Ormone




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Avvertenza

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Un ormone (dalla lingua greca όρμάω - "mettere in movimento") è un messaggero chimico che trasmette segnali da una cellula (o un gruppo di cellule) a un'altra cellula (o altro gruppo di cellule).
Tale sostanza è prodotta da un organismo con il compito di modularne il metabolismo e/o l'attività di tessuti e organi dell'organismo stesso.




Indice






  • 1 Tipo di azione e secrezione


  • 2 Struttura


    • 2.1 Ormoni peptidici


    • 2.2 Ormoni steroidei


    • 2.3 Ormoni derivati da amminoacidi




  • 3 Analoghi sintetici degli ormoni


  • 4 La regolazione del rilascio di ormoni


  • 5 Note


  • 6 Bibliografia


  • 7 Voci correlate


  • 8 Altri progetti


  • 9 Collegamenti esterni





Tipo di azione e secrezione |


Gli ormoni possono agire in due modi:[1]



  • alcuni, detti "Ormoni Idrosolubili",(amminici, peptidici) si legano a specifici recettori presenti sulla membrana citoplasmatica della cellula bersaglio, i quali provocano l'attivazione di una specifica proteina di membrana intracellulare (categoria delle proteine G) che a sua volta attiva un enzima (es. Adenilatociclasi) che sintetizza un secondo messaggero intracellulare (es. cAMP) che avvia a sua volta una cascata enzimatica che amplifica il segnale, modificando il metabolismo della cellula.

  • altri, chiamati "Ormoni Liposolubili" (steroidi, retinoidi, tiroidei) invece entrano nella cellula e si legano a recettori nucleari; il complesso ormone-recettore entra quindi nel nucleo per modificare l'espressione genica attivando di conseguenza la sintesi di proteine che regolano il metabolismo.


Un ulteriore distinzione può essere fatta:



  • steroidi, che legandosi a recettori posti sulla membrana cellulare i quali sono vere e proprie pompe ioniche inducono la variazione generale della pressione osmotica (testosterone e cortisolo) oppure della proporzione tra i diversi tipi di ioni (tutti gli altri steroidi, detti mineralcorticoidi, ognuno agendo su ioni diversi anche antagonisticamente o sinergicamente).

  • peptidi, con la stessa azione degli steroidi ma agendo su molecole non ionizzate (ad esempio insulina e glucagone verso il glucosio)

  • molecole simil-neurotrasmettitori, come adrenalina, noradrenalina, ed ormoni tiroidei, che agiscono sui recettori di membrana stimolando il rilascio di ulteriori molecole intracellulari le quali vanno a svolgere la loro azione all'interno della cellula.


Gli ormoni sono prodotti da ghiandole endocrine che li riversano nei liquidi corporei e a seconda delle loro secrezione possono essere classificati come:[2]



  • ormoni endocrini: secreti nel sangue, vengono trasportati mediante il circolo sanguigno alle cellule bersaglio.

  • ormoni paracrini: secreti nello spazio extracellulare e la cellula bersaglio è posta vicina alla zona rilasciata

  • ormoni autocrini: hanno come cellula bersaglio la stessa cellula che li ha secreti.



Struttura |


Gli ormoni sono classificati in:



  • ormoni peptidici

  • ormoni steroidei

  • ormoni derivati da amminoacidi



Ormoni peptidici |


Sono degli ormoni costituiti da oligopeptidi o proteine. Vengono sintetizzati sotto forma di preormoni e solo dopo una successiva modificazione divengono attivi Un esempio è il paratormone, che nella sua forma di proormone è lungo 90 amminoacidi, mentre nella sua forma attiva ne contiene solo 84.


Altri ormoni di natura protidica sono l'insulina, prodotta dalle cellule β del pancreas, e il Ormone di rilascio della tireotropina|TRH, prodotto dall'ipotalamo, che è un fattore che va ad agire sull'ipofisi per rilasciare l'ormone tireostimolante (TSH), che a sua volta va ad agire sulla tiroide.


Gli ormoni protidici viaggiano nel circolo sanguigno fino ad arrivare alle cellule bersaglio. Qui non riescono ad oltrepassare la membrana ma si legano a particolari recettori intramembranali.


Lista di ormoni peptidici:



  • TSH

  • FSH

  • LH

  • GH

  • PRL


Come si può notare tutti gli ormoni prototti dall'adenoipofisi sono di natura proteica



Ormoni steroidei |


Sono ormoni di natura lipidica e derivano da un precursore comune che è il colesterolo. La trasformazione del colesterolo in ormoni steroidei interessa una quantità di materiale irrilevante, ma di estrema importanza fisiologica. I corticosteroidi derivano dal colesterolo per rimozione della catena laterale dell'anello D del colesterolo e aggiunta di atomi di ossigeno nella molecola per formare gruppi chetonici e ossidrilici.


Gli ormoni steroidei si possono suddividere in due classi:



  • glucocorticoidi (es. cortisolo), che regolano il metabolismo dei carboidrati

  • mineralcorticoidi (es. aldosterone), che regolano la concentrazione degli elettroliti nel sangue.


Gli ormoni steroidei formano un gruppo di ormoni lipofili che agiscono sul metabolismo, sulla crescita e la riproduzione. Anch'essi viaggiano nel flusso circolatorio, trasportati da particolari proteine che prendono il nome di carrier: le SBP (Steroid Binding Protein). Questo fa in modo che l'ormone possa raggiungere le cellule bersaglio. Qui, essendo di natura lipidica, entra nella cellula e trova i suoi recettori a livello citoplasmatico o a livello nucleare. Il legame tra i due attiva come per gli ormoni protidici l'adenilato ciclasi (il meccanismo è identico a quello riportato precedentemente). Alcuni di questi ormoni però hanno il loro recettore posto sulla membrana esterna: qui il legame attiva la proteina G formata da tre subunità (alfa, beta e gamma). La subunità alfa dopo l'attacco si fosforila e si dissocia e va in circolo nel citoplasma dove viaggia e va ad attivare l'adenilato ciclasi (meccanismo identico agli ormoni peptidici).


Tra gli ormoni steroidei abbiamo:



androgeni

tra i più noti il testosterone, a 19 atomi di carbonio, prodotto in maggior parte dal testicolo e dalle ghiandole surrenali nell'uomo. Nella donna è prodotto in piccole quantità dalle cellule della teca e dalle ghiandole surrenali. L'androsterone prodotto dall'ovario.

Entrambi sono importanti per la determinazione dei caratteri sessuali e del comportamento conseguente.



estrogeni

a 18 atomi di carbonio. Tra i più importanti c'è l'estradiolo, prodotto dalle ovaie, importante per l'accumulo di acidi grassi e per il processo di vitellogenesi.



progestinici

a 21 atomi di carbonio. Tra i più importanti c'è il progesterone prodotto dalle ovaie e dalla placenta.


Un ulteriore distinzione può essere fatta in:



anabolizzanti

(capostipite: testosterone), che agiscono con azione di ingresso o mantenimento ("ritenzione") degli ioni nel citoplasma ed in particolare l'aumento in proporzione di potassio e magnesio rispetto a calcio e sodio nella concentrazione citoplasmatica



catabolizzanti

(capostipite: cortisolo) che agiscono con azione di uscita ("deplezione") degli ioni dal citoplasma ed in particolare l'aumento in proporzione di calcio e sodio rispetto a potassio e magnesio nella concentrazione citoplasmatica


Si consideri che mineralcorticoidi e glucocorticoidi sono sempre sinergici tra loro, potendo quindi raggruppare entrambi sotto una delle categorie di anabolizzante o catabolizzante, e in più ampia prospettiva tra essi con gli altri tipi di molecole ad azione ormonale (ovvero anche di tipo diverso, quindi il mineralcorticoide aldosterone rientra tra i catabolizzanti mentre il suo antagonista non steroideo fattore natriuretico atriale rientra tra gli anabolizzanti; così l'insulina, che è un peptide, è sinergica agli steroidi anabolizzanti, mentre il glucagone è sinergico agli steroidi catabolizzanti).



Ormoni derivati da amminoacidi |


Sono composti chimici derivati dalla modificazione di amminoacidi. Hanno caratteristiche comuni con i neurotrasmettitori (ed alcuni di loro sono difatti anche neurotrasmettitori) ed azioni che possono essere identificate in tal senso ma dislocate dal circuito sinaptico a quello endocrino. Nelle rispettive ghiandole le cellule secernenti difatti sono identificabili come tipiche o simili a quelle del tessuto nervoso o pseudo-nervose (derivate evolutivamente da cellule originariamente nervose).
Alcuni esempi sono le catecolamine e gli ormoni tiroidei (tiroxina e triiodotironina) derivanti dall'aminoacido tirosina, la serotonina derivante dal triptofano e l'istamina derivante dall'aminoacido istidina. Generalmente questo tipo di molecole, a differenza degli ormoni steroidei e peptidici, determina azioni opposte in cellule diverse, a causa della presenza di recettori di tipo diverso (generalmente indicati come alfa e beta, si veda ad esempio Recettore degli ormoni tiroidei) in cellule-bersaglio nelle quali si debbano esplicare azioni rispettivamente opposte o comunque diverse; ad esempio l'adrenalina determina la costrizione dei vasi periferici e la dilatazione di quelli centrali; solitamente nei casi in cui i recettori siano in comune con altre molecole, la molecola secondaria agisce solo su uno dei due recettori (ad esempio la noradrenalina).



Analoghi sintetici degli ormoni |


Per numerosi ormoni sono stati realizzati analoghi caratterizzati da una struttura chimica e da un effetto endocrino equiparabili. Tra questi i più prescritti sono gli analoghi di estrogeni e progesterone, utilizzati soprattutto per la contraccezione farmacologica e per la terapia ormonale sostitutiva in menopausa; altri possono sostituire la tiroxina o gli steroidi. Analoghi dell'insulina vengono utilizzati nel trattamento del diabete mellito e analoghi dell'adrenalina sono usati in otorinolaringoiatria. Esistono inoltre analoghi di fattori di rilascio ormonale: ad esempio il tetracosactide al posto dell'ACTH o l'afamelanotide per la melanocortina.



La regolazione del rilascio di ormoni |


Fondamentalmente le sintesi sono sottoposte primariamente alla regolazione da retroazione (effetto feedback); questa sta alla base dell'equilibrio ormonale e lo fa tendere all'omeostasi, ma essa è bypassata dagli stimoli psichici provenienti dal cervello e dall'effetto cascata (livelli di ormoni inducono a loro volta l'attività agonistica o antagonistica di altri ormoni). I livelli specifici degli ormoni sono regolati dal sistema nervoso centrale, che riceve dei segnali da molti sensori interni ed esterni (es. segnali di pericolo, la composizione del sangue, la pressione sanguigna) e, in risposta a questi segnali, stimola le ghiandole endocrine dell'organismo a sintetizzare gli ormoni appropriati.[3] La regione del cervello che regola i livelli degli ormoni è l'ipotalamo, che viene stimolato da questi segnali provenienti dall'ambiente a produrre specifici ormoni detti fattori di rilascio, che, raggiungendo l'ipofisi anteriore, stimolano quest'ultima a produrre un altro tipo di ormoni, le tropine. Le tropine attivano le ghiandole endocrine, stimolandole a produrre ormoni specificati e appropriati azione alla situazione.[4]



Note |




  1. ^ Nelson e Cox, pp. 910-911


  2. ^ Nelson e Cox, p. 911


  3. ^ Nelson e Cox, p. 915


  4. ^ Nelson e Cox, p. 916



Bibliografia |


  • David L. Nelson, Michael M. Cox, I principi di biochimica di Lehninger, 4ª ed., Zanichelli, ISBN 978-88-08-19774-0.


Voci correlate |



  • Sistema endocrino

  • Ghiandole surrenali

  • Fitormone

  • Relaxina

  • Interferenti endocrini



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |






  • Ormone, su Treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata


  • Ormone, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Modifica su Wikidata


  • (EN) Ormone, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata

  • Ormone, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011.


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