Ambra (resina)










































































Ambra
lang=it
Classificazione Strunz IX/C.01-10 (non ancora classificato in Ed. 10)
Formula chimica [C,H,O][1]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallino amorfa
Sistema cristallino amorfa[2]
Classe di simmetria amorfa
Parametri di cella assenti
Gruppo puntuale amorfa
Gruppo spaziale amorfa
Proprietà fisiche
Densità 1,1[1] g/cm³
Durezza (Mohs) 2-2,5[1][3]
Sfaldatura assente[1][2]
Frattura concoide[1][2]
Colore giallo.[2] chiarissimo, chiaro, scuro, tendente al rosso, al bruno, rosso,[2] bruno,[2] blu, azzurro, violetto, verde, verde-smeraldo
Lucentezza resinosa[1][2]
Opacità trasparente,[1] semiopaca, translucida; variegata, a chiazze, a nuvole opache
Striscio bianco[1][2]

Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

Ambra (in greco antico ἤλεκτρον, elektron) è un termine usato in passato come sinonimo di resina fossile e di resinite e questa ambiguità è stata fonte di fraintendimenti e confusione. In particolare nella letteratura europea antica il termine ambra è stato usato in senso molto restrittivo per identificare la "succinite", la varietà di ambra baltica più importante dal punto di vista gemmologico e ancora oggi questa accezione è molto comune, probabilmente per l'importanza commerciale che questa varietà di ambra ha rivestito nella storia europea.


Nella comunità scientifica oggi per ambra si intende una qualsiasi resina fossile e le sue varietà vengono identificate secondo la provenienza geografica.




Indice






  • 1 Sinonimi


  • 2 Origine dell'ambra


  • 3 Storia


  • 4 Proprietà chimico-fisiche


  • 5 Origine e giacitura


  • 6 Ambra baltica


  • 7 Ambra dominicana


  • 8 Ambra del Chiapas


  • 9 Ambre estratte in Italia


  • 10 L'ambra in gioielleria


    • 10.1 Imitazioni


    • 10.2 Gemme celebri




  • 11 Altri usi dell'ambra


  • 12 Credenze


  • 13 Note


  • 14 Bibliografia


  • 15 Voci correlate


  • 16 Altri progetti


  • 17 Collegamenti esterni





Sinonimi |


Succinite. Resina. Xiloretinite se con formula C10H17O.[1]



Origine dell'ambra |


L'ambra è la resina emessa dalle conifere che successivamente con il tempo si fossilizza e in alcuni casi si solidifica conservando resti vegetali, fungini o animali tra cui artropodi e, molto più raramente, vertebrati. Essa è traslucida, di un colore che può variare dal giallo al rossiccio al bruno fino ad arrivare al verde. Può contenere insetti che rimasero imprigionati al momento della sua formazione. Attualmente si raccoglie comunemente in Polonia, Lituania, Lettonia, Russia, Danimarca, Germania e Svezia. La sua lavorazione è molto diffusa nei paesi che si affacciano al mar Baltico quali: Polonia, Lituania, Lettonia, Germania e Svezia. L'ambra viene impiegata nella produzione di impugnature di bastoni, collane, orecchini, braccialetti, anelli, bocchini per sigarette e cannelli di pipe.


L'ambra è stata ritrovata anche in sedimenti di età carbonifera, periodo geologico antecedente alla comparsa delle angiosperme. Questa ambra presenta caratteristiche chimiche simili alle ambre più recenti, indicando che i meccanismi biologici in grado di produrre queste resine erano già presenti antecedentemente all'evoluzione delle angiosperme.[4]



Storia |




Gioielli in ambra esposti al Museo archeologico nazionale della Siritide a Policoro (MT)


L'etimologia del termine è incerta, tuttavia il nome deriva molto probabilmente dall'arabo àmbar, con cui è indicata l'ambra grigia (si noti, inoltre, che in lingua turca il medesimo termine significa splendore, luccichio). Questa resina veniva raccolta anche nell'antico Egitto ove con essa si producevano oggetti preziosi. Monili in ambra sono stati trovati anche in Grecia, dove veniva chiamata élektron. Secondo la mitologia, quando Fetonte figlio di Helios (il Sole) fu ucciso le sue sorelle in lutto divennero pioppi e le loro lacrime divennero l'origine di élektron, l'ambra. Secondo antiche leggende vichinghe, invece, l'ambra sarebbe derivata dalle lacrime degli uccelli marini.


Anche se era conosciuta in Grecia, non ne sono noti suoi depositi; probabilmente è arrivata commercialmente dai traffici col nord Europa lungo la cosiddetta via dell'ambra, che aveva una deviazione verso la valle del Danubio, un percorso naturale seguito per il suo commercio, da cui era instradata poi verso l'Illiria e verso l'Egeo.[5]


Tra l'altro l'ambra si trovava anche nel sud Italia e in Sicilia e veniva lavorata dai popoli italici. Questi reperti di eccezionale valore storico artistico sono conservati in diversi musei come al Museo archeologico nazionale della Siritide di Matera.[6] L'ambra era anche molto conosciuta in India dove veniva importata dalla Birmania.



Proprietà chimico-fisiche |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Classificazione Anderson.

L'ambra presenta la proprietà di elettrizzarsi per strofinio. In effetti l'elettricità ha preso il nome dal termine greco che la indica (Hλεκτρον, Élektron). La maggiore importanza scientifica dell'ambra è dovuta agli inclusi ivi contenuti. Infatti le goccioline di resina, cadendo su insetti ed altri animali di piccole dimensioni, potevano inglobarli completamente, soffocandoli e conservandoli pressoché intatti per milioni di anni.


L'indurimento della resina e la sua trasformazione in ambra (amberizzazione) è un particolare processo di fossilizzazione che permette così di studiare nel dettaglio le caratteristiche anatomiche degli organismi preservati. Le fossilizzazioni in ambra hanno permesso agli studiosi di conoscere le caratteristiche di insetti ed altri piccoli animali vissuti nel passato geologico, fornendo dati importantissimi per la comprensione dell'evoluzione biologica.



  • Formula empirica=C12H20O[1]

  • Composizione chimica:[1]


    • Idrogeno 11,18%


    • Carbonio 79,94%


    • Ossigeno 8,87%

    • Acqua 99,92% sul totale degli ossidi




È insolubile negli acidi inorganici.[1]


Dà un caratteristico odore aromatico se bruciata, mentre le imitazioni in plastica no.[1] Se riscaldata a 350 °C emana un caratteristico odore di acido succinico penetrante. L'acido succinico è presente nell'ambra in proporzioni variabili dal 2 all'8%, il che contraddistingue la gemma da altre resine simili.[2]


La fluorescenza è bianca ed azzurra.[2]



  • Peso molecolare = 180,29 u[1]

  • Densità: 1,22 g/cm³[1]

  • l'ambra non è radioattiva.[1]



Origine e giacitura |


L'ambra si rinviene inclusa entro rocce sedimentarie quasi sempre sotto forma di noduli.[2]


Anticamente la resina veniva pescata con delle reti da pescatore in quanto il moto ondoso del mare la staccava dalle rocce madri.[2]



Ambra baltica |




Ambra fossile con inglobata una formica




Ambra fossile


La Via dell'ambra, un tempo detta anche "via Imperiale", è un percorso di circa 400 km che attraversa i Paesi Baltici e la Russia, tradizionali produttori di ambra fossile. L'ambra baltica è caratterizzata dal contenere una grande quantità di acido succinico, da cui deriva il nome mineralogico di "succinite".


Per succinite non si intende solo l'ambra ritrovata presso le coste del Mar Baltico, in Europa settentrionale. Anche se i depositi maggiori si trovano in quell'area, l'ambra nel corso del tempo è stata erosa da sedimenti marini, trasportata all'interno dalle tempeste e portata da corsi d'acqua e ghiacciai a depositi secondari che si trovano nella maggior parte dell'Europa dell'est e del nord, risalenti al tardo Eocene.


I depositi di ambra baltica sono i più estesi e vasti del mondo ed anche i più studiati sin dal XIX secolo. L'ambra baltica sembra essere al 90% proveniente da una singola fonte botanica, ma quale essa sia non è ancora chiaro, dato che l'evidenza proveniente dagli studi di paleobotanica e quella proveniente dagli studi di chimica sono discordanti.


In passato la fonte suggerita da Goeppert (1836) era la resina di Pinites succinifer, dall'analisi di legno ritrovato associato alla resina. Il suffisso -ites fu usato dall'autore per suggerire affinità, ma non identità, con specie viventi di Pinus, ma altri autori usarono il termine Pinus succinifera, generando confusione e l'idea errata che l'ambra avesse delle relazioni di tipo chimico con la resina dei Pinus viventi. Più di recente le ipotesi si sono concentrate su due possibili origini:



  1. da una specie delle Araucariaceae strettamente imparentata alle specie del genere moderno Agathis, tipico della flora del sud est asiatico,

  2. da una specie delle Pinales strettamente imparentata alle specie del genere moderno Pseudolarix. Questo genere comprende attualmente una sola specie diffusa in una piccola zona della Cina Orientale. Tuttavia è l'unica conifera vivente con una percentuale di acido succinico analogo a quello riscontrato nell'ambra baltica.



Ambra dominicana |


L'ambra estratta nella Repubblica Dominicana deriva invece dalla resina di Hymenaea protera, una leguminosa vissuta durante il Miocene, scoperta e descritta dal professor Poinar.


L'età stimata varia dai 25 ai 40 milioni di anni.[7][8] Per la sua diversa origine non contiene acido succinico e viene denominata "retinite".



Ambra del Chiapas |


Nota anche come ambra messicana in quanto rappresenta il 90% dell'ambra estratta dai depositi del Messico, era nota già dalla civiltà Maya. L'età stimata è dell'ordine dei 24-30 milioni di anni e risale perciò ad un periodo compreso fra la fine dell'Oligocene e l'inizio del Miocene. Come l'ambra dominicana, è derivata dalla resina di specie tropicali estinte del genere Hymenaea.[9]



Ambre estratte in Italia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Simetite.


L'ambra in gioielleria |




Reperti dalla Grotta di Altamira, risalenti al solutreano


L'ambra è usata sino dall'età della pietra, da oltre 22.000 anni fa. Ornamenti d'ambra sono stati rinvenuti nelle tombe Micenee e praticamente ovunque in Europa. La tradizione le attribuisce poteri medicamentosi, forse collegati con le sue note proprietà elettrostatiche: se strofinata con un panno si elettrizza. Secondo una favola turca i boccagli in ambra prevengono le infezioni quando ci si scambia la pipa (narghilè). A tutt'oggi l'ambra è usata nella produzione industriale di boccagli per pipe e per soffiatori del vetro. Esiste persino un museo dell'Ambra a Palanga, ed è celeberrima la Camera d'ambra, i cui preziosissimi pannelli di rivestimento sono stati riposizionati al posto di quelli originali, andati perduti durante la seconda guerra mondiale, nel palazzo di Caterina, a Carskoe Selo in Russia, vicino a San Pietroburgo.


Esistono numerose varietà d'ambra e anche numerose imitazioni. Il colore, le inclusioni e la trasparenza dell'ambra possono variare non solo in base alla composizione delle resine originarie da cui si è fossilizzata, dalle sostanze presenti nei terreni da cui è stata raccolta, ma anche dai trattamenti a cui è stata sottoposta per realizzarne oggetti e monili.


L'ambra più diffusa oggi in gioielleria è quella proveniente dai Paesi Baltici. L'Associazione Internazionale dell'Ambra ha stabilito la seguente classificazione:[10]



  1. ambra Baltica Naturale: gemma che è stata sottoposta unicamente a trattamento meccanico, per esempio macinazione, taglio o lucidatura, senza alcuna modifica delle sue proprietà naturali,

  2. ambra Baltica Modificata: gemma soggetta solo a trattamento termico o ad alta pressione, trattamento che ha modificato le sue proprietà fisiche, incluso il grado di trasparenza e colore, o sagomata in condizioni simili fuori da una pepita, precedentemente tagliata alla dimensione richiesta,

  3. ambra Baltica Ricostruita (pressata): gemma fatta di pezzi di ambra pressati ad alta temperatura e sotto elevata pressione, senza ulteriori componenti,

  4. ambra Baltica Incollata: gemma consistente in due o più parti di Ambra Naturale, Modificata o Ricostruita, incollate insieme mediante la minor quantità possibile di agenti adesivi ed incolori.


Naturalmente queste quattro categorie di ambra hanno un valore e un prezzo di mercato molto diversi.


A queste quattro categorie si aggiungono poi una varietà di pseudo-ambre o ambre contraffatte. Frequentemente l'ambra, particolarmente quella con insetti inclusi, viene contraffatta usando plastica o resina comune. Un semplice test, da eseguirsi con particolari precauzioni per non rovinare l'oggetto, consiste nel toccare l'oggetto stesso con uno spillo rovente e determinare se l'odore che si sprigiona è quello di resina del legno. Se no, l'oggetto è sicuramente contraffatto, anche se un test positivo potrebbe essere non sufficiente a causa di un sottile strato di vera resina sopra la plastica. Generalmente le contraffazioni hanno pose e posizioni degli insetti intrappolati troppo perfette per essere realistiche.



Imitazioni |


Sono molte le sostanze artificiali che sono utilizzate per la realizzazione di ambre false o imitazioni della gemma stessa, tra cui:[2]




  • celluloide;


  • galalite;


  • erinoide;


  • bachelite;


  • catalina;


  • copale.



Gemme celebri |


Gli esemplari di gemme d'ambra più famose si trovano nei musei di storia naturale di Berlino, Madrid ed allo Staatliches Museum für Naturkunde Stuttgart di Stoccarda.[2]



Altri usi dell'ambra |


L'ambra, oltre ad essere usata in gemmologia, viene usata per produrre l'ambroide, per produrre delle vernici, per la realizzazione di alcuni farmaci.[2]



Credenze |


Una diffusa superstizione attribuisce all'ambra il potere di far passare il mal di testa e di scacciare gli incubi. In cristalloterapia, come accade a tutte le pietre gialle e arancioni, viene associata al 3º chakra. Nel Buddhismo l'ambra è uno dei sette tesori. Secondo le scienze esoteriche è associata all'equilibrio della mente e alla saggezza; talora all'altruismo.



Note |




  1. ^ abcdefghijklmnop Scheda tecnica del minerale su Webmineral.


  2. ^ abcdefghijklmno Autori Vari, Scheda Ambra su "Il magico mondo di Minerali & Gemme", De Agostini (1993-1996), Novara.


  3. ^ Scheda del minerale su mindat.


  4. ^ P. Sargent Bray, Ken B. Anderson, Identification of Carboniferous (320 Million Years Old) Class Ic Amber, Science 2 October 2009, Vol. 326. no. 5949, pp. 132 - 134.


  5. ^ p. 146 Luigi Pareti Storia di Sparta Arcaica Le Monnier, Firenze, 1920 online Archiviato l'8 novembre 2014 in Internet Archive..


  6. ^ [1] ambra su Treccani.it.


  7. ^ New York Times: 40-Million-Year-Old Extinct Bee found in Dominican amber.


  8. ^ Manuel A. Iturralde-Vennet, Geology of the Amber-Bearing Deposits of the Greater Antilles, Caribbean Journal of Science, Vol. 00, No. 0, 141-167, 2001.


  9. ^ MEXICAN MAYAN AMBER from Chiapas,Mexico - Information and guide to amber stones.


  10. ^ .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}
    Amber.org.pl[collegamento interrotto].




Bibliografia |



  • Grimaldi D. A., 1996 - Amber, Window to the Past. - Harry N. Abrams, Inc. and The American Museum of Natural History, New York, 216 pp.

  • Poinar G. O., 1991 - Hymenaea protera sp. n. (Leguminosae Caesalpinioideae) from Dominican amber has African affinities. - Experientia, 47:.



Voci correlate |



  • Camera d'ambra

  • Copale

  • Effetto triboelettrico



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file su ambra


Collegamenti esterni |






  • Ambra, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Modifica su Wikidata


  • (EN) Ambra, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.


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