Costante Girardengo
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Costante Girardengo | ||
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Girardengo con la maglia della Maino | ||
Nazionalità | Italia | |
Ciclismo | ||
Specialità | Strada, Pista | |
Ritirato | 1936 | |
Carriera | ||
Squadre di club | ||
1912-1913 | Maino | |
1914 | Automoto Maino | |
1915-1918 | Bianchi | |
1919-1921 | Stucchi | |
1922 | Bianchi | |
1923 | Maino Gürtner-Hutchinson | |
1924 | Maino | |
1925-1927 | Wolsit-Pirelli | |
1928 | Maino Opel-Torpado | |
1929-1932 | Maino | |
1933 | Maino Girardengo-Clément | |
1934-1936 | Maino | |
Nazionale | ||
1927-1928 | Italia | |
Carriera da allenatore | ||
1953 | Girardengo-Hutchinson | |
1954-1955 | Girardengo | |
1957 | Girardengo | |
1958 | Calì Broni | |
Palmarès | ||
Mondiali | ||
Argento | Nürburgring 1927 | In linea |
|
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«Vai, Girardengo, vai grande campione, |
(Francesco De Gregori, dalla canzone Il bandito e il campione) |
Costantino[1] Girardengo, detto Costante (Novi Ligure, 18 marzo 1893 – Cassano Spinola, 9 febbraio 1978), è stato un ciclista su strada e pistard italiano, professionista dal 1912 al 1936. Vinse due volte il Giro d'Italia, sei volte la Milano-Sanremo nel 1918, 1921, 1923, 1925, 1926 e 1928, tre volte il Giro di Lombardia e tre volte il Giro del Piemonte. Detiene il record di vittorie nei campionati italiani su strada con nove successi. Fu il primo Campionissimo nella storia del ciclismo italiano.
Indice
1 Carriera
1.1 Gli inizi
1.2 Le grandi vittorie
1.3 Il declino
1.4 Dopo il ritiro
2 Il bandito e il campione
3 Palmarès
3.1 Strada
3.1.1 Altri successi
3.2 Pista
4 Piazzamenti
4.1 Grandi Giri
4.2 Classiche monumento
4.3 Competizioni mondiali
5 Riconoscimenti
6 Note
7 Bibliografia
8 Voci correlate
9 Altri progetti
10 Collegamenti esterni
Carriera |
Gli inizi |
Divenuto professionista nel 1912 a soli diciannove anni, ottenne un nono posto al Giro di Lombardia. Già l'anno successivo conquistò il primo dei suoi nove titoli italiani per professionisti su strada. In quell'anno vinse anche una tappa del Giro d'Italia, che concluse al sesto posto della classifica finale. Ottenne inoltre la vittoria nella Roma-Napoli-Roma, .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}granfondo di 610 chilometri[senza fonte].
Nel 1914, oltre a un secondo titolo italiano per professionisti, si aggiudicò la sua prima classica, la Milano-Torino, dedicata in quell'occasione a Paolo Magretti, ideatore della corsa appena scomparso, oltre alla tappa più lunga mai disputata al Giro d'Italia: la Lucca-Roma di 430 km. Interrotta l'attività a causa dello scoppio della Prima guerra mondiale, tornò a gareggiare nel 1917 piazzandosi secondo alla Milano-Sanremo e vincendo l'anno successivo. Alla fine della carriera le sue vittorie nella "Classicissima" furono sei, un record battuto solamente cinquant'anni dopo da Eddy Merckx.
Le grandi vittorie |
Il 1919 vide Girardengo aggiudicarsi il terzo titolo italiano. Al Giro d'Italia vestì la maglia rosa dall'inizio alla fine, vincendo sette tappe. In autunno conquistò la vittoria nel Giro di Lombardia. Tra il 1920 e il 1921 non riuscì a ripetere il successo al Giro d'Italia, venendo costretto ogni volta al ritiro; vinse tuttavia le prime quattro tappe del Giro del 1921. Continuò però a vincere il titolo italiano fino al 1925 e si aggiudicò alcune importanti classiche.
Proprio in seguito a queste sue vittorie fu, per la prima volta, usato in suo onore il termine "Campionissimo", lo stesso che poi verrà attribuito anche a Fausto Coppi.
Nel 1923 si aggiudicò la Milano-Sanremo per la terza volta e ravvivò i fasti del 1919 vincendo, oltre alla classifica finale, ben otto tappe al Giro. Dopo un anno non degno di particolari menzioni, il 1925 vide la stella di Girardengo risplendere ancora: vinse per la nona volta il titolo italiano, primeggiò per la quarta volta alla Milano-Sanremo e giunse al secondo posto, dietro l'astro nascente Alfredo Binda, al Giro con sei vittorie di tappa all'attivo, dimostrando di essere in grado di compiere grandi imprese anche all'età di trentadue anni.
Il declino |
Nel 1926 giunse la svolta: dopo la quinta vittoria alla Milano-Sanremo, dovette cedere il titolo italiano per professionisti su strada ad Alfredo Binda. L'era di Girardengo si avviava verso la fine. Nel 1927, nella prima edizione dei campionati mondiali che si svolsero in Germania al Nürburgring, dovette arrendersi a Binda ancora una volta. In quell'anno ottenne una sola vittoria, alla Sei giorni di Milano.
All'età di 35 anni, il Campionissimo non poteva più competere con i giovani assi emergenti del ciclismo mondiale. Riuscì tuttavia nell'impresa di vincere per la sesta volta la Milano-Sanremo, nel 1928, battendo in volata il campione del mondo Binda dopo un entusiasmante testa a testa. Si ritirò dall'attività professionistica nel 1936. In carriera vinse 106 corse su strada e 965 su pista[2].
Dopo il ritiro |
Abbandonata la carriera, diede il proprio nome a una marca di biciclette, che sostenne anche una squadra professionista, in cui Girardengo svolse il ruolo guida. Fu commissario tecnico della nazionale di ciclismo e in questa veste guidò Gino Bartali al successo nel Tour de France 1938.
Morì il 9 febbraio 1978. Le sue spoglie riposano nella tomba di famiglia nel cimitero di Cassano Spinola, accanto alla moglie Agostina Priano, i figli Ettore e Costante Luciano e le rispettive nuore.
Il bandito e il campione |
Oltre che della bicicletta, Girardengo fu protagonista anche di una storia connessa con la sua presunta amicizia con un noto bandito italiano del tempo, Sante Pollastri, novese, che era anche un grande tifoso del campione. Ricercato dalla polizia, Pollastri era sempre riuscito a farla franca ed era infine espatriato rifugiandosi a Parigi, dove incontrò Girardengo in occasione di una Sei giorni. Il colloquio tra Pollastri e Girardengo fu anche oggetto di una testimonianza che il Campionissimo rilasciò nel processo contro il bandito dopo la cattura e l'estradizione.
L'episodio ispirò anche una canzone, Il bandito e il campione, scritta da Luigi Grechi e portata al successo dal fratello Francesco De Gregori, la miniserie televisiva RAI La leggenda del bandito e del campione e il libro di Marco Ventura Il Campione e il bandito, ed. Il Saggiatore 2006.
Palmarès |
Strada |
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Altri successi |
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Pista |
- 1927
Sei giorni di Milano (con Alfredo Binda)
- 1928
Sei giorni di Milano (con Pietro Linari)
Sei giorni di Breslavia (con Willy Rieger)
Sei giorni di Lipsia (con Antonio Giuseppe Negrini)
Piazzamenti |
Grandi Giri |
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Classiche monumento |
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Competizioni mondiali |
- Campionati del mondo
Nürburgring 1927 - In linea: 2º
Budapest 1928 - In linea: ritirato
Riconoscimenti |
- Nel maggio 2015, una targa dedicata a Girardengo è stata inserita nella Walk of Fame dello sport italiano al parco olimpico del Foro Italico a Roma, riservata agli sportivi italiani che si sono distinti in campo internazionale.[3][4]
Note |
^ Dizionario Biografico degli Italiani
^ Maurizio Crosetti, Campionissimi - un giorno nella vita di trenta grandi ciclisti, Milano, Baldini Castoldi Dalai editore S.p.A., 2010, p. p.41.
^ Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano, su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
^ 100 leggende Coni (PDF), su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
Bibliografia |
- Marco Pastonesi, Girardengo, Ediciclo Editore, 2005, ISBN 978-88-88829-25-8.
Paolo Bottiroli, Girardengo, il Campionissimo, Italica edizioni, 2013. ISBN 978-88-98133-05-5.- Marco Ventura, Il campione e il bandito. La vera storia di Costante Girardengo e Sante Pollastro, Il Saggiatore, 2010, ISBN 978-88-428-1246-3.
- Lauro Rossi, GIRARDENGO, Costantino, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 56, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2001. URL consultato il 5 agosto 2017.
- Marco Ventura, Il campione e il bandito. La vera storia di Costante Girardengo e Sante Pollastro, Milano, Il Saggiatore, 2018, ISBN 9788842824572.
Voci correlate |
La leggenda del bandito e del campione (miniserie TV del 2010)
Il bandito e il campione (album e canzone di Francesco De Gregori)
Il campione e il bandito (romanzo)
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Costante Girardengo
Collegamenti esterni |
Costante Girardengo, su sitodelciclismo.net, de Wielersite.
(FR) Costante Girardengo, su memoire-du-cyclisme.eu.
(EN, ES, IT, FR, NL) Costante Girardengo, su the-sports.org, Info Média Conseil Inc.
Costante Girardengo, su Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Profilo su Ibrocco.com
[collegamento interrotto], su ibrocco.com.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 40513783 · ISNI (EN) 0000 0000 4903 3971 · SBN ITICCUCUBV76718 · LCCN (EN) no2006007575 · GND (DE) 131641042 · BNF (FR) cb165619929 (data) |
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