Secolo d'Italia
Secolo d'Italia | |
---|---|
Stato | Italia |
Lingua | italiano |
Periodicità | quotidiano |
Genere | Quotidiano politico |
Formato | digitale |
Fondatore | Franz Turchi |
Fondazione | 1952 |
Sede | Via della Scrofa 43 I-00186 Roma |
Tiratura | 32.308 (1982) |
Direttore | Francesco Storace |
ISSN | 0391-6979 |
Sito web | secoloditalia.it |
| |
Il Secolo d'Italia è un quotidiano politico on line italiano. Nato nel 1952 a Roma come quotidiano vicino alla destra, nel 1963 è divenuto organo ufficiale del Movimento Sociale e, successivamente, di Alleanza Nazionale. Dal 2009 al 2011 fu uno dei quotidiani della coalizione del Popolo della Libertà. Nel 2012 ha cessato la produzione cartacea per continuare a esistere solo come testata giornalistica sul web.
Indice
1 Storia
1.1 Fondazione
1.2 Quotidiano del MSI
1.3 Organo di AN
1.4 Direzione Perina/Lanna
1.5 Quotidiano nel PdL
1.6 Quotidiano online
2 Diffusione
3 Finanziamenti pubblici
4 Direttori
5 Note
6 Bibliografia
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni
Storia |
Fondazione |
Venne fondato a Roma il 16 maggio 1952, come giornale indipendente di destra: il fondatore Franz Turchi, al fine di finanziare la creazione del giornale, vendette un antico presepe napoletano con centinaia di statuine.[1]
Inizialmente prese il nome di Secolo, scelto dal fondatore in quanto legato al tempo e alla nazione, dopo solo un mese cambiò denominazione nell'attuale Secolo d'Italia. La motivazione che portò alla nascita del giornale fu la necessità di creare nel periodo pre-elettorale (le elezioni si svolsero nel 1953) un quotidiano d'area che appoggiasse le tesi del Movimento Sociale Italiano: superate le elezioni, visto l'entusiasmo dei giornalisti e il consenso dei lettori.mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}[senza fonte], si decise di continuare l'esperienza giornalistica.
Nel corso degli anni cinquanta la direzione del giornale passò da Bruno Spampanato a Cesco Giulio Baghino, quindi ad un triumvirato formato da Franz Maria d'Asaro, Filippo Anfuso e Giorgio Almirante; che si interessarono rispettivamente di aspetti manageriali, politiche estera e politica interna: fra i vari giornalisti che divennero collaboratori della rivista ricordiamo Nino Tripodi, Felice Borsato e Umberto Guglielmotti.
All'inizio degli anni sessanta il giornale raggiunse una tiratura di oltre 150.000 copie [senza fonte].
Quotidiano del MSI |
Nel 1963 l'allora segretario del Movimento Sociale Italiano (MSI) Arturo Michelini rilevò la società editrice del giornale, divenendone direttore e rendendolo il giornale ufficiale del partito. Alla morte di Michelini, avvenuta nel 1969, la direzione fu assunta da Nino Tripodi, che puntò sia all'ammodernamento del giornale tramite l'utilizzo delle nuove tecnologie di composizione e stampa, sia all'ampliamento della sezione culturale del giornale grazie all'introduzione del supplemento Il Secolo Cultura. Nel 1980 il terrore degli "anni di piombo" colpisce il Secolo d'Italia, con l'assassinio del giovane fattorino del giornale Angelo Mancia[2].
Almirante affidò negli anni '80 il giornale a un grande giornalista come Alberto Giovannini, con l'incarico di farne un giornale d'area, ma con esiti alterni.
Dal 1990 al 1991, durante la segreteria Rauti, è stato direttore Guido Lo Porto.
Organo di AN |
Nel 1994 divenne direttore Gennaro Malgieri. Il suo periodo coincise con la trasformazione del Movimento Sociale Italiano in Alleanza Nazionale, guidata da Gianfranco Fini. Nel 1998 la guida del giornale passò a Marcello Staglieno.
Nel 2000 l'incarico viene affidato alla giornalista Flavia Perina, dal 2006 direttore politico del Secolo d'Italia poiché eletta deputato, con direttore responsabile Luciano Lanna. Dal 2008 l'edizione della domenica è arricchita di una sezione contenente reportages, critiche letterarie e recensioni di spettacoli. Il giornale esce in quel giorno con la testata D+Secolo.
Il 21-22 marzo 2009 Alleanza Nazionale ha votato la confluenza con Forza Italia nel nuovo partito, Il Popolo della Libertà.
Il «Secolo» ritorna un quotidiano indipendente, rimanendo però molto vicino alle posizioni di Gianfranco Fini.
Direzione Perina/Lanna |
La direttrice, Flavia Perina, nell'aprile 2009, ha dichiarato a «Prima Comunicazione»:
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«Da un anno o forse più stiamo cercando di fare un giornale post-An e in qualche modo anche post destra, interpretando la svolta di Gianfranco Fini. Abbiamo provato ad assumere il ruolo di avanguardia culturale nel processo di formazione del Pdl, un'avanguardia di provocazione che faccia intravedere il futuro. Lo abbiamo fatto recentemente cercando di interpretare la categoria della laicità positiva, aprendo a collaboratori anche eterogenei.» |
(Prima Comunicazione n. 394 - aprile 2009) |
La linea del quotidiano con la direzione Perina è stata legata alla componente finiana e poi a Futuro e Libertà per l'Italia, movimento politico fondato da Gianfranco Fini dopo la sua espulsione il 29 luglio 2010 dal PdL[3], cui aderirono sia il direttore politico Flavia Perina, sia il direttore responsabile Luciano Lanna, sia l'amministratore Enzo Raisi.
L'assunzione di posizioni tradizionalmente non riconducibili alla destra o al centrodestra ha creato attorno al giornale un vivo dibattito[4][5]. Pierluigi Battista sul Corriere della Sera prospetta per il «Secolo» (che definisce rappresentante di una "destra" utopica, onirica, libertaria, multiculturalista e progressista) un futuro "di minoranza" avendo infatti sempre meno in comune con la destra reale[6].
Riferendosi a un articolo del 29 giugno 2010 pubblicato in prima pagina, in cui ci si compiaceva di una raccomandazione della Corte europea dei diritti dell'uomo che sconsigliava agli stati europei di proibire nei luoghi pubblici il burqa, il semiologo Ugo Volli ha rinominato tale giornale come "Secolo d'Eurabia"[7].
Dal 2 settembre 2010, data dello "strappo" consumato tra Gianfranco Fini e il PdL, con la nascita di autonomi gruppi parlamentari, diventa il quotidiano di riferimento di FLI.
Quotidiano nel PdL |
Nel febbraio 2011 la testata torna ad essere controllata dalla componente ex-AN del PdL del Comitato di Amministrazione. La "Fondazione AN" nomina un nuovo CdA di 5 componenti al posto dell'amministratore unico Enzo Raisi, tra cui 4 parlamentari (ex-AN) del PdL, più lo stesso Raisi che però non accetta l'incarico. Presidente del CdA è il senatore Giuseppe Valentino. Il giornale esce con la sottotestata "Quotidiano nel PdL".
Nel marzo dello stesso anno Flavia Perina, vicina al presidente di FLI Gianfranco Fini, viene dimissionata. Il condirettore Luciano Lanna, anche lui vicino a FLI, resta invece direttore responsabile fino al 19 aprile 2011, giorno in cui si dimette. Al suo posto viene quindi nominato come direttore responsabile pro tempore il caposervizio Girolamo Fragalà, poi nominato vicedirettore responsabile, e il 6 maggio il CdA nomina nuovo direttore politico il deputato PdL Marcello De Angelis, già direttore del mensile Area (vicino a Gianni Alemanno).
Dal 3 aprile 2012 il giornale è passato dal formato compact al tradizionale lenzuolo; contestualmente dimezza la foliazione da 16 a 8 pagine.
Quotidiano online |
Dal 21 dicembre 2012 il quotidiano è diventato esclusivamente una testata giornalistica telematica (disponibile online), essendone cessata la pubblicazione della versione cartacea.[8]
Il 14 giugno 2014 la "fondazione Alleanza Nazionale" designa l'ex deputato di AN e di FLI, Italo Bocchino, nuovo direttore editoriale.[9]
Il 23 gennaio 2019 la fondazione Alleanza Nazionale nomina Francesco Storace (ex dirigente di Alleanza Nazionale e de La Destra) nuovo direttore.[10]
Diffusione |
La diffusione del Secolo d'Italia, se si eccettua il biennio 1995-1996, non era certificata dall'ADS. La distribuzione del quotidiano era di 20.000 copie su tutto il territorio nazionale tranne le isole.[11] Oggi è disponibile solo l'edizione on line.
Anno | Copie vendute |
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1995 | 25.898 |
1996 | 15.157 |
Dati Ads - Accertamenti Diffusione Stampa[12]
Finanziamenti pubblici |
Il quotidiano Secolo d'Italia ha beneficiato dei finanziamenti pubblici riservati all'editoria di partito.[13][14][15]
(dal 1990 al 2001 l'importo è stato convertito in euro)
Anno | Finanziamento |
---|---|
1990 | 1 962 536,22 € |
1991 | 2 565 568,85 € |
1992 | 2 749 205,95 € |
1993 | 2 814 305,34 € |
1994 | 3 013 434,08 € |
1995 | 3 408 615,53 € |
1996 | 6 817 231,07 € |
1997 | 3 098 741,40 € |
1998 | 3 098 741,40 € |
1999 | 3 098 741,40 € |
2000 | 3 098 741,40 € |
2001 | 3 098 741,40 € |
2002 | 3 098 741,40 € |
2003 | 3 098 741,40 € |
2004 | 3 098 741,40 € |
2005 | 3 098 741,40 € |
2006 | 3 098 741,40 € |
2007 | 2 959 948,01 € |
2008 | 2 952 474,42 € |
2009 | 2 952 474,59 € |
2010 | 2 612 852,16 € |
2011 | 1 795 148,57 € |
2012 | 992 804,04 € |
2013 | 780 472,85 € |
2014 | 493 867,19 € |
2015 | 447 482,22 € |
2016 | 194 041,72 € |
Totale | 70 499 876,18 € |
Direttori |
Direttore[16] | Dal | Al |
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Bruno Spampanato | 16 maggio 1952 | 16 luglio 1952 |
Cesco Giulio Baghino | 17 luglio 1952 | 10 ottobre 1953 |
Franz Maria d'Asaro, Filippo Anfuso e Giorgio Almirante | 11 ottobre 1953 | 2 agosto 1963 |
Arturo Michelini | 6 agosto 1963 | 30 giugno 1969 |
Nino Tripodi | 1º luglio 1969 | 10 maggio 1982 |
Alberto Giovannini | 11 maggio 1982 | 8 agosto 1984 |
Cesare Mantovani | 3 novembre 1984 | dicembre 1987 |
Pino Romualdi | dicembre 1987 | 18 febbraio 1988 |
Aldo Giorleo | 19 febbraio 1988 | 14 dicembre 1988 |
Giano Accame | 15 dicembre 1988 | 1990 |
Guido Lo Porto | 1990 | 1991 |
Maurizio Gasparri | 1991 | 1994 |
Gennaro Malgieri *Marcello Staglieno, condirettore responsabile | 10 maggio 1994 1998 | 2000 2000 |
Flavia Perina | 2000 | 2011 |
Luciano Lanna | 2011 | 2011 |
Marcello De Angelis | 2011 | 2014 |
Italo Bocchino | 2014 | 2019 |
Francesco Storace | 2019 | in carica |
Note |
^ Mauro Mazza, I ragazzi di via Milano: cronache e ricordi di un Secolo d'Italia fa, Milano, Fergen, 2006, p. 25.
^ "60 anni di un Secolo d’Italia" di Antonio Rapisarda, su www.ilfoglio.it. URL consultato il 3 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2015).
^ Tranquillo, Feltri: resteremo vivi Archiviato il 19 aprile 2010 in Internet Archive.
^ Il «Secolo d'Italia» piace ai giornalisti meno ai lettori - Interni - ilGiornale.it dell'11-07-2009
^ Il «Secolo», la destra che dice tante cose di sinistra - Corriere della Sera
^ Il «Secolo», la destra che dice tante cose di sinistra Pierluigi Battista, 4 luglio 2009 - Corriere della Sera
^ Informazione corretta.
^ IlPost - Il Secolo d'Italia solo online
^ Editoria: Italo Bocchino direttore editoriale del "Secolo d'Italia" - Adnkronos
^ (IT) Francesco Storace alla direzione del Secolo d'Italia, su Prima Comunicazione, 23 gennaio 2019. URL consultato il 23 gennaio 2019.
^ Lavoce.Info - Articoli - Quotidiani Di Partito: Il Conto È Salato Archiviato il 6 agosto 2009 in Internet Archive.
^ Ads notizie (PDF), n. 86, ottobre-dicembre 1998.
^ Editoria: al Secolo d’Italia 69 milioni di euro dei contribuenti in 24 anni, su Il Fatto Quotidiano, 21 aprile 2015. URL consultato il 25 gennaio 2017.
^ Governo Italiano - Dipartimento per l'informazione e l'editoria, su presidenza.governo.it. URL consultato il 25 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2017).
^ http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2008/co10.pdf
^ Valerio Castronuovo, La stampa italiana nell'età della TV: dagli anni Settanta a oggi, Volume 5, Bari, Laterza, 2002, p. 706.
Bibliografia |
- Secolo d'Italia, Il, in Enciclopedia on line Treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Mauro Mazza, I ragazzi di via Milano, 2006, Fergen, Roma- Antonio Rapisarda, Sessant'anni di un Secolo d'Italia, 2012, Secolo d'Italia srl, Roma
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Secolo d'Italia
Collegamenti esterni |
- Sito del Quotidiano "Secolo d'Italia", su secoloditalia.it.
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