Basso elettrico
Basso elettrico | |||||
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Basso elettrico a 4 corde Fender | |||||
Informazioni generali | |||||
Origine | Stati Uniti d'America | ||||
Invenzione | Anni 1930 | ||||
Inventore | Leo Fender | ||||
Classificazione | 513 Elettrofoni semielettronici | ||||
Uso | |||||
Musica pop e rock Musica jazz e black music Musica folk | |||||
Estensione | |||||
Estensione tipica del basso a quattro corde | |||||
Genealogia | |||||
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Ascolto | |||||
Una linea melodica blues per chitarra basso. (info file) |
Il basso elettrico (o chitarra basso[1], più semplicemente noto come basso[2]) è uno strumento musicale, della famiglia degli elettrofoni, dalla tessitura grave.
Indice
1 Le origini
2 Analisi dello strumento
2.1 Corpo
2.2 Manico
2.3 Tastiera
2.4 Corde
2.5 Pick-up
2.6 Circuiteria
2.7 Ponte
2.8 Capotasto
2.9 Truss rod
3 Eventi
4 Note
5 Bibliografia
6 Voci correlate
7 Altri progetti
Le origini |
Il primo basso elettrico prodotto in serie fu sviluppato dall’ingegnere elettronico, inventore e costruttore di chitarre elettriche, Leo Fender, all'inizio degli anni cinquanta del XX secolo. Un basso elettrico verticale esisteva già dalla metà degli anni trenta ed era stato inventato dal musicista e inventore Paul Tutmarc a Seattle, ma era goffo ed inoltre la cassa acustica di cui era dotato ne rendeva difficile l'amplificazione. Sembra tuttavia che nello stesso periodo furono venduti anche un esiguo numero di bassi elettrici solid body realizzati da altri costruttori.
Il basso elettrico rappresenta una radicale svolta nel panorama musicale, fornendo alla sezione accompagnamento dei complessi uno strumento più trasportabile, e molto più semplice da amplificare rispetto al contrabbasso. La presenza dei tasti facilita anche l'accuratezza dell'intonazione, da cui il nome "Precision" del primo basso prodotto Leo Fender.
L'uso di un pickup magnetico associato al corpo solido permette l'amplificazione dello strumento, che si è evoluta in seguito fino alla produzione di amplificatori capaci di erogare potenze di svariate centinaia di Watt.
Il Fender Precision Bass del 1951 fu il primo ad essere messo sul mercato, con un pick-up di tipo single coil a quattro poli a e un corpo piatto e spigoloso. Nel 1954 il corpo fu smussato ed arrotondato per migliorarne l'ergonomia. Nel 1957, il pick-up venne sostituito con un humbucker split coil. Il battipenna subì sostanziali modifiche, come anche la paletta.
Questo modello del 1957 diventò uno standard nell'industria della musica e per tutti i bassisti, ed è ancora disponibile sul mercato. Un modello simile, ma rivisto e modificato è il Fender Jazz Bass, che fu introdotto nel 1960 come modello Deluxe.
Seguendo le orme di Leo Fender, altre industrie di strumenti musicali, quali Gibson, Danelectro e molte altre, iniziarono la produzione di versioni personalizzate di basso elettrico. Il contrabbasso divenne così obsoleto in molti generi musicali, lasciando spazio al più compatto basso elettrico, che permetteva al bassista una migliore agilità sul palco, e risolveva i problemi di amplificazione.[3]
Analisi dello strumento |
Corpo |
Il corpo del basso elettrico è solitamente realizzato in legno massiccio (solid body). La forma del corpo, la qualità del legno utilizzato e la tipologia di innesto del manico nel corpo condizionano la qualità del suono dello strumento, ma costituiscono anche un criterio di valutazione spesso influenzato dalle tendenze del periodo. La realizzazione del corpo a strati o in un pezzo unico influisce direttamente sulla compattezza dello strumento, e naturalmente sulla sua qualità sonora. Il corpo infine può anche essere verniciato con vernice coprente, o rifinito con cera o vernice satinata, per apprezzare la bellezza del legno e la cura della costruzione.
Sono presenti sul mercato anche bassi elettrici con la cassa armonica cava (hollow body).
Manico |
Il manico ospita la tastiera dello strumento e permette il passaggio delle corde. Termina da un lato con la paletta che, per mezzo delle meccaniche, consente di porre in trazione le corde e di accordarle fino alla tensione desiderata e dall'altro con il corpo dello strumento. È di solito realizzato in diversi strati, anche più di nove. Questo consente all'elemento una sufficiente stabilità per mantenere l'intonazione e un'adeguata capacità di trasmettere le vibrazioni al corpo. Il modo in cui il manico è congiunto al corpo determina in gran parte il sustain dello strumento. Fra i metodi più diffusi vi sono il "bolt-on neck" ed il "neck through body":
- il manico bolt-on è avvitato al corpo dello strumento nel quale è stata ricavata un'apposita sede. La precisione della fresatura della sede è determinante ai fini della qualità sonora. In molti strumenti economici, questa lavorazione permette di nascondere eventuali difetti di fabbricazione, corretti con spessori di legno interposti fra manico e corpo, con una grave perdita di continuità delle vibrazioni.
- Il manico "neck through body" è inserito nel corpo, o meglio, ne costituisce la parte centrale, prolungandosi fino alla fine dello strumento. Questo metodo permette al manico un contatto molto efficace con il corpo, a tutto vantaggio della trasmissione delle vibrazioni, ma non sempre, poiché la vibrazione è prodotta non solo dalle corde, ma anche dal manico (e dal corpo) del basso stesso. Ora, col manico avvitato (che non è quindi un pezzo unico dalla paletta fino all'estremità inferiore dello strumento), la parte di legno sottoposta a vibrazione è più corta e determina quindi una risposta più rapida; in altre parole, un pezzo di legno di mezzo metro sottoposto ad una sollecitazione vibra in un tempo minore rispetto ad uno di un metro; ne consegue che un basso con manico avvitato ha una risposta di suono più immediata e quindi un attacco decisamente più rapido.
Tastiera |
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La tastiera del basso elettrico, come negli altri strumenti a corda, è quella superficie di legno su cui è possibile premere le corde per variare l'intonazione della nota prodotta. La tastiera del basso elettrico può ospitare i tasti oppure esserne priva (fretless).
Nel primo caso, ogni tasto definisce l'avanzamento di un semitono della nota prodotta. Il tasto è una barretta metallica inserita nella tastiera perpendicolarmente alle corde.
Nel secondo caso invece, nei bassi elettrici fretless (senza tasti), l'altezza della nota prodotta varia spostando il punto in cui la corda viene premuta sulla tastiera. Essendo prive dei tasti, e non essendo indicate solitamente le posizioni delle note, i bassi di questa categoria (cosiddetti "bassi a tastiera cieca" o "bassi ciechi") necessitano di una buona conoscenza dello strumento per emettere suoni intonati. Tuttavia alcuni bassi fretless riportano, al posto dei tasti, degli inserti in legno di tipologia differente da quello della tastiera, che consentono all'esecutore di individuare la posizione della nota cercata. Con questa tastiera sono disponibili tecniche avanzate come uno slide più stridente e lo slittamento degli armonici stessi. Maestro di quest'arte, precursore di questa particolare tastiera, fu Jaco Pastorius.
Le tastiere più comuni ospitano da 20 a 24 tasti o posti.
I legni più utilizzati con cui si realizzano le tastiere dei bassi elettrici sono l'ebano, estremamente duro e liscio (perfetto per i bassi fretless), ed il palissandro, meno pregiato anche a causa della maggiore porosità del legno che a suo vantaggio offre una minore deformazione dovuta agli agenti atmosferici (variazioni di temperatura, umidità, eccetera). Altresì frequenti il palissandro brasiliano (detto anche Pao Ferro) più duro dell'africano, e l'acero.
Negli ultimi anni, sulla scia dei bassi costruiti da Steinberger, è invalso l'uso di materiali sintetici, anche solo per le tastiere, come per i costruttori italiani Laurus e Manne, che usano una particolare resina fenolica.
Corde |
Le corde del basso elettrico sono prevalentemente in acciaio, con un'anima solida, che può essere a sezione circolare o esagonale, ed un avvolgimento esterno che consente alla corda di raggiungere una massa tale da collocarla, nello spettro, all'ottava giusta. I materiali più usati sono l'acciaio o il nichel, con differenze timbriche fra le due soluzioni. In alcuni casi la corda metallica può essere rivestita in materiale sintetico. Altra importante caratteristica è il tipo di avvolgimento, cosa che determina il tipo di superficie della corda, che può essere ruvida, semi-liscia e liscia.
Alcuni modelli di bassi sperimentali presentano delle corde in silicone.
Il basso tradizionale, nato come "evoluzione" del contrabbasso, presenta il suo stesso numero di corde, quattro, con la medesima accordatura: Sol, Re, La, Mi (in ordine di altezza dalla più acuta alla più grave).
Già negli anni settanta alcune aziende artigianali (come ad esempio l'Alembic) realizzavano bassi ad 8 corde (con ogni corda doppiata da un'altra accordata un'ottava più alta) creando un effetto simile alla chitarra a 12 corde.
Sul finire degli anni ottanta, dopo diverse sperimentazioni e prototipi realizzati, iniziarono ad avere sempre più mercato bassi a 5 (Sol, Re, La, Mi, Si come consuetudine anche se qualcuno optava per Do, Sol, Re, La, Mi) e 6 corde (Do, Sol, Re, La, Mi, Si).
Con l'aumentare del livello tecnico dei musicisti e l'avvento di tecniche particolari di esecuzione come il tapping (ovvero suonare con entrambe le mani sulla tastiera dello strumento) il numero delle corde è salito considerevolmente.
Sono sempre più i musicisti che richiedono la realizzazione di bassi a 10 (5 in doppia corda come per l'8) o 12 corde (3 per tono addirittura), strumenti in grado di ricoprire il registro sia della chitarra che del basso tradizionale.
Tuttavia, nella storia del basso elettrico si trovano anche strumenti con 2 (vedi Sleeping My Day Away dei D-A-D), 7, 8, 9, 10, 11 e 12 corde (singole, non doppiate) grazie soprattutto al livello qualitativo delle aziende artigiane, in grado di realizzare praticamente qualsiasi richiesta dei loro clienti.
Pick-up |
Anche il basso elettrico come la chitarra elettrica ha bisogno di esser amplificato tramite dei pick-up. Esistono vari modelli di pick-up che cambiano a seconda del genere per il quale il basso è progettato.
Il più diffuso è lo split-coil (chiamato "tipo Precision" o "P" dal nome del basso per il quale è stato ideato), composto da due bobine ognuna con 4 magneti (due per corda).
Segue il single-coil (chiamato "tipo Jazz" o "J" dal nome del basso più popolare con questa tipologia di pick-up), composto da un unico corpo allungato che interessa tutte le corde.
Col tempo, di pari passo con il variare delle esigenze sonore degli artisti, si sono aggiunte altre tipologie di pick-up: fra i più comuni ricordiamo l'humbucker tipo Music-Man (o "MM", dal nome del basso per il quale è stato ideato), costituito da due avvolgimenti paralleli con 2 magneti per corda (1 per avvolgimento, di solito di 5mm) e il formato "Soap-Bar" (cover più stretta di quella del MM, può contenere al suo interno qualsiasi tipologia di pickup).
Solitamente i pick-up sono passivi, ma alcuni modelli (come gli EMG) hanno un preamplificatore integrato che necessita di alimentazione dedicata, tipicamente una batteria da 9 V.[4]
Circuiteria |
Tutti i bassi elettrici dispongono di una circuiteria che permette il controllo sul suono dello strumento che può essere attiva o passiva.
Nei circuiti passivi si fa uso di pochi componenti elettronici, come potenziometri e condensatori, che possono solo modificare il volume e applicare un filtro passivo di tipo passa-basso al segnale variandone il tono. Il suono dello strumento sotto forma di segnale elettrico è quindi condotto all'amplificatore per mezzo di un conduttore elettrico schermato (il classico cavo).
Nei bassi elettrici attivi è invece presente una circuiteria elettronica alimentata da batterie. Questa permette di equalizzare il suono con sofisticati filtri attivi, capaci di aumentare o diminuire le frequenze impostate anche fino a 20 decibel. Solitamente permettono di intervenire su due o tre bande di equalizzazione e vengono alimentate da una o, più raramente, da due batterie da 9 Volt. Inoltre, il debole segnale presente all'uscita del pick-up viene amplificato dal circuito prima di essere convogliato nel conduttore elettrico che porta all'amplificatore. Questo aumenta notevolmente la reiezione del segnale elettrico ai disturbi.
In genere questi strumenti presentano una circuteria esclusivamente "attiva" o "passiva"; ciononostante alcuni modelli sono in grado tramite un selettore di ricorrere ad entrambe le soluzioni.
Ponte |
Il ponte è la struttura alla quale si ancorano le corde ed è fissato sulla superficie anteriore del corpo nella stragrande maggioranza dei casi. Di solito è fabbricato in metallo, ma in qualche caso anche in legno. Trasmette le vibrazioni della corda al corpo e partecipa cospicuamente alla caratterizzazione del timbro dello strumento. Quanto più è massiccio, tanto maggiore è il sustain delle note suonate. La sua caratterizzazione del suono ha fatto sì che si sia creato un attivo mercato di ponti, che vanno a sostituire gli originali montati dai fabbricanti. Può incorporare un pick-up piezoelettrico sensibile alla pressione diretta delle corde che trasduce le vibrazioni di corde non metalliche, cosa che i pick-up magnetici non possono fare.
Capotasto |
Il capotasto, detto anche "nut", è la struttura posta al termine della tastiera, dal lato della paletta, su cui appoggiano le corde all'uscita dalle meccaniche. Viene costruito in vari materiali, come l'osso, materiali sintetici o metalli come l'ottone. Ha il compito di dare alle corde la corretta spaziatura e trasmettere al manico le vibrazioni.
Truss rod |
Il truss rod è un'asta metallica curva, di solito a concavità anteriore, contenuta nello spessore del manico che, sottoposta a tensione tramite un bullone installato ad una delle sue estremità, controbilancia la tensione esercitata sul manico stesso dalle corde evitando che si deformi, compromettendo la suonabilità e l'intonazione dello strumento.
Eventi |
A partire dalla fine degli anni novanta, nascono in tutto il mondo eventi dedicati al basso elettrico, prima negli Stati Uniti con i Bass Day e poi in Europa con eventi quali l'inglese Bass Day UK, lo European Bass Day di Viersen e - a partire dal 2003 - l'EuroBass Day di Verona.
Note |
^ Stanley Sadie e John Tyrrell, The New Grove Dictionary of Music and Musicians, second edition, Londra, 2001.
^ Il termine basso, secondo il Grove Dictionary, è impiegato come contrazione di basso elettrico oppure di contrabbasso: "Bass (iv). A contraction of Double bass or Electric bass guitar."
^ Storia del basso elettrico, su mondomusicale.altervista.org.
^ Pick Up Basso elettrico
Bibliografia |
- Filiberto Roger: The Electric Bass, Mel Bay Publications, 1963
- J. W. Black, The Fender Bass: An Illustrated History, Hal Leonard, 2001, ISBN 0-634-02640-2.
- (EN) "Electric Guitar Construction", Tom Hirst, 2003, ISBN 1-57424-125-7
- "Chitarre - Elettronica, effetti ed amplificatori", Michel Cassiani Ingoni, Casa Musicale Eco, 2009, ISBN 978-88-6053-356-2
- Giampiero Tintori, Gli strumenti musicali, Torino, UTET, 1971,
- (EN) T. Wheeler, The Guitar Book: A Handbook for Electric & Acoustic Guitarists. Harpercollins, 1978 ISBN 0-06-014579-X
- Christoph Reiß: Guitar Recording. Wizoo Publishing, Bremen 2010, ISBN 978-3-934903-75-3
- John Schneider: The Contemporary Guitar, University of California Press, Berkeley CA 1985, ISBN 0-520-04048-1
Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti, diretto da Alberto Basso - Il lessico, vol. II, Torino, UTET, 1983
Voci correlate |
- Contrabbasso
- Basso acustico
- Strumento musicale
- Fender Precision Bass
- Fender Jazz Bass
Fender Jazz Bass Special, modelli ibridi di basso elettrico
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
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