National Football League
.mw-parser-output .nota-disambigua{clear:both;margin-bottom:.5em;border:1px solid #CCC;padding-left:4px}.mw-parser-output .nota-disambigua i{vertical-align:middle}
National Football League | |
---|---|
Sport | Football americano |
Tipo | franchise |
Paese | Stati Uniti |
Cadenza | annuale |
Apertura | settembre |
Chiusura | febbraio |
Partecipanti | 32 |
Formula | stagione regolare + playoff + Super Bowl |
Sito Internet | nfl.com |
Storia | |
Fondazione | 1920 |
Detentore | Philadelphia Eagles |
Edizione in corso | National Football League 2018 |
La National Football League, identificata anche dall'acronimo NFL, è la maggiore lega professionistica nordamericana di football americano, al 2017 composta da 32 franchise di 30 città degli Stati Uniti (New York e Los Angeles sono infatti sede di due franchigie, i New York Giants e i New York Jets per New York, Los Angeles Rams e i Los Angeles Chargers per Los Angeles).
Nel 2012 fu il torneo sportivo per club con la più alta affluenza media di pubblico per gara: 67.591 spettatori a partita[1] a fronte dei 45.116 della Fußball-Bundesliga, il campionato tedesco di calcio[1] e i 34.602 di quello inglese, la Premier League[1].
In quello stesso anno la NFL registrò anche il record mondiale di spettatori complessivo, 17.303.347[1].
La NFL fu istituita nel 1920 come American Professional Football Association e due anni più tardi adottò il nome con il quale è conosciuta.
La sua estensione geografica, così come lo stile di gioco, le regole, la copertura da parte dei media, la struttura dei play-off e della finale, risalgono alla fusione con la Lega rivale, l'American Football League, che ebbe luogo nel 1970.
La composizione della NFL, con la suddivisione in otto division raggruppate in due conference (American Football Conference o AFC e National Football Conference o NFC), fu adottata nel 2002 a seguito di una riorganizzazione della precedente struttura.
Storicamente il campionato iniziava la stagione nel fine settimana del Labor Day e terminava in corrispondenza del Natale ma a causa della diminuzione degli ascolti televisivi nel Labor Day, fu deciso lo slittamento al fine settimana successivo dell'avvio della competizione.
Alla fine di ogni stagione i vincitori dei playoff dell'AFC e della NFC si incontrano nella finale del campionato, il Super Bowl, che si disputa in sede itinerante e neutra per entrambe le squadre.
Nella settimana precedente al Super Bowl i migliori giocatori delle due conference disputano il Pro Bowl, che solitamente si tiene alle Hawaii.
Eccezionalmente, nella stagione 2009 il Pro Bowl fu disputato nello stesso stadio del Super Bowl XLIV, il Sun Life Stadium di Miami.
La squadra campione dell'NFL si aggiudica il trofeo “Vince Lombardi”, intitolato alla memoria dell'omonimo allenatore che negli anni sessanta guidò i Green Bay Packers alla conquista di due Super Bowl consecutivi.
Il campionato NFL, e la sua finale in particolare, rappresentano una delle icone culturali nordamericane e in particolare degli Stati Uniti, tanto è vero che esso è divenuto uno dei simboli dell'americanità [2].
In tal senso, a sottolineare l'importanza del football americano nella cultura di tale Paese, spicca una nota frase dell'ex presidente degli Stati Uniti “Ike” Eisenhower che disse «Un ateo è colui che guarda Notre Dame - SMU [due noti club universitari di football] e non gli importa chi vincerà»[3].
In ragione dell'altissima audience televisiva del Super Bowl (quella del 2013 ebbe un picco di 115 milioni di telespettatori[4]), l'evento è molto ambito dagli inserzionisti commerciali, che arrivano a pagare, nell'asta di assegnazione degli spazi destinati alla pubblicità prima, durante e dopo l'incontro, cifre anche dell'ordine di 4 milioni di dollari per 30 secondi di spot (equivalenti a circa 133 000 dollari al secondo)[4].
Indice
1 Storia
2 Albo d'oro del Super Bowl
2.1 Vittorie per conference
2.2 Squadre per numero di campionati
2.3 Squadre per numero di campionati vinti
2.4 Albo d'oro della NFL
3 Stagione regolare
4 Eliminatorie
5 Selezione
6 Sistema di numerazione
6.1 Distribuzione dei numeri per ruolo
7 Stipendi e tetti salariali
8 Politiche razziali
9 Salute dei giocatori
10 In televisione
10.1 In USA
10.2 In Italia
11 Presidenti e Commissari
12 Sedi
13 Note
14 Voci correlate
15 Altri progetti
16 Collegamenti esterni
Storia |
Dalla sua fondazione (nel 1920) fino alla stagione 1932, la NFL (data anche la relativa esiguità del numero di squadre) non prevedeva nessuna suddivisione al suo interno. Il calendario non era ben definito e il numero di partite giocate variava anche di molto da una squadra all'altra. Il titolo veniva assegnato alla squadra con la miglior percentuale di vittorie rispetto alla somma delle partite vinte e perse, quelle pareggiate non contavano.[5] A partire dalla stagione 1933 venne istituita una suddivisione in due division (Eastern Division e Western Division). Nel 1950, a seguito della fusione con la All-America Football Conference, le due division vennero denominate come National Conference e American Conference e nel 1953 mutarono di nuovo nome in Eastern Conference e Western Conference.
Dal 1933 al 1966 il titolo venne assegnato con una partita disputata tra le vincitrici delle rispettive Division o Conference. Nel 1966 venne istituito il Super Bowl disputato tra la vincitrice della NFL e la vincitrice della AFL e che da allora assegna il titolo assoluto.
Nel 1967 venne istituita l'ulteriore suddivisione delle Conference in Division e precisamente: la Eastern Conference venne suddivisa in Capitol Division e Century Division, mentre la Western Conference venne suddivisa in Coastal Division e Central Division.
Nel 1970, vi fu fusione della NFL con l'allora rivale American Football League (AFL), le cui dieci squadre diedero origine alla American Football Conference (AFC) insieme ad altre 3 provenienti dalla NFL. Le rimanenti squadre della NFL vennero inserite nella National Football Conference (NFC). Queste due neonate conference sostituirono le precedenti e vennero suddivise ognuna in tre division: East, Central e West.
Nel 2002 venne effettuata un'ulteriore riorganizzazione che portò a 32 il numero di squadre suddivise nelle due conference AFC e NFC.
Bills Dolphins Patriots Jets Ravens Bengals Browns Steelers Texans Colts Titans Broncos Chiefs Raiders Chargers Cowboys Giants Eagles Redskins Bears Lions Packers Vikings Falcons Panthers Saints Buccaneers Jaguars Cardinals Rams 49ers Seahawks |
All'interno di ogni conference le squadre partecipanti sono suddivise su base geografica in 4 division di 4 squadre ciascuna:
AFC North comprendente Baltimore Ravens, Cincinnati Bengals, Cleveland Browns e Pittsburgh Steelers
AFC East comprendente Buffalo Bills, Miami Dolphins, New England Patriots e New York Jets
AFC South comprendente Houston Texans, Indianapolis Colts, Jacksonville Jaguars e Tennessee Titans
AFC West comprendente Denver Broncos, Kansas City Chiefs, Oakland Raiders e Los Angeles Chargers
NFC North comprendente Chicago Bears, Detroit Lions, Green Bay Packers e Minnesota Vikings
NFC East comprendente Dallas Cowboys, New York Giants, Philadelphia Eagles e Washington Redskins
NFC South comprendente Atlanta Falcons, Carolina Panthers, New Orleans Saints e Tampa Bay Buccaneers
NFC West comprendente Arizona Cardinals, Los Angeles Rams, San Francisco 49ers e Seattle Seahawks.
Albo d'oro del Super Bowl |
|
Quattro squadre non sono riuscite ad arrivare al Super Bowl: per l'AFC i Cleveland Browns, i Jacksonville Jaguars e gli Houston Texans; per la NFC i Detroit Lions.
Vittorie per conference |
|
Squadre per numero di campionati |
La tabella seguente mostra le squadre della NFL ordinate per numero di campionati disputati nella lega.
Squadra | Partecipazioni alla NFL | |
---|---|---|
93 | Arizona Cardinals | dal 1920[9] |
93 | Chicago Bears | dal 1920[9] |
92 | Green Bay Packers | dal 1921 |
88 | New York Giants | dal 1925 |
83 | Detroit Lions | dal 1930[9] |
81 | Washington Redskins | dal 1932[9] |
80 | Philadelphia Eagles | dal 1933 |
80 | Pittsburgh Steelers | dal 1933 |
76 | St. Louis Rams | dal 1937[9] |
63 | San Francisco 49ers | dal 1950 |
60 | Cleveland Browns | dal 1950 al 1995, dal 1999 in poi |
60 | Indianapolis Colts | dal 1953[9] |
53 | Dallas Cowboys | dal 1960 |
52 | Minnesota Vikings | dal 1961 |
47 | Atlanta Falcons | dal 1966 |
46 | New Orleans Saints | dal 1967 |
43 | Buffalo Bills | dal 1970 |
43 | Cincinnati Bengals | dal 1970 |
43 | Denver Broncos | dal 1970 |
43 | Kansas City Chiefs | dal 1970 |
43 | Miami Dolphins | dal 1970 |
43 | New England Patriots | dal 1970 |
43 | New York Jets | dal 1970 |
43 | Oakland Raiders | dal 1970[9] |
43 | San Diego Chargers | dal 1970[9] |
43 | Tennessee Titans | dal 1970[9] |
37 | Seattle Seahawks | dal 1976 |
37 | Tampa Bay Buccaneers | dal 1976 |
18 | Carolina Panthers | dal 1995 |
18 | Jacksonville Jaguars | dal 1995 |
18 | Baltimore Ravens | dal 1996 |
11 | Houston Texans | dal 2002 |
Squadre per numero di campionati vinti |
La tabella seguente mostra le squadre della NFL ordinate per numero di campionati vinti nella lega[10].
Squadra | Anni | |
---|---|---|
13 | Green Bay Packers | 1929, 1930, 1931, 1936, 1939, 1944, 1961, 1962, 1965, 1966, 1967, 1996, 2010 |
9 | Chicago Bears | 1921, 1932, 1933, 1940, 1941, 1943, 1946, 1963, 1985 |
8 | New York Giants | 1927, 1934, 1938, 1956, 1986, 1990, 2007, 2011 |
6 | Pittsburgh Steelers | 1974, 1975, 1978, 1979, 2005, 2008 |
5 | Dallas Cowboys | 1971, 1977, 1992, 1993, 1995 |
5 | Indianapolis Colts | 1958, 1959, 1968, 1970, 2006 |
5 | San Francisco 49ers | 1981, 1984, 1988, 1989, 1994 |
5 | Washington Redskins | 1937, 1942, 1982, 1987, 1991 |
5 | New England Patriots | 2001, 2003, 2004, 2014, 2016 |
4 | Cleveland Browns | 1950, 1954, 1955, 1964 |
4 | Detroit Lions | 1935, 1952, 1953, 1957 |
4 | Philadelphia Eagles | 1948, 1949, 1960, 2017 |
3 | Oakland Raiders | 1976, 1980, 1983[11] |
3 | St. Louis Rams | 1945[12], 1951[13], 1999 |
3 | Denver Broncos | 1997, 1998, 2015 |
2 | Arizona Cardinals | 1925, 1947 |
2 | Miami Dolphins | 1972, 1973 |
2 | Baltimore Ravens | 2000, 2012 |
1 | Minnesota Vikings | 1969 |
1 | New Orleans Saints | 2009 |
1 | Seattle Seahawks | 2013 |
1 | Tampa Bay Buccaneers | 2002 |
La tabella seguente mostra le squadre della NFL provenienti dalla AFL ordinate per numero di campionati vinti in quella lega prima della fusione con la NFL[10].
Squadra | Anni | |
---|---|---|
3 | Kansas City Chiefs | 1962[14], 1966, 1969 |
2 | Buffalo Bills | 1964, 1965 |
2 | Tennessee Titans | 1960, 1961[15] |
1 | San Diego Chargers | 1963 |
1 | Oakland Raiders | 1967 |
1 | New York Jets | 1968 |
Albo d'oro della NFL |
1920 Akron Pros
1921 Chicago Staleys
1922 Canton Bulldogs
1923 Canton Bulldogs
1924 Cleveland Bulldogs
1925 Chicago Cardinals
1926 Frankford Yellow Jackets
1927 New York Giants
1928 Providence Steam Roller
1929 Green Bay Packers
1930 Green Bay Packers
1931 Green Bay Packers
1932 Chicago Bears
1933 Chicago Bears
1934 New York Giants
1935 Detroit Lions
1936 Green Bay Packers
1937 Washington Redskins
1938 New York Giants
1939 Green Bay Packers
1940 Chicago Bears
1941 Chicago Bears
1942 Washington Redskins
1943 Chicago Bears
1944 Green Bay Packers
1945 Cleveland Rams
1946 Chicago Bears
1947 Chicago Cardinals
1948 Philadelphia Eagles
1949 Philadelphia Eagles
1950 Cleveland Browns
1951 Los Angeles Rams
1952 Detroit Lions
1953 Detroit Lions
1954 Cleveland Browns
1955 Cleveland Browns
1956 New York Giants
1957 Detroit Lions
1958 Baltimore Colts
1959 Baltimore Colts
1960 Philadelphia Eagles
1961 Green Bay Packers
1962 Green Bay Packers
1963 Chicago Bears
1964 Cleveland Browns
1965 Green Bay Packers
1966 Green Bay Packers (poi vincitori al Super Bowl I sui Kansas City Chiefs)
1967 Green Bay Packers (poi vincitori al Super Bowl II sugli Oakland Raiders)
1968 Baltimore Colts (poi sconfitti al Super Bowl III dai New York Jets)
1969 Minnesota Vikings (poi sconfitti al Super Bowl IV dai Kansas City Chiefs)
1970 Baltimore Colts[16]
1971 Dallas Cowboys
1972 Miami Dolphins
1973 Miami Dolphins
1974 Pittsburgh Steelers
1975 Pittsburgh Steelers
1976 Oakland Raiders
1977 Dallas Cowboys
1978 Pittsburgh Steelers
1979 Pittsburgh Steelers
1980 Oakland Raiders
1981 San Francisco 49ers
1982 Washington Redskins
1983 Los Angeles Raiders
1984 San Francisco 49ers
1985 Chicago Bears
1986 New York Giants
1987 Washington Redskins
1988 San Francisco 49ers
1989 San Francisco 49ers
1990 New York Giants
1991 Washington Redskins
1992 Dallas Cowboys
1993 Dallas Cowboys
1994 San Francisco 49ers
1995 Dallas Cowboys
1996 Green Bay Packers
1997 Denver Broncos
1998 Denver Broncos
1999 Saint Louis Rams
2000 Baltimore Ravens
2001 New England Patriots
2002 Tampa Bay Buccaneers
2003 New England Patriots
2004 New England Patriots
2005 Pittsburgh Steelers
2006 Indianapolis Colts
2007 New York Giants
2008 Pittsburgh Steelers
2009 New Orleans Saints
2010 Green Bay Packers
2011 New York Giants
2012 Baltimore Ravens
2013 Seattle Seahawks
2014 New England Patriots
2015 Denver Broncos
2016 New England Patriots
2017 Philadelphia Eagles
Stagione regolare |
Il calendario ha avuto modalità diverse nel tempo. Fino al 1934 le squadre non disputavano tutte lo stesso numero di partite e il titolo veniva assegnato alla squadra che aveva il miglior rapporto tra vittorie e sconfitte, i pareggi non venivano tenuti in considerazione. Nel 1932 il titolo venne assegnato tramite uno spareggio tra due squadre giunte ex aequo al termine della stagione.
Nel 1935 la stagione regolare venne stabilita in 12 partite per ciascuna squadra, poi dal 1937 al 1942 11 partite, dal 1943 al 1945 10 partite, nel 1946 11 partite, dal 1947 al 1960 12 partite, dal 1961 al 1977 14 partite, dal 1977 al 1989 16 partite. La AFL prevedeva 14 partite sin dalla sua fondazione nel 1960.
A partire dal 1990, la stagione regolare della NFL consta di 17 giornate che si giocano ogni domenica (più un anticipo il giovedì, detto Thursday Night, e un posticipo il lunedì, detto Monday Night) e ogni squadra gioca 16 partite (più un turno di riposo). Dopo la riorganizzazione del 2002 in cui la NFL si è data l'attuale struttura, gli incontri sono così ripartiti:
- 6 (3 di andata e 3 di ritorno) contro tutte le altre squadre della propria division
- 4 (2 in casa e 2 fuori) contro ognuna delle quattro squadre di un'altra division della stessa conference, scelta a rotazione ogni anno (la rotazione è quindi di tre anni). Questi incontri sono detti di Intraconference.
- 4 (2 in casa e 2 fuori) contro ognuna delle quattro squadre di una division dell'altra conference scelta a rotazione ogni anno (in questo caso la rotazione è di 4 anni). Questi incontri sono detti di Interconference.
- 2 (1 in casa e 1 fuori) contro le squadre della stessa conference (escluse quelle della division in rotazione) che condividono lo stesso piazzamento di division della stagione precedente.
Ad esempio: gli Steelers, vincitori della stagione 2008, hanno affrontato:
- Bengals, Ravens e Browns, in quanto facenti parti della stessa division (AFC North) e quindi in formato andata-ritorno;
- Colts, Titans, Jaguars e Texans, facenti parte di un'altra division della stessa conference (AFC South);
- Cowboys, Giants, Eagles e Redskins, facenti parte di una division dell'altra conference (NFC East);
- Chargers e Patriots perché con essi condividevano lo stesso piazzamento del 2007 (prime nelle loro division).
Questo calendario garantisce che ogni squadra incontri tutte le altre almeno una volta ogni 4 anni e giochi in tutti gli stadi della NFL almeno una volta ogni otto anni. Il calendario garantisce inoltre che, indipendentemente dal piazzamento ottenuto nella division nell'anno precedente, ogni squadra incontri 4 squadre che l'anno precedente hanno vinto le rispettive division, 4 che si sono piazzate al secondo posto, 4 al terzo e 4 all'ultimo, garantendo così l'uniformità degli incontri.
Secondo le rotazioni in atto, iniziate appunto dal 2002, gli incroci di Intraconference sono i seguenti:
2002, 2005, 2008, 2011, 2014... | 2003, 2006, 2009, 2012, 2015... | 2004, 2007, 2010, 2013, 2016... |
---|---|---|
|
|
|
mentre gli incroci di Interconference sono i seguenti:
2002, 2006, 2010, 2014... | 2003, 2007, 2011, 2015... | 2004, 2008, 2012, 2016... | 2005, 2009, 2013, 2017... |
---|---|---|---|
|
|
|
|
Eliminatorie |
Alla conclusione delle giornate della stagione regolare, si qualificano alle eliminatorie chiamate play-off, che culminano nella finale per il campionato, il Super Bowl, sei squadre per ogni conference, decise secondo i criteri che seguono:
- le quattro squadre vincitrici della rispettiva division, che vengono classificate da prima a quarta in base ai risultati ottenuti nella stagione regolare (vittorie-pareggi-sconfitte), accedono di diritto ai playoff;
- le due squadre con i risultati migliori tra quelle non vincitrici di division, dette Wild Card, che vengono classificate quinta e sesta di conference, ottengono anch'esse la qualificazione.
La terza e la quarta squadra affrontano rispettivamente la sesta e la quinta giocando nel primo turno dei playoff, chiamato Wild Card Round. La prima e la seconda di ogni conference non partecipano a questo turno, essendosi guadagnate l'accesso automatico a quello successivo, detto Divisional Playoff; qui si scontrano con le vincenti del Wild Card Round, con la prima classificata in regular season ad affrontare la qualificata col record peggiore (ad esempio, se si qualificano la terza e la quinta, affronteranno rispettivamente la seconda e la prima).
Le due squadre che vincono i Divisional si incontrano nella finale di conference, detta Championship; i vincitori delle due finali di conference disputano il Super Bowl. In ogni incontro la squadra con la migliore classifica in regular season gioca in casa, a eccezione del Super Bowl che si svolge in campo neutro, in uno stadio stabilito dalla lega.
Selezione |
La maggior parte dei giocatori di football americano a livello universitario (college football) vogliono giocare in NFL. Esiste un processo di selezione formale e altamente organizzato chiamato draft NFL (composto di sette fasi) che si svolge in aprile, nell'arco di due giorni, cui partecipano tutte le squadre dell'NFL. La squadra con i risultati peggiori dell'ultima stagione ha la prima scelta, ovvero sceglie uno tra tutti i giocatori statunitensi a livello universitario che sono candidabili per il "draft". L'idea è che le squadre più deboli possano rafforzarsi con il tempo, nei ruoli in cui hanno più bisogno; la scelta prosegue, dalla squadra più debole alla più forte, e una volta che tutte hanno scelto un giocatore, si ricomincia dalla prima (ovvero l'ultima del campionato).
Comunque, le scelte vengono spesso trattate in anticipo, in cambio di giocatori o di altre scelte. Ad esempio, prima del "draft", la squadra A potrebbe scambiare la sua prima scelta e un certo giocatore (che già gioca per la squadra A) con la squadra B, in cambio di un altro particolare giocatore che già gioca per la squadra B.
Non sempre un giocatore appena preso dal college diventa titolare in un dato ruolo. Comunque, tipicamente questi giocatori iniziano come primi o secondi rincalzi, giocando solo se il titolare è infortunato o se l'allenatore decide di fargli fare un po' di esperienza in momenti in cui il risultato della partita è ormai segnato, o per evitare rischi di infortunio del titolare in partite che non hanno influenza sul risultato della squadra.
Sistema di numerazione |
Nella NFL i numeri di maglia sono legati alla posizione in campo dei giocatori. Il sistema in vigore venne varato nel 1973 e da quella stagione i giocatori furono obbligati a seguirlo con l'eccezione di coloro i quali avevano militato già l'anno precedente nella lega. Il sistema subì varie modifiche nel corso degli anni e prevede le seguenti regole:
quarterback punter, kicker: da 1 a 19
wide receiver: da 10 a 19 e da 80 a 89
running back e defensive back: da 20 a 49
offensive lineman: da 50 a 79
linebacker: da 50 a 59, da 90 a 99 e da 40 a 49 (se tutti i precedenti fossero indisponibili)
defensive lineman: da 60 a 79 e da 90 a 99
tight end: da 80 a 89 e da 40 a 49
Fino al 2004 i wide receiver potevano usare solo i numeri da 80 a 89, la regola venne modificata visto il crescente numero di ricevitori e tight end nelle squadre moderne. Queste regole possono essere derogate eccezionalmente in casi particolari su richiesta specifica alla lega di un singolo giocatore.
Per aiutare gli arbitri nella rilevazione dei falli quali "formazione illegale" o "ricevitore ineleggibile", i giocatori dell'attacco che possono schierarsi dietro la linea e trattare la palla sono (nelle situazioni normali) quelli che indossano i numeri da 1 a 49 e da 80 a 89. In ogni caso un giocatore che indossi un altro numero di maglia, può diventare eleggibile qualora informi preventivamente gli arbitri prima dell'inizio dell'azione.
Il sistema di numerazione si basa comunque sulla posizione iniziale di un giocatore, non è vietato assumere una posizione in campo diversa da quella indicata dal proprio numero, fermo restando la regola precedente sui ricevitori eleggibili. Tipicamente si possono vedere running back schierati come ricevitori o uomini di linea schierati come fullback o tight end in situazioni particolari.
Nelle partite di precampionato il sistema di numerazione può essere derogato in quanto i roster delle squadre sono talmente ampi che potrebbero far sì che siano esauriti i numeri relativi a una certa posizione, comunque con la riduzione dei roster al massimo di 53 giocatori previsti per la stagione regolare, i numeri devono essere riassegnati secondo le regole indicate.
Distribuzione dei numeri per ruolo |
Stipendi e tetti salariali |
Lo stipendio minimo per un giocatore dell'NFL è di 225.000 dollari al primo anno, e sale in base al numero di anni di carriera:
- 1º anno: 225.000$
- 2º anno: 300.000$
- 3º anno: 375.000$
- 4º anno: 450.000$
- dal 5º al 7º anno: 525.000$
- dall'8º al 10º anno: 650.000$
- oltre il 10º anno: 750.000$
Queste cifre sono stabilite da un contratto tra l'NFL e il sindacato dei giocatori, la National Football League Players' Association.
Ovviamente tali cifre vengono superate abbondantemente per i giocatori migliori.
L'impennata negli stipendi dei giocatori che si ebbe durante gli anni ottanta portò all'adozione del tetto salariale (salary cap), che viene determinato con una formula complicata che si basa sulle entrate ottenute da tutte le squadre dell'NFL nella stagione precedente. Per la stagione 2004, il tetto fu di circa 80 milioni di dollari, 5,5 milioni in più rispetto alla stagione 2003.
I sostenitori del tetto fanno notare che questo sistema impedisce a squadre ben finanziate, di grosse città, di spendere gigantesche quantità di denaro per assicurarsi i migliori giocatori in ogni ruolo e dominare quindi lo sport.
Questo è o è stato un problema in alcuni altri sport. Un altro punto a sostegno è che con salari fuori controllo, sono alla fine gli spettatori che, pagando prezzi più alti per i biglietti, finiscono con il pagare gli aumenti.
I critici del "salary cap" sostengono invece che il motivo principale per la sua introduzione è quello di massimizzare la profittabilità delle squadre e limitare il potere dei giocatori nel richiedere aumenti che sono meritati dal fatto che portano un maggior numero di spettatori allo stadio. Essi inoltre fanno notare che il "salary cap" in prospettiva potrebbe spingere i futuri atleti verso altri sport o altri paesi dove non esiste questa limitazione sugli ingaggi.
A quest'ultima critica viene ribattuto dall'analisi delle possibili concorrenze tra federazioni straniere. In genere solo negli Stati Uniti e in Canada il basket, il baseball, l'hockey su ghiaccio e soprattutto il football americano, sono così popolari da portare grandi introiti alle squadre e garantire così gli stipendi che ricevono i giocatori. Nonostante il "salary cap", gli stipendi sono comunque molto più elevati di quanto sarebbero in una qualunque altra squadra al mondo.
Politiche razziali |
La lega ebbe pochi giocatori neri fino al 1933, l'anno seguente all'arrivo di George Preston Marshall. La politica di Marshall, non solo escluse i neri dalla sua squadra, i Washington Redskins, ma in qualche modo influenzò l'intera lega che escluse i neri fino al 1946, quando la pressione della rivale All-America Football Conference indusse l'NFL ad essere più aperta nei confronti degli atleti di colore. Un'altra teoria sostiene che nell'NFL, come in gran parte degli Stati Uniti durante la grande depressione, i neri venivano licenziati prima dei bianchi. Comunque, Marshall si rifiutò di mettere sotto contratto giocatori di colore fin quando venne minacciato di azioni legali in difesa dei diritti civili dall'amministrazione Kennedy nel 1962. Questa azione, e la pressione delle leghe rivali, come la più aperta American Football League, riuscirono lentamente a ribaltare la composizione razziale all'interno dell'NFL.
Anche allora, nelle squadre di vecchio stampo, la porta rimase chiusa per i quarterback di colore durante gli anni settanta. Warren Moon, MVP al Rose Bowl del 1978, giocò per sei stagioni nella CFL, prima che le sue capacità venissero riconosciute e lo portassero agli Houston Oilers. Si dovette attendere fino al 1988 prima che un quarterback nero giocasse il Super Bowl, quando Doug Williams lo vinse per i Redskins (lo imiteranno Steve McNair dei Tennessee Titans perdenti nel 2001, Donovan McNabb dei Philadelphia Eagles sconfitti nel 2005, e Russell Wilson dei Seattle Seahawks, vittoriosi nel 2013 e sconfitti nel 2014). .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}Sono le politiche di scelta dei capi-allenatore ad essere in discussione[sono accusati di discriminazione razziale? Ci vogliono fonti..], e si vorrebbero introdurre misure per far sì che i candidati neri al più importante ruolo in attacco del football vengano trattati in maniera più equa.
Salute dei giocatori |
Le ripercussioni sulla salute a lungo termine del football sono state rese note dopo studi post-mortem effettuati dal dott. Bennet Omalu che hanno evidenziato la maggior parte dei giocatori che fossero stati esposti a commozioni cerebrali ripetute soffrissero della CTE (encefalopatia cronica derivante da traumi). Il trauma alla testa, ma anche il colpo di frusta, sono pericolosi non tanto per i rischi immediati di commozione cerebrale, ma per quelli a lungo termine come Alzheimer e demenza. Inoltre, non ci sono esami o imaging che mostrino quando inizia il processo di degenerazione neurologica rendendo la malattia molto difficile da diagnosticare.[17]
L'encefalopatia cronica derivante da traumi, detta anche CTE, è una patologia che causa perdita di memoria, depressione, istinti suicidi. Persino demenza.
La dottoressa McKee conferma la tesi dichiarando: "abbiamo trovato CTE in 90 dei 94 cervelli di ex giocatori di football esaminati, in 45 su 55 di ex giocatori di college e in 26 su 65 di giocatori di liceo"[18]
In televisione |
In USA |
I diritti televisivi per il football americano professionistico sono i più remunerativi e i più costosi tra tutti gli sport. In effetti, fu la televisione che portò in primo piano il football professionistico nella moderna era tecnologica.
Sin dall'inizio dell'era televisiva, la NBC fu la principale innovatrice nella copertura del football americano. Fu il primo grande network televisivo a trasmettere una gara dell'NFL, nel
1939, mandò in onda una partita tra Eagles e Brooklyn Dodgers. Nel 1950 i Los Angeles Rams e i Washington Redskins fecero vedere per televisione tutte le loro gare interne. La DuMont Network trasmise il campionato NFL del 1951 in tutti gli Stati Uniti. Nel 1955 la NBC divenne la "casa" televisiva delle partite di campionato. Una partita del 1958, giocata allo Yankee Stadium, andò ai tempi supplementari. Questo incontro venne visto in tutti gli USA ed è accreditato per aver fatto aumentare la popolarità del football professionistico alla fine degli anni cinquanta e all'inizio degli anni sessanta.
La CBS si aggiudicò la copertura della NFL a metà degli anni '60, mentre l'AFL venne coperta per la prima volta dalla ABC e successivamente dalla NBC. Sia la CBS che la NBC trasmisero il primo Super Bowl nel gennaio 1967.
Nel 1970, la NFL iniziò a giocare delle partite il lunedì sera, nacque così una partnership tra NFL ed ABC, che produsse il Monday Night Football. Questo evento spinse oltre i limiti della copertura televisiva del football americano, con il suo segmento sui momenti salienti delle partite durante l'intervallo, gli occasionali siparietti tra Howard Cosell e Don Meredith, e gli ospiti celebri come John Lennon e Bill Clinton.
Ognuno dei tre maggiori network televisivi americani ha i suoi talenti. Telecronisti come Cosell, Frank Gifford, e Al Michaels (della ABC); Pat Summerall e John Madden (della CBS); e Curt Gowdy, Dick Enberg, Marv Albert, Jim Simpson, e Jim Lampley (della NBC), hanno tutti un loro caratteristico stile di analisi degli incontri.
Il Super Bowl era un successo sicuro per il network che lo trasmetteva, assicurava la vittoria nella battaglia degli ascolti e faceva affluire nelle casse milioni e milioni di dollari in pubblicità.
La metà degli anni ottanta portò l'era della TV via cavo, e la ESPN divenne la prima a trasmettere incontri della NFL. Chris Berman contribuì a ridefinire lo stile dei programmi pre e post partita quando lanciò NFL Countdown e NFL Primetime, che da allora sono le trasmissioni che nel loro genere godono dei maggiori ascolti.
Per qualche anno, nel corso degli anni novanta, la Turner Network Television trasmise le partite della domenica sera per la prima metà della stagione, prima che la ESPN se li accaparrasse nel 1997.
Nel 1993, la CBS (che trasmetteva le partite della National Conference) perse i diritti in favore della Fox, che si prese anche i suoi principali telecronisti, Summerall e Madden, facendo suo lo stile della CBS.
Nel 1998, dopo quasi sei decenni, la NBC perse i suoi diritti sulla NFL in favore della CBS. Nonostante le annuali perdite, la CBS continua a mantenere la sua posizione di network principale per il football della NFL (con le partite dell'American Conference), la Fox continua a trasmettere gli incontri della National Conference, la ESPN trasmette le gare della domenica sera, e la ABC ha il suo Monday Night Football. Il contratto televisivo della NFL di circa $18.000.000.000 scade con la stagione 2005 e i negoziati per i nuovi contratti si apriranno a breve mentre i costi dei diritti continueranno a salire.[non chiaro]
Nel 2003 la NFL ha lanciato il suo canale tematico, NFL Network. La NFL Films, che fornisce filmati delle partite è di proprietà della NFL.
Dal 2006 la NBC trasmette la partita della domenica sera (Sunday Night Football) mentre la partita del lunedì sera, il Monday Night Football è passata dalla ABC (che ha trasmesso per l'ultima volta il Superbowl nel 2006) alla sua consociata ESPN.
Il Superbowl è trasmesso secondo questa rotazione triennale: CBS, Fox, NBC.
In Italia |
In Italia la prima apparizione del football avvenne in occasione del Super Bowl XV del gennaio 1981 tra Oakland Raiders e Philadelphia Eagles, trasmesso da Canale 5 in diretta e il giorno successivo in replica integrale di prima serata. Il commento fu affidato a Marco Lucchini, ma il programma di presentazione fu condotto dal celeberrimo Mike Bongiorno.
Durante l'estate 1981 si susseguirono alcuni "speciali" propedeutici alla spiegazione del gioco ai telespettatori italiani, introducendo squadre sconosciute ai più come Dallas Cowboys, Pittsburgh Steelers, San Diego Chargers, Cleveland Browns.
In concomitanza della stagione 1981, Canale 5 trasmise alcuni segmenti tratti da "Nfl Week In Review" mostrando anche le classifiche aggiornate, il tutto commentato da un giovanissimo Guido Bagatta.
Lo stesso Bagatta, insieme a Rino Tommasi (che della redazione sportiva era capo-struttura e che avrebbe, in seguito, commentato solo Super Bowls), si recò a Detroit per commentare, sempre in diretta su Canale 5, il Super Bowl XVI del 1982 tra San Francisco 49ers e Cincinnati Bengals.
L'estate successiva trascorse con repliche delle principali partite dei playoffs 1981, commentate da un Bagatta sempre più a suo agio nel ruolo.
Durante la stagione regolare 1982 Canale 5 aveva previsto la trasmissione domenicale (in mattinata) di una sintesi di un'ora del Monday Night Football (a distanza di una settimana dal reale svolgimento). Lo sciopero sconvolse il progetto e la maggior parte dei Monday Nights non furono trasmessi che a stagione abbondantemente terminata, sostituiti da Bowls dei college.
Nel gennaio 1983 la coppia Bagatta-Tommasi si recò a Pasadena, per commentare, ancora in diretta, il Super Bowl XVII vinto dai Washington Redskins sui Miami Dolphins.
Le sintesi domenicali proseguirono, con le partite principali dei playoff, commentate (in assenza di Bagatta) dall'eclettico Dan Peterson, cui furono anche affidati i "Week in Review", trasmessi in estate ma riguardanti la stagione precedente.
La stagione 1983 si aprì all'insegna di un palinsesto arricchito, oltre che dalle consuete sintesi domenicali di un'ora del MNF, da un nuovo programma sportivo del sabato pomeriggio, Record, che, commentato da Cesare Cadeo, dava ampio spazio all'Nfl con segmenti speciali volti ad insegnare le regole, commenti e classifiche.
Sfortunatamente, ad un maggior sforzo esercitato durante la stagione, non corrispose un eguale successo alla sua conclusione: le dirette del Super Bowl di Canale 5 si interruppero infatti in quel gennaio 1984, quando ragioni tecniche (o legali) impedirono al network privato la trasmissione contemporanea all'evento (si scelse di spostare la differita di Los Angeles Raiders-Washington Redskins -Super Bowl XVIII- in prima serata il lunedì successivo).
Per gli anni successivi il palinsento Nfl sulle reti Fininvest restò simile, con Bagatta ai microfoni per la sintesi infrasettimanale di una partita e trasmissioni degli aggiornamenti il fine settimana sui vari "contenitori sportivi".
Dalla stagione 1988 una nuova voce ai microfoni fu quella di Flavio Tranquillo, che, successivamente coadiuvato da Lino Benezzoli, avrebbe dato modo ai telespettatori di apprezzare il commento a due (cronista+tecnico) cui ormai ci siamo ampiamente abituati.
I Super Bowls erano però rimasti in differita, dando origine anche ad una sorta di "curioso" interesse da parte di radio e telegiornali di marca RAI che, il lunedì mattina, non mancavano di informare sul risultato della partita giocata la notte precedente.
Fu solo con il Super Bowl XXIII trasmesso nel 1989 su Tele Capodistria (acquisita da Fininvest), che ripresero le dirette che da allora, su vari canali, si sono susseguite ininterrottamente.
Le principali partite di regular season, i play-off e il Super Bowl sono stati trasmessi dal 1991 da TELE+ con il commento di Flavio Tranquillo, quindi dal 2003 al 2008 su SKY Sport con il commento di Paolo Leopizzi e Bebo Nori.
Da settembre 2009 ESPN America ha trasmesso tutta la NFL in lingua inglese in 41 paesi europei (compresa l'Italia attraverso la piattaforma satellitare Sky)[19]. L'8 settembre 2011 il contratto, che scadeva nel 2013, venne prolungato fino al 2021.[20] La copertura in italiano della NFL è stata fornita da Rai Sport Più in esclusiva nella stagione 2008 e in quella 2009 assieme a Dahlia TV; quest'ultima nel 2010 ha offerto la copertura in italiano in diretta e in esclusiva sul digitale terrestre[21] fino alla sua chiusura nel febbraio 2011, mentre in tale stagione fu La7 a garantire la diretta del Super Bowl. Per la stagione 2011 e 2012 è Sportitalia a trasmettere le principali partite NFL con telecronaca in lingua italiana, affidata a Matteo Gandini.
Per la sola stagione 2013 il football NFL torna ad essere trasmesso sulle reti Mediaset dopo 23 anni, e questa volta la copertura è non più relativa al solo Super Bowl ma a tutta la stagione agonistica. Il campionato viene trasmesso in chiaro su Italia 2 (canale 35 del digitale terrestre) e a commentarlo sono i giornalisti sportivi Gabriele Cattaneo e Federico Mastria che si alterneranno tra di loro in compagnia di Guido Bagatta. Il programma sportivo della NFL sulle reti Mediaset prevede la differita al sabato alle ore 16:34 della partita del Thursday Night (solamente per Baltimore Ravens @ Denver Broncos, match inaugurale della stagione), la diretta del miglior incontro della domenica alle h.19:00 o alle h.22:25 (ora italiana) e, a partire dalla seconda settimana del campionato, la differita del Monday Night il martedì alle ore 13:40. Infine il venerdì attorno alle ore 15:00 un magazine settimanale riassuntivo di tutte le partite, con interviste e statistiche della giornata conclusasi[22]. Inoltre, grazie ad una partnership con Fox Sports Europe, il football NFL viene trasmessa con audio e commento in lingua originale sia nella stagione 2013 che in quella 2014 sia sui canali di Sky Sport che su FOX Sports.[23].
Dalla stagione 2015 e fino al 2018 il football NFL torna sulle reti Mediaset, ma soltanto in pay-tv: sarà infatti Mediaset Premium a garantire la copertura di regular season, play-offs, Pro Bowl e Super Bowl in esclusiva per 3 stagioni, tuttavia l'evento finale nel 2018 va in chiaro su Italia 1. Dal 18 ottobre 2015 è possibile vedere l'NFL anche sui canali Sky grazie a Fox Sports; quest'ultima infatti trasmetterà fino a tre partite di regular season a settimana, tutti i playoff, il Pro Bowl e il Super Bowl con commento in lingua originale. Dalla stagione 2019 i diritti per trasmettere il football NFL in Italia sono stati acquisiti dalla piattaforma OTT DAZN, che trasmetterà quattro partite di regular season a settimana, il contenitore "Red Zone" con i collegamenti in contemporanea da tutti i campi, il segnale di NFL Network con i programmi di approfondimento, i playoff, il Pro Bowl e il Super Bowl con commento in italiano.
Presidenti e Commissari |
- 1920-21: Jim Thorpe, Presidente
- 1921-39: Joseph Carr, Presidente
- 1939-41: Carl Storck, Presidente
- 1941-46: Elmer Layden, Commissario
- 1946-59: Bert Bell, Commissario
- 1959-60: Austin Gunsel, Presidente ad interim a seguito della morte di Bell
- 1960-89: Alvin "Pete" Rozelle, Commissario
- 1989-2006: Paul Tagliabue, Commissario
- Dal 2006: Roger Goodell, Commissario
Sedi |
- 1920-21: Canton (Ohio)
- 1921-41: Columbus (Ohio)
- 1941-46: Chicago (Illinois)
- 1946-60: Filadelfia (Pennsylvania)
- dal 1960: New York (New York)
Note |
^ abcd(EN) NFL remains by far the best attended domestic sports league in the world, in Sporting Intelligence, 4 gennaio 2013. URL consultato il 28 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2014).
^ (EN) Jeff McGregor, The Day After Yesterday, in ESPN, 4 febbraio 2013. URL consultato il 28 gennaio 2014.
^ (EN) Dwight Eisenhower - US Presidents: 30 great one-liners, in The Daily Telegraph, 31 dicembre 2013. URL consultato il 28 giugno 2014.
«An atheist is a guy who watches a Notre Dame - SMU football game and doesn't care who wins».
^ ab(EN) Paul Fahri, The rules of the Super Bowl advertising game, in The Washington Post, 31 gennaio 2014. URL consultato il 28 giugno 2014.
^ Classifiche di tutti i campionati NFL e AFL, sito della NFL
^ una vittoria come Los Angeles Raiders
^ una vittoria e una sconfitta come Baltimore Colts
^ una sconfitta come Los Angeles Rams
^ abcdefghiViene considerata la franchigia con la sua denominazione indipendentemente da eventuali cambi di denominazione o trasferimenti della sede. Per i dettagli si vedano le voci sulle singole squadre.
^ abL'anno si riferisce alla stagione, non alla data del Super Bowl che generalmente si disputa all'inizio dell'anno solare successivo
^ col nome di Los Angeles Raiders
^ col nome di Cleveland Rams
^ col nome di Los Angeles Rams
^ col nome di Dallas Texans
^ col nome di Houston Oilers
^ Dalla stagione 1970 il campione della lega è il vincitore del Super Bowl.
^ Emanuele Conti, Osservatorio Malattie Rare - USA: NFL ammette il legame tra football e danni cerebrali permanenti, su www.osservatoriomalattierare.it. URL consultato il 28 giugno 2016.
^ Nfl, danni al cervello dei giocatori: ormai è certo, la Cte è provocata pure dal football, su gazzetta.it. URL consultato il 28 giugno 2016.
^ ESPN America placca la NFL: insieme per quattro anni
^ ESPN, NFL Reach Eight-Year Extension for Monday Night Football Archiviato il 17 novembre 2011 in Internet Archive.
^
Accordo triennale Dahlia-NFL in esclusiva DTT[collegamento interrotto]
^ National Footbal League, su mediaset.it.
^ Nfl, arriva su Sky Sport la nuova stagione del football - Sky Sport - Sky
Voci correlate |
- Super Bowl
- Pro Bowl
- Pro Football Hall of Fame
- NFL International Series
- Fusione AFL-NFL
- Squadre della NFL scomparse
- NFL Europe
- American Football League
- MVP della NFL
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su National Football League
Collegamenti esterni |
- (EN) Sito ufficiale della NFL, su nfl.com.
Blitz Magazine, Magazine italiano sulla NFL- (EN) Statistiche e storia della NFL, su pro-football-reference.com.
Notizie dall'NFL su Yahoo!, su it.eurosport.yahoo.com.[1]
- Notizie NFL di RAI, su speciali.raisport.rai.it.
.mw-parser-output .navbox{border:1px solid #aaa;clear:both;margin:auto;padding:2px;width:100%}.mw-parser-output .navbox th{padding-left:1em;padding-right:1em;text-align:center}.mw-parser-output .navbox>tbody>tr:first-child>th{background:#ccf;font-size:90%;width:100%}.mw-parser-output .navbox_navbar{float:left;margin:0;padding:0 10px 0 0;text-align:left;width:6em}.mw-parser-output .navbox_title{font-size:110%}.mw-parser-output .navbox_abovebelow{background:#ddf;font-size:90%;font-weight:normal}.mw-parser-output .navbox_group{background:#ddf;font-size:90%;padding:0 10px;white-space:nowrap}.mw-parser-output .navbox_list{font-size:90%;width:100%}.mw-parser-output .navbox_odd{background:#fdfdfd}.mw-parser-output .navbox_even{background:#f7f7f7}.mw-parser-output .navbox_center{text-align:center}.mw-parser-output .navbox .navbox_image{padding-left:7px;vertical-align:middle;width:0}.mw-parser-output .navbox+.navbox{margin-top:-1px}.mw-parser-output .navbox .mw-collapsible-toggle{font-weight:normal;text-align:right;width:7em}.mw-parser-output .subnavbox{margin:-3px;width:100%}.mw-parser-output .subnavbox_group{background:#ddf;padding:0 10px}
.mw-parser-output .CdA{border:1px solid #aaa;width:100%;margin:auto;font-size:90%;padding:2px}.mw-parser-output .CdA th{background-color:#ddddff;font-weight:bold;width:20%}
Controllo di autorità | VIAF (EN) 123795585 · ISNI (EN) 0000 0004 0580 5844 · LCCN (EN) n80098551 · GND (DE) 1048975-7 |
---|