Lingua francese antica












































Francese antico †
Françeis
Parlato in
Francia settentrionale, parti del Belgio e della Svizzera
Periodo
X-XIV secolo, poi evolutasi nel medio francese
Locutori
Classifica estinta
Tassonomia
Filogenesi
Lingue indoeuropee
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  Lingue romanze
   Lingue italo-occidentali
    Lingue occidentali
     Lingue gallo-iberiche
      Lingue gallo-romanze
       Lingue gallo-retiche
        Lingua d'oïl
Codici di classificazione
ISO 639-2 fro
ISO 639-3
fro (EN)
Glottolog
oldf1239 (EN)
Estratto in lingua

Il Padre Nostro
Sire Pere, qui es es ceaus,
sanctifiez soit li tuens uons;
avigne li tuens regnes.
Soit faite ta volonte, si comme ele est faite el ciel,
si foit ele faite en terre.
Nostre pain de chascun jor nos donne hui.
Et pardone-nos nos meffais, si comme nos pardonons a cos qui maeffait nos ont.
Sire, ne soffre que nos soions tempte par mauvesse temptation; mes, Sire, delivre-nos de mal.
Amen.

Il francese antico era il continuum dialettale romanzo parlato nei territori che coprono approssimativamente la parte settentrionale della moderna Francia e parti dei moderni Belgio e Svizzera all'incirca dal 900 al 1300. Allora era conosciuto come la langue d'oïl (lingua d'oïl) per distinguerlo dalla langue d'oc (lingua occitana, allora chiamata anche provenzale), il cui territorio confinava a nord con quello dell'antico francese.




Indice






  • 1 Grammatica e fonologia


    • 1.1 Influenze storiche


      • 1.1.1 Gallico


      • 1.1.2 Latino


      • 1.1.3 Franco




    • 1.2 Primi esempi scritti del francese antico




  • 2 Riepilogo fonologico


    • 2.1 Consonanti


      • 2.1.1 Note




    • 2.2 Vocali


      • 2.2.1 Note


      • 2.2.2 Dittonghi e trittonghi






  • 3 Sostantivi


  • 4 Verbi


    • 4.1 Esempio di verbo regolare in -er


    • 4.2 Esempio di verbo regolare in -ir


    • 4.3 Esempio di verbo regolare in -re


    • 4.4 Esempi dei verbi ausiliari


      • 4.4.1 Avoir (avere)


      • 4.4.2 Estre (essere)






  • 5 Dialetti


    • 5.1 Lingue derivate




  • 6 Letteratura


  • 7 Note


  • 8 Bibliografia


  • 9 Voci correlate


  • 10 Altri progetti


  • 11 Collegamenti esterni





Grammatica e fonologia |



Influenze storiche |



Gallico |





Orlando promette la sua fedeltà a Carlo Magno; da un manoscritto di una chanson de geste


Il gallico, uno dei sopravvissuti delle lingue celtiche continentali dei tempi romani, si estinse lentamente durante i lunghi secoli della dominazione romana. Solo una manciata (approssimativamente 200) di parole galliche sopravvivono nel francese moderno, ad esempio chêne, "quercia" e charrue "aratro". Meno di duecento parole nel francese moderno hanno etimologia gallica; Delamarre (2003, pp. 389–90) ne elenca 167. A causa dell'espansione dell'Impero romano, il latino cominciò ad essere parlato più spesso, il che spiega la limitata influenza e longevità del gallico.



Latino |


In un certo senso, l'antico francese cominciò quando l'Impero romano conquistò la Gallia durante le campagne di Giulio Cesare, che verso il 51 a.C. erano quasi complete. I Romani introdussero il latino nella Francia meridionale verso il 120 a.C. (durante le guerre puniche) quando cadde sotto l'occupazione romana.


A cominciare dal tempo di Plauto, la struttura fonologica del latino classico subì un cambiamento, che avrebbe prodotto infine il latino volgare, la lingua parlata comune dell'Impero romano occidentale. Questa seconda forma differiva fortemente dalla sua corrispondente classica riguardo alla fonologia; e fu l'antenata delle lingue romanze, compreso il francese antico. Alcune parole galliche influenzarono il latino volgare e, attraverso questo, altre lingue romanze. Per esempio, il latino classico equus fu sostituito nella parlata comune dal latino volgare caballus, derivato dal gallico caballos (Delamare 2003 p. 96), dando il francese moderno cheval, il catalano cavall, l'occitano caval (chaval), l'italiano cavallo, il portoghese cavalo, lo spagnolo caballo, il rumeno cal e (preso in prestito dal normanno) l'inglese cavalry e chivalry.



Franco |


L'antica lingua franca ebbe una vasta influenza sul vocabolario del francese antico dopo la conquista, da parte della tribù germanica dei Franchi, delle porzioni della Gallia romana che costituiscono ora la Francia ed il Belgio durante le invasioni barbariche del V e VI secolo. Il nome français è derivato dal nome di questa tribù. Numerosi altri popoli germanici, inclusi i Burgundi e i Visigoti, erano attivi nel territorio a quel tempo; le lingue germaniche parlate dai Franchi, dai Burgundi e da altri non erano lingue scritte, e a questa distanza è spesso difficile identificare da quale specifica fonte è derivata una determinata parola germanica in francese. I filologi come Pope (1934) ritengono che forse il quindici per cento del vocabolario del francese moderno derivi da fonti germaniche, incluso un gran numero di parole comuni come haïr "odiare", bateau "nave", e hache "ascia". È stato suggerito che anche il passé composé e altri tempi verbali composti usati nella coniugazione francese sono il risultato di influenze germaniche..mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}[senza fonte]


Altre parole germaniche nell'antico francese apparvero in conseguenza di insediamenti normanni in Normandia durante il X secolo. Gli abitanti di quegli insediamenti parlavano il norreno; e la loro presenza fu legittimata e resa permanente nel 911 sotto Rollone di Normandia. Alcuni termini marinari, segnatamente i quattro punti cardinali, furono presi in prestito anche dall'antico inglese attraverso i Normanni.



Primi esempi scritti del francese antico |


Sebbene i più antichi documenti che si dicono scritti in francese dopo le Glosse di Reichenau e di Kassel (VIII e IX secolo) siano quelli del Giuramento di Strasburgo (trattati e atti costitutivi firmati da re Carlo il Calvo nell'842), è probabile che questo testo rappresenti una più antica lingua d'oïl o gallo-romanza, uno stadio di transizione tra il latino volgare ed il primo romanzo:


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«Pro Deo amur et pro Christian poblo et nostro commun salvament, d'ist di en avant, in quant Deus savir et podir me dunat, si salvarai eo cist meon fradre Karlo, et in aiudha et in cadhuna cosa...


("Per amore di Dio e del popolo cristiano, e per la nostra comune salvezza, da questo giorno in avanti, quando Dio mi darà la sapienza ed il potere, io difenderò mio fratello Carlo con il mio aiuto contro ogni cosa...")»



La casa reale dei Capetingi, fondata da Ugo Capeto nel 987, inaugurò lo sviluppo della moderna cultura francese, che lentamente ma saldamente affermò il suo ascendente sulle aree più meridionali dell'Aquitania e di Tolosa. La lingua d'oïl dei Capetingi, la precorritrice del moderno francese standard, tuttavia, cominciò a divenire l'idioma comune dell'intera nazione di Francia solo dopo la Rivoluzione francese.


Un altro esempio di un primo testo in lingua d'oïl o gallo-romanza è la Sequenza di Sant'Eulalia, che è probabilmente molto più vicina alla lingua parlata del tempo rispetto al Giuramento di Strasburgo (basato su lingue diverse). Peraltro, è difficile ricostruire precisamente come questi testi antico-francesi ancora esistenti fossero pronunciati.



Riepilogo fonologico |


L'antico francese stava costantemente cambiando ed evolvendo. Tuttavia, è utile a volte considerare una forma "standard" della lingua nello stato in cui era intorno alla fine del XII secolo (come attestato in una grande quantità di scritti per lo più poetici). Il sistema fonologico può essere sintetizzato come segue:[1]



Consonanti |





































































Grafico IPA consonanti antico francese


Bilabiale

Labio-
dentale

Dentale/
Alveolare

Postalveolare/
palatale

Velare

Glottidale

Nasale

m


n

ɲ



Occlusiva

p   b


t   d


k   ɡ


Fricativa


f   v

s   z


(h)

Affricata



ts   dz

 



Laterale



l


ʎ


Vibrante



r




Si aggiungono poi le approssimanti /w/, /ɥ/ e /j/.



Note |


  1. /h/ si ritrovava solo nei prestiti germanici.


Vocali |





















































Grafico IPA vocali antico francese
 
Anteriore Centrale
Posteriore

Chiusa

orale

i   y
 
u

nasale
ĩ   ỹ  

Semichiusa

orale
e ə  

nasale

õ

Semiaperta
ɛ  
ɔ

Aperta

orale
a    

nasale

ã


Note |


  1. /o/ era esistita in precedenza, ma si era chiusa in /u/; sarebbe riapparsa in seguito quando /ɔ/ si chiudeva in certe posizioni.


Dittonghi e trittonghi |


Tutti questi sono scomparsi nel francese moderno.








































































































Grafico IPA dittonghi / trittonghi antico francese
 
IPA Esempio Significato
  d i s c e n d e n t e

Orale
/aw/ chevaus cavallo
/oj/ toit tetto
/ow/
/øw/ neveu nipote

Nasale
/ẽj/ plein pieno
/õj/
  a s c e n d e n t e

Orale
/je/ pié piede
/ɥi/ fruit frutto
/wø/ cuer cuore

Nasale
/jẽ/ bien bene
/wẽ/
/ɥĩ/
  t r i t t o n g h i
l'accento cade sempre sulla vocale intermedia

Orale
/e̯aw/ beaus bello
/jew/
/wew/

  • Notare che le vocali nasali non erano pure, cioè la consonante nasale seguente veniva ancora pronunciata. (Es. bien = /bjẽn/.)


Sostantivi |


L'antico francese mantenne un sistema di declinazione con due casi, un caso nominativo ed un caso obliquo, più a lungo di altre lingue romanze (ad es. spagnolo ed italiano). Le distinzioni dei casi, almeno nel genere maschile, erano marcate sia sull'articolo determinativo che sul sostantivo stesso. Così, il sostantivo maschile li voisins, "il vicino" (latino VICÍNU(S) /wi'ki:nus/ > proto-romanzo */vetsinu(s)/ > AF voisins /voizins/; francese moderno le voisin) era declinato nel modo seguente:


Singolare:


Nominativo: li voisins   (latino ille vicinus)
Obliquo: le voisin (latino illum vicinum)

Plurale:


Nominativo: li voisin    (latino illi vicini)
Obliquo: les voisins (latino illos vicinos)

Nell'antico francese posteriore, queste distinzioni divennero moribonde. Quando le distinzioni erano abbastanza marcate, talvolta sopravvivevano entrambe le forme, con una differenza lessicale: tanto li sire (nominativo, latino SENIOR) quanto le seigneur (obliquo, latino SENIORE(M)) sopravvivevano nel vocabolario del francese posteriore come modi diversi di riferirsi ad un signore feudale. Come nella maggior parte della altre lingue romanze, fu la forma del caso obliquo che di solito sopravvisse per diventare la forma del francese moderno: l'enfant ("il bambino") rappresenta il vecchio accusativo; il nominativo AF era li enfes. Ma alcuni sostantivi francesi moderni perpetuano il vecchio nominativo; il francese moderno soeur, "sorella" (AF suer), rappresenta il nominativo latino SÓROR; la forma AF obliqua seror, dall'accusativo latino SORÓREM, non sopravvive più. Anche molti nomi personali preservano il nominativo, come indicato dalla loro finale -s, quali Charles, Georges, Gilles, Jacques e Jules.


Come in spagnolo ed in italiano, il genere neutro fu eliminato, e i vecchi sostantivi neutri divennero maschili. Alcuni neutri plurali latini furono però rianalizzati come femminili singolari; ad esempio, il latino GAUDIU(M) era usato più ampiamente nella forma plurale GAUDIA, che nel latino volgare fu interpretata come un singolare, e condusse infine al francese moderno la joie, "gioia" (femminile singolare).


I sostantivi erano articolati nelle seguenti declinazioni:



  • Classe I (femminile, senza marcatura dei casi): la fame, la fame, les fames, les fames "donna"

  • Classe II (maschile): li voisins, le voisin, li voisin, les voisins "vicino"; li sergenz, le sergent, li sergent, les sergenz "servo"

  • Class Ia (femminile ibrida): la riens, la rien, les riens, les riens "cosa"; la citéz, la cité, les citéz, les citéz "città"

  • Classe IIa (maschile ibrida): li pere, le pere, li pere, les peres "padre"

  • Classe IIIa (maschile): li chantere, le chanteor, li chanteor, les chanteors "cantante"

  • Classe IIIb (maschile): li ber, le baron, li baron, les barons "barone"

  • Classe IIIc (femminile): la none, la nonain, les nonains, les nonains "suora"

  • Classe IIId (forme isolate, irregolari): la suer, la seror, les serors, les serors "sorella"; li enfes, l'enfant, li enfant, les enfanz "bambino"; li prestre, le prevoire, li prevoire, les prevoires "prete"; li sire, le seigneur, li seigneur, les seigneurs "signore"; li cuens, le conte, li conte, les contes "conte"


La classe I è derivata dalla prima declinazione latina. La classe II a sua volta deriva dalla seconda declinazione latina. La classe Ia viene per lo più da sostantivi femminili della terza declinazione in latino. La classe IIa generalmente proviene da sostantivi della seconda declinazione terminanti in -er e da sostantivi maschili della terza declinazione; da notare che in entrambi i casi il nominativo singolare latino non terminava in -s, e questo si è preservato nell'antico francese.


I sostantivi della classe III mostrano una forma separata nel nominativo singolare che non ricorre in alcuna della altre forme. I sostantivi della IIIa terminavano in -ÁTOR, -ATÓREM in latino, e conservano lo spostamento di accento; i sostantivi della IIIb parimenti avevano uno spostamento di accento da -O a -ÓNEM. I sostantivi della IIIc sono una creazione del francese antico e non hanno un chiaro antecedente latino. I sostantivi della IIId rappresentano vari tipi di sostantivi latini della terza declinazione con spostamento di accento o maschile singolare irregolare (SÓROR, SORÓREM; ÍNFANS, INFÁNTEM; PRÉSBYTER, PRESBÝTEREM; SÉNIOR, SENIÓREM; CÓMES, CÓMITEM).



Verbi |


Il verbo nell'antico francese era assai meno distinto dal resto del protoromanzo di quanto fosse il sostantivo. Partecipava della perdita della forma passiva e della riduzione dei futuri latini del tipo AMABO ("io amerò") al protoromanzo *amare habeo (lett. "io devo amare"), che divenne amerai in antico francese.


In latino, certi verbi spostarono la sillaba accentata basata sul sistema di accentazione latina, che dipendeva dalla lunghezza vocalica. Così, il verbo latino ÁMO, "io amo", in cui l'accento cadeva sulla prima sillaba, cambiava in AMÁMUS, "noi amiamo". Poiché la sillaba accentata latina influenzava le vocali dell'antico francese, questo spostamento sillabico creò molti verbi forti in antico francese. ÁMO produsse j'aim, mentre AMÁMUS, rimuovendo l'accento dalla prima sillaba, produsse nous amons. Ci sono almeno 11 tipi di alternanze; esempi di questi vari tipi sono j'aim, nous amons; j'achat, nous achetons; j'adois, nous adesons; je mein, nouns menons; j'achief, nous achevons; je conchi, nous concheons; je pris, nous proisons; je demeur, nous demourons; je muer, nous mourons; j'aprui, nous aproions. Nel francese moderno quasi tutti questi verbi sono stati livellati, generalmente con la forma "debole" (non accentata) che predomina (ma il moderno aimer/nous aimons è un'eccezione). Rimangono tuttavia alcune alternanze, in quelli che sono ora noti come verbi irregolari, quali je tiens, nous tenons o je meurs, nous mourons.


In generale, i verbi del francese antico mostrano molta meno riformazione analogica che in francese moderno. La prima persona singolare del francese antico aim, ad esempio, viene direttamente dal latino AMO, mentre il moderno aime ha una -e analogica aggiunta. Le forme del congiuntivo j'aim, tu ains, il aint sono preservazioni dirette del latino AMEM, AMES, AMET, mentre le forme moderne j'aime, tu aimes, il aime sono state completamente riformate sulla base di verbi nelle altre coniugazione. Anche il passato remoto mostra un'estesa riformazione e semplificazione nel francese moderno in confronto al francese antico.


Il piuccheperfetto latino era preservato nel primissimo antico francese come un tempo passato con un valore simile a un preterito o ad un imperfetto. Ad es. (Cantilène de sainte Eulalie, 878 d.C.) 'avret' < HABUERAT, 'voldret' < VOLUERAT (anche l'antico occitano preservava questo tempo, con un valore condizionale).



Esempio di verbo regolare in -er |






















































































 

Indicativo

Congiuntivo

Condizionale

Imperativo
Presente Passato remoto Imperfetto Futuro Presente Imperfetto Presente

Presente


je dur durai duroie durerai dur durasse dureroie
tu dures duras durois dureras durs durasses durerois dure
il dure dura duroit durera durt durast dureroit
nous durons durames duriiens/-ïons durerons durons durissons/-issiens dureriions/-ïons durons
vous durez durastes duriiez dureroiz/-ez durez durissoiz/-issez/-issiez dureriiez/-ïez durez
ils durent durerent duroient dureront durent durassent dureroient

Forme non finite:



  • Infinito: durer

  • Participio presente: durant

  • Participio passato: duré


Verbo ausiliare: avoir



Esempio di verbo regolare in -ir |






















































































 

Indicativo

Congiuntivo

Condizionale

Imperativo
Presente Passato remoto Imperfetto Futuro Presente Imperfetto Presente

Presente


je fenis feni fenissoie fenirai fenisse fenisse feniroie
tu fenis fenis fenissoies feniras fenisses fenisses fenirois fenis
il fenist feni(t) fenissoit fenira fenisse(t) fenist feniroit
nous fenissons fenimes fenissiiens fenirons fenissons feniss-ons/-iens feniriiens fenissons
vous fenissez fenistes fenissiiez fenir-oiz/-ez fenissez feniss-oiz/-ez/-iez feniriiez fenissez
ils fenissent fenirent fenissoient feniront fenissent fenissent feniroient

Forme non finite:



  • Infinito: fenir

  • Participio presente: fenissant

  • Participio passato: feni(t)


Verbo ausiliare: avoir



Esempio di verbo regolare in -re |






















































































 

Indicativo

Congiuntivo

Condizionale

Imperativo
Presente Passato remoto Imperfetto Futuro Presente Imperfetto Presente

Presente


je cor corui coroie corrai core corusse corroie
tu cors corus coroies corras cores corusses corroies cor
il cort coru(t) coroit corra core(t) corust corroit
nous corons corumes coriiens corrons corons coruss-ons/-iens corriiens corons
vous corez corustes coriiez corr-oiz/-ez corez coruss-oiz/-ez/-iez corriiez corez
ils corent corurent coroient corront corent corussent corroient

Forme non finite:



  • Infinito: corre

  • Participio presente: corant

  • Participio passato: coru(t)


Verbo ausiliare: estre



Esempi dei verbi ausiliari |



Avoir (avere) |






















































































 

Indicativo

Congiuntivo

Condizionale

Imperativo
Presente Passato remoto Imperfetto Futuro Presente Imperfetto Presente

Presente


je ai eus avoie aurai ai eusse auroie
tu ais (più tardi as) eus avois auras ais eusses aurois ave
il ai (più tardi a) eut avoit aura ai eusst auroit
nous avons eumes aviens/-ïons aurons aions eussons/-issiens auravons/-ïons avons
vous avez eustes aviez auroiz/-ez aiez eussoiz/-issez/-issiez auravez/-ïez avez
ils ont eurent avoient auront ont eussent auroient

Forme non finite:



  • Infinito: avoir (più anticamente aveir)

  • Participio presente: aiant

  • Participio passato: eut


Verbo ausiliare: avoir



Estre (essere) |






















































































 

Indicativo

Congiuntivo

Condizionale

Imperativo
Presente Passato remoto Imperfetto Futuro Presente Imperfetto Presente

Presente


je suis fui (i)ere ; esteie > estoie (i)er; serai; estrai seie > soie fusse soi sereie > seroie; estreie > estroie
tu es, ies fus (i)eres ; esteies > estoies (i)ers; seras; estras seies > soies fusses sereies > seroies; estreies > estroies seies > soies
il est fu(t) (i)ere(t), (i)ert ; esteit > estoit (i)ert; sera(t); estra(t) seit > soit fust sereit > seroit; estreit > estroit
nous somes, esmes fumes eriiens, erions ; estiiens, estions (i)ermes; serons; estrons seiiens, seions > soiiens, soions fuss-ons/-iens seriiens, serions; estriiens, estrions seiiens > soiiens, seions > soions
vous estes fustes eriiez ; estiiez --; sere(i)z; estre(i)z seiiez > soiiez fuss-eiz/-ez/-iez seriiez; estriiez seiiez > soiiez
ils sont furent (i)erent ; esteient > estoient (i)erent; seront; estront seient > soient fussent sereient > seroient; estreient > estroient

Forme non finite:



  • Infinito: estre

  • Participio presente: estant

  • Participio passato: esté(t)


Verbo ausiliare: avoir (?)



Dialetti |


Dal momento che il francese antico non consisteva di un unico modello, varianti amministrative in competizione tra loro erano propagate dalle corti e dalle cancellerie provinciali.


Il francese di Parigi era uno di numerosi modelli, che includevano:



  • il borgognone della Borgogna, allora un ducato indipendente la cui capitale era a Digione;

  • il piccardo della Piccardia, le cui principali città erano Calais e Lilla. Si diceva che la lingua piccarda iniziava alla porta est della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi, tanto vasta era la sua influenza;

  • l'antico normanno, parlato nella Normandia, le cui principali città erano Caen e Rouen. La conquista normanna dell'Inghilterra portò molti aristocratici di lingua normanna nelle Isole Britanniche. La maggior parte delle più antiche parole normanne (talora chiamate "francesi") nella lingua inglese riflettono l'influenza di questa variante della lingua d'oïl che divenne un canale per l'introduzione nel regno anglo-normanno, come anche il controllo anglo-normanno dell'Angiò e della Guascogna e di altri possedimenti continentali. La lingua anglo-normanna rifletteva una cultura condivisa su entrambi i lati della Manica. Alla fine, questa lingua declinò e cadde, diventando il cosiddetto francese legale, un gergo parlato dagli avvocati che era usato nel diritto inglese fino al regno di Carlo II. Il normanno, tuttavia, sopravvive ancora in Normandia e nelle Isole del Canale come lingua regionale;

  • il vallone, concentrato intorno a Namur nell'odierna Vallonia;

  • il gallo della Bretagna, la lingua romanza del Ducato di Bretagna.



Lingue derivate |


Questa lingua d'oïl è l'antenata di parecchie lingue parlate oggi, che comprendono:



  • Bourguignon-Morvandiau

  • Champenois

  • Francoconteese


  • Francese

    • Francese acadiano

    • Francese belga

    • Francese cajun


    • Francese metropolitano (Francia metropolitana)

    • Francese del Québec

    • Francese svizzero



  • Gallo

  • Lorenese


  • Normanno

    • Guernesiais

    • Jèrriais



  • Piccardo

  • Poitevin

  • Saintongeais

  • vallone



Letteratura |


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Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Letteratura medievale francese.


Note |




  1. ^ Il grafico è basato sulle fonologie date in Laborderie, Noëlle, Précis de Phonétique Historique, Nathan 1994; e in Rickard, Peter, A History of the French Language, 2ª edizione, Routledge 1989, pp. 47-8.



Bibliografia |



  • de la Chaussée, François. (1977). Initiation à la morphologie historique de l'ancien français. Paris: Klincksieck. ISBN 2-252-01922-0

  • Delamarre, X. & Lambert, P. -Y. (2003). Dictionnaire de la langue gauloise: Une approche linguistique du vieux-celtique continental (2nd ed.). Paris: Errance. ISBN 2-87772-237-6

  • Kibler, William (1984). An Introduction to Old French. New York: Modern Language Association of America.

  • Lanly, André. (2002). Morphologie historique des verbes français. Paris: Champion. ISBN 2-7453-0822-X

  • Pope, M.K. (1934). From Latin to Modern French with Especial Consideration of Anglo-Norman Phonology and Morphology. Manchester: Manchester University Press.



Voci correlate |



  • Storia della lingua francese

  • Lingue della Francia

  • Storia della lingua inglese



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |






  • Lingua francese antica, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Modifica su Wikidata


  • (EN) Lingua francese antica, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata

  • (EN) Old French on the Web - Antico francese sul web

  • (EN) DicFro - Dizionario e lessico di antico francese

  • (EN) Old French Online - Antico francese in linea dall'Università del Texas di Austin

  • (EN) Dictionnaire médievale - Un wikizionario per parole ed espressioni di medio francese

  • (FR) GdfEdic, GdfCEdic, GdfLexEdic - una versione elettronica del dizionario di antico francese di Frédéric Godefroy: Dictionnaire de l'ancienne langue française, su eonet.ne.jp.


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