.[209]
- Il Palio di Legnano
Si tiene a Legnano, nella città metropolitana di Milano, l'ultima domenica di maggio. Il palio di Legnano è la rievocazione storica con cui si celebra la vittoria del Lega Lombarda sull'imperatore Federico Barbarossa nella battaglia di Legnano (29 maggio 1176).[209] L'evento prevede un corteo storico tra le vie della città e una corsa ippica tra le otto contrade in cui è divisa Legnano che chiude la manifestazione.
- La rievocazione storica del giuramento di Pontida
Si tiene a Pontida, in provincia di Bergamo, il 7 marzo e si ricorda il leggendario giuramento della Lega Lombarda che avrebbe dovuto essere il preludio della vittoriosa guerra dei comuni lombardi contro il Barbarossa.[209]
- La tenzone di Pandino
Si celebra a Pandino, in provincia di Cremona, l'ultima domenica di agosto. È una gara in costume che prevede il tiro del giavellotto da cavallo, il combattimento con la mazza ferrata e un corteo storico.[209]
- Il «vecchio»
Si celebra a Germignaga, in provincia di Varese, il 31 dicembre. La festa consiste nel bruciare un mucchio di stracci e legna per simboleggiare la morte dell'anno appena passato.[209]
- La festa della Giubiana
Si tiene l'ultimo giovedì di gennaio; è una festa tradizionale molto popolare in Brianza, nell'Altomilanese, nel Varesotto e nel Comasco. Vengono accesi dei grandi falò nelle piazze e viene bruciata la Giubiana, un grande fantoccio di paglia vestito di stracci. Il rogo assume valori diversi a seconda della località in cui ci si trova, mantenendo sempre uno stretto legame con le tradizioni popolari del luog
Religione |
Chiesa cattolica |
La regione ecclesiastica Lombardia negli ultimi settant'anni ha dato alla Chiesa cattolica due papi: Giovanni XXIII e Paolo VI.
Le sue parrocchie sono 3.065 e la superficie è di 22.898 km². Le diocesi sono dieci:
Arcidiocesi di Milano (4.208 km², 1.104 parrocchie);
Diocesi di Brescia (4.538 km², 469 parrocchie);
Diocesi di Bergamo (2.450 km², 390 parrocchie);
Diocesi di Como (4.244 km², 338 parrocchie);
Diocesi di Cremona (1.917 km², 224 parrocchie);
Diocesi di Mantova (2.080 km², 168 parrocchie);
Diocesi di Lodi (894 km², 124 parrocchie);
Diocesi di Pavia (782 km², 99 parrocchie);
Diocesi di Vigevano (1.509 km², 87 parrocchie);
Diocesi di Crema (276 km², 62 parrocchie).
La zona di Voghera dipende dalla diocesi di Tortona (Regione ecclesiastica Liguria). Parte del comune di Menconico (Pavia) dipende dalla diocesi di Piacenza-Bobbio (Regione ecclesiastica Emilia-Romagna), la zona di Robbio (Pavia) dipende dall'arcidiocesi di Vercelli (Regione ecclesiastica Piemonte), la parrocchia di Gravellona Lomellina (Pavia) dipende dalla diocesi di Novara (Regione ecclesiastica Piemonte). I comuni del basso Lago di Garda fanno parte della diocesi di Verona (Regione ecclesiastica Triveneto).[211]
In Lombardia sono due i riti liturgici principali: il rito ambrosiano (utilizzato nell'arcidiocesi meneghina e in Brianza, ma usato anche in alcune parrocchie di altre diocesi) e il rito romano.[212]
Altre confessioni |
In Lombardia sono presenti molte chiese evangeliche metodiste e valdesi, pentecostali, battiste, luterane, dei fratelli di Gesù, dell'Esercito della Salvezza, oltre che confessioni cristiane protestanti italiane e chiese cosiddette "etniche" formate recentemente da immigrati.
Per quanto concerne le confessioni d'Oriente, vi sono comunità ortodosse di varia provenienza e lingue. Sono infine da segnalare alcune comunità ebraiche (la comunità ebraica di Milano è seconda in Italia per dimensioni dopo quella di Roma), islamiche, buddhiste, induiste. Sono presenti anche i Testimoni di Geova e i Mormoni. Ad arricchire il panorama religioso e non religioso, vi sono anche agnostici e atei.
Editoria |
In Lombardia, nel 2009, sono stati venduti 945.471 quotidiani (96 copie ogni mille abitanti).[213] Di seguito un elenco dei principali quotidiani e giornali pubblicati nella Regione Lombardia.
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Case Editrici |
La Regione Lombardia vanta sul proprio territorio la presenza di diverse case editrici nelle seguenti città e province:
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Sport |
La Lombardia è una regione molto attiva dal punto di vista sportivo. Alla numerosa e capillare presenza di impianti sportivi sul suo territorio, si accompagna anche la rilevanza a livello nazionale e internazionale delle sue società sportive.
Grande lustro allo sport italiano è stato (e viene ancora) dato da alcune delle squadre più titolate al mondo nel calcio e nella pallacanestro (Inter, Milan[261], Olimpia Milano, Pallacanestro Varese, Pallacanestro Cantù).
Importantissimo il contributo della Lombardia in altri sport come il ciclismo (la regione ha ospitato i campionati del mondo di ciclismo su strada 2008 a Varese), il Campionato mondiale di Formula 1 (il Gran Premio d'Italia, che si disputa all'autodromo nazionale di Monza dal 1950, eccetto il 1980, quando si è corso a Imola), il rugby, l'hockey su ghiaccio, la pallavolo e la pallanuoto, seppur con alterne fortune. Inoltre in Lombardia viene anche disputato il Torneo di Milano di tennis. Anche la ginnastica artistica è molto praticata, soprattutto dagli ultimi anni (in Lombardia è presente una palestra federale, che ha partecipato alle Olimpiadi). Nel 2007 la regione ha ospitato i campionati mondiali di handbike a Parabiago (MI).
Diffuso e praticato è lo sci alpino nelle sue numerose e importanti stazioni sciistiche quali Bormio, Livigno, Madesimo, Ponte di Legno, Aprica, Foppolo, Colere, Selvino, Chiesa Valmalenco, Santa Caterina Valfurva, ecc.
Ogni anno a Bormio si tiene abitualmente la discesa libera sulla pista Stelvio valida come prova di Coppa del Mondo di Sci alpino.
Da punto di vista ciclistico vi si tiene annualmente il Giro di Lombardia e il Trittico Lombardo e vengono ospitate spesso tappe del Giro d'Italia che tradizionalmente (salvo eccezioni) si chiude con una passerella milanese.
Grattacieli della Lombardia |
La Lombardia è storicamente la regione italiana che più si è sviluppata in verticale e può vantare alcuni primati. Il primo grattacielo d'Italia, il Torrione INA, è stato inaugurato a Brescia nel 1932 e all'epoca della sua costruzione era il grattacielo in cemento armato più alto d'Europa[262][263]. Nel 1960 fu completato a Milano il Grattacielo Pirelli, divenuto ben presto uno dei simboli dell'architettura italiana del XX secolo e detentore per 35 anni del primato di grattacielo più alto d'Italia. Dal 2015 svetta su Milano la Torre Isozaki, che con i suoi 247 metri d'altezza è il grattacielo più alto d'Italia e uno dei più alti d'Europa.
Grattacielo | Altezza | Città |
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Torre Isozaki | 247 metri | Milano |
Torre Unicredit | 231 metri | Milano |
Torre Generali | 175 metri | Milano |
Palazzo Lombardia | 161 metri | Milano |
Torre Solaria | 143 metri | Milano |
Torre Diamante | 140 metri | Milano |
Grattacielo Pirelli | 127 metri | Milano |
Torre Breda | 117 metri | Milano |
Bosco Verticale Torre E | 112 metri | Milano |
Crystal Palace | 110 metri | Brescia |
Torre Galfa | 109 metri | Milano |
Torre Velasca | 106 metri | Milano |
Torre Hines - Cesar Pelli B | 105 metri | Milano |
Torre Garibaldi A | 100 metri | Milano |
Torre Garibaldi B | 100 metri | Milano |
Torre Unicredit B | 100 metri | Milano |
Torre Aria | 100 metri | Milano |
CAP Tower | 82 metri | Brescia |
Skyline 18 | 80 metri | Brescia |
Note |
Esplicative |
^ La Punta Perrucchetti è una spalla del Pizzo Bernina, che raggiunge i 4051 m ma la cui vetta principale è interamente in territorio elvetico. La più alta montagna lombarda in senso vero e proprio può quindi essere considerata il Pizzo Zupò (3996 m) nel medesimo gruppo montuoso.
^ abcd Condiviso col Piemonte.
^ ab Considerando l'intero asse fluviale Sarca/Mincio, condiviso con Trentino-Alto Adige e Veneto.
^ Condiviso con l'Emilia-Romagna.
^ Condiviso con la Svizzera.
^ Considerando l'intero bacino fluviale Sarca/Mincio.
^ Condiviso con il Trentino-Alto Adige.
^ Portata misurata a Rho.
^ Uniche limitate eccezioni sono la Val di Lei e la Val di Livigno, che appartengono ai bacini del Reno la prima e del Danubio la seconda.
^ Parchi del comprensorio: Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane (Capo di Ponte); Parco Archeologico Comunale di Seralina-Bedolina (Capo di Ponte); Parco Archeologico Nazionale dei Massi di Cemmo (Capo di Ponte); Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo (Capo di Ponte, Ceto, Cimbergo e Paspardo); Parco Comunale di Luine di Darfo-Boario Terme (Darfo Boario Terme); Parco archeologico di Asinino-Anvòia (Ossimo); Parco comunale di Sellero (Sellero); Parco Pluritematico "Coren de le Fate" (Sonico).
^ Patrimonio composto da sette diverse località, condiviso tra Friuli-Venezia Giulia (Cividale del Friuli), Lombardia (Brescia e Castelseprio), Umbria (Spoleto e Campello sul Clitunno), Campania (Benevento) e Puglia (Monte Sant'Angelo)
^ Patrimonio composto da 111 diversi siti, sparsi lungo tutto l'arco alpino negli stati di Austria, Francia, Germania, Italia, Slovenia e Svizzera; per quanto riguarda l'Italia i siti si trovano nelle regioni Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto. Insediamenti lombardi del comprensorio: Lavagnone (Desenzano del Garda); San Sivino, Gabbiano (Manerba del Garda); San Sivino, Gabbiano (Manerba del Garda); Lucone (Polpenazze del Garda); Lugana Vecchia (Sirmione); Lagazzi del Vho (Piadena); Bande - Corte Carpani (Cavriana); Castellaro Lagusello (Monzambano); Isolino Virginia-Camilla-Isola di San Biagio (Biandronno); Bodio centrale o delle Monete (Bodio Lomnago); Il Sabbione o settentrionale (Cadrezzate).
^ Patrimonio composto da 6 diversi siti localizzati in Croazia, Italia e Montenegro; per quanto riguarda l'Italia i siti si trovano nelle regioni Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e Veneto
^ Bisogna comunque sottolineare come in origine il toponimo "Langobardia" indicasse un territorio decisamente più ampio dell'attuale regione: alla fine del periodo longobardo la Langobardia Maior era costituita da gran parte dell'Italia del Nord, escluse la Romagna, Venezia, il Trentino e parte del Piemonte occidentale. Ancora nell'XI secolo il territorio in cui si sviluppò il Romanico Lombardo era costituito dall'attuale Lombardia, dall'Emilia e da porzioni del Veneto e del Piemonte.
Bibliografiche |
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^ Il più alto edificio d'Europa sarà elevato a Brescia, in La Stampa, 5 settembre 1931, p. 4. URL consultato l'8 agosto 2016.
Bibliografia |
- Lombardia. Le guide rosse del Touring Club, Touring Editore, 2008, ISBN 978-88-365-4559-9.
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- Milano. Le guide rosse del Touring Club, Touring Editore, 2005, ISBN 978-88-365-2766-3.
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- Daniela Guaiti, Lombardia, in La grande cucina regionale italiana, Verona, Gribaudo, 2010.
Voci correlate |
- Aree naturali protette della Lombardia
- Consiglio regionale della Lombardia
- Cucina lombarda
- Demografia della Lombardia
- Geografia della Lombardia
- Giunta regionale della Lombardia
- Industria preunitaria lombarda
- Letteratura lombarda
- Lingua lombarda
- Presidenti della Lombardia
- Prodotti agroalimentari tradizionali lombardi
- Quattro motori dell'Europa
- Simboli della Lombardia
- Sport in Lombardia
- Storia della Lombardia
- Trasporti in Lombardia
- Turismo in Lombardia
- Vini della Lombardia
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Collegamenti esterni |
- Lombardia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011.
- Regione Lombardia, su regione.lombardia.it.
- LombardiaBeniCulturali, su lombardiabeniculturali.it.
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