Regno di Cipro
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Regno di Cipro | |||||
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Dati amministrativi | |||||
Nome ufficiale | (FR) Royaume de Chypre (GRC) Βασίλειον τῆς Κύπρου (Vasíleion ti̱s Kýprou) | ||||
Lingue parlate | francese e greco | ||||
Capitale | Nicosia | ||||
Politica | |||||
Forma di governo | Monarchia assoluta | ||||
Re di Cipro | (vedi lista) | ||||
Nascita | 1192 con Guido di Lusignano | ||||
Causa | Vendita dell'Isola da parte dei cavalieri templari a Guido di Lusignano | ||||
Fine | 1489 con Caterina Cornaro | ||||
Causa | Abdicazione e cessione dell'Isola alla repubblica di Venezia da parte della regina Caterina Cornaro | ||||
Territorio e popolazione | |||||
Bacino geografico | Mar mediterraneo sud-orientale | ||||
Territorio originale | Isola di Cipro | ||||
Massima estensione | 9,250 km² nel XV secolo | ||||
Economia | |||||
Valuta | Bisante bianco | ||||
Risorse | Allevamento e agricoltura | ||||
Produzioni | Formaggi | ||||
Commerci con | Terre d'Oltremare crociate, Repubblica di Venezia, Regno di Francia | ||||
Religione e società | |||||
Religioni preminenti | Cristianesimo latino e Cristianesimo greco | ||||
Nella mappa sono evidenziati in rosso gli Stati Crociati, tra cui anche il Regno di Cipro. | |||||
Evoluzione storica | |||||
Preceduto da | Impero bizantino | ||||
Succeduto da | Stato da Mar ( Repubblica di Venezia) | ||||
Ora parte di | Cipro Cipro del Nord (de facto) Regno Unito (Akrotiri e Dhekelia) | ||||
Il Regno di Cipro (in francese: Royaume de Chypre; in greco: Βασίλειον τῆς Κύπρου) fu uno Stato crociato fondato sull'Isola di Cipro ed esistito nel Basso Medioevo, tra il 1192 e il 1489. Fu governato dalla casata francese dei Lusignano. Il Regno comprendeva inizialmente solo Cipro, ma poi vennero assoggettate anche alcune terre sulla costa meridionale dell'Anatolia: Adalia, tra il 1361 e il 1373, e Corico, tra il 1361 e il 1448.
Il regno finì con l'ultima regina Caterina Cornaro, madre dell'ultimo dei Lusignano, Giacomo III. La regina venne costretta, infatti, ad abdicare nel 1489 a favore della Repubblica di Venezia; al suo rientro nella serenissima venne accolta con tutti gli onori e venne nominata "Signora di Asolo".
Indice
1 Storia
2 Sovrani di Cipro
3 Pretendenti al regno di Cipro
4 Note
5 Bibliografia
6 Voci correlate
7 Altri progetti
Storia |
L'isola venne conquistata nel 1191 dal re Riccardo I d'Inghilterra, detto Riccardo Cuor di Leone, durante la Terza Crociata, strappandola a Isacco Comneno, un governatore locale che si era auto-proclamato imperatore dell'isola nel 1184. Re Riccardo I non aveva originariamente intenzione di conquistare l'isola, ma quando la sua flotta fu dispersa da una tempesta durante il cammino per l'assedio della città di Acri, tre delle sue navi furono spinte sulle coste di Cipro, distrutte e affondate nei pressi del porto di Limassol. I sopravvissuti al naufragio furono pertanto catturati da Isacco e quando una nave che portava la sorella di re Riccardo I, Giovanna, e la sua sposa, Berengaria, entrò nel porto, Isacco rifiutò la loro richiesta di sbarcare per mare. Riccardo I e il resto della sua flotta arrivarono poco dopo e, venuto a conoscenza dell'imprigionamento dei suoi compagni naufragati e degli insulti recati alla sua sposa e a sua sorella, decise di affrontare Isacco in battaglia. C'erano anche voci che Komnenus era segretamente in affari con Saladino, Sultano d'Egitto e Siria, per proteggersi dai suoi nemici nella capitale bizantina di Costantinopoli, la famiglia degli Angeli, a quel tempo dominante sull'Impero. Inoltre, il controllo dell'isola di Cipro era una base altamente strategica. L'esercito inglese sbarcò sulle sponde di Limassol e attaccarono i ciprioti che non si dimostrarono abili in battaglia e ben armati come invece lo erano i soldati inglesi. Nel frattempo, durante la notte, Isacco riuscì a fuggire sulle colline con il resto del suo esercito, tuttavia Riccardo I e le sue truppe seguirono il governatore cipriota e bombardarono il suo campo prima dell'alba; Isacco riuscì a fuggire di nuovo con pochi uomini e il giorno successivo molti nobili ciprioti giurarono fedeltà a re Riccardo I. Nei giorni successivi, Isacco, ormai conscio di aver perduto, offrì a Riccardo I il tributo di 20.000 marchi d'oro e 500 uomini, e inoltre promise di abbandonare sua figlia e i suoi castelli come pegno per il suo buon comportamento.
Tuttavia, temendo un tradimento per mano dei nuovi invasori, Isacco fuggì ancora una volta dopo aver fatto offerto questi tribuni e scappò nel castello di Kantara. Alcune settimane dopo il matrimonio di Riccardo I con la sua sposa il 12 maggio 1191, Isacco pianificò la sua fuga, ma venne arrestato nell'abbazia di Capo S. Andrea nel punto orientale dell'isola e successivamente imprigionato nel castello di Markappos in Siria, dove morì poco dopo. Riccardo I intanto riprese il suo viaggio verso Acri e partì per la Terra Santa accompagnato dal re di Gerusalemme, Guido di Lusignano, e da vari altri nobili degli Stati crociati occidentali. Riccardo I lasciò guarnigioni nelle città e nei castelli dell'isola prima di partire e lasciò il comando dell'isola a Riccardo di Camville e a Roberto di Tornham.
Successivamente alla partenza di Riccardo I per la Terra Santa, scoppiò una rivolta sull'isola di Cipro, e ciò spinse il re a dubitare sul considerare la conquista dell'isola un valido guadagno e alla fine si convinse a vendere il territorio ai Cavalieri Templari, che l'acquistarono per 100 000 bisanti.
L'invasione inglese di Cipro segnò l'inizio di quattrocento anni di dominio occidentale sull'isola e l'introduzione del sistema feudale dei Normanni. Venne anche introdotta in questo modo la fede latina a Cipro, che fino ad allora era di fede ortodossa.
Nel giorno di Pasqua del 1192, scoppiò una seconda rivolta e i ciprioti tentarono di massacrare i loro governanti templari. Tuttavia, i Cavalieri Templari riuscirono a rifugiarsi nella loro roccaforte a Nicosia. I templari affrontarono i ciprioti all'alba, prendendoli completamente di sorpresa. Dopo quest'evento, anche se il governo dei Templari fu ripristinato, l'ordine militare era riluttante a continuare il proprio governo sull'isola e chiesero a Riccardo I di riprendersi Cipro. Riccardo I accolse le richieste dei Templari e quest'ultimi ritornarono in Siria, mantenendo solo alcune proprietà sull'isola.
Nel frattempo, la regina ereditaria di Gerusalemme, Sibilla, era morta e l'opposizione verso suo marito, Guido di Lusignano, crebbe notevolmente fino a quando venne privato di ogni diritto sulla Corona di Gerusalemme. A quel punto, re Riccardo I offrì a Guido di Lusignano il Regno di Cipro, permettendogli di mantenere una sorta di potere in Oriente, e contemporaneamente liberandosi di un feudo fastidioso. Nel 1194, Guido di Lusignano morì senza alcun erede e così suo fratello maggiore, Amalrico, divenne re Almarico I di Cipro, una corona e un titolo che vennero approvati da Enrico VI, imperatore del Sacro Romano Impero[1].
Dopo la morte di Amalrico di Lusignano il regno passò a una serie di giovani sovrani che governarono sotto tutela. Alcuni membri della famiglia Ibelin, che ebbero gran parte del potere a Gerusalemme prima della sua caduta in mano ai musulmani, funsero da reggenti in questi primi anni. Nel 1229 uno dei reggitori Ibelin fu obbligato ad abbandonare il suo ruolo da Federico II di Svevia, che provocò lo scontro tra guelfi e ghibellini anche nell'isola. I sostenitori di Federico furono sconfitti nel 1233 mentre il conflitto continuò in Europa per molti altri anni[2].
I discendenti della famiglia di Federico, gli Hohenstaufen, continuarono a regnare su Gerusalemme fino a quando, nel 1268, Ugo III di Cipro reclamò il titolo e il territorio di San Giovanni d'Acri, in seguito alla morte di Corradino di Svevia: in questo modo poté unire i due Regni. I territori palestinesi vennero alla fine persi sotto Enrico II nel 1291, ma i sovrani ciprioti continuarono comunque a rivendicare il titolo regale.
Come Gerusalemme, anche Cipro aveva un'Haute Cour (Corte Suprema), nonostante fosse meno potente di quella di Gerusalemme. Infatti l'isola era più ricca e feudalizzata del Regno di Gerusalemme e di conseguenza il re disponeva di una maggiore ricchezza personale e poteva permettersi di ignorare l'Haute Cour. Tuttavia, il re era spesso in conflitto con i mercanti italiani, soprattutto perché Cipro era diventato il centro del commercio europeo con l'Africa e l'Asia, dopo la caduta di Acri nel 1291[3].
I Lusignano alla fine furono sempre più condizionati e sottomessi dai mercanti genovesi nel XIV secolo. Cipro allora si schierò con il Papato di Avignone, durante il Grande Scisma, nella speranza che il Regno di Francia provvedesse a cacciare gli italiani dall'isola. Nel 1426 i Mamelucchi trasformarono il reame in uno Stato tributario; i successivi monarchi persero gradualmente quasi tutta la loro indipendenza fino a quando, nel 1489, la vedova di Giacomo II di Lusignano e ultima regina, Caterina Cornaro, abdicò e cedette l'isola alla repubblica di Venezia[4].
Sovrani di Cipro |
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Nome[5] | Ritratto | Nascita | Regno | Morte | Consorte/i | Note | |
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Inizio | Termine | ||||||
Guido di Lusignano | 1150 circa | 1192 | 1194 | Sibilla di Gerusalemme (1160–1190) | |||
Amalrico I di Lusignano | 1144 circa | 1194 | 1º aprile 1205 | Eschiva d'Ibelin (1160–1196) Isabella di Gerusalemme (1172–1205) | |||
Ugo I di Lusignano | 1195 | 1205 | 1218 | Alice di Champagne (1195–1246) | |||
Enrico I di Lusignano il Grasso | 3 maggio 1217 | 1218 | 18 gennaio 1253 | Alice degli Aleramici (...–1233) Stefania di Barbaron (1220/1225–1249) Pleasance di Antiochia (1235/1236–1261) | |||
Ugo II di Lusignano | Giugno/Agosto 1252/1253 | 1253 | 5 novembre/dicembre 1267 | Isabella d'Ibelin (1241–1324) | |||
Ugo III di Lusignano il Grande | 1235 | 1267 | 24 marzo 1284 | Isabella d'Ibelin (1241–1324) | |||
Giovanni I di Lusignano | 1259/1267 circa | 1284 | 20 maggio 1285 | ||||
Enrico II di Lusignano | Giugno 1270 | 1285 | 1306 (spodestato) | 31 agosto 1324 | Costanza d'Aragona (1305–1344) | ||
Amalrico II di Lusignano | 1272 | 1306 | 5 giugno 1310 | Isabella d'Armenia (1275/1280–1323) | |||
Enrico II di Lusignano | Giugno 1270 | 1310 (restaurato) | 31 agosto 1324 | Costanza d'Aragona (1305–1344) | |||
Ugo IV di Lusignano | 1293/1296 | 1324 | 24 novembre 1358 (abdicato) | 10 ottobre 1359 | Maria d'Ibelin (...–...) Alice d'Ibelin (1304/1306–post 1386) | ||
Pietro I di Lusignano | 9 ottobre 1328 | 24 novembre 1358 | 17 gennaio 1369 | Eleonora d'Aragona (1333–1416) | |||
Pietro II di Lusignano il Grasso | 1354/1357 circa | 1369 | 13 ottobre 1382 | Valentina Visconti (1357–1393) | |||
Giacomo I di Lusignano | 1334 | 1382 | 9 settembre 1398 | Helvis di Brunswick-Grubenhagen (1353–1421) | |||
Giano di Lusignano | 1375 | 1398 | 29 giugno 1432 | Anglesia Visconti (1377–1439) (ripudiata) Carlotta di Borbone (1388–1422) | |||
Giovanni II di Lusignano | 16 maggio 1418 | 1432 | 28 luglio 1458 | Amedea Paleologa di Monferrato (1418–1440) Elena Paleologa (1428–1458) | |||
Carlotta di Lusignano | 28 giugno 1444 | 1458 | 1464 (spodestata) | 16 luglio 1487 | Giovanni di Aviz (1431–1457) Luigi di Savoia (1436–1482) | ||
Giacomo II di Lusignano il Bastardo | 1438/1440 circa | 1464 | 10 luglio 1473 | Caterina Cornaro (1454–1510) | |||
Giacomo III di Lusignano | 6 luglio 1473 | 10 luglio 1473 | 26 agosto 1474 | ||||
Caterina Cornaro | 25 novembre 1454 | 26 agosto 1474 | 26 febbraio 1489 | 10 luglio 1510 | Giacomo II di Lusignano (1438/1440–1473) |
Pretendenti al regno di Cipro |
Eugenio Matteo di Armenia (morto nel 1523), dichiarò di essere il figlio illegittimo del re Giacomo II di Cipro, fu il fondatore della famiglia dei baroni di Baccari (Tal-Baqqar);
Carlotta e Luigi di Savoia, regina e re consorte, rinunciarono al titolo regio nel 1482 in favore di:
Carlo I di Savoia (1482-1490), pronipote legittimo di Giano, secondo cugino di Giacomo III e nipote di Luigi;
Carlo II di Savoia (1490-1496);
Filippo II di Savoia (1496-1497), prozio di Carlo II e di Iolanda Luisa, primo cugino di Carlotta e pronipote di Giano;
Filiberto II di Savoia (1497-1504);- I dogi genovesi esibirono dal 1637 il rango di re di Corsica, di Cipro e di Gerusalemme.
In seguito, la qualifica di re di Cipro rimase alla casa Savoia e come tale compare, dopo il titolo di re di Sardegna[6] anche negli atti ufficiali fino alla proclamazione del regno d'Italia. Ancora oggi il Capo della Casa si dichiara "re di Cipro, di Gerusalemme e di Armenia", prima regalità della dinastia, seppure titolare, con Vittorio Amedeo I dal 1632.[7]
Note |
^ De Mas, p. 35
^ Fileti, p. 20
^ De Mas, p. 51
^ Campolieti, p. 170
^ Fileti, p. 14
^ Testo dello Statuto Albertino
^ Fileti, p. 70
Bibliografia |
- Giuseppe Campolieti, Caterina Cornaro, Camunia, Milano 1989.
- Paulos Lambros, Monnaies du royaume de Chypre, Atene 1876.
- L. De Mas Latrie, Histoire de l'île de Chypre sous le Règne de la maison des Lusignan, Paris 1861.
- Felice Fileti, I Lusignan di Cipro, Atheneum, Firenze 2000.
- Rene Grousset. L'empire du levant: histoire de la question d'orient (Nouvelle ed. revue). Payot, Paris 1949.
Voci correlate |
- Caterina Cornaro
- Regno di Gerusalemme
Altri progetti |
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