Unione europea
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Unione europea | |
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vedi i nomi nelle lingue ufficiali | |
Bandiera dell'Unione europea | |
Abbreviazione | UE, Ue |
Tipo | Organizzazione internazionale sui generis |
Fondazione |
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Scopo | esercizio di parte della sovranità nazionale degli Stati membri in numerosi campi |
Sedi istituzionali | Bruxelles:
Lussemburgo:
Strasburgo:
|
Area di azione | Europa |
Presidente della Commissione | Jean-Claude Juncker |
Presidente del Parlamento | Antonio Tajani |
Presidente del Consiglio europeo | Donald Tusk |
Alto rappresentante per gli Affari Esteri | Federica Mogherini |
Presidenza del Consiglio dell'UE[1] | Sebastian Kurz |
Lingua ufficiale | 24 lingue[2] |
Membri | 28 (2013) |
Motto | Unita nella diversità[3] |
Inno | Inno alla gioia di Beethoven |
Dominio Internet | .eu |
Festa dell'Unione | 9 maggio[4] |
Riconoscimenti | Premio Nobel per la pace 2012 |
Sito web | |
Paesi membri 2013 | |
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Membri | 28: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito[5], Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria |
Candidati | Ufficiali: Albania, Macedonia, Montenegro, Serbia, Turchia Potenziali: Bosnia ed Erzegovina, Kosovo[6] |
Statistiche complessive | |
Superficie | 4 326 253 km² |
Popolazione | 503 679 730 ab.[7] |
Densità | 116,6 ab./km²[8] |
Fusi orari | UTC/+1/+2 (regioni periferiche: -4 e +4) |
Valute | Euro (€) (EUR) in 19 Paesi Altre valute (9): Corona ceca (CZK), Corona danese (DKK), Corona svedese (SEK), Fiorino ungherese (HUF), Kuna croata (HRK), Lev bulgaro (BGN), Leu rumeno (RON), Sterlina inglese (GBP), Złoty polacco (PLN) |
PIL | 14 710 mld € (2015)[9] |
PIL procapite | 28 900 € |
ISU | 0,874[10]molto alto (2017) |
Gini | 31[11] (2015) |
L'Unione europea (abbreviata in UE o Ue, pron. /ˈue/[12]) è un'organizzazione internazionale politica ed economica a carattere sovranazionale, che comprende 28 paesi membri indipendenti e democratici. La sua formazione risale al trattato di Roma del 25 marzo 1957, la denominazione attuale al trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992 (entrato in vigore il 1º novembre 1993), e l'istituzione ufficiale al 2002 con l'avvento della valuta unica ed il successivo trattato di Lisbona, dopo un lungo percorso intrapreso dalle Comunità europee precedentemente esistenti e attraverso la stipulazione di numerosi trattati, che hanno contribuito al processo di integrazione europea.
Questa garantisce la libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali all'interno del suo territorio attraverso un mercato europeo comune e la cittadinanza dell'Unione europea, promuove la pace, i valori e il benessere dei suoi popoli, lotta contro l'esclusione sociale e la discriminazione, favorisce il progresso scientifico e tecnologico e mira alla stabilità politica, alla crescita economica e alla coesione sociale e territoriale tra gli stati membri[13], cercando di attenuare le differenze socio-economiche tra i vari stati membri e incrementarne il benessere socio-economico.
Le competenze dell'Unione europea spaziano dalle politiche economiche (agricoltura e commercio) agli affari esteri, alla difesa e alla protezione ambientale, con una politica agraria comune, una politica estera comune e la presenza di fondi strutturali per il raggiungimento degli obiettivi socio-economici preposti. In alcuni di questi campi tali funzioni la rendono dunque simile a una federazione di stati (per es. per quanto riguarda gli affari monetari o le politiche ambientali), mentre in altri settori l'Unione è più vicina a una confederazione (mancando di una Costituzione, ordinamento giuridico, politica interna e politica industriale comuni) o a un'organizzazione politica sovranazionale (come per la politica estera).
Le politiche di unione economica e monetaria dell'Unione europea hanno portato nel 2002 all'introduzione di una moneta unica, l'euro, attualmente adottato da 19 stati dell'Unione, che formano la cosiddetta eurozona, con una politica monetaria comune regolata dalla Banca centrale europea (BCE).
Il 12 ottobre 2012 è stata insignita del premio Nobel per la pace, con la seguente motivazione: «per oltre sei decenni ha contribuito all'avanzamento della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa».[14]
Indice
1 Storia
1.1 Contesto storico
1.2 Accordi preliminari
1.3 Trattato di Roma
1.4 Trattato di Maastricht
1.5 Trattato di Lisbona
2 Geografia
2.1 Stati membri
2.2 Allargamento
2.3 Stati candidati
2.4 Nomi ufficiali
3 Società
3.1 Popolazione
3.2 Lingue
3.3 Maggiori città
3.4 Istruzione
3.5 Media e libertà d'espressione
4 Status giuridico
4.1 Competenze dell'Unione europea
4.1.1 Competenza esclusiva
4.1.2 Competenza concorrente
4.1.3 Competenza di sostegno
4.2 Diritti umani e democrazia
5 Istituzioni, organismi e agenzie decentrate
5.1 Istituzioni
5.2 Organismi consultivi
5.3 Organismi finanziari
5.4 Organismi inter-istituzionali
5.5 Altri organismi
5.6 Agenzie decentrate
5.7 Cooperazione rafforzata
6 Politica estera
6.1 Politiche di vicinato
7 Economia
7.1 Dati macroeconomici
7.2 Bilancio dell'Unione
7.2.1 Politica agricola comune
7.2.2 Fondi strutturali
7.2.2.1 Fondo europeo per lo sviluppo regionale
8 Cultura
8.1 Simboli
8.2 Scienza e tecnologia
8.2.1 L'Unione europea nello spazio
8.3 Festività
9 Esercito
10 Note
11 Bibliografia
12 Voci correlate
13 Altri progetti
14 Collegamenti esterni
Storia |
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Contesto storico |
La costituzione di entità statali o parastatali che comprendessero l'intero territorio europeo può essere fatta risalire a periodi storici ben antecedenti rispetto alla fondazione dell'Unione europea. Il primo organismo di tale genere fu l'Impero romano, che tuttavia non condivideva la medesima estensione geografica dell'Unione essendo incentrato sul mar Mediterraneo[15]; inoltre le conquiste territoriali romane dipendevano dalla potenza militare dell'Impero, e le province annesse dovevano sottostare a un'amministrazione statale fortemente centralizzata.
Esempi successivi includono l'Impero dei Franchi di Carlo Magno[16], il Sacro Romano Impero (una struttura meno omogenea, che era caratterizzata da un'amministrazione decentrata) e l'unione doganale che si venne a creare sotto il dominio di Napoleone dopo l'anno 1800.
Una delle prime proposte di riunificazione pacifica del continente sotto l'egida di un'unica istituzione sovranazionale fu avanzata dal pacifista Victor Hugo[17]; a ogni modo, l'idea cominciò a prendere fortemente piede solamente dopo le due guerre mondiali, guidata dalla determinazione a completare rapidamente la ricostruzione dell'Europa ed eliminare l'eventualità di nuovi, futuri conflitti fra le sue nazioni. Esemplare in tal senso fu il Manifesto di Ventotene[17], redatto al confino da Ernesto Rossi, Eugenio Colorni ed Altiero Spinelli.
Accordi preliminari |
Dopo la seconda guerra mondiale, l'integrazione europea apparve come un antidoto ai nazionalismi estremi che avevano precedentemente devastato il continente. Winston Churchill tenne nel 1946 un discorso all'Università di Zurigo predicendo la costituzione degli stati uniti d'Europa[17] entro la fine del ventesimo secolo e due anni dopo si tenne il Congresso dell'Aia (1948) dove per la prima volta si discusse formalmente quali potessero essere i benefici di uno stato federale europeo. Nel 1952 sorse la Comunità europea del carbone e dell'acciaio[18], il primo accordo dell'integrazione europea. Il trattato instaurò un mercato comune del carbone e dell'acciaio, abolendo le barriere doganali e le restrizioni quantitative che frenavano la libera circolazione di queste merci; soppresse nello stesso modo tutte le misure discriminatorie, aiuti o sovvenzioni che erano accordati dai vari stati alla propria produzione nazionale Il principio di libera concorrenza permetteva il mantenimento dei prezzi più bassi possibili, pur garantendo agli stati il controllo sugli approvvigionamenti.
Trattato di Roma |
La prima unione doganale fra paesi europei, la cosiddetta Comunità economica europea, CEE, fu istituita mediante il Trattato di Roma del 1957[17] e implementata nel 1958. Parallelamente alla CEE, venne istituito l'EURATOM, la comunità europea dell'energia atomica[19]; le comunità europee, CEE, EURATOM e CECA, andranno poi a costituire in futuro uno dei tre pilastri dell'Unione europea.
Negli anni la cooperazione si è evoluta e rafforzata con vari trattati comunitari e intese esterne alla comunità che confluiranno nell'Unione europea. Nel 1965 le attività delle tre comunità si unirono sotto un'unica guida con l'istituzione del consiglio unico e della commissione unica delle comunità europee tramite il trattato di fusione[20].
Nel 1973 la comunità vide il suo primo allargamento ad altri stati, con l'ingresso di Danimarca (che a quei tempi comprendeva anche la Groenlandia che uscì nel 1985), Irlanda e Regno Unito[21]. Nel 1975, esternamente alla comunità, alcuni stati europei firmarono il trattato di TREVI, in francese Terrorisme, Radicalisme, Extrémisme et Violence Internationale, per la lotta comune al terrorismo. Sebbene non rientrasse nell'apparato comunitario, questo trattato costituì il terzo pilastro dell'Unione europea.
Nel 1979 furono proclamate le prime elezioni democratiche del parlamento europeo a suffragio universale[22]. Nel 1981 si unì alla Comunità europea anche la Grecia e, nel 1986, Spagna e Portogallo. Nel frattempo, nel 1985, esternamente alla comunità europea, si concluse l'accordo di Schengen. Nel 1987 entrò in vigore la cooperazione politica europea, formalizzata precedentemente nell'atto unico europeo. Nel 1990 avvenne di fatto il primo allargamento ai paesi del blocco sovietico, con l'unificazione della Germania dopo la caduta del muro di Berlino.
Trattato di Maastricht |
Nel 1992[23] il trattato di Maastricht pose fine al precedente, gettando le basi per una più solida integrazione, dando vita alla Comunità europea. Si concluse pure il trattato di TREVI, aprendo la nuova cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale e la cooperazione politica europea confluì nella politica estera e di sicurezza comune, rafforzando la sicurezza all'interno del territorio della Comunità europea. Nel 1995, Svezia, Austria e Finlandia entrarono a far parte della Comunità europea[24].
Trattato di Lisbona |
Nel 2002 fu introdotto l'euro come valuta comune per la maggior parte degli stati comunitari[25]. Successivamente, si pianificò una maggiore espansione politica e territoriale con l'allargamento UE ad Est 2004-2007 e la successiva adesione di Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia.
Nel 2007 nacque ufficialmente l'Unione europea[26] con il trattato di Lisbona, ratificato nel 2009, unificando i tre pilastri che si erano solidificati negli ultimi 50 anni: la Comunità europea, la Cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale e la PESC. Si creò per la prima volta una figura legale che rappresentasse l'Unione europea, il presidente del Consiglio europeo e si rafforzò la posizione dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Col trattato di Lisbona vennero aggiunte per la prima volta procedure di recesso dall'Unione europea, conosciute come articolo 50, a cui si appellò solamente il Regno Unito a seguito di un referendum popolare. Sempre nel 2007 ci fu un ulteriore allargamento, a seguito dell'adesione di Romania e Bulgaria[26].
Nel 2012 l'Unione europea ricevette il Premio Nobel per la pace per aver contribuito per oltre 50 anni alla pace, la riconciliazione, la democrazia e ai diritti umani in Europa[27].
Nel 2013 continuò l'allargamento con l'adesione della Croazia all'Unione europea, raggiungendo il numero complessivo di 28 stati[28]. Nel 2017, a seguito di un referendum popolare[29], il Regno Unito fece appello alle clausole inserite nell'ultimo trattato per richiedere l'uscita dall'Unione europea da marzo del 2019.
Geografia |
Gli Stati dell'Unione europea coprono una superficie di 4 326 253 km² facendone la settima entità mondiale per estensione. Il Monte Bianco con i suoi 4 810 metri d'altezza è il punto più alto dell'Unione, mentre la zona più bassa è il Zuidplaspolder nei Paesi Bassi, 7 metri sotto il livello del mare. L'estensione costiera dell'Unione è la seconda al mondo, dopo il Canada, con quasi 66 000 chilometri di lunghezza. L'Unione europea confina con 21 entità indipendenti condividendo con questi .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}12 441[senza fonte] chilometri di frontiere esterne.
La maggior parte del territorio è situata all'interno del continente Europa, ma l'Unione europea possiede Territori speciali degli stati membri dell'Unione europea che si trovano anche su isole e territori al di fuori del continente.
Fanno parte del territorio numerose isole abitate, alcune appartenenti al continente europeo, altre fuori; le più grandi sono:
Posizione | Isola | Nazione | Continente | Superficie (km²) | Popolazione (ab.) |
---|---|---|---|---|---|
1 | Gran Bretagna | Europa | 229 850 | 62 000 000 | |
2 | Irlanda | / | Europa | 84 079 | 5 700 000 |
3 | Sicilia | Europa | 25 711 | 5 077 487 | |
4 | Sardegna | Europa | 24 090 | 1 639 942 | |
5 | Cipro | Asia | 9 250 | 1 000 000 | |
6 | Corsica | Europa | 8 680 | 309 693 | |
7 | Creta | Europa | 8 336 | 621 340 | |
8 | Sjælland | Europa | 7 026 | 2 300 000 | |
9 | Vendsyssel-Thy | Europa | 4 685 | 302 546 | |
10 | Maiorca | Europa | 3 640 | 869 067 |
Altre isole fuori dal continente europeo con più di 1000 km2 di superficie sono 3 isole dell'arcipelago delle Canarie, Tenerife, Fuerteventura e Gran Canaria in Africa, appartenenti alla Spagna, Guadalupa in America e Riunione in Africa appartenenti alla Francia.
Stati membri |
Al 2013 l'Unione europea conta 28 Stati membri: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. L'Unione è cresciuta da un nucleo di sei Paesi fondatori dell'allora Comunità economica europea (segnati in grassetto) e si è espansa includendo progressivamente la maggioranza degli Stati sovrani europei fino ad arrivare all'attuale configurazione.
Pos. | Bandiera | Stemma | Nome | Codice ISO | Data di adesione | Abitanti | Superf. | Valuta | PIL pro capite | Rappr. | Lingue ufficiali |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | Austria | AT | 11995-01-011º gennaio 1995 | 8 219 743 | 83 871 | Euro | 42 400 | 19 | Tedesco | ||
2 | Belgio | BE | 11957-03-2525 marzo 1957 | 10 438 353 | 30 528 | Euro | 38 200 | 22 | Olandese, francese e tedesco | ||
3 | Bulgaria | BG | 12007-01-011º gennaio 2007 | 7 037 935 | 110 879 | Lev bulgaro | 13 800 | 18 | Bulgaro | ||
4 | Cipro | CY | 12004-05-011º maggio 2004 | 1 138 071 | 9 251 | Euro | 29 400 | 6 | Greco e turco | ||
5 | Croazia | HR | 12013-07-011º luglio 2013 | 4 290 612 | 56 542 | Kuna croata | 12 829 | 11 | Croato | ||
6 | Danimarca | DK | 11973-01-011º gennaio 1973 | 5 543 453 | 43 094 | Corona danese | 37 600 | 13 | Danese | ||
7 | Estonia | EE | 12004-05-011º maggio 2004 | 1 274 709 | 45 228 | Euro | 20 600 | 6 | Estone | ||
8 | Finlandia | FI | 11995-01-011º gennaio 1995 | 5 262 930 | 338 145 | Euro | 36 700 | 13 | Finlandese e svedese | ||
9 | Francia | FR | 11957-03-2525 marzo 1957 | 65 630 692 | 643 801 | Euro | 35 600 | 74 | Francese | ||
10 | Germania | DE | 11957-03-2525 marzo 1957 | 81 305 856 | 357 022 | Euro | 38 400 | 96 | Tedesco | ||
11 | Grecia | GR | 11981-01-011º gennaio 1981 | 10 767 827 | 131 957 | Euro | 26 600 | 22 | Greco | ||
12 | Irlanda | IE | 11973-01-011º gennaio 1973 | 4 722 028 | 70 273 | Euro | 40 100 | 12 | Inglese e irlandese | ||
13 | Italia | IT | 11957-03-2525 marzo 1957 | 61 261 254 | 301 340 | Euro | 33 200 | 73 | Italiano | ||
14 | Lettonia | LV | 12004-05-011º maggio 2004 | 2 191 580 | 64 589 | Euro | 15 900 | 9 | Lettone | ||
15 | Lituania | LT | 12004-05-011º maggio 2004 | 3 525 761 | 65 300 | Euro | 19 100 | 12 | Lituano | ||
16 | Lussemburgo | LU | 11957-03-2525 marzo 1957 | 509 074 | 2 586 | Euro | 81 100 | 6 | Francese, lussemburghese e tedesco | ||
17 | Malta | MT | 12004-05-011º maggio 2004 | 409 836 | 316 | Euro | 25 800 | 6 | Inglese e maltese | ||
18 | Paesi Bassi | NL | 11957-03-2525 marzo 1957 | 16 730 632 | 41 543 | Euro | 42 700 | 26 | Olandese e frisone | ||
19 | Polonia | PL | 12004-05-011º maggio 2004 | 38 415 284 | 312 685 | Złoty | 20 600 | 51 | Polacco | ||
20 | Portogallo | PT | 11986-01-011º gennaio 1986 | 10 781 459 | 92 090 | Euro | 23 700 | 22 | Portoghese | ||
21 | Regno Unito° | GB | 11973-01-011º gennaio 1973 | 63 047 162 | 243 610 | Sterlina britannica | 36 600 | 73 | Inglese | ||
22 | Repubblica Ceca | CZ | 12004-05-011º maggio 2004 | 10 177 300 | 78 867 | Corona ceca | 27 400 | 22 | Ceco | ||
23 | Romania | RO | 12007-01-011º gennaio 2007 | 21 848 504 | 238 391 | Leu rumeno | 14 600 | 33 | Rumeno | ||
24 | Slovacchia | SK | 12004-05-011º maggio 2004 | 5 483 088 | 49 035 | Euro | 23 600 | 13 | Slovacco | ||
25 | Slovenia | SI | 12004-05-011º maggio 2004 | 1 996 617 | 20 273 | Euro | 29 000 | 8 | Italiano, ungherese e sloveno | ||
26 | Spagna | ES | 11986-01-011º gennaio 1986 | 47 042 984 | 505 370 | Euro | 31 000 | 54 | Spagnolo, galiziano, basco e catalano | ||
27 | Svezia | SE | 11995-01-011º gennaio 1995 | 9 103 788 | 450 295 | Corona svedese | 40 900 | 20 | Svedese | ||
28 | Ungheria | HU | 12004-05-011º maggio 2004 | 9 958 453 | 93 028 | Fiorino ungherese | 19 800 | 22 | Ungherese |
A seguito della Brexit, il Regno Unito sta trattando con l'Unione europea per l'uscita da essa.
Solo in tre occasioni vi sono state variazioni territoriali dell'Unione europea senza che ciò corrispondesse all'adesione di nuovo Stato all'Unione:
- nel 1973 le Isole Fær Øer, nazione costitutiva del Regno di Danimarca, hanno rifiutato di farne parte;
- nel 1985 la Groenlandia, regione autonoma della Danimarca, decide tramite referendum di uscire dalla Comunità economica europea, pur rimanendo parte del Regno di Danimarca;
- nel 1990 con la riunificazione tedesca la Germania est entra a far parte della Comunità economica europea, come parte dello Stato federale della Germania, già membro dal 1957.
Allargamento |
Per l'incorporazione di uno Stato estraneo all'Unione, questo deve rispettare una serie di condizioni economiche e politiche conosciute come criteri di Copenaghen. Nello specifico, i paesi candidati, oltre a dover essere situati geograficamente in Europa, debbono presentare:
- istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani e il rispetto delle minoranze;
- un'economia di mercato funzionante e la capacità di fronteggiare la competizione e le forze del mercato all'interno dell'Unione;
- la capacità di sostenere gli obblighi derivanti dall'adesione, inclusi l'adesione all'unione politica, economica e monetaria.
Stati candidati |
I seguenti Stati hanno presentato e ottenuto l'approvazione della domanda di adesione all'Unione europea:
Turchia candidata dal 12 dicembre 1995;
Macedonia candidata dall'11 dicembre 2005;
Montenegro candidato dal 17 dicembre 2010;
Serbia candidata dal 1º marzo 2012;
Albania candidata dal 24 giugno 2014[30]
Bosnia ed Erzegovina candidata dal 15 febbraio 2016;
Kosovo candidato dal 2015.
I microstati europei, quali ad esempio la Città del Vaticano e la Repubblica di San Marino, per la loro natura peculiare che ne giustifica l'esistenza, non rispettano i criteri di Copenaghen e con ogni probabilità non faranno mai parte dell'Unione europea.
Nomi ufficiali |
L'Unione europea nelle varie lingue ufficiali è chiamata:
Bulgaro: Европейски съюз (Evropejski săjuz)
Ceco: Evropská unie
Croato: Europska unija
Danese: Den Europæiske Union
Estone: Euroopa Liit
Finlandese: Euroopan unioni
Francese: Union européenne
Greco: Ευρωπαϊκή Ένωση (/evropai'ki 'ɛnosi/)
Inglese: European Union
Gaelico irlandese: An tAontas Eorpach
Italiano: Unione europea
Lettone: Eiropas Savienība
Lituano: Europos Sąjunga
Maltese: L-Unjoni Ewropea
Olandese: Europese Unie
Polacco: Unia Europejska
Portoghese: União Europeia
Rumeno: Uniunea Europeană
Slovacco: Európska únia
Sloveno: Evropska unija
Spagnolo: Unión Europea
Svedese: Europeiska unionen
Tedesco: Europäische Union
Ungherese: Európai Unió
L'Unione europea nelle lingue dei paesi candidati all'adesione è chiamata:
Macedone: Европската Унија (Evropskata Unija)
Serbo: Европска унија (Evropska unija)
Turco: Avrupa Birliği
Albanese: Bashkimi Evropian
Società |
Popolazione |
L'Unione europea conta al suo interno 510 milioni di abitanti, poco meno del 7% dell'intera popolazione mondiale e ha una crescita demografica molto bassa, circa lo 0,23% annuo, sostenuta principalmente dall'immigrazione: 47 milioni di abitanti sono nati al di fuori del territorio. Grazie alla stabilità vissuta negli ultimi anni in termini di pace, salute e benessere, la popolazione tende ad aumentare la speranza di vita alla nascita e con essa anche l'età media della popolazione è elevata con circa un quinto della popolazione totale sopra i 65 anni[31].
Lingue |
L'Unione europea contempla 24 lingue ufficiali, lingue parlate in almeno uno degli stati membri (anche se solo l'inglese, il francese e in parte minore il tedesco sono usate come lingue di lavoro all'interno della Commissione europea).
Le lingue dell'Unione europea sono gli idiomi usati dagli abitanti degli Stati membri dell'UE. Attualmente le lingue ufficiali dell'Unione europea sono 24. Sulla pagina iniziale del sito dell'UE si afferma: "Lingue: la ricchezza dell'Europa" titolando una sezione particolare tutta dedicata a questo argomento.
L'UE incoraggia il multilinguismo, cioè incoraggia i propri cittadini a essere in grado di parlare altre lingue oltre la propria lingua madre. Un certo numero di programmi finanziati dall'Unione europea promuovono attivamente l'apprendimento delle lingue e la diversità linguistica (ad esempio la Giornata europea delle lingue).
Maggiori città |
L'Unione europea contiene 16 città con più di un milione di abitanti, la più grande delle quali è Londra. Oltre a queste, ci sono agglomerati urbani che pian piano si sono allargati e uniti e che hanno superato per dimensioni molte delle città classiche; il più grande di essi è la Regione metropolitana Reno-Ruhr, che supera i 10 milioni di abitanti.
Per quanto concerne solo l'area comunale, i primi dieci comuni dell'Unione europea sono i seguenti:
Pos. | Immagine | Città | Stato membro | Popolazione (ab.) | Anno |
---|---|---|---|---|---|
1 | Londra | Regno Unito | 8 615 246[32] | 2015 | |
2 | Berlino | Germania | 3 531 201[33] | 2015 | |
3 | Madrid | Spagna | 3 141 991[34] | 2015 | |
4 | Roma | Italia | 2 868 104[35] | 2014 | |
5 | Parigi | Francia | 2 273 305[36] | 2013 | |
6 | Vienna | Austria | 1 840 573[37] | 2016 | |
7 | Bucarest | Romania | 1 803 425[38] | 2014 | |
8 | Amburgo | Germania | 1 751 775[39] | 2013 | |
9 | Budapest | Ungheria | 1 744 665[40] | 2014 | |
10 | Varsavia | Polonia | 1 726 581[41] | 2014 |
Istruzione |
Il progetto Erasmus, nato nel 1987, permette agli studenti universitari europei di svolgere un periodo di studio legalmente riconosciuto dalla propria università all'interno di un qualsiasi altro ateneo situato all'interno dell'Unione.
Il progetto fu creato per educare le future generazioni di cittadini all'idea di appartenenza europea; dalla sua creazione si è giunti a mobilitare all'interno della Unione europea oltre un milione di studenti. Attualmente 2199 istituzioni universitarie dei 31 paesi che aderiscono al programma Socrates partecipano al progetto Erasmus.
Per molti studenti universitari europei il programma Erasmus offre l'occasione per vivere all'estero in maniera indipendente per la prima volta. Per questa ragione è diventato una sorta di fenomeno culturale ed è molto popolare fra gli studenti universitari europei. Il programma non incoraggia solamente l'apprendimento e la comprensione della cultura ospitante, ma anche un senso di comunità tra gli studenti appartenenti a paesi diversi. L'esperienza dell'Erasmus è considerata non solo un momento universitario ma anche un'occasione per imparare a convivere con culture diverse.
Media e libertà d'espressione |
La libertà dei media è un diritto fondamentale che si applica a tutti gli Stati membri dell'Unione europea e ai suoi cittadini, come definito nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e nella Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.[42] Nell'ambito del processo di Allargamento dell'Unione europea, la garanzia della libertà dei media è definita "un indicatore chiave della disponibilità di un paese a diventare parte dell'UE".[43]
La libertà dei media, compresa la libertà di stampa, è il principale diritto per garantire la libertà di espressione e la libertà di informazione.
L'annuale Giornata mondiale della libertà di stampa si celebra il 3 maggio.[44]
Status giuridico |
L'Unione europea ha gradualmente acquisito numerose prerogative tipiche di una federazione, con il progressivo trasferimento di poteri dagli Stati membri agli organismi dell'UE. Essa si fonda tuttora su trattati internazionali recepiti a livello interno da tutti gli Stati membri, ma ha assunto personalità giuridica propria.
Attualmente essa si basa su due trattati fondativi: il trattato sull'Unione europea (TUE; detto anche "Trattato di Maastricht") e il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE; detto anche "Trattato di Roma"). A questi si aggiungono il trattato di Amsterdam del 1997, i "protocolli allegati ai Trattati" e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea il cui valore vincolante è stato deciso dal trattato di Lisbona, equiparandone il contenuto al valore giuridico dei trattati stessi nonché, secondo invece il Titolo VII della stessa Carta di Nizza, ai diritti costituzionali nazionali e a quelli Fondamentali citati nella Convenzione europea del 1950.
Il problema della definizione dell'attuale status giuridico dell'Unione sfociò, il 29 ottobre 2004, nella firma, a Roma, del Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, comunemente noto come Costituzione europea. Tale testo ribadiva la possibilità di una cooperazione rafforzata per la promozione di iniziative di integrazione tra gruppi di paesi, già prevista nel trattato di Amsterdam e in quello di Nizza.
Un nuovo trattato era stato richiesto dal Consiglio europeo attraverso la Dichiarazione di Laeken poiché il funzionamento delle istituzioni comuni, era ritenuto inadatto alla coesistenza di ben 28 stati membri, ciascuno dei quali con diritto di veto in aree fondamentali della politica comune.
Il processo di ratifica della Costituzione venne, tuttavia, interrotto il 29 maggio 2005 con un referendum popolare in cui il 54,7% dell'elettorato francese ha scelto di non sottoscrivere il Trattato; pochi giorni dopo, il 1º giugno, anche la popolazione dei Paesi Bassi si dichiarò contraria all'introduzione del Trattato (con il 61,6% dei voti). Sebbene 18 stati membri avessero recepito il documento, prevalentemente per via parlamentare, la cosiddetta Costituzione europea non entrò in vigore.
Dopo il "periodo di riflessione" durato due anni, la cancelliera tedesca Angela Merkel decise di rilanciare il processo di riforma con la Dichiarazione di Berlino del 25 marzo 2007, in occasione dei 50 anni dell'Europa unita, in cui venne espressa la volontà di sciogliere il nodo entro pochi mesi al fine di consentire l'entrata in vigore di un nuovo trattato nel 2009, anno delle elezioni del nuovo Parlamento europeo.
Si svolse, così, sotto la presidenza tedesca dell'Unione il vertice di Bruxelles tra il 21 e il 23 giugno 2007 nel quale si arrivò a un accordo sul nuovo trattato di riforma. L'accordo recepiva gran parte delle innovazioni contenute nella cosiddetta Costituzione, anche se con alcune modifiche al fine di rendere meno evidente il carattere per così dire "costituzionale" del vecchio testo, pur ribadendo pressoché tutti i meccanismi introdotti con il predetto testo, e in più aggiungendo la facoltà per alcuni paesi di "chiamarsi fuori" da politiche comuni.
Dopo la conclusione della conferenza intergovernativa che finalizzò il nuovo testo, il trattato di Lisbona venne approvato al Consiglio europeo del 18 e 19 ottobre 2007 proprio in tale città e firmato il 13 dicembre dai capi di Stato e di governo. Il trattato è stato ratificato da quasi tutti gli stati firmatari, prevalentemente per via parlamentare, nel corso del 2008. La mancata ratifica da parte dell'Irlanda in seguito ad apposito referendum confermativo, così come richiesto dalla Costituzione irlandese, non ha permesso di farlo entrare in vigore entro le elezioni europee del 2009. È stato, pertanto, convocato un secondo referendum in Irlanda il 2 ottobre 2009, in cui il trattato è stato approvato con oltre il 67% dei voti[45]. Dal 3 novembre 2009, data del sì definitivo della Repubblica Ceca, tutti gli stati membri hanno ratificato il trattato[46][47], entrato in vigore il 1º dicembre 2009[48].
L'Unione attualmente consiste in una zona di libero mercato, detto mercato comune (unione economica), caratterizzata in parte da una moneta unica, l'euro, regolamentata dalla Banca centrale europea (BCE) e attualmente adottata da 19 dei 28 stati membri (unione economica e monetaria o Eurozona), che dà vita nel suo complesso all'unione economica e monetaria dell'Unione europea; essa presenta inoltre un'unione doganale nata già con il trattato di Roma del 1957, ma completata fra i paesi aderenti agli accordi di Schengen, che garantiscono ai loro cittadini libertà di movimento, lavoro e investimento all'interno degli stati membri. L'Unione presenta, inoltre, una politica agricola comune, una politica commerciale comune e una politica comune della pesca. Esistono anche meccanismi di coordinamento dell'UE sulla politica estera e di difesa.
Competenze dell'Unione europea |
Il trattato di Lisbona definisce in maniera precisa le competenze dell'Unione distinguendo tra[49]:
- competenza esclusiva (art. 3 TFUE);
- competenze concorrenti (art. 4 TFUE);
- competenze di sostegno (art. 6 TFUE);
Competenza esclusiva |
Ci sono alcune aree giuridiche di competenza esclusiva dell'Unione europea, nel senso che i singoli stati non possono imporre le proprie regole o agire indipendentemente. Le principali aree sono l'unione doganale, la regolamentazione del mercato europeo comune, la politica monetaria per gli stati la cui moneta è l'euro, la conservazione degli ecosistemi marini e la conclusione di alcuni trattati internazionali[49]. In questi settori, l'Unione europea negozia con un'unica voce e agisce come un unico blocco, prendendo decisioni a cui devono sottostare tutti gli stati membri senza eccezione.
Competenza concorrente |
A differenze dei settori precedenti, l'Unione ha competenza concorrente con quella degli Stati membri, nel senso che gli stati membri possono agire dove l'Unione europea non lo ha già fatto, in materie principalmente riguardante la coesione sociale ed economica, le politiche ambientali, la protezione dei consumatori e la regolamentazione di servizi di infrastruttura come energia, trasporti, ricerca e sviluppo[49].
Nei settori della cooperazione allo sviluppo e degli aiuti umanitari, l'Unione ha competenza per condurre azioni e una politica comune, senza che l'esercizio di tale competenza possa avere per effetto di impedire agli Stati membri di esercitare la loro. Invece nei settori della ricerca, dello sviluppo tecnologico e aerospaziale, della cooperazione allo sviluppo e degli aiuti umanitari l'Unione e gli Stati agiscono entrambi con gli strumenti specifici che sono loro propri. L'Unione tutt'al più adotta delle politiche di coordinamento, senza però limitare in alcun modo l'azione statale.[49]
Competenza di sostegno |
L'Unione europea può coordinare e sostenere le azioni degli stati membri in settori terzi dove non può legiferare o imporre un modus operandi[50].
Questi settori comprendono il turismo, la tutela della salute, industria, cultura, istruzione, formazione giovanile, sport e altri simili.
Per le politiche economiche, occupazionali e sociali l'Unione ha un ruolo di coordinamento e detta le linee guida (tramite il solo Consiglio) entro le quali ogni Stato ha la libertà di determinare le proprie peculiari politiche[50].
Diritti umani e democrazia |
L'Unione europea ha da sempre assunto il principio dello stato di diritto e la promozione dei diritti umani come propri valori fondanti (basti pensare che requisito fondamentale per farne parte è l'abolizione della pena di morte); essa difende attivamente tali diritti sia all'interno dei suoi confini sia nelle proprie relazioni estere, ponendo talvolta precisi requisiti per la concessione di accordi commerciali o di altro genere. La protezione garantita dall'Unione europea ai suoi cittadini è avanzatissima: in molti casi essa sopravanza le garanzie prescritte dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e dalla Corte suprema degli Stati Uniti d'America[51].
Per quanto riguarda la situazione interna, l'Unione europea ha promosso l'armonizzazione delle legislazioni nazionali in materia di asilo politico per i rifugiati, e si propone di combattere il razzismo, l'omofobia e la xenofobia attraverso il sostegno a una rete di organizzazioni non governative e una specifica Agenzia. Nonostante la complessità e la criticità della governance per l'estrema frammentazione negli stati membri, questi sforzi hanno conferito all'Unione europea, in materia di diritti umani, la legislazione con la maggiore uniformità[51].
Dal punto di vista delle relazioni internazionali, dal 1992 l'Unione ha introdotto nei propri accordi commerciali o di cooperazione con paesi terzi una clausola che indica il rispetto dei diritti umani come elemento essenziale del rapporto bilaterale (p. es. nella convenzione di Cotonou, che lega l'UE a 78 paesi in via di sviluppo ai quali si richiedono precisi impegni nel campo del rispetto dei diritti umani). I principali obiettivi della politica estera europea sono dichiaratamente il progresso e la pacificazione internazionale, ritenuti possibili solo nell'ambito di una struttura democratica.
Per quanto riguarda la libertà di stampa, tutti i paesi che compongono l'Unione europea sono classificati, dall'ONG Freedom House, come "liberi".[52]
Istituzioni, organismi e agenzie decentrate |
Le attività dell'Unione europea sono regolate da un certo numero di istituzioni e organismi, supportati da numerose agenzie decentrate. Tali organi espletano i compiti assegnati loro dai vari trattati. La leadership politica dell'Unione è esercitata dal Consiglio europeo, che si occupa anche di compiere un'opera di mediazione nei casi in cui vi siano dispute su alcune politiche da adottare.
Istituzioni |
L'Unione europea si articola intorno alle istituzioni inizialmente previste nell'ambito delle Comunità europee e dei suoi organi specifici.
Gli organi principali dell'Unione sono le cosiddette "sette istituzioni", riorganizzate dal trattato di Lisbona:
- la Commissione europea rappresenta gli interessi generali dell'UE, è formata da un Commissario per Stato membro, con sede a Bruxelles. Dura in carica cinque anni, compreso il Presidente: i componenti sono nominati dal Consiglio europeo, ma devono avere l'approvazione del Parlamento europeo. Detiene il potere esecutivo e quello di iniziativa legislativa;
- il Parlamento europeo, composto dai rappresentanti dei cittadini degli stati membri eletti a suffragio universale diretto (prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona si faceva riferimento ai popoli dell'unione) da tutti i cittadini dell'Unione ogni cinque anni, compreso il presidente che per prassi rimane in carica due anni e mezzo. Ai sensi del Trattato ha sede a Strasburgo, città della Francia, ma svolge i suoi lavori anche a Bruxelles (dove si trova un altro emiciclo) e a Lussemburgo (sede del segretariato). Ogni singolo Stato stabilisce in autonomia le modalità di svolgimento delle elezioni e il metodo di ripartizione dei seggi. Condivide il potere legislativo insieme al Consiglio dell'Unione europea, con funzioni simili a quelle di una "camera bassa"[53];
- il Consiglio dell'Unione europea (o "Consiglio dei ministri"), formato da un rappresentante di ciascuno Stato membro a livello ministeriale che si occupa della stessa materia a livello statale (ad esempio al Consiglio dei ministri convocato per urgenza economica parteciperanno tutti i ministri dell'economia, ambientale quelli dell'ambiente ecc.), con sede a Bruxelles. La presidenza è assegnata a uno Stato membro e ruota ogni 6 mesi. Detiene il potere legislativo insieme al Parlamento europeo, con funzioni simili a quelle di una "camera alta";
- il Consiglio europeo comprende un rappresentante per ogni stato: il Capo di Stato (se si tratta di repubbliche semipresidenziali o presidenziali) o quello di Governo (se si tratta di monarchie o repubbliche parlamentari). I capi di Stato e di governo sono assistiti dai ministri degli esteri e da un membro della Commissione, con sede a Bruxelles. Il Presidente, nominato dal Consiglio europeo stesso, dura in carica due anni e mezzo. Ha la funzione di dare un indirizzo generale alle politiche europee;
- la Corte di giustizia dell'Unione europea, vigila sull'applicazione del diritto dell'Unione europea, con sede a Lussemburgo;
- la Corte dei conti europea, verifica il finanziamento delle attività dell'UE, con sede a Lussemburgo;
- La Banca centrale europea, è responsabile per la politica monetaria europea, con sede a Francoforte sul Meno.
Organismi consultivi |
- Il Comitato economico e sociale europeo, che rappresenta la società civile e le due componenti dell'industria.
- Il Comitato delle regioni, che rappresenta le autorità regionali e locali.
Organismi finanziari |
- La Banca europea degli investimenti, che finanzia i progetti di investimento dell'UE, con sede in Lussemburgo.
- La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, che finanzia o co-finanzia gli investimenti che favoriscono la transizione verso un'economia di mercato nei paesi dell'Europa centrale, orientale ed ex-URSS.
- Il Fondo europeo per gli investimenti, che fornisce garanzie e capitale di rischio per aiutare le piccole e medie imprese, con sede in Lussemburgo.
Organismi inter-istituzionali |
- Il Servizio europeo per l'azione esterna, creato dal Trattato di Lisbona per governare la politica estera e le sedi estere dell'Unione.
- L'Eurostat, l'ufficio che cura le statistiche ufficiali dell'Unione europea.
- L'Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, che pubblica, stampa e distribuisce informazioni sull'Unione e sulle sue attività.
- L'Ufficio europeo per la selezione del personale (EPSO, European Personnel Selection Office), che assume il personale per le istituzioni dell'UE e gli altri organismi.
- La Scuola europea di amministrazione (EAS, European Administrative School), il centro di istruzione per il personale di tutte le istituzioni europee.
Altri organismi |
- Il Mediatore europeo, che difende i cittadini e le organizzazioni dell'UE dalla cattiva amministrazione, con sede a Strasburgo - Francia;
- Il Garante europeo della protezione dei dati, che assicura che le istituzioni e gli organi dell'UE, nel trattamento dei dati personali, rispettino il diritto alla privacy dei cittadini dell'Unione, con sede a Bruxelles - Belgio.
Agenzie decentrate |
Nel tempo sono state create diverse agenzie che svolgono compiti tecnici, scientifici o di gestione.
Tra queste si possono citare:
- Alcune agenzie tra cui l'Agenzia europea dell'ambiente, l'Agenzia europea delle sostanze chimiche, l'Agenzia europea per i medicinali, l'Agenzia europea per la sicurezza aerea, l'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione, l'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, l'Agenzia europea per la sicurezza marittima, l'Agenzia ferroviaria europea, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare che lavorano nell'ambito dell'Unione;
- L'Agenzia europea per la difesa, l'Istituto dell'Unione europea per gli studi sulla sicurezza e il Centro satellitare dell'Unione europea, che svolgono compiti specifici connessi alla politica estera e di sicurezza comune (ex "secondo pilastro" dell'Unione europea).
Europol, Eurojust e CEPOL, che aiutano a coordinare le politiche e la cooperazione giudiziaria in materia penale (ex "terzo pilastro" dell'Unione europea);- Una serie di agenzie e organismi che derivano dal trattato Euratom;
- Esistono inoltre alcune agenzie esecutive, istituite per svolgere determinati compiti relativi alla gestione di uno o più programmi unitari.
Cooperazione rafforzata |
La cooperazione rafforzata è una procedura decisionale istituzionalizzata con il trattato di Amsterdam e poi modificata dal trattato di Nizza. Essa consiste nel realizzare una più forte cooperazione tra alcuni Stati membri dell'Unione europea in determinati temi senza coinvolgere la totalità degli stati membri che possono avere reticenze nell'incrementare l'integrazione in alcune aree; può entrare in vigore, però, solo se partecipa almeno un terzo degli stati membri. Le cooperazioni in vigore sono 6 e vertono sui seguenti temi:
- Legge sul divorzio;
- Brevetti;
Tassa sulle transazioni finanziarie;
Euro plus;
Convenzione di Prüm;
Patto di bilancio europeo.
Cartografia della cooperazioni rafforzate:
Legge europea sul divorzioMembri UE aderenti
In corso di ratifica
Membri UE non aderenti
Brevetto europeoAccordo ratificato
Accordo firmato
Accordo non firmato
Non proseguirà con la ratifica
Non partecipante
Altre convenzioni sui brevetti (non UE)
Tassa sulle transazioni finanziarieFavorevole
Contrario
Indeciso (Euro)
Indeciso (Non euro)
Membri aderenti al patto Euro PlusEurozona
Membri UE aderenti a Euro Plus
Altri membri UE
Convenzione di PrümPartecipanti UE
Partecipanti non UE
Non Partecipanti
Fiscal compactMembri dell'eurozona
Membri dello SME
Altri membri UE
Membri UE che non hanno firmato il patto di bilancio
Politica estera |
La politica estera e di sicurezza comune è la politica estera e di difesa dell'Unione europea. Viene gestita e promossa dall'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza e dal Servizio europeo per l'azione esterna.
Politiche di vicinato |
La politica europea di vicinato è una delle politiche esterne dell'Unione europea, indirizzata ai paesi collocati in prossimità dell'Unione verso sud e verso est. L'obiettivo è quello di costruire rapporti più stretti con tali stati a livello economico, politico, culturale e strategico.
La collaborazione euromediterranea, o Processo di Barcellona, è stata varata con la conferenza di Barcellona del 27-28 novembre 1995. Vi parteciparono i ministri degli Esteri degli allora 15 stati membri e dodici paesi dell'Africa Mediterranea e del Vicino Oriente: Algeria, Cipro, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Malta, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia e l'Autorità Nazionale Palestinese. La Libia era presente come paese osservatore. Attualmente, dopo gli allargamenti dell'Unione europea del 2004, 2007 e 2013, la collaborazione coinvolge i Ventotto e dieci paesi della sponda sud del Mediterraneo. Gli obiettivi dell'accordo sono tre: rafforzare le relazioni in materia politica e di sicurezza, creare una collaborazione economica e finanziaria, e potenziare la cooperazione nei settori sociale, culturale e umano.
Economia |
L'Unione europea possiede l'economia più grande al mondo, con un prodotto interno lordo nominale complessivo nel 2013 stimato in oltre 13.500 miliardi di euro[54].
Tra le diverse nazioni, in particolare risultano essere trainanti quattro regioni dell'Europa, che per tal motivo vengono definite i Quattro Motori economici: Baden-Württemberg, Catalogna, Rodano-Alpi e Lombardia[55].
Secondo l'ambiziosa strategia di Lisbona, l'Unione europea si era prefissa l'obiettivo di diventare «l'economia più dinamica e competitiva al mondo» entro il 2010.[senza fonte] L'Unione europea detiene il 30% della ricchezza netta mondiale, cioè oltre 65 trilioni di $ dei 223 detenuti nel mondo.[senza fonte]
Segue un prospetto sintetico che mostra la situazione economica dei ventotto Stati dell'Unione, degli Stati in fase di negoziazione per l'accesso e dei rimanenti Stati europei (escluso il Kosovo, per il quale non sono ancora disponibili dati macroeconomici completi a causa della recente indipendenza dalla Serbia).
Gli Stati sono ordinati a seconda del prodotto interno lordo (PIL) pro capite, che può essere usato come indice del grado di benessere in una data nazione.
Dati macroeconomici |
- Stati membri dell'UE
Nazione | PIL 2016[56] (in milioni di $) | PIL 2015 pro-capite[57] ($) | PIL 2015 pro-capite[58] (in % di EU-28) | Infl.[59] (2013) | Disoc.[60] (2013) | Crescita del PIL (media 2000-09)[61] | Crescita del PIL (2015)[62][63] |
---|---|---|---|---|---|---|---|
Lussemburgo | 55 730 | 98 987 | 271 | +1,7% | 5,9% | +3,2% | +4,4% |
Irlanda | 257 417 | 55 533 | 145 | +0,5% | 13,1% | +3,7% | +7,6% |
Paesi Bassi | 815 646 | 49 166 | 129 | +2,6% | 6,7% | +1,6% | +1,8% |
Austria | 404 293 | 47 250 | 127 | +2,1% | 4,9% | +1,7% | +0,8% |
Germania | 3 934 664 | 46 893 | 125 | +1,6% | 5,3% | +0,9% | +1,5% |
Danimarca | 258 702 | 45 709 | 124 | +0,5% | 7,0% | +0,8% | +1.6% |
Belgio | 494 121 | 43 585 | 117 | +1,2% | 8,4% | +1,6% | +1,3% |
Svezia | 473 413 | 41 188 | 123 | +0,4% | 8,0% | +2,0% | +2,8% |
Francia | 2 703 378 | 41 181 | 106 | +1,0% | 10,8% | +1,3% | +1,2% |
Regno Unito | 2 756 748 | 41 159 | 110 | +2,6% | 7,5% | +1,9% | +2,5% |
Finlandia | 224 999 | 41 120 | 108 | +2,2% | 8,2% | +2,0% | +0,4% |
Malta | 15 382 | 35 826 | 99 | +1,0% | 6,5% | +1,6% | +3,4% |
Italia | 2 213 909 | 35 708 | 95 | +1,3% | 11,8% | +0,9% | +1,0% |
Spagna | 1 615 074 | 34 819 | 92 | +1,5% | 26,4% | +2,6% | +3,1% |
Cipro | 28 058 | 32 785 | 81 | +0,4% | 16,0% | +3,2% | +2,5% |
Rep. Ceca | 332 477 | 31 549 | 85 | +1,4% | 7,0% | +3,6% | +3,9% |
Slovenia | 63 964 | 31 007 | 83 | +1,9% | 10,2% | +3,1% | +2,3% |
Slovacchia | 160 998 | 29 720 | 77 | +1,5% | 14,2% | +4,6% | +3,2% |
Estonia | 37 549 | 28 592 | 74 | +3,2% | 8,6% | +4,5% | +2% |
Lituania | 82 355 | 28 359 | 74 | +1,2% | 11,8% | +4,8% | +1,8% |
Portogallo | 289 791 | 27 835 | 77 | +0,4% | 16,5% | +0,9% | +1,6% |
Polonia | 1 005 449 | 26 455 | 69 | +0,8% | 10,3% | +3,9% | +3,5% |
Grecia | 285 976 | 26 449 | 71 | -0,9% | 27,3% | +3,0% | −2,3% |
Ungheria | 258 444 | 26 222 | 68 | +1,7% | 10,2% | +2,3% | +3% |
Lettonia | 49 081 | 24 712 | 64 | +0,0% | 11,9% | +4,7% | +2,2% |
Croazia | 91 096 | 21 581 | 58 | +2,3% | 17,6% | +3,1% | +0,8% |
Romania | 413 846 | 20 787 | 57 | +3,2% | 7,3% | +4,6% | +3,4% |
Bulgaria | 136 855 | 19 097 | 46 | +0,4% | 12,9% | +4,7% | +1,7% |
Zona euro | 13 478 334 | - | 106 | +1,4% | 12,0% | +1,4% | +0,6% |
Unione europea | 19 205 364 | - | 100 | +1,5% | 10,8% | +1,6% | +1,8% |
- Stati candidati all'adesione UE
Pos. | Nazione[6] | PIL 2016[56] (milioni di $) | PIL 2015 pro-capite[57] ($) | % di EU-28 (PPA) (2015)[58] | Inflazione (2012)[64] | Disoccupazione (2012)[64][65] |
---|---|---|---|---|---|---|
1 | Turchia | 1 665 332 | 20 438 | 53 | +6,2% | 9,2% |
2 | Montenegro | 7 421 | 16 123 | 41 | +5,1% | 19,1% |
3 | Macedonia | 29 037 | 14 009 | 37 | +4,7% | 31,3% |
4 | Serbia | 97 502 | 13 671 | 36 | +12,2% | 23,1% |
5 | Albania | 32 650 | 11 301 | 30 | +2,4% | 15,0% |
Bilancio dell'Unione |
L'Unione europea dispone di un bilancio proprio finanziato da:
- Una parte dell'Imposta sul valore aggiunto dell'UE
- I contributi nazionali secondo il Reddito nazionale lordo di ogni stato
- I dazi doganali
Tali risorse costituiscono oltre il 98% delle entrate dell'Unione per un budget di circa 142 miliardi di euro, approssimativamente l'1% del Prodotto interno lordo dell'intera Unione.
Le principali voci di spesa sono:
- La politica agricola comune tramite gli aiuti agricoli diretti (30%) e il fondo per lo sviluppo rurale (11%);
- Le politiche di coesione, di competitività e occupazionali (46%).
Le altre voci di spesa sono legate alla politica estera dell'Unione e all'amministrazione.[66]
Politica agricola comune |
La politica agricola comune (PAC) rappresenta una delle più “anziane” e importanti politiche dell'UE. Le motivazioni profonde della centralità di questa politica sono strettamente collegate con la poca competitività del settore agricolo europeo[67]. Essa è un sistema di finanziamenti destinati alle attività di coltivazione all'interno dell'Unione; il suo scopo principale è quello di mantenere livelli adeguati di produzione agricola concedendo sussidi alle aziende e ai lavoratori direttamente impiegati nel settore.
Furono introdotti sussidi e incentivi alla produzione agricola, per aumentarne la quantità e per rendere più stabili i prezzi, a beneficio degli agricoltori. In seguito si sono aggiunti gli obiettivi di garantire la sicurezza dei prodotti alimentari e il rispetto dell'ambiente rurale.
Una delle misure della politica agricola perseguita in quegli anni consistette nella fissazione di livelli minimi di prezzo per i prodotti agricoli, che generano enormi eccedenze. La procedura usuale dell'Unione europea era pagare gli esportatori perché potessero vendere tali prodotti all'estero.
L'opinione pubblica ha dimostrato chiaramente di rifiutare di finanziare senza limite i surplus, ma tale politica venne presa di mira non tanto dai paesi del terzo mondo esportatori di derrate agricole quanto dai paesi ricchi, in primo luogo gli Stati Uniti, che pretendevano di esportare nel ricco mercato europeo.[68]
Negli ultimi anni gli organi dell'Unione hanno radicalmente cambiato la politica tradizionale. I nuovi regolamenti hanno drasticamente ridotto gli stimoli a produrre. Il risultato di tale inversione di rotta, proprio nel momento in cui gli Stati Uniti stanno dirottando verso usi non alimentari, ma energetici, le loro eccedenze agricole è stato criticato da chi paventa un acuirsi del problema dell'approvvigionamento di cibo. Questo mentre l'Asia sta mutando radicalmente dieta, e non avendo spazi sufficienti per produrre cereali per l'allevamento li dovrà acquistare[69]. Avere abbandonato la politica della sicurezza potrebbe provocare conseguenze negative per paesi come l'Italia, con una produzione che copre ormai solo una frazione dei cereali consumati e dei panelli proteici per l'allevamento.[70]
La PAC, anche nella versione attuale, è stata peraltro accusata di distribuire fondi in maniera poco equilibrata, favorendo le aziende agricole più grandi e sostenendo la diffusione di metodi di coltivazione invasivi.
La politica agricola è una dei primi accordi comuni europei. Si concentra soprattutto sul settore dei cereali, su quello ortofrutticolo, su quello vinicolo, sul settore delle carni bovine e su quello lattiero-caseario. Oggi, assorbe poco meno della metà delle intere risorse dell'Unione (ossia circa 56 miliardi di euro)[71]; questo dato è in diminuzione, se si pensa che nel 1980 la PAC ne assorbiva circa il 70%[72].
Fondi strutturali |
I fondi strutturali dell'Unione, per il settennio 2007-2013, vengono ripartiti secondo tre obiettivi:
- Convergenza, finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), dal Fondo Sociale Europeo (FSE) e dal Fondo di coesione (FC).
- Competitività regionale e occupazione, finanziato dal FESR e dal FSE.
- Cooperazione territoriale europea, evoluzione del progetto Interreg, finanziata anch'essa dal FESR.
Fondo europeo per lo sviluppo regionale |
Allo scopo di appianare le disomogeneità presenti nel tessuto economico e sociale delle diverse regioni del continente, l'Unione promuove la crescita delle aree meno sviluppate attraverso l'erogazione di ingenti fondi riservati al finanziamento degli investimenti nelle seguenti aree:
- la creazione di nuovi posti di lavoro;
- l'investimento nelle infrastrutture, per favorire lo sviluppo e la creazione di posti di lavoro (nelle aree coperte dall'"Obiettivo 1") e, in generale, per diversificare e rivitalizzare le attività economiche locali;
- il supporto alle piccole e medie imprese locali, ad esempio favorendo il trasferimento delle tecnologie e promuovendo strumenti finanziari idonei al sostentamento delle aziende, anche tramite aiuti economici diretti;
- l'investimento nel campo dell'educazione e della sanità (nelle aree coperte dall'"Obiettivo 1");
- lo sviluppo dell'ambiente produttivo, la promozione della ricerca di nuove tecnologie, lo sviluppo della società dell'informazione, la tutela dell'ambiente, le pari opportunità nell'accesso al lavoro e la cooperazione interregionale e transnazionale.
Complessivamente, i fondi europei per lo sviluppo regionale contribuiscono al sostentamento di aree economicamente e socialmente meno sviluppate, segnatamente negli stati membri di recente ingresso.
Cultura |
Simboli |
La storia della bandiera europea ebbe inizio nel 1955. All'epoca, l'Unione europea esisteva solo sotto forma di Comunità europea del carbone e dell'acciaio, con solo sei Stati membri. Diversi anni prima era stato tuttavia istituito un organismo separato con un numero maggiore di partecipanti - il Consiglio d'Europa - impegnato nella difesa dei diritti umani e nella promozione della cultura europea.
Il Consiglio d'Europa stava valutando all'epoca quale simbolo adottare. Dopo varie discussioni, venne adottato l'attuale disegno: un cerchio di dodici stelle dorate in campo blu. In varie tradizioni, il dodici è un numero simbolico che rappresenta la completezza. Si tratta inoltre ovviamente del numero dei mesi dell'anno e delle ore indicate sul quadrante dell'orologio.
Il cerchio è tra l'altro un simbolo di unità. Si è soliti attribuire il disegno vincente al disegnatore francese Arsène Heitz il quale successivamente ne fornì una spiegazione in chiave biblica, facendo riferimento a un'immagine della devozione alla Madonna propria del dodicesimo capitolo dell'Apocalisse: "Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle".
Il Consiglio d'Europa incoraggiò in seguito le altre istituzioni europee ad adottare la medesima bandiera e nel 1983 il Parlamento europeo accolse l'invito. Nel 1985 la bandiera venne infine adottata da tutti i capi di Stato e di governo dell'UE come emblema ufficiale dell'Unione europea, denominata all'epoca Comunità europea.
Tutte le istituzioni europee utilizzano la bandiera dall'inizio del 1986, quando, con l'ingresso di Spagna e Portogallo, i membri della Comunità raggiunsero il numero di dodici.
La bandiera europea è l'unico emblema della Commissione europea, l'organo esecutivo dell'UE. Le altre istituzioni e organi dell'UE hanno un proprio emblema oltre alla bandiera europea.
La capitale europea della cultura è una città designata dall'Unione europea, che per il periodo di un anno ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale. Diverse città europee hanno sfruttato questo periodo per trasformare completamente la loro base culturale, e facendo ciò, la loro visibilità internazionale.
Concepito come un mezzo per avvicinare i vari cittadini europei, la "città europea della cultura" venne lanciata il 13 giugno 1985 dal Consiglio dei ministri su iniziativa di Melina Mercouri. Da allora l'iniziativa ha avuto sempre più successo e un crescente impatto culturale e socio-economico per i numerosi visitatori che ha attratto nelle città scelte.
Le città europee della cultura sono state designate su basi intergovernative fino al 2004; gli stati membri selezionavano unanimemente le città più adatte a ospitare l'evento e la Commissione europea garantiva un sussidio per le città selezionate ogni anno. Dal 2005, le istituzioni europee hanno preso parte alla procedura di selezione delle città che ospiteranno l'evento.
Nel 1990, i ministri della cultura lanciarono il "mese culturale europeo". Questo evento è simile alla città della cultura europea ma dura per un periodo inferiore di tempo ed è indirizzato in particolare alle nazioni dell'Europa centrale e orientale. Anche per questo evento sono previste sovvenzioni da parte della Commissione.
Scienza e tecnologia |
L'Unione europea nello spazio |
- 17 maggio 1968: viene lanciato ESRO-2B, il primo satellite dell'Unione europea
Festività |
Il giorno europeo o festa dell'Europa si celebra il 9 maggio di ogni anno. Questa data ricorda il giorno del 1950 in cui vi fu la presentazione da parte di Robert Schuman del piano di cooperazione economica, ideato da Jean Monnet (cosiddetta Dichiarazione Schuman), che segna l'inizio del processo d'integrazione europea con l'obiettivo di una futura unione federale.
Esercito |
Il Parlamento europeo il 17 febbraio 2017 approva la risoluzione proposta da Guy Verhofstadt[73] per la creazione di un esercito unico europeo di difesa comune.[74]
Note |
^ La presidenza del Consiglio dell'Unione europea viene assunta dal capo di Stato o di governo di un Paese membro a rotazione semestrale
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Voci correlate |
- Accordi di Schengen
- Agenda di Lisbona
- Allargamento dell'Unione europea
- Associazione dei paesi e territori d'oltremare
- Banca centrale europea
- Brexit
- Consiglio dell'Unione europea
- Commissione europea
- CORDIS
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- Cronologia dell'integrazione europea
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Collegamenti esterni |
(BG, CS, DA, DE, ET, EL, EN, ES, FR, GA, HR, IT, LT, LV, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV) Sito ufficiale, su europa.eu.
(EN) Unione europea, su nobelprize.org, Nobel Media AB.
(EN) Unione europea, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Documenti relativi alla storia dell'Unione europea consultabili presso gli Archivi storici dell'UE a Firenze.
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