Jacopo Barozzi da Vignola






Jacopo Barozzi da Vignola nel frontespizio del suo trattato Regola delli Cinque Ordini d'Architettura, Roma, 1562


Jacopo Barozzi da Vignola, detto comunemente Il Vignola (Vignola, 1º ottobre 1507 – Roma, 7 luglio 1573), è stato un architetto, teorico dell'architettura e trattatista italiano.


Fu uno degli esponenti più importanti del Manierismo, in un'epoca di importanti cambiamenti di cui fu protagonista e artefice. Il suo primato nella cultura architettonica è dovuto sia alla realizzazione di edifici di grande eleganza, sia all'opera di trattatista soprattutto per aver definito con estrema chiarezza il concetto di Ordine architettonico nella sua celebre Regola delli Cinque Ordini d'Architettura, uno dei trattati architettonici più influente e diffuso di tutti i tempi.




Indice






  • 1 Biografia


  • 2 Opere


    • 2.1 Opere principali


    • 2.2 Opere minori nel Lazio[2]


    • 2.3 Pubblicazioni




  • 3 Note


  • 4 Bibliografia


  • 5 Voci correlate


  • 6 Altri progetti


  • 7 Collegamenti esterni





Biografia |





Le due regole della prospettiva prattica, 1682




Il tempietto di Sant'Andrea in via Flaminia




Scala ellittica nel palazzo di Vignola


Formatosi a Bologna come pittore e prospettico, le sue prime commesse furono bozzetti per tarsie lignee. L'arte del disegno lo portò ben presto ad interessarsi all'architettura, attività nella quale fu influenzato dal trattato di Sebastiano Serlio e dalla tradizione rinascimentale.


La sua formazione si completò a Roma negli anni trenta del Cinquecento, durante un soggiorno di qualche anno in cui fu attivo come pittore ed ebbe modo di studiare i monumenti antichi, misurandoli e disegnandoli, per Marcello Cervini, Alessandro Manzuoli e Bernardino Maffei, in quello che si proponeva come un lavoro preparatorio nell'ambito degli studi vitruviani perseguiti dall'Accademia della Virtù, di cui egli faceva parte[1].
Ebbe modo anche di collaborare con Baldassarre Peruzzi al cantiere del Belvedere.


A Roma, nel 1540, entrò in contatto con Primaticcio collaborando con lui per i calchi delle statue della collezione vaticana di cui Francesco I desiderava delle copie.
Fu in seguito (dal 23 aprile 1541 a circa il 23 dicembre 1543), in Francia come assistente del Primaticcio nel cantiere della reggia di Fontainebleau, dove dipinse prospettive e curò il getto delle copie in bronzo dei calchi presi a Roma. In Francia ebbe modo di incontrare Sebastiano Serlio. Dopo essere ritornato a Bologna nel 1543, collaborò al cantiere della Fabbrica di San Petronio, eseguendo anche progetti per la facciata, che non ebbero seguito, e lavorò ad opere di ingegneria idraulica.


Nel 1550 si trasferì definitivamente a Roma. Divenne l'architetto dei Farnese e lavorò prevalentemente per essi per oltre vent'anni, raggiungendo un grande successo professionale. Assunse anche l'incarico, dopo la morte di Michelangelo nel 1564, di architetto capo della basilica di San Pietro in Vaticano.


Per papa Giulio III lavorò a Villa Giulia (dal 1550), rielaborando precedenti progetti. Contemporaneamente, tra il 1551 e il 1553, costruì il tempietto a pianta quadrata con cupola ovale di Sant'Andrea.



Nel 1562 il Vignola pubblica il trattato intitolato Regola delli cinque ordini d'architettura (on line [1], composto molto tempo prima, che ebbe larghissima diffusione in tutta l'Europa fino all'Ottocento. Si ritiene che l'origine di questo trattato sia da ricercare negli studi e nei disegni, ora perduti, che egli eseguì a Roma per l'Accademia vitruviana della Virtù[1].




Francobollo commemorativo


Un altro importante trattato sulla prospettiva Le due Regole della prospettiva pratica, fu pubblicato postumo nel 1583 da Ignazio Danti.


Capolavoro d'architettura manierista è l'imponente Palazzo Farnese di Caprarola, eretto dal Vignola su un preesistente fortilizio del Sangallo.
Grande fortuna ebbe nei secoli anche lo schema proposto per la chiesa del Gesù, che divenne prototipo utilizzato dai Gesuiti per l'erezione dei loro edifici di culto.


Per Ottavio Farnese e Margherita d'Austria, duchi di Parma e Piacenza, iniziò la colossale e incompiuta residenza ducale di Piacenza.


Un'altra insigne opera vignoliana, la prima di una lunga serie di palazzi nobiliari di architetti che si ispirarono al suo stile anche nel '600 e nel '700, è il Palazzo Farnese di Latera, commissionato dal Duca Pier Bertoldo Farnese e terminato nel 1550; imponenti sono le arcate che si affacciano nel cortile interno.


Il Vignola dal 1573 è sepolto al Pantheon di Roma.



Opere |





Palazzo Farnese, Caprarola





Villa Giulia, Roma





Chiesa del Gesù, Roma



Opere principali |




  • Latera: Palazzo Farnese (1550).


  • Vignola: Palazzo Boncompagni, poi Benelli (1538-1545).


  • Bologna: Palazzo Bocchi (1545).


  • Bologna: Progetto per la facciata della Basilica di San Petronio (1545 ca).

  • Bologna: Facciata del Palazzo dei Banchi (1565-1568)


  • Roma: Villa Giulia (1550), realizzata per Giulio III del Monte, con interventi successivi del Vasari e dell'Ammannati.


  • Norcia: La Castellina (1554).


  • Bagnaia: Villa Gambara poi Lante (1566 ca), con due padiglioni gemelli inseriti in un giardino all'italiana.


  • Caprarola: Palazzo Farnese (1559-1573).

  • Roma: Progetto della chiesa di Sant'Anna dei Palafrenieri in Città del Vaticano (1570 ca), a pianta e cupola ovale inserita in un rettangolo, realizzata dal figlio Giacinto Barozzi. Lo schema sarà ripreso successivamente da molti architetti barocchi.

  • Roma: Chiesa del Gesù (1568), a pianta longitudinale, secondo gli schemi tridentini e ad aula unica coperta da volte a botte, con capelle laterali e il transetto, sormontato dalla cupola, con bracci contratti in due grandi capelle. La facciata è di Giacomo della Porta, mentre le decorazioni interne appartengono all'epoca barocca.

  • Roma: Chiesa di Sant'Andrea sulla via Flaminia (1552-1554), con cupola e tamburo di forma ovale su pianta rettangolare.


  • Assisi: Lavori nella basilica di Santa Maria degli Angeli.

  • Roma: Chiesa di Santa Maria dell'Orto (1576-78); solo la facciata è del Vignola.


  • Oriolo Romano: Piazza Umberto I e Fontana delle Picche.


  • Piacenza: Palazzo Farnese (1558-1568) iniziato su progetto di Francesco Paciotto; il Vignola riprogettò completamente il palazzo, che non fu poi completato.


  • Grotte di Castro: Palazzo comunale (progetto del 1568); alterato in seguito


  • Poli: Villa Catena; non sono certe le parti attribuibili a Vignola

  • Roma: Orti Farnesiani al Palatino


  • Capranica: Chiesa della Madonna del Piano



Opere minori nel Lazio[2] |




  • Caprarola: chiesa di San Marco, Ospedale di San Giovanni, Palazzo Pazziello e Palazzo Maviani


  • Farfa: lavori all'Abbazia consistenti in una fontana e un mulino.


  • Isola Bisentina: chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo (1562), realizzata dall'allievo Antonio Garzoni da Viggiù


  • Isola Farnese: Castello


  • Nepi: Lavori al Monastero di San Domenico. Interventi di difficile individuazione, comprendenti opere idrauliche


  • Rieti: Palazzo del Seminario, ottenuto dalla trasformazione di preesistenze


  • Rieti: chiesa di Sant'Antonio Abate


  • Roma: chiesa di Santa Caterina dei Funari, cappella Ricci

  • Roma: lavori a San Lorenzo in Damaso e portale della Cancelleria

  • Roma: chiesa di Santa Maria in Transpontina

  • Roma: Palazzo Borghese

  • Roma: Palazzo del Vignola a Piazza Navona

  • Roma: Palazzetto Spada


  • Roma: chiesa di Santa Maria dell'Orto, facciata (circa 1568) poi completata da Francesco Capriani da Volterra


  • Sant'Oreste sul Soratte: Chiesa di San Lorenzo; la realizzazione non fu seguita dal Vignola e rispecchia solo in parte il progetto originario


  • Vejano: Sacello funerario dei Santacroce; cappella posta al centro del borgo medievale, di attribuzione incerta


  • Velletri: Palazzo comunale; con Giacomo della Porta


  • Vetralla: Porta Romana; di attribuzione incerta.


  • Vignanello: Castello Ruspoli; di attribuzione incerta


  • Fara Sabina: Tabernacolo di Sant'Antonio Martire


  • Viterbo: Porta Faulle e fontana di Piazza della Rocca; su committenza dei Farnese


  • Collevecchio: Palazzo Pistolini



Pubblicazioni |


  • Vignola, Due regole della prospettiva prattica, In Bologna, Giuseppe Longhi, 1682. URL consultato il 13 giugno 2015.


  • Vignola, Regola delli cinque ordini d'architettura, Bassano, Remondini, 1787. URL consultato il 13 giugno 2015.

  • http://architectura.cesr.univ-tours.fr/Traite/Auteur/Vignole.asp?param=



Note |




  1. ^ ab Margaret Daly Davis, "Jacopo Vignola, Alessandro Manzuoli und die Villa Isolani in Minerbio: zu den frühen Antikenstudien von Vignola", in Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz, 36. Bd., H. 3, 1992, pagg. 287-328.


  2. ^ Jacopo Barozzi da Vignola. Aggiornamenti critici a 500 anni dalla nascita. Comitato nazionale per il Vignola, 2008.



Bibliografia |




  • Egnatio Danti, Les deux règles de la perspective pratique de Vignole, 1583 [bilingue], Pascal Dubourg Glatigny, Paris, 2003, ISBN 2-271-06105-9.


  • Johann-Karl Schmidt, "Zu Vignolas Palazzo Bocchi in Bologna", in: Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz, XIII, Firenze 1967.

  • Stefano Mariano, La chiesa di S. Andrea in via Flaminia, Roma, ed. Boopen 2008.


  • Matteo Marcattili, Il Castello di Latera e il tertium Comparationis Medioevo, 2010, Latera.



Voci correlate |



  • Architettura rinascimentale

  • Architettura manierista

  • Torta Barozzi



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |






  • Jacopo Barozzi da Vignola, su Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata


  • Jacopo Barozzi da Vignola, su openlibrary.org, Internet Archive. Modifica su Wikidata


  • (EN) Jacopo Barozzi da Vignola, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata


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