Villa Albani
Villa Albani | |
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Villa Albani in un'incisione di Giuseppe Vasi. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Roma |
Coordinate | 41°54′57.2″N 12°30′00.9″E / 41.915889°N 12.50025°E41.915889; 12.50025 |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Realizzazione | |
Architetto | Carlo Marchionni |
Proprietario | famiglia Torlonia |
Committente | Alessandro Albani |
La villa Albani venne costruita sulla via Salaria a Roma per il cardinale Alessandro Albani, nipote di papa Clemente XI, dall'architetto Carlo Marchionni entro il 1758, divenendo uno dei centri della cultura del mondo occidentale.
Indice
1 Orari di apertura
2 Storia
3 Collezione
4 Note
5 Bibliografia
6 Voci correlate
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni
Orari di apertura |
La villa è aperta solo su prenotazione.[1]
Storia |
Il complesso comprendeva - oltre alla villa con, nel prospetto, sovrapposto ad un porticato a serliane, il piano nobile con finestre architravata - un giardino all'italiana, fontane ed edifici minori, tra cui un tempio diruto e finte rovine realizzate assemblando veri frammenti archeologici. La villa è impostata su due assi principali corrispondenti ai due ingressi: il primo accesso, sulla via Salaria, conduce a un giardino diviso da viali a raggiera.
Nella villa il cardinale riunì la sua collezione di antichità, decidendo di non seguire la disposizione tipica dell'epoca, ammassando i reperti su scaffali, ma creando percorsi emozionali disponendo le antichità secondo un preciso progetto d'arredo, una scelta dettata anche dalla destinazione della villa come luogo di piacere per una ristretta cerchia di visitatori. Un processo che avrebbe favorito lo sviluppo dell'Archeologia sotto il profilo della storia dell'arte.
Il cardinale Alessandro Albani fu il mecenate di Giovanni Battista Nolli; questi modificò il disegno della carta di Roma, completato poco tempo prima (1744), proprio per aggiungere la villa del suo mecenate che sorgeva al di fuori delle mura aureliane, fuori porta Salaria.
Nel 1761 Anton Raphael Mengs realizzò l'affresco del Parnaso, forse il più importante manifesto pittorico del nascente stile neoclassico per il salone della villa. Il programma iconografico fu probabilmente dettato da Winckelmann, che era il bibliotecario del cardinale: Winckelmann si occupò anche di catalogare i pezzi delle collezioni di antichità del suo protettore.
A causa delle ingenti spese della costruzione (circa 400.000 scudi), il cardinale esaurì tutte le sue risorse finanziarie, tanto da essere costretto a vendere, in fasi successive, parte della sua collezione.
La villa restò proprietà della famiglia Albani fino alla prima metà dell'Ottocento, quando passò all'ultima erede della famiglia, Antonietta Litta Albani, che sposò il principe Carlo Castelbarco. La proprietà restò ai Castelbarco fino al 1867, quando il principe Cesare Pompeo Castelbarco la cedette alla famiglia Torlonia, cui appartiene tuttora. La collezione di monete e medaglie antiche del cardinale Albani passò alla Biblioteca Apostolica Vaticana, che egli aveva presieduto dal 1761. I sarcofagi, le colonne e le sculture sono state trasferite ad altre destinazioni, ma il famoso bassorilievo di Antinoo è tuttora conservato nella villa.
La Galleria d'Arte, da secoli inaccessibile, ospita opere di Nicolò Alunno, Perugino, Gherardo delle Notti, Ercole de' Roberti, Luca Signorelli, van Dyck, Tintoretto, Ribera, Guercino, Giulio Romano, Annibale Carracci, Marco d'Oggiono, Borgognone, Luca Giordano, David, Vanvitelli, Pietro Bracci.
Davanti, a via di Villa Albani 16, si trova Villa Frontoni (1915), sede dell'Instituto Cervantes di Roma, di cultura spagnola e latinoamericana, appartenente alla Ambasciata di Spagna in Italia.
Il cardinale Alessandro Albani aveva un'altra villa con parco ad Anzio, che fu terminata a febbraio 1732, ma era abitabile solo per poche settimane in primavera a causa della presenza della malaria nella zona.
Collezione |
Nicolò Alunno, Madonna col Bambino in trono e i santi Giovanni Battista, Caterina d'Alessandria, Sebastiano, Antonio abate, Benedetto, Pietro, Paolo e Agostino, tempera su tavola, 200 x 251 cm.
Pietro Perugino, Polittico Albani Torlonia con Natività di Cristo con i santi Michele, Giovanni Battista, Girolamo e Giorgio, 1491, tempera su tavola, 174 x 88 cm.
Marco d'Oggiono, Madonna col Bambino.
Taddeo Zuccari, Cristo in pietà compianto dagli angeli, olio su tavola, 252 x 194 cm.
Francesco del Cairo, San Sebastiano curato dalla vedova Irene, olio su tela.
Lambert van Noort, La Carità, Olio su tela.
Note |
^ Villa Albani
Bibliografia |
Antonio Nibby, Villa Albani, in Itinerario di Roma e delle sue vicinanze, Roma 1844, Tomo I pagg. 266-274.- Stefano Morcelli, Carlo Fea, Ennio Quirino Visconti, La Villa Albani descritta, Roma 1869 (catalogo delle opere, terza edizione)
Voci correlate |
- Patrizio Torlonia
- Sarcofago Torlonia
- Hestia Giustiniani
- Tomba François
- Museo Torlonia
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Albani
Collegamenti esterni |
- Sito ufficiale della Fondazione Torlonia, su fondazionetorlonia.org.
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