Mar Glaciale Artico
Mar Glaciale Artico | |
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Un iceberg nel Mare Artico | |
Stati | Canada Islanda Norvegia Russia Stati Uniti Danimarca (Groenlandia) |
Coordinate | 90°N 0°E / 90°N 0°E90; 0 |
Dimensioni | |
Superficie | 14 060 000 km² |
Profondità massima | 5 450 m |
Profondità media | 1 038 m |
Sviluppo costiero | 45 389 km |
Idrografia | |
Ghiacciato | Perennemente, per la maggior parte (spessore medio 3 m) |
Il Mar Glaciale Artico è un mare situato interamente nella regione del Polo nord, circondato dalle estreme regioni settentrionali di Europa, Asia e America.[1].
La caratteristica principale di questo mare è il fatto di avere, nella sua parte centrale, la superficie permanentemente gelata, attorno al Polo Nord; da ciò deriva il suo nome. Si tratta della banchisa artica, che subisce variazioni in base alla stagione, estendendosi verso sud durante i mesi invernali.
L'Organizzazione Idrografica Internazionale, massima autorità internazionale in ambito idrografico, considera questo mare un oceano: l'Oceano Artico[2], espressione però non usata in Italia[1].
I motivi delle due diverse definizioni sono dovuti principalmente all'estensione: il Mar Glaciale Artico ha un'estensione intermedia tra i tre oceani e i più grandi mari mediterranei, pur essendo molto più vicina a questi ultimi: Pacifico: 179 milioni di km²; Atlantico: 120 milioni di km²; Indiano: 73 milioni di km²; Mar Glaciale Artico: 14 milioni di km²; Mediterraneo Australasiatico: 9,08 milioni di km²[3].
Indice
1 Toponomastica
2 Descrizione
2.1 Idrografia
2.2 Caratteristiche delle acque
2.3 Vita marina
3 Clima
3.1 Fusione dei ghiacci
4 Economia
5 Note
6 Bibliografia
7 Voci correlate
8 Altri progetti
Toponomastica |
La denominazione "Mar Glaciale Artico" venne data da Charles Pierre Claret de Fleurieu nel 1797. Nel 1845 la Reale Società Geografica di Londra adottò la denominazione "Arctic Glacial Ocean" (in italiano "Oceano Glaciale Artico").[4]
Descrizione |
Idrografia |
L'oceano Artico occupa un bacino approssimativamente circolare ed occupa un'area di circa 14,090,000 km².
Quasi racchiuso dalla terraferma e quindi rientrante tra i mari mediterranei, questo oceano è circondato dalle terre di Europa, Asia, America. Essa si affaccia con la Groenlandia e l'Arcipelago artico. Le sue coste si sviluppano per un totale di 45,389 km; al suo interno si trovano numerose isole. Ai suoi bordi si trovano alcuni mari periferici: Mare di Barents, Mar di Beaufort, Mare dei Ciukci, Mare di Kara, Mare di Laptev, mare Siberiano Orientale, Mare di Lincoln, Mare di Wandel, Mare di Groenlandia, Mar Bianco e il Mare di Norvegia.
Una dorsale sottomarina, la dorsale di Lomonosov, divide il Mar Glaciale Artico in due bacini: quello Euroasiatico ( con il bacino di Nansen), che è profondo da 4.000 a 5.450 m, e quello Nordamericano, profondo circa 4.000 m. La topografia del fondo oceanico è segnata da dorsali, piane abissali, fosse e bacini.
Caratteristiche delle acque |
Il maggior flusso di acqua in entrata viene dall'oceano Atlantico, grazie alla corrente norvegese, che scorre lungo la costa dell'Eurasia. Altra acqua entra dall'Oceano Pacifico attraverso lo Stretto di Bering. La maggior parte dell'acqua in uscita passa attraverso la corrente della Groenlandia orientale. La temperatura e la salinità variano stagionalmente, seguendo la formazione e lo scioglimento dei ghiacci.
Il ghiaccio galleggia sulla superficie dell'acqua, con uno spessore medio di 3 m (con punte occasionali di 10 m). La coltre di ghiaccio raddoppia le proprie dimensioni in inverno, inglobando parte della terraferma circostante. Gli iceberg si staccano dal confine della banchisa, e navigano lentamente verso sud sciogliendosi.
Vita marina |
Nel Mar Glaciale Artico sono presenti specie a rischio tra cui il tricheco e la balena,[5] oltre ad altri mammiferi (pinnipedi) e pesci; tra gli invertebrati è nota la grande medusa criniera di leone, presente nel mondo non al di sotto del 42º parallelo Nord.[6]
L'ecosistema è comunque fragile e lento a ricostituirsi in seguito a sconvolgimenti.
La vegetazione maggiormente diffusa è quella del fitoplancton, che utilizza i nutrienti portati al mare dai fiumi e dalle correnti pacifiche e oceaniche. L'assenza di luce nel periodo invernale e lo strato di ghiaccio presente sopra l'acqua rendono difficile lo sviluppo delle piante; tuttavia in estate è possibile per le piante crescere ed effettuare la fotosintesi per periodi più prolungati.[7]
Clima |
Il ghiaccio copre la maggior parte della superficie del mare per tutto l'anno, e di conseguenza le temperature sono sottozero per la maggior parte del tempo. L'Artico è una forte sorgente di aria fredda che si muove verso l'equatore, incontrando nel suo passaggio aria più calda alle medie latitudini e provocando piogge e nevicate. La sua posizione polare fa sì che l'inverno sia lungo e per la maggior parte nell'oscurità. In tale periodo, il tempo è freddo stabile e il cielo generalmente pulito. In estate, la notte si riduce quasi a zero, ma la maggiore radiazione solare non fa alzare di molto le temperature. Il tempo è nebbioso, con deboli cicloni che portano pioggia e neve.
Fusione dei ghiacci |
Con l'aumento della concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera terrestre ed il conseguente fenomeno di riscaldamento globale sotto forma di effetto serra, a partire dal secolo scorso e a tutt'oggi si sta verificando una progressiva fusione dei ghiacci artici in volume ed un loro ritiro in estensione. Tra il 1979 e il 2006 l'estensione dei ghiacci artici si è complessivamente ridotta del 25%, mediamente ogni anno 100 000 km² di ghiaccio si fondono e non si riformano durante l'inverno. Nel 2009 un'équipe di scienziati utilizzando un moderno modello climatico e seguendo uno scenario di inquinamento medio ha stimato che entro il 2100 nel mare Artico tutti i ghiacciai saranno fusi.[8][9]
Il Polo Nord soffre di un buco nell'ozono simile a quello più conosciuto del Polo Sud, ma più piccolo.
Economia |
I porti principali di questo mare sono le città di Murmansk e Arcangelo in Russia, Churchill in Canada, e Prudhoe Bay in Alaska (USA). La navigazione spesso è possibile solo d'estate, quando il ghiaccio lascia libera una parte dell'acqua. Sono spesso necessarie speciali navi rompighiaccio, che sono capaci di aprirsi la via in uno strato di ghiaccio galleggiante, finché questo è abbastanza sottile. Il Passaggio a nord-ovest (sulle coste nord del Canada e dell'Alaska) è stato teatro di famose esplorazioni.
Il Mar Glaciale Artico è anche strategicamente importante, essendo la via più corta tra il Nordamerica e la Russia; esistono stazioni e basi scientifiche nella zona a Ny Ålesund nelle isole Svalbard, Norvegia.
Note |
^ ab
lemma "Artico, Mar Glaciale" sull'enciclopedia Treccani.it.
lemma "Àrtico, Mar Glaciale" sull'enciclopedia Sapere.it.- lemma "Artico (Mar Glaciale)" sulla Nuova enciclopedia universale Rizzoli-Larousse, vol. II, pp. 219-220.
- Enciclopedia SEI. - Volume 4 - Pagina 828.
^ (EN) Organizzazione Idrografica Internazionale, Limits of oceans and seas (PDF), Monte-Carlo, Imp. Monégasque, 1953. URL consultato il 22 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2011).
^ Voce Mediterraneo Australasiatico
^ AA.VV., Enciclopedia Motta, Milano, Federico Motta, 1960.
^ (EN) CIA, Artic Ocean, in The World Factbook. URL consultato il 22 gennaio 2011.
^ (EN) redOrbit.com, Lion's Mane Jellyfish, in Reference library.
^ (EN) Terry Whiteledge, Physical Nutrients and Primary Productivity, su NOAA ocean explorer - Arctic Expedition 2002. URL consultato il 22 gennaio 2011.
^ Artico, ghiacci in pericolo "Spariranno dal 2100", Repubblica.it, 15 marzo 2009. URL consultato il 15 marzo 2009.
^ Ambiente: dal 2010 il Mar Glaciale Artico resterà ogni estate senza iceberg, IlMessaggero.it, 15 marzo 2009. URL consultato il 15 marzo 2009.
Bibliografia |
- Neatby, L. H., Discovery in Russian and Siberian Waters (1973)
- Ray, L., and Stonehouse, B., eds., The Arctic Ocean (1982)
- Thoren, Ragnar, Picture Atlas of the Arctic (1969).
Voci correlate |
- Rotta del Mare del Nord
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
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