Ufficiali di complemento




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Gli ufficiali di complemento sono ufficiali delle forze armate italiane facenti parte della riserva selezionata.




Indice






  • 1 Storia


  • 2 Caratteristiche


    • 2.1 La selezione


    • 2.2 L'addestramento


    • 2.3 L'inquadramento


    • 2.4 Lo status giuriduco




  • 3 Attività


  • 4 Nelle forze militari italiane


    • 4.1 Aeronautica Militare


    • 4.2 Esercito e Carabinieri


    • 4.3 Marina Militare


    • 4.4 Guardia di Finanza


    • 4.5 Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana




  • 5 Note


  • 6 Bibliografia


  • 7 Voci correlate


  • 8 Collegamenti esterni





Storia |


La fonte di alimentazione principale della categoria era il servizio militare obbligatorio, in quanto ogni anno venivano messi a concorso posti dedicati a tale categiria, nelle forze armate italiane e negli altri Corpi armati dello Stato, ai quali i cittadini italiani potevano aspirare anche per assolvere l'obbligo di leva. Superata positivamente la visita militare, chi era in possesso di diploma superiore poteva presentare domanda per prestare servizio militare in Italia come ufficiale di complemento, previa ammissione mediante concorso pubblico ai corsi AUC (Allievo Ufficiale di Complemento) e superamento dell'iter formativo. Queste situazioni si verificarono sin dalla prima guerra mondiale, ove cittadini di cultura superiore furono mobilitati o accorsero volontari alle armi come soldati semplici senza aspirare a nessun grado, ma, stante la penuria all'epoca di persone con buona preparazione teorica, furono avviati in modo quasi coatto ai corsi accelerati per il ruolo di quadri di complemento, con la qualifica di "aspirante", poi rinominato in "allievo ufficiale".


Nel ventennio fascista il reclutamento degli ufficiali di complemento avveniva spesso attraverso i gruppi universitari fascisti e, come pure nel secondo dopoguerra, era previsto un percorso formativo che passava dal conseguimento del grado intermedio di sergente prima di accedere a quello di sottotenente. Con la sospensione delle chiamate al servizio militare di leva in Italia - a partire dal 1º gennaio 2005 - le funzioni sono in parte svolte dagli ufficiali in ferma prefissata o dagli ufficiali piloti di complemento, tutti obbligati a ferme determinate e comunque omologati per legge agli ufficiali di complemento delle epoche precedenti.[1] Gli ufficiali di complemento eventualmente in servizio conservano comunque tutt'oggi la possibilità di entrare nel servizio permanente effettivo, superando degli appositi concorsi.


La durata specifica della ferma, superiore a quella della leva militare ordinaria, cambiò nel tempo, fu per vari decenni di 18 mesi per l'Esercito e per l'Aeronautica Militare, divisi in 9 mesi di corso più 9 di "servizio di prima nomina"; mentre era di 18 mesi, divisi in 3 di corso e 15 di servizio di prima nomina, per la Marina Militare. Successivamente per Esercito ed Aeronautica fu ridotta a 15 mesi, divisi in sei mesi di corso (tre e mezzo per medici, odontoiatri, farmacisti, veterinari e ingegneri) più nove di servizio di prima nomina (undici e mezzo per i ruoli tecnici elencati prima), rimanendo invariati per la marina. Infine, sempre per esercito ed aeronautica, la ferma complessiva rimase di 15 mesi, ma contemplante 5 mesi di corso per l'Esercito e 3 mesi per l'Aeronautica e 10 di servizio di prima nomina.


Dopo la differenziazione tra ruoli normali e speciali, sopravvenuta negli anni novanta del XX secolo, i vincitori di questi concorsi vennero assegnati ai ruoli speciali. Attualmente forze armate italiane un'aliquota di ufficiali di complemento è individuabile anche tra gli ufficiali in congedo aderenti alla "riserva di completamento" e a tutti gli appartenenti alla riserva selezionata.



Caratteristiche |



La selezione |


I cittadini aventi obblighi di leva al servizio militare in Italia potevano presentare domanda per la selezione AUC già nel corso della prima visita di leva obbligatoria, senza con ciò inficiare i rinvii del servizio militare per motivi di studio, oppure potevano presentarla al termine degli studi, nell'eventualità di aver conseguito almeno il diploma di maturità. Successivamnete si veniva convocati presso uno dei distretti militari con competenza interregionale alla selezione, e nel corso di altri 3 giorni si affrontavano test scritti, psico-attitudinali e una nuova visita medica, più approfondita e selettiva della precedente, ma con possibilità di ricorso presso altra struttura sanitaria militare in caso di respingimento. Nel corso delle prove veniva richiesto di indicare tre preferenze per l'Arma o specialità di destinazione.


Era espressamente vietato presentare contemporaneamente domanda di ammissione presso più forze armate o Corpi armati dello Stato, ad evitare il sovrapporsi di eventuali nomine. In caso ciò si verificasse, per disinformazione o svista burocratica, veniva ritenuta nulla una delle selezioni effettuate. In caso di ammissione al corso altre selezioni specifiche sarebbero state affrontate durante il medesimo, nell'eventualità si presentasse o si avesse precedentemente presentato domanda per una specifica Arma o Corpo o specialità. La durata dei corsi AUC e del conseguente periodo di servizio quale ufficiale si modificò nel tempo, soprattutto per esercito ed aeronautica.



L'addestramento |


Il corso di istruzione fu di durata e struttura variabile a seconda dell'epoca e del tipo di forza armata, e prevedeva lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche in varie materie, alcune comuni a tutti i corsi delle varie forze armate italiane. L'uniforme degli allievi differiva da quella della truppa per la placchetta con la scritta AUC sulle spalline, o sui tubolari della mimetica, per un filetto dorato sull'intero orlo del colletto della drop e della diagonale (il filetto era parziale per gli Allievi Sottufficiali di Complemento), per le scarpe marroni e i guanti in pelle (anticipo dell'uniforme da Ufficiale).


Fatti salvi i casi particolari dei corsi ufficiali tenutisi nel primo conflitto, ancora nel secondo dopoguerra il corso AUC nell'Esercito era diviso in una prima fase generica comune a tutte le Armi e specialità, superata la quale si acquisiva il grado di Sergente di Complemento accedendo ad una seconda fase specialistica presso una "Scuola d'Arma". Al termine della seconda fase, se non idonei al grado di sottotenente si veniva assegnati ad altro reparto come sottoufficiale.


Attorno al terzo mese di corso un'aliquota di allievi distintisi per rendimento e attitudine militare (meno del 10%) poteva fregiarsi del distintivo di allievo scelto, una V dorata sulle spalline (sorta di ibrido tra il grado di soldato scelto e sergente). Tra gli allievi giudicati idonei al grado di Sottotenente i primi in graduatoria potevano aspirare, o venivano invitati, a prestare servizio quali istruttori presso la scuola, gli altri erano assegnati a un reparto per lo più operativo. Migliore era il piazzamento in graduatoria maggiore era la probabilità di venire assegnati ad una destinazione indicata tra le proprie preferenze.


Dopo una cerimonia collettiva in uniforme da ufficiale si veniva inviati in licenza straordinaria di fine corso, alla fine della quale, divenuta effettiva la nomina a Sottotenenti, si raggiungeva il reparto, rispettando la formalità di farsi precedere da telegramma con saluti di rito al comandante, alla bandiera e agli ufficiali inferiori. Con un nuovo giuramento militare dinnanzi al comandante iniziava ufficialmente il servizio di prima nomina.



L'inquadramento |


Essi, non appartenendo al personale a tempo indeterminato dei ruoli normali (RN) o ruoli speciali (RS), definiti in servizio permanente effettivo (SPE), concorrevano al completamento degli organici delle forze armate, contraendo anche obblighi di richiamo, per aggiornamento o avanzamento, e di mobilitazione oltre i limiti d'età previsti per la truppa. Fanno parte di tale tipologia:



  • gli ufficiali della riserva selezionata;[2]

  • gli ufficiali piloti di complemento;

  • gli ufficiali della riserva di complemento del Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana.



Lo status giuriduco |


Gli AUC come status ed indennità erano peraltro tutti equiparati al grado militare di caporal maggiore, tanto da poter rivestire sin dai primi giorni, a turno, i ruoli specifici di sergente di giornata ma ciò non li esimeva peraltro dall'obbedienza agli appertenenti alla categoria dei graduati di truppa a cui fossero stati affiancati nel corso di servizi di guardia o altri eventi addestrativi. E col grado di caporal maggiore proseguivano presso altri reparti la ferma prevista per coloro che per salute o rendimento non superavano il corso. Tuttavia ciò lasciava aperta la possibilità di meritarsi una nomina a "sergente di complemento" all'atto del congedo.



Attività |


Nel corso del servizio al reparto gli ufficiali di complemento espletavano una grande quantità di incarichi di supporto, spesso travalicanti il ruolo di comandante di plotone, sezione ecc. Sovente, per carenza di organici in servizio, dopo un periodo in posizione subalterna ad un sottotenente di uno o due corsi più "anziano" , al congedo del medesimo l'ufficiale gli subentrava nel ruolo di sotto-comandante in sede vacante della compagnia (o batteria o squadrone a seconda dell'Arma) con i compiti e le responsabilità di un Tenente in carriera. Si registrarono casi di Sottotenenti di complemento svolgenti il ruolo di comandante di compagnia (o batteria o squadrone) per la maggior parte del loro servizio di prima nomina.


Saltuariamente l'ufficiale di complemento rivestiva il duplice ruolo di ufficiale di polizia giudiziaria e polizia militare, analogo a quello dei pari grado nell'Arma dei Carabinieri, ad esempio durante il servizio di comandante della guardia a strutture militari e civili considerate obiettivi sensibili, quali depositi munizioni, centri di telecomunicazione, impianti radar ed altro, talvolta nell'ambito di operazioni di ordine pubblico. Alla fine del servizio di prima nomina i sottotenenti ricevevano un giudizio dal Comandante del corpo (in parte ricavato dal giudizio del diretto superiore dell'ufficiale).


All'appressarsi del congedo tutti i Sottotenenti di complemento, indistintamente, erano invitati dal loro comando a scegliere se limitarsi a completare il servizio di prima nomina, oppure concorrere per la "rafferma". A questo punto la "carriera" militare dei quadri di complemento prendeva due strade diverse. Per i congedanti il grado poteva rimanere a vita quello di Sottotenente, oppure, se dal giudizio del Comandante di Corpo risultavano almeno di normale affidamento, rientravano tra i candidati ad un futuro avanzamento al grado di Tenente, non prima di tre anni dal congedo, e in tal caso la nomina veniva notificato dal Comando del Distretto di appartenenza, con valore retroattivo. Ciò poteva aprire la strada a futuri richiami per aggiornamento / avanzamento, a discrezione dell'Autorità oppure su base volontaria, a seguito di richiesta scritta da presentarsi al Distretto con appositi moduli.


Il massimo grado conseguibile tramite ripetuti richiami in servizio era quello di Tenente Colonnello, come del resto per la maggioranza degli ufficiali in servizio permanente effettivo provenienti dal Complemento. Con la modifica del servizio militare e la graduale sostituzione della leva con volontari a ferma breve e volontari a ferma prolungata, tali richiami si ridussero fino a scomparire, anche in considerazione del fatto che ufficiali con soli 15 mesi complessivi di esperienza (o pochi di più se precedentemente già richiamati), si sarebbero trovati, in caso di mobilitazione, ad inquadrare personale probabilmente più aggiornato e competente di loro.


Per i candidati alla rafferma, invece, l'accesso alla medesima mutò nel tempo. Inizialmente si poteva essere raffermati a tempo indeterrminato per i pochissimi posti, uno su 100, disponibili; oppure si poteva direttamente accedere al concorso in SPE. Successivamente, dagli anni ottanta, si poteva concorrere ad una rafferma di soli due anni, accessibile mediante concorso per titoli. Finiti i quali vi era la possibilità di tentare l'accesso in SPE mediante concorso.


La rafferma di due anni serviva, contemporaneamente, a sfruttare per più tempo l'esperienza di quadri già addestrati e ridurre il numero di nuovi corsisti, ma ebbe un effetto disastroso in termini di reinserimento lavorativo di quegli ufficiali che dopo quasi quattro anni di vita militare non avessero superato il concorso d'ammissione al SPE.


Terminato il terzo anno, ormai con il grado di Tenente, per l'arruolamento definitivo nel servizio permanente effettivo era necessario superare un concorso interno per titoli ed esami, a seguito del quale per un breve periodo gli ufficiali ex complemento venivano temporaneamente retrocessi al grado inferiore, per riallinearne la carriera a quelli provenienti dall'Accademia. Da ciò la consuetudine, per gli aspiranti al servizio permanente di non sfoggiare mai la seconda stellina prima del superamento del concorso, vuoi per scaramanzia, vuoi ad evitare che qualcuno potesse pensare ad una retrocessione sanzionatoria.


Il cambiamento si sovrappose alla graduale abolizione della leva in genere, sostituita da professionisti, e alla costituzione della moderna Riserva di Completamento e Riserva di Completamento Qualificata (o Selezionata), e chiuse un'era: infatti mentre gli ufficiali di complemento provenienti dai durissimi corsi AUC erano visti come "ufficiali operativi", il ruolo di Ufficiale della moderna riserva di Completamento è più virtuale che reale, mentre quello della riserva Qualificata/Selezionata, aperta solo ai detentori di lauree o di esperienze professionali particolari, è percepito in modo diverso, comparabile nell'ambito civile a quello di lavoro a chiamata, con contratto a progetto o a tempo determinato. La formazione prevede un brevissimo corso di addestramento formale e normativo, la nomina diretta a Tenente (o gradi superiori a seconda delle qualifiche) e brevi incarichi per esigenze contingenti, anche in scenari internazionali.



Nelle forze militari italiane |



Aeronautica Militare |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Ufficiale pilota di complemento.

Per quanto riguarda l'Aeronautica Militare, il corso AUC si svolgeva presso la Scuola allievi ufficiali a Firenze, che essendo nella stessa sede della allora Scuola di guerra aerea, veniva identificata dalla sigla SAAM-SGA. La sede è rimasta sempre la stessa dal 1924 fino alla sospensione in Italia del servizio militare obbligatorio (2004). La durata del corso di formazione era di 3 mesi, al termine dei quali si veniva nominati sottotenenti e inviati presso i reparti per i successivi 12 mesi di servizio di prima nomina.


Una categoria a parte era ed è tuttora costituita dagli Ufficiali Piloti di Complemento (UPC), citati in esordio tra le due categorie "sopravvissute" alla riforma. Si tratta di ufficiali che cominciando come allievi, detti in sigla AUPC, un percorso di selezione e formazione, devono conseguire il brevetto di pilota militare, pena la dimissione d'autorità dalla Forza Armata. Una volta conseguito il brevetto, questi ufficiali sono vincolati da una ferma obbligatoria attualmente di 12 anni, durante i quali fanno parte del ruolo naviganti speciale dell'Arma Aeronautica.



Esercito e Carabinieri |


Per l'esercito italiano, fino agli anni settanta il corso allievi ufficiali di complemento (AUC) contava circa 1.300 partecipanti (per l'Esercito); ogni tre mesi iniziava un corso AUC, come già accennato inizialmente ripartito in fasi e sedi diverse (corso generico e specialistico, già col grado di sergente), successivamente durava sei mesi (poi ridotto a cinque) e si tenne presso diverse località e caserme, secondo le diverse armi, specialità ed epoche di svolgimento:




  • Lecce - caserma Trizio e caserma Pico Scuola delle truppe meccanizzate e corazzate


  • Bracciano - SCA Scuola d'Artiglieria presso la caserma Montefinale e suoi distaccamenti Caserma Cosenz e Reparto salmerie di Manziana


  • Caserta - caserma Ferrari Orsi - fanteria e cavalleria (carristi) prima del trasferimento a Cesano;


  • Cecchignola - Genio (Caserma Ettore Rosso); Servizio Automobilistico (nella Caserma Rossetti, dove vi era un Autoreparto AUC) poi divenuto Trasporti e Materiali; Trasmissioni quest'ultima Arma, presso la SCUT (Scuola Trasmissioni), nella Caserma Gen. Perotti; S.Tel.A. (Tecnici Elettronici di Artiglieria)


  • Cesano di Roma e Ascoli Piceno - fanteria (bersaglieri, fanteria meccanizzata e lagunari)


  • Cesano di Roma e Ascoli Piceno - cavalleria;


  • Aosta - SMALP, Scuola Militare Alpina - fanteria (alpini);


  • Foligno - caserma Gonzaga - S.A.U.S.A - Scuola Allievi Ufficiali e Sottufficiali di Artiglieria; (prima della ridenominazione in SCA e trasferimento a Bracciano)


  • Sabaudia - C.A.S.A.C.A. - Centro Addestramento e Sperimentazione Artiglieria Contraerei; per la sola artiglieria contraerea


  • Maddaloni (CE) - commissariato, presso la caserma Rispoli - S.A.C. (Scuola di Amministrazione e Commissariato) per i corpi Amministrazione e Commissariato (ruolo Commissariato e ruolo Sussistenza);


  • Firenze - sanità, presso Costa San Giorgio, per medici, odontoiatri, farmacisti e veterinari; dal 1999 il corso fu trasferito a Roma (caserma Artale).


Al termine del corso si veniva nominati Sottotenenti e assegnati a una nuova destinazione per la durata di 10 mesi, cioè fino al termine del periodo di ferma di quindici mesi.


Accedendo ai corsi AUC dell'Esercito, era possibile aspirare a svolgere il servizio di leva come ufficiale di complemento anche presso i l'Arma dei Carabinieri. Si poteva fare domanda già in fase di selezione al corso AUC, elencandola nelle tre preferenze di rito, ripresentar la domanda corso durante, affrontare un nuovo test attitudinale scritto ed un colloquio (analoghi a quelli della precedente selezione) e se selezionati, in base ai titoli con cui erano stati ammessi al corso, al loro rendimento durante la prima parte del medesimo, ai colloqui condotti dagli ufficiali selettori recatisi in visita presso le famiglie di provenienza, transitavano alla Scuola di Applicazione di Roma per terminare l'addestramento nell'Arma e ottenere la nomina a sottotenente; dopo un corso di complessivi tre mesi venivano poi inviati presso i reparti.



Marina Militare |


Per la Marina Militare, il corso AUC si svolgeva presso l'Accademia Navale di Livorno e gli istruttori addetti all'inquadramento militare erano gli aspiranti guardiamarina dei ruoli normali.


La durata del corso di formazione era di circa 3 mesi. Dopo gli esami propedeutici per i vari corpi e gli esami comuni, si era destinati ai comandi o enti per un tirocinio di almeno 90 giorni rivestendo il grado di aspirante guardiamarina. Successivamente agli esami pratici, si veniva nominati guardiamarina.


Solitamente, se idonei, si portava a termine la ferma nello stesso comando o ente, per un totale di 18 mesi dalla chiamata alle armi.



Guardia di Finanza |


Una aliquota di personale di leva era prevista anche per la Guardia di Finanza, di solito venivano banditi un centinaio di posti per sottotenente di complemento riservati a laureati in Economia e Commercio, Giurisprudenza o Scienze Politiche.



Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana |


gli ufficiali della riserva di complemento del Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana, previa adesione alla Forza in Congedo della CRI[3], accedono al grado anche in età ben superiore a quella un tempo prevista per le altre FFAA, o per riconoscimento di quello già rivestito nelle FF.AA. oppure, avendone i requisiti fisici e morali, mediante una selezione al corso per Sottotenente. In tal caso svolgono il Servizio di prima nomina di un solo mese presso un reparto militare, talvolta a vari anni dal conseguimento del grado, per lo più in ruoli di supporto e rappresentanza ai centri documentali. In base alle esigenze organiche del Corpo, è possibile la nomina a Tenente dopo due anni dal congedo e gli eventuali richiami per l'avanzamento. Si tratta di persone che talvolta hanno già all'attivo un servizio militare presso altri corpi, talvolta sono soccorritori volontari della CRI, studenti di medicina, di farmacia ecc o medici laureati. A seconda della formazione vengono assegnati a ruoli di Commissariato o a ruoli sanitari


Per il resto la maggioranza di coloro che sono stati Ufficiali di Complemento si trovano in congedo o sono transitati nel ruolo speciale. Alcuni tra quelli in congedo, in possesso di determinati titoli di studio, hanno aderito volontariamente alla Riserva di Completamento, o alla Riserva di Completamento Selezionata (o Qualificata), previste entrambe in alcune delle FF.AA,. ma senza che questo comporti addestramenti periodici.



Note |




  1. ^ I Piani di Studio, su marina.difesa.it. URL consultato il 26 maggio 2007.


  2. ^ Art. 674 del d.lds. 15 marzo 2010


  3. ^ Croce Rossa Italiana, Aiuta la CRI - Diventa un Volontario CRI, in www.cri.it. URL consultato il 4 luglio 2017.



Bibliografia |



  • Ilari Virgilio, Storia del servizio militare in Italia, 5 voll., Roma, Rivista militare - Centro militare di studi strategici, 1989-1991.

  • Quirico Domenico, Naja. Storia del servizio di leva in Italia, Milano, Mondadori, 2008, ISBN 978-88-04-57598-6.



Voci correlate |



  • Complemento (militare)

  • Forze armate italiane

  • Riserva selezionata

  • Ruolo normale

  • Ruolo speciale

  • Servizio militare di leva in Italia

  • Ufficiale in ferma prefissata

  • Ufficiale pilota di complemento



Collegamenti esterni |






  • Ufficiali di complemento, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Modifica su Wikidata

  • Sito della SMALP (Scuola Militare Alpina Aosta), su smalp.it.


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