Patronimico
Il patronimico è l'espressione onomastica delegata a indicare il vincolo col proprio padre, come, ad esempio, in greco il Pelide Achille (dal nome del padre Peleo) o in arabo il termine ebn "figlio di", abu "padre di".
Il patronimico è parte integrante e ufficiale del nome di una persona in Russia, il quale si forma aggiungendo al nome del padre a desinenza "-vič" (-вич) per gli uomini e "-vna" (-вна) per le donne (es. Michail Sergeevič, Michail figlio di Sergej; Zinaida Petrovna, Zinaida figlia di Pëtr). Ogni persona in Russia è identificata da nome, patronimico e cognome.
Nelle lingue turche, specie quelle dell'Asia centrale, si usa il patronimico oltre al cognome, aggiungendo la desinenza "-uli" per i maschi e "-qyzy" per le femmine al nome del padre.
In molte aree i patronimici sono utilizzati al posto del cognome. Così avviene in Islanda (con l'utilizzo anche di alcuni matronimici) dove vige un'onomastica particolare e poche persone sono identificate da un cognome.
Si forma aggiungendo al genitivo del nome del padre la desinenza "-son" per gli uomini e "-dóttir" per le donne (es, Sigmund Guðmundsson, Sigmund figlio di Guðmund; Björk Guðmundsdóttir, Björk figlia di Guðmund). Meno frequente l'uso in Svezia.
Indice
1 Storia
2 Voci correlate
3 Altri progetti
4 Collegamenti esterni
Storia |
In Italia molti cognomi sono in realtà dei patronimici, derivati dall'uso del genitivo latino nelle formule ufficiali, come nel caso dei Placiti cassinesi, che non scomparve se non tardi nell'era romanza. Così Giannini vuol dire figlio di un tal Giovannino, Mattei vuol dire figlio di Matteo, Maffei figlio di Maffeo, Pietri (o Petri) significa figlio di Pietro. Equivalenti ai precedenti terminanti in -i, sono patronimici anche i cognomi formati dalla preposizione di/de seguita da un nome, come Di Giovanni o De Giovanni che vuol dire figlio di Giovanni, Di Matteo o De Matteo figlio di Matteo, Di Maffeo o De Maffeo figlio di Maffeo, Di Pietro o De Pietro figlio di Pietro.
Molti cognomi britannici, spagnoli, slavi, scandinavi derivano dai patronimici, e.s.: Wilson (figlio di William), Jackson (figlio di Jack), Johnson (figlio di John), Powell (ap Hywel), Fernández (di Fernando), Carlsson (figlio di Carl), Eriksson (figlio di Erik), Milošević (figlio di Miloš), Ibrahimović (figlio di Ibrahim, forma Araba ed Islamica di Abramo). In modo simile, altre culture nordiche che in passato utilizzavano il patronimico sono passate all'uso di tramandare l'ultimo nome (il cognome) del padre ai figli e alla moglie.
Nei cognomi irlandesi la discendenza dal medesimo avo, si indica con il prefisso gaelico Ó trasformato in seguito in O', e nella maggioranza dei casi dismesso col tempo. Un esempio di cognomi irlandesi derivati dal gaelico d'Irlanda sono: Ó Brian (O'Brian, Brian, Brien); Ó Crotaigh (O'Crotty, Crotty, Crotti); Ó Callachain (O'Callaghan, Callaghan), ecc. ...
Nei cognomi di origine araba si ha invece ibn, oppure ben.
Uno degli usi più antichi del patronimico è documentato nella Bibbia ebraica, e nell'onomastica greca: al nome proprio di una sola parola (antroponimo), con un significato ben preciso in lingua madre e dato spesso dall'unione di due brevi parole, seguivano le parole (figlio ) di e il nome del padre.
Voci correlate |
- Onomastica islandese
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikizionario
Wikizionario contiene il lemma di dizionario «patronimico»
Collegamenti esterni |
- Etimologia, su etimo.it.
- Definizione, su old.demauroparavia.it (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2008).
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