Costa (Gargnano)
Costa frazione | |
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Costa di Gargnano | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Brescia |
Comune | Gargnano |
Amministrazione | |
Lingue ufficiali | italiano, dialetto |
Territorio | |
Coordinate | 45°41′00″N 10°40′00″E / 45.683333°N 10.666667°E45.683333; 10.666667 (Costa) |
Altitudine | 750 m s.l.m. |
Abitanti | 98[1](2014) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25084 |
Prefisso | 0365 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | san Bartolomeo apostolo |
Soprannome | gozzi |
Cartografia | |
Costa | |
Costa è una frazione montana del comune di Gargnano, in provincia di Brescia. Costa con i suoi 18 chilometri da Gargnano detiene un singolare primato, quello di essere una delle frazioni in Italia più lontane dal proprio capoluogo[2]. La chiesa parrocchiale è dedicata al culto di San Bartolomeo apostolo che si festeggia il 24 agosto. La popolazione residente è dedita all'allevamento del bestiame bovino.
Storia |
L'origine del villaggio, come il toponimo, è incerto. Nelle vicinanze della frazione si trova il Passo della Fobbia, il che avvalorerebbe l'ipotesi, secondo gli storici, di una presenza longobarda nella zona poiché “Fobbia” sarebbe appunto un termine di quell'antica popolazione, il cui significato è proprio quello di passo, gola o valico[3].
Sorta in una valle a ridosso della Val Vestino con la quale comunicava attraverso la mulattiera di Bocca di Paolone con Droane e Cadria, dal 1861 al 1918, qui a distanza di circa due chilometri, vi passava il confine tra Regno d'Italia e Austria Ungheria, dopo che per secoli era stata zona di confine tra Repubblica di Venezia, di cui faceva parte, e la Contea principesca del Tirolo. Dopo la parentesi napoleonica Costa fu confine tra il Lombardo Veneto e l'Impero d'Austria.
Porta naturale d'ingresso dal Lago di Garda alla Val Vestino e al Trentino sud occidentale, Costa fu per secoli luogo di passaggio privilegiato per quegli eserciti che intendevano penetrarvi. Nel maggio 1513 il condottiero della Serenissima Scipione Ugoni salì da Gargnano e depredò la terra di Magasa e Cadria.
Nel 1580 la frazione fu raggiunta dai legati del cardinale Carlo Borromeo in visita pastorale nella riviera di Salò e in quel periodo fu anche luogo di rifugio e di scorribande dei banditi Giovanni Beatrici di Gargnano e Eliseo Baruffaldi di Turano braccati dai provveditori veneti di Salò[3].
Nel 1796 a seguito della guerra della Prima coalizione, Costa fu presidiata da reparti austriaci della Brigata del generale austriaco Josef Philipp Vukassovich che avevano il compito di collegamento e supporto dei reparti posti in retroguardia a Bollone e in Val Vestino e gli avamposti istituiti nella Riviera di Salò a Gardola per controllare i movimenti delle truppe rivoluzionarie francesi[4].
Nel luglio 1866, durante la terza guerra di indipendenza, la frazione assunse un ruolo strategico di grande rilevanza come base logistica per le operazioni del Corpo Volontari Italiani di Giuseppe Garibaldi impegnato nell'offensiva contro gli austriaci attivi in Val Vestino[5]. Il colonnello Pietro Spinazzi, comandante del 2º Reggimento Volontari Italiani, minacciò di “devastazione e incendio” il borgo a causa della scarsa collaborazione dei popolani nei confronti dei garibaldini[5].
A fine Ottocento a seguito degli accordi di confine stipulati tra il Regno d'Italia e l'Impero d'Austria, a Costa fu istituita una casermetta della Guardia di Finanza con lo scopo di vigilare sul traffico commerciale e il transito pedonale presso il casello di dogana di Bocca di Paolone e lungo l'impervio confine di Stato.
Nel maggio 1915 a seguito dello scoppio della Prima guerra mondiale il villaggio fu attraversato dal VII Reggimento Bersaglieri diretto all'occupazione della Val Vestino. In quell'occasione l'edificio delle scuole elementari fu trasformato in un ospedaletto da campo.
Note |
^ censimento elezioni 2014
^ Altre frazioni con lo stesso primato sono: la frazione di Marina di Ginosa (Ta), con Ginosa (20,8 km); la località Ponte delle Barche con il suo capoluogo Viadana (MN).
^ ab Vito Zeni, La valle di Vestino - Appunti di storia locale, Fondazione Civiltà Bresciana, 1993.
^ (DE) Streffleurs militarische zeitschrift, volume 3, Vienna, 1828.
^ ab * Pietro Spinazzi, Ai miei amici, Stabilimento tipografico di Genova 1867.
Bibliografia |
Vito Zeni, La valle di Vestino - Appunti di storia locale, Fondazione Civiltà Bresciana, 1993.- U. Perini, La Riviera del Garda. Gargnano nella storia e nell'arte, Brescia 1974.
- Gianpaolo Zeni, La guerra delle Sette Settimane. La campagna garibaldina del 1866 sul fronte di Magasa e Val Vestino, Comune e Biblioteca di Magasa, 2006.
Pietro Spinazzi, Ai miei amici, Stabilimento tipografico di Genova 1867.
Carlo Zanoia, Diario della Campagna garibaldina del 1866, a cura di Alberto Agazzi, in "Studi Garibaldini", n. 6, Bergamo 1965.