Stefano Tacconi
Stefano Tacconi | ||
---|---|---|
Tacconi alla Juventus nella stagione 1989-1990 | ||
Nazionalità | Italia | |
Altezza | 188 cm | |
Peso | 80 kg | |
Calcio | ||
Ruolo | Portiere | |
Ritirato | 1994 | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1970-1975 | Spoleto | |
1975-1976 | Inter | |
Squadre di club1 | ||
1976-1977 | → | Spoleto30 (-18) |
1977-1978 | → | Pro Patria7 (-3) |
1978-1979 | → | Livorno33 (-20) |
1979-1980 | Sambenedettese | 38 (-31) |
1980-1983 | Avellino | 90 (-93) |
1983-1992 | Juventus | 254 (-231) |
1992-1994 | Genoa | 43 (-68) |
Nazionale | ||
19??-1988 | Italia olimpica | ? (?) |
1987-1991 | Italia | 7 (-2) |
Palmarès | ||
Mondiali di calcio | ||
Bronzo | Italia 1990 | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Stefano Tacconi (Perugia, 13 maggio 1957) è un ex calciatore italiano, di ruolo portiere.
Estremo difensore della Juventus per quasi un decennio (1983-1992) nonché capitano nelle ultime stagioni, con la formazione bianconera ha vinto, a cavallo degli anni 1980 e 1990, tutte le maggiori competizioni UEFA per club, unico portiere nel farlo.[1] È stato inserito, dall'IFFHS, al 143º posto nella classifica dei migliori portieri del mondo nel quarto di secolo 1987-2011.[2]
Indice
1 Biografia
2 Caratteristiche tecniche
3 Carriera
3.1 Giocatore
3.1.1 Club
3.1.1.1 Inizi e Avellino
3.1.1.2 Juventus
3.1.1.3 Genoa
3.1.2 Nazionale
4 Dopo il ritiro
4.1 Politica
4.2 Cinema e televisione
5 Statistiche
5.1 Presenze e reti nei club
5.2 Cronologia presenze e reti in nazionale
6 Palmarès
6.1 Club
6.1.1 Competizioni giovanili
6.1.2 Competizioni nazionali
6.1.3 Competizioni internazionali
7 Onorificenze
8 Note
9 Bibliografia
10 Voci correlate
11 Altri progetti
12 Collegamenti esterni
Biografia |
È sposato in seconde nozze con Laura, da cui ha avuto quattro figli.[3] Ha un diploma di cuoco,[4] che ha messo a frutto al termine della carriera agonistica divenendo imprenditore nel campo della ristorazione.[5]
Caratteristiche tecniche |
Portiere dal carattere acceso,[6][7] Tacconi è stato descritto dal giornalista Vladimiro Caminiti come un estremo difensore in grado di esaltarsi nelle partite decisive, nonché dotato di grande vigore atletico,[6] che lo rendeva molto abile tra i pali.[6][8] Era solito intervenire con sicurezza se chiamato a uscire frontalmente;[6] appariva invece più restìo ad andare incontro ai palloni scagliati dalle fasce verso il centro dell'area.[6][8] Pur essendo dotato di un buon rinvio da fondo campo,[9] non era molto abile nel gioco coi piedi: pertanto, al pari di molti altri numeri uno dell'epoca, accusò difficoltà di adattamento alle nuove regole introdotte nella stagione 1992-1993, che tra le altre cose impedirono ai portieri di intervenire con le mani in caso di retropassaggio volontario di un compagno di squadra;[10] innovazioni, queste, verso le quali Tacconi si mostrò piuttosto critico.[11]
Carriera |
Giocatore |
Club |
Inizi e Avellino |
Cresciuto nello Spoleto, nelle cui giovanili entrò nel 1970,[12] passò poi all'Inter che lo inserì nel proprio settore giovanile, militando nelle categorie Berretti e Primavera. Tornato in prestito a Spoleto per giocare da titolare il campionato di Serie D 1976-1977, la stagione seguente i nerazzurri lo dirottarono sempre in prestito alla Pro Patria,[12] dove esordì da professionista in Serie C. Al termine di un'annata .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}caratterizzata da una frattura dell'ulna,[senza fonte] mise a referto 7 presenze.
Per la successiva stagione l'Inter lo inviò nuovamente in prestito al Livorno,[12] nella neonata Serie C1, dove trovò come allenatore Tarcisio Burgnich, che lo fece giocare titolare; il campionato 1978-1979, in cui Tacconi si avvalse di Gino Merlo come preparatore, vide gli amaranto chiudere a metà classifica, con una delle difese meno battute del torneo.[senza fonte] Archiviata la parentesi labronica, non riuscì a convincere la società interista che quindi lo cedette a titolo definitivo alla Sambenedettese,[12] in Serie B. In riva all'Adriatico Tacconi, il quale ebbe Piero Persico come preparatore, disputò il campionato cadetto 1979-1980 dove pur ben figurando sul piano personale, non riuscì a evitare la retrocessione dei rossoblù.[12]
Ciò nonostante, le buone prestazioni offerte a San Benedetto del Tronto destarono le attenzioni dell'Avellino,[12] con cui il portiere esordì in Serie A nella stagione 1980-1981, agli ordini di Luís Vinício. Rimase in Irpinia per un triennio, con un'interpretazione spregiudicata del ruolo («dovevo fare anche da "libero"»),[6] emergendo tra i maggiori talenti — insieme a lui anche Barbadillo, Carnevale, De Napoli, Favero, Juary e Vignola — portati alla ribalta durante gli anni 1980 dalla provinciale biancoverde del commendatore Antonio Sibilia.[13]
Juventus |
Nell'estate 1983 venne acquistato dalla Juventus, dove presto vinse il ballottaggio con Luciano Bodini[14] per sostituire Dino Zoff appena ritiratosi dall'attività agonistica — «ho cercato con la mia spavalderia di far dimenticare il suo mito», dirà in proposito[4] —; a Torino ebbe inizialmente proprio Zoff come preparatore (e successivamente, sul finire dell'esperienza in bianconero, anche come allenatore della squadra). Approdato in una big, Tacconi non tradì pressioni di sorta avendo un positivo impatto con la realtà juventina,[4] contribuendo nel 1984 alla conquista del double formato dal campionato di Serie A e dalla Coppa delle Coppe.
Ciò nonostante alla seconda stagione in Piemonte visse un periodo d'appannamento in campo[15] e conseguenti frizioni con la società,[16] che portarono il tecnico Giovanni Trapattoni, per larga parte dell'annata 1984-1985, a preferirgli la riserva Bodini;[4] Tacconi ritrovò la titolarità solamente a fine stagione, in occasione della vittoriosa finale di Coppa dei Campioni a Bruxelles,[17] «nella maledetta notte dell'Heysel».[18]
Tornato definitivamente titolare della porta bianconera, rimase a Torino per nove stagioni nel corso delle quali diventò anche capitano della squadra,[20] conquistando in ambito nazionale un altro scudetto, nel campionato 1985-1986, e la Coppa Italia 1989-1990; a livello internazionale ebbe invece modo di inanellare affermazioni in cinque delle sei competizioni calcistiche per club riconosciute dalla UEFA — record per un portiere —:[1] oltre alle succitate Coppa Coppe e Coppa Campioni, aggiunse infatti al suo palmarès anche la Supercoppa UEFA 1984 (pur se nell'occasione assistette al match dalla panchina[15]), la Coppa Intercontinentale 1985 dove visse «il momento sportivo più esaltante» della carriera[18] risultando decisivo nel vittorioso esito ai tiri di rigore,[21] e infine la Coppa UEFA 1989-1990.
Sarà quest'ultima, a posteriori, l'ultima stagione ad alti livelli di Tacconi. Nella successiva, 1990-1991, pur vedendolo diventare capitano della Juventus, arrivarono gravi screzi con il nuovo tecnico Luigi Maifredi che sfociarono in un campionato negativo,[22] mentre nell'annata 1991-1992, l'ultima a Torino, pur partendo titolare venne via via insidiato dal neoacquisto ed emergente Angelo Peruzzi,[23] lasciando così la società bianconera al termine della stagione, a 35 anni.
Genoa |
Nell'estate 1992 si accasò al Genoa, sempre in massima serie, dove andò a sostituire il pur più giovane Simone Braglia.[24] Nel capoluogo ligure, dove fu titolare con Franco Scoglio e riserva con Giuseppe Marchioro,[25] offrì un rendimento altalenante, specie nella prima stagione.[10][11]
L'esperienza con i rossoblù finì bruscamente[26] il 12 dicembre 1994, con la rescissione del contratto (il giocatore verrà pagato fino a fine stagione)[25] e il ritiro dall'attività professionistica.
Nazionale |
In maglia azzurra fu il portiere titolare della nazionale olimpica di fine anni 1980, guidata prima da Dino Zoff nel percorso di qualificazione ai Giochi di Seul 1988,[27] e poi da Francesco Rocca nella fase finale del torneo[28] chiuso dagli azzurri al quarto posto.
Con la nazionale maggiore, invece, Tacconi non riuscì mai — a differenza di quanto fatto coi colori bianconeri — a raccogliere l'eredità di Zoff (sebbene Azeglio Vicini, commissario tecnico dal 1986 al 1991, avesse un'ottima opinione di lui):[29] esordì solo a 30 anni, nel giugno 1987, e scese in campo unicamente in partite amichevoli, quasi sempre da subentrato, per un totale di 7 presenze e 2 gol subìti. Prese parte, come riserva di Walter Zenga, al campionato d'Europa 1988 in Germania Ovest, che vide gli azzurri semifinalisti, e al campionato del mondo 1990, concluso dall'Italia padrona di casa al terzo posto.
Pur senza mai scalfire la titolarità di Zenga, fu generalmente considerato un «eccellente vice»,[30] potenzialmente degno della maglia numero 1,[31] e la sua rivalità con il collega dell'Inter — volutamente istrionica benché caratterizzata da reciproca stima — tenne banco a lungo nelle pagine dei quotidiani sportivi dell'epoca.[19]
Militò in nazionale fino al 1991, anno in cui fu scavalcato dall'emergente Gianluca Pagliuca nel ruolo di vice-Zenga ed escluso dal giro azzurro.[32]
Dopo il ritiro |
Il 22 agosto 2008, superati i cinquant'anni di età, tornò brevemente all'attività tra i dilettanti con l'Arquata di Arquata del Tronto, nel campionato marchigiano di Prima Categoria.[33] Debuttò il 24 aprile 2010 nella vittoria 4-2 della sua squadra sul Montalto, ottenendo l'approdo in Promozione, prima volta nella storia dell'Arquata.[34][35]
Politica |
Dopo il ritiro dall'attività agonistica, Tacconi tentò d'intraprendere la carriera politica. Nel 1999 si candidò alle elezioni europee[36] con Alleanza Nazionale, venendo sconfitto. Nel 2005 annunciò di volersi presentare come candidato presidente della Regione Lombardia con il Nuovo MSI, ma non riuscì a presentare le firme sufficienti per sostenere la sua candidatura.[37] Nel 2006 si candidò, ancora per Alleanza Nazionale, a consigliere comunale di Milano, a sostegno di Letizia Moratti, ottenendo tuttavia solo 57 voti che non gli valsero l'elezione.[38]
Cinema e televisione |
Al cinema, nel 1990 interpretò a scopo benefico il mediometraggio autobiografico Ho parato la luna di Ornella Barreca;[39][40] il ruolo di Tacconi da giovane fu ricoperto dall'allora diciannovenne Davide Micillo, al tempo terzo portiere della Juventus.[26] Nel 2008 partecipò in un cameo alla pellicola Amore, bugie & calcetto di Luca Lucini, interpretando sé stesso assieme ad altri ex calciatori. In televisione, nel 2003 partecipò al reality show L'isola dei famosi su Rai 2, venendo eliminato alla seconda puntata con il 54% dei voti.[41] È saltuariamente opinionista in varie trasmissioni sportive nazionali.
Statistiche |
Presenze e reti nei club |
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
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Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1976-1977 | Spoleto | D | 30 | -18 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 30+ | -18+ |
1977-1978 | Pro Patria | C | 7 | -3 | CI-S | ? | ? | - | - | - | - | - | - | 7+ | -3+ |
1978-1979 | Livorno | C1 | 33 | -20 | CI-S | ? | ? | - | - | - | - | - | - | 33+ | -20+ |
1979-1980 | Sambenedettese | B | 38 | -31 | CI | 4 | -6 | - | - | - | - | - | - | 42 | -37 |
1980-1981 | Avellino | A | 30 | -33 | CI | 5 | -6 | - | - | - | - | - | - | 35 | -39 |
1981-1982 | A | 30 | -26 | CI | 4 | -1 | - | - | - | - | - | - | 34 | -27 | |
1982-1983 | A | 30 | -34 | CI | 6 | -10 | - | - | - | - | - | - | 36 | -44 | |
Totale Avellino | 90 | -93 | 15 | -17 | - | - | - | - | 105 | -110 | |||||
1983-1984 | Juventus | A | 23 | -22 | CI | 7 | -9 | CdC | 3 | -3 | - | - | - | 33 | -34 |
1984-1985 | A | 12 | -16 | CI | 7 | -3 | CC | 5 | -3 | SU | 0 | -0 | 24 | -22 | |
1985-1986 | A | 30 | -17 | CI | 7 | -7 | CC | 6 | -3 | CInt+TE | 0+5 | -0 + -6 | 48 | -33 | |
1986-1987 | A | 30 | -27 | CI | 9 | -6 | CC | 4 | -1 | - | - | - | 43 | -33 | |
1987-1988 | A | 30+1[42] | -30 + -0[42] | CI | 11 | -9 | CU | 4 | -3 | - | - | - | 46 | -42 | |
1988-1989 | A | 34 | -36 | CI | 5 | -5 | CU | 2 | -3 | - | - | - | 41 | -44 | |
1989-1990 | A | 33 | -36 | CI | 8 | -5 | CU | 10 | -7 | - | - | - | 51 | -48 | |
1990-1991 | A | 34 | -32 | CI | 6 | -8 | CdC | 2 | -3 | SI | 1 | -5 | 43 | -48 | |
1991-1992 | A | 28 | -17 | CI | 4 | -1 | - | - | - | - | - | - | 32 | -18 | |
Totale Juventus | 254+1 | -233 | 64 | -53 | 36 | -26 | 6 | -11 | 361 | -323 | |||||
1992-1993 | Genoa | A | 11 | -24 | CI | 5 | -8 | - | - | - | - | - | - | 16 | -32 |
1993-1994 | A | 20 | -21 | CI | - | - | - | - | - | - | - | - | 20 | -21 | |
1994-1995 | A | 12 | -22 | CI | 2 | -0 | - | - | - | - | - | - | 14 | -22 | |
Totale Genoa | 43 | 67 | 7 | -8 | - | - | - | - | 50 | -75 | |||||
Totale carriera | 496 | -465 | 90+ | -84+ | 36 | -26 | 6 | -11 | 628+ | -586+ |
Cronologia presenze e reti in nazionale |
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia | |||||||
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Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note |
10-6-1987 | Zurigo | Italia | 3 – 1 | Argentina | Amichevole | -1 | 46’ |
16-11-1988 | Roma | Italia | 1 – 0 | Paesi Bassi | Amichevole | - | |
22-12-1988 | Perugia | Italia | 2 – 0 | Scozia | Amichevole | - | 50’ |
22-4-1989 | Verona | Italia | 1 – 1 | Uruguay | Amichevole | -1 | 46’ |
21-12-1989 | Cagliari | Italia | 0 – 0 | Argentina | Amichevole | - | 46’ |
26-9-1990 | Palermo | Italia | 1 – 0 | Paesi Bassi | Amichevole | - | 46’ |
13-2-1991 | Terni | Italia | 0 – 0 | Belgio | Amichevole | - | 46’ |
Totale | Presenze | 7 | Reti | -2 |
Palmarès |
Club |
Competizioni giovanili |
Coppa Italia Primavera: 1
- Inter: 1975-1976
Competizioni nazionali |
Campionato italiano: 2
- Juventus: 1983-1984, 1985-1986
Coppa Italia: 1
- Juventus: 1989-1990
Competizioni internazionali |
Coppa delle Coppe: 1
- Juventus: 1983-1984
Supercoppa UEFA: 1
- Juventus: 1984
Coppa dei Campioni: 1
- Juventus: 1984-1985
Coppa Intercontinentale: 1
- Juventus: 1985
Coppa UEFA: 1
- Juventus: 1989-1990
Onorificenze |
Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana | |
— Roma, 30 settembre 1991. Di iniziativa del Presidente della Repubblica.[43] |
Note |
^ ab A eccezione della Coppa Intertoto (1995-2008), all'epoca non ancora istituita. «Con la Juventus vince praticamente tutto. Fin dalla sua prima stagione in cui "mette le mani" sullo Scudetto e sulla Coppa delle Coppe, vinta a Basilea contro il Porto anche per merito delle sue parate. Nelle due stagioni successive si porta a casa un altro Scudetto, Supercoppa Europea, la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale, quest'ultima contribuendo in modo decisivo nella lotteria dei rigori. Quando si chiude il ciclo di Trapattoni e Platini, riesce ancora a togliersi la soddisfazione di vincere la Coppa Italia e la Coppa UEFA, entrambi da capitano», cfr. Viaggio tra le Stelle: Stefano Tacconi, su juventus.com, 23 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2013).
^ (EN) The World's best Goalkeeper of the Quarter of a Century (1987-1911), su iffhs.de (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2012).
^ Tacconi: ecco il mio film sul calcio
[collegamento interrotto], su iltempo.it, 9 maggio 2010.
^ abcd Emanuele Fiorilli, Tacconi a spillo, in Guerin Sportivo (Bologna), nº 9 (529), 27 febbraio – 5 marzo 1985, pp. 38-40.
^ Jacopo Della Porta, Il grande Stefano Tacconi apre un ristorante a Reggio, su gazzettadireggio.gelocal.it, 11 maggio 2016.
^ abcdef Stefano Bedeschi, Gli eroi in bianconero: Stefano TACCONI, su tuttojuve.com, 13 maggio 2013.
^ Stefano Tacconi, lo spaccone che prese il posto di Zoff, su it.sports.yahoo.com, 25 maggio 2016.
^ ab Gianni Brera, Fate riposare questo Baggio, in la Repubblica, 12 marzo 1991.
^ Gianni Ranieri, Zenga: Napoli ci amerà, in Stampa Sera, 2 luglio 1990, p. 6.
^ ab Gigi Garanzini, Portieri, anche i piedi hanno le ali, in Corriere della Sera, 28 giugno 1993, p. 29.
^ ab Gessi Adamoli, Tacconi, ultimo show, in la Repubblica, 30 dicembre 1993.
^ abcdef Che fine ha fatto Stefano Tacconi?, su calcioblog.it, 30 maggio 2014.
^ Marco Montanari, C'era una volta il Commendatore, in Guerin Sportivo, nº 1, gennaio 2015, p. 82.
^ Calzaretta, p. 104.
^ ab Calzaretta, p. 112.
^ Tacconi contro la Juve, "È mancata l'onestà", in la Repubblica, 27 marzo 1985, p. 38.
^ Calzaretta, p. 116.
^ ab Calzaretta, Tarzan lo stilista, p. 121.
^ ab Fabio Bianchi, Zenga e Tacconi: quando la rivalità era uno spettacolo, in La Gazzetta dello Sport, 18 ottobre 2002.
^ Calzaretta, p. 128.
^ Calzaretta, p. 120.
^ Fulvio Bianchi, Maifredi, mister solitudine, in la Repubblica, 11 maggio 1991.
^ ab Maurizio Crosetti, Ossessione Peruzzi per Tacconi, in la Repubblica, 22 agosto 1991.
^ Genoa, Simone Braglia: "Spinelli mi ha tradito e per colpa di Tacconi ho pianto", su ligurianotizie.it, 6 novembre 2013.
^ ab Panini, p. 6.
^ ab Tacconi fa il ribelle, col Genoa ha rotto, in la Repubblica, 8 dicembre 1994.
^ Olimpica, Zoff chiama Ancelotti, in la Repubblica, 21 marzo 1987.
^ Fabrizio Bocca, L'Italia d'autunno, in la Repubblica, 2 settembre 1988.
^ Tacconi chiude con la nazionale. Pagliuca farà il secondo, in la Repubblica, 22 maggio 1991.
^ Nicola Cecere, Calcio, La beffa di Maradona rovina le notti magiche, su gazzetta.it, 21 maggio 2014.
^ Fulvio Bianchi, "Ho fatto troppa panchina", in la Repubblica, 25 settembre 1990.
^ Franco Badolato, Scocca l'ora di Pagliuca, in La Stampa, 15 giugno 1991, p. 35.
^ Andrea Losapio, Tacconi, ritorno al calcio giocato, su tuttomercatoweb.com, 22 agosto 2008.
^ Stefano Sica, Arquata-Tacconi: un binomio che significa promozione, su tuttomercatoweb.com, 26 aprile 2010.
^ Stefano Tacconi: «Impressionante Cavani col ritmo dei suoi gol», su iamnaples.it, 30 marzo 2012.
^ Giuliano Zincone, Questa è la politica, bellezza, in Corriere della Sera, 1º maggio 1999, p. 13 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2012).
^ Lorenzo Salvia, Regionali, uno show per sportivi e attori, in Corriere della Sera, 6 marzo 2005, p. 14 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2012).
^ Consiglio comunale: chi arriva e chi parte, su milano.corriere.it, 30 maggio 2006 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2012).
^ Maurizio Crosetti, Volo al cinema!, in Guerin Sportivo, nº 15 [739], 12-18 aprile 1989, pp. 32-37.
^ Stefano Tacconi – Ho parato la luna, su trashopolis.com, 1º dicembre 2007.
^ Isola dei famosi: Tacconi escluso, il televoto salva la Ruta, in Corriere della Sera, 27 settembre 2003, p. 38 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
^ ab Spareggio per la partecipazione alla Coppa UEFA.
^ Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana – Tacconi Sig. Stefano, su quirinale.it.
Bibliografia |
- Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, vol. 11 (1994-1995), ed. speciale per La Gazzetta dello Sport, Modena, Panini, 2012.
- Nicola Calzaretta, I colori della vittoria, Pisa, Goalbook Edizioni, 2014, ISBN 978-88-908115-9-3.
Voci correlate |
- Giocatori vincitori di tutte le maggiori competizioni UEFA per club
Altri progetti |
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Collegamenti esterni |
(EN, DE, FR, ES, AR) Stefano Tacconi, su FIFA.com, FIFA.
(EN) Stefano Tacconi, su national-football-teams.com, National Football Teams.
(DE, EN, IT) Stefano Tacconi, su transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
Stefano Tacconi, su calcio.com, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
(EN) Stefano Tacconi, su sports-reference.com, Sports Reference LLC.
- Convocazioni e presenze in Nazionale di Stefano Tacconi, su FIGC.it, FIGC.
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