Parlamento europeo






























































Parlamento europeo
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European Parliament Strasbourg Hemicycle - Diliff.jpg
Emiciclo di Strasburgo
Organizzazione
Unione europea Unione europea
Tipo Monocamerale
Istituito 30 marzo 1962
Predecessore Assemblea parlamentare europea
Presidente
Italia Antonio Tajani
Vicepresidenti 14
Ultima elezione 22-25 maggio 2014
Prossima elezione 2019
Numero di membri 750 + Presidente
Parlamento europeo - VIII legislatura.svg
Gruppi politici
Maggioranza (476)


  •      PPE (219)


  •      S&D (189)


  •      ALDE (68)


Opposizione (275)




  •      ECR (71)


  •      G - EFA (52)


  •      EUL/NGL (51)


  •      EFDD (45)


  •      ENF (36)


  •      NI (20)


Sede Edificio Louise-Weiss
Indirizzo 1 Avenue du Président Robert Schuman, 67000 Strasburgo, Francia
Sito web www.europarl.europa.eu

Il Parlamento europeo (anche noto come Europarlamento) è un'istituzione di tipo parlamentare dell'Unione europea, rappresenta i popoli dell'Unione europea ed è l'unica istituzione ad essere eletta direttamente dai cittadini dell'Unione. Il Parlamento europeo esercita la funzione legislativa dell'Unione europea assieme al Consiglio dell'Unione europea. Inoltre in alcuni casi stabiliti dai trattati, ha il potere di iniziativa legislativa che generalmente spetta alla Commissione europea[1].


Dopo l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, il Parlamento europeo è composto da 750 deputati più il Presidente[2] (in precedenza i deputati erano 766), che lo rendono la più grande assemblea parlamentare al mondo tra quelle scelte tramite elezioni democratiche. Il corpo elettorale del Parlamento europeo costituisce inoltre il più grande elettorato democratico trans-nazionale nel mondo (circa 375 milioni di aventi diritto al voto nel 2009).[3][4][5]


Dal 1979 viene eletto direttamente ogni cinque anni a suffragio universale. Tuttavia, alle sue elezioni l'affluenza alle urne è diminuita ad ogni elezione, scendendo a meno del 50% dal 1999. Nel 2014 i votanti sono stati il 42,54% di tutti gli aventi diritto.[6]


Il Parlamento è la "prima istituzione" dell'UE (menzionata per prima nei trattati, avendo la precedenza cerimoniale su tutte le altre autorità a livello europeo),[7] e condivide la funzione legislativa con il Consiglio (tranne che in alcune aree dove si applicano procedure legislative speciali). Partecipa inoltre alla procedura di approvazione del bilancio dell'UE. Il Parlamento elegge il Presidente della Commissione e approva (o respinge) la nomina della Commissione nel suo insieme. Il Parlamento può anche forzare le dimissioni dell'intera Commissione attraverso l'adozione di una mozione di censura.[1] In generale il Parlamento esercita un controllo politico sulla Commissione mediante l’approvazione di mozioni e dichiarazioni. Ad esempio può sollecitare la Commissione a esercitare l’iniziativa legislativa in una determinata materia.


L'attuale Presidente del Parlamento europeo è Antonio Tajani (PPE) che è stato eletto dal Parlamento stesso nel gennaio 2017. Le ultime elezioni del Parlamento si sono tenute dal 22 al 25 maggio 2014.


Il Parlamento europeo dispone di tre sedi: Strasburgo, Bruxelles, e Lussemburgo.[8] Le sessioni plenarie si svolgono sia a Bruxelles sia a Strasburgo, mentre le riunioni delle commissioni si svolgono sempre a Bruxelles. Lussemburgo è invece la sede del Segretariato generale del Parlamento europeo.[9][10]




Indice






  • 1 Storia


    • 1.1 Nascita e primi metodi elettivi


    • 1.2 L'Assemblea parlamentare europea


    • 1.3 Le elezioni a suffragio universale




  • 2 Composizione


    • 2.1 Membri


    • 2.2 Stipendi, rimborsi e immunità


    • 2.3 Elezioni




  • 3 Poteri e funzioni


    • 3.1 Procedura legislativa


    • 3.2 Controllo del potere esecutivo


    • 3.3 Bilancio


    • 3.4 Poteri di vigilanza




  • 4 Funzionamento


    • 4.1 Presidente e organizzazione


    • 4.2 Conferenza dei presidenti


    • 4.3 Commissioni


    • 4.4 Delegazioni


    • 4.5 Gruppi parlamentari


      • 4.5.1 VIII legislatura (2014-2019)




    • 4.6 Intergruppi


    • 4.7 Segretariato generale


    • 4.8 Servizio ricerca


    • 4.9 Osservatorio legislativo




  • 5 Sedi


  • 6 Canali di dialogo, comunicazione e informazione con la società civile europea


    • 6.1 Dialogo con le organizzazioni religiose e non confessionali


    • 6.2 Mediatore del Parlamento europeo europeo per i casi di sottrazione dei minori


    • 6.3 Eurobarometro del Parlamento europeo


    • 6.4 Premi


      • 6.4.1 Premio Sacharov per la libertà di pensiero


      • 6.4.2 Premio europeo Carlo Magno


      • 6.4.3 Premio del cittadino europeo


      • 6.4.4 Premio LUX






  • 7 Note


  • 8 Bibliografia


  • 9 Voci correlate


  • 10 Altri progetti


  • 11 Collegamenti esterni





Storia |



Nascita e primi metodi elettivi |




Sessione dell'Assemblea comune nel Palazzo d'Europa a Strasburgo nel gennaio 1967. Willy Brandt, ministro degli esteri della Germania, sta parlando.


Il Parlamento, come le altre istituzioni europee, era molto diverso dalla sua forma attuale quando si riunì per la prima volta il 10 settembre 1952. Una delle più antiche istituzioni comuni, ha iniziato come Assemblea comune della Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA). Era un'assemblea consultiva di 78 parlamentari nominati all'interno dei parlamenti nazionali dei sei Stati membri; non possedeva poteri legislativi.[11][12][13]




Sessione dell'Assemblea a Strasburgo 1985.


Il suo sviluppo, fin dalla fondazione, mostra come le strutture dell'Unione europea si siano evolute senza un chiaro "piano generale". Secondo alcuni osservatori, come Tom Reid del Washington Post, "nessuno avrebbe deliberatamente progettato un governo così complesso e ridondante come l'Unione europea".[14] Il Parlamento possiede due sedi, che si sono alternate più volte, come risultato di vari accordi o la mancanza di essi. Anche se la maggior parte degli eurodeputati preferirebbe operare solo a Bruxelles, in occasione del vertice di Edimburgo del 1992 la Francia ha proposto una modifica del Trattato per mantenere la sede plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo in modo permanente.[11][15]



L'Assemblea parlamentare europea |


Il 19 marzo 1958, a seguito dei trattati di Roma dell'anno prima, nasce l'Assemblea parlamentare europea, sempre con sede a Strasburgo, ma allargata a 142 membri eletti con le stesse modalità della precedente Assemblea della CECA, per nomina da parte dei governi nazionali, tra i parlamentari di ciascun paese.




Emblema del Parlamento fino al 1983


Il 30 marzo 1962 l'Assemblea muta nome in "Parlamento europeo", che dal 1º gennaio 1973 lievita a 198 membri per l'entrata di Danimarca, Regno Unito e Irlanda.



Le elezioni a suffragio universale |


Il 20 settembre 1976 il Consiglio europeo decide a Bruxelles di rendere il Parlamento europeo eleggibile a suffragio universale diretto, e quindi non più per mezzo dei parlamentari nazionali, sia pure in base a legislazioni nazionali che variano in ordine ai sistemi di attribuzione dei seggi e alle condizioni soggettive di eleggibilità e di incompatibilità.[16] Il testo entra in vigore il 1º luglio 1978 e le prime elezioni vengono celebrate nel giugno 1979. I membri passano a quota 410.[17]


I membri dell'Europarlamento passeranno poi a 434 (1984), 518 (1989), 567 (1994), 626 (1995), 732 (2004), 782 (2007). Per il 2009 è stata applicata una riduzione del numero dei membri a 736, come previsto dal Trattato di Nizza;[18] successivamente il numero è stato nuovamente innalzato all'inizio del 2012 a 754. Il Trattato di Lisbona ne prevede invece 751 come detto dall'articolo 14. n.2 TUE (originariamente 750 più il presidente) a partire dalle elezioni europee del 2014. Con la Dichiarazione n. 4 allegata al testo di Lisbona si specifica che "il seggio supplementare sarà attribuito all'Italia", al fine di conservare la parità di seggi tra Italia e Regno Unito (73 seggi).[19]



Composizione |







































































































































































































































































































































































Composizione del Parlamento europeo
Paesi
10
12
12
15
15
27
28
28
Legislatura
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
Anno
1979-1984
1984-1989
1989-1994
1994-1999
1999-2004
2004-2009
2009-2014
2014-2019

Germania Germania
81
81
81
99
99
99
99
96

Francia Francia
81
81
81
87
87
78
72
74

Italia Italia
81
81
81
87
87
78
72
73

Regno Unito Regno Unito
81
81
81
87
87
78
72
73

Spagna Spagna

64
60
64
64
54
50
54

Polonia Polonia





54
50
51

Romania Romania





35
33
32

Paesi Bassi Paesi Bassi
25
25
25
31
31
27
25
26

Belgio Belgio
24
24
24
25
25
24
22
21

Rep. Ceca Rep. Ceca





24
22
21

Grecia Grecia
24
24
24
25
25
24
22
21

Ungheria Ungheria





24
22
21

Portogallo Portogallo

24
24
25
25
24
22
21

Svezia Svezia



22
22
19
18
20

Austria Austria



21
21
18
17
18

Bulgaria Bulgaria





18
17
17

Finlandia Finlandia



16
16
14
13
13

Danimarca Danimarca
16
16
16
16
16
14
13
13

Slovacchia Slovacchia





14
13
13

Croazia Croazia






12
11

Irlanda Irlanda
15
15
15
15
15
13
12
11

Lituania Lituania





13
12
11

Lettonia Lettonia





9
8
8

Slovenia Slovenia





7
7
8

Cipro Cipro





6
6
6

Estonia Estonia





6
6
6

Lussemburgo Lussemburgo
6
6
6
6
6
6
6
6

Malta Malta





5
5
6
Totale:
434
522
518
626
626
785
748
751















































































Integrazioni nel corso delle legislature
Paesi
Ingresso
Legislatura
Adesione
Elezioni
Seggi assegnati

Grecia Grecia
I
1º gennaio 1981
18 ottobre 1981
24

Spagna Spagna
II
1º gennaio 1986
10 giugno 1986
64

Portogallo Portogallo
II
1º gennaio 1986
19 luglio 1986
24

Svezia Svezia
IV
1º gennaio 1995
17 settembre 1995
22

Finlandia Finlandia
IV
1º gennaio 1995
10 ottobre 1996
16

Austria Austria
IV
1º gennaio 1995
13 ottobre 1996
21

Bulgaria Bulgaria
VI
1º gennaio 2007
10 maggio 2007
18

Romania Romania
VI
1º gennaio 2007
25 novembre 2007
35

Croazia Croazia
VII
1º luglio 2013
14 aprile 2013
12


Membri |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Eurodeputato.

In italiano i parlamentari europei sono conosciuti europarlamentari o Eurodeputati, mentre in lingua inglese vengono chiamati Members of the European Parliament (MEPs). Essi vengono eletti ogni cinque anni attraverso un suffragio universale[20] e prendono posto tra i banchi secondo l'appartenenza ai gruppi politici. Al 2017, circa un terzo di essi sono donne. Prima del 1979, quando vennero introdotte le elezioni, essi venivano nominati dai loro parlamenti nazionali.[21][22]


Secondo il Trattato di Lisbona, i seggi vengono assegnati a ciascuno Stato in base alla popolazione; il numero massimo di membri è fissato a 750 più il Presidente il quale, secondo una convenzione parlamentare, non può votare.[21][22][23] I seggi vengono distribuiti in base alla "proporzionalità degressiva", vale a dire che più grande è lo stato più cittadini sono rappresentati da un singolo deputato. Di conseguenza, gli elettori maltesi e lussemburghesi hanno circa 10 volte più influenza per elettore rispetto ai cittadini dei sei grandi paesi. Fino al 2014, la Germania (80,9 milioni di abitanti) eleggeva parlamentari per 96 seggi (precedentemente 99), vale a dire un seggio per 843.000 abitanti. Malta (0,4 milioni di abitanti) aveva 6 seggi, ovvero uno per 70.000 abitanti.


Il nuovo sistema di attribuzione attuato nel quadro delle novità apportate con il trattato di Lisbona, compresa la modifica del numero di seggi prima delle elezioni, ha lo scopo di evitare la negoziazione del voto quando le proporzioni devono essere riviste per riflettere i cambiamenti demografici.[24] I collegi elettorali vengono formati in base a questa ripartizione. In sei Stati membri dell'UE (Belgio, Francia, Irlanda, Italia, Polonia e Regno Unito), il territorio nazionale viene suddiviso in un certo numero di elettori. Negli altri stati membri, l'intero paese forma un solo collegio, tutti gli Stati membri hanno un sistema per l'elezione degli eurodeputati anche se ognuno adotta una procedura propria che stabilisce i requisiti di eleggibilità, le modalità di scrutinio, la presentazione delle candidature. L'unica cosa in comune è che dette elezioni devono tenersi contemporaneamente in tutto il territorio europeo tra il giovedì mattina e la domenica immediatamente successiva.[25]



Stipendi, rimborsi e immunità |


Prima del 2009, gli eurodeputati ricevevano lo stesso stipendio dei membri del proprio parlamento nazionale. Tuttavia, a partire da quella data è entrato in vigore un nuovo statuto, dopo anni di tentativi, che prevede per tutti loro una retribuzione mensile uguale che nel 2014 era pari a 8.020,53 euro ciascuno e soggetto all'imposta dell'Unione europea e che può anche essere tassato a livello nazionale. I deputati hanno diritto a una pensione, pagata dal Parlamento, a partire dai 63 anni di età. I deputati hanno altresì diritto ad alcune indennità per le spese di ufficio e di soggiorno nonché alle spese di viaggio basate sui costi effettivamente sostenuti.[26] Vengono, inoltre, concessi un certo numero di privilegi e di immunità. Per assicurare la loro libera circolazione verso e dal Parlamento, ad essi sono riconosciuti dai rispettivi stati gli stessi privilegi offerti agli alti funzionari che viaggiano all'estero e lo status di rappresentanti stranieri in visita. Quando si trovano nel loro stato, hanno tutte le immunità accordate ai parlamentari nazionali, mentre quando si trovano negli altri Stati membri hanno un'immunità alle detenzioni e dai procedimenti giudiziari. Tuttavia, l'immunità non può essere richiesta quando un membro viene trovato colpevole di un reato penale e, inoltre, il Parlamento ha il diritto di togliere l'immunità.[27]



Elezioni |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Elezioni europee.











Composizione del Parlamento europeo secondo la percentuale di deputati per ogni gruppo politico, dal 1979 al 2014. Da sinistra a destra;





     Sinistra radicale


     Socialdemocratici


     Verdi e regionalisti


     Verdi


     CDI o TGI



     Non Iscritti


     Liberaldemocratici


     Popolari


     Conservatori



     Euroscettici


     UEN


     Estrema destra







Le elezioni degli eurodeputati si sono svolte in ogni Stato membro ogni cinque anni dal 1979. Al 2014 ci sono state otto tornate elettorali. Quando uno stato entra nell'Unione durante una legislatura, esso svolgerà una elezione per eleggerei i propri rappresentanti. Ciò è accaduto sei volte, la più recente nel 2013 con l'ingresso della Croazia. Le elezioni si svolgono in un periodo compreso tra quattro giorni, tra il giovedì mattina e la domenica immediatamente successiva, in base alle abitudini locali e, a parte dover essere di tipo proporzionale, ogni Stato membro sceglie una propria procedura: mentre la maggior parte dei membri presenta una lista nazionale, alcuni, come il Regno Unito e la Francia, dividono la ripartizione dei seggi tra le regioni.[28]


Le elezioni più recenti del Parlamento europeo sono quelle del 2014, tenutasi dal 22 al 25 maggio 2014. Sono state le più grandi elezioni transnazionali simultanee mai svolte in tutto il mondo. L'ottava legislatura del Parlamento è iniziata il 1º luglio 2014.[29]


Sono state presentate alcune proposte volte ad attirare un'attenzione più ampia per le elezioni da parte della popolazione europea. Una delle innovazioni introdotte nel 2014 è stata che i partiti politici paneuropei presentassero "candidati" come presidente della Commissione europea. Tuttavia, la governance dell'Unione europea si basa su una miscela di governi intergovernativi e funzioni sovranazionali: il presidente della Commissione europea viene nominato dal Consiglio europeo che rappresenta i governi degli Stati membri e non vi è alcun obbligo di nominare un dato "candidato". Il Trattato di Lisbona afferma solamente che essi dovrebbero tener conto, nella nomina, dei risultati delle elezioni. I candidati dei principali parititi sono Jean-Claude Juncker per il Gruppo del Partito Popolare Europeo, Ska Keller per i Verdi Europei - Alleanza Libera Europea, Martin Schulz per l'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, Alexīs Tsipras per la Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica e Guy Verhofstadt per l'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa.


Dalla prima tornata elettorale, l'affluenza al voto è diminuita costantemente ogni anno e dal 1999 è inferiore al 50%.



Poteri e funzioni |




L'emiciclo del Parlamento durante una sessione plenaria a Strasburgo.


Il Parlamento europeo esercita il potere legislativo e il potere di bilancio - condivisi con il Consiglio dell'Unione europea - e il potere di controllo democratico. Le principali funzioni del Parlamento europeo sono:



  • l'esercizio del controllo politico sull'operato della Commissione tramite interrogazioni scritte e orali e lo strumento della mozione di censura;[30]

  • l'esame delle proposte legislative della Commissione, assieme al Consiglio dei Ministri dell'Unione europea, nell'ambito della procedura legislativa ordinaria;[31]

  • l'approvazione del bilancio annuale dell'Unione, insieme al Consiglio dell'Unione europea;[32]

  • la nomina del mediatore europeo;[33]

  • l'istituzione di commissioni d'inchiesta.[34]


Il Parlamento e il Consiglio UE esercitano congiuntamente il potere legislativo e vengono spesso paragonati alle due camere di un sistema bicamerale.[35]


Tra le differenze rispetto alle legislature nazionali è da notare però che né il Parlamento né il Consiglio hanno il potere di iniziativa legislativa, che è riservato esclusivamente alla Commissione europea, organo esecutivo dell'Unione. Pertanto, mentre il Parlamento può modificare o respingere una proposta di legge, quest'ultima deve essere prima elaborata dalla Commissione.[36] Benché questo sia uno dei punti della discussione circa il deficit democratico dell'Unione, va notato che anche nei Parlamenti nazionali la stragrande maggioranza dei disegni di legge adottati è di iniziativa governativa.[37]
L'ex presidente del Parlamento Hans-Gert Pöttering ha comunque voluto rimarcare il diritto del Parlamento di richiedere alla Commissione di redigere una data normativa. Così, vista la tendenza della Commissione a seguire sempre di più le richieste del Parlamento, si è venuto a costituire de facto un diritto di iniziativa legislativa parlamentare, una sorta di potere di "iniziativa dell'iniziativa" nei confronti della Commissione, attraverso una delibera a maggioranza assoluta.[38]


Il Parlamento vanta anche un'importante potere di influenza indiretta, attraverso risoluzioni non vincolanti e audizioni della Commissione, incluso per ciò che riguarda la politica estera e di sicurezza comune; il Parlamento deve approvare tutte le sovvenzioni per lo sviluppo, comprese quelli per l'estero. Ad esempio, il supporto per la ricostruzione post-bellica in Iraq o gli incentivi per la cessazione dello sviluppo nucleare iraniano, sono azioni che hanno dovuto avere il sostegno da parte del Parlamento. Il sostegno parlamentare è stato anche richiesto per l'accordo di condivisione con gli Stati Uniti dei dati dei passeggeri in viaggio transatlantico.[39] Infine, il Parlamento detiene il potere di esprimere un voto non vincolante sui nuovi trattati dell'Unione europea, ma non può porre il veto.[40]



Procedura legislativa |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Procedure legislative dell'Unione europea.

Con ogni nuovo trattato, i poteri del Parlamento, in termini del suo ruolo nelle procedure legislative dell'Unione, sono stati ampliati. Dall'entrata in vigore del Trattato di Lisbona la procedura cosiddetta di "codecisione" è divenuta procedura legislativa ordinaria che prevede un piano di parità tra il Parlamento e il Consiglio. Esistono tuttavia delle procedure legislative speciali che prevedono una diversa composizione dei poteri di intervento nell'ambito legislativo di Parlamento e Consiglio, con la prevalenza, a seconda degli ambiti, del ruolo dell'una o dell'altra istituzione. In particolare, nell'ambito della procedura, la Commissione presenta una proposta al Parlamento e al Consiglio che può diventare legge se entrambi sono d'accordo su un testo attraverso letture successive fino ad un massimo di tre.


In prima lettura, il Parlamento può inviare emendamenti al Consiglio, che può o adottare il testo comprensivo degli emendamenti o rinviargli una "posizione comune". Il Parlamento, allora, può approvare tale posizione o respingere il testo a maggioranza assoluta, provocando così la definitiva bocciatura, oppure può adottare ulteriori emendamenti, anche a maggioranza assoluta. Se il Consiglio non le approva viene formato un "comitato di conciliazione". Il Comitato è composto dai membri del Consiglio più un numero uguale di deputati che insieme cercano di raggiungere un compromesso. Una volta che viene ottenuta una posizione di comune accordo, questa deve essere approvata dal Parlamento, a maggioranza semplice.[1][41][42]


Le poche altre aree in cui operano le procedure legislative speciali sono la giustizia e gli affari interni, le politiche di bilancio e fiscali. In queste aree, il Consiglio o il Parlamento legiferano da soli.[43] La procedura dipende anche da quale tipo di atto istituzionale viene utilizzato.[1] L'atto più forte è il regolamento, una norma che è direttamente applicabile nella sua interezza e vincolante per tutti gli Stati membri. Poi ci sono le direttive che impongono agli Stati membri il raggiungimento di determinati obiettivi che devono perseguire attraverso le proprie leggi e, quindi, conferendogli spazi di manovra. Una decisione è uno strumento indirizzato ad un particolare gruppo di persone ed è direttamente applicabile. Le istituzioni possono inoltre emettere consigli e raccomandazioni che sono semplicemente dichiarazioni non vincolanti.[44]


In generale la Commissione europea ha il monopolio dell'iniziativa legislativa, ma il meccanismo della relazione di iniziativa permette al Parlamento di chiedere alla Commissione di presentare adeguate proposte sulle questioni per le quali reputa necessaria l'elaborazione di un atto dell'Unione ai fini dell'attuazione dei trattati.[45]


Fino al 13 dicembre 2016 vi era un ulteriore documento che non seguiva le normali procedure: la "dichiarazione scritta". Si trattava di un documento di non più di 200 parole, proposto da un massimo di cinque deputati su una questione che rientra nelle competenze dell'UE e che veniva utilizzato per avviare un dibattito su questo tema. Essendo pubblicato davanti all'ingresso dell'emiciclo, i deputati potevano firmare la dichiarazione e, se ciò veniva fatto dalla maggioranza, il documento veniva inoltrato al Presidente del Parlamento e annunciato in seduta plenaria, prima di essere trasmesso alle altre istituzioni e formalmente indicato nel verbale.[46]



Controllo del potere esecutivo |


Nell'Unione europea vi è una netta separazione dei poteri tra esecutivo e legislativo che rende il Parlamento europeo più simile al Congresso degli Stati Uniti che una legislazione tipica di uno Stato membro.[37] Il presidente della Commissione europea viene proposto dal Consiglio europeo sulla base delle elezioni parlamentari europee.[47] Tale proposta deve essere approvata dal Parlamento (a maggioranza semplice) che "elegge" il Presidente in base ai trattati. Dopo la nomina del Presidente i membri della Commissione vengono proposti dal Presidente stesso, in accordo con gli Stati membri. Quindi, la Commissione formata si presenta al Parlamento che può approvare o respingerla.[48][49] Nella pratica, il Parlamento non ha mai votato contro un Presidente o la sua Commissione, ma si ritiene che lo avrebbe fatto quando fu avanzata una proposta per la formazione della Commissione Barroso. La pressione risultante ha costretto a ritirare la proposta e a modificarla perché risultasse accettabile al Parlamento.[50] Tale pressione è stata vista come un segnale importante a dimostrazione del carattere evolutivo del Parlamento e della sua capacità di rendere la Commissione responsabile. Inoltre, nel voto sulla Commissione, i deputati generalmente votano seguendo le linee di partito, piuttosto che le richieste da parte dei governi nazionali.[51]


Il Parlamento ha anche il potere di approvare, alla maggioranza dei due terzi, una mozione di censura nei confronti della Commissione che ne comporta le dimissioni dell'intera istituzione. Questo potere non è mai stato utilizzato, ma quando è stato minacciato nei confronti della Commissione Santer ha comportato le sue dimissioni spontanee. Vi sono un paio di ulteriori controlli, come ad esempio l'obbligo della Commissione di presentare relazioni al Parlamento e rispondere alle domande dei deputati; l'obbligo del Presidente del Consiglio in carica di presentare al Parlamento il suo programma all'inizio della presidenza; l'obbligo per il Presidente del Consiglio europeo di riferire al Parlamento dopo ciascuna delle sue riunioni; il diritto dei deputati di presentare richieste per la legislazione e la politica alla Commissione; e il diritto di fare delle domande ai membri di queste istituzioni (ad esempio il "question time" di ogni martedì).[49][52] Allo stato attuale, i deputati possono formulare una domanda su qualsiasi argomento, ma nel mese di luglio 2008 i deputati hanno votato per limitarle a quelle inerenti al mandato e vietare quelle offensive o personali.[53][54]



Bilancio |


Il Parlamento,a seguito dell'ampliamento delle sue funzioni stabilito coi trattati degli anni 1970 e col Trattato di Lisbona, partecipa alla procedura di adozione del bilancio dell'Unione con un ruolo di primaria importanza.[55] Il progetto di bilancio, presentato dalla Commissione, è soggetto a una forma di procedura legislativa ordinaria, con una sola lettura che dà il potere al Parlamento di proporre emendamenti sull'intero bilancio (prima del 2009, la sua influenza era limitata ad alcune aree) in sostanziale posizione di parità con il Consiglio. Se si verifica un disaccordo, viene formata una commissione di conciliazione come accade per le proposte legislative ordinarie in terza lettura. Se il testo di conciliazione paritetica non viene approvato, il Parlamento può adottare il bilancio definitivamente.[43] Il Parlamento europeo ha inoltre il diritto di proporre modifiche alla spesa obbligatoria e il diritto di proporre emendamenti alla spesa non obbligatoria del bilancio. In questo caso, la procedura di bilancio deve ricominciare da capo.[32]


Il Parlamento è anche responsabile per l'adempimento dell'esecuzione dei bilanci precedenti sulla base della relazione annuale della Corte dei conti europea. Solo due volte il Parlamento non ha approvato il bilancio precedente: nel 1984 e nel 1998. In quest'ultima occasione, che ha portato alle dimissioni della Commissione Santer, era stato messo in evidenza come il potere di bilancio attribuisce al Parlamento un grande potere nei confronti della Commissione.[52][56][57]



Poteri di vigilanza |


Il Parlamento possiede anche altri poteri di supervisione generale, concessogli principalmente dal Trattato di Maastricht.[58] Il Parlamento ha il potere di istituire una commissione d'inchiesta, come è stato fatto per esempio nel caso della malattia della "mucca pazza" che ha portato alla creazione dell'agenzia veterinaria europea. Il Parlamento può chiamare altre istituzioni a rispondere alle domande e può portarle in tribunale qualora ravvisi nel loro operato infrazioni della legge o dei trattati dell'UE.[59] Inoltre, ha poteri sulla nomina dei membri della Corte dei conti[60] e del presidente e del comitato esecutivo della Banca centrale europea (BCE). Il presidente della BCE è inoltre tenuto a presentare una relazione annuale al Parlamento.[59]


Il Mediatore europeo viene eletto dal Parlamento e si occupa di denunce, inerenti alla cattiva amministrazione, contro tutte le istituzioni, da parte di ogni cittadino europeo o di ogni persona fisica o giuridica risiedente nell'Unione.[59] Questi soggetti possono, inoltre, presentare una petizione su una questione della sfera di attività dell'Unione europea che gli riguardino direttamente. La commissione per le petizioni esamina i casi, circa 1500 ogni anno, a volte presentati dagli stessi cittadini al Parlamento.[33][61]



Funzionamento |




Emiciclo di Bruxelles


Il Parlamento europeo si riunisce e delibera in sedute aperte al pubblico. Tutte le sue risoluzioni e discussioni sono pubblicate sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.[62] I deputati europei si riuniscono in seduta plenaria una settimana al mese (tornata) nella sede di Strasburgo. Alcune tornate supplementari di due giorni si svolgono a Bruxelles.[63] Il Parlamento ha il potere di riunirsi senza essere convocato da un'altra autorità. Le sue riunioni sono parzialmente regolate dai trattati, altrimenti spetta al Parlamento stesso di stabilire il proprio "regolamento interno" (regolamento che disciplina il parlamento).[64][65]


Gli eurodeputati si avvalgono della collaborazione del Segretariato del Parlamento e degli assistenti parlamentari. Il Segretariato rappresenta per lo più un corpo tecnico, il cui personale ha spesso già servito presso altre istituzioni Europee (Commissione europea, Segretariato Generale del Consiglio dell'Unione europea, etc.). Esso ha formalmente sede a Lussemburgo, sebbene buona parte dei Direttorati Generali più importanti (Politica Interna, Politica Estera, etc.) sia di fatto ubicata a Bruxelles. Due settimane al mese sono invece riservate alle riunioni delle commissioni parlamentari che si tengono sempre a Bruxelles. La settimana restante è dedicata alle riunioni dei singoli gruppi politici. La maggior parte dei deputati è iscritta a un gruppo politico: prima del voto della plenaria sulle relazioni preparate dalle commissioni parlamentari, i gruppi politici ne esaminano il contenuto e spesso presentano emendamenti. Le venti commissioni parlamentari preparano i lavori delle tornate del Parlamento. Le commissioni elaborano e approvano relazioni sulle proposte legislative e relazioni di iniziativa.


Durante le sessioni, i membri possono parlare solo dopo essere stati invitati a farlo dal presidente. Anche i membri del Consiglio o della Commissione possono partecipare e parlare nei dibattiti.[66][67] In parte a causa della necessità della traduzione e in parte per la politica del consenso nella camera, i dibattiti tendono ad essere più tranquilli e cordiali rispetto, ad esempio, al sistema Westminster.[68] In generale, le votazioni vengono condotte per alzata di mano, tuttavia può essere richiesta una verifica tramite votazione elettronica.[69] In entrambi i casi, i voti dei deputati non vengono registrati anche se ciò avviene quando si tiene una votazione per appello nominale, un sistema necessario per le votazioni finali su una legislazione o anche ogni volta che un gruppo politico o 30 deputati lo richiedano. Si osserva che il numero di votazioni per appello nominale risulta aumentato con il tempo. In taluni casi è previsto anche un ballottaggio segreto (ad esempio, quando viene eletto il presidente).[70] Solitamente i voti non seguono un dibattito, ma piuttosto sono raggruppati con altre votazioni in occasioni specifiche, di solito a mezzogiorno di martedì, mercoledì o giovedì. Questo perché la lunghezza del voto è imprevedibile e può compromettere i dibattiti e gli incontri programmati nel corso della giornata.[71]





Reuven Rivlin parla al Parlamento europeo.


I membri sono disposti in un emiciclo in base ai loro gruppi politici, che sono ordinati principalmente da sinistra a destra, ma alcuni gruppi più piccoli sono posizionati nell'anello esterno del Parlamento. Tutte le scrivanie sono dotate di microfoni, cuffie per la traduzione e apparecchiature per il voto elettronico. I leader dei gruppi si siedono sui seggi in prima fila e in centro vi è un podio per gli oratori. La restante metà della camera circolare è composta principalmente in una zona rialzata dove il Presidente e lo staff si siedono. Ulteriori sedie sono previsti tra i lati di questa zona e gli eurodeputati, queste sono occupate dal Consiglio all'estrema sinistra e dalla Commissione in fondo a destra. Sia l'emiciclo di Bruxelles che quello di Strasburgo seguono grosso modo questa disposizione con lievi differenze.[72] Questa disposizione è un compromesso tra i diversi sistemi parlamentari; ad esempio quello inglese è caratterizzato dai diversi gruppi posti uno di fronte all'altro, mentre in Francia si ha un semicerchio e il sistema tradizionale tedesco prevedeva che tutti i membri fossero in fila di fronte a una tribuna per i discorsi. L'accesso alla camera è limitato e l'ingresso è controllato da uscieri che aiutano i deputati. Gli uscieri possono anche occasionalmente agire come una forma di polizia che coadiuva il Presidente a mantenere il controllo, per esempio per espellendo un deputato che sta disturbando la sessione (un evento tuttavia raro). Il primo capo del protocollo parlamentare fu francese e tanti dei ruoli del Parlamento si basano sul modello francese sviluppato in seguito alla Rivoluzione francese. I 180 uscieri sono ben visibili nel Parlamento, vestiti in frac nero e con una catena d'argento, vengono assunti nello stesso modo con cui vengono scelti gli appartenenti alla funzione pubblica europea. Al Presidente è assegnato un usciere personale.[73]



Presidente e organizzazione |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Presidente del Parlamento europeo.



L'attuale (2017) Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani


Il Presidente presiede la seduta plenaria del Parlamento quando è in sessione. La firma del presidente è obbligatoria per tutti gli atti adottati in codecisione, incluso il bilancio dell'Unione. Inoltre, il Presidente ha il compito di rappresentare il Parlamento all'esterno, anche in questioni legali. Viene eletto per un mandato di due anni e mezzo, il che significa che vi sono due elezioni per ogni legislatura.[74][75] Attualmente (2017) il Presidente è Antonio Tajani eurodeputato del PPE.


Diverse personalità di rilievo hanno rivestito tale carica. Il primo Presidente fu il deputato Paul-Henri Spaak,[76] uno dei fondatori dell'Unione. Altri fondatori che hanno servito come Presidenti includono Alcide De Gasperi e Robert Schuman. Le due presidenti donne sono state Simone Veil, eurodeputata nel 1979 e prima Presidente del Parlamento eletto, e Nicole Fontaine eurodeputata nel 1999, entrambe francesi.[76] Il precedente presidente, Jerzy Buzek è stato il primo Presidente dell'Europa centro-orientale, ex primo ministro della Polonia contribuì a rovesciare il comunismo nel blocco orientale.[7]


Durante l'elezione di un Presidente, il precedente (o, se non è possibile, uno dei precedenti vicepresidenti) presiede la camera.[77] Prima del 2009, questo incarico spettava al membro più anziano,[77] ma la regola è stata cambiata per evitare che l'eurodeputato di estrema destra francese Jean-Marie Le Pen rivestisse questa carica.[78]


Il Presidente è coadiuvato da 14 vicepresidenti che presiedono il dibattito quando il Presidente non è presente. Vi sono una serie di altri enti e incarichi di responsabilità per il funzionamento del parlamento. I due principali sono l'Ufficio di presidenza, che è responsabile per le questioni di bilancio e di amministrazione, e la conferenza dei presidenti. Per curare gli interessi finanziari e amministrativi dei membri vengono designati cinque questori.



Conferenza dei presidenti |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Conferenza dei presidenti (Parlamento europeo).

La conferenza dei presidenti è composta dal presidente del Parlamento europeo e dai presidenti dei gruppi politici.[79]


I presidenti dei gruppi politici possono farsi rappresentare da un altro membro del proprio gruppo. Alla riunioni partecipa inoltre, senza diritto di voto, un deputato non iscritto, invitato dal presidente del Parlamento. La conferenza decide quando possibile per consenso; altrimenti si vota e il peso del voto dipende dal numero di deputati rappresentati.


La conferenza dei presidenti delibera sull'organizzazione dei lavori del Parlamento e sulle relazioni con le altre istituzioni e organi dell'Unione europea. Presenta al Parlamento proposte relative a composizione e competenze delle commissioni e delle delegazioni.[79]



Commissioni |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Commissioni del Parlamento europeo.



La sala di una commissione


Le commissioni sono formate da gruppi ridotti di eurodeputati. Possono essere permanenti o temporanee. Le commissioni permanenti sono specializzate per materia ed hanno un ruolo fondamentale nella procedura legislativa ordinaria. Le commissioni temporanee possono essere speciali o di inchiesta.[80][81]


Quando deve preparare una relazione relazione su una proposta legislativa o non legislativa (risposta a una consultazione della Commissione europea, risoluzione, ecc.) la commissione parlamentare elegge un relatore (rapporteur) perché faccia delle raccomandazioni, con l'aiuto dello staff della commissione e a volte di esperti esterni. Il relatore viene scelto da uno o dall'altro gruppo sulla base di un sistema di punti simile al metodo D'Hondt. Il documento prodotto del relatore viene discusso prima nella commissione parlamentare, e la relazione definitiva viene poi presentata alla plenaria. Il relatore gode di alcuni poteri procedurali particolari sia nella commissione che nella plenaria, e solitamente anche di maggiore visibilità mediatica.[82][83][84][85][86]


Il relatore ombra (shadow rapporteur) può essere nominato da un gruppo politico per negoziare con il relatore.[87] Relatore e relatori ombra possono di fatto formare un gruppo di lavoro, garantendo che tutti i punti di vista dei gruppi vengano presi in considerazione già nella stesura della bozza di relazione, facilitando quindi il raggiungimento di un compromesso finale. Relatori ombra vengono nominati soprattutto dai gruppi più grandi e per le questioni più importanti.[85][86]



Delegazioni |


Le delegazioni, come le commissioni composte da europarlamentari, intrattengono rapporti con paesi terzi e con organizzazioni internazionali. Vengono costituite dal Parlamento su proposta della conferenza dei presidenti.[88]


Esistono quattro categorie di delegazioni:[89]



  1. delegazioni alle commissioni parlamentari miste, con i parlamenti di Stati associati all'Unione europea o di Stati con i quali sono stati avviati negoziati per l'adesione;

  2. delegazioni alle commissioni di cooperazione parlamentare, istituite conformemente a un accordo di cooperazione concluso tra l'Unione europea e il paese terzo interessato;

  3. altre delegazioni interparlamentari, con funzione di intrattenere e promuovere le relazioni con i parlamenti dei paesi extraeuropei non candidati all'adesione;

  4. delegazioni alle assemblee parlamentari multilaterali:

    • delegazione all'assemblea parlamentare paritetica Africa, Caraibi, Pacifico-Unione europea (ACP-UE);

    • delegazione all'assemblea parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo;

    • delegazione all'assemblea parlamentare euro-latinoamericana (EUROLAT);

    • delegazione all'assemblea parlamentare Euronest (DEPA);

    • delegazione per le relazioni con l'Assemblea parlamentare della NATO (DNAT).




La conferenza dei presidenti di delegazione esamina le questioni concernenti il corretto funzionamento delle delegazioni.


La commissione per gli affari esteri (AFET) assicura il controllo politico e il coordinamento dei lavori delegazioni interparlamentari e delle delegazioni ad hoc che rientrano nelle sue attribuzioni.



Gruppi parlamentari |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Gruppi politici al Parlamento europeo.

Gli eurodeputati sono organizzati in diversi gruppi parlamentari, compreso quello dei non iscritti dedicato a chi non si riconosce in nessuno dei gruppo costituiti. Perché un gruppo parlamentare possa essere riconosciuto occorrono almeno 25 deputati eletti in almeno un quarto degli stati, che possono afferire a diversi partiti politici. Essi lavorano suddivisi in 20 commissioni.[90] Una volta riconosciuti, i gruppi ricevono sovvenzioni finanziarie dal parlamento e gli vengono garantiti posti nei comitati: un incentivo alla loro formazione. I due gruppi più grandi sono il Partito Popolare Europeo (PPE) e l'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D). Questi due gruppi hanno dominato il Parlamento per gran parte della sua vita, spartendosi costantemente tra il 50% e il 70% dei seggi. Nessun singolo gruppo ha mai avuto una maggioranza assoluta. Per via delle ampie alleanze che stipulano i partiti nazionali, i partiti europei appaiono molto decentrati e quindi hanno più in comune con partiti tipici degli stati federali, come la Germania o gli Stati Uniti, che gli Stati unitari come sono la maggioranza degli Stati dell'Unione europea.[37]



VIII legislatura (2014-2019) |
































































































































































Eurogruppo
Sigla
MPE
Europartito
Sigla
MPE


Partito Popolare Europeo
PPE
217

Partito Popolare Europeo
PPE
211
Non iscritti
6


Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici
S&D
189

Partito del Socialismo Europeo
PSE
181
Non iscritti
8


Conservatori e Riformisti Europei

ECR
74

Alleanza dei Conservatori e Riformisti Europei
AECR
44

Movimento Politico Cristiano d'Europa
ECPM
2
Non iscritti
28


Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa

ALDE
68

Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa
ALDE
39

Partito Democratico Europeo
PDE
10
Non iscritti
19


Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica

EUL/NGL
52

Partito della Sinistra Europea
SE
23

Alleanza della Sinistra Verde Nordica
NGLA
2
Non iscritti
27


Verdi - Alleanza Libera Europea

V - EFA
51

Partito Verde Europeo
PVE
35

Alleanza Libera Europea
ALE
6

Alleanza della Sinistra Verde Nordica
NGLA
1
Non iscritti
9


Europa della Libertà e della Democrazia Diretta
EFDD
42

Alleanza per la Democrazia Diretta in Europa
ADDE
27
Non iscritti
15


Europa delle Nazioni e della Libertà
ENF
40

Movimento per un'Europa delle Nazioni e della Libertà
MENL
30

Alleanza Europea per la Libertà

EAF
4
Non iscritti
6


Non Iscritti
18



Totale
751





Intergruppi |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Intergruppo (Parlamento europeo).

Gli intergruppi sono raggruppamenti informali di deputati interessati a un determinato argomento. Non sono organi parlamentari e non esprimono quindi la posizione del Parlamento.



Segretariato generale |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Segretariato generale del Parlamento europeo.

Il segretariato generale è il corpo amministrativo del Parlamento europeo. È guidato da un segretario generale ed è composto da 12 direzioni generali e dal servizio giuridico. Composizione e organizzazione del segretariato sono stabilite dall'Ufficio di presidenza del Parlamento, che nomina anche il segretario generale.



Servizio ricerca |


Il Servizio Ricerca del Parlamento europeo (abbreviato in EPRS, dall'inglese European Parliamentary Research Service) è un centro di ricerca interno all'istituzione.[91]
Principalmente svolge attività di ricerca e analisi indipendente per assistere i deputati nell'attività parlamentare, compresa quella di controllo e sorveglianza nei confronti delle altre istituzioni dell'Unione europea. Le pubblicazioni vengono messe a disposizione di tutti sul web.[92]
È responsabile inoltre di alcuni altri servizi:




  • Biblioteca: nata nel 1953, con sede centrale a Bruxelles e sedi distaccate a Lussemburgo e a Strasburgo; sul web è inoltre disponibile "una selezione di 100 libri da ricordare sull’Europa";[93]

  • Archivi storici: raccolgono documentazione a partire 1952;[94]

  • Richieste di informazioni dei cittadini;

  • Accesso ai documenti;

  • Registro per la trasparenza: contiene un elenco dei gruppi di pressione attivi presso le istituzioni UE.[95]



Osservatorio legislativo |


L’Osservatorio legislativo è un sito web del Parlamento europeo che fornisce un database con tutti i documenti delle istituzioni coinvolte nel processo legislativo interistituzionale. L’Osservatorio legislativo si concentra in particolare sul ruolo del Parlamento europeo nel processo legislativo e in questo si differenzia da EUR-Lex, che è la banca dati della Commissione europea.


Il sito è stato creato per la prima volta nel 1994, è gestito dal Direttorato generale della Presidenza e include i file di tutte le procedure sottoposte al Parlamento europeo a partire dalla quarta legislatura parlamentare del luglio 1994, incluse sia quella già concluse che quelle ancora in corso. I file contenuti nel database prendono il nome di “cartella di procedura” (procedure file o fiche de procédure). Grazie ad un numero di riferimento assegnato a ciascuna cartella, è possibile aggiornare la procedura quando subentrano nuovi dati.


Il sito si è sviluppato nel tempo includendo altre informazioni riguardanti l’attività del PE, inclusi il potere di bilancio, il diritto di iniziativa, la facoltà di approvare nomine e alcuni accordi internazionali, revocare una delegazione di potere alla Commissione europea o opporsi ad un atto delegato.


Attraverso la funzione “ricerca” del sito si possono stabilire dei criteri per trovare i vari tipi di documenti. È anche possibile affinare la ricerca selezionando altri parametri quali la legislatura, l’anno, il tipo di procedura, i relatori o le commissioni responsabili.


La pagina di apertura dell’Osservatorio legislativo contiene la lista dei documenti più recenti: quelli che attendono di essere sottoposti al voto in plenaria; le ultime relazioni delle commissioni parlamentari e nuovi documenti delle commissioni non ancora affrontate al Parlamento europeo.[96]



Sedi |




L'edificio che ospita il Parlamento europeo a Strasburgo.


Il Parlamento europeo ha sede in tre diverse città, con numerosi edifici ad ospitarla. Un protocollo allegato al Trattato di Amsterdam prevede che 12 riunioni plenarie si tengano a Strasburgo (nessuna in agosto, ma due in settembre), che è la sede ufficiale del Parlamento, mentre a Bruxelles, nel comune di Ixelles, si hanno le sessioni aggiuntive e le riunioni di commissione. Il Lussemburgo ospita il Segretariato del Parlamento europeo.[10] Il Parlamento europeo è l'unica assemblea parlamentare al mondo con più di un luogo di incontro e uno dei pochi che non ha il potere di decidere la propria sede.[97]


La scelta della sede di Strasburgo è vista come un simbolo della riconciliazione tra Francia e Germania, essendo che per questa regione si sono in passato combattute delle guerre tra i due paesi. Tuttavia, il costo e la scomodità di avere due sedi sono stati oggetto di discussione. Mentre Strasburgo è la sede ufficiale e si trova accanto al Consiglio d'Europa,[98] Bruxelles è la sede di quasi tutte le altre importanti istituzioni dell'Unione europea e qui pertanto si svolgono la maggior parte delle attività degli Eurodeputati. Vi sono state molte voci critiche su questa disposizione a due sedi e vi è un consistente movimento che spinge affinché si stabilisca Bruxelles come unica sede, una scelta dettata sia perché qui si trovano altri importati istituti europei (la Commissione, il Consiglio e il Consiglio europeo), sia perché è considerata la "capitale" dell'Unione europea.[99] Nell'agosto 2014 una valutazione della Corte dei conti europea ha calcolato che la ricollocazione della sede di Strasburgo del Parlamento europeo a Bruxelles comporterebbe un risparmio di 113,8 milioni di euro l'anno.[100]


Tuttavia, poiché le sedi del Parlamento vengono fissate dai trattati, esse possono essere modificate solo dal Consiglio agendo all'unanimità, il che significa che la Francia potrebbe porre il veto su qualsiasi iniziativa volta a danneggiare Strasburgo.[97] L'ex presidente francese Nicolas Sarkozy ha affermato che la sede di Strasburgo è "non negoziabile" e che la Francia non ha intenzione di cedere l'unica istituzione dell'Unione europea posta sul suolo francese.[101]



Canali di dialogo, comunicazione e informazione con la società civile europea |


Negli ultimi anni le istituzioni europee si sono impegnate per promuovere trasparenza e apertura e mettere a disposizione informazioni sul proprio operato.[102] In particolare, la trasparenza è considerata un criterio informatore dell'azione delle istituzioni europee e principio generale del diritto comunitario da applicarsi alle attività delle istituzioni dell'Unione europea con l'obiettivo di rafforzare la base democratica dell'Unione.[103] I principi generali di apertura e trasparenza sono confermati negli articoli 8 A comma 3 e 10.3 rispettivamente del Trattato di Lisbona e del Trattato sull'Unione europea che sanciscono che "ogni cittadino ha il diritto di partecipare alla vita democratica dell'Unione. Le decisioni sono prese nella maniera il più possibile aperta e vicina ai cittadini".[104][105] Inoltre, entrambi i trattati riconoscono il valore del dialogo tra cittadini, associazioni rappresentative, società civile e istituzioni europee.[104][105]



Dialogo con le organizzazioni religiose e non confessionali |


L'articolo 17 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), fornisce la base giuridica per un dialogo aperto e trasparente tra le istituzioni europee e le chiese, associazioni religiose e organizzazioni non confessionali e filosofiche.[106] A luglio 2014, all'inizio dell'ottava legislatura, l'allora Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha affidato ad Antonio Tajani, all'epoca Vicepresidente, l'incarico di dare attuazione al dialogo con le organizzazioni religiose e non confessionali previste dall'articolo 17.[107] In questo contesto, il Parlamento europeo ospita conferenze ad alto livello sul dialogo inter-religioso, anche in relazione a temi di attualità e in connessione con i lavori parlamentari.[106]



Mediatore del Parlamento europeo europeo per i casi di sottrazione dei minori |


La carica di Mediatore del Parlamento europei per i casi di sottrazione internazionale di minori è stata istituita nel 1987 su iniziativa del politico ed europarlamentari inglese Charles Henry Plumb con lo scopo di aiutare i minori figli di coppie di diversa nazionalità vittime di sottrazione da parte di un genitore. Il ruolo del Mediatore consiste nel trovare soluzioni negoziate tra le parti nell'interesse superiore del minore nei casi in cui venga sottratto da uno dei genitori in seguito alla separazione di coppie, siano esse sposate o meno.[108][109] Dalla sua istituzione hanno ricoperto la carica di Mediatore Mairead McGuinnes (nominata nel 2014), Roberta Angelilli (2009-2014), Evelyne Gebhardt (2004-2009), Mary Banotti (1995-2004) e Marie-Claude Vayssade (1987-1994).[109] Il compito principale del Mediatore nei casi di sottrazione internazionale di minori consiste nell'assistere i genitori nella ricerca della soluzione migliore nell'interesse del minore attraverso la mediazione, ovvero una forma di risoluzione delle controversie alternativa all'azione giudiziaria.[109] Il Mediatore si attiva in seguito alla richiesta da parte di un cittadino e, dopo la valutazione della richiesta, inizia il processo di mediazione che è volto al raggiungimento di un accordo di mediazione. Una volta sottoscritto dalle parti e dal Mediatore, l'accordo raggiunto acquisisce ufficialità. La natura dell'accordo è quella di un contratto privato tra le parti.[109] Nella definizione dell'accordo, il Parlamento europeo offre alle parti il sostegno giuridico necessario per il raggiungimento di un accordo strutturato e legittimo, ispirato ai criteri di legalità ed equità. L'accordo concluso può essere omologato presso le corti nazionali competenti e può anche costituire la base per una definizione consensuale della separazione e del divorzio.[109]



Eurobarometro del Parlamento europeo |


Il Parlamento europeo commissiona periodicamente sondaggi di opinione e studi sugli orientamenti dell'opinione pubblica nei Paesi membri per raccogliere le percezioni e le attese dei cittadini sulle sua attività e quelle dell'Unione europea nel suo complesso. Tra i temi trattati dall'Eurobarometro del Parlamento europeo ci sono la percezione del suo ruolo da parte dei cittadini, la loro conoscenza dell'istituzione, il senso di appartenenza all'Unione europea, le opinioni sulle elezioni europee e sull'integrazione europea, identità, cittadinanza, valori politici ma anche il sentire dei cittadini su questioni di attualità, come il cambiamento climatico, l'attualità economica e politica, etc. Le analisi di Eurobarometro intendono presentare una panoramica sulle situazione nazionali, incluse le specificità regionali, le differenze socio-demografiche e i trend storici.[110][111]



Premi |


Annualmente il Parlamento europeo assegna quattro premi per persone e organizzazioni particolarmente meritevoli sui temi dei diritti umani, cinema, progetti per la gioventù, senso civico e partecipazione europea.



Premio Sacharov per la libertà di pensiero |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Premio Sakharov per la libertà di pensiero.

Con il Premio Sacharov per la libertà di pensiero, istituito nel 1998, il Parlamento europeo sostiene i diritti umani premiando ogni anno le personalità che contribuiscono alla lotta per i diritti umani nel mondo, attirando così l'attenzione sulle violazioni dei diritti umani. Prioritari per l'assegnazione del Premio Sacharov, vi sono i seguenti temi: la difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali, con particolare riferimento alla libertà di espressione; la tutela dei diritti delle minoranze; il rispetto del diritto internazionale; lo sviluppo della democrazia e concreta affermazione dello Stato di diritto.[112][113]



Premio europeo Carlo Magno |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Premio Carlo Magno e Premio Carlo Magno per la gioventù.

Il Premio Carlo Magno (in tedesco Karlspreis, diminutivo di Internationaler Karlspreis zu Aachen) è un premio annuale conferito, fin dal 1950, dalla città tedesca di Aquisgrana a personalità con meriti particolari in favore dell'integrazione e unione in Europa.[114]


Il Premio europeo Carlo Magno per la gioventù intendere incoraggiare la partecipazione dei giovani al processo di integrazione europea. Esso è assegnato ogni anno dal Parlamento europeo e dalla Fondazione del Premio internazionale Carlo Magno di Aquisgrana a progetti giovanili volti a valorizzare l'identità comune europea e la pratica della cittadinanza europea.[112]



Premio del cittadino europeo |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Premio del cittadino europeo.

Il Premio del cittadino europeo viene assegnato ogni anno dal Parlamento europeo ad attività ed azioni intraprese da cittadini e associazioni per promuovere l'integrazione tra i cittadini degli stati membri dell'Unione europea e i progetti di cooperazione transnazionale nell'Unione.[112]



Premio LUX |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Premio LUX.

Dal 2007, il Premio LUX viene assegnato ogni anno dal Parlamento europeo ai film europei che trattano tematiche al centro del dibattito pubblico in Europa e che stimolano la riflessione sull'Europa e sul suo futuro. Con il tempo il Premio Lux è diventato anche un riconoscimento cinematografico prestigioso e ha sostenuto l'affermazione delle produzioni e dell'industria cinematografica europea anche fuori dall'Unione europea.[115]



Note |




  1. ^ abcd(EN) Parliament's powers and procedures, European Parliament. URL consultato il 15 ottobre 2017.


  2. ^ Il Parlamento europeo, su www.europarl.europa.eu. URL consultato il 30 settembre 2017.


  3. ^ (EN) Brand, Constant e Wielaard, Robert, Conservatives Gain in European Elections, in The Washington Post, Associated Press, 8 giugno 2009. URL consultato il 17 agosto 2010.


  4. ^ (EN) Ian Traynor, Misery for social democrats as voters take a turn to the right, in The Guardian (UK), 7 giugno 2009. URL consultato il 17 agosto 2010.


  5. ^ (EN) Ratification of Parliament's 18 additional MEPs completed (PDF), European Parliament. URL consultato il 7 agosto 2017.


  6. ^ (EN) Results of the 2014 European elections, European Parliament.


  7. ^ ab(EN) Parliament's Protocol Service, European Parliament, 28 luglio 2006. URL consultato il 28 ottobre 2007.


  8. ^ Parlamento europeo, Unione Europea. URL consultato il 5 dicembre 2012.


  9. ^ (EN) European Parliament, Europa, 19 aprile 2010. URL consultato l'8 dicembre 2012.


  10. ^ ab(EN) Consolidated versions of the treaty on European Union and of the treaty establishing the European Community (PDF), Eur-lex. URL consultato il 7 agosto 2017.


  11. ^ ab(EN) European Parliament, European Navigator. URL consultato il 19 aprile 2013.


  12. ^ (EN) EPP-ED Chronology—1951–1960, European People's Party. URL consultato il 5 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2009).


  13. ^ Bardi, Ignazi, 2004, pp. 13-14.


  14. ^ Reid, 2004, p. 272.


  15. ^ (EN) The European Council - Consilium (PDF), su european-council.europa.eu (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2014).


  16. ^ La decadenza dell'eurodeputato passa da Roma o da Bruxelles?, in Diritto e giustizia, nº 14, 10 aprile 2004.


  17. ^ U. Tulli, Un Parlamento per l'Europa. Il Parlamento europeo e la battaglia per la sua elezione, Firenze, Le Monnier, 2017


  18. ^ Bardi, Ignazi, 2004, p. 42.


  19. ^ Strozzi, Mastroianni, 2016, pp. 91-92.


  20. ^ Strozzi, Mastroianni, 2016, p. 96.


  21. ^ ab(EN) Composition of the European Parliament, Centre virtuel de la connaissance sur l'Europe. URL consultato il 19 aprile 2013.


  22. ^ ab(EN) Members, European Parliament. URL consultato il 27 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2007).


  23. ^ Quando i seggi... non tornano. (PDF), su amministrazioneincammino.luiss.it, p. 21.


  24. ^ (EN) Distribution of EP seats: Constitutional Affairs Committee approvals proposal, European Parliament, 2 ottobre 2007. URL consultato il 7 agosto 2017.


  25. ^ Strozzi, Mastroianni, 2016, p. 89.


  26. ^ About MEPs, European Parliament. URL consultato il 27 novembre 2015.


  27. ^ Strozzi, Mastroianni, 2016, pp. 90-91.


  28. ^ (EN) The European Parliament: electoral procedures, European Parliament. URL consultato il 12 giugno 2007 (archiviato dall'originale il 17 giugno 2007)urlarchivio richiede url (aiuto).


  29. ^
    (EN) At the end of EP seventh legislature: presidential debate, election night, constitution of groups, constitution of the new Parliament, European Parliament, 17 aprile 2014. URL consultato il 4 giugno 2014.



  30. ^ Strozzi, Mastroianni, 2016, pp. 97-100.


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Voci correlate |




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