Asteroidea















































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Stelle marine

Plectaster decanus.jpg

Plectaster decanus


Classificazione scientifica

Dominio

Eukaryota

Regno

Animalia

Sottoregno

Eumetazoa

Ramo

Bilateria

Superphylum

Deuterostomia

Phylum

Echinodermata

Subphylum

Eleutherozoa

Superclasse

Asterozoa

Classe

Asteroidea
de Blainville, 1830

La classe Asteroidea comprende quegli Echinodermi (invertebrati) detti asteroidi, comunemente conosciuti sotto il nome di stelle marine.




Indice






  • 1 Habitat


  • 2 Descrizione fisica


  • 3 Anatomia


  • 4 Inquinamento


  • 5 Alimentazione


  • 6 Sistematica


  • 7 Galleria d'immagini


  • 8 Note


  • 9 Altri progetti


  • 10 Collegamenti esterni





Habitat |


Le stelle marine sono presenti in tutti i mari del mondo e in quelli tropicali si trovano le più appariscenti



Descrizione fisica |


Ad una prima approssimazione la simmetria può essere definita pentamera osservando le cinque braccia, ma si tratta, invece, di una simmetria pentamera secondaria, perché derivata da un'originaria simmetria bilaterale vera e propria (la simmetria originaria di tutti gli Echinodermi).
A voler essere ancora più precisi la simmetria degli Asteroidea è in realtà una simmetria raggiante, data dalla presenza delle piastrelle madreporiche, un'apertura dell'apparato acquifero posta in posizione eccentrica, sul lato dell'animale rivolto verso l'alto.


La maggior parte delle stelle marine ha tipicamente cinque raggi o braccia, che si diramano da un disco centrale. Molte specie, però, presentano frequentemente sei o più raggi. Molti gruppi Asteroidei, come le Solasteridae, hanno tra 10 e 15 braccia, mentre altre specie, come l'antartico Labidiaster annulatus, ne possono avere fino a 50. Non è raro per specie che normalmente hanno 5 raggi presentarne di più per difetti di sviluppo.[1]


Le stelle marine non devono essere confuse con le cosiddette stelle serpentine, simili a una prima occhiata agli Asteroidea ma in realtà appartenenti a un'altra classe (classe Ophiuroidea).
Non è difficile distinguere un Asteroideo da un Ofiuroideo: si può farlo basandosi sull'osservazione di pochi caratteri morfologici esterni:



  • forma delle braccia: piuttosto tozza negli Asteroidei; più stretta e allungata negli Ofiuroidei;

  • sezione trasversale delle braccia: appiattita negli Asteroidei; circolare negli Ofiuroidei;

  • disco centrale: negli Asteroidei è in continuità diretta con le braccia mentre negli Ofiuroidei ne è nettamente distaccato.



Anatomia |




Sezione di una Asterias rubens
1 Stomaco pilorico 2 Intestino 3 Ghiandola rettale 4 Canale petreo 5 Madreporite 6 Canale pilorico 7 Ceco pilorico 8 Stomaco cardiaco 9 Gonade 10 Solco ambulacrale 11 Ampolla ambulacrale




La stella marina in una tavola del 1733 tratta dagli Acta Eruditorum


.


Il corpo degli Asteroidei è ricoperto da una teca fatta da piastre abbastanza ravvicinate l'una all'altra. Come in tutti gli altri Echinodermi, la teca è di origine mesodermica (si parla di dermascheletro) ed è ricoperta da un sottile strato di epidermide ectodermica.
Si possono individuare un lato orale e un lato aborale.
Il lato orale è rivolto verso il substrato e presenta la bocca; il lato aborale è rivolto verso l'alto e vi si trovano il madreporite e l'ano.


L'apparato acquifero è molto sviluppato; ha origine dal celoma ed è costituito da:



  • un anello periesofageo

  • cinque canali radiali, che si dipartono dall'anello centrale e seguono l'andamento delle braccia.


Sui canali radiali sono presenti tanti piccoli pedicelli ambulacrali, che attraversano le piastre del dermascheletro ed escono al di fuori del corpo dell'animale solo sul lato orale, prendendo quindi contatto col substrato. Ai pedicelli ambulacrali sono collegate delle piccole ampolle con muscoli; tali muscoli permettono di pompare acqua dalle ampolle ai pedicelli e viceversa di far fluire nuovamente acqua dai pedicelli alle ampolle. In questo modo i pedicelli acquistano e perdono rispettivamente turgore e possono così essere usati per la deambulazione dell'animale (da cui il nome di pedicelli ambulacrali).
L'apparato acquifero ha però anche altre funzioni, in particolare escrezione e osmoregolazione.
L'apertura dell'apparato acquifero è il madreporite, posto sul lato aborale.


La stella marina manca di un cervello centralizzato, ha un sistema nervoso complesso con un anello nervoso intorno alla bocca e un nervo radiale che corre lungo la regione ambulacrale di ciascun braccio, parallelo al canale radiale. Il sistema nervoso periferico è costituito da due reti nervose: un sistema sensoriale nell'epidermide e un sistema motorio nel rivestimento della cavità celomatica, collegati per mezzo dei neuroni che passano attraverso il derma. I nervi ad anello e i nervi radiali hanno componenti sensoriali e motori e coordinano l'equilibrio e i sistemi direzionali. La componente sensoriale riceve input dagli organi sensoriali mentre i nervi motori controllano la muscolatura dei pedicelli ambulacrali. La stella marina non ha la capacità di pianificare le sue azioni. Se un braccio rileva un odore attraente, diventa dominante e temporaneamente supera le altre braccia per iniziare il movimento verso la preda. Il funzionamento di tale meccanismo non è completamente compreso.



Inquinamento |




Asteroidea da Mar Baltico


A causa della conformazione del sistema vascolare, le stelle marine e gli altri echinodermi non sono in grado di filtrare le tossine e gli agenti inquinanti che risiedono nell'acqua, risultando così particolarmente vulnerabili alle contaminazioni dell'ambiente marino. L'inquinamento da petrolio, come nel caso della Deepwater Horizon, potrebbe aver avuto un pesante impatto sulle popolazioni di echinodermi nelle zone colpite dal disastro.[2]



Alimentazione |


La stella marina passa la maggior parte della sua giornata in cerca di cibo. Possono ingoiare piccole prede intere ma alcune possono rovesciare lo stomaco all'esterno della bocca, possono aderire animali anche grandi e digerirli esternamente. Le sue prede preferite sono piccoli crostacei e molluschi, come le cozze, ma anche ricci.
Con le sue forti zampe la stella marina riesce ad aprire il guscio anche delle conchiglie più resistenti e a cibarsene. Non hanno nemici fra i predatori ma sono vittime dei parassiti. Nonostante la sua bellezza, la stella marina viene definita come uno degli abitanti più voraci dei fondali marini.



Sistematica |




Stella marina dai corni rossi (Protoreaster linckii), fotografata nell'acquario di Bristol.





Astropecten lorioli - Una specie del Giurassico.


La classe degli Asteroidea viene suddivisa nei seguenti ordini:




  • Brisingida Downey, 1986


  • Forcipulatida H. E. S. Clark, 1963


  • Notomyotida Ludwig, 1910


  • Paxillosida Perrier, 1884


  • Peripoda Baker, Rowe & Clark, 1986


  • Platyasterida Spencer, 1951


  • Spinulosida Perrier, 1884


  • Valvatida Perrier, 1884



Galleria d'immagini |




Note |




  1. ^ "Stelle marine." 16 maggio 2008. HowStuffWorks.com. http://animals.howstuffworks.com/marine-life/starfish-info.htm


  2. ^ The Invisible Loss: The Impacts of Oil You Do Not See | The Ocean Portal | Smithsonian Institution



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |



  • (EN) ITIS Standard Report Page: Asteroidea, in Integrated Taxonomic Information System. URL consultato il 30/04/2011.

  • (EN) Catalogue of Life: Asteroidea, su catalogueoflife.org, 2012.

  • (EN) Asteroidea, in WoRMS (World Register of Marine Species).

  • Asteroidei, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011.



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