Scozia
















































































Scozia
Nazione costitutiva
(EN) (SCO) Scotland, (GD) Alba









Scozia – Stemma Scozia – Bandiera
(dettagli) (dettagli)
Localizzazione
Stato
Regno Unito Regno Unito
Amministrazione
Capoluogo Edimburgo
Primo Ministro
Nicola Sturgeon (SNP) dal 2014
Lingue ufficiali
Inglese, scozzese, gaelico scozzese
Territorio

Coordinate
del capoluogo

55°56′58″N 3°09′37″W / 55.949444°N 3.160278°W55.949444; -3.160278 (Scozia)Coordinate: 55°56′58″N 3°09′37″W / 55.949444°N 3.160278°W55.949444; -3.160278 (Scozia)
Superficie 78 782 km²
Abitanti 5 254 800 (stima 2012)
Densità 66,7 ab./km²
Altre informazioni
Fuso orario UTC+0
ISO 3166-2 GB-SCT
Targa GB, SCO
Nome abitanti Scozzesi
Patrono Sant'Andrea
Rappresentanza parlamentare 59 membri
Inno
vari inni non ufficiali,
God Save the Queen
Motto
Nemo me impune lacessit
Nessuno mi provocò impunemente!
(motto nazionale, dal motto dell'Ordine del Cardo)
In my defense, God me defend
Nella mia difesa, Dio mi difenda
(motto reale)
Cartografia
Scozia – Localizzazione
Sito istituzionale

La Scozia (in inglese e scots: Scotland, pronuncia ˈskɒt.lənd; gaelico scozzese: Alba, pronuncia ˈal̪ˠapə) è una delle nazioni costitutive del Regno Unito.[1][2][3]
Occupando più di un terzo dell'isola della Gran Bretagna[4] nella parte settentrionale dell'isola, la penisola scozzese confina con l'Inghilterra a sud ed è circondata dall'oceano Atlantico, in particolare il mare del Nord a est, il canale del Nord e il mare d'Irlanda a sud-ovest.
Oltre alla parte situata sull'isola principale, il suo territorio comprende più di 790 isole minori,[5] incluse le isole settentrionali (Orkney e Shetland) e le Ebridi.


Edimburgo, capitale della nazione e seconda città della Scozia, è stata il centro dell'Illuminismo scozzese del XVIII secolo che ha trasformato la Scozia in una delle potenze commerciali, intellettuali e industriali dell'Europa. Glasgow, la maggiore città della Scozia,[6] un tempo una delle principali città industriali a livello mondiale, nel ventunesimo secolo sorge al centro della conurbazione della Greater Glasgow. Le acque scozzesi consistono in una grande porzione dell'Atlantico settentrionale e del Mare del Nord[7] e contengono le maggiori riserve di petrolio dell'Unione europea. Ciò ha fatto sì che Aberdeen, la terza città della Scozia, ottenesse il titolo di capitale europea del petrolio.[8]


Il Regno di Scozia emerse come stato indipendente e sovrano nell'Alto Medioevo e continuò a esistere fino al 1707. La nazione entrò in un'unione personale con i regni di Inghilterra e Irlanda a seguito della successione di Giacomo VI ai troni inglese e irlandese nel 1603; in seguito, il 1º maggio 1707, la Scozia entrò in un'unione politica con l'Inghilterra, creando un unico Regno di Gran Bretagna. Questa unione fu il risultato del Trattato di Unione firmato nel 1706 e tradotto in legge dai Parlamenti di entrambe le nazioni, nonostante l'opposizione popolare e i disordini anti-unionisti a Edimburgo, Glasgow e ovunque nel Regno di Scozia.[9][10] La Gran Bretagna stessa, in seguito, entrò in unione politica con l'Irlanda il 1º gennaio 1801, per creare il Regno di Gran Bretagna e Irlanda.


Il sistema legale della Scozia è rimasto separato da quello di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, e la Scozia costituisce una giurisdizione separata nel diritto pubblico e privato.[11] L'esistenza continua di istituzioni legali, educative e religiose distinte da quelle del resto del Regno Unito, hanno contribuito alla continuazione della cultura e dell'identità nazionale scozzese fin dall'unione del 1707.[12] Nel 1999 fu re-istituito un parlamento locale, il Parlamento scozzese, con autorità su molti ambiti di politica interna, a seguito di un referendum nel 1997. Nel maggio 2011 il Partito Nazionale Scozzese ha ottenuto la maggioranza assoluta al Parlamento scozzese; di conseguenza il 18 settembre 2014 si è tenuto un referendum sull'indipendenza dal Regno Unito.[13][14] L'esito è stato favorevole agli unionisti con il 55,3% dei voti, pertanto la Scozia continua a dipendere dal Regno Unito.


La Scozia è membro del Consiglio Britannico-Irlandese,[15] e dell'Assemblea Parlamentare Britannico-Irlandese, e partecipa inoltre all'accordo di Common Travel Area.[16] La Scozia è rappresentata nell'Unione europea e al Parlamento europeo da sei eurodeputati.[17]




Indice






  • 1 Etimologia


  • 2 Storia


  • 3 Geografia fisica


    • 3.1 Territorio


      • 3.1.1 Fiumi




    • 3.2 Clima


    • 3.3 Flora


    • 3.4 Fauna




  • 4 Popolazione


  • 5 Amministrazione locale


  • 6 Politica


  • 7 Economia


    • 7.1 Trasporti




  • 8 Società


    • 8.1 Lingue e dialetti


    • 8.2 Religione




  • 9 Il diritto in Scozia


  • 10 Cultura


    • 10.1 Letteratura


    • 10.2 Musica




  • 11 Indipendenza della Scozia


  • 12 Note


  • 13 Voci correlate


  • 14 Altri progetti


  • 15 Collegamenti esterni





Etimologia |


Scotland deriva da Scoti, il nome latino per i celti di Scozia. Il termine tardo-latino Scotia (terra dei Gaels) fu inizialmente utilizzato per riferirsi all'Irlanda.[18] Dall'XI secolo almeno, il termine Scotia fu utilizzato per riferirsi al territorio della Scozia dove si parlava il gaelico a nord del fiume Forth, insieme con Albania o Albany, entrambi termini derivati dal gaelico Alba.[19] L'utilizzo delle parole Scots e Scotland per indicare tutta l'attuale Scozia cominciò solo nel Basso Medioevo.[20]



Storia |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Scozia.

Le prime popolazioni, di origine celtica, costruirono villaggi e si diedero ordinamenti simili ai Celti che occupavano il resto dell'isola britannica. Durante l'espansione romana, riuscirono a respingere le legioni che avevano occupato il resto dell'isola e addirittura compirono incursioni nei territori occupati dall'esercito romano, tanto da costringere l'imperatore Adriano a erigere una fortificazione (vallo di Adriano) a difesa della Britannia romana. Con il crollo dell'impero e l'arrivo dei barbari, gli Scozzesi dovettero lottare strenuamente per difendere la loro autonomia, ma da lì in poi saranno perennemente in guerra con l'Inghilterra costituitasi in regno dopo l'arrivo dei Sassoni.


Si noti che la Scozia tardo antica e alto medioevale non era unita in un'unica entità politica, e non aveva nemmeno l'unità linguistica. Vi abitavano infatti tanto gli Scoti (gaelici di origine irlandese, o comunque linguisticamente e culturalmente legati agli irlandesi), in aumento costante durante la tarda antichità e l'alto medioevo (diventeranno l'elemento dominante verso il VII secolo d.C.), quanto i britonici, forse identificabili con la tribù dei Caledoni nelle fonti latine (legati invece al mondo celtico dell'Inghilterra attuale e del Galles) che i celti parlavano una lingua celtica di un ceppo nettamente distinto (in cui Alba-Albione identificava le isole britanniche), e infine i Picti o Pitti, una popolazione autoctona, insediatasi in Scozia (e nel nord dell'Irlanda) in tempi molto remoti, culturalmente assimilata alle popolazioni celtiche, ma linguisticamente distinta e di difficile classificazione (non indeuropea per il linguista F. Villar, celtica brittonica con forti influssi pre indeuropei per la linguista K. Forsyth, oppure indeuropea arcaica, magari legata al protoindoeuropeo e alle lingue anatoliche per altri linguisti). Dalla caduta dell'impero romano, oltre ad assistere a una forte espansione in Scozia delle popolazioni Picte e Scote (ai danni dei Caledoni), si vide l'arrivo, piuttosto massiccio, di immigrati Angli, Sassoni e Juti nel sud-ovest della Scozia, che fu annesso in parte dal regno di Northumbria. L'inglese, come lingua, è più correttamente definibile "anglo-sassone" e vide proprio nella Scozia sud-occidentale, sin del VII secolo, una delle sue zone di più precoce attestazione, che portò alla formazione degli attuali dialetti lowlander (o Scots).


Nel corso del VIII e IX secolo cominciarono sempre più massicce infiltrazioni vichinghe, con lo sconvolgimento di tutti i processi di unificazione politica già in atto (nell'839 un esercito norvegese sconfisse e distrusse il regno Pitto nella terribile battaglia del fiume Tay), e con l'arrivo di nuovi immigrati con nuove lingue, che riuscirono a divenire maggioritarie in diversi arcipelaghi settentrionali della Scozia, eliminando temporaneamente il gaelico e/o condizionandolo in maniera da diventare più divergente dall'irlandese antico. In particolare le Shetland e le Orcadi rimasero a lungo (fino al 1486) sotto il controllo Danese-Norvegese, e furono abitate da coloni di lingua norvegese, evolutasi poi nel Norn, fino ad anni recenti (l'ultimo parlante madrelingua norn morì nel 1850 a Unst), più piccole le colonie linguistiche norvegesi su Ebridi Esterne, Caithness e Sutherland (dove però cambiarono notevolmente la toponomastica celtica).


Alla fine del '400 in Scozia erano parlate 3 lingue: il gaelico scozzese, l'anglo sassone scots e il norn, mentre erano già estinte sia la lingua pitta sia il brittonico. In seguito l'anglo sassone continuò a espandersi a scapito delle altre due, sebbene ci siano stati anche momenti di espansione del gaelico a danno del norn. Nel ventunesimo secolo l'anglo sassone "scots" è la lingua dominante in Scozia, mentre l'inglese comune è compreso dalla maggior parte della popolazione.



Geografia fisica |



Territorio |




Cartina fisica.





Ben Nevis, la cima più alta dell'intera Gran Bretagna.


La Scozia ha una superficie di 78.764 km², comparabile con quella della Repubblica Ceca. Si estende fra le latitudini di Bergen (Norvegia) a nord e Flensburg, in Germania sul confine danese, a sud. A sud il confine con l'Inghilterra, unico confine terrestre, va da Gretna Green a ovest a Berwick-upon-Tweed a est. A nord e a ovest è bagnata dall'Oceano Atlantico, a est dal mare del Nord.
La lunghezza massima del paese – tra Capo Wrath e Mull of Galloway – misura 360 km, la larghezza massima – tra Ardnamurchan Point, nella penisola di Ardnamurchan, a ovest e Peterhead a est – 225 km.
Dal punto di vista fisico si può dividere la Scozia in tre parti:


  • Le Highlands sono una zona montuosa coperta di brughiere. Al largo della loro costa settentrionale si trovano le isole Orcadi e Shetland. Di fronte alla costa occidentale sono raggruppate le Ebridi. La costa delle Highlands è frastagliata da fiordi (Moray Firth, Firth of Tay, Firth of Forth, Firth of Clyde) che penetrano in profondità nell'interno.

Un avvallamento lungo e profondo, il Glen Mor o Great Glen, che va dal Firth of Lorne al Moray Firth separa le Highlands nordoccidentali dai Monti Grampiani. Per quasi tutta l'estensione del Glen si estendono i lunghi laghi di Ness (Loch Ness) e Lochy (Loch Lochy) che, congiunti tra loro e col mare dal Canale di Caledonia, mettono in comunicazione l'Atlantico col mare del Nord.
Il gruppo dei Cairngorms, con la cima Macdhui (Ben Macdhui) (1312 m) è il rilievo più importante dei Grampiani. Il Ben Nevis (1345 m) è il monte più alto della Gran Bretagna.




Loch Leven, in un tipico paesaggio scozzese



  • Le Lowlands sono formate dalle valli dei fiumi Tay, Forth e Clyde. Questa è la regione più abitata e più industrializzata del paese – i tre quarti degli Scozzesi vivono qui. Le Lowlands confinano a nord con gli Ochil Hills, i contrafforti meridionali delle Highlands, e a sud coi Pentland Hills e i Lammermuir Hills, i primi rilievi delle Uplands.

  • Le Uplands sono una regione montuosa ma meno brulla delle Highlands. Le vette più alte sono il Merrick (843 m), il Rhinns of Kells (816 m) e il Cairnsmore of Carsphain (786 m).



Fiumi |


I fiumi principali della Scozia sono il Clyde (157 km), lo Spey (155 km), il Tweed (145 km), il Dee (140 km), il Tay (198 km) e il Forth (80 km). Tutti tranne il Clyde sfociano nel mare del Nord. I laghi principali sono Loch Lomond e Loch Awe a ovest, Loch Tay, Loch Rannoch e Loch Ericht nei Grampiani, Loch Lochy e Loch Ness nel Glen Mor, Loch Maree e Loch Shin vicino alla costa settentrionale.
Le coste sono per la maggioranza alte e frastagliate, arrivando anche a 430 m di altezza a Santa Kilda, fino a un centinaio di anni fa regno indipendente.




Il Loch Lomond, il lago più grande del Regno Unito



Clima |




Neve sui monti scozzesi.


Il clima delle isole britanniche subisce fortemente l'influsso dell'oceano, in particolare nelle zone occidentali. La Scozia, più settentrionale, è comunque maggiormente esposta alle masse d'aria fredda di origine polare le quali, entrando in contrasto con la calda corrente del Golfo, creano frequenti zone di bassa pressione particolarmente accentuate in autunno e all'inizio dell'inverno. A causa di tali depressioni atlantiche la media delle precipitazioni è piuttosto elevata e le estati sono decisamente fresche e ventose, soprattutto nelle regioni montuose esposte a ovest. Ma è la stessa corrente del Golfo a rendere l'inverno scozzese molto mite in proporzione alla latitudine: la capitale Edimburgo, pur essendo situata sulla costa orientale (Firth of Forth, 56º parallelo circa), ha una temperatura media annuale oscillante intorno ai 10 °C (3-4 °C d'inverno, 14-16 °C d'estate), diversamente da Mosca, che, pur trovandosi pressoché alla stessa latitudine (55° 45′ N) ha una temperatura media massima a gennaio di -6 °C.



Flora |





Mucca delle Highlands.


Il cardo è il simbolo della Scozia. Assieme a felci e erica è presente un po' dovunque nella brughiera scozzese. Le Lowlands sono ricche di ginestre e hanno una vegetazione simile a quella del Continente. Lungo la costa occidentale abbondano fuchsie, rododendri e azalee, nelle Highlands erica e felci. Sui Grampiani la flora è di tipo alpino. La maggior parte del territorio era fin dai tempi antichi ricoperto da foreste caducifoglie (soprattutto querce) che ora si sono ridotte a causa del disboscamento.



Fauna |


La fauna in Scozia registra la presenza di animali assenti nel resto d'Europa: il topo di Rhum, la pecora selvatica soay, gli uccelli di St. Kilda. Molto comune il cervo rosso. Le scogliere sono un paradiso per varie specie di uccelli. Nelle zone acquitrinose vive la gallina di palude (grouse). Estinti da secoli a causa della persecuzione umana i grandi carnivori (orso, lupo, lince), la Scozia rimane l'ultimo rifugio in Gran Bretagna per lo scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris), soppiantato nel resto dell'isola dallo scoiattolo grigio americano (Sciurus carolinensis) dopo l'introduzione avvenuta in Inghilterra. Presenti anche la volpe e il tasso. A causa dell'elevatissimo numero di cervi, si sta pensando di reintrodurre i lupi.



Popolazione |


La Scozia ha una popolazione di circa 5.254.800 abitanti, distribuiti in maniera molto disuguale: nella Central Belt (zona industriale dell'asse Glasgow-Edimburgo) la densità è di 700 ab./km², in alcune regioni delle Highlands meno di due abitanti per km².



Amministrazione locale |


Dal 1994 il governo locale è stato riorganizzato sulla base di 32 aree di consiglio. Fino al 1971 la Scozia era divisa in contee, mentre le città maggiori erano rette dalle Corporazioni Cittadine. Le vecchie contee mantengono un ruolo solamente a fini catastali.







  1. Inverclyde

  2. Renfrewshire

  3. Dunbartonshire Occidentale

  4. Dunbartonshire Orientale

  5. Glasgow

  6. Renfrewshire Orientale

  7. Lanarkshire Settentrionale

  8. Falkirk

  9. West Lothian

  10. Edimburgo

  11. Midlothian

  12. East Lothian

  13. Clackmannanshire

  14. Fife

  15. Dundee

  16. Angus

  17. Aberdeenshire

  18. Aberdeen

  19. Moray

  20. Highland

  21. Ebridi Esterne

  22. Argyll e Bute

  23. Perth and Kinross

  24. Stirling

  25. Ayrshire Settentrionale

  26. Ayrshire Orientale

  27. Ayrshire Meridionale

  28. Dumfries e Galloway

  29. Lanarkshire Meridionale

  30. Scottish Borders

  31. Isole Orcadi

  32. Isole Shetland



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Politica |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Politica del Regno Unito e Politica della Scozia.

La Scozia è una nazione costitutiva del Regno Unito e suo capo di Stato è il monarca britannico, che attualmente è Elisabetta II (sul trono dal 1952).


Dal punto di vista costituzionale, il Regno Unito è uno stato unitario con un governo e un parlamento sovrani. A seguito dei referendum sulla devoluzione approvati in Scozia e Galles nel 1997, è stato concesso un limitato autogoverno a queste due nazioni costitutive. Il Parlamento del Regno Unito a Westminster continua però ad avere il potere di emendare, espandere, ridurre oppure abolire gli ambiti di autonomia devoluti a Scozia e Galles e, quindi, il Parlamento scozzese non si può definire pienamente sovrano. Peraltro, sul piano pratico, è piuttosto improbabile che il Parlamento britannico voglia (e, volendolo, possa politicamente) abolire in maniera unilaterale i parlamenti e i governi di Scozia e Galles senza indire prima un referendum in tal senso tra le popolazioni interessate.




Il Parlamento Scozzese a Edimburgo


A seguito della devolution, riguardo a certe materie d'interesse locale, il potere di fare leggi e di applicarle è stato delegato al Parlamento scozzese e al Governo scozzese, con sede a Edimburgo. Il Parlamento del Regno Unito mantiene la competenza su certe materie, anche se riguardanti la Scozia, come quelle fiscali, il sistema di sicurezza sociale, la difesa, le relazioni internazionali, le comunicazioni e altre, che sono elencate in via tassativa nello Scotland Act come "materie riservate". Il Parlamento scozzese ha potere legislativo in tutte le altre materie riguardanti la Scozia, oltre ad avere un potere limitato di variare l'imposta sui redditi.


Nel caso ritenga opportuno che una certa decisione sia presa dal Parlamento del Regno Unito, il Parlamento scozzese può restituire a quest'ultimo la facoltà di legiferare su determinate materie devolute.


Il Parlamento scozzese è monocamerale ed è composto da 129 membri, 73 dei quali rappresentano singoli collegi e sono eletti con il first-past-the-post (sistema maggioritario a turno unico). Gli altri 56 sono eletti con il sistema proporzionale. La Regina, su indicazione del Parlamento, nomina uno dei parlamentari First Minister. Gli altri ministri, nominati con lo stesso procedimento, assieme al First Minister formano il Governo della Scozia (Scottish Executive).


La Scozia è rappresentata da 59 deputati alla Camera di Comuni. Alla Camera dei Lord, i Pari scozzesi hanno potuto sedere fino al 1999.


Nel Governo del Regno Unito esiste un dicastero specifico per gli affari scozzesi, lo Scotland Office. Guidato dal Segretario di Stato per la Scozia, prima della devoluzione aveva responsabilità su tutto il sistema di governo scozzese. Ora rimangono allo Scotland Office un numero limitato di materie, come le relazioni con gli altri ministeri che mantengono competenze settoriali riguardanti la Scozia.



Economia |




La centrale di Cockenzie vicino a Edimburgo


L'economia della Scozia, come quella dell'intero Regno Unito ha forti legami con l'Europa e con tutto il mondo. Le esportazioni hanno, infatti, una grossa importanza.


Il paese ha un sistema di mercato, con diversi interventi della mano pubblica. Dopo la rivoluzione industriale, l'economia scozzese si concentrò sull'industria pesante, dominata da settori produttivi come le costruzioni navali, l'estrazione di carbone e la siderurgia. In quel periodo, l'esistenza dell'Impero britannico fornì alle produzioni scozzesi un grosso mercato, con dimensioni mondiali.


Il declino dell'industria pesante, nella seconda metà del XX secolo, portò a un considerevole spostamento di attività verso i settori dei servizi e della tecnologia.
Negli anni settanta, lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi nel mare del Nord diede luogo a una prima, grossa trasformazione dell'economia scozzese.
Gli anni ottanta videro la grande espansione della cosiddetta Silicon Glen, tra Glasgow e Edimburgo, dove si insediarono molte grosse aziende operanti nell'informatica e nei settori tecnologici in genere.


Edimburgo (414.192 abitanti) è il principale centro finanziario scozzese e il sesto in Europa[21]. Nella capitale scozzese operano gruppi finanziari come la Royal Bank of Scotland (la seconda banca europea), la HBOS (proprietaria della Bank of Scotland) e la Standard Life.




Vista sul fiume Clyde a Glasgow


Glasgow (616.123 abitanti) è il principale porto scozzese e il quarto centro industriale del Regno Unito, contando per oltre il 60% dei prodotti industriali esportati dalla Scozia. I cantieri navali, anche se con dimensioni decisamente ridotte rispetto ai massimi toccati all'inizio del XX secolo, formano ancora la base produttiva dell'industria cittadina. Glasgow è anche il principale centro scozzese per il commercio al dettaglio, oltre che uno dei primi venti centri finanziari europei e sede di molte importanti società.


Aberdeen (216.662 abitanti), a volte chiamata la capitale europea del petrolio, è il centro dell'industria petrolifera basata sui giacimenti trovati sotto il fondo del mare del Nord.




Distilleria a Glenfiddich


Altre importanti attività scozzesi sono l'industria tessile, la chimica, la distillazione di whisky, la produzione di birra, la pesca e il turismo.


Nel 2003, le esportazioni scozzesi (escluso il commercio con il resto del Regno Unito) sono state stimate in quasi 19 miliardi di sterline, di cui circa il 70% costituito da prodotti industriali. Maggiori fonti di reddito sono il whisky, i prodotti dell'industria elettronica, i servizi finanziari. I mercati maggiori sono gli Stati Uniti, la Germania e la Francia.[22] Secondo lo Scottish National Accounts Project (SNAP) il Prodotto interno lordo (PIL) della Scozia nel 2009 era di 127 miliardi di sterline, equivalenti a 146 miliardi di euro.


Solo un quarto del territorio è coltivato (principalmente a cereali e verdure), ma l'allevamento ovino ha un ruolo importante nelle meno fertili regioni del nord e sulle isole. La proprietà della terra è relativamente concentrata in poche mani (circa 350 persone sono proprietarie di circa metà del territorio). Nel 2003 quindi, il parlamento scozzese ha approvato un Land Reform Act che consente ai coltivatori diretti e alle comunità locali di comprare la terra, anche contro la volontà del proprietario.


Anche se la Bank of England è la banca centrale di tutto il Regno Unito, tre banche scozzesi (Bank of Scotland, Royal Bank of Scotland e Clydesdale Bank) hanno il potere di emettere banconote. Anche se queste sterline scozzesi non hanno corso legale in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, sono liberamente scambiabili con quelle emesse dalla Banca d'Inghilterra. Nonostante questo, in altre parti del Regno e specialmente in Inghilterra, molti esercenti rifiutavano le banconote scozzesi. Una nuova legge ha posto rimedio a questo inconveniente, ma fuori dal Regno Unito ancora oggi banche e cambiavalute spesso non accettano le banconote scozzesi.


Unica tra le banche del Regno, la Royal Bank of Scotland emette ancora la banconota da una sterlina.



Trasporti |




L'Aeroporto di Barra, è l'unico aeroporto del mondo che utilizza una spiaggia come pista per i servizi di linea.[23]


La Scozia conta cinque grandi aeroporti internazionali (Glasgow-International, Glasgow-Prestwick, Edimburgo, Aberdeen, e Inverness), che insieme servono 150 destinazioni internazionali con una grande varietà di servizi di linea e charter.[24] GIP (Global Infrastructure Partners) gestisce l'aeroporto di Edimburgo, mentre la BAA (British Airports Authority) gestisce quelli di Aberdeen e Glasgow; la Highlands and Islands Airports opera 11 aeroporti regionali, incluso quello di Inverness, che servono le località più remote.[25] Infratil gestisce Prestwick.


Le autostrade scozzesi e le principali strade statali sono gestite da Transport Scotland; la parte restante della rete è gestita dalle autorità locali scozzesi in ognuna delle aree di pertinenza. Servizi regolari di traghetto operano tra la terraferma scozzese e le molte isole; questi traghetti sono gestiti principalmente da Caledonian MacBrayne, ma vengono operati dai consigli locali. Altre linee di traghetti, servite da numerose società, collegano la Scozia all'Irlanda del Nord, al Belgio, alla Norvegia, alle Isole Faroe e anche all'Islanda. Network Rail Infrastructure Limited possiede e opera le infrastrutture del sistema ferroviario scozzese, mentre il Governo della Scozia detiene la responsabilità per le strategie ferroviarie e il loro budget.[26] La rete ferroviaria scozzese conta circa 340 stazioni e 3.000 chilometri di tracciato. I passeggeri trasportati ogni anno superano i 62 milioni.[27]




L'Aeroporto di Edimburgo è uno dei più trafficati della Scozia.


La rete ferroviaria della Scozia è gestita da Transport Scotland.[28] Le principali linee ferroviarie della Costa Est e della Costa Ovest collegano le principali città della Scozia tra loro e con la rete ferroviaria dell'Inghilterra. Il servizio ferroviario all'interno della Scozia è operato da First ScotRail. Durante l'epoca della British Railways, la linea della Costa Ovest da Londra Euston a Glasgow Centrale fu elettrificata, all'inizio degli anni '70, seguita dalla linea della Costa Est, verso la fine degli anni '80. La British Railways creò il brand ScotRail; finché esistette la British Railways, molte linee nello Strathclyde furono elettrificate: lo Strathclyde Passenger Transport Executive fu in prima linea nel definire la propria rete la "più grande rete ferroviaria elettrificata fuori da Londra". Oggi, alcune parti della rete sono a trazione elettrica, ma non vi sono linee elettrificate nelle Highlands, nell'Angus, nell'Aberdeenshire, nelle città di Dundee e Aberdeen, o a Perth e Kinross, e nessuna delle isole presenta collegamenti ferroviari (anche se i terminal di Kyle of Lochalsh e Mallaig servono principalmente le isole).


Inoltre, la città di Glasgow ha un piccolo sistema integrato di metropolitana dal 1896. Completamente restaurato e rimodernato tra il 1977 e il 1980, oggi conta 15 stazioni che sono utilizzate da circa 40.000 passeggeri al giorno. Le stazioni sono state ulteriormente ammodernate in vista dei XX Giochi del Commonwealth che si sono svolti proprio a Glasgow nel 2014.


La linea ferroviaria della Costa Est attraversa il Firth of Forth tramite il Forth Bridge. Completato nel 1890, questo ponte a sbalzo è stato descritto come "il profilo più riconoscibile della Scozia a livello internazionale".[29]



Società |



Lingue e dialetti |


.mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}Le lingue parlate in Scozia sono: l'inglese, chiamato SSE (Scottish Standard English); l'inglese di Scozia, una lingua germanica che si è sviluppata in modo diverso rispetto all'inglese d'Inghilterra e chiamato anche Scots o Lallans e il gaelico scozzese. Il norn delle Isole Shetland è da considerarsi ormai estinto.


L'inglese di Scozia è parlato dagli abitanti di origine anglosassone e scandinava nel nord e nell'est delle Highlands, mentre il gaelico è ormai relegato all'estremo ovest delle Highlands and Islands.
Solo poco più dell'1% degli scozzesi, infatti, ha ancora il gaelico come prima lingua, e l'unica area amministrativa dove esso è la lingua numericamente prevalente è Na h-Eileanan Siar (Ebridi esterne); ciononostante il gaelico scozzese rimane presente, in forma spesso anglicizzata, in parecchi toponimi, come aber (foce), baile, bal (città), beinn, benn (monte, lett. testa), innis (isole), loch (lago), slogan (slogan).[senza fonte]



















































































































Anno Popolazione della Scozia Parlanti gaelico monolingui (%) Bilingui gaelico-inglesi (%) Totale gruppo linguistico gaelico (%)
1755 1.265.380 289.798 (22,9%) Sconosciuto Sconosciuto
1800 1.608.420 297.823 (18,5%) Sconosciuto Sconosciuto
1881 3.735.573 231.594 (6,1%) Sconosciuto Sconosciuto
1891 4.025.647 43.738 (1,1%) 210.677 (5,2%) 254.415 (6,3%)
1901 4.472.103 28.106 (0,6%) 202.700 (4,5%) 230.806 (5,1%)
1911 4.760.904 8.400 (0,1%) 183.998 (3,9%) 192.398 (4%)
1921 4.573.471 9.829 (0,2%) 148.950 (3,3%) 158.779 (3,5%)
1931 4.588.909 6.716 (0,14%) 129.419 (2,82%) 136.135 (2,96%)
1951 5.096.415 2.178 (0,04%) 93.269 (1,83%) 95.447 (1,87%)
1961 5.179.344 974 (0,02%) 80.004 (1,54%) 80.978 (1,56%)
1971 5.228.965 477 (0,01%) 88.415 (1,69%) 88.892 (1,7%)
1981 5.035.315 - 82.620 (1,6%) 82.620 (1,6%)
1991 5.083.000 - 65.978 (1,4%) 65.978 (1,4%)
2001 5.062.011 - 58.652 (1,2%) 58.652 (1,2%)
2011 5.295.403 - 57.602 (1,1%) 57.602 (1,1%)

Fonte: I dati relativi al periodo 1755-2001 sono relativi a censimenti riportati da MacAulay.[30] Il dato relativo al 2011 è stato estrapolato dal censimento del 2011.



Religione |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Scozia.




Cattedrale di Sant'Andrea
Una delle chiese principali di Glasgow


La maggioranza della popolazione è cristiana. La confessione più diffusa è la Chiesa di Scozia (presbiteriana) - Church of Scotland, comunemente chiamata "the Kirk" – benché solo una minoranza, circa 600.000 persone, siano ufficialmente registrate come membri.
La Kirk ha circa 1400 ministri. La Chiesa di Scozia è una established church, cioè la chiesa di stato in Scozia.


Nel 1893 dalla Chiesa di Scozia si è staccata la Libera Chiesa Presbiteriana di Scozia (Free Presbyterian Church of Scotland) il cui intento è di mantenersi più fedele allo spirito originario della Riforma.


La seconda chiesa cristiana di Scozia è la Chiesa cattolica di Scozia, che ha due arcidiocesi e sei diocesi.


La terza chiesa cristiana di Scozia è la Chiesa episcopale scozzese, che professa l'anglicanesimo e fa parte della Comunione Anglicana, ma in una posizione di indipendenza rispetto alla Chiesa d'Inghilterra, benché questa rimanga la chiesa madre della confessione anglicana. La Chiesa d'Inghilterra è la established church dell'Inghilterra, ma non dell'intero Regno Unito.


Congregazioni più piccole sono la Chiesa Battista, la Chiesa Metodista (wesleyana), chiese presbiteriane non scozzesi, le comunità ebraica e musulmana, i Bahá'í, i druidi.
















































































































Religione attuale
2001[31]
2011[32][33]
Numero
%
Numero
%
Chiesa di Scozia 2,146,251 42.4 1,717,871 32.4
Cattolici 803,732 15.9 841,053 15.9
Altri cristiani 344,562 6.8 291,275 5.5
Totale Cristiani 3,294,545 65.1 2,850,199
53.8
Islamici 42,557 0.8 76,737 1.4
Induisti 5,564 0.1 16,379 0.3
Buddhisti 6,830 0.1 12,795 0.2
Sikh 6,572 0.1 9,055 0.2
Ebrei 6,448 0.1 5,887 0.1
Altre religioni 26,974 0.5 15,196 0.3
Atei 1,394,460 27.6 1,941,116 36.7
Non dichiarano religione 278,061 5.5 368,039 7.0
Atei/Non dichiarano totale 1,672,521 33.0 2,309,155
43.6
Totale popolazione 5,062,011 100.0 5,295,403 100.0


Il diritto in Scozia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Diritto di Scozia.

La Scozia ha un sistema legale completamente separato da quello dell'Inghilterra e del Galles. Il diritto scozzese si fonda su due fonti principali, le leggi promulgate (enacted law) e la common law.
L'enacted law può avere origine in diversi corpi legislativi: diritto romano del Corpus giustinianeo, diritto canonico, atti dell'antico parlamento scozzese prima del 1707, proclami reali, atti del parlamento britannico, atti del parlamento scozzese rieletto nel 1999, trattati dell'Unione europea o legislazione europea, leggi locali (by-laws).
La common law deriva la sua autorità dalle sentenze delle corti e riposa sulla tradizione legale scozzese.



Cultura |


La bandiera della Scozia rappresenta una croce di sant'Andrea bianca in campo blu.



Letteratura |


Tra i maggiori romanzi scozzesi, spicca Canto del tramonto di Lewis Grassic Gibbon, giudicato nel 2006 come il libro preferito dagli scozzesi.[34]
Un importante scrittore scozzese fu Walter Scott. James MacPherson è considerato il poeta nazionale scozzese, insieme con Robert Burns. Arthur Conan Doyle, il creatore del personaggio di Sherlock Holmes, era scozzese, così come Robert Louis Stevenson. George Gordon Byron, poeta inglese, era anch'egli di origini scozzesi per parte di madre.



Musica |




  • Alestorm, gruppo musicale folk metal formato a Perth nel 2004


  • Cocteau Twins, gruppo ideatore del Dream-pop e dell'Ethereal Wave fondato nel 1980 a Grangemouth


  • Ian Anderson, cantautore leader dei Jethro Tull


  • Belle and Sebastian, gruppo fondato a Glasgow nel 1996


  • Boards of Canada, gruppo ambient dei fratelli Sandison


  • Capercaillie, gruppo scozzese fondato nel 1984 da Donald Shaw e ancora in attività che suona musica celtica (Oban)


  • Jack Bruce, bassista, polistrumentista, cantante


  • Biffy Clyro, gruppo alternative rock scozzese (Ayrshire)


  • Franz Ferdinand, gruppo Britpop formatosi nel 2003


  • Fish, ex cantante e fondatore del gruppo rock dei Marillion, è di origini scozzesi


  • Davey Johnstone, nato a Edimburgo, storico chitarrista di Elton John


  • Mark Knopfler, cantante e chitarrista fondatore e leader dei Dire Straits nato a Glasgow


  • Annie Lennox, nata ad Aberdeen, fondatrice e membro degli Eurythmics


  • Amy Macdonald cantante cantautrice di Bishopbriggs, dà avvio alla propria attività nel 2007


  • Mogwai, gruppo post rock scozzese (Glasgow)


  • Nazareth, gruppo musicale hard rock formato nel 1968 a Dunfermline


  • Paolo Nutini, cantante di musica leggera (di origini italiane)


  • Bon Scott, nato a Kirriemuir, ex cantante degli AC/DC, sostituito dopo la sua morte da Brian Johnson


  • Mike Scott, compositore, cantante, chitarrista, pianista e leader dei Waterboys, nato a Edimburgo nel 1959


  • Simple Minds, gruppo fondato a Glasgow nel 1977


  • Texas (gruppo musicale), fondato a Glasgow nel 1986


  • The Fratellis, gruppo indie rock che ha raggiunto la popolarità nel 2006


  • The Proclaimers (Charlie e Craig Reids), gruppo musicale scozzese Pop, Folk Rock attualmente in attività


  • Travis, gruppo rock scozzese di Glasgow formatosi nel 1995


  • Midge Ure, compositore, cantante e chitarrista; cantante e frontman degli Ultravox, nato a Cambuslang, Lanarkshire


  • Angus Young e Malcolm Young, entrambi nati a Glasgow, chitarristi, co-fondatori del gruppo AC/DC



Indipendenza della Scozia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Referendum sull'indipendenza della Scozia del 2014.

Nonostante la Scozia sia all'interno del Regno Unito da oltre 300 anni (e di fatto dal 1603, quando le case reali di Scozia e Inghilterra si unificarono nella persona del re Giacomo VI di Scozia) le divergenze storiche e culturali tra scozzesi e inglesi hanno sempre portato a un implicito sogno d'indipendenza da parte di buona parte della popolazione dell'antica Alba. Il 14 ottobre del 2012, dopo mesi di trattative, il leader dello Scottish National Party, Alex Salmond, ha trovato l'accordo con il Premier britannico David Cameron riguardo all'indipendenza della Scozia: il 18 settembre 2014, infatti, si è svolto un referendum dove si è chiesto a tutti gli scozzesi a partire dall'età di 16 anni se separarsi o meno dal Regno Unito.[35] Secondo il progetto di Salmond, la Scozia, se avesse vinto il sì, sarebbe diventata nei fatti una nazione autonoma ma parte del Commonwealth delle nazioni (come Canada e Australia), con governo completamente indipendente ma continuando a riconoscere il monarca britannico come simbolico Capo di Stato, esattamente come avviene da tempo in Canada o in Australia.[36]


Il 28 marzo 2017 il parlamento di Edimburgo vota a maggioranza (69 favorevoli, 59 contrari) la delega al primo ministro Nicola Sturgeon di chiedere al governo di Westminster un nuovo referendum per l'indipendenza della Scozia, da svolgersi tra l'autunno 2018 e l'inverno 2019.



Note |




  1. ^ The Countries of the UK, Office for National Statistics. URL consultato il 24 giugno 2012.


  2. ^ Countries within a country, su 10 Downing Street. URL consultato il 24 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2010).
    «The United Kingdom is made up of four countries: England, Scotland, Wales and Northern Ireland».



  3. ^ ISO 3166-2 Newsletter Date: 28 novembre 2007 No I-9. "Changes in the list of subdivision names and code elements" (Page 11) (PDF), su International Organization for Standardization codes for the representation of names of countries and their subdivisions – Part 2: Country subdivision codes. URL consultato il 31 maggio 2008.
    «SCT Scotland country».



  4. ^
    L'estensione è di 78.764 km² contro i 229.850 km² totali, pari al 34%.



  5. ^ Scottish Executive Resources (PDF), su Scotland in Short, Scottish Executive, 17 febbraio 2007. URL consultato il 14 settembre 2006.


  6. ^ A quick guide to glasgow, Glasgow City Centre. URL consultato il 20 giugno 2012.


  7. ^ The Scottish Adjacent Waters Boundaries Order, London, The Stationery Office Limited, 1999, ISBN 0-11-059052-X. URL consultato il 20 settembre 2007.


  8. ^ Our City, Aberdeen City Council. URL consultato il 1º dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2010).
    «Aberdeen's buoyant modern economy – is fuelled by the oil industry, earning the city its epithet as 'Oil Capital of Europe'».



  9. ^ T. M. Devine, The Scottish Nation 1700–2000, Penguin Books, 1999, p. 9, ISBN 0-14-023004-1.
    «From that point on anti-union demonstrations were common in the capital. In November rioting spread to the south west, that stronghold of strict Calvinism and covenanting tradition. The Glasgow mob rose against union sympathisers in disturbances that lasted intermittently for over a month».



  10. ^ Act of Union 1707 Mob unrest and disorder, London, The House of Lords, 2007. URL consultato il 23 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2008).


  11. ^ Collier, J. G. (2001) Conflict of Laws (Third edition)(pdf) Cambridge University Press. "Agli scopi dei conflitti di legge inglesi, ogni nazione del mondo che non sia parte di Inghilterra e Galles è considerata nazione straniera, con le sue leggi straniere. Questo significa che non solo gli stati indipendente totalmente stranieri, come Francia o Russia, cono considerate nazioni straniere, ma anche le Colonie britanniche come le Isole Falkland. Inoltre, le altre parti del Regno Unito—Scozia e Irlanda del Nord—sono nazioni straniere ai fini di ciò, come anche le altre Isole britanniche, l'Isola di Man, Jersey e Guernsey."


  12. ^ Devine, T. M. (1999), The Scottish Nation 1700–2000, P.288–289, ISBN 0-14-023004-1 "creò un nuovo e potente stato locale governato dalla borghesia scozzese e pertanto rifletteva i loro valori politici e religiosi. Era questo stato locale, piuttosto che l'autorità di Westminster lontana e solitamente indifferente, a governare effettivamente la Scozia"


  13. ^ Scotland: Independence Referendum Date Set, BSkyB, 21 marzo 2013. URL consultato il 4 maggio 2013.


  14. ^ Magnus Gardham, Holyrood election 2011: Alex Salmond: Referendum on Scottish independence by 2015, in Daily Record (Scotland), 2 maggio 2011. URL consultato il 14 ottobre 2011.


  15. ^ Scotland / Alba, British-Irish Council. URL consultato il 4 maggio 2013.


  16. ^ Chapter 01: general provisions (immigration directorate instructions) - GOV.UK


  17. ^ Scottish MEPs, Europarl.org.uk. URL consultato il 26 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2014).


  18. ^ The History Of Ireland Stephen Gwynn


  19. ^ John Ayto e Ian Crofton, Brewer's Britain & Ireland: The History, Culture, Folklore and Etymology of 7500 Places in These Islands, WN, ISBN 0-304-35385-X.


  20. ^ Keay, J. & Keay, J. (1994) Collins Encyclopaedia of Scotland. London. HarperCollins.


  21. ^ Devolution may broaden financial sector's view - Mark Milner and Jill Treanor Guardian Online – 2 luglio, 1999


  22. ^ Scottish Economy Factsheet 2004 scotland.gov.uk (PDF)


  23. ^ Barra Airport Today, su Barra Airport, Highlands and Islands Airports. URL consultato il 19 settembre 2010.


  24. ^ The Scotsman 27 March 2007. "Special Report—Business Class"


  25. ^ "Highlands and Islands Airports – Airport Information", su hial.co.uk. URL consultato il 17 settembre 2014.


  26. ^ "Disaggregating Network Rail's expenditure and revenue allowance and future price control framework: a consultation (June 2005)" Office of Rail Regulation.


  27. ^ Transport Scotland – Rail, su transportscotland.gov.uk. URL consultato il 17 settembre 2014.


  28. ^ "Rail" Archiviato il 12 dicembre 2007 in Internet Archive. Transport Scotland. 26 settembre 2007.


  29. ^ Keay, J. & Keay, J. (1994) Collins Encyclopaedia of Scotland. London. HarperCollins. ISBN 0-00-255082-2


  30. ^ Donald MacAulay, The Celtic Languages, Cambridge University Press, 1992, p. 141, ISBN 0-521-23127-2. – quoting census data. No data recorded for monolingual Gaelic speakers from 1981


  31. ^ Analysis of Religion in the 2001 Census, The Scottish Government, 17 maggio 2006. URL consultato il 21 novembre 2017 (archiviato il 6 giugno 2011).


  32. ^ Scotland's Census 2011 – Table KS209SCb (PDF), scotlandscensus.gov.uk. URL consultato il 26 settembre 2013..


  33. ^ Religion (detailed) (PDF), su Scotland's Census 2011, National Records of Scotland. URL consultato il 12 aprile 2015.


  34. ^ www.heraldscotland.com


  35. ^ (EN) Scottish referendum: Scotland votes 'No' to independence, BBC News, 19 settembre 2014. URL consultato il 3 ottobre 2018 (archiviato il 15 agosto 2018).


  36. ^ Scozia, sì allo storico referendum per conquistare l'indipendenza



Voci correlate |



  • Castelli scozzesi

  • Contee tradizionali della Scozia

  • Fordiani

  • Great Highland Bagpipe

  • Guerre di indipendenza scozzesi

  • Loch Ness

  • Monetazione scozzese

  • Mostro di Loch Ness

  • Munro (alpinismo)

  • Nazioni celtiche

  • Politica della Scozia

  • Regioni della Scozia

  • Regno di Scozia

  • Storia della Scozia

  • Scozia nell'Alto Medioevo

  • Suddivisioni della Scozia



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Collegamenti esterni |




  • Visit Scotland - Turismo in Scozia - la guida turistica ufficiale di informazioni per viaggi, turismo, e alloggi in Scozia.


  • Scozia.net - guida turistica sulla Scozia in italiano.

  • (EN) Governo scozzese, su scotland.gov.uk.

  • (EN) Statistiche sulla Scozia, su sns.gov.uk. URL consultato il 9 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2003).

  • (EN) Parlamento Scozzese, su scottish.parliament.uk.

  • (EN) Scotland Directory - siti sulla Scozia

  • (EN) Scotland's People - genealogie scozzesi

  • (EN) Censimenti, su scrol.gov.uk.

  • (EN) Meridiana in Scozia, su scottishsundials.co.uk.

  • (EN) Ufficio del Registro Generale di Scozia, su gro-scotland.gov.uk.

  • (EN) soc.culture.scottish usenet newsgroup - Usenet newsgroup per discussioni sulla Scozia

  • (EN) Silicon Glen, guida alla Scozia, su siliconglen.com.

  • (EN) Paesaggi della Scozia, su venus.unive.it.

  • (EN) Scotland Royalty - Genealogia della famiglia reale scozzese, su scotlandroyalty.org.

  • (EN) Scotland pictures - Scozia in foto, su scotlandpictures.net.


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