Lingua norvegese


































































Norvegese
Norsk
Parlato in
Norvegia (ufficiale)
Danimarca
Stati Uniti
Regioni Est e nord (Bokmål)
Ovest (Nynorsk)
Locutori
Totale 5 milioni
Classifica 108
Altre informazioni
Tipo
SVO flessiva - accusativa (ordine semilibero)
Tassonomia
Filogenesi
Lingue indoeuropee
 Lingue germaniche
  Lingue germaniche settentrionali
   Lingua norvegese
Statuto ufficiale

Ufficiale in

Norvegia Norvegia
Regolato da
Consiglio della lingua norvegese (Språkråd), Accademia norvegese
Codici di classificazione
ISO 639-1 no
ISO 639-2 nor
ISO 639-3
nor (EN)
Glottolog
norw1258 (EN)
Estratto in lingua

Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
(Bokmål)
Alle mennesker er født frie og med samme menneskeverd og menneskerettigheter. De er utstyrt med fornuft og samvittighet og bør handle mot hverandre i brorskapets ånd.
(Nynorsk)
Alle menneske er fødde til fridom og med same menneskeverd og menneskerettar. Dei har fått fornuft og samvit og skal leve med kvarandre som brør.

Il norvegese è una lingua appartenente al sottogruppo delle lingue germaniche settentrionali, del gruppo delle lingue germaniche e della famiglia delle lingue indoeuropee.


Il norvegese si caratterizza per il fatto di possedere due diverse forme scritte, entrambe usate ufficialmente in Norvegia: il Bokmål e il Nynorsk.



  • Il Bokmål (lingua dei libri) viene usato dalla maggioranza della popolazione ed è basato sul danese scritto. Il danese, infatti, fu lingua ufficiale in Norvegia per molti secoli durante l'unione con la Danimarca (vedi anche: Storia della Norvegia).

  • Il Nynorsk (nuovo norvegese), usato dal resto della popolazione, è stato creato da Ivar Aasen dall'unione di molti dialetti rurali norvegesi, soprattutto delle aree della costa occidentale.


La definizione di «lingua» nel contesto norvegese è abbastanza diversa da quella che si assume in italiano; per «lingua italiana» si intende una certa forma scritta, da pronunciarsi in un certo modo; eventuali deviazioni sono considerate errori, imperfezioni o dialetti. In norvegese, sia Bokmål che Nynorsk sono considerate «norvegese». Inoltre l'uso del dialetto, inteso come varietà locale della lingua, è comunemente accettato, anche nello spazio pubblico (discorsi politici, lezioni universitarie, eccetera), e anch'esso viene considerato pienamente «norvegese».


I comuni norvegesi possono decidere indipendentemente se usare principalmente l'una o l'altra forma come forma scritta ufficiale. Molti comuni (tra cui molti di grandi dimensioni, come Oslo) decidono di rimanere però neutrali e usare sia il Bokmål che il Nynorsk.




Indice






  • 1 Alfabeto, dittonghi e pronuncia


  • 2 La pronuncia della "O, o"


    • 2.1 Parole polisillabiche


    • 2.2 Parole monosillabiche


    • 2.3 Parole composte




  • 3 Premi Nobel per la letteratura di lingua norvegese


  • 4 Voci correlate


  • 5 Altri progetti


  • 6 Collegamenti esterni





Alfabeto, dittonghi e pronuncia |


L'alfabeto norvegese è composto da 29 lettere: Aa, Bb, Cc, Dd, Ee, Ff, Gg, Hh, Ii, Jj, Kk, Ll, Mm, Nn, Oo, Pp, Qq, Rr, Ss, Tt, Uu, Vv, Ww, Xx, Yy, Zz, Ææ, Øø, Åå.


In principio sono elencate tutte le vocali e dittonghi in pronuncia standard, in seguito si trovano tutte le consonanti e i digrafi o cluster con la lettura irregolare o con una varietà di pronuncia.






























































































































































































































































































































































Lettera/dittongo/digrafo
Pronuncia IPA
Descrizione

Vocali e dittonghi
A, a
/ɑ/
A di albero, aperta (cioè con la bocca molto spalancata) e dal timbro gutturale e posteriore invece che centrale.
AI, ai
/ɑɪ/
AI di airone, in prestiti.
AU, au
/æu/
EU di Europa, con la bocca piuttosto spalancata.
E, e
/e~æ/ oppure /ə/
E di enorme.

Se non è accentata, tende a ridursi, diventando un suono pressoché identico alla vocale neutra "schwa". Per pronunciarla, basta immaginare di declamare l'alfabeto togliendo le vocali dal nome delle parole ("b, c, d, f, ..." invece di "bi, ci, di, effe, ..."). Un esempio con schwa è la parola "Time" ("Ora <di orologio>").


EE, ee
/e:/
E di enorme, con un fugace allungamento vocalico. Un esempio è "ideel" (ideale, agg.).
EI, ei
/æɪ/
AI di tornai. Il primo suono si imita molto bene se si pronuncia la /e/ con la bocca spalancata in posizione di "a". Quindi, è una "e" (come d'altronde si trova scritta in grafia) vagamente simile ad una "a" aperta. Un esempio è "Nei" ("no").
-EG(-), -eg(-)
-/ei/
Ei di caffeina, reperibile sia isolato a fine parola sia in mezzo.

È quindi un falso amico perché diventa dittongo con la mutazione di "g" in una "i" semivocalica. Un esempio è "Jeg", che vuol dire "io".


Æ, æ
/æ/
E di enorme, con la bocca abbastanza spalancata.
Ø, ø
/ø/
U dell'inglese surf, chiusa e procheila (cioè si arrotondano le labbra). Il suono si trova anche nel prestito "karri" (curry), che infatti è un falso amico perché si pronuncia col suono /ø/.
I, i
/i/
I di illuminare.
II, ii
/i:/
I di illuminare, con un fugace allungamento vocalico. È molto rara e si trova ad esempio in "friidrett" (atletico).
GI-, gi-
/j/
Pressoché identica a I di Iugoslavia: si tratta di una semivocale, che nelle varie lingue serve a formare i dittonghi (ex. Iato). Esempi: "gi" (dare). Le tre eccezioni sono "gissel" (ostaggio), "gitter" (inferriata) e "gitar" (chitarra), in cui si pronuncia /gi/, g dura come nell'italiano "gomma".

Nei nomi di discipline, che sono tutti prestiti, e in dei nomi comuni che in italiano finiscono in "-gia", si pronuncia sempre /'gi/ (g dura) accentando l'ultima vocale. Svariati esempi sono "biologi, energi, geologi, fysiologi, psykologi, zoologi, teologi, antologi, arkeologi".


GY, gy
/jy/
I di Iugoslavia, che si arrotonda progressivamente, dove "y" tende a somigliare una "u" chiusa, come nel francese "lune. Due esempi sono "gyolig" (valido) e "gynge" (dondolare).
-IG, -ig

IGH, igh


-/ij/
I di illuminare seguita da I di Iugoslavia. Quasi tutti gli aggettivi in norvegese finiscono con questa codina. L'eccezione è il nome comune "krig" (guerra), in cui si pronuncia /ig/.

Pure il cluster IGH, seguito da vocale, segue la trasformazione e perde l'aspirazione: la H con la sua presenza non modifica nulla.


-ØG(-), -øg(-)
-/øj/
EI di porterei, con finale la I di Iugoslavia. Reperibile sia a fine parola che in mezzo. Un esempio è "løgn" (bugia).

Si disambigua che in -AG, -OG, -UG, -IGG- e EGG- la /g/ (G di galera) non subisce mutazioni. In più, negli ultimi casi, non si potrà mai addolcire in /j/ perché è doppia.


Y, y
/y/
U chiusa. Non presente nell'italiano poiché suono tipicamente germanico. Si pronuncia come la U del francese "lune" o come la Ü del tedesco Blüte (fiore). Rimane invariata rispetto alla pronuncia originale nei prestiti da lingue straniere, come in "hobby", in cui si pronuncia /i/.
ØY, øy
/øy/
EI di caffeina, con le labbra arrotondate per tutta la durata del dittongo.
O, o
/ɔ/ oppure /u/

Si pronuncia O di orso, con le labbra arrotondata e aperta (cioè con il dorso della lingua molto distante dalla zona tondeggiante del palato). In altre occasioni, si pronuncia pronuncia U di unanime.


Per una trattazione esaustiva e comprensiva di svariate eccezioni, vedi avanti.


OI, oi
/ɔy/
OI di corridoi, tutto con le labbra arrotondate
Å, å

AA, aa


/ɔ/
O di orso, aperta. La prima grafia, presente ad esempio in "Bokmål", è un falso amico di "a". La seconda è una grafia ormai arcaica dello stesso suono, sostituita con la prima grafia, che deriva dallo svedese antico. Questa seconda grafia tuttavia è ancora consueta quando si scrivono i nomi comuni di persona che contengono questo suono.
U, u
/ʉ/
U chiusa, come nel francese "lune".
UI, ui
/ʉɪ/
UI di intuito, con il dorso della lingua spinto in avanti. È estremamente raro.
Ô, ô
/u/
U di udito, arrotondata. Compare raramente e un esempio è "fôr" (mangime)
OO, oo
/u:/
U di udito,arrotondata e con un fugace allungamento vocalico. È molto rara e si trova ad esempio in "zoo", /su:/.

Consonanti
B, b
/b/
B di balena, sonora. In generale, se la consonante si trova scritta due volte, si raddoppia come in italiano (ex. "Jobb", "occupazione, lavoro, mestiere").
CA, ca

CO, co


CU, cu


CK, ck


/k/-
C di cane / K di koala, sorda. Si trovano in prestiti.
CE, ce

CI, ci


CY, cy


/s/-
S di sale, sorda. Si trova in prestiti.
SH, sh

SC, sc


CH, ch


/ʃ/
Sc di scena, sorda. Si trova in prestiti come "milk-shake" e "champagne".
D, d
/d/
D di dado, sonora.
F, f
/f/
F di Francia, sorda.
G, g
/g/
G di gallo, sonora.
H, h
/h~x/
H dell'inglese have, ben sentita pure se sorda. In alcuni dialetti o in corrispondenza di vocali posteriori (ex. "hu") l'aspirazione si plasma come una "c" di cane ma senza contatto tra organi.

Nel cluster HV- e HJ- cade (vedi avanti).


J, j
/j/
I di iato, semivocalica. L'eccezione è "journal" (giornale) e nei suoi derivati, in cui si pronuncia /ʒ/ cioè G di gelato, sonora e senza contatto tra organi.

Questa vocale si può combinare con tutti i principali suoni vocalici dell'alfabeto norvegese per creare i dittonghi. Dunque, compare nelle combinazione JA, JE, JI, JO, JÅ, JØ, JÆ, JU e anche nel trittongo JAU.


GJE, gje

GJØ, gjø


GJÆ, gjæ


/j/-
I di iato, semivocalica, idem se seguita da un intero dittongo iniziante per quella semivocale. Si tratta di un falso amico. Due esempi sono "Igjen" (ancòra) e "Gjøre" (fare)
KA, ka

KE, ke


-KE, -ke /ə/


KO, ko


KÅ, kå


KU, ku


KØ, kø


/k/-
K di koala / C di cane, sorda. Si può anche sentire aspirata, cioè con uno sbuffo d'aria che accompagna il suono.
L, l
/l/
L di lato, sonora.
LD, ld
/ll/
LL di palla, sonora. Dunque, in questo cluster, è presente un'assimilazione. Questa mutazione vale a prescindere, pure quando il cluster si trova a fine parola.
M, m
/m/
M di mano, sonora.
MF, mf
/ɱf/
NF di anfora: la /m/ si assimila e si pronuncia non con le labbra serrate, ma con l'arcata dentaria superiore poggiata al labbro inferiore.
N, n
/n/
N di nave, sonora.
NB, nb
/mb/
MB di tromba. La /n/ si assimila alla consonante davanti, mutando in /m/.
NK, nk
/ŋk/
NC di panca. La /n/ cioè si assimila alla consonante successiva nella parlata rapida. Un esempio è "Tenke", "pensare".
NG, ng
/ŋ/
NG dell'inglese king, sonora. Non si sente nessuna "-g" di rilascio, ovviamente. Un esempio è "Langt", "lontano". Questo cluster si può trovare anche a fine parola.
GN, gn
/ŋn/
Per pronunciare il cluster, bisogna affiancare il suono appena descritto ad una N di nave. In altre parole, la G- in questo contesto si addolcisce, divenendo un suono nasale sonoro.
ND, nd
/nn/
NN di anno. È un falso amico, sia che si trovi in mezzo che a fine parola (ex. sekund, "secondo")
P, p
/p/
P di pane, sorda. Si può sentire aspirata.
QU, qu
/kv/
CV di cova. È in prestiti ed è anche un falso amico.
R, r
/r~ɾ/ oppure /ʁ/
R di carro, sorda e vibrante tre volte se doppia. Se intervocalica è monovibrante, come in arare. Tuttavia in alcune pronunce dialettali si può effettuare con la radice della lingua che si avvicina all'ugola (il pendaglio appeso sopra la gola e in fondo alla bocca) e la fa vibrare.
RN, rn
/ɳ/
N di nave, cacuminale/retroflessa sonora. La punta della lingua indietreggia e si arrotola nell'incavo del palato. La retroflessione avviene anche se un simile cluster è a fine parola.

Se invece la "r" si pronuncia in zona uvulare, non avviene nessuna retroflessione.


RT, rt
/ʈ/
T di tavolo, retroflessa sorda. Idem.
RL, rl
/ɭ/
L di lato, retroflessa sonora. Idem.
RS, rs
/ʂ/
S di sole, retroflessa sorda. Idem.
RD, rd
/ɖ/
D di dado, retroflessa sonora. Idem.
SA, sa

SE, se


-SE, -se /ə/


SØ, sø


SO, so


SÅ, så


SU, su


SY, sy


/s/-
S di sole, sorda.
SJA, sja

SJE, sje


SJI, sji


SJO, sjo


SJØ, sjø


SJÅ, sjå


SJU, sju


-SJ, -sj


SKI, ski


SKJE, skje


SKJO, skjo


SKJØ, skjø


SKJU, skju


SKY, sky


SKØ, skø


SKØY, skøy


/ʃ/-;

/ɕ/-;


SC di scienza; in più, il cluster/digrafo "SK-" quando è seguito dalle consonanti anteriori indicate si pronuncia a prescindere SC di scienza, ma in più la punta della lingua è spinta molto più in avanti, si palatalizza fortemente. In altre parole, si pronuncia "sc" con la lingua in posizione di "gn" di gnomo.

Due esempi sono "Skjønner" ("capire") e "Skyter" ("sparare"). In generale, tutte le vocali anteriori con cui avviene questa mutazione sono tutte quelle anteriori eccetto "e" (ex. "Vanskelig", "difficile"). Le altre ovviamente non sono toccate dal fenomeno (ex. Skal, che vuol dire preposizione "a" +complemento di termine; "Skolen", "scuola").


SKA, ska

SKE, ske


-SKE, -ske /ə/


SKO, SKO


SKÅ, skå


-SK, -sk


/sk/-
SC di scala. Tutto il cluster è sordo.
TA, ta

TI, ti


TU, tu


TE, te


TO, to


TØ, tø


TÅ, tå


-TE, -te /ə/


-T, -t


/t/-
T di tavolo, sorda. Si può sentire aspirata. L'eccezione in cui non si pronuncia a fine parola è il prestito "bidet" (il bidè~il bidet).
SI, si

TJE, tje


TJÆ, tjæ
KJ, kj


KI, ki;


KY, ky


/ɕ/-
SC di scienza, molto palatalizzata. Anche la "K-"se seguita da queste vocali anteriori si trasforma. In particolare, sono quelle più alte (la /e/ infatti è più bassa di /i/). Due esempi sono "Kjeft" (chiudere) e "Kyss" (bacio).

Il cluster nelle parole "tjene" e "tjeneste" e "tjære" (fare un favore, guadagnare, catrame) nella parlata di Oslo resta /tj/- .


Bisogna stare attenti all'ortografia e non confondere i cluster TJ e KJ e SKJ.


STJE, stje
/stje/
STIE di bestie: si disambigua che non avviene alcuna trasformazione. Due esempi sono "stjele" e "stjerne" (rubare, stella).
TS, ts
/t͡s/
Nella parlata rapida, si sente z di zanzara, sordo.
SL, sl
/sl~ʃl/
SL di slitta, ma nella pronuncia colloquiale di Oslo si può sentire SCL di scialuppa.
QU, qu

KV, kv


/kv/
CV di alcova. Questo cluster si trova molto più spesso come nella seconda forma ed è solo nei prestiti.
V, v
/v/
V di vela, sonora. In alcune pronunce, il contatto tra arcata dentale superiore e labbro inferiore più essere più blando.
W, w
/v/
V di vela, sonora. È in prestiti.
HV-, hv-
/v/
V di vela, sonora: in questo cluster, l'aspirazione iniziale cade. Si trova spesso nelle interrogative come Hva, "cosa?", "Hvor", "dove?", "Hvorfor", "perché?", "Hvem", "chi?".
HJ, hj
/j/
I di iato, semivocalica. L'aspirazione iniziale cade.

Cade anche in SHJ-, shj- seguito da vocale: diventa /sj/ non palatalizzato.


Cade anche in IGHJ-, ighj- seguito da vocale: diventa /ij/, senza raddoppio della semivocale.


X, x

KS, ks


/ks/

oppure /ʃ/


CS di clacson, in prestiti. Se a inizio parola, è a prescindere "SC" di scienza.

Quando si pronuncia /ks/, si trova più spesso scritta come KS.


Z, z
/s/
S di sole. È in prestiti ed è anche un falso amico.

L'accento cade sulla prima sillaba, tranne se la parola inizia col prefisso "be-" oppure "for-": in tal caso, si sposta sulla seconda. Nei prestiti, di solito cade sull'ultima.


In alcune parole, per disambiguare le omografie con diversi significati, ci possono essere più versioni con i diacritici. Si hanno fino a quattro casi: parole senza diacritico, accento grave, accento acuto e accento circonflesso. Quattro esempi sono: for (preposizione), fòr (sostantivo #1) fór (verbo), fôr (sostantivo #2).



La pronuncia della "O, o" |



Parole polisillabiche |




























Casistica
Pronuncia IPA
Esempi ed eccezioni in norvegese

O +2 consonanti

+raddoppio consonantico


+cluster retroflesso


+ng /ŋ/


+cluster aventi da 2 membri in su


/ɔ/
Bevokte, kokk, kokke, foster, klosset, abnorm, abort, voksen, trompet, katolsk, rekord, klokke, barokk, bankerott, monter, ankomme, hofte, fossil, modne, morgen, forme, okto/u/ber, torsdag, optimisktik, grotte, ambolt, tolke, orkester, organisme, offisiell, orkan,

konto/u/r, kopper, proppe, rotte, reform, snorke, salong, voldta, nonne, kloster, postkort, blotte, doktur, utforske.


!!! Sebbene le parole "kollektiv, konsonant, konsul" seguano la regola esposta, tutte le altre parole per "kom-, kor- kon-" hanno pronuncia in /u/: kombinasjon, kommunal, kompetanse, kompliment, konsert, kontrakt, korrekt, konflikt.


!!! Eccezioni varie in cui si pronuncia /u/: mottakelse, eksportere, bombe, okse, skjorte, Oslo /uslu/, demokratisk, modne, onsdag, onkel, plomme, lomme, hoste, o/u/perasjon, uberbodd.



O in dei prefissi diffusi, parole molto usate e qualche suffisso
/ɔ/
Opp, som, om, og, dom, nok.

Opp-, for-, om-, dom-, ufor-, fore-.


-som, -for; -og in polisillabi (ex. katalog, monolog).


-O a fine parola

(a prescindere)


/u/
Tro, piano, kakao, fiasko, to, kano, konto, bro, moro, kro, glo, sko, ro, bo, dato, ditto, ekko, kilo, kino, konto, sjampo, zoo.

O +1 sola consonante
/u/
Oker, novelle, modifisere, moderne, moderat, melodi, marmor, diagnose, spole, improvisere, limonade, økonomi, arkeologi, grusom, skobutikk, kanon, prosent, anonym, rose, november, narkutisk, deodorant, jovial, pistol, motor, nikotin, notar, oliven, lenestol, parodi, mimose, kolikk, hvor?, bopel, dokument, erotisk, epoke, impresjonisme, filosofi, melon, fonetisk, dekorere, horoskop, oval, mandolin, ansjos, overflod, sitron, atom, politi, kone, nasjon, oberst, koke, diplom, koloni, introduksjon, ikon, tomat, ironi, eksplodere, profetisk, opera, rolig, potet, patriot, romantisk, tobakk, sofa, soldat, torden, tortur, termometer, protest, protein, politikk, pomade, populær, problem, protokol, novelle, oker, kroket, petroleum, honorar, oleander.

!!! Eccezioni in cui si pronuncia sempre /ɔ/: telefon, love, toga, olje, pullover, folflore, sove, orientalisk, obektiv, lotion, biskop, svoge.




Parole monosillabiche |

































Casistica
Pronuncia IPA
Esempi ed eccezioni in norvegese

O +1 consonante
/u/
Tom, rot, bot, krok, pol, ror, kor, skog, mot, bror, sot, rom, spor, god, flod, bok, ros, mor, plog, blod.

!!! Eccezioni in cui si pronuncia /ɔ/: tog, grov, jod, lov. A questi, si aggiungono i monosillabi molto diffusi, che si leggono così come si scrivono: opp, som, om, og, dom, nok.



O + cluster retroflesso
/u/
Hjort, horn, korn, ord, nord, bort, bord, mord, sort, jord, fjord, torn.

!!! Eccezioni in cui si pronuncia /ɔ/: kort, kors.



O +cluster aventi da 2 membri in su
/ɔ/
loft, kork, front, kost, sorg, folk, ovn, blomst, troll, norm, stolt, frost, boks, torsk, torn, voks, vold, kost, orm, norsk, storm, trost, stork, golf, tolk, post.

!!! Eccezioni in cui si pronuncia /u/: pomp, ond.



O +raddoppio consonantico
/ɔ/
Slott, stokk, stoff, tross, flokk, stopp, knopp, kropp, sokk, topp, lokk, foss, propp, sott, tonn, toll, kopp, hopp.

-O a fine parola

(a prescindere)


/u/
Tro, piano, kakao, fiasko, to, kano, konto, bro, moro, kro, glo, sko, ro, bo, dato, ditto, ekko, kilo, kino, konto, sjampo, zoo.


Parole composte |


Nelle parole composte, la pronuncia non presenta particolarità: quando si conosce la pronuncia delle due singole parole in isolamento, si affiancano senza che ci siano variazioni e alterazioni di alcun tipo. Accade lo stesso fenomeno anche con i prefissi, che hanno la pronuncia fissa come già indicato.


Ex. Dagbok, bokmål, ordbok, ordspråk, bokstav, vannmelon, gudmor, perlemor, tallord, domstol, fotspor, nordøst, nordisk, passord, bestemor.



Premi Nobel per la letteratura di lingua norvegese |




Mappa delle forme scritte ufficiali nei vari comuni della Norvegia:

     Bokmål

     Nynorsk

     Neutrale






  • Bjørnstjerne Bjørnson (1903, Norvegia Norvegia)


  • Knut Pedersen Hamsun (1920, Norvegia Norvegia)


  • Sigrid Undset (1928, Norvegia Norvegia)



Voci correlate |



  • Bokmål

  • Nynorsk



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Collegamenti esterni |






  • Lingua norvegese, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Modifica su Wikidata


  • (EN) Lingua norvegese, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata


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