Partito Conservatore (Regno Unito)
Partito Conservatore e Unionista | |
---|---|
(EN) Conservative and Unionist Party | |
Leader | Theresa May |
Vicepresidente | Chris Skidmore |
Stato | Regno Unito |
Sede | 30 Millbank, London, SW1P 4DP |
Fondazione | 1834 |
Ideologia | Conservatorismo, Conservatorismo liberale,[1] Liberalismo economico,[1] Euroscetticismo[1][2] Conservatorismo uninazionale |
Collocazione | Centro-destra |
Coalizione | con i Liberal Democratici (2010-2015) |
Partito europeo | Alleanza dei Conservatori e Riformisti Europei |
Gruppo parl. europeo | Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti europei |
Affiliazione internazionale | Unione Democratica Internazionale |
Seggi Camera dei Comuni | 314 / 650 |
Seggi Camera dei Lord | 248 / 791 |
Seggi Europarlamento | 19 / 73 |
Seggi Amministrazioni locali | 9.116 / 21.871 |
Organizzazione giovanile | Conservative Future |
Iscritti | 124.000 (2018) |
Colori | Blu |
Sito web | www.conservatives.com |
Il Partito Conservatore e Unionista (in inglese Conservative and Unionist Party), chiamato anche semplicemente Partito Conservatore (Conservative Party), è un partito di centrodestra britannico d'ispirazione conservatrice e unionista.
Attualmente è il partito che detiene la maggioranza relativa dei seggi della Camera dei comuni, dopo le elezioni anticipate del 2017. Prima di queste elezioni era il partito di maggioranza assoluta. La leader del partito Theresa May è l'attuale Primo Ministro.
Detto anche Tory Party e i suoi sostenitori Tories, il Partito Conservatore è nato nel 1834 come erede dello storico Partito Tory, nato nel 1678. Il partito è stato uno dei due più importanti partiti politici inglesi del diciannovesimo secolo insieme ai Liberali. Ha cambiato il suo nome nel 1912 in Partito Conservatore e Unionista a causa della fusione con il Partito Liberale Unionista, ma generalmente è chiamato solamente Partito Conservatore.
Negli anni venti, quando i voti dei Liberali diminuirono, il Partito Laburista fu il principale rivale dei Conservatori. I Primi Ministri conservatori, tra i quali Winston Churchill (1940-45, 1950-55) e Margaret Thatcher (1979-1990), hanno governato per 57 anni nel ventesimo secolo.
A livello internazionale il partito è membro dell'Unione Democratica Internazionale ed è tra i fondatori del partito politico europeo Alleanza dei Conservatori e Riformisti Europei. Nel Parlamento europeo i suoi esponenti aderiscono al Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei.
Indice
1 Storia
1.1 Le origini nel partito Whig
1.2 Dagli anni '50 al 2000
1.3 Dal 2000 ad oggi
2 Ideologia
3 Fazioni
3.1 Conservatori Tradizionalisti
3.2 Conservatori One-Nation
3.3 Conservatori liberisti
4 Struttura
4.1 Leader del Partito Conservatore
5 Risultati elettorali
5.1 Elezioni europee
5.2 Elezioni britanniche
5.2.1 European Parliament elections
6 Iscritti
7 Note
8 Voci correlate
9 Altri progetti
10 Collegamenti esterni
Storia |
Le origini nel partito Whig |
Il Partito conservatore ebbe origine da una fazione del partito Whig, che nel XVIII secolo si coalizzò attorno a William Pitt il giovane (primo ministro britannico nei periodi 1783-1801 e 1804-1806). Tale fazione fu originariamente conosciuta come Independent Whigs, Friends of Mr. Pitt o Pittites; è solo dopo la morte di Pitt che si iniziò ad usare il termine Tory, alludendo al Partito Tory, un raggruppamento politico che era già esistito tra il 1678 ed il 1760, ma col quale non c'era alcuna continuità organizzativa. Più o meno dal 1812 in poi, il nome Tory fu usato comunemente per il nuovo partito.
Non tutti i membri del partito erano soddisfatti di questo nome. George Canning fu il primo ad usare il termine conservatore negli anni venti dell'Ottocento; in seguito, attorno al 1834, sotto la direzione di Robert Peel (che è anche considerato il fondatore del partito odierno), fu adottato ufficialmente il nome di Partito Conservatore.
L'estensione progressiva del suffragio costrinse il partito, sotto la direzione di Lord Derby e Benjamin Disraeli, a popolarizzare il suo approccio. Nel 1886 formò un'alleanza con i Liberali unionisti guidati da Lord Hartington e Joseph Chamberlain, e sotto la guida di Lord Salisbury ed Arthur Balfour il partito mantenne il potere per i vent'anni successivi (tranne che per tre anni). Nel 1906 fu sconfitto duramente alle elezioni a causa della sua divisione sulla questione del protezionismo. Nel 1912 i Conservatori si fusero con il Partito Liberale Unionista.
I Conservatori rimasero al governo con i Liberali durante tutta la Prima guerra mondiale, e la coalizione continuò sotto la guida del primo ministro liberale David Lloyd George fino al 1922, quando i leader Andrew Bonar Law e Stanley Baldwin decisero di chiudere con la coalizione. Seguì un nuovo periodo di dominio conservatore, anche se nel 1931 venne creata una nuova coalizione di unità nazionale.
Durante la Seconda guerra mondiale, il governo unitario fu guidato da Winston Churchill; nonostante la vittoria della guerra, il partito perse le elezioni del 1945 a favore del Partito Laburista.
Dagli anni '50 al 2000 |
Dopo la vittoria alle 1951, i conservatori accettarono le politiche di welfare introdotte dal Labour ed il suo programma di nazionalizzazioni. Sotto la guida di Churchill, Anthony Eden ed Harold Macmillan, mantennero il governo fino al 1964.
Vinte le 1970, il governo di Edward Heath si scontrò (perdendo) contro le Trade Unions, ma riuscì a far entrare la Gran Bretagna nella Comunità economica europea (Macmillan ci aveva già provato nel 1963, ma il presidente francese Charles de Gaulle aveva posto il suo veto). Nonostante ciò, il partito non era unito riguardo alla CEE e l'adesione a questa ha creato all'interno del partito un acceso dibattito pluridecennale.
Un anno dopo la sconfitta conseguita alle elezioni generali dell'ottobre 1974, Margaret Thatcher ottenne la leadership del partito. Dopo la vittoria del 1979, i conservatori portarono avanti un programma economico monetarista; più in generale, il partito adottò un approccio di libero mercato focalizzandosi sulla privatizzazione delle industrie e dei servizi pubblici nazionalizzati dal Labour negli anni quaranta e sessanta. Grazie anche alla crisi del Partito laburista, la Thatcher condusse i conservatori a due nette vittorie, in occasione delle elezioni generali del 1983 e nelle elezioni generali del 1987. Comunque, era anche fortemente impopolare in certi settori della società, in parte a causa dell'alta disoccupazione che seguì le sue riforme economiche. Fu l'introduzione della cosiddetta poll tax che contribuì in larga parte alla fine della sua carriera politica. La sua crescente impopolarità e la sua indisponibilità a compromessi portò a tensioni interne al partito, che decise di sostituirla nella leadership del partito nel 1990.
Le successe John Major, che vinse anche le elezioni generali del 1992; ma, già da quell'anno, il governo divenne impopolare a causa di una recessione economica che portò ad una forte disoccupazione. Il partito dovette quindi subire una profonda sconfitta alle elezioni generali del 1997, tanto che non riuscì ad eleggere nemmeno un parlamentare né in Scozia né in Galles. Seguì una forte crisi di leadership: i successivi tre leader di partito non riuscirono ad invertire il declino del partito, che fu sconfitto anche alle successive elezioni generali del 2001.
Dal 2000 ad oggi |
Nel settembre 2001 il leader dei Conservatori è stato Iain Duncan Smith, esponente dell'ala più euroscettica, anche se lo fu solo fino all'ottobre 2003, quando fu sfiduciato dai conservatori che non pensavano di vincere con la sua leadership.
Dopo la terza sconfitta consecutiva, conseguita nelle elezioni generali del 2005 David Cameron divenne leader del partito il 6 dicembre 2005 battendo David Davis. Dalla fine del 2007 i sondaggi danno stabilmente i Conservatori sopra i Laburisti. Alle elezioni amministrative del 2008 il partito ha ottenuto un certo successo: Boris Johnson è il primo Conservatore eletto a sindaco della Greater London.
Dopo aver lanciato il Movimento per la Riforma Europea, nel 2009 al Parlamento europeo i Conservatori hanno abbandonato il Gruppo del Partito Popolare Europeo per creare il Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei.
I Conservatori, alle elezioni generali del 2010, hanno ottenuto il 36.1% dei voti e 306 seggi (+109 seggi dal 2005), divenendo il primo partito britannico. Il successo del partito però non gli ha assicurato la maggioranza assoluta dei seggi, fissata a 326 e i Conservatori sono pertanto stati costretti a creare un governo di coalizione, guidato dal loro leader Cameron, insieme ai Liberal democratici di Nick Clegg, che sono ritornati al governo dopo 90 anni.
Alle elezioni amministrative del 2011 i Conservatori hanno sostanzialmente mantenuto le precedenti posizioni: Inghilterra (+ 85 consiglieri); Scozia (Assemblea - 5 seggi); Galles (Assemblea +2 seggi).Il partito si attesta al 35%, confermando il dato delle precedenti elezioni, venendo però superato dal Partito Laburista che ottiene il 37,1%.
Alle elezioni amministrative del 3 maggio 2012 il Partito Conservatore perde il 4%, raggiungendo il 31% dei voti contro il 38% dei laburisti.
I Tories riescono comunque ad eleggere il Sindaco di Londra, Boris Johnson, ma non si tratta di una vera e propria vittoria: la London Assembly, l'assemblea amministrativa londinese, è, infatti, a maggioranza laburista.[3][4] Alle elezioni locali del 2013, il partito ottiene il 25%(-6% di consensi) e 1336 consiglieri (-335). Ciò anche a causa del boom dello UKIP al 22,5%. Il 22 maggio si svolgono in Gran Bretagna le elezioni europee e le locali. Alle europee, i Conservatori prendono una gran batosta, terzi con appena il 23,1%, 3.792.549 voti e 19 seggi su 71 britannici, battuti dallo UKIP che diviene primo partito del Regno Unito e dai laburisti. Alle locali ottengono il 29%(+5%) e 1364 consiglieri (-236).
Il 24 giugno 2016, a seguito del referendum che decreta l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, David Cameron annuncia le sue dimissioni. Sono indette consultazioni per eleggere il nuovo leader del Partito Conservatore, destinato a rimpiazzare Cameron come Primo Ministro. L'11 luglio 2016, a seguito di numerose rinunce dei candidati, Theresa May, Segretario di Stato per gli Affari Interni, diventa il nuovo leader del partito. La May diventa Primo ministro del Regno Unito il 13 luglio. È la seconda donna dopo Margareth Thatcher a ricoprire la carica.
Il 18 febbraio 2019 tre deputate, Heidi Allen, Anna Soubry e Sarah Wollaston lasciano il partito in segno di protesta alla linea politica condotta dalla premier May per aderire al nuovo partito europeista The Independent Group, fondato su iniziativa di altri sei deputati labutisti dissidenti.
Ideologia |
Il Partito Conservatore è un partito di centrodestra a ispirazione conservatrice, liberista ed euroscettica.[1][2]
Fazioni |
Il partito Conservatore presenta al suo interno una varietà di fazioni o ideologie: il conservatorismo uninazionale, il conservatorismo liberale, il conservatorismo sociale, il Thatcherismo, il tradizionalismo, il neoconservatorismo, l'Euroscetticismo, l'Europeismo, il cristianesimo democratico, la localizzazione e il conservatorismo verde.
Conservatori Tradizionalisti |
Questo gruppo della destra socialmente conservatrice è attualmente associato con il Cornerstone Group (o Fede, Famiglia, Bandiera), ed è la tradizione più antica presente all'interno del Partito Conservatore, escludendo gli associati con l'High Toryism. Il nome deriva dal suo supporto a tre istituzioni britanniche (se si considera la Chiesa come un'istituzione inglese): la Chiesa anglicana, lo stato britannico unito e la famiglia. A questo fine, enfatizza l'eredità anglicana del Paese, si oppone ad ogni passaggio di potere fuori dal Regno Unito—sia che si tratti di nazioni o regioni che dell'Unione europea—e considera la famiglia tradizionale come una struttura per riparare ciò che c'è di sbagliato nella società britannica. Difende strenuamente il matrimonio e crede che il Partito Conservatore debba favorire le famiglie non imponendo loro una tassazione eccessiva. Molti si oppongono a un eccessivo numero di immigrati e supportano la limitazione dell'aborto a 24 settimane. Molti membri in passato hanno appoggiato la pena di morte. Alcuni membri di questo ramo del partito furono Andrew Rosindell, Nadine Dorries, Sir Edward Leigh e Jacob Rees-Mogg—gli ultimi due sono cattolici, notevole in una fazione caratterizzata dall'appoggio alla Chiesa anglicana. Il filosofo conservatore inglese Sir Roger Scruton rappresenta il ramo intellettuale del gruppi tradizionalista: i suoi scritti raramente trattano di economia e sono focalizzati su prospettive conservatrici riguardo politica, società, cultura e morale.
Conservatori One-Nation |
Il conservatorismo uninazionale o One-Nation è stato l'ideologia dominante del partito nel XX secolo fino all'ascesa del Thatcherismo negli anni 1970, e include tra le sue file Primi Ministri Conservatori come Stanley Baldwin, Harold Macmillan e Edward Heath. Il nome deriva da una famosa frase di Disraeli. La base del Conservatorismo uninazionale è il principio della coesione sociale, e i suoi aderenti supportano le istituzioni sociali che mantengono l'armonia tra differenti interessi, gruppi, classi, e—più recentemente—differenti razze o religioni. Tra queste istituzioni tipicamente si includono il welfare state, la BBC, e il governo locale. Molti supportano l'Unione europea, considerandola come un mezzo per estendere il principio di coesione sociale a livello internazionale, ma altri sono euroscettici (come Sir Peter Tapsell). Attualmente tra i conservatori One-Nation all'interno del partito si includono Kenneth Clarke, Malcolm Rifkind e Damian Green; loro sono anche associati con il Tory Reform Group e il Bow Group. I conservatori One-Nation danno molta importanza a Edmund Burke e alla sua enfasi sulla società civile come fondazioni di società e per la sua opposizione alle politiche radicali di ogni tipo. Ideologicamente si identificano con il conservatorismo liberale.
Conservatori liberisti |
Questo gruppo di conservatori liberali in economia divenne dominante dopo l'elezione di Margaret Thatcher a leader del partito nel 1975. Il suo obiettivo era quello di ridurre il ruolo del governo nell'economia, e a questo fine loro supportavano i tagli nella tassazione diretta, la privatizzazione delle industrie nazionalizzate e una riduzione nella dimensione e nello scopo del welfare state. I sostenitori del mercato libero furono chiamati "Thatcheriti". Il gruppo aveva disparate visioni della politica sociale: la stessa Thatcher era socialmente conservatrice e un'anglicana praticante, ma il ramo liberista nel Partito Conservatore adottò le opinioni sociali dalle visioni libertarie civili di Michael Portillo, Daniel Hannan, e David Davis a quelle del conservatorismo tradizionalista dei precedenti leader del partito William Hague e Iain Duncan Smith. Il ramo Thatcherita è anche associato con il concetto di una "società senza classi".
Anche se alcuni membri del partito sono europeisti, molti liberisti sono euroscettici, perché considerano molti regolamenti dell'UE come un'interferenza al libero mercato e/o un ostacolo alla sovranità britannica. Inoltre la centralizzazione dell'UE è in conflitto con gli ideali localisti molto diffusi all'interno del partito negli ultimi anni. Tra i rari Thatcheriti europeista si include Leon Brittan. Alcuni traggono ispirazione dal discorso della Thatcher a Bruges nel 1988, nel quale lei dichiarava che "we have not successfully rolled back the frontiers of the state in Britain only to see them reimposed at a European level".
Struttura |
Leader del Partito Conservatore |
Andrew Bonar Law (1922 - 1923)
Stanley Baldwin (1923 - 1937)
Neville Chamberlain (1937 - 1940)
Winston Churchill (1940 - 1955)
Anthony Eden (1955 - 1957)
Harold Macmillan (1957 - 1963)
Alec Douglas-Home (1963 - 1965)
Edward Heath (1965 - 1975)
Margaret Thatcher (1975 - 1990)
John Major (1990 - 1997)
William Hague (1997 - 2001)
Iain Duncan Smith (2001 - 2003)
Michael Howard (2003 - 2005)
David Cameron (2005 - 2016)
Theresa May (2016 - in carica)
Risultati elettorali |
Elezioni europee |
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Elezioni britanniche |
Elezione | Leader dei Conservatori | Voti | Seggi | Posizione | Governo | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|
% | ± | ||||||
1835 | Sir Robert Peel | 261,269 | 40.8% | 273 / 658 | 98 | 2° partito | Governo Whig |
1837 | Sir Robert Peel | 379,694 | 48.3% | 314 / 658 | 41 | 2° partito | Governo Whig |
1841 | Sir Robert Peel | 379,694 | 56.9% | 367 / 658 | 53 | 1° partito | Governo Conservatore |
1847 | Edward Smith-Stanley | 205,481 | 42.7% | 325 / 656 | 42 | 1° partito | Governo Whig |
1852 | Edward Smith-Stanley | 311,481 | 41.9% | 330 / 654 | 5 | 1° partito | Governo Conservatore |
1857 | Edward Smith-Stanley | 239,712 | 34.0% | 264 / 656 | 66 | 2° partito | Governo Whig |
1859 | Edward Smith-Stanley | 193,232 | 34.3% | 298 / 656 | 34 | 2° partito | Governo Whig |
1865 | Edward Smith-Stanley | 346,035 | 40.5% | 289 / 658 | 9 | 2° partito | Governo Liberale |
1868[5] | Benjamin Disraeli | 903,318 | 38.4% | 271 / 658 | 18 | 2° partito | Governo Liberale |
1874 | Benjamin Disraeli | 1,091,708 | 44.3% | 350 / 652 | 79 | 1° partito | Governo Conservatore |
1880 | Benjamin Disraeli | 1,462,35 | 42.5% | 237 / 652 | 113 | 2° partito | Governo Liberale |
1885[6] | Lord Salisbury | 2,020,927 | 43.5% | 247 / 670 | 10 | 2° partito | Governo Liberale di minoranza |
1886 | Lord Salisbury | 1,520,886 | 51.1% | 317 / 670 | 70 | 1° partito | Governo Conservatore in coalizione con il Partito Liberale Unionista |
1892 | Lord Salisbury | 2,159,150 | 47.0% | 268 / 670 | 49 | 2° partito | Governo Liberale |
1895 | Lord Salisbury | 1,894,772 | 49.0% | 340 / 670 | 72 | 1° partito | Governo Conservatore in coalizione con il Partito Liberale Unionista |
1900 | Lord Salisbury | 1,767,958 | 50.3% | 335 / 670 | 5 | 1° partito | Governo Conservatore in coalizione con il Partito Liberale Unionista |
1906 | Arthur Balfour | 2,422,071 | 43.4% | 131 / 670 | 204 | 2° partito | Governo Liberale |
Gennaio 1910 | Arthur Balfour | 3,104,407 | 46.8% | 240 / 670 | 109 | 2° partito | Governo Liberale |
Dicembre 1910 | Arthur Balfour | 2,420,169 | 46.6% | 235 / 670 | 5 | 2° partito | Governo Liberale di minoranza |
Il Partito Conservatore si fonde nel 1912 con il Partito Liberale Unionista divenendo Partito Conservatore Unionista | |||||||
1918[7] | Andrew Bonar Law | 3,472,738 | 33.3% | 379 / 707 | 108 | 1° partito | Governo Conservatore in coalizione |
1922 | Andrew Bonar Law | 5,294,465 | 38.5% | 344 / 615 | 35 | 1° partito | Governo Conservatore |
1923 | Stanley Baldwin | 5,286,159 | 38.0% | 258 / 625 | 86 | 1° partito | Governo Laburista di minoranza |
1924 | Stanley Baldwin | 7,418,983 | 46.8% | 412 / 615 | 124 | 1° partito | Governo Conservatore |
1929[8] | Stanley Baldwin | 8,252,527 | 38.1% | 260 / 615 | 152 | 2° partito | Governo Laburista di minoranza |
1931 | Stanley Baldwin | 11,377,022 | 55.0% | 470 / 615 | 210 | 1° partito | Governo Conservatore in coalizione con Partito Liberale Nazionale e Nazional Laburisti |
1935 | Stanley Baldwin | 10,025,083 | 47.8% | 386 / 615 | 83 | 1° partito | Governo Conservatore in coalizione con Partito Liberale Nazionale e Nazional Laburisti |
1945 | Winston Churchill | 8,716,211 | 36.2% | 197 / 640 | 189 | 2° partito | Governo Laburista |
1950 | Winston Churchill | 11,507,061 | 40.0% | 282 / 625 | 85 | 2° partito | Governo Laburista |
1951 | Winston Churchill | 13,724,418 | 48.0% | 302 / 625 | 20 | 1° partito | Governo Conservatore in coalizione con Partito Liberale Nazionale |
1955 | Anthony Eden | 13,310,891 | 49.7% | 324 / 630 | 22 | 1° partito | Governo Conservatore in coalizione con Partito Liberale Nazionale |
1959 | Harold Macmillan | 13,750,875 | 49.4% | 345 / 630 | 21 | 1° partito | Governo Conservatore in coalizione con Partito Liberale Nazionale |
1964 | Sir Alec Douglas-Home | 12,002,642 | 43.4% | 298 / 630 | 47 | 2° partito | Governo Laburista |
1966 | Edward Heath | 11,418,455 | 41.9% | 250 / 630 | 48 | 2° partito | Governo Laburista |
1970[9] | Edward Heath | 13,145,123 | 46.4% | 330 / 630 | 80 | 1° partito | Governo Conservatore |
Febbraio 1974 | Edward Heath | 11,872,180 | 37.9% | 297 / 635 | 33 | 2° partito | Governo Laburista di minoranza |
Ottobre 1974 | Edward Heath | 10,462,565 | 35.8% | 277 / 635 | 20 | 2° partito | Governo Laburista |
1979 | Margaret Thatcher | 13,697,923 | 43.9% | 339 / 635 | 62 | 1° partito | Governo Conservatore |
1983 | Margaret Thatcher | 13,012,316 | 42.4% | 397 / 650 | 38 | 1° partito | Governo Conservatore |
1987 | Margaret Thatcher | 13,760,935 | 42.2% | 376 / 650 | 21 | 1° partito | Governo Conservatore |
1992 | John Major | 14,093,007 | 41.9% | 336 / 651 | 40 | 1° partito | Governo Conservatore |
1997 | John Major | 9,600,943 | 30.7% | 165 / 659 | 171 | 2° partito | Governo Laburista |
2001 | William Hague | 8,357,615 | 31.7% | 166 / 659 | 1 | 2° partito | Governo Laburista |
2005 | Michael Howard | 8,785,941 | 32.4% | 198 / 646 | 32 | 2° partito | Governo Laburista |
2010 | David Cameron | 10,704,647 | 36.1% | 306 / 650 | 108 | 1° partito | Governo Conservatore in coalizione con i Liberal Democratici |
2015 | David Cameron | 11,334,920 | 36.9% | 331 / 650 | 24 | 1° partito | Governo Conservatore |
2017 | Theresa May | 13,632,914 | 42.3% | 317 / 650 | 14 | 1° partito | Governo Conservatore in coalizione con il Partito Unionista Democratico |
European Parliament elections |
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Anno | Leader dei Conservatori | Voti | Seggi | Variazione | Poisizione |
---|---|---|---|---|---|
1979 | Thatcher, Margaret Margaret Thatcher | 48.4 | 60 / 78 | 1° partito | |
1984 | Thatcher, Margaret Margaret Thatcher | 38.8 | 45 / 78 | 15 | 1° partito |
1989 | Thatcher, Margaret Margaret Thatcher | 34.7 | 32 / 78 | 13 | 2° partito |
1994 | Major, John John Major | 26.8 | 18 / 84 | 13 | 2° partito |
1999[fn 1] | Hague, William William Hague | 35.8 | 36 / 84 | 18 | 1° partito |
2004 | Michael Howard | 26.7 | 27 / 78 | 8 | 1° partito |
2009 | Cameron, David David Cameron | 27.7 | 26 / 72 | 1 | 1° partito |
2014 | Cameron, David David Cameron | 23.1 | 19 / 73 | 7 | 3° partito |
Iscritti |
Note |
^ abcd (EN) Wolfram Nordsieck, United Kingdom, su Parties and Elections, 2010. URL consultato il 27 novembre 2013.
^ ab Paul Taggart e Aleks Szczerbiak, The Party Politics of Euroscepticism in EU Member and Candidate States (PDF), SEI Working Paper, vol. 51, Sussex European Institute, p. 11. URL consultato il 19 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2009).
^ .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}
Video: Johnson rieletto sindaco di Londra. Cameron è in crisi - Mondo - DiariodelWeb.it[collegamento interrotto]
^ Boris Johnson sarà sindaco di Londra, di nuovo | Il Post
^ Prima elezione dopo il Reform Act del 1867.
^ Prima elezione dopo Representation of the People Act del 1884 e del Redistribution of Seats Act del 1885.
^ Prima elezioni dopo il Representation of the People Act del 1918 in cui è consentito votare a tutti gli uomini sopra i 21 anni ed a tutte le donne sopra i 30.
^ Prime elezioni dopo il Representation of the People Act del 1928 che ha concesso di votare a tutte le donne con almeno 21 anni.
^ Suffragio esteso a tutte le persone sotto i 20 anni grazie al Representation of the People Act del 1969.
^ Electoral system changed from first past the post to proportional representation.
Voci correlate |
- Partito Conservatore Scozzese
- Conservatori dell'Irlanda del Nord
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikiquote
- Wikimedia Commons
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Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Partito Conservatore
Collegamenti esterni |
- Conservatives - sito ufficiale, su conservatives.com.
- Conservatives in Nord Irlanda - sito ufficiale, su conservatives.com.
- Conservatives in Scozia- sito ufficiale, su scottishconservatives.com.
- Conservatives in Galles - sito ufficiale, su conservatives.com. URL consultato il 4 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2009).
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