Maresciallo di Francia
Maréchal de France, italianizzato in maresciallo di Francia, è un termine formato a partire da quello di maresciallo, per il quale una spiegazione etimologica rimanda al termine celtico march (cavallo) e all'alemanno scalch (maestro), da cui il latino medievale marescallus come "maestro dei cavalli"[1][2].
Inizialmente, in epoca carolingia, il termine designava un ufficiale che sovrintendeva alle scuderie reali; nel medesimo periodo esisteva con analoghi compiti la funzione di connestabile (dal latino comes stabuli, "compagno della scuderia"): durante il Basso impero romano e in alcuni regni romano-barbarici la parola comes (da cui in seguito "conte") designava i funzionari di corte, tra cui sicuramente amici e parenti del sovrano. Per un certo periodo quindi le due figure coesistettero e si sovrapposero, ma quella di connestabile, in quanto retaggio della cultura imperiale romana, fu sempre superiore all'altra, patrimonio dei barbari invasori germanici[1].
Fu con la monarchia capetingia (la prima per cui esistono in merito fonti certe), che all'accrescersi delle necessità dello Stato tenne dietro, per questa come per altre cariche, un accrescersi di importanza e di rango: la guerra, mobilitando crescenti risorse, richiedeva sempre più uomini e cavalli, cosicché il siniscalco ebbe il comando dell'esercito, e il maresciallo, sempre in subordine, ebbe il comando della cavalleria ed una serie di altre funzioni di tipo ispettivo ed organizzativo[1][3].
Guglielmo il Bretone, parlando della conquista dell'Angiò e del Poitou da parte di Filippo Augusto, dice che il ruolo del maresciallo consisteva nel comandare l'avanguardia e dare il segnale d'attacco[2], laddove il connestabile, a lui superiore, comandava il grosso dell'esercito[4]; il ridursi del potere del connestabile avrebbe nel corso del tempo magnificato il ruolo del maresciallo[5].
Occasionalmente il re conferiva la carica di maresciallo generale degli accampamenti e delle armate del re (Maréchal général des camps et armées du roi), il cui titolare aveva autorità su tutti gli altri marescialli ed era il più alto riconoscimento dell'esercito, ma quasi mai conferito a militari in servizio attivo, trattandosi piuttosto, specie nei secoli XVIII e XIX, di una ricompensa a fine carriera per i marescialli particolarmente meritevoli.
Solamente sei furono i titolari del grado di maresciallo generale.
Indice
1 Prerogative ed evoluzione della carica
2 Cronologia
2.1 Capetingi
2.1.1 Nominati da Filippo II Augusto, dal 1180 al 1223
2.1.2 Nominati da Luigi IX, dal 1226 al 1270
2.1.3 Nominati da Filippo III l'Ardito, dal 1270 al 1285
2.1.4 Nominati da Filippo IV il Bello, dal 1285 al 1314
2.1.5 Nominati da Luigi X, dal 1314 al 1316
2.1.6 Nominati da Filippo V il Lungo, dal 1316 al 1322
2.1.7 Nominati da Carlo IV, dal 1322 al 1328
2.2 Valois
2.2.1 Nominati da Filippo VI di Valois, dal 1328 al 1350
2.2.2 Nominati da Giovanni II il Buono, dal 1350 al 1364
2.2.3 Nominati da Carlo V il Saggio, dal 1364 al 1380
2.2.4 Nominati da Carlo VI, dal 1380 al 1422
2.2.5 Nominati da Carlo VII, dal 1422 al 1461
2.2.6 Nominati da Luigi XI, dal 1461 al 1483
2.2.7 Nominati da Carlo VIII, dal 1483 al 1498
2.3 I Valois Orléans
2.3.1 Nominati da Luigi XII, dal 1498 al 1515
2.4 I Valois Angoulême
2.4.1 Nominati da Francesco I, fra 1515 e 1544
2.4.2 Nominati da Enrico II, dal 1547 al 1559
2.4.3 Nominati da Francesco II nel 1559
2.4.4 Nominati da Carlo IX, dal 1560 al 1574
2.4.5 Nominati da Enrico III, dal 1574 al 1589
2.5 Borbone
2.5.1 Nominati da Enrico IV fra 1592 e 1602
2.5.2 Nominati da Luigi XIII, dal 1613 al 1643
2.5.3 Nominati da Luigi XIV, fra 1643 e 1715
2.5.4 Nominati da Luigi XV dal 1715 al 1774
2.5.5 Nominati da Luigi XVI, dal 1774 al 1792
2.6 Primo Impero
2.6.1 1804
2.6.2 1807
2.6.3 1809
2.6.4 1811
2.6.5 1812
2.6.6 1813
2.6.7 1815
2.7 Restaurazione (1815-1830)
2.8 Monarchia di Luglio
2.9 Seconda repubblica
2.10 Secondo impero
2.11 Terza repubblica
2.12 Quarta repubblica
2.13 Quinta repubblica
3 Note
4 Bibliografia
5 Voci correlate
6 Altri progetti
7 Collegamenti esterni
Prerogative ed evoluzione della carica |
La carica per lungo tempo non fu implicitamente vitalizia: vi furono titolari che l'abbandonarono per assumere altri incarichi: ad esempio Bernard de Moreuil si dimise nel 1328 per attendere all'educazione del delfino di Francia Giovanni (poi Giovanni II), Arnoul d'Audrehem fece lo stesso nel 1368 per diventare portaorifiamma, Louis de Sancerre lasciò la carica di maresciallo nel 1397 per assumere quella di connestabile di Francia.
Sebbene accadesse più di una volta che la carica di maresciallo fosse conferita a più membri di una stessa famiglia, essa non fu mai ereditaria: ad esempio, all'atto dell'investitura di Jean III Clement, Luigi VIII gli fece giurare, per sé e la propria discendenza, di non pretendere né l'ereditarietà della carica, né la proprietà dei cavalli a sua disposizione[1].
Inizialmente poteva esistere in carica un solo maresciallo, fu Luigi IX a nominarne un secondo, per le accresciute esigenze belliche, e due rimasero fino a Carlo VII; nel corso del tempo il loro numero fu poi variamente regolamentato[4].
Nel XIV secolo i marescialli entrarono nel novero dei grandi ufficiali della Corona, e le loro funzioni si accrebbero, anche grazie ad un sistema di funzionari che si stabilì intorno a loro.
Enrico II nel 1547 emanò un'ordinanza che divideva il reame in tre dipartimenti, ognuno sotto la giurisdizione di un maresciallo incaricato di provvedere alla disciplina delle truppe, alla sorveglianza delle piazzeforti e alla giustizia militare; sotto il suo regno il numero dei marescialli crebbe a sette, da cinque che erano con Francesco I: quest'ultimo introdusse anche la nomina vitalizia, onorando i marescialli col titolo di cugino del Re.
Sotto Filippo di Valois i marescialli godevano di una ricompensa di 500 lire tornesi per ogni anno in carica, inoltre ricevevano un cavallo delle scuderie reali quando intraprendevano una campagna bellica.
All'epoca di Carlo IX risale con qualche probabilità l'istituzione del simbolo della dignità di maresciallo in uso poi per secoli[2].
Enrico IV nel 1598 decise una prebenda di 12 000 lire annuali, più 1 000 per ogni 45 giorni trascorsi al comando dell'esercito.
Il XVII secolo, prima con Luigi XIII che nel 1627 soppresse la carica di connestabile, poi con Luigi XIV, vide una notevole crescita nella valorizzazione della carica, sia per dignità che per ricchezza; anche l'esigenza bellica, per le varie guerre condotte dalla Corona di Francia, impose il proprio contributo: il numero dei marescialli si moltiplicò in quel secolo e da cinque che erano nel 1615, passò a diciassette nel 1655; se poi scese a sei nel 1692, crebbe sino ai venti del 1704 (46 diversi marescialli furono nominati nei 45 anni precedenti la morte di Luigi XIV)[1].
Contemporaneamente si perse il rapporto diretto fra la figura del maresciallo e la direzione delle operazioni militari: il sovrano decideva talvolta la nomina indipendentemente dai meriti squisitamente bellici, e da grado militare il maresciallato divenne una distinzione[1].
Con una ordinanza del 12 maggio 1696, Luigi XIV si occupò minuziosamente degli onori dovuti alla carica: quando un maresciallo entrava in una città doveva essere salutato da più colpi di cannone; doveva ricevere una guardia personale di 50 uomini, compreso un sergente e un tamburino, comandata da un capitano, un tenente, un sottotenente o un alfiere con bandiera; la guardia doveva essere scelta fra i più antichi reggimenti della guarnigione e schierata davanti all'alloggio del maresciallo al momento del suo arrivo. La dignità di maresciallo, ottenuta sino ad allora soltanto con il servizio per terra, con Luigi XIV fu accordata anche per il servizio in mare, e la ricompensa fu portata a 40 000 lire annue[2].
Dal 2 febbraio 1705 i marescialli divennero ipso facto cavalieri dell'Ordine del re, e la nomina fu vitalizia. Crebbe l'importanza dei marescialli nella vita di corte: accompagnava il sovrano in parlamento per rendere giustizia, alle consacrazioni reali rappresentavano le alte cariche che non erano presenti, sia per soppressione formale che per assenza dei titolari. Alle udienze degli ambasciatori era sempre presente un maresciallo, il che ne sottolineava il crescente ruolo in politica estera[1].
Luigi XV, con un'ordinanza del 17 marzo 1708 fissò il trattamento economico dei marescialli a 30 000 lire annue, 36 000 per chi in aggiunta governava una provincia; i marescialli ricevettero inoltre il titolo di monseigneur, ed erano giudicati da un tribunale apposito (Tribunal du point d'honneur, Connétablie o Table de marbre) che si riuniva al palazzo reale[2].
Oltre alle loro funzioni politico-militari, i marescialli avevano anche la responsabilità del mantenimento dell'ordine durante le campagne, tramite i prevosti dei marescialli, da cui deriva il soprannome maréchaussée, occasionalmente attribuito alla polizia.
Nel 1714 per la prima volta l'Académie française ebbe fra i suoi membri un maresciallo di Francia: Claude Louis Hector de Villars. Ciò contrassegnò l'apertura dall'Accademia non solo ai grandi nomi delle belle lettere, ma anche a personaggi appartenenti all'élite dell'esercito, della Chiesa, della politica; i marescialli del XVIII secolo appartenevano infatti tutti alla più alta nobiltà, ad eccezione di Nicolas Luckner[1].
Nel 1758, col maresciallo de Belle-Isle al ministero della guerra, venne regolamentato con precisione il simbolo del maresciallato, il celebre bastone, riguardo a forma, dimensioni ed ornamenti: il bastone è da allora un cilindro di legno pieno, di 52 centimetri di lunghezza e 3,5 di diametro, ricoperto di velluto color blu di Francia e decorato con 36 fiordalisi d'oro (furono aquile con l'Impero, stelle con la Repubblica); ad ogni estremità reca un pomolo in oro, sul cui piatto è raffigurato un fiordaliso, mentre attorno al pomolo superiore è incisa la scritta "Terror belli, decus pacis" ovvero "Terrore in guerra, ornamento in pace", che esprime la duplice natura del maresciallato[1].
Un'ordinanza del 17 marzo 1788 fissò il numero massimo dei marescialli a 12 in tempo di pace.
L'Ancien Régime era ormai al tramonto: il maresciallato fu abolito in quanto dignità dalla Convenzione nazionale nel settembre 1790, equiparato al massimo grado dell'esercito, ed ai suoi titolari vennero riservate solo funzioni militari.[1]
Nel 1792, dopo la proclamazione della Prima Repubblica francese, il maresciallato fu abolito del tutto. Poco dopo iniziò il Regime del Terrore: il 4 gennaio 1794 Luckner salì al patibolo, de Mailly subì la medesima sorte il 25 marzo; tre mesi dopo venne il turno di de Mouchy.[1]
Alla nascita del Primo Impero (18 maggio 1804) lo stesso senatoconsulto che affidò a Napoleone Bonaparte il governo della Repubblica in veste di imperatore, ripristinò il titolo di maresciallo con una leggera variante: maresciallo dell'Impero, e fissò a sedici il numero massimo (più i marescialli onorari, maréchaux sénateurs). Durante l'Impero, con i numerosi conflitti combattuti, le promozioni si succedettero a ritmo serrato, per un totale di 25 nomine; le funzioni e prerogative dei marescialli tornarono ad avvicinarsi a quelle pre-rivoluzione: il comando militare era solo una di queste, come testimoniano Berthier ministro della guerra, Bessières ambasciatore, Sérurier governatore dell'Hôtel des Invalides, Murat re di Napoli.[1]
Con la Restaurazione i marescialli dell'Impero ritornarono ad essere marescialli di Francia, reintegrati a tutti gli effetti nella struttura portante della monarchia francese (14 marescialli entrarono, ad esempio, nella Camera dei Pari). Durante i Cento giorni fra i marescialli vi fu chi rimase fedele alla monarchia (come Perrin e Marmont), chi assunse un atteggiamento defilato (come Kellermann), chi cambiò campo più volte (come Sérurier) e chi tornò a fianco di Napoleone (fu il caso di Ney). Il 15 luglio 1816 i marescialli rimasti fedeli alla monarchia e quelli di nuova nomina prestarono giuramento secondo l'antica formula feudale di fronte a Luigi XVIII, che poté così legare nuovamente il maresciallato alla Corona. Anche scenograficamente la figura del maresciallo tornò all'antico: alla cerimonia di consacrazione di Carlo X (l'ultima di un re francese) Moncey occupava il posto del connestabile, Jourdan portava la corona di Carlo Magno e Soult reggeva lo scettro.[1]
La Monarchia di Luglio (legge del 4 agosto 1839) portò definitivamente a sei il numero dei marescialli in tempo di pace e a dodici in tempo di guerra.
La Seconda Repubblica e il Secondo Impero non modificarono nulla. I marescialli di Francia divennero membri di diritto del Senato.
Con l'avvento della Terza Repubblica, la funzione fu percepita come troppo legata all'Impero e non fu più nominato alcun maresciallo: la legge del 13 marzo 1875 mise i quattro marescialli in carica alla testa dello Stato maggiore, rimandando a ulteriori disposizioni la regolamentazione delle successive nomine; l'ultimo maresciallo, Canrobert, morì nel 1895. Fu con la prima guerra mondiale che la carica venne ripristinata, quando il 26 dicembre 1916 un decreto del Presidente della Repubblica nominò il maresciallo Joffre, già comandante in capo dell'esercito francese.
Attualmente in Francia il maresciallato è una distinzione o una dignità, non un grado militare. È simbolizzato da sette stelle contro le cinque del grado più elevato, generale d'armata.
Cronologia |
Ricostruire una cronologia esatta dei diversi marescialli di Francia succedutisi durante i secoli è piuttosto complesso, in quanto le diverse fonti sono in disaccordo su quando collocare l'istituzione di tale carica, e circa i nomi dei primi investiti, stante anche la scarsità di documenti antecedenti al XIV secolo.
Père Anselme, e con lui la tradizione maggiormente diffusa, indica come primo maresciallo Albéric Clément, investito del titolo da Filippo Augusto verso il 1190.[5]
Pinard, nella sua Chronologie historique-militaire, cita l'esistenza nel 1179 di un maresciallo (e non un siniscalco o un connestabile) al servizio del conte Enrico I di Champagne, e trova improbabile che tale carica non fosse in uso anche presso la corte di Francia: riporta infatti un certo Pierre, maresciallo dal 1185 al 1190 e citato in diverse ordinanze di Filippo Augusto; con lo stesso nome inizia la Chronologie des maréchaux de France lieutenants-généraux et marechaux de camp edita nel 1886 dal ministero della Guerra francese.[4]
Il tenente colonnello Beaufort nel suo trattato del 1784 Recueil concernant le tribunal de nosseigneurs les maréchaux de France, les prérogatives et les fonctions des officiers chargés d'exécuter ses ordres, sottoposto all'approvazione dal Tribunale dei marescialli di Francia, si riferisce col termine "maresciallo" ad alcuni grandi comandanti dell'Alto Medioevo che - pur senza ricevere tale denominazione ufficiale - combatterono al servizio dei sovrani di Francia incarnando un'autorità in seguito divenuta propria dei marescialli: l'elenco stilato da Beaufort per i "marescialli" più antichi inizia da un certo Wambert, al servizio di Clotario I nel 543, per giungere sino ai tempi di Filippo I, quando un certo Guy ed un certo Ancelin o Anselme sottoscrissero in qualità di marescialli un documento per la chiesa di Saint-Martin-des-Champs di Parigi (1067); non è citato il Pierre riportato da altre fonti, e la nomina di Albéric Clément è collocata al 1185.[6]
Capetingi |
Nominati da Filippo II Augusto, dal 1180 al 1223 |
Albéric Clément († 1191), primo maresciallo di Francia, nominato nel 1190
Guillaume de Bournel, († 1195), nel 1192
Nivelon d'Arras († 1204), nel 1202
Henry I Clément, detto il "piccolo maresciallo", (1170 - 1214), nel 1204
Jean III Clément († 1262), nel 1214
Guillaume de la Tournelle, nel 1220
Nominati da Luigi IX, dal 1226 al 1270 |
Ferry Pasté, maresciallo di Francia nel 1240
Jean Guillaume de Beaumont († 1257), nel 1250
Gauthier III de Nemours († 1270), nel 1257
Henri II Clément († 1265), nel 1262
Héric de Beaujeu († 1270), nel 1265
Renaud de Précigny († 1270), maresciallo di Francia nel 1265
Raoul II Sores, soprannominato d'Estrée († 1282), nel 1270
Lancelot de Saint-Maard († 1278), nel 1270
Nominati da Filippo III l'Ardito, dal 1270 al 1285 |
Ferry de Verneuil († 1283), nel 1272
Guillaume V du Bec Crespin († 1283), nel 1283
Jean II d'Harcourt († 1302), nel 1283
Raoul V Le Flamenc († 1287), nel 1285
Nominati da Filippo IV il Bello, dal 1285 al 1314 |
Jean de Varennes († 1292), nel 1288
Simon de Melun († 1302), nel 1290
Guy I de Clermont († 1302), nel 1292
Foucaud du Merle († 1314), nel 1302
Miles de Noyers († 1350), nel 1302
Jean de Corbeil († 1318), nel 1308
Nominati da Luigi X, dal 1314 al 1316 |
Jean IV de Beaumont, detto il Déramé († 1318), nel 1315
Nominati da Filippo V il Lungo, dal 1316 al 1322 |
Mathieu de Trie († 1344), nel 1318
Jean II des Barres († 1324), nel 1318
Bernard VI de Moreuil († 1350), nel 1322
Nominati da Carlo IV, dal 1322 al 1328 |
Robert Bertrand de Briquebec († 1348), nel 1325
Valois |
Nominati da Filippo VI di Valois, dal 1328 al 1350 |
Anseau de Joinville, (1265-1343), nel 1339
Charles de Montmorency (1325-1381), nel 1344
Robert de Waurin († 1360), nel 1344
Guy II de Nesle († 1352), nel 1345
Édouard de Beaujeu (1316-1351), nel 1347
Nominati da Giovanni II il Buono, dal 1350 al 1364 |
Arnoul d'Audrehem († 1370), nel 1351
Rogues de Hangest († 1352), nel 1352
Jean de Clermont († 1356), nel 1352
Jean I Le Meingre detto Boucicaut, soprannominato l'Ardito (1310-1367), nel 1356
Nominati da Carlo V il Saggio, dal 1364 al 1380 |
Jean IV de Mauquenchy († 1391), nel 1368
Louis de Sancerre (1342-1402), nel 1369
Nominati da Carlo VI, dal 1380 al 1422 |
Jean II Le Meingre detto Boucicaut (1364-1421), nel 1391
Jean II de Rieux (1342-1417), nel 1397
Pierre de Rieux (1389-1439), nel 1417
Claude de Beauvoir (1385-1453), nel 1418
Jean de Villiers de L'Isle-Adam (1384-1437), nel 1418
Jacques de Montberon († 1422), nel 1418
Gilbert Motier de La Fayette (1396-1464), nel 1421
Antoine de Vergy († 1439), nel 1422
Jean de La Baume († 1435), nel 1422
Nominati da Carlo VII, dal 1422 al 1461 |
Amaury de Sévérac († 1427), nel 1424
Jean de Brosse (1375-1433), nel 1426
Gilles de Rais, detto maréchal de Rais (1404-1440), nel 1429
André de Lohéac (1408-1486), nel 1439
Philippe de Culant († 1454), nel 1441
Jean Poton de Xaintrailles 1390-1461), nel 1454
Nominati da Luigi XI, dal 1461 al 1483 |
Joachim Rouhault de Gamaches († 1478), nel 1461
Jean de Lescun, detto «le Bâtard d'Armagnac» († 1473),nel 1461
Wolfart VI Van Borselleen († 1487), nel 1464
Pierre de Rohan de Gié (1450-1514), nel 1476
Nominati da Carlo VIII, dal 1483 al 1498 |
Philippe de Crèvecœur d'Esquerdes, (1418-1494), nel 1486
Jean de Baudricourt († 1499), nel 1486
I Valois Orléans |
Nominati da Luigi XII, dal 1498 al 1515 |
Gian Giacomo Trivulzio (1448-1518), nel 1499
Charles II d'Amboise, nel 1506
Odet de Foix (1485-1528), nel 1511
Robert Stuart d'Aubigny (1470-1544), nel 1514
I Valois Angoulême |
Nominati da Francesco I, fra 1515 e 1544 |
Jacques II de Chabannes († 1525), nel 1515
Gaspard I de Coligny (1465 - 1522), nel 1516
Thomas de Foix-Lescun († 1525), nel 1518
Anne de Montmorency (1492-1567), nel 1522, divenne poi connestabile
Teodoro Trivulzio, (1458-1531), nel 1526
Robert III de La Marck de Bouillon (1491-1537), nel 1526
Claude d'Ailly d'Annebaut (1500-1552), nel 1538
René de Montjean, nel 1538
Oudard du Biez († 1553), nel 1542
Antoine de Lettes-Desprez de Montpezat, nel 1544
Jean Caraccioli (1480-1550), nel 1544
Nominati da Enrico II, dal 1547 al 1559 |
Jacques d'Albon de Saint-André († 1562), nel 1547
Roberto IV de La Marck (1520-1556), nel 1547
Carlo I di Cossé-Brissac (1505-1563), nel 1550
Piero Strozzi, (1500-1558), nel 1554
Paul de La Barthe de Thermes (1482-1558), nel 1558
Nominati da Francesco II nel 1559 |
François de Montmorency (1520-1563), nel 1559
Nominati da Carlo IX, dal 1560 al 1574 |
François de Scépeaux (1509-1571), nel 1562
Imbert de La Plâtrière (1524-1567), nel 1564
Enrico I di Montmorency (1534-1614), nel 1566
Artus de Cossé-Brissac († 1582), nel 1567
Gaspard de Saulx (1509-1575), nel 1570
Onorato II di Savoia (1511 – 1580), nel 1571
Albert de Gondi (1522-1602), nel 1573
Nominati da Enrico III, dal 1574 al 1589 |
Roger Ier de Saint Larry († 1579), nel 1574
Blaise de Montesquieu de Montluc (1500-1577), nel 1574
Louis Prévost de Sansac (1496-1576), in realtà mai nominato, ma considerato, alla morte, come tale[7]
Armand de Gontaut-Biron (1524-1592), nel 1577
Jacques de Goyon (1525-1597), nel 1579
Jean VI d'Aumont († 1580), nel 1571
Guillaume de Joyeuse (1520-1592), nel 1582
Borbone |
Nominati da Enrico IV fra 1592 e 1602 |
Enrico de La Tour d'Auvergne (1555-1523), nel 1592
Charles II de Cossé (1562-1621), nel 1594
Charles de Gontaut-Biron (1562-1602), nel 1594
Claude de La Chatre de La Maisonfort (1536-1614), nel 1594
Jean de Montluc de Balagny, (1560-1603), nel 1594
Jean III de Baumanoir (1551-1614), nel 1595
Henri de Joyeuse (1567-1608), nel 1595
Urbain de Montmorency-Laval (1557-1629), nel 1595
Alphonse d'Ornano, (1548-1610), nel 1597
Guillaume de Hautemer de Grancey (1537-1613), nel 1597
François de Bonne de Lesdiguières (1543-1626), nel 1608
Nominati da Luigi XIII, dal 1613 al 1643 |
Concino Concini († 1617), nel 1613
Gilles de Courtenvaux de Souvré (1540-1626), nel 1613
Antoine de Roquelaure (1560-1625), nel 1614
Louis de La Châtre de Maisonfort († 1630), nel 1616
Pons de Lauzières-Thémines-Cardaillac (1553-1627), nel 1616
François de La Grange d'Arquien (1554-1617), nel 1616
Nicolas de L'Hôpital (1581-1644), nel 1617
Charles de Choiseul-Praslin (1563-1626), nel 1619
Jean François de La Guiche (1569-1632), nel 1619
Honoré d'Albert d'Ailly (1581-1649), nel 1620
François d'Esparbes de Lussan d'Aubeterre (1628), nel 1620
Charles de Créquy de Lesdiguières (1580-1638), nel 1621
Jacques Nompar de Caumont-La Force (1551-1652), nel 1621
François de Bassompierre (1579-1646), nel 1622
Gaspard III de Coligny (1584-1646), nel 1622
Enrico di Schomberg (1574-1632), nel 1625
Jean Baptiste d'Ornano (1581-1626), nel 1626
François Annibal d'Estrées (1573-1670), nel 1626
Timoléon d'Epinay de Saint-Luc (1580-1644), nel 1627
Louis de Marillac (1572-1632), nel 1629
Enrico II di Montmorency, anche ammiraglio di Francia (1595-1632), nel 1630
Jean Caylar d'Anduze de Saint-Bonnet (1585-1636), nel 1630
Antoine Coiffier de Ruzé (1581-1632), nel 1631
Urbain de Maillé-Brézé (1597-1650), nel 1632
Massimiliano di Béthune (1560 – 1641), nel 1634
Charles de Schomberg (1601-1656), nel 1637
Charles de La Porte (1602-1664), nel 1639
Antoine III de Gramont (1604-1678), nel 1641
Jean-Baptiste Budes de Guébriant (1602-1643), nel 1642
Philippe de La Mothe-Houdancourt (1605-1657), nel 1642
François de L'Hopital de Rosnay (1583-1660), nel 1643
Henri de La Tour d'Auvergne-Bouillon, nel 1643
Jean de Gassion (1609-1647), nel 1643
Nominati da Luigi XIV, fra 1643 e 1715 |
César de Choiseul (1598-1675), nel 1645
Josias Rantzau (1609-1650), nel 1645
Nicolas de Neufville de Villeroy (1597-1685), nel 1646
Gaspard IV de Coligny (1620 - 1649), nel 1649 sul letto di morte
Antoine d'Aumont de Rochebaron (1601-1669), nel 1651
Jacques d'Estampes de La Ferté-Imbert (1590-1663), nel 1651
Henri de La Ferté-Senneterre (1600-1681), nel 1651
Charles de Monchy d'Hocquincourt (1599-1658), nel 1651
Jacques Rouxel de Grancey (1603-1680), nel 1651
Armand Nompar de Caumont-La Force (1582-1672), nel 1652
Philippe de Clérambault de La Palluau (1606-1665), nel 1652
César Phœbus d'Albret de Miossens (1614-1676), nel 1653
Louis de Foucault de Saint-Germain Beaupré (1616-1659), nel 1653
Jean de Schulemberg de Montejeu (1597-1671), nel 1658
Abraham de Fabert d'Esternay (1599-1662), nel 1658
Jacques de Mauvisière de Castelnau (1620-1658), nel 1658
Bernardin Gigault de Bellefonds (1630-1694), nel 1668
François de Créquy (1620-1687), nel 1668
Louis de Crevant (1628-1694), nel 1668
Godefroy d'Estrades (1607-1686), nel 1675
Philippe de Montaut-Bénac de Navailles (1619-1684), nel 1675
Federico Armando di Schomberg (1616-1690), nel 1675
Jacques Henri de Durfort de Duras (1626-1704), nel 1675
François d'Aubusson de La Feuillade (1625-1691), nel 1675
Louis Victor de Rochechouart de Mortemart (1636-1688), nel 1675
Francesco Enrico di Montmorency-Luxembourg (1628-1695), nel 1675
Henri Louis d'Aloigny de Rochefort (1636-1676), nel 1675
Guy Aldonce de Durfort de Lorges (1630-1702), nel 1676
Jean II d'Estrées (1624-1707), nel 1681
Claude de Choiseul de Francières (1632-1711), nel 1693
Jean-Armand de Joyeuse-Grandpré (1632-1710), nel 1693
François de Neufville de Villeroy (1664-1730), nel 1693
Louis François de Boufflers (1664-1711), nel 1693
Anne Hilarion de Costentin de Tourville (1642-1701), nel 1693
Anne-Jules de Noailles (1650-1708), nel 1693
Nicolas de Catinat de La Fauconnerie (1637-1712), nel 1693
Claude Louis Hector de Villars (1653-1734), nel 1702, maresciallo generale nel 1733
Noël Bouton de Chamilly (1636-1715), nel 1703
Victor-Marie d'Estrées (1660-1737), nel 1703
François-Louis Rousselet de Château-Renault (1637-1716), nel 1703
Sébastien Le Prestre de Vauban (1633-1707), nel 1703
Conrad de Rosen (1628-1715), nel 1703
Nicolas Chalon du Blé d'Uxelless (1652-1730), nel 1703
René de Froulay de Tessé (1651-1725), nel 1703
Camille d'Hostun (1652-1728), nel 1703
Nicolas Auguste de La Baume de Montrevel (1636-1716), nel 1703
Henry d'Harcourt (1654-1718), nel 1703
Ferdinand de Marsin (1656-1706), nel 1703
James FitzJames, I duca di Berwick (1670-1734), nel 1706
Charles-Auguste de Goyon-Matignon (1647-1729), nel 1708
Jacques de Bazin de Bezons (1645-1733), nel 1709
Pierre de Montesquiou d'Artagnan (1645-1725), nel 1709
Nominati da Luigi XV dal 1715 al 1774 |
Victor Maurice de Broglie (1646-1727), nel 1724
Antoine Gaston de Roquelaure (1656-1738), nel 1724
Jacques Eléonor Rouxel de Grancey (1655-1725), nel 1724
Éléonor Marie du Maine du Bourg (1655-1739), nel 1724
Yves d'Alègre (1653-1733), nel 1724
Louis d'Aubusson de la Feuillade (1673-1725), nel 1724
Antoine V de Gramont (1671-1725), nel 1724
Alain Emmanuel de Coëtlogon (1646-1730), nel 1730
Charles Armand de Gontaut-Biron (1663-1756), nel 1734
Jacques François de Chastene di Puységur (1665-1743), nel 1734
Claude François Bidal d'Asfeld (1665-1743), nel 1734
Adrien Maurice de Noailles (1678-1766), nel 1734
Christian Louis de Montmorency-Luxembourg (1713-1787), nel 1734
François Marie II de Broglie (1671-1745), nel 1734
François de Franquetot de Coigny (1670-1759), nel 1734
Charles Eugène de Lévis-Charlus (1669-1734), nel 1734
Louis de Brancas de Forcalquier de Céreste (1671-1750), nel 1740
Louis Auguste d'Albert d'Aillys (1676-1744), nel 1741
Louis Armand de Brinchanteau de Nangis (1682-1742), nel 1741
Louis de Gand de Mérode de Montmorency (1678-1762), nel 1741
Jean-Baptiste de Durfort de Duras (1684-1778), nel 1741
Jean-Baptiste Desmarets (1682-1762), nel 1741
Charles Louis Auguste Fouquet de Belle-Isle, detto le maréchal de Belle-Isle (1684-1761), nel 1741
Maurizio di Sassonia, detto il maresciallo de Saxe (1696-1750), maresciallo di Francia nel 1741, maresciallo generale nel 1747
Jean-Baptiste Louis Andrault de Maulévrier (1677-1754), nel 1745
Claude Guillaume Testu de Balincourt (1680-1770), nel 1746
Philippe Charles de La Fare (1687-1752), nel 1746
François d'Harcourt (1689-1750), nel 1746
Guy Claude Roland de Montmorency-Laval (1677-1751), nel 1747
Gaspard de Clermont-Tonnerre 1688-1781, nel 1747
Louis Claude de La Mothe-Houdancourt (1687-1755), nel 1747
Ulrich Frédéric Waldémar de Lowendal (1700-1755), nel 1747
Louis François Armand de Vignerot du Plessis de Richelieu (1696-1788), nel 1748
Jean Hector de Fay de La Tour-Maubourg (1684-1764), nel 1757
Louis Antoine de Gontaut-Biron (1701-1788), nel 1757
Daniel François de Gélas de Lautrec (1686-1762), nel 1757
Charles François Frédéric de Montmorency-Luxembourg (1702-1764), nel 1757
Louis Charles César Le Tellier (1695-1771), nel 1757
Jean Charles de la Ferté, (1685-1770), nel 1757
Charles O'Brien de Thomond, (1699-?), nel 1757
Gaston Pierre de Lévis-Mirepoix (1699-1758), nel 1757
Ladislas Ignace de Bercheny, (1689-1778), nel 1758
Hubert de Brienne de Conflans (1690-1777), nel 1758
Louis Georges Érasme de Contades, (1704-1795), nel 1758
Carlo di Rohan-Soubise (1715-1787), nel 1758
Victor-François de Broglie (1718 -1804), nel 1759
Guy Michel de Durfort de Lorge (1704-1773), nel 1768
Louis de Brienne de Conflans d'Armentières (1711-1774), nel 1768
Jean Paul Timoléon de Cossé Brissac (1698-1780), nel 1768
Nominati da Luigi XVI, dal 1774 al 1792 |
Anne Pierre d'Harcourt (1701-1783), nel 1775
Louis de Noailles (1713-1793), nel 1775
Antoine Chrétien de Nicolaï (1712-1787), nel 1775
Charles de Fitz-James (1712-1787), nel 1775
Philippe de Noailles (1715-1794), nel 1775
Emmanuel Félicité de Durfort de Duras (1715-1789), nel 1775
Louis Nicolas du Muy (1702-1775), nel 1775
Claude-Louis de Saint-Germain (1707-1778), nel 1775
Guy André Pierre de Montmorency-Laval (1723-1798), nel 1783
Augustin Joseph de Mailly (1708-1794), nel 1783
Joseph-Henri Bouchard d'Esparbez de Lussan (1714-1788), nel 1783
Charles Juste de Beauvau-Craon (1720-1793), nel 1783
Noël Jourda (1705-1788), nel 1783
Philippe Henri de Ségur (1724-1801), nel 1783
Jacques-Philippe de Choiseul (1727-1789), nel 1783
Charles Eugène Gabriel de la Croix (1727-1801), nel 1783
Emmanuel de Croy (1718-1787), nel 1783
François Gaston de Lévis (1719-1787), nel 1783
Nicolas de Luckner, (1722-1794), nel 1791
Jean Baptiste de Vimeur de Rochambeau (1725-1807), nel 1791
Primo Impero |
26 Marescialli nominati da Napoleone
1804 |
Pierre François Charles Augereau (1757-1816), duca di Castiglione - depennato nel 1815
Jean-Baptiste Jules Bernadotte (1763-1844), principe di Pontecorvo, re di Svezia- fino al 1810
Louis Alexandre Berthier (1753-1815), principe e duca di Neuchâtel, principe di Wagram
Jean Baptiste Bessières (1768-1813), duca d'Istria
Guillaume Marie Anne Brune (1763-1815)
Louis Nicolas Davout (1770-1823), duca d'Auerstädt e principe d'Eckmühl
Jean-Baptiste Jourdan (1762-1833)
Jean Lannes (1769-1809), duca di Montebello
Andrea Massena (1756-1817), duca di Rivoli, principe di Essling
Bon Adrien Jeannot de Moncey (1754-1842), duca di Conegliano
Édouard Adolphe Casimir Joseph Mortier (1768-1835), duca di Treviso
Gioacchino Murat (1767-1815), granduca di Berg e Clèves, re di Napoli e delle Due Sicilie
Michel Ney (1769-1815), duca di Elchingen, principe della Moscova
Nicolas Jean-de-Dieu Soult (1769-1851), duca di Dalmazia
Catherine-Dominique de Pérignon (1754-1818). Maresciallo onorario, marchese di Grenade- depennato nel 1815
François Joseph Lefebvre (1755-1820). Maresciallo Onorario, duca di Danzica
François Étienne Christophe Kellermann (1735-1820). Maresciallo onorario, duca di Valmy
Jean Mathieu Philibert Sérurier (1742-1819). Maresciallo onorario, conte dell'Impero
1807 |
Claude-Victor Perrin (1764-1841), duca di Belluno
1809 |
Étienne Jacques Joseph Alexandre Macdonald (1765-1840), duca di Taranto
Nicolas Charles Oudinot (1767-1847), duca di Reggio
August Frédéric Louis Viesse de Marmont (1774-1852), duca di Ragusa
1811 |
Louis Gabriel Suchet (1770-1826), duca d'Albufera
1812 |
Laurent de Gouvion-Saint Cyr (1764-1830), conte dell'Impero
1813 |
Józef Antoni Poniatowski (1762-1813), principe del Sacro Romano Impero Germanico
1815 |
Emmanuel di Grouchy (1766-1847), conte dell'Impero
Restaurazione (1815-1830) |
- Nominati da Luigi XVIII, fra 1816 e 1823
1816: François-Henri de Franquetot de Coigny (1737-1821)
1816: Henri-Jacques-Guillaume Clarke, duca di Feltre (1765-1818)
1816: Pierre Riel de Beurnonville (1752-1821)
1816: Charles du Houx de Vioménil (1734-1827)
1823: Jacques Alexandre Law de Lauriston (1768-1828)
1823: Gabriel Jean Joseph Molitor (1770-1849)
1823: Georges Cadoudal (1771-1804) (a titolo postumo)
- Nominati da Carlo X, fra 1827 e 1830
1827: Ludwig Aloys von Hohenlohe-Waldenburg-Bartenstein, (1765-1829)
1829: Nicolas Joseph Maison (1771-1840)
1830: Louis Auguste Victor de Ghaisne de Bourmont (1773-1846)
Monarchia di Luglio |
- 10 marescialli sotto Luigi Filippo di Francia, dal 1830 al 1848
Étienne Maurice Gérard (1773-1852), maresciallo di Francia nel 1830
Bertrand Clauzel (1772-1842), nel 1831
Emmanuel de Grouchy (1766-1847), nel 1831
Georges Mouton (1770-1838), nel 1831
Sylvain Charles Valée (1773-1846), nel 1837
Horace Sébastiani (1772-1851), nel 1840
Jean-Baptiste Drouet d'Erlon (1765-1844), nel 1843
Thomas Robert Bugeaud de La Piconnerie (1784-1849), nel 1843
Honoré Charles Reille (1775-1860), nel 1847
Guillaume Dode de la Brunerie (1775-1851), nel 1847
Seconda repubblica |
- 7 marescialli sotto Luigi Napoleone Bonaparte, presidente della Repubblica dal 1848 al 1852
Girolamo Bonaparte, già re di Vestfalia (1784-1860), maresciallo di Francia nel 1850
Isidore Exelmans (1775-1852), nel 1851
Jean Isidore Harispe (1768-1855), nel 1851
Jean Baptiste Philibert Vaillant 1790-1872), nel 1851
Armand Jacques Leroy de Saint-Arnaud (1798-1854), nel 1852
Bernard Pierre Magnan (1791-1865), nel 1852
Boniface de Castellane (1788-1862), nel 1852
Secondo impero |
- 12 marescialli sotto Napoleone III, dal 1852 al 1870
Achille Baraguey-d'Hilliers (1795-1878), nel 1854
Aimable Pélissier (1794-1864), nel 1855
Jacques Louis César Randon (1795-1871), nel 1856
François Certain de Canrobert (1809-1895), nel 1856
Pierre Joseph François Bosquet (1810-1861), nel 1856
Patrice de Mac-Mahon (1809-1893), nel 1859
Auguste Regnaud de Saint-Jean d'Angély (1794-1870), nel 1859
Adolphe Niel (1802-1869), nel 1859
Philippe Antoine d'Ornano (1784-1863), nel 1861
Élie Frédéric Forey (1804-1872), nel 1863
François Achille Bazaine (1811-1888), nel 1864
Edmond Le Bœuf (1809-1888), nel 1870
Terza repubblica |
- Nominati da Raymond Poincaré, dal 1913 al 1920
Joseph Joffre (1852-1931), il 26 dicembre 1916[8]
Ferdinand Foch (1851-1929), il 6 agosto 1918[9]
Philippe Pétain (1856-1951), il 21 novembre 1918[10]
- Nominati da Alexandre Millerand, dal 1920 al 1924
Marie Émile Fayolle (1852-1928), il 19 febbraio 1921[11]
Louis Hubert Gonzalve Lyautey (1854-1934), il 19 febbraio 1921[12]
Louis Félix Marie François Franchet d'Esperey (1856-1942), il 19 febbraio 1921[13]
Joseph Simon Gallieni (1849-1916), il 7 maggio 1921 (postumo)[14]
Michel Joseph Maunoury (1847-1923), il 31 marzo 1923 (postumo)[15]
Quarta repubblica |
- Nominati da Vincent Auriol, dal 1947 al 1954
Jean de Lattre de Tassigny (1889-1952), il 15 gennaio 1952 (postumo)[16]
Alphonse Juin (1888-1967), il 7 maggio 1952[17]
Philippe Leclerc de Hauteclocque (1902-1947), il 23 agosto 1952 (postumo)[18]
Quinta repubblica |
- Nominati da François Mitterrand, dal 1981 al 1995
Marie-Pierre Kœnig (1898-1970), il 6 giugno 1984 (postumo)[19]
Note |
^ abcdefghijklm Dictionnaire des Maréchaux de France..., cit.
^ abcde De l'ancienne France..., cit.
^ Catalogue historique des généraux français..., cit.
^ abc Chronologie historique-militaire, cit.
^ ab Histoire généalogique de la maison royale..., cit.
^ Recueil concernant le tribunal de nosseigneurs les maréchaux de France..., cit.
^ (FR) François Alexandre Aubert de La Chesnaye-Desbois Badier, Recueil de généalogies, pour servir de suite ou de supplément au Dictionnaire de la Noblesse, pp. 397-398.
^ (FR) Décret du 26 décembre 1916 NOMMANT LE GENERAL DE DIVISION JOFFRE JOSEPH-JACQUES-CESAIRE, MARECHAL DE FRANCE, su legifrance.gouv.fr. URL consultato l'08-04-2016.
^ (FR) Décret du 6 août 1918 NOMMANT LE GENERAL DE DIVISION FOCH FERDINAND MARECHAL DE FRANCE, su legifrance.gouv.fr. URL consultato l'08-04-2016.
^ (FR) Décret du 21 novembre 1918 NOMMANT LE GENERAL DE DIVISION PETAIN HENRI-PHILIPPE-BENONIONNER-JOSEPH, MARECHAL DE FRANCE, su legifrance.gouv.fr. URL consultato l'08-04-2016.
^ (FR) Décret du 19 février 1921 NOMMANT LE GENERAL DE DIVISION FAYOLLE MARIE-EMILE, MARECHAL DE FRANCE, su legifrance.gouv.fr. URL consultato l'08-04-2016.
^ (FR) Décret du 19 février 1921 NOMMANT LE GENERAL DE DIVISION LYAUTEY LOUIS-HUBER-GONZALVE, MARECHAL DE FRANCE, su legifrance.gouv.fr. URL consultato l'08-04-2016.
^ (FR) Décret du 19 février 1921 NOMMANT LE GENERAL DE DIVISION FRANCHET D'ESPEREY LOUIS-FELIX MARIE-FRANCOIS, MARECHAL DE FRANCE, su legifrance.gouv.fr. URL consultato l'08-04-2016.
^ (FR) Décret du 7 mai 1921 CONFERANT A TITRE POSTHUME LA DIGNITE DE MARECHAL DE FRANCE AU GENERAL GALLIENI, su legifrance.gouv.fr. URL consultato l'08-04-2016.
^ (FR) Décret du 31 mars 1923 CONFERANT A TITRE POSTHUME LA DIGNITE DE MARECHAL DE FRANCE AU GENERAL MAUNOURY, su legifrance.gouv.fr. URL consultato l'08-04-2016.
^ (FR) Décret n°52-56 du 15 janvier 1952 CONFERANT A TITRE POSTHUME LA DIGNITE DE MARECHAL DE FRANCE AU GENERAL D'ARMEE JEAN DE LATTRE DE TASSIGNY, su legifrance.gouv.fr. URL consultato l'08-04-2016.
^ (FR) Décret du 7 mai 1952 NOMMANT LE GENERAL D'ARMEE JUIN ALPHONSE-PIERRE MARECHAL DE FRANCE, su legifrance.gouv.fr. URL consultato l'08-04-2016.
^ (FR) Décret du 23 août 1952 CONFERANT A TITRE POSTHUME LA DIGNITE DE MARECHAL DE FRANCE AU GENERAL LECLERC DE HAUTE-CLOQUE, su legifrance.gouv.fr. URL consultato l'08-04-2016.
^ (FR) Décret du 6 juin 1984 LA DIGNITE DE MARECHAL DE FRANCE EST CONFEREE A TITRE POSTHUME AU GENERAL D'ARMEE KOENIG MARIE,JOSEPH,PIERRE,FRANCOIS, su legifrance.gouv.fr. URL consultato l'08-04-2016.
Bibliografia |
- AAVV, Dictionnaire des Maréchaux de France du Moyen Age à nos jours, a cura di Geneviève Maze-Sencier, Parigi, Librairie Académique Perrin, 2000, ISBN 978-2-262-00546-7.
- Père Anselme, Histoire généalogique de la maison royale de la France et des grands officiers de la couronne, Parigi, Compagnie des libraires associez, 1730 [1692], p. 615 e segg. URL consultato il 10 aprile 2011.
- Beaufort, Recueil concernant le tribunal de nosseigneurs les maréchaux de France, les prérogatives et les fonctions des officiers chargés d'exécuter ses ordres, Parigi, 1784, p. 93 e segg. URL consultato il 10 aprile 2011.
- Louis Chardigny, Maréchaux de France, Clermont Ferrand - Parigi, Editions Mont-Louis, 1941.
- Louis de La Roque, Catalogue historique des généraux français, connétables, maréchaux de France, lieutenants généraux, maréchaux de camp. Connétables et maréchaux de France depuis les premiers temps de la monarchie jusqu'à la fin du règne de Louis XIV, Parigi, A. Desaide, 1896-1902. URL consultato il 10 aprile 2011.
- Pinard, Chronologie historique-militaire, Parigi, Claude de Herissant, 1761, p. 85 e segg. URL consultato il 10 aprile 2011.
- Nicolas Viton de Saint-Allais, De l'ancienne France, contenant l'origine de la royauté et de ses attributs, celle de la nation et de ses différentes classes..., Parigi, Guyot, 1833-1834, p. 447 e segg. URL consultato il 10 aprile 2011.
Voci correlate |
- Maresciallo dell'Impero
- Ammiraglio di Francia
- Capitano generale
- Gradi delle forze armate francesi
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Collegamenti esterni |
Galeries historiques du Palais de Versailles, à partir de la page 171