Lancio del giavellotto

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Lancio del giavellotto | |
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Federazione | IAAF |
Contatto | No |
Genere | Maschile e femminile |
Indoor/outdoor | Outdoor |
Campo di gioco | Campo |
Olimpico | dal 1908 (uomini) dal 1932 (donne) |
Detentore titolo mondiale | Maschile: ![]() Femminile: ![]() |
Detentore titolo olimpico | Maschile: ![]() Femminile: ![]() |
Il lancio del giavellotto, a volte definito anche tiro del giavellotto,[1][2] è una specialità sia maschile che femminile dell'atletica leggera, in cui l'atleta cerca di scagliare il più lontano possibile un attrezzo di forma affusolata fatto di metallo e fibra di vetro detto per l'appunto giavellotto.
Negli ultimi anni, per le categorie giovanili, si è imposto il lancio del vortex come disciplina preparatoria all'attrezzo futuro.
Indice
1 Regole
1.1 Modifiche regolamentari
2 Cenni sulla tecnica di lancio
3 Record
3.1 Maschili
3.2 Femminili
4 Migliori atleti
4.1 Uomini
4.2 Donne
5 Note
6 Altri progetti
7 Collegamenti esterni
Regole |
Le regole sono simili a quelle delle altre prove di lancio: i concorrenti hanno a disposizione un certo numero di tentativi, vengono valutati in base al loro miglior risultato, e vince chi ha raggiunto la distanza massima. A differenza degli altri lanci, non viene utilizzata una pedana circolare, bensì un'area di rincorsa, coperta dallo stesso materiale usato per le piste di velocità dell'atletica, delimitata in fondo da una striscia dipinta per terra. Gli atleti devono rilasciare il giavellotto prima di tale striscia e devono comunque uscire dalla pedana da un lato, altrimenti il lancio è nullo.
L'attrezzo per essere accettato in gara e per l'omologazione di un record deve essere conforme alle specifiche della IAAF. Il peso del giavellotto per le donne è di 600 grammi e per gli uomini 800 grammi. La pedana entro la quale l'atleta esegue la rincorsa per tirare deve essere lunga tra i 30 ed i 36,5 metri e larga 4 metri. Il lancio è valido se l'estremità della testa metallica tocca il terreno prima di ogni altra parte del giavellotto ed entro i margini interni delle linee bianche delimitanti il settore di caduta.
I giavellottisti devono raggiungere una notevole velocità durante la rincorsa per poter scagliare lontano l'attrezzo, quindi, oltre alla forza, devono avere capacità atletiche simili a quelle richieste nelle gare di corsa o di salto. Per questo le caratteristiche fisiche dei giavellottisti sono più vicine a quelle dei velocisti o dei saltatori, piuttosto che alle strutture massicce degli altri lanciatori. L'attuale primatista mondiale (il ceco Železný) nella categoria juniores (fino a 19 anni) è stato un ottimo decatleta. Il lancio del giavellotto fa parte del programma olimpico sin dall'inizio delle Olimpiadi moderne.
Modifiche regolamentari |

Matti Järvinen ai Giochi olimpici di Los Angeles 1932
Nel 1986 all'attrezzo usato dagli uomini venne portato il baricentro più in avanti di 4 cm[3] per limitarne la parabola e diminuirne il veleggiamento, consentendo da un punto di vista tecnico un miglior atterraggio di punta dell'attrezzo, limitando così i casi sempre più frequenti di tiri dubbi con il giavellotto che al momento dell'atterraggio pur toccando con la punta non si conficcava nel terreno; queste modifiche si resero necessarie anche per meglio tutelare l'incolumità degli spettatori, infatti a causa dell'eccessiva gittata dei lanci il giavellotto rischiava di finire oltre la zona destinata alle gare.
All'entrata in vigore del nuovo regolamento, il record mondiale superava i 100 metri, precisamente 104,80 metri ottenuto da parte del tedesco orientale Uwe Hohn. Nel 1999 fu analogamente ridisegnato anche il giavellotto delle donne che con Petra Felke, anch'essa tedesca orientale, avevano raggiunto gli 80,00 m.
Cenni sulla tecnica di lancio |
Il lancio del giavellotto, nella tecnica moderna, viene solitamente preparato attraverso una rincorsa "particolare", formata principalmente da due fasi: la fase ciclica e quella aciclica.
Nella prima fase, quella ciclica, l'atleta imprime una non eccessiva accelerazione alla sua rincorsa, correndo in posizione frontale e raggiungendo una velocità che gli consenta comunque di gestire al meglio gli ultimi delicati passi che precedono il lancio. Il passaggio alla seconda fase di lancio, quella aciclica, avviene grazie al gesto tecnico conosciuto come sfilata, nel quale l'arto che impugna il giavellotto si distende e l'atleta procede con una corsa laterale caratterizzata dai classici passi incrociati. Esistono diverse tecniche di sfilata, tra i quali quella classica e quella molto spettacolare ed impegnativa della sfilata alla Zelezny.
La fase aciclica è la fase fondamentale del lancio, poiché culmina col rilascio dell'attrezzo: i passi incrociati (che variano in numero a seconda della preparazione fisica e della tecnica dell'atleta) terminano col passo impulso, un passo più lungo degli altri che porta il corpo verso la fase di puntello, dove la gamba sinistra (per un atleta destrorso) si blocca puntandosi alla pedana e facendo ruotare tutto il corpo su di essa. È importante che il puntello avvenga ad una distanza tale dalla linea bianca che sia possibile anche il recupero, ovvero l'arresto completo del corpo dopo la frustata di rilascio dell'attrezzo. Molti sono gli aspetti da tenere in considerazione per un buon lancio: l'impugnatura, l'importantissimo gioco di gambe, la rilassatezza dell'arto lanciante e molte altre finezze, che sono diverse per ogni lanciatore, e che si affinano solo attraverso ripetute prove in allenamento.
Record |
Jan Železný, detentore del record mondiale del giavellotto

Barbora Špotáková, primatista mondiale della specialità
Il record mondiale del lancio del giavellotto è di 98,48 metri per gli uomini, stabilito dal ceco Jan Železný il 25 maggio 1996 all'Ernst-Abbe-Sportfeld di Jena (Germania) e di 72,28 metri per le donne, stabilito dalla ceca Barbora Špotáková il 13 settembre 2008 a Stoccarda (Germania).
Maschili |
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Statistiche aggiornate al 26 agosto 2017.[4]
Misura |
Atleta |
Luogo |
Data |
|
---|---|---|---|---|
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98,48 m | ![]() |
![]() |
25 maggio 1996 |
![]() |
90,57 m |
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![]() |
23 agosto 2008 |
![]() |
92,72 m |
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26 agosto 2015 |
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91,36 m |
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26 agosto 2017 |
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98,48 m |
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25 maggio 1996 |
![]() |
91,29 m |
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21 giugno 2007 |
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89,02 m |
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29 febbraio 2008 |
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84,70 m |
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17 ottobre 1999 |
Femminili |
Statistiche aggiornate al 26 maggio 2018.[5]
Misura |
Atleta |
Luogo |
Data |
|
---|---|---|---|---|
![]() |
72,28 m | ![]() |
![]() |
13 settembre 2008 |
![]() |
71,53 m |
![]() |
![]() |
27 agosto 2004 |
![]() |
69,35 m |
![]() |
![]() |
9 giugno 2012 |
![]() |
67,69 m |
![]() |
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26 maggio 2018 |
![]() |
72,28 m |
![]() |
![]() |
13 settembre 2008 |
![]() |
71,70 m |
![]() |
![]() |
14 agosto 2005 |
![]() |
68,92 m |
![]() |
![]() |
11 aprile 2018 |
![]() |
63,84 m |
![]() |
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25 giugno 2016 |
Legenda:
: record mondiale
: record olimpico
: record africano
: record asiatico
: record europeo
: record nord-centroamericano e caraibico
: record oceaniano
: record sudamericano
Migliori atleti |
Uomini |
Statistiche aggiornate al 2 giugno 2018.[6]
Misura |
Atleta |
Luogo |
Data |
|
---|---|---|---|---|
1. | 98,48 m | ![]() |
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25 maggio 1996 |
2. |
94,44 m |
![]() |
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11 luglio 2017 |
3. |
93,90 m |
![]() |
![]() |
5 maggio 2017 |
4. |
93,09 m |
![]() |
![]() |
26 giugno 1999 |
5. |
92,72 m |
![]() |
![]() |
26 agosto 2015 |
6. |
92,61 m |
![]() |
![]() |
30 giugno 2002 |
7. |
92,60 m |
![]() |
![]() |
21 luglio 1995 |
8. |
92,06 m |
![]() |
![]() |
2 giugno 2018 |
9. |
91,69 m |
![]() |
![]() |
24 giugno 2000 |
10. |
91,59 m |
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2 giugno 2006 |
Donne |
Statistiche aggiornate al 26 maggio 2018.[7]
Misura |
Atleta |
Luogo |
Data |
|
---|---|---|---|---|
1. | 72,28 m | ![]() |
![]() |
13 settembre 2008 |
2. |
71,99 m |
![]() |
![]() |
2 settembre 2011 |
3. |
71,70 m |
![]() |
![]() |
14 agosto 2005 |
4. |
70,20 m |
![]() |
![]() |
23 giugno 2007 |
5. |
69,48 m |
![]() |
![]() |
28 luglio 2000 |
6. |
69,35 m |
![]() |
![]() |
9 giugno 2012 |
7. |
68,92 m |
![]() |
![]() |
11 aprile 2018 |
8. |
68,43 m |
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![]() |
6 luglio 2017 |
9. |
68,34 m |
![]() |
![]() |
31 agosto 2008 |
10. |
67,69 m |
![]() |
![]() |
30 agosto 2015 |
10. |
67,69 m |
![]() |
![]() |
26 maggio 2018 |
Note |
^ Veniva definito tiro del giavellotto in quanto l'attrezzo non viene propriamente lanciato lontano da sé, come avviene per esempio nel getto del peso, ma viene tirato verso il corpo dell'atleta e poi rilasciato verso la zona di caduta.
^ La diffusione della locuzione è dovuta al fatto che con il getto del peso, il lancio del disco e il lancio del martello appartiene alla classe delle specialità dell'atletica definita lanci. Vedi Teoria delle attività sportive individuali atletica leggera - Corso integrato di teoria, tecnica didattica delle attività sportive individuali - Atletica leggera - Anno Accademico 2010/2011 (PDF), su www-3.unipv.it, p. 9. URL consultato il 10 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2016).
^ Atletica - Aspetti tecnici in "Enciclopedia dello Sport", su treccani.it, Treccani. URL consultato il 22 luglio 2013.
^ (EN) Records - Men's javelin throw, su iaaf.org, IAAF. URL consultato il 27 agosto 2017.
^ (EN) Records - Women's javelin throw, su iaaf.org, IAAF. URL consultato il 31 maggio 2018.
^ (EN) Top lists - Javelin throw men, su iaaf.org, IAAF. URL consultato il 21 giugno 2018.
^ (EN) Top lists - Javelin throw women, su iaaf.org, IAAF. URL consultato il 31 maggio 2018.
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su lancio del giavellotto
Wikinotizie contiene l'articolo Giavellotto colpisce atleta al Golden Gala di Roma, 15 luglio 2007
Collegamenti esterni |
- (EN) Lancio del giavellotto, su iaaf.org, IAAF.
Lancio del giavellotto, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
(EN) Lancio del giavellotto, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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