Università degli Studi di Ferrara


































































Università degli Studi di Ferrara
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01 Ex Convento Santa Lucia - Ferrara.jpg
Sede provvisoria (dal 1º ottobre 2015) del rettorato UniFe in via Ariosto 35, a Ferrara
Ubicazione
Stato
Italia Italia
Città Ferrara
Altre sedi
Rovigo, Bolzano, Pieve di Cento, Codigoro, Rovereto[1]
Dati generali
Nome latino
Universitas Ferrariensis
Motto Ex labore fructus
Fondazione 4 marzo 1391[2]
Tipo Statale
Rettore Giorgio Zauli
Direttore generale Marco Degli Esposti
Studenti 15 488 (2016[3])
Dipendenti 1 228 (docenti e ricercatori) 534 (non docenti) (2017) [4]
Affiliazioni CINECA
Sport CUS Ferrara
Mappa di localizzazione

Sito web

L'Università degli Studi di Ferrara (acronimo: Unife) è una università statale italiana, fra le più antiche al mondo, fondata nel 1391 dal marchese Alberto V d'Este su concessione del Papa Bonifacio IX.




Indice






  • 1 Storia


    • 1.1 Fondazione e XV secolo


    • 1.2 XVI secolo


    • 1.3 Secoli XVII e XVIII


      • 1.3.1 Lo stemma dell'Università




    • 1.4 Secoli XIX e XX


    • 1.5 XXI secolo




  • 2 Organizzazione


  • 3 Sedi


    • 3.1 Scuole


    • 3.2 Dipartimenti


    • 3.3 Edifici dell'università


    • 3.4 Biblioteche


    • 3.5 Musei




  • 4 Attività di ricerca e collaborazioni


  • 5 Rettori


  • 6 Note


  • 7 Bibliografia


  • 8 Voci correlate


  • 9 Altri progetti


  • 10 Collegamenti esterni





Storia |





Papa Bonifacio IX





Alberto V d'Este



Fondazione e XV secolo |




Giovanni Angelico Braschi, futuro papa Pio VI, completò i suoi studi accademici a Ferrara.[5]




Lapide in palazzo Paradiso, sede universitaria, a ricordo di Paracelso




Lapide in palazzo Paradiso, sede universitaria, a ricordo di Ludovico Ariosto


La fondazione dello Studio di Ferrara[nota 1] fu concessa da Papa Bonifacio IX[6] il 4 marzo del 1391, su richiesta del marchese estense Alberto V durante un suo viaggio a Roma[7].


L'Università, che ebbe gli stessi privilegi delle più antiche istituzioni di Bologna (fondata nel 1317) e di Parigi (fondata oltre due secoli prima, nel 1170), all'inizio comprendeva tre sole facoltà: medicina, teologia e diritto.[8]



XVI secolo |


Durante il periodo rinascimentale poté godere del prestigio culturale e artistico di Ferrara di quel tempo. Nel 1497 ospitò nelle proprie facoltà Niccolò Leoniceno e Sebastiano dall'Aquila che, nella disputa di Ferrara, sostennero due diversi approcci scientifici alla sifilide. Al medesimo dibattito medico-letterario intervennero altri esperti come Celio Calcagnini, Corradino Gilino, Giovanni Manardo, Natale Montesauro e Antonio Scanaroli.


La sede universitaria, a partire dal 1567 fu il palazzo Paradiso, che venne dato in affitto dal cardinale Ippolito II d'Este al magistrato dei Savi affinché vi trasferisse tutte le facoltà universitarie.



Secoli XVII e XVIII |


Alla fine del Seicento, nel 1598, si ebbe la devoluzione, cioè il ritorno della città sotto il diretto controllo dello Stato Pontificio, e l'Università, da grande centro intellettuale, fu trasformata in un ateneo di periferia. Si ebbe una ripresa nel 1797 quando, dopo aver giocato un ruolo attivo nella Repubblica Cispadana, venne istituita il 27 marzo la prima cattedra di diritto costituzionale in Europa diretta da Giuseppe Compagnoni[9]. Dopo la sospensione dei titoli di laurea nel 1803, dal 1816 ripresero le normali attività di ateneo con l'istituzione delle facoltà di giurisprudenza, medicina, scienze e filosofia.[8]



Lo stemma dell'Università |


Papa Clemente XIV del 1771 riconobbe allo Studium di Ferrara il diritto usare un suo stemma miniato e tale diritto venne confermato più tardi, 5 maggio 1927, dalla Consulta araldica.[10][11]



Secoli XIX e XX |


Dopo l'Unità d'Italia divenne un'Università libera[12] e, anteriormente alla Prima guerra mondiale, l'ateneo contava oltre cinquecento studenti[9].


Durante il periodo fascista l'Università fu un centro culturale utilizzato anche per dibattiti di carattere generale come ad esempio il Convegno di Ferrara del 1932 nel corso del quale uno dei temi affrontati fu quello del sindacato e delle corporazioni. Giuseppe Bottai si era già espresso con una certa simpatia nei confronti degli intellettuali che si sentivano vicini ad una corporazione democratica e Renzo De Felice intervenne in seguito in modo specifico commentando i lavori svolti molti anni prima nell'Ateneo estense.[13]


In quegli anni la scuola di Farmacia divenne la quarta facoltà dell'ateneo. Successivamente furono istituite le facoltà di Lettere e filosofia, Architettura, Ingegneria ed Economia, l'ultima delle quali fu attivata nel 1996.



XXI secolo |


La sede legale dell'Ateneo dal 1º ottobre 2015 è stata trasferita, nell'ex Convento di Santa Lucia in via Ariosto. Lo storico Palazzo di Renata di Francia dal 2015 è in ristrutturazione dopo il sisma che ha colpito la città e parte dell'Emilia.[14]




Lapide in palazzo Paradiso, sede universitaria, a ricordo di Niccolò Copernico. Copia della stessa lapide si trova nella sede di via Savonarola.



Organizzazione |


Gli organi principali di ateneo sono il rettore, il prorettore ed i delegati del rettore, il senato accademico, il consiglio di amministrazione, il collegio dei revisori dei conti, il nucleo di valutazione ed il direttore generale.


Sono presenti inoltre diverse strutture e varie commissioni e comitati.[15]


Dal 2015 il rettore è Giorgio Zauli.[16]



Sedi |




Palazzo Paradiso nel 1900, sede storica universitaria




Sede dell'Università degli Studi di Ferrara sino al 2015, in palazzo di Renata di Francia




Il Chiostro di Santa Maria delle Grazie, presso il Polo Chimico Bio-Medico




Facoltà di Lettere e Filosofia


L'università di Ferrara possiede diverse sedi collocate fra l'Emilia-Romagna, Veneto e Trentino-Alto Adige. Le principali sono a Rovigo con i corsi di giurisprudenza, a Bolzano con fisioterapia e a Bolzano, Pieve di Cento e Codigoro con infermieristica. Presso la città di Cento è dislocata la sede del laboratorio per la meccanica avanzata (MechLav) del tecnopolo dell'università degli Studi di Ferrara.



Scuole |


Presso l'Università è presente la scuola di farmacia e prodotti della salute[17] mentre non è più attiva dal 2016 la scuola di medicina.[18]



Dipartimenti |


L'ateneo è organizzato in quattordici dipartimenti[19]:



  • Architettura

  • Economia e management

  • Fisica e scienze della terra

  • Giurisprudenza

  • Ingegneria

  • Matematica e informatica

  • Medicina, Farmacia e Prevenzione

  • Morfologia, chirurgia e medicina sperimentale

  • Scienze biomediche e chirurgico specialistiche

  • Scienze chimiche e farmaceutiche

  • Scienze della vita e biotecnologie

  • Scienze mediche

  • Studi umanistici

  • Istituto Universitario Studi Superiori (IUSS) - Ferrara 1391



Edifici dell'università |




Polo Chimico Bio Medico





Palazzo Bevilacqua Costabili, sede del Dipartimento di Economia e Management


La sede del rettorato dell'Università di Ferrara si trova nel palazzo rinascimentale Renata di Francia in via Savonarola; fu edificato tra il 1475 e il 1485, sotto la direzione di Biagio Rossetti.[20]. Il palazzo accoglie gli uffici di staff del rettore e del direttore amministrativo e le segreterie degli studenti.
Nella sede storica di via Savonarola un'aula è dedicata alla memoria di Niccolò Copernico, che in questo ateneo si laureò nel 1503.[21]


I dipartimenti, i centri e le biblioteche sono dislocati, a breve distanza fra loro, in tutta la città. Alcuni di essi hanno sede in moderne costruzioni, quali il polo chimico bio medico e quello scientifico tecnologico. Altri invece hanno sede in palazzi antichi: nel rinnovato palazzo cinquecentesco Bevilacqua Costabili trova sede il dipartimento di economia e management; il palazzo Turchi di Bagno ospita l'istituto, l'orto botanico e alcuni corsi del dipartimento di studi umanistici; il palazzo Trotti Mosti Estense e palazzo Giordani sono sede del dipartimento di giurisprudenza e del centro di documentazione e studi sulle comunità europee. Infine, il polo dell'area sanitaria è ubicato presso l'arcispedale Sant'Anna, mentre il dipartimento di studi umanistici presso il complesso Paradiso e polo degli Adelardi.



Biblioteche |


L'ateneo possiede varie biblioteche che riguardano l'area biomedica (biblioteca chimico-biologica santa Maria delle Grazie, biblioteca di santa Maria della consolazione e biblioteca del dipartimento di biologia ed evoluzione), l'area scientifico-tecnologica (biblioteca di architettura, biblioteca scientifico-tecnologica e biblioteca del dipartimento di matematica e informatica) e l'area umanistica (biblioteca di economia, biblioteca di giurisprudenza, biblioteca di lettere e centro di documentazione e studi sulle comunità europee).



Musei |



  • Museo di Paleontologia e Preistoria "P. Leonardi"[22]

  • Museo Anatomico "G. Tumiati"

  • Orto Botanico




L'interno del Parco Pareschi. Sullo sfondo palazzo di Renata di Francia



Attività di ricerca e collaborazioni |


Dal 2000, le facoltà di economia, architettura, medicina, giurisprudenza e ingegneria svolgono ricerche e sperimentazioni in collaborazione con le università cinesi nell'area più industriale della Cina, ovvero il Guangdong. Sono attive collaborazioni fra la Facoltà di economia di Ferrara e la South China University of Technology; un progetto di ricerca sull'industria del Guangdong ha consentito alla Facoltà di medicina dell'ateneo estense di aprire nel 2006 un ufficio permanente presso la Capital University of Medical Sciences di Pechino.


Tra gli altri progetti di collaborazione, si ricordano il restauro, per conto dell'Unesco, della parte centrale della città storica di Gerusalemme, grazie ad un accordo con la Bezalel Academy of Arts and Design e l'Università Palestinese Al-Qud di Gerusalemme, i rilievi dei piloni del Tempio di Luxor e le analisi al tempio maggiore di Montezuma sulla piazza di Città del Messico. L'università di Ferrara prende inoltre parte a importanti scavi archeologici in siti sparsi in diverse località del globo terrestre.



Rettori |


Elenco cronologico dei rettori:[23]




  • Leonello Poletti (1858-1862)

  • Luigi Bosi (1862-1864)

  • Antonio Seratelli (1864-1868)

  • Carlo Balboni (1868-1869)

  • Efisio Cugusi Persi (1869-1873)

  • Carlo Grillenzoni (1873-1883)


  • Giovanni Martinelli (1883-1909)


  • Pietro Sitta (1909-1913)

  • Roberto Montessori (1913-1914)

  • Nazzareno Tiberti (1914-1916)


  • Pietro Sitta (1916-1920)

  • Luigi Giannelli (1920-1922)


  • Pietro Sitta (1922-1938)

  • Filippo Calzolari (1938-1945)

  • Felice Gioelli (1945-1956)

  • Giuseppe Olivero (1956-1959)

  • Gioan Battista Dell'Acqua (1959-1965)


  • Angelo Drigo (1965-1972)

  • Bruno Paccagnella (1972-1974)

  • Antonio Rossi (1974-1992)

  • Pietro Dalpiaz (1992-1998)


  • Francesco Conconi (1998-2004)

  • Patrizio Bianchi (2004-2010)

  • Pasquale Nappi (2010-2015)[24]

  • Giorgio Zauli (Dal 2015)




Note |


Annotazioni



  1. ^ Con l'espressione Studio di Ferrara o Studio ferrarese o ancora Studium, in latino, si intende l'istituzione universitaria. Luigi Pepe.


Fonti



  1. ^ Laurea Triennale in Educazione professionale (sede Rovereto TN), su unife.it. URL consultato il 22 agosto 2017.


  2. ^ Notizie generali sul sito del Sistema Informativo Archivistico Ferrarese


  3. ^ MIUR Anagrafe Nazionale Studenti


  4. ^ Personale di Ateneo - anno 2017, su ustat.miur.it. URL consultato il 13 marzo 2019.


  5. ^ Pio VI, papa, su treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 13 marzo 2019.


  6. ^ Giovanni Paolo II


  7. ^ Claudio Maria Goldoni, p.77


  8. ^ ab SIA.Fe


  9. ^ ab Secondo quanto indicato sul sito Unife


  10. ^ Lo stemma, su ateneo.unife.it, Università degli Studi di Ferrara. URL consultato il 9 gennaio 2019.


  11. ^ BNM


  12. ^ , cioè, dal punto di vista economico, sostenuta esclusivamente dagli enti locali, prima di tutto dal Comune. Per ottenere contributi dallo Stato serviva la “regificazione”, più volte richiesta dall'amministrazione comunale nella persona del podestà Renzo Ravenna sino al 1938.Tale risultato si ottenne soltanto nel 1942 - Da Ilaria Pavan, Il podestà ebreo, pag. 67


  13. ^ CISUI 2


  14. ^ Dal 1º ottobre trasferimento della sede legale di Unife da via Savonarola a via Ariosto, su unife.it, giugno 2015. URL consultato il 3 novembre 2017.


  15. ^ Organi di Ateneo, su unife.it. URL consultato il 13 gennaio 2019.


  16. ^ Rettore Giorgio Zauli, su unife.it. URL consultato il 13 gennaio 2019.


  17. ^ Scuola di Farmacia e prodotti della salute, su sdf.unife.it. URL consultato il 13 marzo 2019.


  18. ^ Scuola di Medicina, su sdm.unife.it. URL consultato il 13 marzo 2019.


  19. ^ sito istituzionale


  20. ^ Ateneo - Unife si presenta - Le sedi, su unife.it. URL consultato il 3 novembre 2017.


  21. ^ Aula Copernico


  22. ^ Biblioteca del Museo "Piero Leonardi" sul sito istituzionale


  23. ^ Gli studenti del Dossi ritraggono i rettori dell'Università, in la Nuova Ferrara, 1º marzo 2011. URL consultato il 23 settembre 2018.


  24. ^ Prof. Pasquale Nappi. Curriculum dell'attività scientifica e professionale (PDF), su unife.it. URL consultato il 23 settembre 2018.



Bibliografia |



  • Claudio Maria Goldoni, Atlante estense: mille anni nella storia d'Europa. Gli Estensi a Ferrara, Modena, Reggio, Garfagnana e Massa Carrara, Modena, Artestampa, 2011, ISBN 978-88-6462-005-3, OCLC 878805296.

  • Francesco Scafuri, Alla ricerca della Ferrara perduta. Luoghi, personaggi, curiosità e misteri, Ferrara, Faust Edizioni, 2015, ISBN 978-88-98147-34-2.

  • Nereo Alfieri, Lanfranco Caretti, Adriano Cavicchi, Adriano Franceschini, Eugenio Garin, Antonio Piromalli, Eugenio Riccomini et al., Ferrara. Il Po, la cattedrale, la corte dalle origini al 1598, a cura di Renzo Renzi, prefazione di Bruno Zevi, fotografie di Paolo Monti, vol. 1, 1ª ed., Bologna, Edizioni Alfa, 1969, SBN ITICCUSBL352343.



Voci correlate |



  • Biblioteca comunale Ariostea

  • Orto botanico dell'Università di Ferrara

  • Lista delle università in Italia

  • Lista delle università più antiche in attività

  • Parco Pareschi



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'Università degli Studi di Ferrara


Collegamenti esterni |




  • Sito ufficiale, su unife.it. Modifica su Wikidata

  • Annali di Storia delle Università italiane - Volume 8 (2004), su cisui.unibo.it, CISUI - Centro Interuniversitario per la Storia delle Università Italiane. URL consultato il 9 gennaio 2019.

  • Annali di Storia delle Università italiane - L'Università di Ferrara nel secondo Convegno di studi sindacali e corporativi di Ferrara del 1932, su cisui.unibo.it, CISUI - Centro Interuniversitario per la Storia delle Università Italiane. URL consultato il 13 gennaio 2019.

  • Disegni e proposte di legge e incarti delle commissioni (1848-1943) "Regificazione dell'Università di Ferrara", su archivio.camera.it, Camera dei deputati. URL consultato il 9 gennaio 2019.

  • Discorso di Giovanni Paolo II ai docenti e agli alunni dell'università degli studi di Ferrara, su w2.vatican.va, 23 settembre 1990. URL consultato il 3 gennaio 2019.

  • Regia Università - Ferrara - Timbro ovale con stemma, su marciana.venezia.sbn.it, Biblioteca nazionale Marciana. URL consultato il 10 gennaio 2019.

  • Unife: il sisma e l’Università, su rivista.fondazionecarife.it, Fondazione Carife. URL consultato il 10 gennaio 2019.

  • Copernico e lo Studio di Ferrara (PDF), su dm.unife.it, Luigi Pepe (a cura di), Università degli Studi di Ferrara. URL consultato l'11 gennaio 2019.

  • Università di Ferrara - Notizie generali, su siafe.comune.fe.it, SIA.Fe - Sistema Informativo Archivistico Ferrarese del Comune di Ferrara. URL consultato il 12 gennaio 2019.

  • Porte aperte all'archivio storico di Unife (...in Aula Copernico di Palazzo Renata di Francia), su unife.it, Unife. URL consultato il 12 gennaio 2019.

  • la riforma del 1824 (Bolla pontificia di Leone XII), su biblioteche.unipg.it, Università degli Studi di Perugia. URL consultato il 13 gennaio 2019.

  • Congregazione degli studi - La riforma dell’istruzione nello Stato pontificio (1816-1870) (PDF), su archivi.beniculturali.it, Ministero per i beni e le attività culturali, 2009. URL consultato il 13 gennaio 2019.


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