Comunione dei santi
Con l'espressione comunione dei santi nella dottrina cristiana si intende la stretta unione che esiste tra i cristiani e Gesù Cristo e conseguentemente tra di loro.
Secondo questa dottrina i cristiani non sono dei singoli credenti ma un "popolo", una "comunità" di credenti; in una parola essi formano il corpo mistico di Gesù Cristo risorto.
Indice
1 Fondamento neotestamentario
2 Nella cristianità antica
3 Nella teologia cattolica
4 Voci correlate
5 Altri progetti
6 Collegamenti esterni
Fondamento neotestamentario |
Questa dottrina si fonda su vari passi del Nuovo Testamento; in particolare viene utilizzato l'esempio del corpo descritto da san Paolo nelle sue lettere:
« Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. » (1 Corinzi 12,12-13) |
Di conseguenza san Paolo ne ricava l'intima unione tra i cristiani:
« Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte. » (1 Corinzi 12,26-27) |
Nella cristianità antica |
Il testo più antico in cui compare la terminologia di "comunione dei santi" ("communio sanctorum") è il quinto libro delle "Istruzioni per i candidati al battesimo" (Competentibus ad baptismum instructionis libelli sex) scritto da san Niceta di Remesiana nel IV secolo. Il libretto, intitolato De explanatione Symboli, mira a spiegare il simbolo apostolico. Secondo San Niceta la chiesa è "sanctorum omnium congregatio" e in essa partecipano tutti coloro che sono in grazia di Dio, vivi, defunti o nascituri, compresi quindi anche i giusti dell'antico testamento e gli angeli. Egli scrive: «...justi qui fuerunt, qui sunt, qui erunt una ecclesia sunt...Ergo in hac ecclesia crede te communionem consecuturum esse sanctorum...».
Nella teologia cattolica |
Secondo questa dottrina della Chiesa cattolica la comunione non si interrompe con la morte, ma continua anche dopo. Per questo motivo i santi possono intercedere grazie presso Dio per i cristiani che sono in terra. Invece i cristiani possono pregare, ottenere indulgenze in favore dei defunti.
I santi non sono quindi solo quelli proclamati dai papi, che si trovano nel calendario, e venerati in Chiesa: santi sono tutti coloro che si trovano in Paradiso al cospetto di Dio, principio e fonte di ogni regalità e di ogni santità. Quindi i santi sono molti di più, e comprendono tutta la gerarchia degli angeli (puro spirito) del Paradiso rimasti fedeli a Dio, e le anime dei morti in attesa della risurrezione finale della carne:
- le anime che in vita ripararono i peccati e meritarono di avere il Paradiso subito dopo la morte,
- le anime condotte da san Michele Arcangelo dal Purgatorio in Paradiso a seguito di preghiere (e Messe) di liberazione e suffragio terrene,
- le anime rimaste Purgatorio, in attesa che termini il tempo di espiazione;
- tutti i casi di Assunzione al Cielo in anima e corpo, umano-terreno: dal dogma di Maria Assunta, fino al Rapimento della Chiesa.
Inoltre la fede e le buone azioni dell'uno possono influire su tutti gli altri.
Voci correlate |
- Comunione (religione)
- Corpo mistico
- Santo
Altri progetti |
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Collegamenti esterni |
Comunione dei santi, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
(EN) Comunione dei santi, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Catechismo della Chiesa cattolica: la comunione dei santi, su vatican.va.