Lady Oscar




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – Se stai cercando l'omonimo personaggio protagonista della versione anime, vedi Oscar François de Jarjayes.
































































































































Le rose di Versailles - Le avventure di Lady Oscar

ベルサイユのばら
(Berusaiyu no bara)

Manga Lady Oscar.JPG

La copertina del primo volume italiano del manga Le Rose di Versailles

Genere
storico, tragedia e drammatico
Manga
Autore Riyoko Ikeda
Editore Shūeisha
Rivista Shukan Margaret
Target shōjo
1ª edizione 1972 – 1973
Tankōbon 9 (completa)
Editore it.

Fabbri Editori, Planet Manga, d/visual, GP Publishing, RW Edizioni

Collana 1ª ed. it.

Candy Candy (suppl., 106 nn.)
1ª edizione it.
3 ottobre 1982 – 7 ottobre 1984
Periodicità it.
settimanale
Volumi it.
21 (completa)
Colore colorato nell'ed. it.
Seguito da Lady Oscar - Le storie gotiche
Serie TV anime
Lady Oscar / Le Rose di Versailles
Autore Riyoko Ikeda
Regia
Osamu Dezaki, Tadao Nagahama epp. 1~18
Sceneggiatura
Yoshi Shinozaki, Keiko Sugie, Masahiro Yamada
Char. design
Shingō Araki, Michi Himeno
Musiche Kōji Makaino
Studio Tokyo Movie Shinsha
Rete
Nippon Television (NTV)
1ª TV 10 ottobre 1979 – 10 settembre 1980
Episodi 41 (completa)
Durata ep.
25 min
Rete it.
Italia 1
1ª TV it.
1º marzo – 23 aprile 1982
Episodi it.
40 / 41 Completa al 98%(ep. 41 non trasmesso)
Durata ep. it.
24 min
Studio dopp. it.
CITIEMME Registrazioni Sonore

Dir. dopp. it.

Isa Barzizza, Franca Milleri

Lady Oscar (ベルサイユのばら Berusaiyu no bara?, lett. "Le rose di Versailles")[1], è un manga di Riyoko Ikeda, serializzato originariamente su rivista dal 1972 al 1973 e quindi raccolto in tankōbon. Ne furono tratti un film cinematografico in co-produzione internazionale, Lady Oscar (1975) diretto da Jacques Demy, e una serie televisiva animata prodotta dalla Tokyo Movie Shinsha nel 1979, diretta da Tadao Nagahama e Osamu Dezaki. Il titolo originale è spesso abbreviato dai fan giapponesi in Berubara (ベルばら?).


In Italia, così come in altri paesi europei, il successo dell'opera fu determinato dalla trasmissione nel 1982 della serie televisiva, per la quale fu utilizzato il titolo internazionale Lady Oscar (mutuato dal film cinematografico). Dal 1990 è trasmessa sulle reti italiane come Una spada per Lady Oscar.


Il manga e l'anime, pur raccontando complessivamente lo stesso intreccio, differiscono per l'importanza assunta dai vari personaggi nell'economia della vicenda. Mentre nell'originaria versione cartacea, ispirata alla biografia di Maria Antonietta scritta da Stefan Zweig nel 1932, la regina di Francia ha un ruolo piuttosto marcato, in particolare all'inizio e alla fine dell'opera, nell'anime è il personaggio immaginario di Oscar François de Jarjayes a ricoprire la veste di protagonista della vicenda.




Indice






  • 1 Trama


  • 2 Personaggi


  • 3 Media


    • 3.1 Manga


      • 3.1.1 Edizioni italiane




    • 3.2 Anime


      • 3.2.1 Edizione italiana


        • 3.2.1.1 Sigle e album


        • 3.2.1.2 Censure


        • 3.2.1.3 Doppiaggio






    • 3.3 Film cinematografici


    • 3.4 Film d'animazione


    • 3.5 Teatro


    • 3.6 Musical


    • 3.7 Lady Oscar - Le storie gotiche


    • 3.8 Volumi speciali




  • 4 Citazioni in altri anime


  • 5 Note


  • 6 Bibliografia


  • 7 Altri progetti


  • 8 Collegamenti esterni





Trama |


La serie è ambientata in Francia, negli ultimi anni dell'Ancien Régime, e racconta in maniera dettagliata la vita nella corte di Versailles e gli anni della rivoluzione del 1789.


1770: la giovane Maria Antonietta d'Austria, figlia dell'imperatrice Maria Teresa, promessa in sposa al delfino di Francia Luigi Augusto, nipote di Luigi XV, giunge a corte. Le fa da scorta in ogni sua uscita Oscar François de Jarjayes, nobile sua coetanea nonché comandante della Guardia Reale, che è stata educata sin da bambina come un uomo. Tra le due nasce subito una forte amicizia.[2] Oscar assiste, durante un ballo in maschera a Parigi, all'incontro tra Maria Antonietta e il conte svedese Hans Axel von Fersen, del quale entrambe le donne finiscono per innamorarsi.


Intanto, Madame Du Barry, favorita di Luigi XV, in diverse occasioni si trova a scontrarsi con Maria Antonietta. La delfina, infatti, rifiuta di rivolgerle la parola a causa dei suoi bassi natali e per la sua condizione di favorita, che considera immorale. Soltanto dopo molto tempo e altrettante pressioni da parte di sua madre Maria Teresa, la principessa cede e parla a Madame Du Barry in occasione del capodanno del 1772. Alla morte di Luigi XV (maggio 1774), Luigi XVI e Maria Antonietta diventano sovrani di Francia e la contessa Du Barry è allontanata dalla corte. Nel frattempo i sentimenti che Maria Antonietta e Fersen nutrono l'un l'altra diventano palesi: quando iniziano a diffondersi maldicenze sulla loro relazione, il conte abbandona il paese. Maria Antonietta, sempre più infelice e sola, cade allora sotto l'influenza di una nobildonna, la contessa di Polignac, una donna ambiziosa che diventa la sua favorita e spinge la regina a scialacquare denaro in occupazioni frivole, come la moda e il gioco d'azzardo.


Parallelamente si assiste alle traversie di due ragazze dei bassifondi di Parigi, Jeanne e Rosalie, che arrivano a corte attraverso vie diverse. Figlie di un defunto nobile decaduto della dinastia dei Valois e di una donna povera, dimostrano caratteri e desideri differenti: Jeanne, scaltra e ambiziosa, abbandona la famiglia e riesce a farsi adottare da una nobildonna, che poi uccide dopo aver preparato un falso testamento a proprio favore; Rosalie, invece, candida ed estremamente affezionata alla madre, si dedica ad assisterla. Nel disperato tentativo di guadagnare quanto serve a comprare le medicine per la madre, Rosalie conosce Oscar: una sera ferma la sua carrozza e, credendola un uomo, le si offre; Oscar ride per l'equivoco ma poi, commossa, le dona una moneta d'oro. Qualche tempo dopo, la madre di Rosalie finisce sotto le ruote della carrozza della contessa di Polignac; in punto di morte, la donna rivela a Rosalie di non essere la sua vera madre e che quest'ultima è in realtà una nobildonna; da quel momento Rosalie cerca di avvicinarsi a Versailles per trovare l'assassina della madre adottiva e vendicarsi di lei: finisce per diventare ospite di Oscar, che le fa impartire un'adeguata educazione e la introduce a corte. Per ironia della sorte, Rosalie scopre che la sua vera madre è proprio la contessa di Polignac. Poco tempo dopo questa scoperta, Charlotte de Polignac, sorellastra undicenne di Rosalie, si suicida per sottrarsi ad un matrimonio indesiderato.


Dopo alcuni anni il conte di Fersen torna in Francia e inevitabilmente si riavvicina a Maria Antonietta che, non riuscendo a controllare i suoi sentimenti, rischia di far scoppiare uno scandalo. Anche su consiglio di Oscar, il conte decide di lasciare nuovamente il paese e si imbarca per andare a combattere oltreoceano con i rivoluzionari americani; la partenza del conte spinge Maria Antonietta a cambiar vita: dopo l'agognata nascita degli eredi al trono, si allontana dalla vita di corte e si ritira con i suoi bambini nel Petit Trianon, una residenza privata, suscitando l'astio dell'alta nobiltà.


Nel frattempo Jeanne Valois de la Motte organizza una truffa ai danni della corona: riesce a far acquistare, a nome di Maria Antonietta, una costosissima collana realizzata alcuni anni prima da un gioielliere di Parigi per conto di Madame du Barry. Il piano riesce grazie all'ingenuità del cardinale di Rohan, il quale, infatuato della regina, è abilmente manipolato da Jeanne e dai suoi complici. Scoppia così il celebre affare della collana, che getta le prime ombre sulla reputazione pubblica della regina. Una volta scoperta e arrestata, dopo un clamoroso processo in cui accusa Maria Antonietta di essere l'artefice dell'intrigo, Jeanne viene condannata a essere marchiata a fuoco come ladra.


Poco dopo la vicenda della collana, Fersen torna dall'America. A un ballo a corte, Oscar si presenta in incognito vestita per la prima ed unica volta in vita sua da donna ma, danzando con Fersen, capisce che non potrà mai sostituire la regina nel cuore del conte svedese. Si trova poi coinvolta nel caso del Cavaliere Nero, un ladro che compie numerosi furti ai danni dei nobili per donare tutto il proprio bottino ai poveri: nel tentativo di catturarlo, il suo fido scudiero André è ferito a un occhio, da cui perderà la vista. Si scoprirà poi che sotto la maschera del Cavaliere Nero si cela Bernard Chatelet, un giornalista parigino filorivoluzionario, amico di Maximilien de Robespierre. I furti erano compiuti con il tacito assenso del duca d'Orléans, che sperava in questo modo di gettare discredito sulla famiglia reale agli occhi della nobiltà. André rivela quindi a Oscar di amarla da sempre, ma lei lo respinge.


Oscar decide di allontanarsi dalla corte, rinuncia al comando della Guardia Reale e ottiene dalla regina l'incarico di comandante del reggimento delle Guardie Francesi di Parigi. Anche André vi si arruola, per starle vicino. Intanto, il padre di Oscar, il generale Jarjayes, si pente di aver destinato la figlia alla carriera militare e ne auspica le nozze. Si propone Girodel, secondo di Oscar nella Guardia Reale, ma quest'ultima non accetta di sposarlo. Nel frattempo, al comando della Guardia di Parigi, Oscar dovrà combattere per farsi accettare dai suoi nuovi indisciplinati soldati, riuscendo infine a ottenere la loro fiducia e in particolare quella di Alain de Soisson, amico di André, che a sua volta si innamora di Oscar.


Subito dopo la morte del primogenito di Maria Antonietta, si affaccia il turbine degli eventi che porteranno alla Rivoluzione francese. Oscar, scoprendosi anch'essa innamorata di André, si schiera dalla parte del popolo, a cui appartiene il suo amato, e dice addio alla regina. Di lì a poco i due innamorati muoiono: André è colpito da una pallottola vagante il 13 luglio 1789, mentre Oscar, già debilitata dai primi sintomi della tisi, cade durante i tumulti dell'assalto alla Bastiglia. Le vicende della rivoluzione travolgono Maria Antonietta, fino alla sua esecuzione sulla ghigliottina il 16 ottobre 1793.[3]



Personaggi |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Personaggi di Lady Oscar.


Media |




Francobolli delle poste giapponesi dedicati a Versailles no bara



Manga |


Riyoko Ikeda, affascinata dalla biografia di Maria Antonietta dello scrittore austriaco Stefan Zweig, propose al suo editore l'idea di pubblicare un manga a sfondo storico. L'editore, convinto che una storia ambientata nel Settecento non avrebbe avuto presa sulle giovani lettrici, accettò dopo molte riserve, ma impose all'autrice la condizione d'interrompere la serializzazione dell'opera in caso di flop. Il manga debuttò in Giappone nel 1972 in 82 capitoli, usciti originariamente su Shukan Margaret della Shūeisha. Il successo fu enorme. La serie fu in seguito raccolta in nove volumi tankōbon di circa duecento pagine ciascuno.


Nel 1984, Riyoko Ikeda ha pubblicato una miniserie di quattro episodi, dal titolo Lady Oscar - Le storie gotiche (ベルサイユのばら外伝 Berusaiyu no bara gaiden?, lett. "Le rose di Versailles gaiden"), che si colloca cronologicamente poco prima che André venga ferito all'occhio.


Nel 1987 Riyoko Ikeda inizia la serializzazione di Eroica - La gloria di Napoleone (栄光のナポレオン - エロイカ Eikō no Napoleon-Eroika?), che si presenta come un seguito di Lady Oscar successivo agli avvenimenti della rivoluzione francese. Nella trama, che è una biografia di Napoleone Bonaparte, appaiono e si muovono personaggi che il lettore ha già avuto modo di conoscere nel corso di Lady Oscar come Alain, Bernard e Rosalie.



Edizioni italiane |


In Italia il manga fu pubblicato per la prima volta da Fratelli Fabbri Editori nel 1983, in un'edizione a colori e con il finale modificato. Fu riproposto da Granata Press nel 1993 e da Planet Manga nel 2001, che di seguito pubblicò anche Versailles no bara gaiden con il sottotitolo Le storie gotiche. Dal 2008 d/visual iniziò a pubblicare una nuova edizione italiana in sei volumi deluxe con sovracoperta, proponendosi maggiore fedeltà all'originale: fu recuperato il titolo Le Rose di Versailles, i dialoghi furono ritradotti e ciascun volume contiene extra con interviste all'autrice, curiosità e note all'edizione giapponese e alla traduzione italiana. Nel 2011 l'intero catalogo manga della d/visual per l'Italia fu rilevato da GP Publishing. In ottobre 2015 RW Edizioni sotto etichetta Goen, torna a pubblicare Lady Oscar dal primo numero in doppia edizione, una con sovracopertina e una senza da edicola.



Anime |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Episodi di Lady Oscar.



Oscar in un episodio dell'anime


L'anime televisivo si compone di 40 episodi della durata di circa 23 minuti netti ciascuno, più uno di durata doppia, inedito in Italia, consistente in un breve riassunto della trama e intitolato Versailles no bara to onnatachi (La rosa di Versailles e le donne). La serie fu realizzata dalla giapponese Tokyo Movie Shinsha nel 1979. Tadao Nagahama diresse i primi episodi. Gli subentrò nella regia con evidenti miglioramenti Osamu Dezaki, accreditato dal 18º episodio, anche se aveva già diretto il 5°, e si era affiancato e in pratica sostituito a Nagahama già dal 12º episodio della serie. Il disegno fu affidato alla Shingo Araki Production e Shingo Araki in persona curò il character design, affiancato da Michi Himeno. Alla realizzazione partecipò l'animatore Akio Sugino. La colonna sonora fu affidata al compositore Koji Makaino.


La serie, messa in onda dalla giapponese NTV per la prima volta tra il 1979 e il 1980, si rivelò un clamoroso insuccesso in Giappone, tanto che in alcuni distretti fu interrotta al 24º episodio, seguito dall'improvvisata trasmissione di un episodio-documentario sul finale, intitolato Moetsukita bara no shōzo (Ritratti di rose che bruciano). A differenza del 41º episodio, trasmesso diverse volte in Giappone, questo episodio-documentario non fu mai esportato e finì praticamente dimenticato anche in Giappone, soprattutto per volontà di Riyoko Ikeda, che sempre lo considerò la prova evidente dell'insuccesso della serie animata.


Una replica trasmessa nel 1986 rimediò in gran parte all'insuccesso della prima messa in onda, grazie anche alla notorietà acquisita nel frattempo da Shingō Araki con la serie Saint Seiya - I Cavalieri dello zodiaco.


La serie in Giappone ha goduto anche di svariate edizioni per l'home video. In VHS ne sono state realizzate tre edizioni, la prima risalente al 1987, la seconda al 1988 e la terza ed ultima nel 2001. Sempre nel 2001 viene editata la prima edizione DVD. Ne seguiranno altre due edizioni, nel 2005 e nel 2009 per il 30º anniversario dell'anime. Nel 1994 viene realizzata l'unica versione in Laser Discs, le cui cover sono realizzate da Akio Sugino, a differenza di tutte le versioni VHS e DVD dove le cover sono disegnate da Michi Himeno. Il 24 settembre 2014 la serie viene editata in Blu-ray Disc.



Edizione italiana |


In Italia, invece, la serie riscosse presto un grande successo. Andò in onda per la prima volta, fino alla 37ª puntata, nel marzo 1982 su Italia 1 con il titolo Lady Oscar, lo stesso che i produttori giapponesi avevano scelto per il film dal vivo diretto da Jacques Demy. Già in questa versione la serie presentava censure nei dialoghi e nelle sequenze video. Nella stagione televisiva successiva (1982-1983), l'anime fu replicato all'interno della trasmissione Bim Bum Bam, con l'aggiunta delle puntate inedite in Italia (tranne l'episodio 41), presentate come una "seconda serie". Tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta, Mediaset decise di cambiare il titolo in Una spada per Lady Oscar. L'Italia è stata, tra le nazioni europee, quella che ha replicato l'anime con maggiore frequenza, infatti è stato trasmesso anche su Canale 5 dal 1987, su Rete 4 dal 1988, su Italia 7 dal 1990, su Italia Teen Television dal 1º ottobre 2003, su Hiro dal maggio 2010, su La 5 dal 2 agosto 2010, su Boing dal 9 maggio 2013 e infine su Italia 2 dal 2 giugno 2014. Inoltre l'episodio n° 28, cruciale per la trama, è stato anche replicato su Mediaset Extra domenica 11 dicembre 2016 all'interno della maratona speciale "Bim Bum Bam Generation - Gli Anni '80".


La prima edizione della serie in VHS risale al 1991, quando GruppoLogica2000 la distribuì in 20 volumi per il circuito delle edicole, nella sua prima edizione televisiva, abbinate a dei fascicoli contenente la pubblicazione dell'anime comics. Nel 1992, venne ripubblicata in 10 VHS per la collana "Bim Bum Bam Video", nell'edizione televisiva Mediaset e con la sigla cantata da Cristina D'Avena. Un'ulteriore pubblicazione della serie nell'edizione televisiva Mediaset, avviene nel 2001 per mano di De Agostini, che la distribuisce per il circuito delle edicole in 40 volumi. A partire dal 1990, viene pubblicato più volte in VHS, da parte di diversi editori, un film riepilogativo della serie, contenente la sigla e alcuni brani de I Cavalieri del Re, tratte dall'album "La Storia di Lady Oscar"; questo film, nei primi anni 2000, ha goduto anche di un'edizione in DVD con il titolo "The Lady Oscar Story". Nel 2003, per mano di Dynamic Italia, viene pubblicato in VHS il film "Lady Oscar - Insieme per sempre", film riassuntivo ufficiale della serie risalente al 1989, che presenta un montaggio diverso dal precedente film pubblicato in Italia.


La prima edizione DVD di Lady Oscar è stata prodotta nel 2001 in 10 volumi da Yamato Video, comprensiva dell'audio originale giapponese e di sottotitoli che lo traducono fedelmente, contiene 40 dei 41 episodi della serie. Gli stessi DVD sono stati raccolti in due Box nel 2009. La serie è stata editata anche per il circuito delle edicole in collaborazione con DeAgostini, in questo caso sono stati realizzati 20 DVD contenenti due episodi cadauno. Sempre Yamato Video ha pubblicato in DVD anche il film di Jacques Demy.



Sigle e album |

Alla serie fu associata la sigla Lady Oscar, composta e cantata dal gruppo I Cavalieri del Re, con solista Clara Serina, che riscosse tanto successo negli anni ottanta da raggiungere il settimo posto nella hit parade. Lo stesso gruppo incise un album monografico dedicato alla serie dal titolo La storia di Lady Oscar, pubblicato nel 1982.


Quando il titolo della serie cambiò in Una spada per Lady Oscar, cambiarono anche il montaggio e la canzone della sigla di apertura. Il testo del brano fu scritto da Alessandra Valeri Manera sulle note della musica composta dal maestro Ninni Carucci. L'interpretazione fu affidata inizialmente a Enzo Draghi, che preferì firmarsi con lo pseudonimo Gli amici di Oscar, e poi a Cristina D'Avena. Questa seconda sigla venne utilizzata per tutti gli anni novanta. I successivi passaggi televisivi nel 2002 e 2005 videro il ripristino della prima sigla, mentre per le messe in onda dal 2008 in avanti Mediaset scelse un compromesso: come sigla di testa fu adottata quella degli anni ottanta, e come sigla di coda quella degli anni novanta in una versione però abbreviata ad un minuto (dai due abbondanti originari) e sulle immagini dell'altra sigla.


Una spada per Lady Oscar fu tradotta dal drammaturgo Michael Kunze per l'edizione tedesca della serie, dove è stata l'unica sigla. La musica fu riutilizzata in Spagna per la serie Nuevos hermanos, conosciuta in Italia come Georgie, cantata da Soledad Pilar Santos, secondo la consolidata tradizione di riutilizzo di sigle italiane da parte di emittenti estere del gruppo Mediaset.


Infine esiste una versione per i Dvd della Yamato Video, la sigla italiana intitolata "Senza difesa" cantata da Giusy Ravizzi sulla base di quella originale giapponese, il testo è stato scritto appositamente e non segue la traduzione dall'originale.




Francobollo dedicato a Versailles no bara dalle poste giapponesi.



Censure |





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Lo stesso argomento in dettaglio: Adattamento e censura degli anime.

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La sceneggiatura originale giapponese è stata adattata o censurata nella versione italiana: molti dialoghi furono riscritti, alcuni furono appiattiti, altri del tutto reinventati, secondo una pratica molto diffusa in Italia per quanto riguarda l'animazione giapponese. Ne soffrirono soprattutto i dialoghi e le scene che più giocano sull'equivoco dell'identità di Oscar, iniziando proprio da questa. Nella versione giapponese è un vero e proprio segreto e tutti si rivolgono a lei con 'Colonnello', 'Signore' o semplicemente 'Oscar'; nel doppiaggio italiano molti la chiamano 'Madamigella'.


Di conseguenza, nella scena dell'incontro tra Oscar e la giovane Rosalie Lamorlière, sorella di Jeanne Valois, nella versione italiana tutto il dialogo dovette essere dapprima modificato, per poi essere tagliato. Nella versione originale, Rosalie, disperata, ferma la carrozza di Oscar e, credendola un uomo, gli si offre per denaro: Oscar, non essendo un uomo, scoppia a ridere. Rosalie verrà ospitata dalla famiglia Jarjayes, andando a vivere per un breve periodo a casa di Oscar: di qui la cotta di Rosalie nei confronti di Oscar e i contorsionismi del doppiaggio italiano. Anche il fascino esercitato dal "colonnello" Oscar su alcune dame di corte perde il suo erotismo e diventa ammirazione.


Nicole D'Oliva, ribattezzata Nicole 'Olivier', una ragazza cieca usata da Jeanne Valois come sosia di Maria Antonietta nel corso dell'Affare della collana, nella versione italiana chiede la carità: in realtà è una prostituta che non sapendo chi stia bussando alla sua porta presenta prima di tutto la lista e le tariffe dei suoi "servizi". Durante il suo processo, Jeanne Valois accusa Maria Antonietta di averla costretta a compiere "cose terribili": nei dialoghi originali dichiara di esserne stata l'amante e che la regina avrebbe intrattenuto rapporti lesbici con molte dame di corte, tra le quali la contessa di Polignac e la stessa Oscar, che si vestirebbe da uomo proprio per accondiscendere a questo desiderio della sua regina. È proprio questa frase a far sussultare Oscar di rabbia in aula.


Non è censurata, come erroneamente si crede e viene continuamente riportato in molti siti, la scena dello strappo della camicia di Oscar da parte di André. Nella scena originale, intatta nella versione italiana, non viene mostrato il seno di Oscar che è frontale solo al personaggio di André, ciò che lo spettatore vede è la spalla nuda di Oscar, privata della camicia. Tale scena è stata accorciata solo nelle repliche fra la fine degli anni '90, inizi 2000 dopo le varie polemiche scatenatesi dalla trasmissione di un altro anime (Sailor Moon) nella versione degli episodi trasmessi metà per volta, per un totale di 80 nel pomeriggio su Italia Uno.


Non mancano, inoltre, errori di traslitterazione, per via del fatto che i nomi francesi furono traslitterati in giapponese, e questi a loro volta traslitterati in italiano. I più frequenti riguardano le parole in cui ricorrono le coppie di suoni l/r oppure b/v, che in giapponese equivalgono entrambe a un unico fonema: di conseguenza, si è venuta a creare confusione nella scelta delle lettere da utilizzare. Per esempio, il cognome di Rosalie Lamorlière è diventato 'Lamorielle', quello di Jeanne Valois è diventato 'Baló'. Il nome della marchesa di Boulainvilliers, traslitterato in giapponese come Būrembirie (ブーレンビリエ?), in Italia è stato liberamente adattato come 'Brambillet' nel manga e come 'Bramberie' nell'anime.



Doppiaggio |

Il doppiaggio italiano è stato eseguito presso la CITIEMME Registrazioni Sonore di Roma ed è stato diretto da Isa Barzizza e Franca Milleri.






















































































































































































































Personaggi
Doppiatori originali
Doppiatori Italiani
Oscar François de Jarjayes
Reiko Tajima Reiko Suzuki (giovane)

Cinzia De Carolis
Andrè Grandier Yû Mizushima
Massimo Rossi
Maria Antonietta d'Austria Miyuki Ueda
Laura Boccanera
Hans Axel von Fersen
Nachi Nozawa Katsunosuke Hori (ep. 6-8)

Luciano Roffi
Bernard Chatelet Akio Nojima
Sergio Luzi (1^ voce)

Oliviero Dinelli (2^ voce)


Alain de Soissons Keaton Yamada
Sergio Luzi

Giuseppe D'Austria

Generale de Jarjayes
Kenji Utsumi

Romano Malaspina
Rosalie Lamorlière Rihoko Yoshida
Daniela Caroli
Jeanne Valois de la Motte Yoneko Matsukane
Susanna Fassetta
Nonna Marie Grandier
Hisako Kyoda

Franca Dominici
Victor Clement de Girodel
Keiji Mishima

Giuliano Santi
Contessa di Polignac Reiko Mutô
Serena Spaziani
Contessa Du Barry
Ryoko Kinomiya

Franca De Stradis
Maximilien de Robespierre
Katsuji Mori

Giorgio Locuratolo
Duca di Germain
Carlo Allegrini
Luigi XVI Yoshito Yasuhara
Marco Guadagno
Luigi XV
Hisashi Katsuta

Sandro Pellegrini

Armand

Kōhei Miyauchi

Maria Teresa D'Austria

Yoshiko Matsuo

Laura Rizzoli

Madame Elizabeth


Nicolas De La Motte

Michihiro Ikemizu

Oliviero Dinelli

Madame De Jarjayes

Kōko Kagawa

Isa Barzizza

Gioielliere Bhomer

Kōichi Kitamura

Gabriele Carrara

Duca Roland De Guise

Tarō Ishida

Ministro Necker

Tamio Ohki

Riccardo Garrone

Col. Labonne

Ryuji Nakagi

Principe di Lambesc

Kei Yoshimizu

Sandro Sardone

Principino Charles

Yuko Mita

Julian Olivieri Orioles

Principino Josef

Yoshiko Matsuo

Massimiliano Manfredi

Gen. Bouillè

Shōzō Iizuka

Mario Laurentino

Cardinale De Rohan

Junkichi Yarita

Pierluigi Zollo

Conte D'Orleans

Osamu Ichikawa

Tatsuyuki Jinnai



Mauro Bosco

Conte De Mercy

Ichirō Murakoshi

Silvio Anselmo

Contessa De Bramburie

Miyako Shima

Silvana Sodo (1^ voce)

Alba Cardilli (2^ voce)



Charlotte De Polignac

Kazue Komiya

Valeria Perilli

Maria Teresa (primogenita di

Maria Antonietta)



Masako Sugaya

Diane De Soissons

Mari Okamoto

Marchesa Adelaide

Takako Kondo

Franca Lumachi

Nicole Lamorlière

Keiko Kuge

Contessa di Noailles

Tomoko Munakata

Rosalinda Galli

Nicole Olivier

Minori Matsushima
Voce narrante Noriko Ohara
Sergio Matteucci


Film cinematografici |


Il regista francese Jacques Demy scrisse con Patricia Louisianna Knop una sceneggiatura basata sul manga per un film con attori in carne e ossa. Divenne una coproduzione franco-giapponese, intitolata Lady Oscar, diretta dallo stesso Demy e girata in Francia. Il film, pur molto condensando la trama del manga, godette di un discreto successo. Per la parte di Oscar fu scelta l'attrice Catriona MacColl, mentre Oscar bambina fu interpretata da una giovanissima Patsy Kensit.



Film d'animazione |


Nel 1990 uscì in Giappone un lungometraggio d'animazione composto da estratti dell'anime ed intitolato Una spada per Lady Oscar – Insieme per sempre. Il film, che ripercorre le vicende salienti dell'anime, venne trasmesso in Italia solamente nel 2001.


In Italia venne realizzato un secondo film d'animazione composto da pezzi dell'anime ed intitolato La storia di Lady Oscar.


Per il 2009 era stata annunciata la distribuzione nelle sale cinematografiche giapponesi dell'anime film La rose de Versailles, allora in fase di pre-produzione, realizzato dalla Toei Animation.[4][5]



Teatro |


Il gruppo teatrale femminile giapponese Takarazuka Revue ha tratto dal manga un'opera teatrale, che va in scena dal 1974, con oltre tre milioni di spettatori al 2003.[6]



Musical |


Nel 2009 è stato rappresentato in Italia Lady Oscar. François – Versailles Rock Drama, un musical in due atti liberamente ispirato al manga di Riyoko Ikeda, diretto da Andrea Palotto, che è autore anche dei testi e delle musiche.[7]



Lady Oscar - Le storie gotiche |


Lady Oscar - Le storie gotiche (ベルサイユのばら外伝 Berusaiyu no bara gaiden?, lett. "Le rose di Versailles gaiden") è una miniserie manga scritta e disegnata da Riyoko Ikeda nel 1985, dopo la conclusione di Versailles no bara. In Italia il manga è stato pubblicato dalla Planet Manga nel 2001 di seguito al manga principale (nn. 21-24)[8]. Il periodo in cui si svolgono le storie è interno alla trama di Lady Oscar, all'incirca fra i numeri 7 e 8 del manga (poco prima che André venga ferito all'occhio). Una delle protagoniste, oltre a Oscar e il suo fido André, è la piccola Loulou de La Lorencie, nipotina di Oscar.
























Titolo italiano
GiapponeseKanji」 - Rōmaji
1
Loulou e la bambola
「ル・ルーと、いっしょに来た人形」 - Ru-rū to, isshoni kita ningyō
2
Il figlio del Generale Jarjayes?!
「ジャルジェ将軍の息子あらわる!?」 - Jaruje shōgun no musuko arawaru!?
3
Il pirata turco e la suora
「トルコの海賊と修道女」 - Toruko no kaizoku to shūdōjo
4
La diabolica pozione
「悪魔の薬」 - Akuma no kusuri


Volumi speciali |


In occasione del quarantesimo anniversario della prima pubblicazione del manga, che coincide con il cinquantesimo della rivista Margaret su cui era serializzato, nel 2012 Riyoko Ikeda realizza una storia inedita di 16 pagine riprendendo in mano la sua opera prima. Viene pubblicata su un albetto celebrativo che contiene storie realizzate per l'occasione dai grandi mangaka che hanno fatto la storia di Margaret e allegato alla rivista stessa. Il riscontro dei fan è tale da rendere necessaria la ripubblicazione su rivista, stavolta con l'aggiunta di tavole a colori.
Qualche mese dopo Margaret annuncia l'arrivo di una nuova storia one shot di Riyoko Ikeda, cui seguiranno a cadenza irregolare altre 8 pubblicazioni con un sempre maggiore numero di pagine, spesso pubblicate in due parti su due numeri consecutivi di Margaret e andate a concludersi nel gennaio 2018.
Le storie one shot sono episodi brevi, generalmente prequel o sequel della storia regolare, e approfondiscono aspetti di personaggi principali e secondari non apparsi nell'arco della vicenda originaria.
Le storie, identificate in originale come Episode da 1 a 9, sono state poi raccolte in volumi (con la stessa veste grafica della prima edizione storica di Shueisha e numerati da 11 a 14) e sono così suddivise:


Volume 11:



  • Episode 1: infanzia di André;

  • Episode 2: infanzia di Girodel;

  • Episode 3: vicende di Fersen e della figlia di Maria Antonietta dopo la morte della regina;

  • Episode 4: vicende di Alain dopo la morte di Oscar e prima dell'avvento di Napoleone.


Volume 12:



  • Episode 5: vicende di Girodel e Sophia Fersen;

  • Episode 6: fidanzamento e matrimonio dei coniugi Jarjayes e nascita di Oscar.


Volume 13:



  • Episode 7: Oscar e il suo alter ego;

  • Episode 8: Maria Antonietta e l'orologio Breguet.


Volume 14:


  • Episode 9: vicende di Rosalie e fine di Fersen.

In occasione dell'uscita del volume numero 14, in coda alla storia, Riyoko Ikeda si è congedata con un messaggio ai lettori in cui dichiara compiuta la serie degli episodi one shot.


Ad oggi, primo in Europa e fuori dal Giappone, l'editore italiano Goen ha pubblicato i volumi 11 e 12 e annunciato l'intenzione di pubblicare il 13. Le pubblicazioni sono al momento sospese, si presume per ragioni tecniche, ma il volume risulta in catalogo. Non vi sono invece annunci ufficiali relativi al volume conclusivo.



Citazioni in altri anime |


Il successo del personaggio di Lady Oscar è testimoniato da diverse citazioni presenti in molti anime successivi:



  • Oscar compare insieme ad Andrè nell'episodio 101 della serie anime Le nuove avventure di Lupin III, in cui il ladro gentiluomo se ne innamora, pur credendola un maschio. Alla fine resta pietrificata accanto ad una statua che in realtà è il suo amante André, ridotto in pietra anche lui tempo prima. L'episodio fu commissionato specificamente dalla TMS, che trasmetteva all'epoca la seconda serie di Lupin, per pubblicizzare la messa in onda di Lady Oscar sullo stesso canale poco tempo dopo.

  • Sempre con Andrè, Oscar compare in un episodio della serie Hamtaro, nelle vesti di un veterinario. In questo caso però è doppiato da Simone D'Andrea e non da Cinzia De Carolis mentre Andrè è doppiato da Massimo Di Benedetto e non da Massimo Rossi;

  • Nella prima stagione della serie animata Pokémon i membri del Team Rocket Jessie e James compaiono con vestiti simili a quelli di Oscar (Jessie) e di Maria Antonietta (James);

  • In un episodio di Ranma ½, Genma Saotome, padre del protagonista Ranma, compare trasformato da panda nella collezione di oggetti della pattinatrice Azusa Shiratori, indossando i vestiti di Oscar e una vistosa parrucca bionda;

  • Nell'ultimo episodio di Occhi di gatto il capo di Matthew, nel "dietro le quinte" di uno spettacolo teatrale, a un certo punto indossa un costume da Girodel con tanto di parrucca;

  • In un episodio di Muteking una delle Piovre Nere si trasforma in Lady Oscar;

  • In Slayers, nella seconda serie Next, in un episodio in cui i protagonisti si devono vestire da donna per entrare in una città sacra, una ragazza con l'aspetto di Oscar offre una rosa a Gourry Gabriev;

  • Nell'episodio 65 - L'appuntamento della serie Lamù, Ryunosuke appare nuda avvolta da un rovo in una posa che ricorda quella di Oscar nella sigla del cartone.

  • Nel manga City Hunter è presente una scena in cui Ryo Saeba essendo rimasto impotente da vespe avvelenate dice di voler diventare donna e farsi chiamare Lady Saeba.

  • Viene citata in Silver Spoon, apparendo sullo sfondo Oscar con in mano una fetta di formaggio quando una delle compagne di scuola di Hachigo si reca in Francia per una vacanza studio.

  • Viene citato nel manga di Yoko Kamio "Cat Street", quando una delle protagoniste, Momiji, la si vede intenta a leggere i manga di Versailles no Bara struggendosi per la storia d'amore tra Andrè e Oscar.

  • In Doraemon, nell'episodio Un salto nei fumetti di Jaiko si cita un fumetto intitolato "I cavalieri della rosa di Versailles", evidente allusione a Lady Oscar.



Note |




  1. ^ La traduzione corretta è al plurale: l'autrice ha spiegato che Oscar è la rosa bianca, Maria Antonietta quella rossa, Madame de Polignac la rosa gialla, Rosalie un bocciolo di rosa e Jeanne la rosa nera (Riyoko Ikeda, Le rose di Versailles, volume 1, d/visual, 2008; Davide Castellazzi, Lady Oscar. Amori, segreti ed epiche battaglie, Iacobelli, 2008, p. 22).


  2. ^ Il manga riproduce in maniera pressoché fedele gli eventi relativi all'arrivo in Francia di Maria Antonietta. Nella prima parte dell'anime, invece, c'è un intreccio secondario che vede il duca d'Orleans, cugino di Luigi Augusto e suo rivale nell'ascesa al trono, come principale artefice di molti complotti – puntualmente sventati da Oscar – che mirano a uccidere la coppia di giovani principi.


  3. ^ Nel manga, dopo la morte di Oscar, sono dedicate numerose pagine a Maria Antonietta: si raccontano in maniera dettagliata la marcia delle donne su Versailles, la sua vita alle Tuileries, la tentata fuga bloccata a Varennes, la prigionia, il processo e la sua morte. Nell'anime l'epilogo della vicenda della regina è brevemente narrato da Alain, da Rosalie e da suo marito Bernard, l'ex Cavaliere Nero.


  4. ^ Lady Oscar: la strada del nuovo film... sempre più in salita, su animeclick.it, 1-12-07.


  5. ^ Pretty Cure e Lady Oscar: Toei Animation conferma i Film, su animeclick.it, 5-2-08.


  6. ^ Castellazzi, p. 51.


  7. ^ Lady Oscar il musical, Andrea Palotto (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2013).


  8. ^ Per approfondire v. scheda su uBC Fumetti.



Bibliografia |


  • Davide Castellazzi, Lady Oscar. Amori, segreti ed epiche battaglie, Iacobelli Editore, 2008, ISBN 978-88-6252-019-5.


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Collegamenti esterni |




  • (EN) Scheda sul manga Le rose di Versailles - Le avventure di Lady Oscar, Anime News Network. Modifica su Wikidata




  • (EN) Lady Oscar (manga), su Anime News Network. Modifica su Wikidata


  • (EN) Lady Oscar (anime), su Anime News Network. Modifica su Wikidata


  • Lady Oscar, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net. Modifica su Wikidata


  • (EN) Lady Oscar, su Internet Movie Database, IMDb.com. Modifica su Wikidata


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