Frosinone Calcio
Frosinone Calcio Calcio | ||||
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Canarini, Ciociari, Leoni, Giallazzurri | ||||
Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali | Giallo e azzurro | |||
Simboli | Leone | |||
Inno | Frosinone Alé Rumori di Fondo | |||
Dati societari | ||||
Città | Frosinone | |||
Nazione | Italia | |||
Confederazione | UEFA | |||
Federazione | FIGC | |||
Campionato | Serie A | |||
Fondazione | 1912 | |||
Rifondazione | 1959 | |||
Rifondazione | 1990 | |||
Presidente | Maurizio Stirpe | |||
Allenatore | Marco Baroni | |||
Stadio | Benito Stirpe (16.227[1] posti) | |||
Sito web | www.frosinonecalcio.com | |||
Palmarès | ||||
Stagione in corso | ||||
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Frosinone Calcio è una società calcistica italiana con sede nella città di Frosinone. Costituitasi nel 1912 con la denominazione di Unione Sportiva Frusinate, ma nata ufficialmente il 19 settembre 1928, in seguito alla radiazione della FIGC fu rifondata nel 1990. Attualmente milita in Serie A.
Dopo una lunga tradizione nei campionati di Serie C, nel III millennio ha preso parte a sei campionati di Serie B fino a conquistare, nel 2015, la prima promozione in massima serie della sua storia, divenendo di fatto, dopo Lazio e Roma, la terza squadra più blasonata della regione. In fatto di palmarès il Frosinone ha conquistato, a livello nazionale, due campionati di Serie C2 (1986-1987 e 2003-2004) e due di Serie D (1965-1966 e 1970-1971).
La squadra laziale disputa le partite casalinghe allo Stadio Benito Stirpe. I colori sociali sono il giallo – da cui il soprannome di Canarini – e l'azzurro; altri soprannomi noti sono Ciociari, Leoni e Giallazzurri.
Indice
1 Storia
1.1 Dalle origini agli anni 1940
1.2 Gli anni 1950
1.3 Gli anni 1960 e 1970
1.4 Gli anni 1980
1.5 Gli anni 1990
1.6 Gli anni 2000
1.6.1 2000-2004: il ritorno fra i professionisti
1.6.2 2004-2006: la scalata alla Serie B
1.6.3 2006-2010: l'assestamento in Serie B
1.7 Gli anni 2010
1.7.1 2010-2013
1.7.2 2013-2015: il doppio salto dalla Lega Pro alla Serie A
1.7.3 Tra A e B (2015-oggi)
2 Cronistoria
3 Colori e simboli
3.1 Colori
3.2 Simboli ufficiali
3.2.1 Stemma
3.2.2 Inno
3.2.3 Mascotte
4 Strutture
4.1 Stadio
4.2 Centro di allenamento
5 Società
5.1 Organigramma societario
5.2 Sponsor
5.3 Settore giovanile
5.4 Impegno nel sociale
6 Il Frosinone nella cultura di massa
7 Allenatori e presidenti
8 Calciatori
8.1 Il Frosinone e le nazionali di calcio
9 Palmarès
9.1 Competizioni interregionali
9.2 Competizioni regionali
9.3 Competizioni giovanili
9.4 Altri piazzamenti
10 Statistiche e record
10.1 Partecipazione ai campionati
10.2 Statistiche di squadra
10.3 Statistiche individuali
11 Tifoseria
11.1 Storia
11.2 Gemellaggi e rivalità
12 Organico
12.1 Rosa
12.2 Staff tecnico
13 Note
14 Bibliografia
15 Voci correlate
16 Altri progetti
17 Collegamenti esterni
Storia |
Dalle origini agli anni 1940 |
Una squadra di calcio più o meno organizzata nacque a Frosinone verso la fine del 1912, l'Unione Sportiva Frusinate. Successivamente la squadra assunse, per un certo periodo, il nome di CXIX Legio M.V.S.N. durante il regime fascista. La data ufficiale di fondazione del club, comunque, viene fatta risalire al 19 settembre 1928.
All'inizio degli anni 1930, la città di Frosinone ebbe due squadre: Frosinone A e Frosinone B. Il primo campo da gioco fu a Madonna della Neve; successivamente si giocò in via Casilina Nord e in via Valle Fioretta (nelle vicinanze del Casaleno, dove oggi sorge il Benito Stirpe), mentre lo storico stadio comunale venne costruito nel 1932. La prima vera e propria squadra di calcio della città di Frosinone fu la Bellator Frusino, nata da un gruppo di componenti le prime compagini cittadine all'inizio del decennio. I colori sociali della squadra furono inizialmente il rosso e il blu, diventando poi il giallo e l'azzurro.
Questa formazione riuscì ad arrivare nel 1934 alla Prima Divisione (che di lì a un anno fu ridenominata Serie C); determinante fu in questo periodo la figura del presidente Emilio Frongia. Nella seconda metà degli anni 1930 la Bellator Frusino si sciolse, venendo sostituita dal Fascio Giovanile di Combattimento Frosinone (F.G.C.) che disputò vari tornei a livello interprovinciale. Con la venuta della guerra tutti i campionati vennero sospesi e la squadra di calcio frusinate scomparve.
La rinascita del Frosinone avvenne nel campionato 1945-1946: i ciociari disputarono il campionato di Seconda Divisione Lazio salendo in Prima Divisione un anno dopo, e, più tardi, furono ammessi d'ufficio alla Serie C della Lega Centro a titolo di propaganda, reputando, la Federcalcio, che la squadra avesse un buon potenziale in termini di bacino d'utenza. Dal 1948-1949 al 1951-1952, i Giallazzurri, guidati dal patron Vincenzo D'Itri, giocarono nel campionato di Promozione della Lega Centro e, nell'estate 1952, vennero inseriti nel torneo di Quarta Serie di nuova istituzione. In quegli anni, fece parte della formazione canarina anche il giornalista Sandro Ciotti.
Gli anni 1950 |
Dal 1952 al 1958, per sei anni consecutivi, i canarini disputarono il campionato di Quarta Serie, ottenendo come miglior piazzamento un quarto posto nel 1953. La partita più significativa in quest'arco di tempo fu Frosinone-Cosenza del 24 novembre 1957. Il Cosenza stava lottando per la promozione ma il Frosinone passò in vantaggio a tre minuti dalla fine della gara. I giocatori del Cosenza reagirono incivilmente al gol scontrandosi con la Forza Pubblica accorsa in campo. L'arbitro, colpito da un atleta calabrese, finì a terra e si rialzò fischiando la fine dell'incontro. I giallazzurri non restarono a guardare e si verificarono numerosi episodi di violenza. Uscito dallo stadio, l'arbitro venne inseguito per qualche chilometro dai sostenitori del Frosinone. Il Cosenza inoltrò ricorso e la Caf gli diede ragione ribaltando a tavolino il risultato del campo. Il Frosinone espresse il proprio risentimento nei confronti della Lega Professionisti per l'ingiustizia subita e minacciò il ritiro dal campionato. In seguito alla mancata presentazione della squadra nella gara di ritorno a Cosenza, dopo aver subito altre penalizzazioni da parte della Lega e aver rinunciato a giocare a Marsala e Tempio Pausania[2] il Frosinone si ritirò dal campionato.
I personaggi più importanti di quel ciclo furono i presidenti Domenico Ferrante e Angelo Cristofari (una delle figure di spicco della storia del club), l'allenatore Genta, i giocatori Azzoni, Gabriele, Diglio, Dini, Spinato, Quercia, Bracaglia, Fortuna, Surina, Piccolomini. Nella stagione 1958-59 il Frosinone, malgrado il ritiro dal campionato precedente, venne incluso nel Campionato Interregionale ma, a calendario già compilato, fu escluso dalla FIGC per non aver perfezionato il pagamento delle tasse di iscrizione. La società, dichiarata fallita, fu radiata dal campionato.
Gli anni 1960 e 1970 |
Nel 1959, nacque l'Unione Sportiva Frosinone che partecipò ai campionati di Seconda Categoria e di Promozione per poi ritornare nell'anonimato delle serie inferiori. Il vero calcio a Frosinone tornò nel 1963 quando lo storico presidente Cristofari insieme a Dante Spaziani e Augusto Orsini, annunciò la nascita dello Sporting Club Frosinone.
In Serie D, il Frosinone si classificò sempre nelle prime posizioni, conquistando nel 1966 la promozione in serie C dopo un appassionante duello con il Latina. L'anno seguente, i canarini retrocessero subito in serie D dove, nel 1967-68 arrivarono terzi e, successivamente, quinti e secondi. In questo periodo spiccarono a livello dirigenziale le figure dei fratelli Stirpe, degli allenatori De Angelis, Amadei e Rambone e dei calciatori Benvenuto, Caputi, Da Col, Del Sette, Fumagalli, Trentini (che migliorò il record nazionale di imbattibilità: 1.204 minuti), Gerli.
Nel 1970-71, il Frosinone del presidente Marocco vantò il record nazionale per la migliore difesa (solo 8 reti subite dal portiere Recchia) e raggiunse di nuovo la promozione in Serie C, dove i canarini disputarono quattro buoni campionati (il miglior piazzamento fu un settimo posto nel 1972) e lanciarono nel firmamento calcistico la stella Massimo Palanca, capocannoniere del girone meridionale della terza serie nel 1974, e poi bandiera del Catanzaro.
Dal 1975 al 1978 i canarini disputarono il campionato di serie D, sfiorando nella stagione 1976-77 la promozione in C2. Nel 1977-78, il Frosinone fu promosso nella neonata Serie C2 per tornare subito in Serie D dove rimase fino al 1982. I protagonisti degli anni 1970 del Frosinone calcio furono i presidenti Marocco e Battista, i tecnici Giuseppe Banchetti e Giuseppe Lupi, i calciatori Brunello, Masiello, Colletti, Dal Din, il bomber Santarelli, Vescovi oltre al già citato Palanca.
Gli anni 1980 |
Il nuovo decennio per il Frosinone iniziò nel migliore dei modi. Nel 1980-81, i ciociari, imbattuti, vennero promossi in C2. Tra i professionisti, il Frosinone non sfigurò ottenendo sempre buoni piazzamenti e esibendo nuovi talenti come Gabbriellini, Perrotti e De Paola.
Nella stagione 1986-87, malgrado una precaria condizione economica, il Frosinone guidato dal presidente Di Vito e dall'allenatore Alberto Mari, ottenne la sua prima promozione in Serie C1 conquistando il primo posto in classifica con 47 punti davanti all'Ischia Isolaverde e ai rivali del Latina, sconfitti sul finire della stagione nello scontro diretto decisivo per 3 a 0 che sancì la storica promozione della compagine canarina. Nel corso della prima stagione da neo promossa, i ciociari terminarono a metà classifica.
L'anno seguente, nella stagione 1988-89 il Frosinone, per un solo punto, retrocesse nuovamente in C2. Dopo un entusiasmante inizio di campionato, che lasciava presagire ben altri obiettivi, l'allenatore Alberto Mari (sostituito poi dall'allenatore Robotti) fu squalificato per una storia legata al calcio scommesse. Fra i calciatori più importanti che negli anni 1980 vestirono la maglia giallazzurra troviamo Benini, Davato, Atzori, Di Liso, Cari, Cristiano, Bellini, Poli, Marchegiani, Ambu e Artistico.
Gli anni 1990 |
Nell'estate del 1990, dopo aver mancato per tre soli punti la promozione in C1 (categoria dalla quale era stato retrocesso l'anno precedente) il Frosinone venne radiato dalla FIGC. Secondo la tifoseria frusinate e l'ex patron del club ciociaro Alfredo Scaccia la società fu ingiustamente radiata su decisione di Antonio Matarrese, reo di aver voluto il fallimento dei ciociari al fine di avvantaggiare il Bisceglie, squadra della città del suo bacino elettorale. Per questa vicenda, nel 1999 Matarrese fu indagato dalla Procura di Frosinone.[3] A tal proposito nel 2003 Scaccia ha inoltrato un dossier ai tribunali di Taranto e Lecce.[4]
Quando pareva inevitabile ripartire dalla Promozione, la nuova società, appena rifondata, venne inserita, in extremis, in Interregionale, dove rimane per 4 anni. Nel 1993-94, dopo un campionato dominato quasi per intero, nelle ultime giornate la squadra giallazzurra fu superata da Giulianova e Albanova. Al termine della stagione venne comunque ripescata tra i professionisti.
Dopo un primo campionato di C2 chiuso a metà classifica, nel 1996 il Frosinone capolista del girone C all'ultima giornata di campionato venne sconfitto 1-0 a Benevento e superato in classifica dall'Avezzano. Svanì anche il traguardo della promozione ai play-off: Il Frosinone fu sconfitto in semifinale dall'Albanova. Seguirono campionati mediocri e per tre anni consecutivi la squadra fu costretta giocarsi la salvezza ai play-out. Fortunato nei primi due, contro Casertana e Albanova, il terzo anno il Frosinone fu sconfitto dal Atletico Tricase e diede nuovamente l'addio alla C2.
Gli anni 2000 |
2000-2004: il ritorno fra i professionisti |
In Serie D il Frosinone fu quinto nel 2000, mentre l'anno successivo dà vita a un appassionante testa a testa con i pugliesi del Martina. Alla fine è secondo, pur avendo realizzato ben 81 punti. La squadra del presidente Rosettano Navarra e degli allenatori Luca e Stefano Sanderra verrà ripescata in C2. Nei primi due campionati del ritorno in C2 il Frosinone, sulla cui panchina si alternarono ben cinque tecnici, dopo una buona partenza in cui la squadra sembrò potersi inserire nel discorso play-off, chiuse a metà classifica.
Nell'estate del 2003 la società fu rilevata da una cordata di imprenditori ciociari guidata da Maurizio Stirpe[5], figlio di Benito, a sua volta presidente del club negli anni 1960. Stirpe chiamerà a Frosinone Enrico Graziani come direttore generale. Graziani aveva già lavorato a Teramo, ottenendo la promozione in C1. La panchina venne affidata a Giorgini che la stagione precedente arrivò secondo con il Brindisi nel girone C della Serie C2.[5] Dopo un inizio di campionato anonimo il suo posto fu preso da Daniele Arrigoni[6], già tecnico di Messina e Palermo in Serie B. Con il mercato di riparazione, a un organico già competitivo[7], vengono aggiunti giocatori di categoria superiore come De Cesare, Aquino, Marra, Buonocore. La squadra raggiunse le posizioni di vertice, lottando per il primato con il Brindisi. Le due squadre si alternarono al primo posto della classifica fino all'ultimo. Nella giornata conclusiva il Frosinone, sotto di un punto rispetto al Brindisi, espugnò Melfi con un gol di De Cesare, mentre il Brindisi non andò oltre il pari con l'Igea Virtus, sancendo il ritorno in C1 del Frosinone dopo sedici anni[8]. Il campionato di Serie C2 2003-2004 è ricordato, oltre che per la storica promozione, anche per le vittorie nei derby con il Latina, con cui c'è un'accesa rivalità: in entrambi i match il Frosinone la spuntò per 1-0, con reti di Manca all'andata e di Aquino al ritorno.
2004-2006: la scalata alla Serie B |
Nel torneo che segna il ritorno in Serie C1, il Frosinone affronta piazze storiche quali Cremona, Mantova, Pisa. La guida tecnica viene affidata a Dino Pagliari, che riuscirà a portare la squadra al quinto posto finale, valido per l'ingresso nei play-off. L'avversaria designata è il Mantova che vincendo entrambi i confronti, conquista la finale contro il Pavia, poi vinta, per la promozione in Serie B. I ciociari in stagione raggiunsero anche la finale della Coppa Italia di categoria, perdendola nel doppio confronto con lo Spezia.
Pagliari non viene confermato per la stagione successiva, sostituito da Ivo Iaconi. L'inizio di campionato è altalenante, a causa dello scarso rendimento in trasferta. Segue una ripresa che porta a giocarsi il primato col Napoli; nello scontro diretto alla sedicesima giornata, tuttavia, i partenopei si impongono al Matusa. I ciociari riusciranno comunque a conquistare il secondo posto al termine del torneo, proprio dietro al Napoli, che vale per il secondo anno consecutivo la disputa dei play-off. La prima avversaria è la Sangiovannese: il Frosinone ottiene il passaggio del turno, nonostante un doppio pareggio per 0-0, grazie al miglior piazzamento in campionato. In finale c'è il Grosseto di Massimiliano Allegri, altro sodalizio a non aver mai giocato in Serie B. La gara di andata, in Toscana, termina a reti inviolate. Il ritorno è decisivo: al Matusa, l'11 giugno 2006, i padroni di casa vincono di misura, grazie a una rete di Marco Martini, subentrato all'infortunato Ciro Ginestra, e conquistano la prima storica promozione in Serie B. Nella Coppa Italia di categoria, invece, fu eliminata in semifinale dai campioni del Gallipoli.
2006-2010: l'assestamento in Serie B |
La stagione 2006-2007 è la prima in Serie B nella storia del Frosinone Calcio e coincide con la prima partecipazione assoluta nella serie cadetta della Juventus, retrocessa in seguito allo scandalo di Calciopoli nonché dalla presenza di altre formazioni storiche come il Napoli, il Genoa e il Bologna.
Che il primo campionato di Serie B del Frosinone verrà affrontato con entusiasmo e determinazione lo fa capire subito il calciomercato: la società mette a segno colpi importanti come Margiotta e Lodi. Intanto cominciano i lavori per la ristrutturazione dello Stadio Comunale "Matusa", la cui capienza aumenta da 5000 a quasi 10 000 posti. La prima partita nel campionato cadetto i canarini giocano allo Stadio Nereo Rocco contro la Triestina: la gara finisce 1-0 per i padroni di casa. Seguono i pareggi casalinghi con Arezzo e Spezia e la sconfitta esterna a Rimini; la prima vittoria arriva in casa del L.R. Vicenza: 2-1 con gol di Margiotta e Di Nardo. Tra le vittorie più importanti nel girone di andata figurano i 2-1 contro Bologna e Lecce e l'emozionante 1-0 contro il Bari, in cui il portiere Zappino para un rigore ai pugliesi nei minuti di recupero.
Il 28 ottobre il debutto dei canarini contro la Juventus: il Frosinone respinge gli attacchi juventini per tutto il primo tempo e parte del secondo e crea anche qualche azione da gol, con le occasioni per Di Nardo e Di Venanzio. La rete della partita la sigla Del Piero (sua duecentesima rete con la maglia bianconera) al 73' ma il Frosinone, seppur battuto, può tornare in Ciociaria a testa alta. Il girone di andata si conclude con il Frosinone che chiude a metà classifica, in una posizione più che soddisfacente per una debuttante. Nel girone di ritorno la squadra frusinate subisce un netto calo di concentrazione, ma riesce comunque a tenersi lontana dalla zona retrocessione fino al termine della stagione. Da segnalare il successo casalingo contro il Cesena per 4-1, record di gol realizzati in serie B per i frusinati. Il Frosinone, nel rush finale del campionato, ha dovuto affrontare in 4 partite consecutive squadre come Napoli, Juventus, Brescia e Genoa, dove non ha colto alcun punto. È da ricordare, tra le altre, la partita contro la Juventus finita 2-0 per i bianconeri in una giornata di festa e grande orgoglio per la squadra e per l'intera città.
L'estate del 2007 è caratterizzata da grandi trasformazioni in casa giallazzurra, a iniziare dal cambio in panchina: Ivo Iaconi lascia Frosinone per approdare all'Ascoli appena retrocesso dalla massima serie; a sostituirlo viene chiamato Alberto Cavasin, già tecnico di Fiorentina, Treviso, Lecce e Messina. Partono, tra gli altri, i difensori Argilli e Lacrimini, il centrocampista Di Venanzio, gli attaccanti Mastronunzio e Castillo e soprattutto il portiere Zappino, ceduto al Chievo. E proprio dalla società clivense arriva in sostituzione di Zappino il portiere Vincenzo Sicignano. La società rinnova il sodalizio con i propri gioielli Francesco Lodi, Salvatore Bocchetti, Massimo Perra e mette a segno importanti colpi di mercato, come Daniele Amerini, Felice Evacuo e Fabio Pecchia. La formazione canarina resta quasi sempre distante dalla zona retrocessione.
Nel corso della stagione, nella quale si affermeranno definitivamente Francesco Lodi e Salvatore Bocchetti[9], la formazione canarina ottiene la sua vittoria più larga nel campionato di Serie B, sconfiggendo per 4-0 il Messina. Il Frosinone conclude il campionato classificandosi a metà classifica, ancora una volta raggiungendo l'obiettivo stagionale della salvezza, ottenuta senza grossi affanni.
La stagione 2008-2009 vede sulla panchina ciociara un nuovo allenatore, Piero Braglia, e la partenza (ritorno nelle file dell'Empoli) del prolifico Francesco Lodi. La salvezza arriva matematicamente alla penultima di campionato, con una vittoria per 1-0 contro il Cittadella, grazie a un gol del difensore Nicholas Guidi. Nel corso della stagione tra le file dei canarini brilla soprattutto il brasiliano Éder, autore di 14 gol.
Il 24 giugno 2009 la società sottoscrive un accordo con un nuovo allenatore che prende il posto di Braglia: si tratta di Francesco Moriero. Il contratto con il neo tecnico canarino prevede la durata di due anni. La squadra inizia la stagione 2009-2010 in Coppa Italia, dove i ciociari superano il Varese e il Bologna entrambe ai rigori nel secondo e terzo turno di qualificazione, arrivando così per la prima volta al quarto turno nel quale vengono sconfitti a Verona dal Chievo.
In campionato il Frosinone ottiene tre vittorie su tre partite (tra le quali spicca il successo esterno a Lecce) che pongono la squadra ciociara da sola in testa alla classifica di Serie B per la prima volta nella sua storia. La squadra rimane al primo posto solitario dalla 7ª alla 10ª giornata.
Poi per la formazione di Moriero arriva un solo punto in sei partite, che fa scivolare la formazione canarina a metà classifica. Il girone d'andata si chiude con i ciociari in zona play-off, con 31 punti.
Nel girone di ritorno una lunga serie di risultati negativi portano i ciociari a ridosso della zona retrocessione. Il 24 aprile, dopo la sconfitta per 4-1 in casa dell'AlbinoLeffe, Moriero viene esonerato e la squadra affidata al tecnico Guido Carboni. Il Frosinone di Carboni esordisce con una sconfitta casalinga per 0-2 contro il Cesena candidato alla promozione in Serie A, seguita da tre vittorie consecutive e un pareggio che valgono la salvezza.
Gli anni 2010 |
2010-2013 |
La stagione 2010-2011 è la quinta partecipazione consecutiva del Frosinone al campionato di Serie B. Dopo una partenza mediocre, la squadra ciociara prosegue con una serie di risultati negativi che culminano con la retrocessione in Lega Pro Prima Divisione con una giornata di anticipo, in occasione della sconfitta interna contro il Sassuolo per 1-2.[10]
Nella stagione 2011-2012 il Frosinone ha preso parte al campionato di Lega Pro Prima Divisione, nel girone B, nel quale ha ritrovato, dopo diversi anni, i rivali del Latina. Il nuovo allenatore è Carlo Sabatini[11], la cui avventura sulla panchina ciociara termina però nel novembre successivo[12], quando è sostituito da Eugenio Corini.[13] La squadra chiude il campionato all'ottavo posto in classifica. Per la prima volta nella storia del club ciociaro, tutte le partite esterne dei giallazzurri della stagione 2011-2012 sono state trasmesse in diretta dall'emittente televisiva Lazio TV.[14]
La stagione 2012-2013 ha visto il Frosinone disputare il campionato di Lega Pro Prima Divisione, nel girone B. Sulla panchina è chiamato Roberto Stellone, promosso come allenatore della prima squadra dopo aver vinto con la squadra dei Berretti il titolo nazionale, nella stagione precedente.[15] Il Frosinone chiude il campionato al settimo posto, pagando il calo di risultati nel finale di stagione (soli 2 punti conquistati nelle ultime sei partite).
2013-2015: il doppio salto dalla Lega Pro alla Serie A |
Nella stagione 2013-2014 il Frosinone, ancora guidato da Stellone, è una delle squadre protagoniste del girone B del campionato di Lega Pro Prima Divisione. I ciociari, partiti con il favore dei pronostici, guidano la classifica per diverse giornate con la promozione diretta che sfuma solamente all'ultima giornata di campionato, nello scontro diretto con il Perugia che sancisce la promozione degli umbri e condanna il Frosinone ai play-off.[16] Dopo avere eliminato la Salernitana ai quarti di finale (2-0, gara unica) e il Pisa (0-0 e 2-1) in semifinale, la formazione canarina affronta in finale il Lecce. All'andata, in terra salentina, la partita finisce 1-1, con il gol del pareggio frusinate messo a segno proprio da un ciociaro, Mirko Gori. Al ritorno il 7 giugno, il Frosinone, dopo essere passato in svantaggio, pareggia con un gol di Paganini. I novanta minuti regolamentari terminano nuovamente 1-1, ma nei tempi supplementari, il Frosinone segna i gol vittoria con capitan Frara e Viola che fissano il risultato sul 3-1, e ottiene così la seconda promozione in Serie B della sua storia e il ritorno nella serie cadetta a tre anni di distanza dall'ultima partecipazione.
La stagione 2014-2015 vede il Frosinone lottare sin dall'inizio del campionato per le posizioni di vertice;[17] il Matusa si conferma inviolabile, con la sola eccezione della Ternana a cui riesce il colpaccio tra la nebbia.[18] I giallazzurri chiudono il girone d'andata in zona play-off, superando un periodo di flessione in gennaio e confermandosi poi, anche nella tornata di ritorno, ai piani alti della classifica.[19] In quel campionato i ciociari migliorano il record personale di vittorie, sia interna che esterna, con il maggior numero di gol (5-1 in casa con il Livorno e stesso risultato in trasferta a Lanciano). Il 16 maggio 2015, battendo in casa il Crotone per 3-1, con rete di Daniel Ciofani e doppietta di Dionisi, dopo appena un anno in cadetteria e con una giornata di anticipo i frusinati ottengono la loro prima promozione in Serie A,[19][20] divenendo appena la terza squadra della regione ad approdare nell'élite del calcio italiano dopo le più blasonate Lazio e Roma. Il 31 dello stesso mese, in seguito allo storico traguardo sportivo raggiunto dai ciociari, il sindaco Nicola Ottaviani conferisce la cittadinanza onoraria al club.[21]
Tra A e B (2015-oggi) |
Il 23 settembre 2015 i ciociari ottengono il loro primo storico punto nella massima serie, grazie all'1-1 esterno raggiunto in extremis da Blanchard a Torino contro la Juventus[22]. Cinque giorni più tardi al Matusa arriva la prima vittoria in Serie A, grazie a una doppietta di Dionisi contro l'Empoli. L'8 maggio 2016, a seguito della sconfitta casalinga col Sassuolo maturata nei minuti finali, il Frosinone retrocede con una giornata di anticipo facendo ritorno, dopo una sola stagione, in Serie B. Il 15 maggio arriva anche l'addio di Stellone, il quale lascia la panchina frusinate dopo quattro anni.[23]
Sotto la guida del nuovo tecnico Pasquale Marino, il Frosinone conclude il seguente torneo di Serie B al terzo posto, dietro SPAL e Verona, che riesce a difendere il secondo posto in classifica chiudendo a pari punti con i laziali, ma in vantaggio negli scontri diretti. In semifinale play-off l'avversaria designata è il Carpi, che vincendo la gara di ritorno al Matusa (0-1) dopo il pari a reti inviolate della gara di andata estromette i ciociari dalla lotta per la promozione in massima serie.[24]
Anche nella stagione seguente, sotto la guida di Moreno Longo, i frusinati mancano l'accesso diretto alla Serie A: all'ultima giornata il Frosinone è beffato allo scadere da un Foggia ormai salvo, che segna il gol del pari in un Benito Stirpe gremito. I ciociari, dopo aver eliminato il Cittadella nella semifinale dei play-off, centrano però il ritorno nella massima serie grazie al successo nella finale dei play-off contro il Palermo: all’andata i siciliani si impongono per 2-1 grazie alle reti di La Gumina e all'autogol di Terranova, che rispondono al momentaneo vantaggio frusinate siglato da Ciano; al ritorno allo Stirpe i padroni di casa ribaltano le sorti del doppio confronto con un 2-0 firmato Maiello e Ciano, un risultato che sancisce la promozione dei giallazzurri in Serie A.
Cronistoria |
Cronistoria del Frosinone Calcio | |||
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Colori e simboli |
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Colori |
I primi colori sociali furono il rosso e il blu, ripresi dallo stemma cittadino.[27][28] Solo in seguito il Frosinone cominciò a indossare divise gialle, con dettagli color azzurro, che sono i consueti colori della società ciociara.[27]
Simboli ufficiali |
Stemma |
Il primo stemma sociale di cui si abbia notizia(risalente al 1963) consisteva in uno scudo partito di giallo e azzurro (tinte istituzionali del sodalizio), nel quale campeggiava un leone rampante dorato, mutuato dal simbolo della città.[28][29] Tale impostazion emblematica rimase in uso perlomeno fino agli anni 1970, subendo solo modifiche marginali.
Col passaggio all'AS Frosinone si adottò uno stemma circolare contenente un pallone da calcio del tipo Adidas Telstar bordato di giallo e blu, con il disegno del leone aureo sovrapposto centralmente e la denominazione sociale collocata nella corona circolare gialla[30].
A partire dal 1990 il Frosinone Calcio utilizzò uno scudo squadrato di color ocra, nel quale campeggiava centralmente lo stemma cittadino sovrastato dal nome della società, mentre al di sotto appariva un pallone da calcio del tipo Adidas Telstar.[29] Nel 1997 fu ripristinato lo stemma adottato nel 1972, con leggere variazioni grafiche[29]
Dal 1999 venne adottato un nuovo simbolo sociale, consistente in uno scudo più arrotondato recante all'interno un ovale bianco bordato di blu su sfondo giallo, nel quale trovava posto un leone bianco attraversato in diagonale da un nastro giallazzurro. Le diciture FROSINONE e CALCIO erano rispettivamente in alto e in basso nello stemma.[29] Nel 2004 siffatto logo subì un leggero restyling.
Dal 2006 lo stemma consiste in uno scudo sannitico bordato di giallo e colorato di azzurro, con il nome della società in alto e con all'interno un leone rampante azzurrino (di disegno identico a quello del coevo stemma del Brescia[31]), cui si sovrappone un nastro giallazzurro che ne sbarra il corpo diagonalmente.[29] Nel 2011 su quest'ultimo stemma vennero apportate leggere modifiche.[29]
Inno |
L'inno ufficiale della squadra frusinate è Frosinone alé, il cui testo è stato scritto e cantato dai Rumori di Fondo nel 2005,[32][33][34] raggiungendo subito una certa popolarità fra i tifosi. La società decise quindi di adottarlo come inno ufficiale[34] e di trasmetterlo poco prima dell'inizio delle gare.
Diversi sono gli inni non ufficiali[35][36][37][38], alcuni dei quali scritti nel 2015 per celebrare la prima promozione dei canarini in Serie A.[39][40][41]
Mascotte |
Dalla stagione 2007-2008 il Frosinone Calcio ha una mascotte chiamata Lillo,[42] rappresentata da leone, animale che compare nello stemma cittadino.[27][28] Il nome è stato scelto dai tifosi dei canarini tramite un sondaggio condotto sul sito web ufficiale della società.[27] La mascotte accompagna da allora quasi ininterrottamente (fatti salvi alcuni mesi del 2013) le uscite casalinghe della squadra.[43]
Un ruolo analogo è stato rivestito dal cane Chicco, un meticcio di piccola taglia trovato abbandonato dai giocatori frusinati durante il ritiro pre-stagionale del 2001: adottato dal club, venne affidato alle cure del personale dello stadio Matusa[44], dove ha risieduto fino al decesso (sopraggiunto nell'estate 2016)[45].
Strutture |
Stadio |
Dal 1932 al 2017 il Frosinone ha giocato le proprie partite interne al civico stadio comunale — colloquialmente noto come stadio Matusa per via della propria vetustà. Costruito negli anni 1930 in quella che all'epoca era la periferia della città, a seguito dell'impetuosa crescita urbana frusinate ha finito per ritrovarsi serrato in un quartiere ad alta urbanizzazione. È al Matusa che il Frosinone stabilì il record di spettatori per una sua partita interna, risalente al campionato di Serie C1 1988-1989, con circa 12 000 spettatori per la sfida contro il Campobasso.[46]
Il 2 ottobre 2017, nella sfida interna pareggiata 0-0 contro la Cremonese del campionato di Serie B 2017-2018, il Frosinone stabilì il nuovo record di spettatori (13 001) nel nuovo Stadio Benito Stirpe.[47] A fine stagione si è registrato il record assoluto di spettatori in una partita casalinga (16.286) contro il Foggia[48][49]
Sebbene più volte modificato e adeguato nella capienza, il Matusa è stato cronicamente afflitto da varie criticità: all'obsolescenza della struttura di base si sommò la posizione infelice, tale da impedirne una radicale opera di ristrutturazione e ampliamento nonché fonte di problemi viabilistici e di ordine pubblico.
Preso atto di ciò, tra gli anni 1980 e 1990 si iniziò a progettare la costruzione di un nuovo impianto in zona Casaleno (più periferica e necessitante una riqualificazione), onde dismettere il Matusa e dare al calcio cittadino una struttura più versatile, moderna e capace. I lavori di costruzione vennero avviati nel 1993, ma complici problematiche amministrative, ambientali e giudiziarie, nonché a causa del rendimento altalenante del Frosinone, si fermarono poco dopo l'erezione della sola tribuna centrale.
Lo stallo durò oltre due decenni. Occorse attendere il 2015, allorché la promozione del Frosinone in Serie A aprì la strada a un accordo tra club e amministrazione comunale per l'ultimazione della nuova arena, per un costo di circa 15 milioni di euro. Il Casaleno — ora divenuto stadio Benito Stirpe, in memoria del presidente del club ciociaro negli anni 1960 — ha potuto così essere cantierizzato in via definitiva[50].
Frattanto, al termine della stagione 2016-2017 il Matusa è stato chiuso e progressivamente demolito (ad eccezione della tribuna centrale, riadattata a spazio per eventi) per essere sostituito da un parco pubblico[51].
Centro di allenamento |
Dal settembre 2015 il Frosinone si allena presso la "Cittadella dello Sport", ubicata nel Comune di Ferentino, inaugurata il 20 gennaio 2016 alla presenza di Carlo Tavecchio, Giancarlo Abete e Andrea Abodi.[52] Per l'occasione fu disputato un match amichevole fra la Nazionale Italiana Under 17 e i pari età della Spagna, terminato 1-1.[53]
Il centro comprende un campo da calcio a 11 sintetico con una tribuna coperta da 2100 posti, dove giocano e si allenano le varie squadre del settore giovanile giallazzurro, un campo di calcio a 11 in erba naturale per gli allenamenti della prima squadra, un campo da calcio a 8, uno da calcio a 5, palestra e spogliatoi.[54]
Precedentemente gli allenamenti venivano svolti in gran parte presso l'incompiuto stadio Casaleno.[55][56][57]
Società |
Organigramma societario |
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Sponsor |
Di seguito i fornitori tecnici e gli sponsor ufficiali.[59][60]
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Settore giovanile |
Nel 2012, sotto la guida di Roberto Stellone, la squadra Berretti vince il campionato battendo 2-0 il Cuneo (reti di Paganini e Campagna).[62] L'Under-17 vince la Supercoppa nella stagione 2011-2012.[63]
Impegno nel sociale |
In seguito al terremoto dell'Aquila del 2009 il Frosinone ha devoluto gli incassi di quattro gare casalinghe e "adottando" il comune di Fossa[64]. In seguito al terremoto del Centro Italia del 2016 il Frosinone ha devoluto al comune di Amatrice l'intero incasso della vendita di maglie autografate dei giocatori giallazzurri usate in due partite.[65]
Il Frosinone nella cultura di massa |
La squadra ciociara viene nominata nella canzone del cantautore Rino Gaetano Mio fratello è figlio unico, pubblicata nel 1976: nella seconda strofa il cantante calabrese allude a un possibile trasferimento di Giorgio Chinaglia, famoso centravanti in forza alla Lazio, alla formazione giallazzurra, la quale all'epoca della pubblicazione del brano militava in Serie D.[66] Inoltre, Frosinone è il titolo di un singolo del cantautore latinense Calcutta, contenuto nell'album Mainstream. Nel testo il cantautore fa menzione alla promozione del sodalizio ciociaro in Serie A.[67]
Allenatori e presidenti |
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Calciatori |
Il Frosinone e le nazionali di calcio |
Al campionato d'Europa 2016 in Francia, ha partecipato – per la prima volta nella storia della competizione – un tesserato del club frusinate, l'albanese Arlind Ajeti.[68]
Palmarès |
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Statistiche e record |
Partecipazione ai campionati |
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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1° | Serie A | 2 | 2015-2016 | 2018-2019 | 2 |
2° | Serie B | 8 | 2006-2007 | 2017-2018 | 8 |
3° | Prima Divisione | 1 | 1934-1935 | 14 | |
Serie C | 6 | 1947-1948 | 1974-1975 | ||
Serie C1 | 4 | 1987-1988 | 2005-2006 | ||
Lega Pro Prima Divisione | 3 | 2011-2012 | 2013-2014 | ||
4° | Promozione | 4 | 1948-1949 | 1951-1952 | 37 |
IV Serie | 5 | 1952-1953 | 1956-1957 | ||
Campionato Interregionale - 1ª Cat. | 1 | 1957-1958 | |||
Campionato Interregionale | 1 | 1958-1959 | |||
Serie D | 10 | 1963-1964 | 1977-1978 | ||
Serie C2 | 16 | 1978-1979 | 2003-2004 | ||
5° | Serie D | 4 | 1979-1980 | 2000-2001 | 8 |
Campionato Interregionale | 2 | 1990-1991 | 1991-1992 | ||
Campionato Nazionale Dilettanti | 2 | 1992-1993 | 1993-1994 |
Statistiche di squadra |
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Statistiche individuali |
Il calciatore con più presenze nella storia del Frosinone è Marco Cari con 287 presenze, mentre il miglior marcatore di sempre è Daniel Ciofani con 70 gol.[69] Tra gli stranieri il record di gol è del brasiliano Éder, con 20 gol in una stagione e mezza, tra il gennaio 2008 e il giugno 2009.
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Tifoseria |
Storia |
Gli inizi del tifo organizzato a Frosinone si hanno a partire dai primi anni 1970, con la nascita dei Fedayn.[70] La curva del tifo organizzato era la Curva Sud. Nel 1979 nascono gli Heroes, il cui primo nome era The Heroes; dal 1982 si chiameranno con la denominazione attuale ovvero Heroes Korps. Nel 1986 prendono vita I Ragazzi della Sud, gruppo ufficialmente attivo per due anni, con uno striscione grande quanto il settore che li ospitava, allora il più grande della Serie C2, i cui componenti venivano tutti dal quartiere del Sacro Cuore. I Ragazzi della Sud, per l'eco delle loro imprese, vengono soprannominati gli “atalantini del Sud”. In quegli anni sorge anche uno dei primi gruppi ultras di sole ragazze, le Freak Sisters. Nel frattempo la tifoseria organizzata si sposta in Curva Nord sebbene, fino alla fine degli anni 1980, era consuetudine che una grossa fetta degli ultrà si "trasferisse" dalla curva Nord alla Sud durante l'intervallo delle partite.
A oggi la tifoseria è organizzata dal gruppo ultras "FRUSINATI", che si occupa da qualche anno della gestione della tifoseria nel suo insieme, organizzando striscioni, coreografie, cori, trasferte e tutte le tutte le attività connesse alla Curva Nord in genere. Tra gli altri gruppi ultras frusinati si ricordano anche gli Uber Alles, nati nel 1989, gli Alcool Trip, uno dei gruppi storici del settore distinti, e Vecchio Leone, Gruppo Sciacqua e Monelli e Ultras, questi unitisi poi dietro il nome di Ultras Frosinone e il gruppo Brigata '96 MSGC. In seguito all'arrivo della tessera del tifoso, il gruppo Uber Alles si sposta nei distinti accanto ai FRVSNA ed è protagonista della lotta contro tale provvedimento, tornando a occupare la propria posizione nel cuore della Nord solo al termine della stagione 2013-2014. Nel 2014 nasce infine il gruppo "Curva al Nord", che riunisce i tifosi ciociari sparsi per l'Italia per studio o per lavoro. Numerosi nel corso degli anni sono stati gli incidenti e gli scontri che hanno visto protagonista la tifoseria frusinate, in particolar modo negli anni 1980 con scontri a Siena e Potenza o in casa contro Latina, Campobasso e Reggina nonché in numerose altre circostanze, anche nei decenni successivi.
Gemellaggi e rivalità |
La tifoseria del Frosinone è gemellata esclusivamente, dal 1984, con i tifosi della Paganese[70][71], ma dal 1987 mantiene ottimi rapporti anche con quella del Messina[70]. Risalente al 2002 è l'amicizia con i tifosi sardi dell'Olbia[70], mentre nel 2012 nasce un bel rapporto di amicizia con i tifosi dell'Avellino[70].
In passato vi furono rapporti di amicizia anche con le tifoserie di Casertana e Cassino, poi diventati rivali. In particolare con la Casertana, la tifoseria frusinate ebbe dapprima una grossa rivalità che fu pian piano sanata e che portò addirittura a un gemellaggio tra le due tifoserie, durato alcuni anni e interrotto definitivamente nel 1996 assieme al gemellaggio con i cassinati[70], dopo la sconfitta del Frosinone a Benevento.
Per quanto riguarda le rivalità, la più accesa è senza dubbio quella contro gli odiati "cugini" pontini del Latina[70], rivalità che va ben oltre il calcio. Il Derby del Basso Lazio è molto sentito dalle due tifoserie e dalla due città ed è spesso sfociato in episodi di violenza i più gravi dei quali si registrarono nella seconda metà degli anni 1980.
Il primo derby si disputò nella stagione 1946-1947, nell'allora Prima Divisione. Per il Frosinone restano memorabili il derby del 1987, vinto tre a zero, che sancì ufficialmente la prima promozione dei ciociari in Serie C1 e la retrocessione dei cugini pontini, e quello del 25 aprile 2004, a Latina, quando il Frosinone vinse per uno a zero ottenendo proprio in quella sfida tre punti fondamentali per la nuova promozione in Serie C1. Da allora le strade delle due squadre si sono nettamente separate: mentre il Frosinone partecipava per cinque stagioni consecutive al campionato di Serie B, il Latina dopo una nuova retrocessione in Serie D era costretto al fallimento con ripartenza dall'Eccellenza. Dopo otto anni di assenza, il Derby del Basso Lazio è tornato nella stagione di Lega Pro Prima Divisione 2011-2012, per poi fare il proprio storico esordio anche in Serie B il 2 novembre 2014, con una netta vittoria per 1-4 del Frosinone ai danni del Latina.
Tra le rivalità più sentite ci sono anche quelle con le tifoserie della Reggina[70] (tifoseria gemellata con Latina e rivale dei messinesi, con la quale si verificarono gravi incidenti nel 1987), della Nocerina[70] (acerrima rivale della Paganese), del Sora[70] (altra squadra della Provincia di Frosinone), e più recentemente con quella del Foggia[70].
Ulteriori rivalità da menzionare sono quelle con le tifoserie di Benevento, Brindisi[70], Giulianova[70], e Martina[70] e, più recenti, quelle con le tifoserie di Bologna, Perugia, Pisa[70], Grosseto, Salernitana e Mantova[70].
Vecchie rivalità con Siena, Campobasso, Potenza e Monopoli, risalenti agli anni 1980, sono ormai "sopite".
Organico |
Rosa |
Rosa aggiornata al 31 gennaio 2019.
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Staff tecnico |
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Note |
^ https://www.frosinonecalcio.com/it/agibilita-definitiva-al-benito-stirpe-lavvocato-ceci-ringraziamo-tutte-le-istituzioni/
^ Renna Piergiorgio, Storia del Frosinone Calcio, Edizioni Multimedia, Frosinone, 1994
^ Matarrese indagato a Frosinone, Corriere della Sera, 3 marzo 1999. URL consultato il 17 agosto 2009 (archiviato il 6 ottobre 2014).
^ Corrado Zunino, Fideiussioni, l'ultimo fronte Facevano fallire i club nemici, su Repubblica.it, 31 ottobre 2003.
^ ab La presentazione della nuova società e del nuovo DG Enrico Graziani, robertomonforte.it, 23 giugno 2003.
^ La presentazione del nuovo allenatore Daniele Arrigoni, robertomonforte.it, 30 ottobre 2003.
^ La presentazione della squadra presso l'Hotel Ambasciatori di Fiuggi, robertomonforte.it, 2004.
^ Il Frosinone è in Serie C1!!, robertomonforte.it, 9 maggio 2004.
^ STELLE GIALLAZZURRE - Salvatore Bocchetti, la leggenda del Frosinone che fermò Pavel Nedved, in tuttofrosinone.com, 29 novembre 2016.
^ Serie B, Frosinone ko con Sassuolo 1-2, retrocede in Lega Pro, Blitz quotidiano, 21 maggio 2011. URL consultato il 2 giugno 2014.
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^ Comunicato ufficiale nº 51 del Direttorio Divisioni Superiori del 1º luglio 1937, Il Littoriale, 4 luglio 1937, p. 4, alla sezione "Cancellazioni dai ruoli federali" recita Bellator Frusino di Frosinone.
^ Frosinone Calcio – La Storia, frosinonecalcio.com. URL consultato il 19 novembre 2014.
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^ INAUGURATA LA “CITTÀ DELLO SPORT”, Frosinone Calcio, 20 gennaio 2016.
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^ Tullio Calzone, Stirpe: Frosinone, il nuovo stadio entro febbraio, Corriere dello Sport, 9 novembre 2016.
^ Domenica 4 gennaio 2004 : il Frosinone Calcio si allena sul nuovo terreno dello Stadio Casaleno, robertomonforte.it, 4 gennaio 2004.
^ Organigramma 2017/2018, su frosinonecalcio.com. URL consultato il 28 agosto 2017.
^ Magliette Frosinone, http://magliamatchworn.altervista.org/. URL consultato il 25 marzo 2016.
^ La Banca Popolare del Frusinate è il nuovo sponsor ufficiale del Frosinone Calcio, robertomonforte.it, 5 novembre 2005.
^ Dalla 5ª all'8ª giornata.
^ Storico a Monza: Frosinone Berretti Campione d'Italia, battuto Cuneo 2-0, in Frosinone24, 2 giugno 2012. URL consultato il 20 giugno 2018.
^ Frosinone Under 17 - Palmarès. URL consultato il 20 giugno 2018.
^ IL FROSINONE DONA AL COMUNE DI FOSSA UNA CASA IN LEGNO, su frosinonecalcio.com, 22 maggio 2009. URL consultato il 15 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2013).
^ I Love Amatrice, l'iniziativa del Frosinone Calcio, su ciociariaoggi.it, 26 agosto 2016.
^ Mio Fratello è Figlio Unico, su antiwarsongs.org. URL consultato il 23 gennaio 2016.
^ Frosinone - Calcutta, su http://www.rockol.it/. URL consultato il 26 agosto 2016.
^ Euro 2016 - Albania: per la prima volta nella storia un giocatore del Frosinone agli europei, su tuttofrosinone.com, 1º giugno 2016.
^ Contando solamente i gol nei campionati.
^ abcdefghijklmnop Rangers (approfondimento tifoseria Frosinone) - Serie B - 25º Anno - n. 199 - 3 aprile 2009 (PDF), Rangers.it, 3 aprile 2009. URL consultato il 2 giugno 2014.
^ Il mondo azzurrostellato a portata di click, su Paganese.net.
Bibliografia |
- Estella Aversa, Le porte della storia, la grande avventura del Frosinone Calcio, Roma, Eraclea, 2007.
- Amedeo Di Sora, C'era una volta un pallone… La storia del calcio frusinate dai primi anni del Novecento ad oggi raccontata da un cronista da stadio, Editrice Frusinate, 2004.
- Luca Lisi e Federico Rotondo, Immagini Emozioni… Un anno storico, Pomezia, Modulgraf srl, 2007.
- Piergiorgio Renna, Storia del Frosinone Calcio, Frosinone, Edizioni Multimedia, 1994.
- Piergiorgio Renna, La Quarta serie negli anni '50, Frosinone, Edizioni Multimedia, 2007.
- Piergiorgio Renna, Frosinone 1906/2006 – Serie B come Bellator, Frosinone, Edizioni Multimedia, 2007.
- Alessandro Vigliani, Sembra Impossibile, il romanzo sui tifosi del Frosinone Calcio, Frosinone, Pulp Edizioni, 2010.
Voci correlate |
- Frosinone
- Sport nel Lazio
Altri progetti |
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Collegamenti esterni |
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Frosinone Calcio, su LegaSerieA.it, Lega Nazionale Professionisti Serie A.
- (DE, EN, IT) Frosinone Calcio, su Transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
Frosinone Calcio Rosa aggiornata e schede calciatori su TuttoCalciatori.Net
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