Martin Brundle
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Questa voce o sezione sull'argomento piloti automobilistici britannici non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti. |
Martin Brundle | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | Regno Unito | |||||||||||||||||||||||||||||||||
Automobilismo | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
Categoria | Formula 1, 24 Ore di Le Mans | |||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Martin John Brundle (King's Lynn, 1º giugno 1959) è un ex pilota automobilistico britannico.
È stato un pilota di Formula 1 dal 1984 al 1996, saltando le stagioni 1988 (partecipò solo al Gran Premio del Belgio 1988) e 1990, in cui fu impegnato in gare con vetture sport: nel 1988 ha vinto il Campionato Mondiale Sportprototipi e la 24 Ore di Daytona, nel 1990 la 24 Ore di Le Mans. Dal 1997 è commentatore televisivo dei gran premi, prima per la tv britannica Independent Television, dal 2009 al 2011 per la BBC e dal 2012 per Sky Sports.
Indice
1 Carriera
1.1 Gli inizi e le serie minori
1.2 Formula 1
1.3 Sport prototipi
2 Risultati completi in Formula 1
3 Note
4 Altri progetti
Carriera |
Gli inizi e le serie minori |
Brundle crebbe, come pilota, in maniera piuttosto inconvenzionale.[1] Iniziò la sua carriera all'età di 12 anni prendendo parte a delle gare sull'erba[2] nel villaggio di Pott Row nel Norfolk[1]. Nel 1975 partecipò alle gare su pista ovale Hot Rod, ricevendo lo status 'Star grade'. Nel 1979 cominciò a gareggiare nelle monoposto della Formula Ford. In questo periodo, tuttavia, riuscì a farsi notare sulle BMW da turismo di Tom Walkinshaw, in particolare a Snetterton, dove riuscì ad arrivare secondo gareggiando con piloti di fama internazionale. Vinse il campionato BMW nel 1980 e affiancò Stirling Moss nel Campionato Turismo Inglese del 1981.
L'anno seguente passò alla Formula 3 inglese, dove, nell'anno del suo debutto, riuscì a conquistare 5 pole position e 2 vittorie. Vinse anche il Grovewood Award come il pilota più promettente del Commonwealth[2]. Nel 1983 giunse secondo nella F3 inglese alle spalle di Ayrton Senna, perdendo il campionato negli ultimi giri dell'ultima gara[3]. La prestazione attirò le attenzioni della Tyrrell, che lo ingaggiò in Formula 1 per il 1984.
Formula 1 |
Il debutto del pilota inglese in Formula 1 avvenne nel 1984 alla guida di una Tyrrell-Ford a motore aspirato. Ottenne ottimi risultati, giungendo anche secondo sul circuito di Detroit, ma si scoprì, dopo il Gran Premio degli Usa West, che nel serbatoio del sistema d'iniezione d'acqua delle vetture, per rientrare nei limiti di peso imposti nel regolamento, venivano inserite delle palline di piombo durante il previsto ultimo rabbocco in gara di tale liquido. Ciò portò alla squalifica e all'annullamento di tutti i risultati conseguiti. Inoltre, proprio durante le prove di tale gran premio, il pilota fu vittima di un terribile incidente sbattendo in una barriera di cemento e rimbalzando su di un'altra. L'inglese riportò la frattura di entrambi i piedi nel secondo impatto.
Ristabilitosi, Brundle per il 1985 rimase fedele alla Tyrrell, ma non riuscì mai ad entrare in zona punti. L'accordo fu rinnovato con la scuderia scozzese per il 1986, anno in cui Brundle finalmente conquistò 8 punti.
Nel 1987 il pilota inglese decise di cambiare aria trovando un accordo con la Zakspeed. Il progetto della squadra si rivelò ben presto un fallimento, ma Brundle riuscì comunque a regalare alla scuderia del miliardario Zakowski la sua unica gioia nel campionato del mondo di F1, conquistando due punti nel Gp di San Marino.
Nel 1988 Brundle fu impegnato in gare con vetture sport. Partecipò, però, con la Williams, alla sola gara disputata in Belgio, in sostituzione di Nigel Mansell (affetto da problemi di salute), arrivando settimo al traguardo, sfiorando la zona punti.
Nel 1989 Brundle tornò nel circus avendo il ruolo di primo pilota in una Brabham ormai decaduta. Nonostante ciò, riuscì comunque a farsi notare grazie ad alcune prestazioni interessanti, come quella a Monaco. L'anno successivo decise di non partecipare al mondiale, dedicandosi a competizioni differenti. Tornò, dunque, in F1 nel 1991, sempre alla guida di una Brabham di scarsa competitività. Nonostante ciò, riuscì a chiudere la stagione con 2 punti e parecchie prestazioni importanti, che gli valsero l'interesse di molti addetti ai lavori.
Nel 1992, infatti, la sua carriera subì una svolta: venne contattato dalla Benetton, squadra nettamente più competitiva, che lo assunse come secondo pilota al fianco di un giovane e promettente Michael Schumacher. Brundle non riuscì mai a battere il suo compagno di squadra in qualifica, ma, in più di qualche gara, sfoderò prestazioni notevoli: arrivò a conquistare 5 podi, tra cui un secondo posto a Monza, e una serie di nove risultati utili consecutivi, concludendo al sesto posto la stagione con 38 punti, suo miglior risultato in carriera. Tuttavia, durante il weekend del Gran Premio d'Italia, il team comunicò al pilota inglese la decisione di non rinnovare il contratto. Per il 1993, infatti, la scuderia gli preferirà l'italiano Patrese (proveniente dalla Williams). In un'intervista del 2009 Flavio Briatore, direttore generale della Benetton nel 1992, ammise l'errore di aver sottovalutato le capacità velocistiche di Brundle, che avrebbe potuto ottenere risultati importanti con il team anglo-italiano anche negli anni successivi al 1992. Dunque nel 1993 avvenne il passaggio alla Ligier, con cui Brundle conquistò un altro podio e numerosi piazzamenti a punti. Terminò settimo in classifica con 13 punti, risultando essere il primo tra i piloti senza sospensioni attive montate sulla vettura.
Circa due settimane prima dell'inizio della stagione 1994, venne assunto come secondo pilota dalla McLaren, rimasta orfana di Ayrton Senna (passato alla Williams). La squadra di Woking, in fase di transizione, mise in pista una vettura veloce solo su pochi tracciati, a causa dei nuovi ma tutt'altro che potenti e affidabili motori Peugeot, che crearono più problemi che vantaggi. Dunque Brundle riuscì soltanto a riconfermare la settima posizione in classifica piloti, salendo due volte sul podio (secondo a Monaco e terzo in Australia). Per il 1995 la Mercedes, nuovo fornitore di motori per la Mclaren, impose alla scuderia Nigel Mansell come secondo pilota al posto di Brundle.
Nel 1995 Brundle tornò quindi alla Ligier, alternandosi al volante con Aguri Suzuki (scelto per motivi economici e di sponsor). Ottenne un quarto posto in Francia e un terzo posto in Belgio (ultimo podio della sua carriera), sul bagnato, dopo aver tentato di difendere la seconda posizione dall'attacco di Damon Hill all'ultimo giro.
Nel 1996 concluse la sua carriera in Jordan, dove, tra l'altro, nella prima gara in Australia, fu protagonista di un altro tremendo incidente, più cruento di quello sofferto dodici anni prima, dal quale uscì, per fortuna, non solo totalmente illeso (grazie anche alle nuove strutture di protezione per il pilota introdotte proprio in quella gara), ma anche in grado di partecipare alla ripartenza della corsa, interrotta dopo l'incidente.
Sport prototipi |
Nel 1988 dopo 4 anni in F1, Brundle decide di partecipare al Campionato Mondiale Sportprototipi guidando per il team TWR-Jaguar la vettura Jaguar XJR-9 nella stessa stagione vince il titolo mondiale piloti; con la stessa vettura vince anche la 24 Ore di Daytona. Nel 1990 ritorna a guidare per la stessa squadra e vince la 24 Ore di Le Mans con la Jaguar XJR-12. In tutto ha preso parte a sei edizioni della classica gara francese.
Risultati completi in Formula 1 |
1984 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Tyrrell | 012 | SQ | SQ | SQ | SQ | SQ | NQ | SQ | SQ | NQ | 0 |
1985 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Tyrrell | 012 e 014 | 8 | Rit | 9 | 10 | 12 | Rit | Rit | 7 | 10 | NQ | 7 | 8 | 13 | Rit | 7 | NC | 0 |
1986 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Tyrrell | 014 e 015 | 5 | Rit | 8 | Rit | Rit | 9 | Rit | 10 | 5 | Rit | 6 | Rit | 10 | Rit | 11 | 4 | 8 | 11º |
1987 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Zakspeed | 861 e 871 | Rit | 5 | Rit | 7 | Rit | Rit | NC | NC | Rit | SQ | Rit | Rit | 11 | Rit | Rit | Rit | 2 | 18º |
1988 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Williams | FW12 | 7 | 0 |
1989 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Brabham | BT58 | Rit | Rit | 6 | 9 | Rit | NPQ | NPQ | Rit | 8 | 12 | Rit | 6 | 8 | Rit | 5 | Rit | 4 | 20º |
1991 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Brabham | BT60Y | 11 | 12 | 11 | ES | Rit | Rit | Rit | Rit | 11 | Rit | 9 | 13 | 12 | 10 | 5 | NQ | 2 | 15º |
1992 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Benetton | B192 | Rit | Rit | Rit | Rit | 4 | 5 | Rit | 3 | 3 | 4 | 5 | 4 | 2 | 4 | 3 | 3 | 38 | 6º |
1993 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Ligier | JS39 | Rit | Rit | Rit | 3 | Rit | 6 | 5 | 5 | 14 | 8 | 5 | 7 | Rit | 6 | 9 | 6 | 13 | 7º |
1994 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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McLaren | MP4/9 | Rit | Rit | 8 | 2 | 11 | Rit | Rit | Rit | Rit | 4 | Rit | 5 | 6 | Rit | Rit | 3 | 16 | 7º |
1995 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Ligier | JS41 | 9 | Rit | Rit | 4 | Rit | Rit | 3 | Rit | 8 | 7 | Rit | 7 | 13º |
1996 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||||||||
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Jordan | 196 | Rit | 12 | Rit | 6 | Rit | Rit | Rit | 6 | 8 | 6 | 10 | Rit | Rit | 4 | 9 | 5 | 8 | 11º |
Legenda | 1º posto | 2º posto | 3º posto | A punti | Senza punti | Grassetto=Pole position Corsivo=Giro più veloce |
Solo prove/Terzo pilota | Non qualificato | Ritirato/Non class. | Squalificato | Non partito |
Note |
^ ab BBC Norfolk interview (Audio Clip), su bbc.co.uk.
^ ab Martin Brundle BRDC Biography, su brdc.co.uk (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2009).
^ Martin Brundle Biography, su martinbrundle.com.
Altri progetti |
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