Giovanni Cassini
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Giovanni Domenico Cassini (Perinaldo, 8 giugno 1625 – Parigi, 14 settembre 1712) è stato un matematico, astronomo, ingegnere, medico e biologo italiano naturalizzato francese.
Dopo la naturalizzazione francese avvenuta nel 1673, Cassini lavorò come astronomo, a fasi alterne, presso l'Osservatorio di Panzano (Castelfranco Emilia) dal 1648 al 1664 (cioè fino alla morte del suo mecenate, e signore del Castello di Panzano, il marchese Cornelio Malvasia, avvenuta in quell'anno). Fu professore di astronomia all'Università di Bologna e divenne, nel 1671, il direttore dell'Osservatorio di Parigi. Fu il padre di Jacques Cassini, anche lui astronomo, avuto dalla francese Ginevra de Laistre e nonno di César-François Cassini, astronomo e geodeta. Morì a Parigi il 14 settembre 1712 all'età di 87 anni.
Indice
1 Scoperte
2 Biografia
3 Riconoscimenti
4 Opere
5 Note
6 Bibliografia
7 Voci correlate
8 Altri progetti
9 Collegamenti esterni
Scoperte |
Scoprì quattro satelliti di Saturno:
Giapeto nel 1671, Rea nel 1672, Dione e Teti nel 1684. Scoprì inoltre la Divisione di Cassini negli anelli di Saturno, a lui intitolata. Assieme a Hooke, Cassini è lo scopritore della Grande Macchia Rossa di Giove (circa 1665). Attorno al 1690, Cassini fu il primo ad osservare la rotazione differenziale dell'atmosfera di Giove.
Gilles-François de Gottignies espresse riserve su alcune sue conclusioni su Giove.
Biografia |
Gian Domenico Cassini nacque nel 1625 a Perinaldo, nella Repubblica di Genova oggi in provincia di Imperia.
Compì i primi studi nel collegio dei Gesuiti di Genova, dove venne in contatto con Giovanni Battista Baliani, fisico, matematico e corrispondente di Galileo Galilei.
Nel 1649, per aver previsto la vittoria delle truppe di Innocenzo X, adunate a Bologna per una spedizione militare contro il duca di Parma, acquisì notorietà di astrologo, cosa che egli assolutamente non era e non volle mai essere. Venne, comunque, chiamato a Bologna dal marchese Malvasia ad occuparsi del suo osservatorio privato e l'anno successivo ottenne l'insegnamento universitario di astronomia grazie alla reputazione delle sue osservazioni molto precise. In questo periodo Cassini, sebbene partigiano delle idee di Galileo, per timore di persecuzioni, preferisce non allontanarsi dalle tesi della Chiesa e del sistema aristotelico che pone la Terra al centro dell'universo.
Nel 1665 Cassini è nominato sovra intendente delle acque per lo Stato della Chiesa, progettò fortificazioni e si dedicò al problema dell'irreggimentazione e controllo delle piene del Po. Contemporaneamente continuò le sue osservazioni astronomiche, studia le eclissi di sole e pubblicò le "Tavole dei pianeti". Fu uno dei primi studiosi ad osservare in epoca moderna, nel 1668, il fenomeno della luce zodiacale, da lui inizialmente chiamata "spina celeste meteora".[1]
L'importanza delle ricerche svolte a Bologna lo rese noto fra i migliori astronomi europei del suo tempo. Nel 1669 venne invitato a Parigi da Colbert, ministro di Luigi XIV Re Sole, presso l'Académie des sciences (fondata nel 1666) per dare il suo parere d'astronomo sull'Osservatorio di Parigi appena costruito. A Parigi Cassini può finalmente lavorare in libertà e sotto la protezione stessa del Re; non solo ha il privilegio di lavorare presso l'Académie des sciences, l'istituto scientifico più avanzato dell'epoca, ma nel 1671 ha alloggio nell'Osservatorio stesso. Chiede la cittadinanza francese e la ottiene nel 1673.
Con la sua sposa Geneviève Delaistre dette origine ad una vera e propria dinastia di astronomi e cartografi. Il pronipote Cassini IV sarà l'ultimo della gens Cassini ad avere l'incarico di direttore dell'Observatoire, incarico mantenuto dal 1784 sino alla Rivoluzione francese.
Pur da Parigi, Cassini rimase sempre in contatto con l'ambiente bolognese e collaborò attivamente all'istituzione della Specola dell'Istituto delle Scienze. Il Senato di Bologna non volle mai rassegnarsi alla sua partenza e gli mantenne libera la cattedra di Astronomia sino alla sua morte, avvenuta a Parigi nel 1712; oggi le sue spoglie mortali riposano dentro la Chiesa di Saint-Jacques-du-Haut-Pas.
Fra le realizzazioni di Gian Domenico Cassini vi è la grande meridiana della basilica di San Petronio, realizzata all'interno della chiesa bolognese nel 1655. Si tratta della più lunga linea meridiana al mondo: ben 66,8m, pari esattamente alla seicentomillesima parte della circonferenza terrestre.
Con lo strumento che chiamò eliometro, Cassini intendeva determinare la lunghezza dell'anno solare, mediante la misura del tempo trascorso tra due passaggi successivi del Sole all'equinozio di primavera, per verificare la correttezza della riforma gregoriana del calendario.
Ma, soprattutto, voleva risolvere la controversia tra coloro che, seguendo Aristotele e Claudio Tolomeo, ritenevano il moto del Sole circolare e uniforme, intorno alla Terra immobile, e coloro che ritenevano, invece, seguendo Niccolò Copernico e Galilei, che la Terra fosse in moto intorno al Sole e che il moto del Sole fosse, quindi, solo apparente.
Il Sole, in effetti, sembra muoversi in cielo più lentamente d'estate che d'inverno e proprio d'estate si trova alla massima distanza dalla Terra. Era questo grande allontanamento che, secondo gli antichi, faceva apparire il suo moto più lento.
La II legge di Keplero, invece - dimostrata matematicamente solo alla fine del Seicento da Isaac Newton - sostiene che "la Terra ha una velocità maggiore quando è più vicina al Sole e si muove più lentamente quando è più lontana" o, più precisamente, che la linea che congiunge il pianeta al Sole descrive aree uguali in intervalli di tempo uguali.
Cassini, mediante il grande "eliometro", verificò che, nel corso dell'anno, il diametro del Sole (quindi la sua distanza) non diminuiva nello stesso modo in cui diminuiva la sua velocità, il che voleva dire che la diminuzione di velocità non era apparente, ma reale: era la prima conferma osservativa eseguita al mondo della seconda legge di Keplero.
L'attività scientifica di Cassini ha ricoperto diversi campi dell'astronomia oltre che di idraulica, di arte militare, di entomologia e perfino di medicina, avendo partecipato ad alcuni tra i primi esperimenti di trasfusione di sangue.
Osservò accuratamente a Bologna ben tre comete e fu tra i primi a suggerire per questi corpi celesti un'orbita circolare fortemente ellittica, ritenendoli quindi astri "ricorrenti", come verrà poi dimostrato da Edmond Halley sulle basi della legge della Gravitazione universale di Newton.
Misurò la rotazione di Marte con una accuratezza di tre minuti e determinò la distanza del pianeta dalla Terra, potendo ricavare, così, la distanza Terra-Sole - l'unità astronomica di base per le misure all'interno del Sistema solare - con una precisione del 7%.
Misurò anche la rotazione di Giove, scoprendovi, inoltre, la "macchia rossa", l'occhio di un gigantesco uragano che imperversa da secoli nell'atmosfera del pianeta. Lo studio sistematico del sistema di Giove produce la realizzazione delle Effemeridi dei satelliti di Giove. La determinazione delle posizioni delle lune del grande pianeta gli consentì di costruire delle tabelle con gli istanti di occultazione dei satelliti dietro a Giove. L'osservazione in particolare dell'occultazione del satellite gioviano Io permetteva di leggere sulle tabelle l'ora precisa in cui questa avveniva, fornendo la possibilità di determinare con precisione la longitudine del luogo in cui si era effettuata l'osservazione, uno dei grandi problemi di quei tempi.
Cassini e Ole Roemer, suo giovane collaboratore, osservarono che l'occultazione di Io non avveniva ad intervalli regolari come il regolare suo periodo di rivoluzione avrebbe lasciato supporre. Quando la Terra si trovava più vicina a Giove, l'occultazione di Io poteva essere osservata in anticipo rispetto a quando la Terra si trovava più lontana. La differenza era di 14 minuti, proprio come se la luce avesse una velocità finita e, quindi, con più spazio da percorrere, impiegasse più tempo ad arrivare a Terra. Ricordiamo che i contemporanei di Cassini erano perlopiù convinti che la luce avesse velocità infinita, grazie a dotte dissertazioni di Cartesio. Fu proprio grazie a questo effetto ed alle accurate osservazioni che il suo collaboratore Roemer nel 1676 riuscì a misurare la velocità della luce. I calcoli sfortunatamente non ci sono pervenuti, ma Christian Huygens, riprendendo i dati di Cassini, trovò un valore dello stesso ordine di grandezza di quello attuale.
Cassini scoprì inoltre quattro satelliti di Saturno e la divisione tra gli anelli del grande pianeta che ancora oggi porta il suo nome, intuendo che gli anelli non fossero un corpo rigido, bensì una miriade di piccole particelle.
Ebbe vasta rinomanza la grande mappa della Luna realizzata con delicate osservazioni micrometriche, che gli consentirono di studiare le variazioni dell'orbita del nostro satellite: questo lo portò ad elaborare quella che è considerata la prima teoria moderna dei moti lunari.
In particolare, dalle sue ricerche dedicate allo studio delle attrazioni mareali tra i pianeti e i loro satelliti - simili a quelle che si esercitano tra Luna e Terra - presero spunto tre leggi espresse da Cassini nel 1693 e la cui verifica è stata pubblicata recentemente su Icarus, la più importante rivista internazionale di studi planetari.
Pochi scienziati hanno avuto l'onore di rimanere citati nella letteratura scientifica, a distanza di oltre 300 anni, per l'attualità delle loro ricerche e non solo per la loro importanza storica, come è accaduto a Gian Domenico Cassini.
Riconoscimenti |
La comunità astronomica gli ha dedicato: il cratere Cassini sulla Luna, il cratere Cassini su Marte[2], la divisione di Cassini negli anelli di Saturno, la regione Cassini sul satellite di Saturno Giapeto e l'asteroide 24101 Cassini.
A Domenico Cassini è dedicata la missione della sonda spaziale Cassini diretta su Saturno e Titano.
A suo nome è intitolato l'osservatorio astronomico del dipartimento di astronomia dell'università di Bologna, che ha sede a Loiano.
Esistono due licei intitolati al celebre astronomo, il liceo linguistico, classico e scientifico Statale "G. D. Cassini" di Sanremo (fondato nel 1860) ed il liceo scientifico istituito a Genova nel 1923 (Liceo scientifico Gian Domenico Cassini).
A Perinaldo (Imperia), paese natale di G.D.Cassini, è a lui intitolato l'osservatorio astronomico comunale, realizzato nel 1988-89.
Opere |
- Giovanni Domenico Cassini, Raccolta di varie scritture, e notitie concernenti l'interesse della remotione del Reno dalle Valli fatta in Bologna l'anno 1682, (In Bologna), [s.n.], 1682.
Note |
^ (EN) Gabriella Bernardi, Giovanni Domenico Cassini | SpringerLink, DOI:10.1007/978-3-319-63468-5. URL consultato il 22 marzo 2018.
^ (EN) Crater: Cassini on Mars : la nomenclatura dei sistemi planetari dell'Unione Astronomica Internazionale (IAU)
Bibliografia |
- Anna Cassini, Gio. Domenico Cassini. Uno scienziato del Seicento, Comune di Perinaldo, 1994.
- (FR) Giovanni Cassini, "Anecdotes de la vie de J.-D. Cassini", in Jean-Dominique Cassini, Mémoires pour servir à l'histoire des sciences et à celle de l'Observatoire de Paris, Parigi, Bleuet, 1810, pag. 255-309 — Autobiografia. Nello stesso libro: Cronologia
Giordano Berti (a cura di), G.D. Cassini e le origini dell'astronomia moderna, catalogo della mostra svoltasi a Perinaldo -Im-, Palazzo Comunale, 31 agosto - 2 novembre 1997.- Giordano Berti e Giovanni Paltrinieri (a cura di), Gian Domenico Cassini. La Meridiana del Tempio di S. Petronio in Bologna, Arnaldo Forni Editore, S. Giovanni in Persiceto, 2000.
Voci correlate |
- Neith (astronomia)
Altri progetti |
Altri progetti
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Collegamenti esterni |
Alma@DL - Università di Bologna: Domenico Cassini, su amshistorica.unibo.it.
Controversia prima astronomica ad maximum heliometrum D. Petronii examini,- Disegno della meridiana di S.Petronio, su amshistorica.unibo.it.
- Ephemerides Bononienses Mediceorum syderum ex hypothesibus et tabulis Io. Dominici Cassini... ad observationum opportunitates praemonstrandas deductae..., su amshistorica.unibo.it.
- Ephemeris prima motus cometae novissimi mense aprili 1665, su amshistorica.unibo.it.
- In hoc aestivo solstitio coelesti scientiae a fundamentis instaurandae in Templo D. Petronii primus lapis ponitur, su amshistorica.unibo.it.
- La meridiana del tempio di S. Petronio tirata, e preparata per le osseruazioni astronomiche l'anno 1665. Riuista, e restaurata l'anno 1695. Di Gio. Domenico Cassini .., su amshistorica.unibo.it.
- Novum lumen astronomicum ex novo heliometro, su amshistorica.unibo.it.
- Observationes aequinoctiales in Templo D.Petronii habendae, su amshistorica.unibo.it.
- Serenissimae Maiestati Christinae magnae Sueciae reginae. Magnum Vraniae Theatrum Bononiae in augustissimo D. Petronij templo nouissime fundatum ... Io. Dominicus Cassinus in almo Bononiensi Archigymnasio astronomus primarius exhibet, consecratque, su amshistorica.unibo.it.
- Spina celeste meteora osseruata in Bologna il mese di marzo 1668 da Gio. Domenico Cassini, su amshistorica.unibo.it.
- http://www.scienzagiovane.unibo.it/scienziati/cassini-1.html
- Approfondimento sul sito del comune di Perinaldo, su comune.perinaldo.org.
2005 - Anno Cassiniano, su bo.astro.it.
- Il telescopio Cassini di Loiano (BO), su bo.astro.it.
La meridiana Cassini Osservatorio Astronomico di Bologna- (EN) Le leggi di Cassini, su scienceworld.wolfram.com.
- (EN) Biografia Mac Tutor, su www-gap.dcs.st-and.ac.uk.
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