Katharine Hepburn




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(EN)

«There are women and there are women - and then there is Kate. There are actresses and actresses - and then there is Hepburn.»


(IT)

«Ci sono donne e donne, poi c'è Kate. Ci sono attrici e attrici, poi c'è Hepburn.»


(Frank Capra[1])



Katharine Hepburn nel 1941

Statuetta dell'Oscar Oscar alla miglior attrice 1934
Statuetta dell'Oscar Oscar alla miglior attrice 1968
Statuetta dell'Oscar Oscar alla miglior attrice 1969
Statuetta dell'Oscar Oscar alla miglior attrice 1982



Katharine Houghton Hepburn (Hartford, 12 maggio 1907 – Old Saybrook, 29 giugno 2003) è stata un'attrice statunitense.


Nella sua carriera, durata più di settant'anni e in cui ha recitato in una vasta gamma di generi dalla Screwball comedy ai film drammatici, ha ricevuto dodici nomination al Premio Oscar come miglior attrice protagonista vincendone quattro. Nel 1999 l'American Film Institute, l'ha classificata al primo posto fra le più grandi star, ritenendola la più grande attrice statunitense di tutti i tempi.[2]


Cresciuta in Connecticut, Katharine Hepburn ha incominciato a recitare mentre studiava al Bryn Mawr College. Dopo quattro anni di teatro, le recensioni favorevoli del suo lavoro a Broadway la portarono all'attenzione di Hollywood. I suoi primi anni nel mondo del cinema vennero segnati dal successo, tanto da farle vincere il premio Oscar per il suo terzo film La gloria del mattino (1934), ma in seguito fu protagonista di una serie di film che fecero fiasco al botteghino, tanto che nel 1938 venne etichettata come «veleno per il botteghino». L'attrice ideò la propria rimonta, riscattando il suo contratto con la RKO Radio Pictures e comprando i diritti cinematografici di Scandalo a Filadelfia, che vendette a condizione di interpretare il ruolo della protagonista, che la consacrò nuovamente a Hollywood. Nel 1940 venne ingaggiata dalla Metro-Goldwyn-Mayer, dove lavorò a fianco di Spencer Tracy, suo partner cinematografico in nove film e segretamente compagno nella vita fuori dal set.


Nella seconda parte della sua carriera è apparsa regolarmente in produzioni teatrali shakespeariane e ha affrontato una serie di ruoli letterari. Ha vinto altri tre premi Oscar per le sue interpretazioni in Indovina chi viene a cena? (1968), Il leone d'inverno (1969) e Sul lago dorato (1981). Nel 1970 ha cominciato a comparire in film per la televisione, che divenne il centro della sua carriera in età avanzata. Nel 1976 la Hepburn vinse anche un Premio Emmy, sempre come miglior attrice protagonista per Amore tra le rovine, al fianco di Laurence Olivier. Ha abbandonato le scene nel 1994, all'età di 87 anni dopo aver recitato in Love Affair - Un grande amore. Dopo un periodo di inattività e cattiva salute, Katharine Hepburn è morta nel 2003 a 96 anni.


Oltre a quelli citati, tra i suoi film più famosi si ricordano: Febbre di vivere (1932), Piccole donne (1933), Susanna! (1938), La donna del giorno (1942), La costola di Adamo (1949), La Regina d'Africa (1951), Lui e lei (1952), Tempo d'estate (1955), Il mago della pioggia (1956), Improvvisamente l'estate scorsa (1959), Il lungo viaggio verso la notte (1962), La pazza di Chaillot (1969) e Le troiane (1971). Oltre ai quattro Oscar, la Hepburn ha vinto due premi BAFTA, un NYFCC Award, un David di Donatello, una Coppa Volpi a Venezia e un prix a Cannes.




Indice






  • 1 Vita e formazione


  • 2 Carriera


    • 2.1 Gli esordi a teatro


    • 2.2 I primi anni a Hollywood


    • 2.3 "Veleno per il botteghino"


    • 2.4 La rinascita


    • 2.5 Gli anni cinquanta


    • 2.6 Gli anni sessanta


    • 2.7 Gli ultimi anni


    • 2.8 Morte




  • 3 Vita privata


  • 4 Eredità


  • 5 Filmografia


  • 6 Teatrografia parziale


  • 7 Premi e candidature


    • 7.1 Altri riconoscimenti


    • 7.2 Curiosità




  • 8 Doppiatrici italiane


  • 9 Note


  • 10 Altri progetti


  • 11 Collegamenti esterni





Vita e formazione |


Katharine Hepburn nacque a Hartford, capitale del Connecticut, il 12 maggio 1907, seconda di sei fratelli. I suoi genitori furono Katherine Martha Houghton (1878-1951), nativa di Corning (New York), una femminista a capo dell'associazione statale delle suffragette, e Thomas Norval Hepburn (1879-1962), urologo, nato in Virginia e discendente di una famiglia inglese[3], strenuo assertore della profilassi pubblica e della necessità di informare la gente sui rischi delle malattie veneree, argomento del quale all'epoca nessuno parlava. La madre fu una suffragetta e sostenitrice della contraccezione, e fondatrice, con Margaret Sanger, di Planned Parenthood, associazione per la promozione dell'aborto e della maternità responsabile e pianificata. La stessa Katharine raccontava, nella sua autobiografia, di aver più volte, da bambina, aiutato la madre nella sua causa, partecipando a varie manifestazioni e distribuendo in giro palloncini con lo slogan "Il voto alle donne".




Katharine Hepburn nella foto dell'annuario al Bryn Mawr College (1928). Durante il college, decise di intraprendere la carriera recitativa.


La casa degli Hepburn era, quindi, un ambiente privo di argomenti-tabù, in cui si affrontavano serenamente davanti ai figli argomenti di carattere sociale, politico o sessuale. Nel corso della sua vita adulta, Katharine Hepburn avrebbe in più occasioni riconosciuto ai suoi genitori il merito di averla fatta crescere libera da pregiudizi, indipendente e con la curiosità di fare sempre nuove esperienze.


Avviata allo sport dal padre, Katharine si impegnò nel nuoto, nell'equitazione, nel golf e nel tennis, tra l'altro vincendo la medaglia di bronzo a una gara di pattinaggio artistico al Madison Square Garden di New York e raggiungendo le semifinali di un torneo giovanile femminile di golf del Connecticut. Il suo sport preferito però fu il nuoto: da ragazza aveva l'abitudine di tuffarsi nel freddo specchio di mare di fronte casa sua, e non perse l'abitudine di mantenersi in forma nuotando fino agli anni ottanta.


L'infanzia di Katharine Hepburn fu funestata da un episodio che ebbe conseguenze a lungo termine anche nella sua vita adulta: un giorno trovò il fratello Tom impiccato a una corda pendente da una trave. Sebbene le circostanze facessero pensare al suicidio, i genitori rigettarono questa ipotesi, ritenendo piuttosto che Tom fosse rimasto vittima di qualche esperimento condotto maldestramente e finito tragicamente. Indipendentemente dalla ragione della morte di suo fratello, Katharine cadde in depressione e vi rimase per lungo tempo. Evitò per molto tempo i ragazzi della sua età, e studiò a casa per parecchio tempo. Per molti anni usò come propria la data di nascita di Tom (8 novembre) e rivelò la vera data solo nella sua autobiografia Io (tit. or.: Me: Stories of my Life).


Nel 1924 ha guadagnato un posto al Bryn Mawr College. Ha frequentato l'istituto principalmente per soddisfare la madre, che aveva studiato lì, e ha ricordato l'esperienza con antipatia. Era la prima volta che tornava a scuola dopo diversi anni, ed era a disagio con i suoi compagni di classe. Ha lottato contro le regole scolastiche dell'università, venendo sospesa una volta perché aveva fumato in camera. Katharine Hepburn era portata per la recitazione, ma i ruoli nelle rappresentazioni del college erano subordinati ai risultati scolastici. Una volta migliorati i propri voti, ha incominciato a esibirsi regolarmente. Ha interpretato il ruolo di protagonista in una produzione di The Woman in the Moon nel suo anno da senior, e la risposta positiva ricevuta ha cementato i piani della Hepburn per perseguire nella carriera teatrale. Si è laureata in storia e filosofia, nel giugno 1928.


È del 1928 il matrimonio con l'uomo d'affari Ludlow Ogden Smith, al quale Katharine chiese di invertire il cognome per non doversi confondere con la cantante Kathe Smith. Tra alti e bassi il matrimonio andò avanti fino al 1934, anno del divorzio tra i due avvenuto in Messico e riformalizzato negli Stati Uniti nel 1942. Nonostante il fallimento del matrimonio, Katharine riconobbe sempre a suo marito il sostegno morale e finanziario datole durante i primi anni della sua carriera di attrice.



Carriera |



Gli esordi a teatro |


Il 1928 segnò anche l'esordio a Broadway nella commedia teatrale Night Hostess, dopo anni di apprendistato nei teatri di Baltimora. Fu poi chiamata a sostituire l'attrice protagonista di The Big Pond in scena al Great Neck di New York, licenziata a pochi giorni dalla prima teatrale. Katharine si trovò all'improvviso sulla scena e non diede una prova convincente, tanto che fu tolta dal cast e destinata a produzioni minori. Toccò poi alla stessa Hepburn venir licenziata poco prima di andare in scena con Art and Mrs. Bottle, ma siccome la produzione non trovò un'altra attrice disponibile, dovette riassumerla. Nel 1932 si fece però notare per la sua interpretazione di Antiope nel dramma The Warrior's Husband, una moderna rivisitazione di Lisistrata. La pièce ebbe recensioni favorevoli e di Katharine Hepburn si iniziò a parlare anche a Hollywood, non più solo a New York.



I primi anni a Hollywood |




Katharine Hepburn e David Manners in Febbre di vivere (1932).


Un agente di Hollywood, Leland Hayward vide una performance della Hepburn in The Warrior's Husband, e le chiese di fare un provino per la parte di Sydney Fairfield di Febbre di vivere, prossimo film della RKO Pictures. Il regista George Cukor rimase impressionato da quello che vide: «C'era questa strana creatura», ricordò, «diversa da qualsiasi cosa avessi mai sentito». Apprezzò particolarmente il modo in cui lei posò un bicchiere: «Ho pensato che ci fosse molto talento in quella azione». Per il ruolo, la Hepburn chiese 1.500 $ a settimana, una grande quantità di denaro per un'attrice sconosciuta. Cukor incoraggiò la casa di produzione ad accettare le sue richieste e firmarono con la giovane attrice un contratto a tempo determinato con una garanzia di tre settimane.


Katharine Hepburn arrivò in California nel luglio 1932, a 25 anni di età. Recitò in Febbre di vivere con John Barrymore, non mostrando alcun segno di soggezione. Anche se lottò per adattarsi alla natura della recitazione cinematografica, la Hepburn rimase affascinata dal settore fin dall'inizio. Il film fu un successo e l'attrice ricevette recensioni positive. Mordaunt Hall del The New York Times definì la performance «eccezionalmente buona» precisando che «la caratterizzazione della sig.na Hepburn è una delle più belle viste sul grande schermo». Dopo il successo di Febbre di vivere, la RKO firmò con l'attrice un contratto a lungo termine e il regista George Cukor strinse una duratura amicizia e un sodalizio professionale con lei (avrebbero girato altri nove film insieme).


Il secondo film della Hepburn fu La falena d'argento, la storia di un'aviatrice e la sua relazione con un uomo sposato. Non fu un successo commerciale, ma le recensioni sull'interpretazione dell'attrice furono positive. Regina Crewe scrisse sul New York Journal che, anche se i suoi manierismi erano irritanti, «costringono all'attenzione e affascinano il pubblico. È una personalità distinta, definita e positiva». Il terzo film della Hepburn la consacrò come una delle principali attrici di Hollywood: per la interpretazione dell'aspirante attrice Eva Lovelace, ruolo inizialmente destinato a Constance Bennett, ne La gloria del mattino vinse il suo primo Oscar alla migliore attrice. La Hepburn aveva visto il copione sulla scrivania del produttore Pandro S. Berman e convinta di essere nata per interpretare quella parte, insistette per ottenerla. L'attrice scelse di non partecipare alla cerimonia di premiazione degli Oscar, scelta che continuerà per tutta la durata della sua carriera, ma si entusiasmò della propria vittoria.




Katharine Hepburn come Jo March in Piccole donne, grande successo dell'epoca, per il quale vinse la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile.


Il suo successo proseguì con il ruolo di Jo March in un adattamento cinematografico di Piccole donne diretta dall'amico George Cukor. Il film fu un nuovo successo, uno dei più grandi dell'industria cinematografica fino a oggi, e Katharine Hepburn vinse la Coppa Volpi alla 2ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Piccole donne fu uno dei film preferiti dell'attrice e rimase sempre orgogliosa della propria performance, affermando in seguito: «Sfido chiunque a essere [una Jo] brava quanto me».


Entro la fine del 1933 Katharine Hepburn era un'attrice cinematografica rispettata, ma desiderava imporsi anche a Broadway. Jed Harris, uno dei produttori teatrali di maggior successo del 1920 e che stava attraversando una crisi di carriera, le propose di apparire nello spettacolo The Lake, che lei accettò di fare anche con un basso stipendio. Nel frattempo la RKO le chiese di recitare in Argento vivo. Il ruolo della Hepburn nel film era Trigger Hicks, una ragazza di montagna dai modi bruschi. Il film, ampiamente considerato uno dei suoi peggiori, fu un disastro al botteghino e l'attrice ricevette recensioni negative per l'interpretazione. La Hepburn mantenne una foto di Hicks nella sua camera da letto per tutta la sua vita come ammonimento per tenersi umile.[4]


L'anteprima di The Lake fu a Washington, dove ci fu una grande vendita di biglietti, ma la regia di Harris aveva eroso la fiducia della Hepburn, e lei lottò per avere ulteriori prove. Nonostante questo, Harris spostò lo spettacolo a New York senza fare ulteriori prove, andando in scena presso il Martin Beck Theatre il 26 dicembre 1933. La Hepburn fu sonoramente stroncata dalla critica newyorkese. La critica teatrale per il New Yorker dell'epoca, Dorothy Parker, scherzando scrisse la memorabile frase: «Katharine Hepburn è capace di recitare tutta la gamma delle emozioni dalla A alla B»


Già legata a un contratto di dieci settimane, l'attrice dovette sopportare l'imbarazzo del rapido calo delle vendite di biglietti al botteghino. Harris decise di spostare lo spettacolo a Chicago, dicendo all'attrice che l'unico interesse che aveva per lei era il denaro che gli poteva fruttare. La Hepburn rifiutò e pagò Harris 14.000 $ per chiudere la produzione. Più tardi definì Harris come «la persona più diabolica che abbia mai incontrato» e sostenne che questa esperienza le servì per insegnarle a prendere con maggiore responsabilità la propria carriera.



"Veleno per il botteghino" |




Katharine Hepburn interpreta Maria Stuart in Maria di Scozia. Fu uno di una serie di film infruttuosi che l'attrice fece verso la fine degli anni trenta.


Dopo il fallimento di Argento vivo e The Lake, la RKO la fece recitare in Amore tzigano di Richard Wallace, tratto da un romanzo vittoriano da James Barrie, nel tentativo di ripetere il successo di Piccole donne, ma il film fu un flop. Il dramma romantico Break of Hearts (1935), con Charles Boyer ebbe recensioni mediocri e fu un fallimento commerciale. Dopo tre film da dimenticare, la Hepburn tornò al successo con Primo amore di George Stevens, la storia di una ragazza che cerca di salire la scala sociale. La Hepburn amava il libro e fu ben felice del ruolo. Il film fu un successo, tra i favoriti dell'attrice, e dette alla Hepburn la sua seconda nomination agli Oscar. Ricevette il secondo maggior numero di voti dopo la vincitrice Bette Davis.


In seguito l'attrice recitò nel nuovo progetto di George Cukor, Il diavolo è femmina, che la fece lavorare per la prima volta in coppia con Cary Grant. Le furono tagliati corti i capelli poiché il suo personaggio si mascherava come un ragazzo per gran parte del film. Il film non piacque alla critica né al pubblico e lei lo definì «un fiasco completo».[5] Interpretò Maria Stuart nel film Maria di Scozia di John Ford, nonostante non fosse interessata granché al personaggio: «Non mi aveva mai interessato [...], la ritenevo fondamentalmente un'oca. Avrei preferito fare un film su Elisabetta».[6] Il film si rivelò un fiasco al botteghino, anche perché il regista non convinto del soggetto, se ne disinteressò.[7] Tuttavia la Hepburn ricorda nella sua autobiografia che fece il suo esordio alla regia, dirigendo una piccola parte del film.[8] Seguì Una donna si ribella di Mark Sandrich un dramma vittoriano in cui il personaggio della Hepburn sfidava le convenzioni sociali avendo un figlio fuori dal matrimonio: «un'antesignana del femminismo [...], che la Hepburn avrebbe interpretato per onorare le idee della propria madre» scrive Paolo Mereghetti.[9] Anche la successiva commedia Dolce inganno di George Stevens non ebbe successo, il che significava che aveva recitato in quattro film che si erano rivelati un flop dopo l'altro.


Oltre ai problemi dati da una serie di film impopolari, sorsero i problemi riguardanti l'atteggiamento della Hepburn. Ebbe un rapporto difficile con la stampa, con la quale a volte era rude e provocatoria. La Hepburn si divertiva a spiazzare ammiratori e giornalisti con risposte apparentemente senza senso, che avevano il solo scopo di mettere alla berlina la curiosità di conoscere i particolari della vita privata dei personaggi pubblici.[10]
Non rilasciava interviste e si negava alle richieste di autografi, il che le valse il soprannome di "Katharine l'arrogante". Il pubblico rimaneva sconcertato dal suo comportamento e dalle scelte di moda infantile, facendola diventare una figura largamente impopolare.


L'attrice sentendo il bisogno di lasciare Hollywood tornò sull'East Coast a recitare in un adattamento teatrale di Jane Eyre. Aveva un tour di successo, ma, incerta della sceneggiatura e non disposta a rischiare il fallimento dopo il disastro di The Lake, l'attrice decise di non prendere parte allo spettacolo a Broadway. Verso la fine del 1936, la Hepburn fu una delle tante attrici che gareggiò per il ruolo di Rossella O'Hara in Via col vento, ma il produttore David O. Selznick si rifiutò di offrirle la parte, perché disse che non aveva sex appeal e perché non riusciva a vedere lei e Rhett Butler inseguirsi per dodici anni.




Katharine Hepburn e Cary Grant in una foto pubblicitaria di Susanna!. Il film al rilascio fu un insuccesso, ma adesso è considerato un classico della commedia.


Nel 1937 uscì al cinema Palcoscenico di Gregory La Cava, in cui Katharine Hepburn recitava a fianco di Ginger Rogers, in un ruolo che rispecchiava la sua vita, quella di una ragazza dell'alta società con l'intenzione di diventare attrice. La Hepburn fu elogiata per la sua interpretazione nelle prime anteprime del film[11], che fu candidato come miglior film ai premi Oscar 1938, ma che non fu il successo al botteghino che la RKO aveva sperato. Gli esperti del settore incolparono la Hepburn per il piccolo profitto, ma lo studio continuò a impegnarsi per far risorgere la sua popolarità.


Fu lanciata nella screwball comedy Susanna! di Howard Hawks insieme con Cary Grant e un famoso leopardo addomesticato. La Hepburn si impegnò molto e si fece consigliare sui tempi comici dalla sua costar Walter Catlett. Il film fu acclamato dalla critica, ma risultò comunque infruttuoso al botteghino. Visto che sia il genere di film sia Grant erano molto popolari in quel momento, il biografo A. Scott Berg ritiene che la colpa del flop fosse il rifiuto degli spettatori per l'attrice.


Dopo l'uscita di Susanna!, la Hepburn fu inclusa in un elenco di attori considerati "Veleno per il botteghino". La sua reputazione era al ribasso e quando l'attrice si vide proporre dalla RKO un B-movie di scarse prospettive, rifiutò il ruolo, scegliendo invece di comprarsi il suo contratto di 75.000 dollari. Molti attori avevano paura di lasciare la stabilità dello Studio System, ma data la sua ricchezza personale, la Hepburn poteva permettersi di essere indipendente. Nel 1938 girò Incantesimo, prodotto dalla Columbia Pictures, per la terza volta al fianco di Cary Grant. La commedia fu ben accolto dalla critica, ma non riuscì a richiamare molto pubblico. La sceneggiatura successiva offerta alla Hepburn era annessa a uno stipendio di 10.000 dollari, meno di quanto avesse ricevuto all'inizio della sua carriera cinematografica. Riflettendo su questo cambiamento di sorte, Andrew Britton scrive su Katharine Hepburn: «Nessun'altra stella è emersa con maggiore rapidità o con acclamazione più estatica. Nessun'altra stella è diventata così impopolare in maniera così rapida per tanto tempo».



La rinascita |




Katharine Hepburn e James Stewart in Scandalo a Filadelfia. L'attrice disse a proposito: «Ho dato la vita e mi ha dato indietro la mia carriera».


A seguito di questo declino della sua carriera, la Hepburn si adoperò per avere una rimonta. Lasciò Hollywood per cercare un progetto a teatro e firmò per recitare nella nuova commedia di Philip Barry, Scandalo a Filadelfia. Nello spettacolo interpretava il personaggio di Tracy Lord, una miscela di umorismo, aggressività, nervosismo e vulnerabilità. Howard Hughes, partner della Hepburn all'epoca, intuendo che la commedia potesse essere il suo biglietto per tornare fra le stelle di Hollywood le comprò i diritti cinematografici prima ancora dell'esordio sul palco. La prima tournée di Scandalo a Filadelfia negli Stati Uniti ebbe recensioni positive, anche alla rappresentazione del teatro Shubert di New York, 29 marzo 1939. Fu un grande successo sia a livello critico sia finanziariamente e si ebbe anche un secondo tour di successo.


Molte delle più importanti case di produzione cinematografiche avvicinarono la Hepburn per produrre la versione cinematografica della commedia di Barry. Alla fine scelse di vendere i diritti alla Metro-Goldwyn-Mayer (MGM) a varie condizioni: interpretare la protagonista, scegliere il regista (la scelta cadde su George Cukor) e i coprotagonisti (scelse Clark Gable e Spencer Tracy ma erano entrambi non disponibili). Louis B. Mayer le promise James Stewart e 150.000 $ per chiunque altro avesse voluto. L'attrice scelse il suo amico Cary Grant.


Berg, biografo della Hepburn, descrive come il personaggio di Tracy sia stato realizzato perché il pubblico «ridesse di lei, ma che in ultima analisi, simpatizzasse con lei» e che la Hepburn ha sentito fondamentale per "ricreare" la sua immagine pubblica. Scandalo a Filadelfia è stato uno dei più grandi successi del 1940 e fu il film con il quale il pubblico cambiò atteggiamento nei confronti di Katharine Hepburn e ne decretò il successo per gli anni a venire, Le recensioni dell'epoca dichiararono: «Torniamo indietro Katie, tutto è perdonato», il Variety: «È il film di Katharine Hepburn [...] la storia senza di lei è quasi inconcepibile». La Hepburn fu candidata al terzo premio Oscar alla miglior attrice e vinse il New York Film Critics Circle Award alla miglior attrice protagonista.




Tracy e Hepburn in La donna del giorno (1942).


Al film che seguì, La donna del giorno (Woman Of The Year, 1942, George Stevens), è legato l'episodio che segnò una svolta nella vita sentimentale di Katharine Hepburn. Un anno prima il regista e produttore Joseph Mankiewicz le aveva presentato l'attore Spencer Tracy, che avrebbe dovuto recitare con lei sul set; l'attrice, che quel giorno indossava tacchi alti, lo salutò dicendogli: «Temo di essere troppo alta per lei, signor Tracy…». Mankiewicz intervenne dicendo: «Non preoccuparti, ti accorcia lui». Fu l'inizio di una lunga relazione professionale e personale: essi duettarono (e spesso duellarono) sia sulla scena sia nella vita fino al 1967, anno della morte di lui. Un connubio singolare, la Hepburn atea dichiarata e Tracy che, nonostante tale relazione, non divorziò mai dalla legittima consorte perché cattolico.




Katharine Hepburn e Spencer Tracy in La costola di Adamo


Nel 2003, come epitaffio, il Daily Telegraph scrisse: «Katharine e Spencer erano tanto più seducenti quanto più le loro schermaglie verbali erano affilate. Difficile dire se essi trovassero più soddisfazione l'una nell'altro o nella battaglia»
Comunque sia, la coppia non convisse mai e condusse vita discreta, perché il pubblico non avrebbe apprezzato una relazione extraconiugale da parte dello sposato Tracy. Furono nove i film in cui i due apparvero da co-protagonisti, tra cui La costola di Adamo e Indovina chi viene a cena? , l'ultimo film di Spencer Tracy.


Spencer Tracy non fu l'unico personaggio pubblico con il quale Katharine Hepburn ebbe una relazione. Degli anni trenta è una difficile storia con il miliardario e aspirante aviatore Howard Hughes, la cui vita (e la cui relazione sentimentale con l'attrice) sarebbero state messe in scena nel film The Aviator (2004)[12]; qui viene interpretata da Cate Blanchett che per il ruolo ha ricevuto un Oscar alla miglior attrice non protagonista. Ebbe anche una breve storia con John Ford, benché tutti siano concordi nell'affermare che l'unica vera storia d'amore sia stata quella con lo stesso Tracy.[13]



Gli anni cinquanta |




Katharine Hepburn e Humphrey Bogart in La regina d'Africa (1951)


Gli anni cinquanta videro Katharine Hepburn cimentarsi in una serie di sfide professionali e allungare ulteriormente la sua carriera, a un'età in cui la maggior parte delle altre attrici cominciava a ritirarsi. Il biografo dell'attrice Scott A. Berg definisce il decennio come «il cuore del suo vasto patrimonio» e il periodo in cui si è veramente messa in luce.[14] Nel gennaio del 1950, la Hepburn si avventurò nell'interpretazione di ruoli shakespeariani, portando sulle scene la Rosalinda da Come vi piace. Sperava di dimostrare che poteva interpretare anche ruoli di materiale d'alto calibro e disse che era «meglio cercare qualcosa di difficile e di possibile insuccesso piuttosto che puntare sempre sul sicuro».[15] Lo spettacolo andò in scena al Cort Theatre a New York per un vasto pubblico e ci fu un quasi tutto esaurito per i successivi 148 spettacoli. La produzione andò poi in tournée. Le recensioni sulla Hepburn furono variegate, ma si fece notare come l'unica star hollywoodiana a recitare materiale di alto calibro sul palco teatrale.


Un'altra interpretazione famosa, con la quale l'attrice si guadagnò una delle sue dodici nomination, fu La regina d'Africa di John Huston: suo partner sul set fu Humphrey Bogart, altro fascinoso attore, nella parte di un capitano tanto coraggioso quanto alcolista, convinto da una missionaria zitella interpretata dalla Hepburn ad attaccare con la sua barca una nave tedesca. Le riprese del film furono laboriose e costellate di problemi, la Hepburn (come numerosi altri componenti della troupe) si ammalò di dissenteria sul set africano, inconveniente che la svuotò di energie per mesi: in realtà - a dispetto del fatto di essere figlia di un urologo - bevve acqua del posto (nonostante le scorte giungessero in bottiglie sigillate). Gli unici a restare indenni furono gli stessi Bogart e Huston, entrambi forti bevitori di alcolici. A questo episodio e all'intera avventurosa lavorazione del film, la Hepburn dedicò un libro intitolato The Making of The African Queen: Or, How I Went to Africa With Bogart, Bacall and Huston and Almost Lost My Mind (1984), il cui successo fece di lei un'autrice di best seller a 77 anni.


Distribuito alla fine del 1951, il film fu un successo di pubblico e critica e fece guadagnare alla Hepburn la sua quinta candidatura come miglior attrice protagonista ai premi Oscar 1952. Fu il primo film di successo che aveva fatto senza avere Spencer Tracy come coprotagonista dai tempi di Scandalo a Filadelfia un decennio prima, e ciò dimostrò che poteva avere successo anche senza di lui e che aveva completamente ristabilito la sua popolarità.


A fianco di Tracy, la Hepburn recitò nella commedia a sfondo sportivo Lui e lei di George Cukor. Il film fu scritto appositamente per la coppia di attori da Kanin e Gordon. Kanin descrisse l'amore per gli sport della Hepburn come la sua ispirazione per il film. Lui e lei fu uno dei film più popolari e acclamati della squadra e fu anche il preferito della Hepburn dei nove film girati con Tracy. La performance le portò una candidatura al Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale.


Nell'estate del 1952, la Hepburn apparve nel West End di Londra per un spettacolo La miliardaria di George Bernard Shaw in replica per dieci settimane. I suoi genitori le avevano letto Shaw da bambina, il che rese lo spettacolo un'esperienza speciale per l'attrice. Due anni di intenso lavoro l'avevano lasciata esausta e la sua amica Constance Collier scrisse che la Hepburn era «su sull'orlo di una crisi di nervi». Apprezzata, La miliardaria fu portata a Broadway. Nel mese di ottobre 1952 fu messa in scena al Teatro Shubert, dove nonostante una risposta critica tiepida lo spettacolo fu sold out per dieci settimane. L'attrice successivamente cercò di ottenere l'adattamento cinematografico del testo teatrale: il copione venne scritto da Preston Sturges e lei stessa si offrì di pagare il regista e di lavorare senza compenso, ma nessuno studio di produzione approvò il progetto. In seguito, l'attrice indicò questa come la più grande delusione della sua carriera.




Katharine Hepburn in Tempo d'estate (1955). Il personaggio di Jane Hudson fu uno dei suoi più popolari ruoli da "zitella" degli anni cinquanta.




Katharine Hepburn con Rossano Brazzi in Tempo d'estate.


Lui e lei fu l'ultimo film previsto dal contratto della Hepburn con la MGM, rendendola libera di scegliere i propri progetti. Trascorse due anni a riposarsi e a viaggiare, per poi impegnarsi nel film romantico Tempo d'estate di David Lean. Il film venne girato a Venezia, raccontava la storia d'amore di una zitella interpretata dalla Hepburn. Disse che era stata «un'esperienza affascinante» lavorare con Lean.[16] Su sua insistenza, la Hepburn eseguì una scena in cui doveva cadere in un canale e in seguito a ciò sviluppò un'infezione cronica agli occhi. Il ruolo le fece guadagnare un'altra nomination agli Oscar ed è citato come uno dei suoi migliori lavori. David Lean in seguito disse che quello era il preferito tra i film che aveva girato e la Hepburn era la sua attrice preferita.


L'anno seguente, la Hepburn trascorse sei mesi in tour in Australia con la compagnia teatrale Old Vic, interpretatndo Porzia in Il mercante di Venezia, Caterina ne La bisbetica domata, e Isabella ne Misura per misura. Il tour ebbe successo e l'attrice fu applaudita per il suo lavoro.


La Hepburn ricevette un'altra candidatura all'Oscar per il secondo anno consecutivo per Il mago della pioggia. Anche in questo caso interpretò una donna sola che grazie al personaggio interpretato da Burt Lancaster riscopre l'amore, ed emerse che l'attrice aveva trovato una particolare bravura nelle interpretazioni di "zitelle alla ricerca d'amore", apprezzate da pubblico e critica. Hepburn affermò che «[nei ruoli di] Lizzie Curry [de Il mago della pioggia], Jane Hudson [di Tempo d'estate] e Rosie Sayer [de La regina d'Africa] - Interpretavo me stessa. Non è stato difficile per me impersonare queste donne, perché sono la zia nubile».[17] Meno successo quell'anno le venne da La sottana di ferro con Bob Hope, una rielaborazione della commedia Ninotchka. Hepburn ha recitato la parte di un pilota sovietico dal cuore di ghiaccio, una performance che Bosley Crowther definì «orribile».[18] Fu un fallimento commerciale e di critica e la Hepburn lo considerò il peggior film sul suo curriculum.


Tracy e la Hepburn tornarono insieme sullo schermo per la commedia d'ufficio La segretaria quasi privata. Berg fa notare che il film era come un ibrido tra i loro precedenti successi delle commedia sentimentali e il nuovo personaggio da zitella interpretato dall'attrice,[19] ma fu un insuccesso al botteghino. Quell'estate, Hepburn tornò a recitare Shakespeare a teatro. Apparendo a Stratford, nel Connecticut, all'American Shakespeare Theatre, dove reinterpretò la sua Porzia de Il Mercante di Venezia e portò sulle scene Beatrice di Molto rumore per nulla. Gli spettacoli furono accolti positivamente.



Gli anni sessanta |




Katharine Hepburn in Improvvisamente l'estate scorsa (1959).


Dopo due anni di distanza dallo schermo, la Hepburn recitò nell'adattamento cinematografico della controversa piece teatrale di Tennessee Williams Improvvisamente l'estate scorsa con Elizabeth Taylor e Montgomery Clift. Il film fu girato a Londra e fu una «esperienza completamente infelice» per la Hepburn. Si scontrò varie volte con il regista Joseph L. Mankiewicz durante le riprese: il tutto culminò con un suo sputo in faccia all'uomo.


Il film fu un successo e la sua interpretazione della raccapricciante zia Violet Venable le procurò la sua ottava nomination all'Oscar. Williams era soddisfatto della prestazione dell'attrice: «Kate è l'attrice da sogno di un drammaturgo» ammirando come riuscisse a rendere al meglio i dialoghi. Il drammaturgo scrisse per lei la piece teatrale La notte dell'iguana, ma l'attrice, anche se lusingata, sentì di essere fuori parte e la rifiutò (il ruolo fu poi interpretato da Bette Davis).


Hepburn tornò a Stratford nell'estate del 1960 per interpretare Viola ne La dodicesima notte e Cleopatra in Antonio e Cleopatra. Il New York Post della sua Cleopatra disse che «[la] Hepburn offre una prestazione altamente versatile [...] per i suoi famosi manierismi sempre affascinanti da guardare». La stessa Hepburn era orgogliosa del ruolo. Il suo repertorio migliorò ulteriormente quando apparve nella versione cinematografica di Sidney Lumet della piece di Eugene O'Neill: Il lungo viaggio verso la notte.


Fu una produzione a basso budget e lavorò per un decimo del suo stipendio stabilito, tuttavia lo definì «una commedia molto bella e il personaggio della madre è tracciato con una tale sensibilità che interpretarlo è veramente una cosa che ispira. [...] Bastava riflettere, concentrarsi e leggere le battute».[20] Pensò pure che la sua performance nel film fosse la migliore della sua carriera. Per questa interpretazione guadagnò un'altra nomination agli Oscar e vinse il Prix d'interprétation féminine al 15º Festival di Cannes.


A seguito del completamento de Il lungo viaggio verso la notte, la Hepburn prese una pausa dalla carriera per prendersi la cura di Spencer Tracy. Non lavorò più fino al 1967, per le riprese di Indovina chi viene a cena?, il suo nono film con Tracy. Il film tratta con tono divertito il tema dell'integrazione razziale e nell'occasione, la Hepburn recitò sulla scena il ruolo della madre di Katharine Houghton, della quale era, nella vita reale, la zia. In quel periodo Tracy era gravemente malato al cuore e la Houghton ricordò in seguito che la zia era «estremamente tesa» durante la riprese del film: Tracy infatti morì di infarto 17 giorni dopo la ripresa della sua ultima scena.




Katharine Hepburn in Indovina chi viene a cena? (1967), per il quale vinse il suo secondo premio Oscar.


Il film fu un trionfale ritorno sulle scene per Katharine Hepburn e fu un grande successo per la sua immagine. Per questa interpretazione vinse il suo secondo premio Oscar alla miglior attrice, 34 anni dopo aver vinto la prima volta. L'attrice ha sempre pensato che le sia stata attribuita la vittoria anche per onorare Tracy.[21]




Katharine Hepburn insieme a Peter O'Toole in Il leone d'inverno.


L'attrice tornò rapidamente a recitare dopo la morte di Tracy, come un rimedio contro il dolore. Ricevette numerosi script e scelse di interpretare la regina Eleonora d'Aquitania in Il leone d'inverno, un ruolo che definì «affascinante» e per la quale si documentò molto per la preparazione del personaggio. Le riprese ebbero luogo all'Abbazia di Montmajour nella Francia meridionale, un'esperienza che la divertì molto al fianco del suo collega Peter O'Toole. John Russell Taylor su The Times scrisse che la parte di Eleanor era «la performance della sua carriera» e che aveva dimostrato che era tuttora in «crescita» e «[un']attrice ancora sorprendente».


Il film fu candidato in tutte le principali categorie ai Premi Oscar 1969, e per il secondo anno consecutivo la Hepburn vinse l'Oscar per la migliore attrice (ex aequo con Barbra Streisand per Funny Girl). Per questa interpretazione, in combinazione con la sua performance in Indovina chi viene a cena?, ricevette anche il primo premio BAFTA alla migliore attrice protagonista da parte della British Film Academy. La successiva apparizione della Hepburn ne La pazza di Chaillot (1969), che girò a Nizza subito dopo aver completato Il leone d'inverno, fu accolto freddamente da critica e pubblico, e le recensioni definivano la Hepburn fuori parte.


Dal dicembre 1969 all'agosto 1970 la Hepburn recitò nel musical di Broadway Coco, basato sulla vita di Coco Chanel. Ammise che prima di partecipare allo spettacolo, non era mai andata a vedere un musical teatrale. Non essendo una grande cantante, l'attrice prese lezioni di canto sei volte a settimana, in preparazione per lo spettacolo. Era nervosa a ogni esibizione e ricordò di essersi domandata spesso "cosa diavolo ci facessi lì." Le recensioni furono mediocri, ma l'interpretazione della Hepburn fu elogiata e lo spettacolo risultò popolare. In seguito riferì che con Coco le sembrò per la prima volta che il pubblico non fosse contro di lei, ma che in realtà sembrava amarla. Per il suo lavoro fu candidata a un Tony Award alla miglior attrice protagonista in un musical.



Gli ultimi anni |


Non mancò, tra l'altro, una parte in un western vecchio stile, Torna "El Grinta" (Rooster Cogburn, 1975, Stuart Millar), nel ruolo di una missionaria quacchera che riesce a ingentilire perfino un rude cowboy come John Wayne.


Nel 1976 arrivò anche un Premio Emmy, come miglior attrice protagonista in un film per la televisione, Amore tra le rovine (Love Among the Ruins, 1975, George Cukor), interpretato insieme a Sir Laurence Olivier.




Katharine Hepburn con Henry Fonda in Sul lago dorato.


Durante un periodo di riposo durato due anni, vide uno spettacolo a Broadway intitolato Sul lago dorato e rimase colpita dalla raffigurazione di una coppia di coniugi anziani che deve far fronte alle difficoltà della vecchiaia. Jane Fonda aveva acquistato i diritti cinematografici per suo padre, l'attore Henry Fonda, e la Hepburn cercò di ottenere il ruolo della coprotagonista, l'eccentrica Ethel Thayer. Sul lago dorato di Mark Rydell fu un successo commerciale, il secondo film campione di incassi del 1981.[22] Metteva in luce l'energia dell'attrice settantaquattrenne che nel film si tuffava completamente vestita nel lago Squam e che dava pure una vivace performance di canto. Il film le fece vincere un secondo premio BAFTA e il quarto Oscar alla miglior attrice, facendole diventare l'attrice più premiata dall'Academy. Homer Dickens, nel suo libro sulla Hepburn, fa notare che venne ampiamente considerato una vittoria sentimentale: «un omaggio alla sua carriera duratura».[23]


Sempre attiva nel sociale, Katharine Hepburn sostenne molte cause civili, principalmente quella sulla pianificazione familiare. Nel 1985 ricevette l'Humanist Arts Award dalle mani del suo amico, e presidente onorario dell'Associazione Umanista Americana, il filantropo Corliss Lamont.



Morte |


Morì il 29 giugno 2003 all'età di 96 anni, a Old Saybrook nella casa di famiglia. Nel rispetto delle sue volontà non ricevette funerali religiosi. In suo onore vennero però oscurate per un'ora tutte le luci di Broadway, a ricordo della sua intensa attività teatrale. Nel 2004, come indicato nel suo testamento, i suoi effetti personali vennero messi all'asta da Sotheby's a New York. Tra di essi, fotografie e un busto di Spencer Tracy, da lei personalmente scolpito, e alcuni dipinti a olio. Il ricavato della vendita, diversi milioni di dollari, fu devoluto a parenti e amici.



Vita privata |


Oltre al collega e compagno di una vita Spencer Tracy, la Hepburn ha avuto anche relazioni sentimentali con Leland Hayward, Howard Hughes e John Ford.


Margaret "Peg" Perry è stata l'ultima sorella di Katharine, morta il 13 febbraio 2006, all'età di 85 anni. Perry è stata una bibliotecaria a Canton, Connecticut. Robert Hepburn, l'ultimo fratello di Katharine, è morto il 26 novembre 2007. Robert è stato un medico che ha seguito le orme del padre, il dottor Thomas Hepburn. Egli è stato il capo del dipartimento di urologia all'Hartford Hospital per più di 30 anni.


Katharine ha affermato che, pur condividendo i principi cristiani, non credeva nella religione o nell'aldilà. Il nonno paterno, Sewell Snowden Hepburn, era un pastore episcopale, ma sul tema della religione, dichiarò a un giornalista nell'ottobre del 1991, che:






«Io sono atea e basta. Credo che non ci sia niente da sapere, l'unica cosa che dovremmo fare è essere gentili gli uni con gli altri e fare quello che possiamo per altre persone.»




Eredità |


Per onorare la Hepburn, è stato costruito un teatro a Old Saybrook, in Connecticut (Katharine Hepburn visse e morì a Old Saybrook). Nell'ottobre 2007, la città di Old Saybrook ha ricevuto un assegno di 200.000 dollari da parte della Commissione del Connecticut per la cultura e il turismo, per il restauro di questo teatro, per un totale di un milione di dollari ricevuto in sovvenzioni per il progetto. Durante la primavera del 2009, il Katharine Hepburn Cultural Arts Center e il teatro sono stati aperti.


L'8 e il 9 settembre 2006, il Bryn Mawr College e l'Alma Mater Hepburn hanno aperto lo Houghton Katharine Hepburn Center, dedicato sia all'attrice che a sua madre. Alla celebrazione d'apertura erano presenti Lauren Bacall e Blythe Danner.


Katharine Hepburn ha prestato il suo nome ad alcune cause politiche e sociali, in particolare per la pianificazione familiare. Nel 1985 ha ricevuto il "Premio Arte Umanista della Humanist Association", presentato dal suo amico Corliss Lamont.


Per celebrare il 100º anniversario della sua nascita, nel maggio 2007, il canale via cavo Turner Classic Movies ha dedicato una settimana di trasmissione serale ai suoi film e ai documentari sulla sua vita.



Filmografia |




  • Febbre di vivere (A Bill of Divorcement), regia di George Cukor (1932)


  • La falena d'argento (Christopher Strong), regia di Dorothy Arzner (1933)


  • La gloria del mattino (Morning Glory), regia di Lowell Sherman (1933)


  • Piccole donne (Little Women), regia di George Cukor (1933)


  • Argento vivo (Spitfire), regia di John Cromwell (1934)


  • Amore tzigano (The Little Minister), regia di Richard Wallace (1934)


  • Quando si ama (Break of Hearts), regia di Philip Moeller (1935)


  • Primo amore (Alice Adams), regia di George Stevens (1935)


  • Il diavolo è femmina (Sylvia Scarlett), regia di George Cukor (1935)


  • Maria di Scozia (Mary of Scotland), regia di John Ford (1936)


  • Una donna si ribella (A Woman Rebels), regia di Mark Sandrich (1936)


  • Dolce inganno (Quality Street), regia di George Stevens (1937)


  • Palcoscenico (Stage Door), regia di Gregory La Cava (1937)


  • Susanna! (Bringing Up Baby), regia di Howard Hawks (1938)


  • Incantesimo (Holiday), regia di George Cukor (1938)


  • Scandalo a Filadelfia (The Philadelphia Story), regia di George Cukor (1940)


  • La donna del giorno (Woman of the Year) regia di George Stevens (1942)


  • Prigioniera di un segreto (Keeper of the Flame), regia di George Cukor (1942)


  • La taverna delle stelle (Stage Door Canteen), regia di Frank Borzage (1943)


  • La stirpe del drago (Dragon Seed), regia di Harold Bucquet e Jack Conway (1944)


  • Senza amore (Without Love), regia di Harold S. Bucquet (1945)


  • Tragico segreto (Undercurrent), regia di Vincente Minnelli (1946)


  • Il mare d'erba (The Sea of Grass), regia di Elia Kazan (1947)


  • Canto d'amore (Song of Love), regia di Clarence Brown (1947)


  • Lo stato dell'Unione (State of the Union), regia di Frank Capra (1948)


  • La costola di Adamo (The Adam's Rib), regia di George Cukor (1949)


  • La regina d'Africa (The African Queen), regia di John Huston (1951)


  • Lui e lei (Pat and Mike), regia di George Cukor (1952)


  • Tempo d'estate (Summertime), regia di David Lean (1955)


  • Il mago della pioggia (The Rainmaker), regia di Anthony Mann (1956)


  • La sottana di ferro (The Iron Petticoat), regia di Ralph Thomas (1956)


  • La segretaria quasi privata (Desk Set), regia di Walter Lang (1957)


  • Improvvisamente l'estate scorsa (Suddenly Last Summer), regia di Joseph L. Mankiewicz (1959)


  • Il lungo viaggio verso la notte (A Long Day's Journey into Night), regia di Sidney Lumet (1962)


  • Indovina chi viene a cena? (Guess Who's Coming to Dinner), regia di Stanley Kramer (1967)


  • Il leone d'inverno (The Lion in Winter), regia di Anthony Harvey (1968)


  • La pazza di Chaillot (The Madwoman of Chaillot), regia di Bryan Forbes e John Huston (1969)


  • Le troiane (The Trojan Women), regia di Michael Cacoyannis (1971)


  • Un equilibrio delicato (A Delicate Balance), regia di Tony Richardson (1973)


  • Torna "El Grinta" (Rooster Cogburn), regia di Stuart Millar (1975)


  • Amore tra le rovine (Love Among Ruins), regia di George Cukor (1975) - film TV


  • Olly, Olly, Oxen Free, regia di Richard Colla (1978)


  • Il grano è verde (The Corn Is Green), regia di George Cukor (1979)


  • Sul lago dorato (On Golden Pond), regia di Mark Rydell (1981)


  • Agenzia omicidi (The Ultimate Solution of Grace Quigley), regia di Anthony Harvey (1984)


  • Love Affair - Un grande amore (Love Affair), regia di Glenn Gordon Caron (1994)



Teatrografia parziale |




La strada a Los Angeles dedicata a Katharine Hepburn.




  • These Days (1928)


  • Art and Mrs. Bottle (1930)


  • La disfatta delle amazzoni (1932)


  • The Lake (1933)


  • The Philadelphia Story (1939)


  • Without Love (1942)


  • Come vi piace 1950)


  • The Millionairess (1952)


  • Coco (1969)


  • A Matter of Gravity (1976)


  • The West Side Waltz (1981)



Premi e candidature |



  • Premio Oscar


    • 1934 - Miglior attrice protagonista per La gloria del mattino


    • 1936 - Candidatura come miglior attrice protagonista per Primo amore


    • 1941 - Candidatura come miglior attrice protagonista per Scandalo a Filadelfia


    • 1943 - Candidatura come miglior attrice protagonista per La donna del giorno


    • 1952 - Candidatura come miglior attrice protagonista per La regina d'Africa


    • 1956 - Candidatura come miglior attrice protagonista per Tempo d'estate


    • 1957 - Candidatura come miglior attrice protagonista per Il mago della pioggia


    • 1960 - Candidatura come miglior attrice protagonista per Improvvisamente l'estate scorsa


    • 1963 - Candidatura come miglior attrice protagonista per Il lungo viaggio verso la notte


    • 1968 - Miglior attrice protagonista per Indovina chi viene a cena?


    • 1969 - Miglior attrice protagonista per Il leone d'inverno


    • 1982 - Miglior attrice protagonista per Sul lago dorato





  • Golden Globe


    • 1953: Candidatura come Miglior attrice in un film commedia o musicale per Lui e lei


    • 1957: Candidatura come Miglior attrice in un film drammatico per Il mago della pioggia


    • 1960: Candidatura come Miglior attrice in un film drammatico per Improvvisamente l'estate scorsa


    • 1963: Candidatura come Miglior attrice in un film drammatico per Il lungo viaggio verso la notte


    • 1968: Candidatura come Miglior attrice in un film drammatico per Indovina chi viene a cena?


    • 1969: Candidatura come Miglior attrice in un film drammatico per Il leone d'inverno


    • 1982: Candidatura come Miglior attrice in un film drammatico per Sul lago dorato


    • 1993: Candidatura come Miglior attrice in una mini-serie o film per la televisione per The Man Upstairs




  • Screen Actors Guild Awards


    • 1980: Premio alla Carriera


    • 1995: Candidatura come Migliore attrice in una miniserie o film per la televisione per One Christmas




  • BAFTA Award


    • 1953: Candidatura come Miglior attrice straniera per La regina d'Africa


    • 1956: Candidatura come Miglior attrice straniera per Tempo d'estate


    • 1958: Candidatura come Miglior attrice straniera per Il mago della pioggia


    • 1969: Miglior attrice protagonista per Indovina chi viene a cena? e Il leone d'inverno


    • 1983: Miglior attrice protagonista per Sul lago dorato




  • David di Donatello

    • 1968: Miglior attrice straniera per Indovina chi viene a cena? (ex aequo con Faye Dunaway)



  • Emmy Awards


    • 1974: Candidatura come Miglior attrice protagonista in una serie tv drammatica per Zoo di vetro


    • 1975: Miglior attrice protagonista in un programma speciale drammatico o commedia per Amore tra le rovine


    • 1979: Candidatura come Miglior attrice protagonista in una miniserie o un programma speciale per The Corn Is Green


    • 1986: Candidatura come Miglior attrice protagonista in una miniserie o un programma speciale per Mrs. Delafield Wants to Marry


    • 1986: Candidatura come Premio speciale per The Spencer Tracy Legacy: A Tribute by Katharine Hepburn


    • 1993: Candidatura come Premio speciale per Katharine Hepburn: All About Me




  • Tony Award


    • 1970: Miglior attrice in un musical per Coco


    • 1981: Candidatura come Miglior attrice protagonista in uno spettacolo per The West Side Waltz




  • People's Choice Awards


    • 1983: Attrice dell'anno (ex aequo con Jane Fonda)


    • 1983: Attrice dell'anno




  • American Comedy Awards

    • 1989: Premio alla Carriera



  • American Movie Awards

    • 1982: Miglior attrice per Sul lago dorato



  • Golden Apple Awards


    • 1975: Star dell'anno (Nel corso degli anni si è guadagnata il rispetto dei suoi colleghi, della stampa e del pubblico.)


    • 1981: Star dell'anno




  • Hasty Pudding Theatricals Award

    • 1958: Donna dell'anno



  • Kansas City Film Critics Circle Awards

    • 1973: Migliore attrice per Le troiane (ex aequo con Cicely Tyson.)



  • Laurel Awards


    • 1960: Candidatura come Miglior performance drammatica femminile per Improvvisamente l'estate scorsa (5º posto)


    • 1963: Candidatura come Miglior performance drammatica femminile per Il lungo viaggio verso la notte (5º posto)


    • 1970: Miglior performance drammatica femminile per Il leone d'inverno


    • 1970: Miglior star femminile


    • 1971: Miglior star femminile




  • Mexican Cinema Journalists Award

    • 1965: Miglior attrice straniera per Il lungo viaggio verso la notte



  • Montréal World Film Festival

    • 1984: Premio speciale della giuria per Agenzia omicidi



  • New York Film Critics Circle Awards

    • 1940: Miglior attrice per Scandalo a Filadelfia



  • Festival del cinema di Venezia

    • 1934: Miglior interpretazione femminile per Piccole donne




Altri riconoscimenti |



  • Hollywood Walk of Fame
    • 1960: Cinema - 6284 Hollywood Boulevard











Kennedy Center Honors - nastrino per uniforme ordinaria
Kennedy Center Honors
— 1990


Curiosità |


Nella sua carriera ha vinto 4 premi Oscar ma nessuno di essi è stato ritirato da lei personalmente. Inoltre, è l'unica attrice al mondo ad avere conseguito quattro Oscar alla miglior attrice, pur non avendo mai vinto nella sua carriera un Golden Globe.



Doppiatrici italiane |


Nelle versioni in italiano dei suoi film, Katharine Hepburn è stata doppiata da:




  • Wanda Tettoni in Canto d'amore, La costola di Adamo, Senza amore, Lui e lei, Il mare d'erba, Prigioniera di un segreto, La stirpe del drago, Lo stato dell'Unione, Scandalo a Filadelfia, Love Affair - Un grande amore


  • Anna Miserocchi in Il lungo viaggio verso la notte, Indovina chi viene a cena?, Il leone d'inverno, La pazza di Chaillot, Zoo di vetro, Agenzia omicidi


  • Lydia Simoneschi in Maria di Scozia, Palcoscenico, Tempo d'estate, Il mago della pioggia


  • Andreina Pagnani in La regina d'Africa, Improvvisamente l'estate scorsa


  • Rina Morelli in La sottana di ferro, La segretaria quasi privata


  • Gianna Piaz in Un equilibrio delicato, Amore tra le rovine


  • Lia Orlandini in Susanna!


  • Lilla Brignone in Le troiane


  • Rosalba Oletta in Torna El Grinta


  • Isa Bellini in Sul lago dorato


  • Alina Moradei in L'evaso e la signora


  • Vittoria Febbi nei ridoppiaggi di Primo amore, Dolce inganno, La stirpe del drago, La donna del giorno


  • Maria Pia Di Meo nei ridoppiaggi di Il diavolo è femmina e Susanna!


  • Livia Giampalmo nei ridoppiaggi di Incantesimo e Scandalo a Filadelfia


  • Cinzia De Carolis nei ridoppiaggi di Piccole donne e Argento vivo


  • Paola Mannoni ne Lo stato dell'Unione (ridoppiaggio)


  • Roberta Greganti in Quando si ama (ridoppiaggio)


  • Sonia Scotti ne La falena d'argento (ridoppiaggio)


  • Aurora Cancian in Amore tzigano (ridoppiaggio)


  • Rossella Acerbo in Febbre di vivere (ridoppiaggio)



Note |




  1. ^ (EN) Grace May Carter, Katharine Hepburn.


  2. ^ (EN) AFI's 50 Greatest American Screen Legends, American Film Institute. URL consultato il 16 novembre 2014.


  3. ^ A tal proposito, si è spesso sostenuto che Katharine Hepburn fosse imparentata con l'omonima attrice inglese Audrey Hepburn. In realtà la parentela è lontanissima e, comunque, le due attrici non si conobbero mai prima di diventare famose. Il grado di parentela riconosciuto è quello di cugine di 19º grado, in ragione di comuni antenati britannici. Priva di fondamento è, quindi, anche la voce secondo la quale Audrey Hepburn avrebbe scelto il suo nome in onore di Katharine.


  4. ^ Berg, Scott A. Kate Remembered: Katharine Hepburn, a Personal Biography, p. 90


  5. ^ Hepburn, Io. Le storie della mia vita, Frassinelli, 2003, p. 184


  6. ^ Hepburn, Io. Le storie della mia vita, Frassinelli, 2003, p. 185


  7. ^ Hepburn, Io. Le storie della mia vita, Frassinelli, 2003, p. 144


  8. ^ Hepburn, Io. Le storie della mia vita, Frassinelli, 2003, p. 187


  9. ^ Mereghetti, Il Mereghetti. Dizionario dei film 2015, Dalai Editore, 2015, p. 1154.


  10. ^ Una volta, alla domanda se lei fosse sposata, rispose «Non ricordo» e, se avesse figli, rispose: «Due bianchi e tre neri» (questa avversione nei confronti dei media durò fino a tarda età, tanto che solo nel 1973 si sarebbe concessa al pubblico di un talk-show televisivo).


  11. ^ Hepburn, Io. Le storie della mia vita, Frassinelli, 2003, p. 188


  12. ^ In The Aviator (-, 2004, Martin Scorsese) si narra, tra l'altro, della breve relazione intercorsa tra Katharine Hepburn e Howard Hughes. Tralasciando gli aspetti romanzati e le licenze narrative (Katharine non lasciò Hughes per mettersi con Spencer Tracy, visto che la sua storia con Hughes finì nel 1938 e conobbe Tracy nel 1941), è interessante notare che l'interprete di Katharine Hepburn, l'australiana Cate Blanchett, per quel film vinse l'Oscar come miglior attrice non protagonista nel 2005. Fu il primo caso di un'attrice che vinse l'Oscar per aver impersonato il ruolo di un'altra attrice che vinse lo stesso premio.


  13. ^ Secondo quanto da lei stessa dichiarato, Katharine Hepburn non guardò mai Indovina chi viene a cena? perché le ricordava con dolore Spencer Tracy. Per rispetto alla famiglia di Tracy, la Hepburn preferì non partecipare al suo funerale.


  14. ^ Berg, Scott A. (2004) [2003]. Kate Remembered: Katharine Hepburn, a Personal Biography. London: Pocket. ISBN 0-7434-1563-9., p. 193


  15. ^ Curtis, James (2011), Spencer Tracy: A Biography. London: Hutchinson, ISBN 0-09-178524-3, p. 728


  16. ^ Hepburn, Io. Le storie della mia vita, Frassinelli, 2003, p. 197


  17. ^ Berg, Scott A. (2004) [2003]. Kate Remembered: Katharine Hepburn, a Personal Biography. London: Pocket. ISBN 0-7434-1563-9., p. 204


  18. ^ Dickens, Homer (1990) [1971], The Films of Katharine Hepburn, New York City, NY: Carol Publishing Group, p. 166


  19. ^ Berg, Scott A. (2004) [2003]. Kate Remembered: Katharine Hepburn, a Personal Biography. London: Pocket. ISBN 0-7434-1563-9., p. 206


  20. ^ Hepburn, Io. Le storie della mia vita, Frassinelli, 2003, p. 198


  21. ^ Berg, Scott A. (2004) [2003]. Kate Remembered: Katharine Hepburn, a Personal Biography. London: Pocket. ISBN 0-7434-1563-9., p. 249


  22. ^ On Golden Pond at BoxOfficeMojo.com


  23. ^ Dickens, Homer (1990) [1971]. The Films of Katharine Hepburn, New York City, NY: Carol Publishing Group. ISBN 0-8065-1175-3. p. 218.



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Collegamenti esterni |






  • Katharine Hepburn, su CineDataBase, Rivista del cinematografo. Modifica su Wikidata


  • (EN) Katharine Hepburn, su Internet Movie Database, IMDb.com. Modifica su Wikidata


  • (EN) Katharine Hepburn, su AllMovie, All Media Network. Modifica su Wikidata


  • (EN) Katharine Hepburn, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute. Modifica su Wikidata


  • (EN) Katharine Hepburn, su Internet Broadway Database, The Broadway League. Modifica su Wikidata


  • (DEEN) Katharine Hepburn, su filmportal.de. Modifica su Wikidata


  • (EN) Katharine Hepburn, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation. Modifica su Wikidata


  • (EN) Katharine Hepburn, su Find a Grave. Modifica su Wikidata


  • (EN) Katharine Hepburn, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata

  • Katharine Hepburn - CiakHollywood, su ciakhollywood.com.

  • Partecipazioni e premi al Festival di Cannes


































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