Flauti




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – "Flauto" rimanda qui. Se stai cercando l'omonimo registro d'organo, vedi Flauto (registro d'organo).



Nota disambigua.svgDisambiguazione – Se stai cercando l'attore, comico e conduttore televisivo, vedi Lucio Flauto.



Differenti tipologie di flauti, tra cui un flauto traverso (il primo dall'alto), un flauto dolce (il penultimo) e un ottavino (ultimo in basso)


I flauti, detti anche aerofoni labiali o aerofoni a imboccatura naturale, sono una famiglia di strumenti musicali appartenenti al gruppo dei legni.


A differenza di strumenti aerofoni simili come l'oboe o il clarinetto, i flauti non utilizzano un'ancia, ma un labium, ovvero un "fischietto", oppure un semplice foro su cui si soffia trasversalmente.


L'attribuzione dei flauti alla famiglia dei legni deriva dal fatto che, fino al XIX secolo, la materia più utilizzata per la loro costruzione era appunto il legno. Oggi i flauti traversi sono normalmente costruiti in metallo, mentre in legno vengono tuttora prodotti i flauti dritti; ci sono poi flauti, specialmente globulari, costruiti in altri materiali, per esempio le ocarine in terracotta.




Indice






  • 1 Origini e caratteristiche


  • 2 Tipi di flauto


    • 2.1 Flauti dolci


    • 2.2 Flauti traversi


    • 2.3 Flauti globulari




  • 3 Utilizzo


  • 4 Note


  • 5 Altri progetti


  • 6 Collegamenti esterni





Origini e caratteristiche |




Il flauto di Divje Babe


.mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}Il flauto è probabilmente lo strumento musicale più antico.[senza fonte]



Tipi di flauto |


Si possono distinguere tre categorie di flauti: i flauti diritti, i flauti traversi e i flauti globulari.



Flauti dolci |


Tra i vari flauti, i "flauti diritti" (detti anche "flauti a becco" dato che alcuni hanno un'imboccatura a forma di becco di uccello, oppure "flauti dolci") sono i più comuni; sono flauti diritti e a cavità aperta in cui si varia la lunghezza della colonna d'aria risuonante mediante l'apertura e la chiusura dei fori. Tuttavia, poiché in questa categoria possono essere inseriti anche tipi di flauto che non hanno necessariamente un'imboccatura "a becco" né un suono delicato e "dolce", una definizione alternativa potrebbe essere "flauto a blocco" (dal tedesco Blockflöte), o eventualmente "flauto ad anima" (in tedesco Kern(spalt)flöte), ma entrambe le espressioni non sono utilizzate normalmente in italiano.[1]


Esempi sono: flauto dolce, flagioletto, tin whistle (o pennywhistle), fischietto, friscaletto.



Flauti traversi |


I "flauti traversi" sono invece caratterizzati dalla mancanza di un labium e dal fatto di essere tenuti "di traverso" rispetto all'esecutore, in genere alla sua destra. Tipicamente, i flauti traversi adottano chiavi per la chiusura dei fori di intonazione, a differenza degli altri tipi in cui i fori vengono normalmente chiusi direttamente tramite il polpastrello delle dita.


Esempi sono: ottavino, flauto soprano, flauto traverso, flauto d'amore, flauto contralto, flauto basso, flauto contrabbasso, flauto subcontrabbasso, flauto iperbasso, fiffaro, flauto di Pan (o siringa), dizi, Irish flute.



Flauti globulari |


Infine, i cosiddetti "flauti globulari" sono caratterizzati da una camera di risonanza tondeggiante e chiusa, non cilindrica e aperta come nella maggior parte dei flauti: dato che la cavità in cui vibra l'aria è chiusa e ha un volume costante, si tratta, di fatto, di risuonatori di Helmholtz.


Esempi sono: ocarina, corno di camoscio (o gemshorn).



Utilizzo |


Inusuale l'utilizzo che ne fecero gli Spartani. Infatti, nell'esercito spartano il ritmo degli opliti era dettato dal suono del flauto, ritenuto più adatto di altri, a mantenere l'ordine e la concentrazione dei soldati in battaglia .[2] Peraltro, lo stesso uso in battaglia ne facevano i Lidi. [3]


E' attesta la presenza di flautisti nell'antica Roma che presenziavano durante i sacrifici agli dei.[4]


Gaio Sempronio Gracco, fratello minore del più noto Tiberio, durante le proprie orazioni pubbliche, si faceva coadiuvare da un suonatore di flauto, cui accordare la propria voce a seconda del tono che doveva assumere l'orazione. [5]



Note |




  1. ^ Flagioletto francese, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali dell'Emilia-Romagna. URL consultato il 10 settembre 2009.


  2. ^ Aulo Gellio, Noctes Atticae, I, 11, 1-4


  3. ^ Aulo Gellio, Noctes Atticae, I, 11, 7


  4. ^ Aulo Gellio, Noctes Atticae, I, 12, 8


  5. ^ Aulo Gellio, Noctes Atticae, I, 11, 10-16



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |



  • Flauti, in Thesaurus del Nuovo soggettario, BNCF. Modifica su Wikidata

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