Football Club Forlì
F.C. Forlì Calcio | ||||
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Galletti, Biancorossi | ||||
Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali | Bianco-Rosso | |||
Simboli | Gallo, Caveja | |||
Inno | Biancorossi del Forlì | |||
Dati societari | ||||
Città | Forlì | |||
Nazione | Italia | |||
Confederazione | UEFA | |||
Federazione | FIGC | |||
Campionato | Serie D | |||
Fondazione | 1919 | |||
Rifondazione | 2006 | |||
Presidente | Stefano Fabbri | |||
Allenatore | Stefano Protti | |||
Stadio | Tullo Morgagni (3.500 posti) | |||
Sito web | www.forlifc.com | |||
Palmarès | ||||
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Football Club Forlì s.r.l.[1] (meglio noto semplicemente come Forlì) è una società calcistica italiana con sede nella città di Forlì.
Indice
1 Storia
1.1 Le origini e la fondazione
1.2 Dal Dopoguerra agli anni novanta
1.3 Dagli anni duemila ai giorni nostri
2 Cronistoria
3 Colori e simboli
4 Strutture
4.1 Stadio
5 Società
5.1 Organigramma societario
5.2 Sponsor
6 Allenatori e presidenti
7 Calciatori
8 Palmarès
8.1 Competizioni interregionali
8.2 Competizioni regionali
8.3 Competizioni giovanili
8.4 Altri piazzamenti
9 Statistiche e record
9.1 Partecipazione ai campionati
9.2 Statistiche individuali
10 Tifoseria
10.1 Storia
10.2 Gemellaggi e rivalità
11 Note
12 Bibliografia
13 Voci correlate
14 Collegamenti esterni
Storia |
Le origini e la fondazione |
Il calcio a Forlì ha origine nei primi anni del XX secolo, in una forma ancora decisamente amatoriale e con rare sfide contro compagini di altre città romagnole limitrofe, anche perché, come nel resto dell'Italia ed a Forlì forse ancora di più[2], la passione dei tifosi era soprattutto rivolta al gioco del pallone col bracciale sostituito gradualmente dall'imposizione di un nuovo gioco.
Un primo rallentamento nell'attività agonistica giunse a causa della Prima guerra mondiale, poi ripresa immediatamente al termine del conflitto bellico in una maniera sempre più decisa e determinata.
Solo a partire, dal 1919 grazie alla fusione di due distinte entità sportive, il Forlì Foot-Ball Club e l'Unione Calcio Romagnolo[3], nacque la Sezione Calcio dell'Unione Sportiva Forti e Liberi che iniziò la sua prima stagione nel campionato di Terza Categoria, giocando le sue partite interne al Campo Ursino e raggiungendo la finale, persa contro l'U.S. Mantovana. La stagione 1922-1923 fu caratterizzata dalla presenza dei derby contro Cesena, Faenza, Ravenna e Rimini, poi, nel 1923 con la crescente importanza del gioco del calcio nella città di Forlì iniziarono i lavori di costruzione del nuovo stadio intitolato poi a Tullo Morgagni, giornalista forlivese inventore del Giro d’Italia, sotto la presidenza di Giuseppe Pasqui.
Tra il 1927 e il 1928, i biancorossi conquistarono due promozioni consecutive dapprima vincendo il campionato di Promozione e approdando in Seconda Divisione e poi in Prima Divisione, all'epoca un gradino sotto la Serie B. Il Forlì permase nella terza serie italiana fino al 1935, quando dopo aver concluso la stagione all’undicesimo posto del girone E, venne retrocesso nella neonata Prima Categoria Regionale. La risalita verso la terza divisione professionistica, fu immediata e già nella stagione successiva, dopo aver vinto la Prima Divisione Emilia-Romagna i biancorossi salirono nella neocostituita Serie C giocandoci per un quinquennio, senza però riuscire a centrare la promozione in cadetteria.
Dal Dopoguerra agli anni novanta |
Con l'avvento della Seconda Guerra Mondiale, tutte le attività della federazione vennero sospese e alla ripresa dei campionati, nel 1945-1946, il Forlì partecipò al campionato di Serie B-C Alta Italia classificandosi undicesimo e conquistandosi l'accesso alla Serie B. Nella stagione successiva, con Umberto Zanolla sulla panchina biancorossa e Armando Bendi alla presidenza, il Forlì si classificò al terzultimo posto con 31 punti in 40 gare giocate tornando nuovamente in Serie C dopo la sua prima e unica partecipazione in cadetteria della sua storia. Tra i giocatori più noti che spiccarono in quell'annata ci furono: il portiere Fausto Tarlao, i difensori Sergio Da Costa ed Afro Canali, i centrocampisti Elvezio Ortali, Libero Zattoni e Roberto Ronconi.
Dopo la retrocessione in Serie C, per il Forlì seguì un rapido declino retrocedendo fino al campionato di Promozione al termine della stagione 1947-1948, rimanendoci per due stagioni e poi tornando nella terza serie calcistica a seguito della vittoria del campionato di Promozione 1949-1950.
A partire dagli anni cinquanta, i biancorossi dopo due stagioni consecutive in Serie C, scesero in Quarta Serie poi rinominata Campionato Interregionale militandoci per otto anni fino alla stagione 1957-1958 quando venne ripescata in Serie C a completamento organici da parte della F.I.G.C.
L'inizio del decennio successivo, per il Forlì in Serie C fu abbastanza tranquillo raggiungendo posizioni di metà classifica fino alla stagione 1963-1964, quando con l'arrivò in panchina di Libero Zattoni, allenatore primatista dei galletti con le sue 202 panchine, i biancorossi arrivarono ad un soffio dalla promozione in Serie B, classificandosi al secondo posto, a 45 punti dietro il Livorno che aveva pre punti di vantaggio. La regia della squadra era affidata a Vittorio Zanetti, mentre il tridente d'attacco venne affidato Silvano Magheri insieme a Gerardi e Ferrari.
Nel campionato di Serie C 1964-1965, dopo la cocente delusione dell'annata precedente, il Forlì concluse il campionato all'ultimo posto retrocedendo in Serie D. Durante il triennio nella massima divisione dilettantistica, i biancorossi nella stagione 1967-1968 riconquistarono la Serie C con Attilio Santarelli in panchina che con una squadra composta quasi interamente da giocatori forlivesi materializzò il trionfo all’ultima giornata vincendo contro l'Urbino sul risultato di 1-0. Gli artefici della promozione in Serie C furono la coppia d’attacco composta da De Lorenzi e Laghi autori di 32 reti e Diano De Lorenzi, cannoniere della storia del Forlì con 66 gol, insieme a Vladimiro Alberti.
L'esperienza in Serie C, però fu molto breve, tanto che dopo appena un anno i galletti ritornarono immediatamente in Serie D dopo aver concluso la stagione all'ultimo posto in classifica, e restandoci per buona parte degli anni settanta, fino al campionato di Serie D 1976-1977, quando con il vulcanico presidente Giovanni Bianchi, i galletti vinsero il campionato con 48 punti, al termine di un duello con il Carpi di Salvatore Bagni, finito ad una lunghezza. A seguito della promozione in Serie C, vi fu grande entusiasmo nella città con l’invasione di Piazza Aurelio Saffi da carri e auto impazzite per la gioia e un pubblico costantemente superiore alle 4.000 unità allo stadio. Inoltre, sempre nella stagione la formazione Berretti del Forlì, allenata da Silvio Poli, vinse il Campionato Italiano di Serie D.
Il cammino in Serie C, poi rinominata Serie C1 a partire dalla stagione 1978-1979 per i galletti fu abbastanza tranquillo seguito a buone prestazioni e salvezze anticipate fino al campionato di Serie C1 1979-1980, quando per la seconda volta nella sua storia il Forlì arrivò vicinissimo alla promozione in Serie B con Chinesinho in panchina e ancora con Bianchi alla presidenza del club terminando al terzo posto alle spalle di Varese e Rimini. Nei campionati successivi, i biancorossi conclusero con buoni piazzamenti fino alla stagione 1982-1983 quando retrocesse in Serie C2, categoria in cui militò fino alla fine degli anni ottanta quando ritornò tra i dilettanti.
Dal 1990 al 1993, il Forlì militò nel Campionato Interregionale poi rinominato Campionato Nazionale Dilettanti, e al ritorno tra i professionisti nel campionato di Serie C2 1993-1994, nell'annata successiva i biancorossi riuscirono in una grande impresa sportiva della sua storia, quando, grazie alla finale di Coppa Italia Serie C 1993-1994 partecipò alla Coppa Italia per toccare il punto più alto della sua storia. La squadra allenata da Franco Bonavita, dopo aver battuto prima il Foggia, che all'epoca militava in Serie B, e poi il Piacenza, allora partecipante in Serie A, suscitando un clamore mediatico a livello mediatico mai vissuto in città, il 25 ottobre 1995, giunse agli ottavi di finale contro il Milan di Fabio Capello allo Stadio Dino Manuzzi di Cesena disputando un'ottima partita che vide i galletti perdere per 2-0 e stabilendo il record di presenze dello stadio cesenate.
Alla fine del campionato di Serie C2 1996-1997, per il Forlì, arrivò una nuova retrocessione nel Campionato Nazionale Dilettanti, poi rinominato Serie D trascorrendoci un quinquennio e rischiando addirittura la retrocessione in Eccellenza nella stagione 2000-2001 quando si salvò in extremis battendo per 2-1 il Rovigo in uno spareggio salvezza.
Dagli anni duemila ai giorni nostri |
Nel campionato di Serie D 2001-2002 i galletti si classificarono secondi nel proprio girone di Serie D e vennero ripescati in Serie C2. I primi due anni tra i professionisti portano a due tornei chiusi con altrettante tranquille salvezze, mentre alla terza stagione il Forlì sfiorò la promozione in Serie C1, mancandola solo dopo aver perso i play-off nel derby-spareggio contro il Ravenna.
Al termine del campionato di Serie C2 2005-2006, a causa di investimenti insostenibili il club andò incontro al fallimento grazie ad una gestione arrogante da parte del presidente riminese Marco Oliveti diventato noto anche per l’aggressione al capitano Alberto Calderoni.
Durante l'estate del 2006, venne fondata l'Associazione Sportiva Dilettantistica Nuovo Forlì 1919, che nella stagione successiva ripartì dalla Terza Categoria, dove concluse all’ottavo posto sotto la guida dell’imprenditore Luciano Linari. Un anno dopo, una dozzina di soci forlivesi si uniroono per rilevare il titolo dello Sporting Forlì (club di Promozione nel frattempo divenuto prima squadra cittadina) e darle la nuova e attuale denominazione di Football Club Forlì. Da questo momento, l’ascesa dei galletti fu incredibile, tanto che nella stagione di Promozione Emilia-Romagna 2007-2008 vinse il girone D salendo in Eccellenza e concludendo il campionato successivo al quarto posto.
Pur non ottenendo l’immediata seconda promozione consecutiva, nel campionato di Eccellenza Emilia-Romagna 2009-2010, con una giornata di anticipo i biancorossi tornarono in Serie D, dove dopo una prima stagione di assestamento, nella seconda, il 29 aprile 2012 il Forlì, imponendosi per 5-0 sul campo dello Scandicci, raggiunse la matematica certezza della vittoria del proprio girone, riconquistando un posto nel calcio professionistico. Al termine del campionato, la squadra partecipò anche alla Poule Scudetto come l’Unione Venezia, ma venne eliminato nella prima fase triangolare dopo la sconfitta interna per 2-3 contro il Teramo finalista e l’inutile successo per 4-3 sul campo del Pontedera.
Nella stagione 2012-2013, in Lega Pro Seconda Divisione, i galletti si classificarono decimi in classifica, poi, nel campionato seguente i biancorossi dopo aver ottenuto il nono posto in campionato vennero ammessi nella nuova Lega Pro unica, ma retrocessero in Serie D a seguito del 17° posto nel girone B e della sconfitta nei play-out contro la Pro Piacenza.
Nel successivo campionato di Serie D 2015-2016, il Forlì ottenne il terzo posto in campionato alle spalle di Parma e Altovicentino, perdendo la finale dei play-off contro la Correggese, poi, venne tuttavia ripescato in Lega Pro a completamento organici.
L'esperienza in Lega Pro, durò solo un anno e i biancorossi dopo aver concluso il campionato al 17° posto ritornarono nella massima divisione dilettantistica a seguito della sconfitta nei play-off contro il Fano.
Cronistoria |
Cronistoria del Forlì Football Club |
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Colori e simboli |
In principio, le prime maglie del Forlì erano di colore grigio-rosse, e solo successivamente vennero variate. Ad oggi, i colori sociali del club sono il bianco e il rosso, a strisce verticali.
I simboli, invece, sono il gallo e la caveja, e i giocatori della squadra vengono chiamati i "galletti" dal simbolo dello stemma della società.
Strutture |
Stadio |
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Il Forlì Football Club disputa le gare interne presso lo stadio comunale intitolato a Tullo Morgagni, noto giornalista e sportivo italiano che ideò e realizzò gare ciclistiche divenute storiche come il Giro di Lombardia, la Milano-Sanremo e il Giro d'Italia.
Costruito tra il 1923 e il 1925, ha subito nel corso degli anni diverse modifiche che ne hanno determinato la capienza dagli oltre 8.000 spettatori (con annesse tribune laterali) agli attuali 3.500 posti a sedere divisi tra la tribuna centrale e la gradinata.
Il complesso, dotato di illuminazione notturna, vede il proprio terreno di gioco contornato dalla pista del Velodromo Glauco Servadei, caratteristica che lo rende polifunzionale e adatto anche per il ciclismo su pista; ha inoltre la peculiare connotazione di essere situato nei pressi del centro della città, pur essendo ben collegato a autostrada, stazione e aeroporto.
Società |
Il Forlì è stato fondato nel 1919 come Unione Sportiva Forti e Liberi, rappresentandone la sezione calcio. Nei decenni seguenti ha assunto le denominazioni di Associazione Sportiva Forlì, Calcio Forlì e, fino al fallimento del 2006, di Associazione Calcio Forlì.
Nel 2006 è stata creata l'Associazione Sportiva Dilettantistica Nuovo Forlì 1919 e, dal 2007, si è costituita la nuova società, denominata Forlì Football Club.
Nella stagione 2017-2018 la società, a seguito di due retrocessioni nei tre anni precedenti, ed in seguito all'allestimento di una squadra che manca di competitività, in relazione all'importanza della città. Complice la mancanza di attenzione nei confronti del gruppo Vecchia Guardia, hanno raggiunto il record negativo di presenze allo stadio e di abbonamenti.
Organigramma societario |
Organigramma tratto dal sito ufficiale della società[10]
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Sponsor |
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Allenatori e presidenti |
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Calciatori |
Palmarès |
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Statistiche e record |
Partecipazione ai campionati |
- Campionati nazionali
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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2º | Serie B-C Alta Italia | 1 | 1945-1946 | 2 | |
Serie B | 1 | 1946-1947 | |||
3º | Seconda Divisione | 1 | 1927-1928 | 37 | |
Prima Divisione | 8 | 1928-1929 | 1934-1935 | ||
Serie C | 21 | 1936-1937 | 1977-1978 | ||
Serie C1 | 5 | 1978-1979 | 1982-1983 | ||
Lega Pro | 2 | 2014-2015 | 2016-2017 | ||
4º | IV Serie | 5 | 1952-1953 | 1956-1957 | 24 |
Serie C2 | 15 | 1983-1984 | 2005-2006 | ||
Lega Pro Seconda Divisione | 2 | 2012-2013 | 2013-2014 | ||
Serie D | 2 | 2015-2016 | 2017-2018 | ||
5º | Campionato Nazionale Dilettanti | 2 | 1997-1998 | 1998-1999 | 5 |
Serie D | 3 | 1999-2000 | 2011-2012 |
- Campionati regionali
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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I | Promozione | 2 | 1920-1921 | 1921-1922 | 9 |
Terza Divisione | 5 | 1922-1923 | 1926-1927 | ||
Prima Divisione | 1 | 1935-1936 | |||
Eccellenza | 1 | 2008-2009 | 2009-2010 | ||
II | Promozione | 2 | 2006-2007 | 2007-2008 | 2 |
Statistiche individuali |
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Tifoseria |
Storia |
Ad inizio anni settanta il primo gruppo organizzato fu il "Club Forza Forlì" che vide come presidenti Zoni, Arpinati e Matteucci. Altri gruppi di tifosi nacquero nell'era Vulcano Bianchi come "I Fedelissimi". Più tardi nacque il "Club Alberto Calderoni" dedicato allo storico capitano recordman di presenze in biancorosso (15 campionati).
Sulle vicende recenti della tifoseria biancorossa hanno pesato il fallimento datato 2006 ed ancora prima, facendo capo agli ultimi venti anni, campionati di medio cabotaggio in Serie C2, alternati a quelli di Serie D. Il punto massimo del tifo forlivese si è registrato alla fine degli anni settanta, ed in particolare nella stagione 1979-1980 quando, con in panchina Chinesinho, i “galletti” chiusero al terzo posto in Serie C1, sfiorando l'approdo nella serie cadetta. In quella stagione il “Morgagni” vide anche vette di ottomila spettatori nelle gare più sentite, e una media di circa quattromila unità.
Nel 2005 tre tifosi biancorossi sono balzati alle cronache per aver preso un Daspo di cinque anni, per "atti di discriminazione per motivi razziali" nei confronti di due giocatori della SPAL, verso i quali indirizzavano degli ululati. Successivamente ai fatti avvenuti all'interno dello stadio, ci stati scontri, nelle zone adiacenti ad esso, tra la tifoseria forlivese e la tifoseria dorica, proveniente da Ancona per incontrare i tifosi gemellati ferraresi; nello scontro due tifosi dorici sono stati successivamente ricoverati in ospedale.
Il gruppo storico della tifoseria si identifica nei "Boys" che dalla metà degli anni settanta e per oltre vent'anni ha condiviso le altalenanti sorti del calcio forlivese con massicce partecipazioni anche in trasferta; da menzionare anche gruppi minori sorti successivamente all'inizio degli anni novanta quali gli "Ultras Forlì", il "Gruppo Anti-Ravenna", la "Vecchia Guardia", la "Gioventù Biancorossa" e il gruppo nato nel 1990 "Gioventù Sconvolta" i quali furono i primi a seguire in modo costante il galletto anche in trasferta.
Dopo il campionato devastante della retrocessione in Serie D, dalla Lega Pro del 2016-2017 (sotto la gestione Fabbri): Il principale gruppo organizzato: "Vecchia Guardia" ha deciso di non seguire più le sorti del Forlì, a livello organizzativo, ma di seguire saltuariamente le partite casalinghe, a seguito delle varie vicissitudini vissute negli anni; quindi di comune accordo di tornare ad organizzare tifo solo ed esclusivamente nel campionato in cui Forlì merita di competere: la Serie C.
A seguito di questa decisione, il numero di spettatori in media ed assoluti, ha raggiunto il minimo storico in quasi 100 anni di storia. (167 spettatori durante la partita con la Colligiana terminata 0-2).
Dalla stagione 2017/2018 è presente il gruppo "Gradinata Forlì".
Gemellaggi e rivalità |
Nei rapporti con le altre tifoserie esiste un sentito gemellaggio nato nel 2003 con il Gubbio[12], mentre sono presenti numerose rivalità con squadre come Rimini, Fano, Ancona, Ravenna ed in generale tutte le squadre emiliane.
Note |
^ COMUNICATO UFFICIALE n. 67 (PDF), su figcvenetocalcio.it, agosto 2015. URL consultato il 16 settembre 2015.
^ Infatti, ancora ai tempi dell'inaugurazione del Foro Italico, lo scultore Bernardino Boifava, come emblema della Provincia di Forlì scelse di rappresentare un Pilibulus, ossia un giocatore col bracciale.
^ Canepa, pag.11.
^ ab Guiducci e Cacozza, pag.76.
^ Guiducci e Cacozza, pag.77.
^ COMUNICATO UFFICIALE N. 5/A/ (PDF), su figc.it, 12 luglio 2002. URL consultato il 6 febbraio 2017.
^ Guiducci e Cacozza, pag.78.
^ Comunicato Ufficiale N°8 del 30/08/2006/ (PDF), su figcforli.it, 30 agosto 2006. URL consultato il 20 gennaio 2017.
^ Comunicato Ufficiale N°01 DEL 06/07/2007/ (PDF), su figcferrara.it, 5 luglio 2007. URL consultato il 20 gennaio 2017.
^ Organigramma, su forlifc.com, 9 agosto 2014.
^ Almanacco illustrato del Calcio, Carcano edizioni, 1970, p. 263.
^ Gubbio Supporters, su gubbiosupporters.altervista.org.
Bibliografia |
- Pietro Canepa, Calcio Forlì - 65 anni di vita biancorossa (1919-1984), Forlì, Filograf, 1984.
- Giovanni Guiducci, Daniele Cacozza, Passioni - Almanacco storico del calcio romagnolo (1919-2005), Rimini, Corriere Romagna, 2005.
Voci correlate |
- Forlì
- Sport in Emilia-Romagna
Collegamenti esterni |
- Sito ufficiale, su forlifc.com.
- Giuseppe Pasqui, il primo Presidente, su sportromagna.blogspot.it.
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