Pinacoteca di Brera
Pinacoteca di Brera | |
---|---|
Cortile della Pinacoteca di Brera | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Milano |
Indirizzo | Via Brera, 28 |
Caratteristiche | |
Tipo | Pinacoteca |
Fondatori | Maria Teresa d'Austria |
Apertura | 1776 |
Direttore | James Bradburne |
Visitatori | 311 311[1](2016) |
Sito web | |
Coordinate: 45°28′18.99″N 9°11′15.66″E / 45.471943°N 9.187683°E45.471943; 9.187683
La Pinacoteca di Brera è una galleria nazionale d'arte antica e moderna, collocata nell'omonimo palazzo, uno dei complessi più vasti di Milano con oltre 24000 metri quadri [2] di superficie.
Il museo espone una delle più celebri raccolte in Italia di pittura, specializzata in pittura veneta e lombarda, con importanti pezzi di altre scuole. Inoltre, grazie a donazioni, propone un percorso espositivo che spazia dalla preistoria all'arte contemporanea, con capolavori di artisti del XX secolo. Nel 2014 è stato il ventunesimo sito statale italiano più visitato, con 269.805 visitatori e un introito lordo totale di 882.866,20 euro,[3] mentre nel 2016 ha aumentato il numero di visitatori a 311.311.
Indice
1 La sede
2 Storia
3 Percorso espositivo
3.1 Galleria degli affreschi
3.1.1 Opere nella sala 1
3.1.2 Opere nella sala 1A
3.2 Pittura gotica e tardo gotica
3.2.1 Opere nella sala 2
3.2.2 Opere nella sala 3
3.2.3 Opere nella sala 4
3.3 Pittura veneta del Quattro e Cinquecento
3.3.1 Opere nella sala 5
3.3.2 Opere nella sala 6
3.3.3 Opere nella sala 19
3.3.4 Opere nella sala 8
3.3.5 Opere nella sala 9
3.3.6 Opere nella sala 14
3.4 Pittura lombarda del Quattro e Cinquecento
3.4.1 Opere nelle sale 10-11
3.4.2 Opere nelle sale 12-13
3.4.3 Opere nella sala 15
3.4.4 Opere nella sala 18
3.5 Rinascimento ferrarese, emiliano e marchigiano
3.5.1 Opere nella sala 20
3.5.2 Opere nella sala 21
3.5.3 Opere nella sala 22
3.5.4 Opere nella sala 23
3.6 Piero della Francesca, Bramante, Raffaello
3.6.1 Opere nella sala 24
3.7 Pittura dell'Italia centrale: Cinque e Seicento
3.7.1 Opere nella sala 27
3.7.2 Opere nella sala 28
3.8 Caravaggio e il Seicento lombardo
3.8.1 Opere nella sala 29
3.8.2 Opere nella sala 30
3.9 Scuole straniere
3.9.1 Opere nella sala 31
3.9.2 Opere nella sala 32
3.9.3 Opere nella sala 33
3.10 Il Settecento
3.10.1 Opere nella sala 34
3.10.2 Opere nella sala 35
3.10.3 Opere nella sala 36
3.11 L'Ottocento
3.11.1 Opere nelle sale 37 e 38
3.12 Il Novecento: le collezioni Jesi e Vitali
3.12.1 Donazione Jesi
3.12.2 Lascito Vitali
4 Collezione di disegni e grafica
5 Note
6 Bibliografia
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni
La sede |
La Pinacoteca ha sede nel grande palazzo di Brera, che ospita anche altre istituzioni: la Biblioteca Nazionale Braidense, l'osservatorio di Brera, l'Orto Botanico, l'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere e l'Accademia di Belle Arti. L'edificio era stato costruito nell'antica, incolta terra "braida" (o "breda", parola che nella bassa latinità aveva il significato di campo suburbano), da cui presero il nome Brera tanto il palazzo quanto il quartiere. Il palazzo si apre su un cortile circondato da un elegante porticato su due piani, al cui centro è situato il Monumento a Napoleone I ideato da Antonio Canova.
Sorge su un antico convento dell'ordine degli Umiliati, una delle più potenti associazioni religiose ed economiche del tardo Medioevo milanese. Fu nel 1571 che, con bolla pontificia di papa Pio V, si abolì l'ordine degli Umiliati, storici fabbricanti di lana, assegnando così l'antica prepositura di Brera alle "attente mani" dei Gesuiti, che ne fecero un importante centro di studi, dandogli il nome di Università. Si impose allora la necessità di costruire un nuovo e più ampio edificio, i cui lavori iniziarono nel 1591 e vennero affidati nel 1615 ad un grande architetto del tempo in Lombardia: Francesco Maria Richini. Nel 1630, però, a causa della grande peste i lavori cominciarono a rallentare e il progetto venne approvato solo nel 1691.
L'opera proseguì, passando al figlio dello stesso architetto, a Gerolamo Quadrio e a Pietro Giorgio Rossone. Soppressa la Compagnia di Gesù nel 1773, l'edificio finì nelle mani del governo austriaco e venne completato nel 1776 da Giuseppe Piermarini. Divenuto "Reale Palazzo", Maria Teresa d'Austria lo adibì a sede delle Scuole Palatine e, oltre a mantenervi le scuole già aperte dai Gesuiti, vi collocò la biblioteca e decise di ampliare l'Orto Botanico. Fondò inoltre nel 1776 l'Accademia, dotandola di un contributo annuo di 10.000 lire provenienti dai soppressi beni ecclesiastici.
Storia |
Come detto, l'Accademia di Belle Arti di Brera venne fondata nel 1776 con decreto dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria, per impulso del conte Carlo Giuseppe di Firmian. Primo segretario dell'istituto fu l'erudito abate Albuzio.
Due anni dopo fu sostituito da Carlo Bianconi, che per un ventennio si prodigò a sviluppare l'istituzione e la scarsa dotazione iniziale. Anime della nuova istituzione furono però l'architetto Giuseppe Piermarini, allievo di Luigi Vanvitelli, e il decoratore ticinese, formatosi nell'Accademia di Parma, Giocondo Albertolli. Scopo manifesto era la creazione di maestranze che sapessero far fronte al nuovo ruolo assunto da Milano con la nomina dell'arciduca Ferdinando a capitano generale dello stato. Dopo secoli, in città tornava una corte degna di questo nome e si rendevano necessari interventi edilizi radicali, con la costruzione di palazzi pubblici e privati. Primo banco di prova di maestri e allievi dell'Accademia fu la costruzione a Monza della residenza estiva dell'arciduca, nota oggi come Villa Reale.
Le cose cambiarono radicalmente dopo la campagna d'Italia di Napoleone (1796) e il definitivo affermarsi della dominazione francese. Nel 1801 venne nominato segretario Giuseppe Bossi, già allievo dell'Accademia, che si impegnò ad arricchire con gessi e libri la dotazione didattica e dal 1805 organizzò mostre pubbliche.
Nel periodo napoleonico numerose chiese e monasteri vennero soppressi e i loro beni requisiti. Le opere migliori vennero spedite a Parigi mentre con quelle restanti si decise di costituire nelle principali città del regno una pinacoteca; sorsero così le grandi Gallerie di Venezia, Bologna e Milano. La pinacoteca di Milano doveva svolgere il compito di compendio della produzione artistica del Regno d'Italia.
Andrea Appiani venne nominato Commissario per le Belle Arti nel 1805 e a Brera cominciarono ad affluire da ogni parte dipinti dalle chiese soppresse. Intanto nel 1806 Giuseppe Bossi inaugurava il primo museo dell'Accademia, di impronta spiccatamente didattica.
Nel 1808 si decise di tramezzare l'antica chiesa di Santa Maria in Brera in due piani per realizzare i "Saloni Napoleonici" destinati a ospitare le gallerie del regno. Il 15 agosto 1809, giorno genetliaco di Napoleone, vennero inaugurate le tre sale, dominate dal grande gesso di Napoleone come Marte pacificatore di Antonio Canova. Si trattò di un evento temporaneo legato all'occasione (erano esposti solo 139 dipinti) e l'effettiva apertura delle gallerie delle statue e delle pitture ebbe luogo il 20 aprile 1810. Negli anni seguenti continuarono ad affluire dipinti, soprattutto nel 1811 e 1812, in particolare dalla collezione dell'arcivescovo Monti di Milano. Nel 1813 arrivarono dal Louvre di Parigi le opere di Rembrandt Harmenszoon Van Rijn, Pieter Paul Rubens ed Antoon Van Dyck.
Alla caduta del governo napoleonico nel 1814, il Congresso di Vienna sancì la restituzione dei beni sottratti ai proprietari originari, e anche la pinacoteca dovette cedere alcune opere. Essa continuò comunque ad arricchirsi di donazioni (lascito Oggioni) e nel 1882 venne separata dall'Accademia. Si trattò di una divisione assai laboriosa, che ebbe termine solo un decennio dopo, e che fu causa di molti equivoci.
Nel 1926 venne creata l'Associazione degli Amici di Brera grazie alla quale vennero acquistati diversi capolavori tra cui la Cena in Emmaus di Caravaggio.
Il sopraggiungere della guerra del 1914-1918 costrinse a far emigrare per ragioni di sicurezza la collezione a Roma e, al suo rientro, la Pinacoteca fu riallestita sotto la direzione di Ettore Modigliani.
Durante la seconda guerra mondiale le opere della Pinacoteca vennero messe al sicuro dalla direttrice Fernanda Wittgens, mentre il palazzo subì seri danni a causa dei bombardamenti del 1943 (crollo delle volte in ventisei delle trentaquattro sale)[4]. La Pinacoteca iniziò la sua lenta resurrezione dalle rovine nel febbraio 1946 grazie ai grandi finanziamenti di alcune storiche famiglie milanesi, tra cui la famiglia Bernocchi, e all'opera del progettista architetto Piero Portaluppi, Gualtiero Galmanini e della soprintendente Fernanda Wittgens. Tra le principali acquisizioni va menzionato il ciclo di dipinti staccati dell'oratorio di Mocchirolo (XIV secolo).
Nel 1974 il soprintendente Franco Russoli ne decise la chiusura, lanciando al tempo stesso provocatoriamente, di fronte alle grandi difficoltà del momento, il progetto della "Grande Brera", che avrebbe dovuto comprendere anche l'attiguo palazzo Citterio, e che a distanza di alcuni decenni stenta ancora a trovare attuazione. Intanto il percorso di visita è stato rivisto e attualizzato, comprendendo anche opere d'arte contemporanea (collezioni Jesi e Vitali).
Un progetto dell'architetto Mario Bellini ha ripreso nel 2009 la speranza di Franco Russoli di realizzare un museo moderno di rango internazionale.
L'assenza di un vero e proprio spazio da adibire alle mostre temporanee porta la Pinacoteca a sviluppare dal 2001 il progetto “Brera Mai Vista”. Questo presenta ogni tre mesi piccole esposizioni di poche opere, solitamente provenienti dai depositi del museo, che per l'occasione vengono restaurate e corredate da un breve catalogo che ne illustra la storia e la vicenda critica. Nel 2011 “Brera Mai Vista” conta più di 20 mostre[5] con opere di Francesco Hayez, Francesco Londonio, Giovanni Boccati, Giovanni Agostino da Lodi e Marco d'Oggiono, Giovanni Martino Spanzotti, Benozzo Gozzoli, il Maestro di Ercole e Girolamo Visconti, Francesco Casella, Giuseppe Molteni, il Genovesino, Francesco Menzocchi, Alberto Sozio, Lucio Fontana, il Maestro dei dodici apostoli, Bernardino Luini, Giovanni Boldini, Pietro Orioli, il Bergognone, Giovanni Contarini, Mario Sironi.
Nel 2004 la Pinacoteca avvia la sperimentazione del progetto "A Brera anch'io. Il museo come terreno di dialogo interculturale"[6], che dal 2006 rientra nella programmazione educativa ordinaria dedicata alle scuole primarie e secondarie di primo grado di Milano e provincia.
Nel 2009 la Pinacoteca di Brera festeggia i duecento anni dalla sua fondazione con una serie d'eventi, mostre e convegni. Le esposizioni sono dedicate ai capolavori della Pinacoteca e ai loro restauri ('Caravaggio ospita Caravaggio', 'Raffaello. Lo Sposalizio della Vergine Restaurato', 'Il ritorno di Napoleone') o alla ricostruzione di alcuni nuclei di dipinti giunti nel 1809 a Brera e poi dispersi ('Crivelli e Brera', 'La Sala dei Paesaggi', 'Il Gabinetto di Autoritratti di Giuseppe Bossi'). Il 15 agosto 2009, a duecento anni esatti dall'inaugurazione, la Pinacoteca apre gratuitamente al pubblico, registrando il numero record di circa 12.000 visitatori[7]. Complessivamente nell'anno del bicentenario la Pinacoteca raddoppia i suoi ingressi[8].
Percorso espositivo |
Se si esclude la presenza (dal 2009) del grande gesso di Antonio Canova raffigurante Napoleone in veste di Marte e alcune opere della Donazione Jesi e del Lascito Vitali, la Pinacoteca di Brera è un museo dedicato esclusivamente alla pittura.
Fa eccezione il cortile d'onore del palazzo della pinacoteca dove, oltre al bronzo di Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore, sono esposte varie statue dei maggiori intellettuali e personaggi milanesi: tra le maggiori opere si hanno il monumento a Cesare Beccaria di Pompeo Marchesi e il monumento a Giuseppe Parini di Gaetano Matteo Monti posizionati nello scalone richiniano, mentre sotto i portici sono presenti statue e busti tra cui i monumenti a Bonaventura Cavalieri, a Pietro Verri e a Tommaso Grossi.
Galleria degli affreschi |
A questo grande corridoio è collegata la sala 1A, con gli affreschi dell'ultimo quarto del XIV secolo staccati dall'Oratorio di Mocchirolo.
Opere nella sala 1 |
Bernardino Luini, Severe consolato da Driope e Tavaiano
Simone da Corbetta, Madonna con il Bambino, Santa Caterina, Sant'Orsola, San Giorgio ed il devoto Teodorico da Coira
Bergognone, Madonna con il bambino, l'Eterno e angeli
Altobello Melone adorazione dei pastori
Bernardino Campi Gesù predica alle turbe
Opere nella sala 1A |
Maestro di Mocchirolo, affreschi dall'oratorio Porro di Mocchirolo:
- Crocifissione
- Conte Porro coi familiari che offre un modello della chiesa alla Vergine
- Sant'Ambrogio in cattedra flagella due eretici e Sposalizio mistico di santa Caterina d'Alessandria
- Redentore e simboli degli evangelisti
- Santo cavaliere
- Cristo risorto benedicente
Pittura gotica e tardo gotica |
L'itinerario della pittura gotica si apre a Brera con la piccola sala (Ia) dedicata agli affreschi provenienti dall'Oratorio di Mocchirolo (Lentate), giunti in Pinacoteca nel 1949, ed eseguiti da un Anonimo Maestro formatosi probabilmente a seguito del soggiorno milanese di Giotto (1335-1336). Seguono le quattro sale (II, III, IV, V) che testimoniano l'evoluzione della pittura dal tardo Duecento alla metà del Quattrocento attraverso le opere di Bernardo Daddi, Ambrogio Lorenzetti, Giovanni da Milano, Lorenzo Veneziano, Andrea di Bartolo, Spinello Aretino, con due tavole recentemente acquisite. Alle origini del Rinascimento si pongono il grandioso Polittico di Valle Romita, fondamentale opera di Gentile da Fabriano databile al 1410-12, l'Adorazione dei Magi di Stefano da Verona, la Madonna col Bambino di Jacopo Bellini e il Polittico di Praglia di Antonio Vivarini e Giovanni d'Alemagna.
Opere nella sala 2 |
- Pittore pisano, San Verano tra due angeli e sei storie della sua vita
Barnaba da Modena, Adorazione del Bambino
Ambrogio Lorenzetti, Madonna col Bambino
Giovanni da Milano, Cristo in trono adorato da angeli
Bernardo Daddi, San Lorenzo
Opere nella sala 3 |
Giovanni da Bologna, Madonna col Bambino e angeli
- Bartolomeo e Jacopino da Reggio
- Trittico-Reliquiario con crocifissione
- Annunciazione e trenta santi
Lorenzo Veneziano, Madonna in trono con il Bambino e i santi
Barnaba da Modena, Adorazione dei Bambino
- Maestro del crocifisso di Pesaro, Madonna con il Bambino e annunciazione
Opere nella sala 4 |
Niccolò di Pietro, Incoronazione della Vergine
- Pere Serra, Annunciazione
Jacopo Bellini, Madonna con il bambino
Giovanni d'Alemagna e Antonio Vivarini, Polittico di Praglia
- Maestro Giorgio, San Marco
Bonifacio Bembo:
- Sant'Alessio
- San Giuliano
Stefano da Verona, Adorazione dei Magi (1434)
Pittura veneta del Quattro e Cinquecento |
Le sale V, VII e i primi tre saloni napoleonici sono dedicati allo sviluppo di due secoli di pittura veneta. Particolarmente documentata è la vicenda pittorica di Andrea Mantegna attraverso alcuni dei suoi capolavori più noti: dal giovanile Polittico di San Luca, alla Madonna col Bambino e un coro di cherubini, dalla Pala di San Bernardino, fino al celeberrimo Cristo morto, opera citata tra i beni dell'artista alla sua morte (1506) ed eseguito probabilmente intorno agli anni settanta del Quattrocento. Altrettanto noti sono i capolavori di Giovanni Bellini (Pietà di Brera, la Madonna greca e Madonna col Bambino, firmata e datata 1510), Cima da Conegliano e Vittore Carpaccio, con due cicli dedicati alla Vergine e a santo Stefano.
Il primo salone napoleonico è dominato dai grandi teleri narrativi di Gentile e Giovanni Bellini (Predica di san Marco ad Alessandria d'Egitto), di Michele da Verona (Crocifissione del 1501) e dalle opere di Francesco Bonsignori, Cima da Conegliano e Bartolomeo Montagna.
La Sala IX espone le tele di Lorenzo Lotto e dei tre protagonisti della pittura a Venezia nel Cinquecento, con capolavori di Tiziano (San Girolamo penitente), Tintoretto (Ritrovamento del corpo di san Marco) e Veronese (Cena in casa di Simone). Nell'orbita ancora veneta, tra Bergamo, Brescia e Verona, si collocano gli esempi di Romanino, Moretto e Savoldo, con la grande Pala di San Domenico di Pesaro del 1524, nonché le opere di Bonifacio Veronese e Paris Bordon.
Opere nella sala 5 |
- Maestro di Pratovecchio, Madonna con il Bambino
Frà Carnevale, San Luca
Perugino (Ambito di), Madonna con il Bambino in una mandorla di cherubihi
Benozzo Gozzoli
- San Domenico resuscita Napoleone Orsini
- Cristo in pietà tra la Vergne e San Giovanni
Luca Signorelli
- Flagellazione
- Madonna del latte
Pedro Berruguete, Cristo morto sostenuto da due angeli
Pietro Orioli, Madonna con il Bambino e angeli
Opere nella sala 6 |
Giovanni Martini, Sant'Orsola tra le vergini
Vittore Carpaccio:
- Presentazione della Vergine al Tempio
- Miracolo della verga fiorita
Disputa tra santo Stefano e i dottori nel Sinderio, 1514
Bartolomeo Montagna, San Girolamo
Cima da Conegliano:
- San Girolamo nel deserto
- San Pietro in trono tra i santi Giovanni Battista e Paolo
Francesco Bissolo, Santo Stefano tra i santi Agostino e Nicola da Tolentino
Andrea Previtali, Trasfigurazione
Giovanni Bellini:
Madonna greca, 1460-1470 circa
Pietà, 1465-1470 circa
Madonna col Bambino, 1510
Andrea Mantegna:
Polittico di san Luca, 1453-1454
Cristo morto, 1480 circa
Madonna col Bambino e un coro di cherubini, 1485 circa
Liberale da Verona, San Sebastiano
Opere nella sala 19 |
Giovanni Cariani, Ritratto virile
Francesco Torbido, Ritratto d'uomo
Tiziano Vecellio, Ritratto del conte Antonio Porcia
Lorenzo Lotto:
- Ritratto d'uomo
- Ritratto di gentiluomo anziano coi guanti
- Ritratto di Febo da Brescia
- Ritratto di Laura da Pola
Giovanni Battista Moroni:
- Ritratto di Antonio Navagero
- Ritratto di giovane
Palma il Giovane:
- Testa di vecchio
- Testa di bambina
Tintoretto, Ritratto di giovane uomo
Opere nella sala 8 |
Michele da Verona, Crocifissione
Alvise Vivarini:
- Redentore benedicente
- Assunzione della Vergine
Cima da Conegliano:
- San Pietro Martire tra i santi Nicola di Bari e Benedetto
- Pala di Oderzo
Gentile e Giovanni Bellini, Predica di san Marco ad Alessandria d'Egitto
Marco Palmezzano, Madonna con Bambino in trono con San Giovanni Battista, San Pietro, San Domenico e Santa Maria Maddalena
Giovanni Mansueti, San Marco battezza Aniano
Francesco Bonsignori, San Ludovico e san Francesco reggono il monogramma di Cristo
Marcello Fogolino, Madonna col Bambino tra i santi Giobbe e Gottardo
Palma il Vecchio, Sant'Elena e Costantino tra i santi Rocco e Sebastiano
Bartolomeo Montagna:
- Madonna col Bambino in trono tra i santi Francesco e Bernardino
- Madonna col Bambino tra i santi Andrea, Monica, Orsola e Sigismondo
Andrea Mantegna e aiuti, San Bernardino (1460 circa)
Francesco Morone, Madonna col Bambino in trono tra i santi Zeno e Niccolò
Opere nella sala 9 |
Lorenzo Lotto, Pietà
Tiziano Vecellio, San Girolamo penitente
Paolo Veronese:
- Battesimo e tentazione di Cristo
- Cena in casa di Simone
- Cristo nell'orto del Getsemani
- Sant'Antonio Abate tra i santi Cornelio e Cipriano
- Ultima cena
Padovanino, Vittoria dei Carnutesi sui Normanni
Tintoretto:
- Allegoria della Fortuna
- Pietà
- Ritrovamento del corpo di san Marco
- Santi e un devoto in adorazione della Croce
Jacopo Bassano, San Rocco visita gli appestati
Opere nella sala 14 |
Romanino:
- Madonna Monti
Moretto da Brescia:
- Madonna col Bambino e un angelo
Assunta, Santi Girolamo e Paolo, Sante Caterina e Chiara e San Francesco d'Assisi dal polittico dell'Assunta
- Madonna col Bambino in gloria con i santi Girolamo, Francesco d'Assisi e Antonio Abate
Giovanni Battista Moroni:
- Assunzione della Vergine
- Madonna col Bambino tra santi e offerente
Bonifacio Veronese:
- Cristo e l'adultera
- Mosè salvato dalle acque
Lambert Sustris, Salita al calvario
Paris Bordon:
- Battesimo di Cristo
- Maria che raccomanda san Domenico al Redentore
- Gli Amanti
- Pentecoste
- Sacra Famiglia con sant'Ambrogio che presenta un offerente
Palma il Vecchio, Adorazione dei Magi con sant'Elena
Antonio Canova, Napoleone come Marte pacificatore (scultura)
Pittura lombarda del Quattro e Cinquecento |
Le sale dalla X alla XIII espongono dipinti e affreschi che ripercorrono le vicende dell'arte lombarda tra Quattro e Cinquecento, a partire dalle opere di Vincenzo Foppa con gli affreschi dalla Chiesa di Santa Maria in Brera e il più tardo polittico bergamasco. L'arrivo di Leonardo a Milano (1482) e del suo nuovo linguaggio pittorico influenza l'anonimo maestro della Pala Sforzesca e più direttamente Marco d'Oggiono (Pala dei Tre Arcangeli) e Gaudenzio Ferrari. Domina la grande Crocifissione di Bartolomeo Suardi detto Bramantino, autore anche della piccola Madonna Trivulzio e dell'affresco staccato raffigurante la Madonna in trono tra due angeli.
Un più ampio sguardo sulla pittura leonardesca è offerto da importanti opere di Bernardino Luini (Scherno di Cam e Madonna del Roseto), Bernardo Zenale (Pala Busti) e una selezione di ritratti e Madonne dei più stretti allievi di Leonardo come Giovanni Antonio Boltraffio, Giovanni Ambrogio de' Predis, Cesare da Sesto, Andrea Solario, Francesco Napoletano e Giampietrino.
Sono ospitati inoltre due grandi cicli ad affresco. Il primo è costituito dagli Uomini d'Arme e dai Filosofi antichi di Donato Bramante (unica testimonianza pittorica dell'architetto, assieme al Cristo alla colonna, sempre a Brera e agli affreschi a lui attribuiti a Bergamo), eseguiti dal maestro intorno al 1487-1488 per la casa milanese di Gaspare Ambrogio Visconti poi Casa Panigarola. Il secondo ciclo, più vasto, fu eseguito da Bernardino Luini verso i primi del Cinquecento per Villa Pelucca di Gerolamo Rabia, e raffigura episodi dell'Antico Testamento e scene mitologiche dalle Metamorfosi di Ovidio.
La Sala XV e la Sala XVIII (che ospita anche il Laboratorio di Restauro della Pinacoteca) accolgono pitture di artisti cremonesi e lodigiani, come le opere dei fratelli Campi, tra cui le quattro celebri tele di genere di Vincenzo Campi, Camillo Boccaccino, Callisto Piazza, Altobello Melone e il piccolo ritratto di Sofonisba Anguissola.
Opere nelle sale 10-11 |
- Bottega degli Zavattari, Assunzione della Vergine
Bonifacio Bembo, Sant’Alessio e san Giuliano
Maestro della Pala Sforzesca, Pala Sforzesca (1494-1495)
Vincenzo Foppa:
Madonna del Tappeto (1485)
Polittico di Santa Maria delle Grazie (1500-1510 circa)
San Sebastiano (1489 circa)- Presentazione di Gesù al tempio
Marco d'Oggiono:
- Pala dei Tre Arcangeli
- Adorazione dei Magi
Giampietrino, Madonna della Mela
Bartolomeo Veneto, Suonatrice di liuto
Giovanni Antonio Boltraffio, Ritratto del poeta Girolamo Casio
Il Sodoma, Cristo deriso
- Ritratto di giovane
Bergognone:
Madonna del Certosino (1488-1490)- Madonna del Velo
Bernardino Luini (attr.):
- Madonna del Roseto
- Lo scherno di Cam
Cesare da Sesto, Madonna dell'Albero
- Seguace di Leonardo da Vinci, Madonna col Bambino e l'agnellino
Bernardino Butinone, Madonna con il Bambino
Francesco Napoletano, Madonna Con il Bambino
Bernardo Zenale, Pala Busti
Bramantino:
- Madonna col Bambino e una figura maschile
- Madonna del palazzo della Ragione
Opere nelle sale 12-13 |
Bernardo Luini, Storie della Vergine e di san Giuseppe, dalla cappella di San Giuseppe in Santa Maria della Pace
Giovanni Agostino da Lodi e Marco d'Oggiono:
- Adorazione dei Magi
- Battesimo di Cristo
Opere nella sala 15 |
Gaudenzio Ferrari:
- Affreschi con Storie di Gioacchino e Anna
- Madonna col Bambino
- Affreschi con Storie di Gioacchino e Anna
Bramantino:
- Crocifissione
Vincenzo Campi:
- Cucina
- Fruttivendola
- Pescivendola
- Pollivendola
Giovanni Bernardino e Giovan Stefano Scotti, Crocifissione con santi
Bergognone, Incoronazione e Assunzione della Vergine
- Pittore zenaliano, Annunciazione con angeli
Camillo Boccaccino, Madonna col Bambino e santi
Opere nella sala 18 |
Sofonisba Anguissola:
- Pietà
- Ritratto di Minerva Anguissola
Altobello Melone:
- Ritratto di donna
Simone Peterzano, Venere e Cupido con due satiri
Antonio Campi:
- Ritratto di Bartolomeo Arese
Callisto Piazza:
- Battesimo di Cristo
- Ritratto del condottiero Ludovico Vistarini
Giovanni Ambrogio Figino:
- Madonna col Bambino e i santi Giovanni Evangelista e Michele Arcangelo
- Ritratto di Lucia Foppa
Giulio Campi:
- Madonna col Bambino, santi e l'offerente Stampa Soncino
- Madonna col Bambino, santi, il beato Alberto di Villa d'Ogna e un offerente
Pietro Alemanno, Polittico di Monterubbiano
Rinascimento ferrarese, emiliano e marchigiano |
La Sala XX, dedicata alla prima scuola ferrarese, presenta lo stile eccentrico e stravagante di Cosmè Tura (Cristo crocifisso) e Francesco del Cossa, con due importanti tavole provenienti dal grande polittico da lui eseguito per i Griffoni a Bologna (ora diviso tra le gallerie di Washington, Londra e la Pinacoteca Vaticana): San Giovanni Battista e San Pietro.
L'area marchigiana, cui è dedicata la sala seguente (XXI), rivela un mondo apparentemente resistente alle novità dei grandi centri del Rinascimento (Firenze, Roma, Venezia), dove domina ancora la pala d'altare a più scomparti e l'adozione del fondo oro. Qui dal 1468 opera Carlo Crivelli, pittore veneto che pur adottando schemi convenzionali riesce ad esprimersi in uno stile originalissimo e riconoscibile: Brera ospita alcuni dei suoi capolavori come il Trittico di Camerino o la Madonna della Candeletta.
L'itinerario della pittura ferrarese riprende nella Sala XXII con la monumentale Pala Portuense di Ercole de' Roberti, capolavoro dell'artista e tra le opere più rilevanti del museo, e con i protagonisti della pittura romagnola ed emiliana: Garofalo, Dosso Dossi, Marco Palmezzano. I depositi "a vista" del museo occupano lo spazio della Sala XXIII dove sono esposti due rare opere giovanili del Correggio (Natività e Adorazione dei Magi) e la grande Annunciazione di Francesco Francia, proveniente da Bologna.
Opere nella sala 20 |
Filippo Mazzola, Ritratto d'uomo
Francesco Zaganelli, Cristo portacroce
Giovan Francesco Maineri, Testa recisa di san Giovanni Battista
Lorenzo Costa, Adorazione dei Magi, 1499
Maestro di Violantria, Maestro in cattedra tra gli scolari
Francesco del Cossa:
San Giovanni Battista (1472-1473)
San Pietro (1472-1473)
Cosmè Tura, Cristo crocifisso (1474 circa)
Geminiano Benzoni, San Paolo
Boccaccio Boccaccino, Madonna con il Bambino che gioca con un uccellino
Nicolò Pisano, Madonna con il Bambino
Opere nella sala 21 |
Carlo Crivelli:
- Incoronazione della Vergine
- Pietà
Luca Signorelli,(Flagellazione e Madonna col Bambino)
Ercole de Roberti, Vergine in trono con il Bambino i Santi Anna, Elisabetta, Agostino e il beato Pietro degli Onesti
Francesco Francia, Annunciazione
Nicolò Pisano, Madonna con il Bambino e i Santi Giacomo di Galizia ed Elena
Correggio, Natività di Gesù con Santa Elisabetta e San Giovannino, Adorazione dei Magi
Ortolano (Giovan Battista Benvenuti), Crocifissione con la Vergine e i Santi Giovanni Battista, Maddalena, Giovanni Evangelista ed Agostino
Lorenzo Leombruno, Allegoria della calunnia
Dosso Dossi, San Sebastiano, San Giorgio, San Giovanni Battista
Ludovico Mazzolino, Resurrezione di Lazzaro
Garofalo, Cristo Deposto
Girolamo Mazzola Bedoli, Ritratto di frate in veste di San Tommaso d'Aquino
Opere nella sala 22 |
Gentile da Fabriano, Polittico di Valle Romita
Bartolomeo di Tommaso, Vergine del sole
Giovanni Angelo d'Antonio da Bolognola, Polittico di Gualdo Tadino
Niccolò di Liberatore (Alunno), Polittico di Cagli
Carlo Crivelli:
Trittico di Camerino, composto dalla Madonna in trono col Bambino, e da due pannelli con San Pietro e Domenico, e San Pietro martire e Venanzio
- Crocifissione del Duomo di Camerino
- Madonna della Candeletta
Pala di San Francesco a Fabriano, composto dalla Incoronazione della Vergine e dalla lunetta con la Pietà
Opere nella sala 23 |
Vincenzo Pagani, Incoronazione della Vergine con i Santi Caterina d’Alessandria, Giovanni Battista, Bonaventura e Orsola
Callisto Piazza, Madonna con il Bambino e i Santi Giovanni Battista e Gerolamo
Francesco Albani, Danza degli amorini
Simone Cantarini, Riposo della Sacra Famiglia in Egitto
Anonimo Lombardo, Madonna con il Bambino e i Santi Giovanni Battista, Paolo e un angelo musico
Piero della Francesca, Bramante, Raffaello |
Il cuore della pinacoteca (Sala XXIV) è dedicato alla cultura figurativa di Urbino e ai suoi tre protagonisti: Piero della Francesca, Raffaello e Bramante. La Pala Montefeltro (o Pala di Brera) è l'ultima opera nota di Piero della Francesca, principale innovatore della pittura del Rinascimento in Italia. Eseguita per Federico da Montefeltro tra il 1472 e il 1474, è una delle più compiute manifestazioni dell'arte di Piero.
Altra icona del museo è lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, firmato e datato 1504. Capolavoro dell'attività giovanile del pittore di Urbino, costituisce uno dei principali esempi del rapporto intercorso tra Raffaello e Pietro Perugino, dal cui analogo Sposalizio (ora a Caen, Musée des Beaux-Arts) l'opera di Brera è tratta. La tavola e la sua cornice neoclassica sono state restaurate nel 2009.
Chiude la sala il Cristo alla colonna di Donato Bramante, proveniente dall'Abbazia di Chiaravalle, unica testimonianza di pittura su tavola dell'architetto urbinate.
Opere nella sala 24 |
Donato Bramante, Cristo alla colonna
Raffaello Sanzio, Sposalizio della Vergine (1504)
Piero della Francesca, Pala Montefeltro (1474 circa)
Pittura dell'Italia centrale: Cinque e Seicento |
Nella Sala XXVII sono esposte le opere di Gerolamo Genga, Timoteo Viti e Salviati e dei primi protagonisti della Maniera romana e fiorentina come Agnolo Bronzino (Ritratto di Andrea Doria nelle vesti di Nettuno) e Perino del Vaga.
Provenienti in gran parte dalla prestigiosa collezione bolognese Sampieri, la Sala XXVIII espone i capiscuola dell'arte emiliana e del classicismo con le due tele di Annibale (Samaritana al Pozzo) e Ludovico Caracci (Cristo e la Donna di Cana), i Santi Pietro e Paolo di Guido Reni, Guercino e di soggetto profano la Danza degli amorini di Francesco Albani e la Cleopatra di Guido Cagnacci. Apre la sala la straordinaria tela con il Martirio di San Vitale di Federico Barocci.
Opere nella sala 27 |
Perin del Vaga, Passaggio del Mar Rosso
Bronzino, Ritratto di Andrea Doria nelle vesti di Nettuno
Francesco Salviati, Compianto sul Cristo morto
Girolamo Genga, Disputa sull'Immacolata Concezione
Pellegrino Tibaldi, Decollazione del Battista
Federico Barocci, Martirio di San Vitale
Opere nella sala 28 |
Guido Reni, Santi Pietro e Paolo
Ludovico Carracci:
- Adorazione dei Magi
- Predica di sant'Antonio abate agli eremiti
Annibale Carracci, Samaritana al pozzo
Caravaggio, Cena in Emmaus
Caravaggio e il Seicento lombardo |
Assieme alla Canestra di frutta della Pinacoteca Ambrosiana, la Cena in Emmaus è l'altra opera visibile a Milano di Caravaggio. La tela, opera estrema del Merisi e radicalmente diversa dalla versione precedente elaborata dal pittore ora alla National Gallery di Londra, giunse a Brera nel 1939 dalla collezione romana Patrizi per acquisto della Associazione Amici di Brera. La sala XXIX espone i principali seguaci ed interpreti dello stile caravaggesco: Orazio Gentileschi, Jusepe de Ribera, Battistello Caracciolo, Mattia Preti, Luca Giordano e Bernardo Cavallino.
Seguono i maestri del Seicento lombardo, variamente legati al potente cardinalato di Federico Borromeo come il Cerano, Giulio Cesare Procaccini, Morazzone (che collaborano tutti e tre insieme nel cosiddetto Quadro delle Tre Mani), Francesco del Cairo, Tanzio da Varallo e Daniele Crespi, esponenti di una pittura fortemente naturalistica e dalle forti connotazioni religiose.
Opere nella sala 29 |
Mattia Preti:
- San Pietro paga il tributo
- Una madre affida i figli a Cristo
Orazio Gentileschi, Martiri Valeriano, Tiburzio e Cecilia visitati da un angelo
Battistello, Cristo e la samaritana al pozzo
Spagnoletto, San Girolamo in meditazione
Antiveduto Gramatica:
- Disputa di Santa Caterina
- Santa Cecilia tra i Santi Tribuzio e Valeriano
Spagnoletto, Cristo deriso e coronato di spine
Salvator Rosa, Madonna del Suffragio
Opere nella sala 30 |
Tanzio da Varallo, Martirio dei Francescani a Nagasaki
Francesco Cairo:
- Cristo nell'orto
- Santa Caterina da Siena
Daniele Crespi, Cenacolo
Giovanni Battista Crespi detto il Cerano:
- Madonna del rosario tra i santi Domenico e Caterina da Siena
Giovan Battista Crespi detto il Cerano, Morazzone e Giulio Cesare Procaccini, Martirio delle sante Rufina e Seconda
Giulio Cesare Procaccini:
- Sposalizio mistico di santa Caterina
- Maddalena penitente
- San Girolamo
- Santa Cecilia
- San Carlo in gloria
Morazzone, Madonna del rosario con il Bambino, San Domenico e due angioleti
Scuole straniere |
Fin dalla sua origine la Pinacoteca nacque con l'idea di accogliere tutte le scuole pittoriche: così assieme ai maestri della scuola genovese del Seicento come Gioacchino Assereto e Orazio de Ferrari e alle nature morte di Evaristo Baschenis, Brera espone un cospicuo gruppo di autori stranieri (Sale XXXII e XXXIII): Pieter Paul Rubens, autore della grande Ultima Cena, Antoon van Dyck (Ritratto di Dama e Madonna con Sant'Antonio da Padova), ma anche pittori fiamminghi del Cinquecento come Jan de Beer. Due ritratti di Joshua Reynolds e Anton Raphael Mengs sono esposti nel corridoio tra le sale XXXV e XXXVI.
Opere nella sala 31 |
Luca Giordano, Sacra Famiglia con sant'Antonio da Padova
Gioacchino Assereto, Presentazione al Tempio
Antoon van Dyck:
Madonna col Bambino e sant'Antonio da Padova (1630-1632)- Ritratto di Dama
Joachim von Sandrart, Buon samaritano
Jacob Jordaens, Sacrificio di Isacco
Pieter Paul Rubens, Ultima Cena (1632 circa)
Bernardo Strozzi, San Giovannino
Pietro da Cortona, Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista, Felice da Cantafelice, Andrea e Caterina d'Alessandria
Bernardo Cavallo:
- Immacolata
- Strage degli innocenti
Opere nella sala 32 |
Annibale Carracci, Autoritratto con figure
Tanzio da Varalli:
- Ritratto di Gentildonna
- Ritratto di un gentiluomo
Simon Vouet, Ritratto di Giovane Donna
Daniele Crespi, Ritratto di Scultore
Bernardo Strozzi, Ritratto di un Cavaliere di Malta
Luca Giordano, Autoritratto in veste di chimico
Francesco Cairo, Ritratto di Luigi Scaramuccia
Opere nella sala 33 |
Anton van Dyck, Ritratto di dama
Evaristo Baschenis:
- Natura morta con strumenti musicali
- Natura morta di cucina
Johannes Fyt, Natura Morta con gatto
Candido Vitali, Cacciagione con piccione vivo
Il Settecento |
Le grandi tele della scuola tardo barocca e neoclassica giunsero a Brera tra Sette e Ottocento, quando la Pinacoteca era ancora congiunta all'Accademia di Belle Arti: figurano qui le opere di Giambattista Pittoni, Francesco Solimena, Luca Giordano, Sebastiano Ricci, Pompeo Batoni, Pierre Subleyras. La Sala XXXIV è dominata dalla grande tela di Giambattista Tiepolo con la Madonna del Carmelo tra profeti e le anime del Purgatorio.
Particolarmente interessanti sono le Sale XXXV e XXXVI, disegnate da Piero Portaluppi in stile neoclassico che accolgono nei due ambienti le vedute di Bernardo Bellotto e Canaletto, le tele di Pietro Longhi e Piazzetta, e i maestri della "pittura della realtà" lombarda, con i ritratti di Fra' Galgario e del Pitocchetto.
Opere nella sala 34 |
Pompeo Batoni, Madonna col Bambino e i santi Giuseppe, Zaccaria, Elisabetta e Giovannino
Carlo Innocenzo Carloni, Trionfo della Fede
Nicola Malinconico:
- Giosuè ferma il sole
- Trasporto dell'Arca Santa
Francesco Solimena:
- Incontro di Ratchis, re dei Longobardi, e di papa Zaccaria durante l'assedio di Perugia
- San Villibaldo chiede la benedizione di papa Gregorio III prima di recarsi a evangelizzare i Sassoni
Luca Giordano, Ecce homo
Giambattista Tiepolo, Madonna del Carmelo tra santi, profeti e anime del Purgatorio
Martin Knoller, Assunzione della Vergine
Giuseppe Bottani, Partenza di santa Paola Romana per la Terrasanta
Pierre Subleyras:
- Crocifissione con la Maddalena e i santi Eusebio e Filippo Neri
- San Girolamo
Sebastiano Ricci:
- San Gaetano di Thiene conforta un moribondo
Martirio di sant'Erasmo (attr.)
Giuseppe Maria Crespi, Crocifissione
Ubaldo Gandolfi, San Francesco riceve le stimmate
Opere nella sala 35 |
Giovan Battista Pittoni:
- Bacco e Arianna
Canaletto:
- Veduta del bacino di San Marco dalla punta della Dogana
- Veduta del Canal Grande verso la punta della Dogana da campo Sant'Ivo
Giandomenico Tiepolo:
- San Faustino e santa Giovita appaiono in difesa di Brescia assaltata da Niccolò Piccinino nel 1438
- San Luigi Gonzaga
Giovanni Battista Piazzetta, Rebecca ed Eleazaro al pozzo
Giovan Battista Tiepolo,Tentazioni di sant'Antonio
Francesco Guardi:
- Veduta del Canal Grande verso Rialto con il Palazzo Grimani e Palazzo Marin
- Veduta del Canal Grande con le Fabbriche Nuove di Rialto
Bernardo Bellotto:
- Veduta di Gazzada
- Veduta di villa Perabò poi Melzi a Gazzada
Francesco Zugno, Ritratto di giovane cantante
Pietro Longhi:
- Cavadenti
- Concerto familiare
Nicolas de Largilliere, Ritratto di dama
Sir Joshua Reynolds, Ritratto di Lord Donoughmore
Opere nella sala 36 |
Giovan Pietro Ligari, Ritratto di Gervasio Ligari
Fra' Galgario:
- Ritratto di gentiluomo
- Ritratto di pittore
Alessandro Magnasco, Ritratto di Bartolomeo Micone
Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto:
- Natura morta con piatto
- Natura morta con zucca
- Portarolo seduto su una cesta
- Portarolo seduto su una cesta con uova e pollame
- Ritratto d'uomo
Giuseppe Maria Crespi:
- Autoritratto
- Fiera con cavadenti
Gaspare Traversi, Vecchia mendicante con scugnizzo
Giovanni Battista Piazzetta, San Filippo Neri in preghiera
Francesco Londonio, Otto studi di figure
Anton Raphael Mengs, Ritratto di Domenico Annibali
Giovan Domenico Ferretti, Autoritratto
L'Ottocento |
Particolarmente documentata a Brera è la pittura italiana dell'Ottocento nelle sue diverse sfumature. Al centro della sala campeggia la grande Fiumana di Giuseppe Pellizza da Volpedo, versione preliminare del celebre Quarto Stato (Milano, Museo del Novecento). I capolavori di Francesco Hayez, già professore di disegno presso la stessa Accademia, sono raccolti nella parete laterale, tra cui il celebre Bacio, una delle opere più note dell'artista, e il Ritratto di Alessandro Manzoni. I capolavori di Francesco Filippini come Il Maglio. Le opere di Giuseppe Bossi e Andrea Appiani (Carro del Sole), primo pittore dell'Italia napoleonica, testimoniano il gusto neoclassico a Milano. Dal 2010 il neoclassico è rappresentato anche dalla scultura di Luigi Antonio Acquisti, Atalanta.
Chiudono il percorso i pittori Macchiaioli come Giovanni Fattori (Il carro rosso) e Silvestro Lega (Il pergolato), oltre alle opere di Giovanni Segantini e Gaetano Previati (Adorazione dei Magi), tra divisionismo e simbolismo.
Opere nelle sale 37 e 38 |
Andrea Appiani:
- Autoritratto
- Gli svaghi di Venere e Marte
- La morte di Adone
- La toeletta di Venere
- L'ira di Marte trattenuto da Venere
- Ritratto di Ugo Foscolo
Giuseppe Bossi:
- Autoritratto
- Autoritratto con Gaetano Cattaneo, Giuseppe Taverna e Carlo Porta
Giovanni Segantini, Pascoli di primavera
Francesco Filippini:
- Il Maglio
- La strigliatura della canapa
Francesco Hayez:
- Gli ultimi momenti del doge Marin Faliero sulla scala detta del Piombo
- Il bacio
- La congiura dei Lampugnani
- Malinconia
- Pietro Rossi
- Ritratto della famiglia Borri Stampa
- Ritratto di Maria Teresa Manzoni Stampa Borri
- Ritratto di Alessandro Manzoni
- Un vaso di fiori sulla finestra di un harem
Pelagio Palagi, cristoforo Colombo in partenza dal porto di Palos raccomanda i figli a Padre Giovanni Perez
Gerolamo Induno, Triste Presentimento
Gaetano Previati:
- Adorazione dei Magi
- I funerali di una vergine
Emilio Longoni, Neve in alta montagna
Silvestro Lega, Il pergolato
Giovanni Fattori:
- Il carro rosso
- Il principe Amedeo di Savoia ferito alla battaglia di Custoza
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Fiumana
Luigi Acquisti, Atalanta (scultura)
Il Novecento: le collezioni Jesi e Vitali |
Sono in attesa di essere esposte nella nuova sede di Palazzo Citterio le opere del Lascito Vitali e le opere del Novecento della Donazione Jesi tra cui la Rissa in galleria, l'Autoritratto e La città che sale di Umberto Boccioni, numerose opere di Mario Sironi, Giorgio Morandi, Carlo Carrà, Filippo de Pisis, sculture di Arturo Martini, Giacomo Manzù, Marino Marini e la grande Testa di toro di Pablo Picasso, fino al 2017 esposte nella sala X, progettata nel 1949 da Franco Albini.
Più eterogenea è la selezione del Lascito Vitali, acquisita dalla Pinacoteca nel 2000. Questa comprende una sezione archeologica, con vasi e statuette databili tra il 4000 a.C. e il V secolo d.C., tra cui il ritratto femminile (arte dell'Egitto romano, 160 d.C. circa), e una moderna con opere di Alessandro Magnasco fino a Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Giorgio Morandi e Amedeo Modigliani (L'enfant gras).
Più di recente la Pinacoteca ha acquistato un bronzetto bianco di Giacometti, la grande Ofelia di Arturo Martini e il fondo di cento autoritratti d'artista dalla collezione di Cesare Zavattini.
Donazione Jesi |
Afro Basaldella, Silver dollar club
Umberto Boccioni:
- Rissa in galleria
- La città che sale
- Autoritratto
Pierre Bonnard, Ritratto di Marta Bonnard
Georges Braque, Le guéridon vert davant la fenêtre
Massimo Campigli:
- Donne con la chitarra
- Il giardino
Carlo Carrà:
- La camera incantata
- La casa dell'amore
- La musa metafisica
- La segheria dei marmi
- Madre e figlio
- Ritmi di oggetti
Filippo de Pisis:
- Fiori alla finestra
- Fiori con bicchiere e libro
- Grandi fiori
- I pesci sacri
- Le peonie
- Lungosenna agli Invalidi
- Natura morta con cestino
- Natura morta con fiori e bottiglia
- Natura morta marina con la penna
- Natura morta con le uova
- Natura morta marina con gli scampi
- Natura morta marina con la pavoncella
- Parigi con la fabbrica
- Ritratto di donna
- San Moisè
Maurice Estève, Interieur à la baie
Mario Mafai:
- Bue squartato
- Fiori secchi
- Modelli nello studio
Osvaldo Licini:
- Angelo ribelle con luna bianca
- Il bilico
Marino Marini:
- Giovinetta
- Il miracolo
- Miracolo
- Pomona
- Pomona sdraiata
- Ritratto di Emilio Jesi
Arturo Martini:
- Bevitore
- Ofelia
Amedeo Modigliani:
- Ritratto di giovane donna
- Ritratto di Moïse Kisling
Giorgio Morandi:
- Autoritratto
- Fiori
Natura morta (cat. 216)
Natura morta (cat. 217)
Natura morta (cat. 218)
Natura morta (cat. 222)- Natura morta con tavolo rotondo
- Natura morta (Grande natura morta metafisica)
- Paesaggio
- Paesaggio (Il bosco)
- Paesaggio (Il paesaggio rosa)
- Paesaggio (La casa rosa)
- Paesaggio (Campi arati)
Pablo Picasso, Testa di toro
Serge Poliakoff, Composizione
Antonietta Raphaël, Passeggiata archeologica
Ottone Rosai:
- Casa toscana
- Concertino
- Natura morta: il banco del falegname
Medardo Rosso:
- Dame à la voilette
- L'enfant juif
- Le petite rieuse
Gino Severini:
- Grande natura morta con zucca
- Le nord sud
- Natura morta con la fruttiera
Scipione (Gino Bonichi):
- Il cardinale Vannutelli sul letto di morte
- Natura morta con sogliole e moneta
- Ritratto della madre
Mario Sironi:
- Il camion
- La lampada
- L'atelier delle meraviglie
- Paesaggio urbano con camion
- Paesaggio urbano con viandante
- Paesaggio urbano con ciminiera
Ardengo Soffici:
- Cocomero e liquori
- Santa Cristina
Wols, Composizione IV
Giorgio De Chirico:
- Corsa di quadrighe
- Le printemps del l'ingénieur
Giacomo Manzù, Filemone e Bauci
Alberto Savinio, Le gîte des promesses
Lascito Vitali |
- Collezione archeologica
- Arte del Naqada I (3900-3650 a.C.):
- Vaso "a bocca nera" con bordo estroflesso
- Vaso "a bocca nera" di forma ovoidale
- Vaso "a bocca nera" di forma troncoconica
- Vaso "a bocca nera" di forma troncoconica con bordo leggermente estroflesso
- Arte dell'Egitto protodinastico (2920-2575 a.C.):
Vaso cilindrico con bordo distinto (cat. 261)
Vaso cilindrico con bordo distinto (act. 262)- Vaso con beccuccio
- Vaso di forma schiacciata con bordo estroflesso e anse "a orecchio"
- Vaso di forma schiacciata con bordo in rilievo
- Vaso piriforme schiacciato con bordo distinto e anse
- Vaso troncoconico con anse "a orecchio"
Arte cicladica (2500-2100 a.C.):
- Idolo del tipo "Folded Arm"
- Idoletto femminile del tipo "Beycesultan"
- Idoletto femminile del tipo "Folded Arm"
- Idoletto femminile del tipo "Kusura"
- Idoletto femminile del tipo "Troia I"
- Vaso su piede con piccole anse
- Idolo del tipo "Folded Arm"
Arte minoico-micenea (XIV-XIII secolo a.C.), Statuetta di cavallo
- Arte miceneo-cipriota (XIV-XII secolo a.C.), Diademi a nastro e copertura per la bocca dei defunti
- Arte dell'Egeo orientale (IV secolo a.C.), Diademi a timpano
- Arte greca del periodo geometrico (VIII secolo a.C.), Suonatore di lyra seduto
- Arte dedalica dell'egeo (VII secolo a.C.), Busto di figura femminile
- Arte greca del V secolo a.C., Statuetta virile di atleta
- Arte greca del V-IV secolo a.C., Satiretto seduto
- Arte greca del IV secolo a.C., Busto femminile
- Arte greca del Mediterraneo orientale e dell'Ellesponto (V-IV secolo a.C.), Tra paia di orecchini di diversa tecnica
- Arte etrusco-italica (IV-III secolo a.C.), Testa maschile
- Arte romana imperiale (I secolo d.C.), Frammento di intonaco dipinto con figura femminile
- Arte dell'Egitto romano:
Ritratto funerario di giovane uomo (II secolo d.C.)
Ritratto funerario di donna (160 d.C. circa)
Ritratto funerario di uomo con barba (175 d.C. circa)
Copritesta per mummia virile (cat. 286) (II secolo d.C.)
Copritesta per mummia virile (cat. 287) (II secolo d.C.)
Copritesta per mummia femminile (II secolo d.C.)
- Arte romana imperiale:
Testa maschile (metà del III secolo)
Frammento di piede sinistro di statua (I-III secolo)
- Arte romana provinciale (Palmira, II secolo), Busto di donna acefalo con bambino
- Arte dell'Egitto copto (IV secolo):
- Frammento con erote recante un cesto con frutti
- Frammento con figura femminile
- Frammento con figura femminile vestita di kiton
- Sezione medievale
- Mosaicista dell'Italia settentrionale della prima metà del IX secolo, Testa di sant'Ambrogio
- Mosaicista dell'Italia settentrionale della prima metà del XIII secolo, Testa di sant'Andrea
- Mosaicista dell'Italia settentrionale del 1213 circa, Due teste e un edificio
- Arte romanica emiliana del XII secolo:
- Testa virile barbata
- Testa virile-frammento di statua-colonna
- Arte romanica lombarda del XII secolo, rilievo con figura frammentaria di Eva
- Arte romanica dell'Italia settentrionale della fine del XII secolo-inizio XIII, Rilievo con angelo che reca il Vangelo di san Matteo
- Arte federiciana (XIII secolo), Testa frammentaria di aquila con corona
- Arte pugliese del XIII secolo:
- Testa virile coronata
- Testa femminile coronata
- Arte inglese del XIV secolo, Rilievo frammentario con la Deposizione
- Bottega di Nicola o Giovanni Pisano, Testa femminile velata e coronata
Alberto Sozio, Testa della Madonna
Maestro del dittico Poldi Pezzoli (o del Dittico Cini), Flagellazione
Maestro di San Martino alla Palma, San Ludovico di Tolosa con due angeli e un donatore
Maestro della Misericordia (Gaddo Gaddi?), Testa virile con copricapo
- Sezione moderna
Alessandro Magnasco, Cristo portacroce
Silvestro Lega, Ritratto del fratello di Ettore fanciullo
Giovanni Fattori, Signora all'aperto
Adriano Cecioni, Ragazzi che lavorano l'alabastro
Theo van Rysselberghe, Marina
Odilon Redon, Volto in una falce di luna crescente
Giorgio Morandi:
- Paesaggio
- Fiori
- Natura morta
- Paesaggio
- Paesaggio
Amedeo Modigliani, L'enfant gras
Collezione di disegni e grafica |
La Pinacoteca possiede inoltre una collezione di disegni, non esposti normalmente al pubblico e accessibili solo agli studiosi. Tra questi si annoverano due disegni di Leonardo da Vinci, la Testa di Cristo preparatoria per l'Ultima Cena, e un profilo virile proveniente dal lascito Vitali e due importanti cartoni preparatori di Guido Reni e Ludovico Carracci[9].
Della collezione grafica fa anche parte l'importante serie dei Tarocchi Brera-Brambilla, uno dei mazzi Visconti-Sforza, commissionata nel 1463 da Francesco Sforza a Bonifacio Bembo.
Note |
^ Dati visitatori 2016 (PDF), su beniculturali.it. URL consultato il 9 gennaio 2017.
^ [1]
^ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Visitatori e introiti dei musei (PDF), su statistica.beniculturali.it. URL consultato il 14 novembre 2015.
^ Fernanda Wittgens | Pinacoteca di Brera. URL consultato il 16 luglio 2017.
^ Brera mai vista- Pinacoteca di Brera
^ .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}
E. Daffra, "A Brera anch'io. Il museo come terreno di dialogo interculturale", in Patrimonio e Intercultura, 2007, cc by sa[collegamento interrotto]
^ Brera da record: dodicimila visitatori - Milano
^ Brera, «raddoppiano» i visitatori Ma è lite sulla proprietà dei quadri
^ Restauri per Brera - Pinacoteca di Brera
Bibliografia |
Pinacoteca di Brera, catalogo generale, 7 voll., 1988-1996, Electa, Milano
Brera. Guida alla Pinacoteca, Electa, Milano 2004. ISBN 978-88-370-2835-0
Brera. La Pinacoteca e i suoi capolavori, a cura di S. Bandera, Skira, Milano 2009.
Pinacoteca di Brera. I dipinti, Electa, Milano 2010.
A Brera anch'io. Il museo come terreno di dialogo interculturale, a cura di S. Bodo, E. Daffra, R. Giorgi, S. Mascheroni, A. Montalbetti, M. Sozzi, Electa, Milano, 2007.
Guida per l'I.R. Pinacoteca di Brera, su archive.org, Milano (tipografia di M. Carrara), Pinacoteca di Brera, 1836, 120 (archiviatourlarchivio
richiededataarchivio
(aiuto)). Parametro sconosciutodataarrchivio
ignorato (aiuto) (si veda anche similar items)
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Pinacoteca di Brera
Collegamenti esterni |
Sito ufficiale, su pinacotecabrera.org.
Pinacoteca di Brera, su CulturaItalia, Istituto centrale per il catalogo unico.
(EN) Pinacoteca di Brera, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Sito web Associazione Amici di Brera e dei Musei Milanesi, su amicidibrera.it.
- Grande Brera - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia, su versolagrandebrera.it.
Brera magico contenitore e Brera storia di una città, puntate della trasmissione Passepartout in occasione dei 200 anni (agosto 2009) di Brera.
.mw-parser-output .navbox{border:1px solid #aaa;clear:both;margin:auto;padding:2px;width:100%}.mw-parser-output .navbox th{padding-left:1em;padding-right:1em;text-align:center}.mw-parser-output .navbox>tbody>tr:first-child>th{background:#ccf;font-size:90%;width:100%}.mw-parser-output .navbox_navbar{float:left;margin:0;padding:0 10px 0 0;text-align:left;width:6em}.mw-parser-output .navbox_title{font-size:110%}.mw-parser-output .navbox_abovebelow{background:#ddf;font-size:90%;font-weight:normal}.mw-parser-output .navbox_group{background:#ddf;font-size:90%;padding:0 10px;white-space:nowrap}.mw-parser-output .navbox_list{font-size:90%;width:100%}.mw-parser-output .navbox_odd{background:#fdfdfd}.mw-parser-output .navbox_even{background:#f7f7f7}.mw-parser-output .navbox_center{text-align:center}.mw-parser-output .navbox .navbox_image{padding-left:7px;vertical-align:middle;width:0}.mw-parser-output .navbox+.navbox{margin-top:-1px}.mw-parser-output .navbox .mw-collapsible-toggle{font-weight:normal;text-align:right;width:7em}.mw-parser-output .subnavbox{margin:-3px;width:100%}.mw-parser-output .subnavbox_group{background:#ddf;padding:0 10px}
.mw-parser-output .CdA{border:1px solid #aaa;width:100%;margin:auto;font-size:90%;padding:2px}.mw-parser-output .CdA th{background-color:#ddddff;font-weight:bold;width:20%}
Controllo di autorità | VIAF (EN) 124531732 · ISNI (EN) 0000 0001 2192 8674 · LCCN (EN) n50056780 · GND (DE) 1086970071 · BNF (FR) cb121547983 (data) · ULAN (EN) 500302853 · NLA (EN) 35417152 · BAV ADV10033574 |
---|