Nuova Guinea
Nuova Guinea indonesiano: Pulau Irian, Pulau Papua, Guinea Baru inglese: New Guinea tok pisin: Niugini' | |
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Geografia fisica | |
Localizzazione | Oceano Pacifico |
Coordinate | 5°20′S 141°36′E / 5.333333°S 141.6°E-5.333333; 141.6 |
Superficie | 785.753 km² |
Altitudine massima | 5 030 m s.l.m. |
Geografia politica | |
Stato | Indonesia Papua Nuova Guinea |
Centro principale | Port Moresby (255 000) |
Demografia | |
Abitanti | 11.306.940 (2014) |
Densità | 14.4 ab./km² |
Cartografia | |
Nuova Guinea | |
voci di isole presenti su Wikipedia |
La Nuova Guinea è un'isola dell'oceano Pacifico, parte dell'Oceania, prossima all'Asia sud-orientale.
Seconda isola per estensione al mondo (785.753 km²), dopo la Groenlandia, politicamente è divisa tra lo stato della Papua Nuova Guinea, e le provincie indonesiane della Papua e della Papua Occidentale.
Indice
1 Geografia
1.1 Catene montuose
1.2 Montagne
1.3 Mari
1.4 Fiumi
1.5 Laghi
2 Ambiente
2.1 Flora
2.2 Fauna
3 Storia
4 Etnologia
5 Arte
6 Città
6.1 Nuova Guinea Occidentale, Indonesia
6.2 Papua Nuova Guinea
7 Note
8 Voci correlate
9 Altri progetti
10 Collegamenti esterni
Geografia |
L'isola è situata a nord dell'Australia da cui è separata dal mare degli Arafura, dal Mar dei Coralli e dallo stretto di Torres. A nord è bagnata dall'oceano Pacifico e ad est dal mare di Bismarck e dal Mare delle Salomone. Il territorio è attraversato orizzontalmente da una sequenza continuativa di rilievi montuosi, anche di altezza non trascurabile, comprendente vulcani tuttora attivi (monte Wilhelm 4 509 m, monte Bangeta 4 121 m, monte Victoria 4 036 m, monte Capella 3 993 m, vulcano Ulawun 2 300 m, vulcano Manam 1 829 m), suddivisa tra i Monti Maoke (sezione occidentale), Cordigliera centrale) (sezione centrale), Monti Bismarck (sezione centro-orientale) e Monti Owen Stanley (sezione estremo-orientale), e da quattro fiumi principali diramantisi dal centro montuoso dell'isola verso il mare: Mamberamo (nord / nord-ovest), Sepik (nord / nord-est), Fly (sud / sud-est), Digul (sud / sud-ovest). Il clima è di tipo equatoriale o più spesso subequatoriale in tutto il territorio.
Catene montuose |
- Monti Bismarck
- Monti Owen Stanley
- Monti Maoke
- Monti Sudirman
- Monti Jayawijaya
Cordigliera centrale (Monti d'Albertis)
Montagne |
Montagne della Nuova Guinea:
Bangeta (4.121 m)
Bosavi (2.895 m)
Capella (3.993 m)
Giluwe (4.368 m)
Gumung Kwoka (3.000 m)
Gumung Umsini (2.970 m)
Puncak Jaya (4.884 m)
Puncak Mandala (4.700 m)
Puncak Trikera (4.750 m)
Suckling (3.676 m)
Victoria (4.036 m)
Monte Wilhelm (4.509 m)
Mari |
La Nuova Guinea è bagnata dai seguenti mari:
- Mar dei Coralli
- Mare delle Salomone
- Mar di Ceram
- Mar di Halmahera
- Mare degli Arafura
- Mare di Bismarck
Fiumi |
Fiumi della Nuova Guinea:
- Digul
- Fly
- Kikori
- Memberamo
- Ok Tedi
- Palau
- Purari
- Ramu
- Sepik
- Strickland
- Tariku
- Taritatu
Laghi |
Laghi della Nuova Guinea:
- Murray
- Kutubu
Ambiente |
Flora |
È caratterizzata da una flora molto varia, grazie alla minima latitudine sud la vegetazione è di tipo tropicale e molte zone del paese vedono la presenza di foreste pluviali di stampo equatoriale.
Fauna |
La fauna della Nuova Guinea comprende un grande numero di specie di mammiferi, rettili, uccelli, pesci, anfibi e animali invertebrati. Anche se occupa solo lo 0.5% delle terre emerse contiene un'alta percentuale della biodiversità del pianeta. Circa 4.642 specie di vertebrati sono presenti sull'isola o nelle acque che la circondano, costituendo circa l'8% delle specie nel mondo. Uno degli uccelli più presenti nello Stato è l'Ambliornite. Le specie più note sono il casuario e gli uccelli del paradiso. I mammiferi dell'isola appartengono alle sottoclassi dei marsupiali e dei monotremi.
Il numero totale di specie di invertebrati non è certo, ma si contano 735 specie di farfalle che rappresentano il 4.2% del totale mondiale (17.500 specie).
Storia |
Gli storici ritengono che 50 000 anni fa la Papua Nuova Guinea fosse abitata da popolazioni asiatiche protoindonesiane, affini a quelle poi insediatesi nella Micronesia; gli attuali Papua sono, piuttosto, parenti genetici degli Australidi e dei Melanesiani, forse comunque imparentati con le razze dravidiche dell'India.
Con tutta probabilità i primi tentativi d'agricoltura risalgono al 10.000 a.C., con la coltivazione del taro; l'allevamento, soprattutto suino, è di poco posteriore.
Il primo contatto con l'Europa avvenne probabilmente tra il 1526 e il 1527 quando l'esploratore portoghese Jorge de Meneses battezzò questo luogo Ilhas dos Papuas ("isole dei capelli crespi"). Per vari secoli quest'isola così grande e inquietante non venne presa in considerazione dalle potenze coloniali, fatta eccezione per i Paesi Bassi: nel 1824 gli olandesi, infatti, ansiosi di consolidare il proprio Impero delle Indie Orientali, formalizzarono le loro richieste di sovranità sulla parte occidentale dell'isola, seguiti dalla Prussia che nel 1884 si impossessò della zona nordorientale, chiamata Kaiser Wilhelms Land (Terra dell'imperatore Guglielmo). Il quadro si completò alcuni giorni dopo, quando anche il Regno Unito impose un protettorato nella regione sudorientale, annettendola poi quattro anni più tardi.
Nel 1906 la Nuova Guinea britannica, diventata nel frattempo "Papua", venne ceduta all'Australia, che aveva da poco ottenuto l'indipendenza. Allo scoppio della prima guerra mondiale gli Australiani si assicurarono prontamente il quartier generale tedesco di Rabaul e in seguito si impossessarono anche della Kaiser Wilhelms Land.
Nel 1920 la Società delle Nazioni affidò ufficialmente in mandato all'Australia il territorio già appartenuto alla Germania. Durante la seconda guerra mondiale le isole settentrionali e gran parte della costa del nord caddero sotto il controllo dei Giapponesi, che proseguirono la loro avanzata verso sud, fino a quando vennero bloccati dalle forze alleate. Nel 1945 gran parte del territorio sottratto venne riconquistato, ma i giapponesi mantennero saldamente le loro posizioni in Nuova Irlanda e in particolare a Rabaul, in Nuova Britannia, dove scavarono 500 km di gallerie; queste ultime roccaforti si arresero solo alla fine della guerra.
(Ci sono anche alcuni casi, mai confermati ufficialmente, di militari giapponesi rimasti abbandonati sull'isola che continuarono a combattere indipendentemente anche per molti anni dopo la guerra.)
Dopo il conflitto la parte sudorientale della Nuova Guinea fu restituita all'Australia e diventò il Territorio di Papua e Nuova Guinea, mentre la parte nordorientale fu sempre affidata all'Australia, ma come amministrazione fiduciaria dell'ONU.
Quando nel 1949 l'Indonesia ottenne l'indipendenza dalla Olanda, la metà occidentale dell'isola rimase colonia olandese in vista della costituzione di uno Stato indipendente di Nuova Guinea Occidentale. Nel 1962 l'Olanda concesse l'indipendenza, ma a causa della minaccia di invasione da parte dell'Indonesia, e dell'inizio delle operazioni da parte di reparti indonesiani nell'isola, il territorio fu posto "salomonicamente" sotto amministrazione diretta dell'ONU. L'anno successivo, a seguito di una procedura referendaria svolta non sotto il controllo ONU, come previsto, ma sotto il diretto controllo indonesiano, la Nuova Guinea occidentale fu annessa dall'Indonesia, di cui forma oggi le provincie della Papua e della Papua Occidentale.
La metà orientale ottenne l'autogoverno nel 1973 e la piena indipendenza nel 1975, con il nome di Papua Nuova Guinea.
Nella Nuova Guinea occidentale, annessa all'Indonesia, operano (nel completo disinteresse dell'ONU) movimenti indipendentisti, mentre, nel corso dei decenni successivi all'invasione indonesiana, parte della popolazione si è trasferita nella parte orientale dell'isola.
Etnologia |
In Papua Nuova Guinea esistono centinaia di gruppi etnici indigeni: il più numeroso è rappresentato dai papuani, i cui antenati giunsero in Nuova Guinea decine di migliaia di anni fa. La restante parte della popolazione è composta da austronesiani, i cui antenati giunsero nella regione meno di 4.000 anni fa. Vi sono, infine, consistenti minoranze di cinesi, europei, australiani, filippini, indiani e cingalesi. La popolazione è prevalentemente rurale e giovane: l'84% degli abitanti abita nelle campagne e il 40% ha meno di quindici anni. Vi è inoltre il più alto numero al mondo di lingue parlate ed ogni abitante ne parla fluentemente almeno cinque[1].
Arte |
Una delle forme artistiche più diffuse è la scultura del legno, i cui pali talvolta colorati raggiungono anche i dieci metri di altezza e raffigurano volti umani. Frequenti anche i poggiatesta e immancabili le piroghe lunghe anche trenta metri a forma di coccodrillo. Si producono anche tavolette che raffigurano gli antenati. Lungo il fiume Sepik si realizzano maschere e flauti sacri e soprattutto le case collettive, ossia "case cerimoniali" poste al centro del villaggio contenenti crani dipinti degli antenati e di nemici. Altre tipiche opere d'arte sono gli "sgabelli da oratore" con schienale a figura umana e gli "uncini per crani".[2] L'area del lago Sentani si distingue per i tamburi cerimoniali e per le decorazioni su tapa; nella Baia dell'Astrolabio si producono statuette e maschere dai colori vivaci che incarnano gli spiriti degli antenati. Il popolo Yimam si caratterizza per la realizzazione di un oggetto atto alla decorazione delle case e come portafortuna nelle spedizioni di caccia e che si rifà alla divinità Yipwon.
Città |
Nuova Guinea Occidentale, Indonesia |
- Agats
- Babo
- Bade
- Barma
- Bawe
- Demta
- Enarotali
- Fakfak
- Genyem
- Inanwantan
- Jayapura
- Kaimana
- Kamena
- Kansyat
- Kepi
- Klamono
- Kokas
- Kokonau
- Lobo
- Manokwari
- Mapi
- Merauke
- Muting
- Nabire
- Okaba
- Ransiki
- Sarmi
- Sorong
- Wanapiri
- Waren
- Wasior
Papua Nuova Guinea |
- Abau
- Aitape
- Alotau
- Ambunti
- Angoram
- Balimo
- Bogia
- Bulolo
- Dumpu
- Goroka
- Kainantu
- Kerema
- Kikori
- Kiunga
- Kupiano
- Lae
- Laiagam
- Lake Murray
- Lumi
- Madang
- Maprik
- Mendi
- Morehead
- Morobe
- Mount Hagen
- Nomad
- Popondetta
Port Moresby (Konedobu)- Saidor
- Sissano
- Sogeri
- Tapini
- Telefomin
- Tufi
- Vanimo
- Wewak
Note |
^ Jared Diamond, Il mondo fino a ieri. Che cosa possiamo imparare dalle società tradizionali?, traduzione di Anna Rusconi, Saggi, Torino, Einaudi, 2013, p. 445, ISBN 978-88-06-21452-4.
^ Gabriele Mandel, Arte etnica, Milano, Mondadori, 2001, p. 102, ISBN 978-88-04-44754-2.
Voci correlate |
- Armi, acciaio e malattie
- Dema
- Isole attraversate da confini
Altri progetti |
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Collegamenti esterni |
- maschere dell'Oceania, su sites.google.com.
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