Bernardo Cavallino
Bernardo Cavallino (Napoli, agosto 1616 – Napoli, 1656) è stato un pittore italiano del periodo barocco.
Indice
1 Biografia
2 Note
3 Bibliografia
4 Voci correlate
5 Altri progetti
6 Collegamenti esterni
Biografia |
Nato a Napoli, poco si sa circa la sua formazione artistica, sebbene alcuni dei suoi dipinti emergano sorprendentemente come lavori tra i più espressivi del suo tempo.
Dei circa ottanta dipinti a lui attribuiti, poco più di dieci portano la sua firma; ciò è dovuto anche al fatto che l'artista lavorò molto con committenti privati e collezionisti, cosa che non lasciò molte tracce registrate della sua attività.
Di certo si sa che fu allievo di Andrea Vaccaro, da cui assimilò i toni argentini cromatici di Massimo Stanzione, e subì l'influenza artistica di Antoon van Dyck ma le sue opere possono essere definite come equidistanti, in termini stilistici, fra quelle del Caravaggio e quelle di Federico Barocci, per il tenebrismo dal sapore teatrale e le similitudini con certe caratteristiche della scultura barocca romana.
Nonostante tutte queste influenze, Cavallino rimase una personalità artistica originale e indipendente, contraddistinta da una malinconica capacità trasfigurativa, da un forte luminismo stemperato in cromatismi dorati, da tagli compositivi in diagonale[1].
In una seconda fase artistica, Cavallino guardò ad Artemisia Gentileschi, in quegli anni attiva a Napoli, e subì il fascino dell'arte di Rubens. In questo periodo si affrancò dell'influenza caravaggesca optando per un cromatismo più chiaro e una figurazione più allusiva e minuta.
Uno dei suoi capolavori può essere considerato senz'altro l'Immacolata Concezione (1650), conservata nella Pinacoteca di Brera[2], così come va menzionata l'Estasi di Santa Cecilia (1645) del Museo di Capodimonte, ove si trova anche il bozzetto.
Altre sue tele famose sono San Paolo e il centurione e Mosè salvato dalle acque conservati a Napoli nella Villa Pignatelli; il Ritorno del Figliuol Prodigo e il Pagamento del Tributo, ancora a Capodimonte, il Massacro degli Innocenti di Brera[3] e l'Adorazione dei pastori del Museo Nazionale d'Abruzzo[3].
Altra bella prova dell'artista napoletano è la Pietà custodita nel museo Diocesano di Molfetta.
Bernardo Cavallino morì a Napoli, probabilmente nel 1656, a causa di un'epidemia di peste. È sepolto nel Cimitero Monumentale di Napoli.
Note |
^ "Le muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol. III, pag.174
^ Brera:L'Immacolata Concezione .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}
[collegamento interrotto], su undo.net. URL consultato il 07-12-2008.
^ ab Mosè salvato dalle acque e altri dipinti, su ilportaledelsud.org. URL consultato il 07-12-2008.
Bibliografia |
- Il Seicento Pittura a Napoli: alcune osservazioni sulla Bernardo Cavallino, Artemisia Gentileschi e a., Józef Grabski. (1985) Artibus et Historiae. (1985) Artibus et Historiae. p. pag 23-63.
- Stoughton, Michael (1985). Stoughton, Michael (1985). "Bernardo Cavallino". The Burlington Magazine: pp. "Bernardo Cavallino". Burlington Magazine: pp. 192–194. 192-194.
- R.Causa, Pittura napoletana dal XV al XIX secolo, Bergamo, 1957, pag.40-42
- G. Forgione, "Per una rilettura di Bernardo Cavallino", in "Paragone. Arte", 108, 2013, pp. 55–69, figg. 36-48b.
- Maria Angela Novelli, CAVALLINO, Bernardo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 23, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1979. URL consultato il 3 giugno 2015.
Voci correlate |
- Pittura napoletana
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
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Collegamenti esterni |
- (EN) Opere di Bernardo Cavallino, su artcyclopedia.com.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 69203096 · ISNI (EN) 0000 0001 1573 7281 · SBN ITICCUCFIV57910 · LCCN (EN) n84143061 · GND (DE) 120076721 · BNF (FR) cb14971357r (data) · ULAN (EN) 500115268 · CERL cnp01320541 |
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