Guerra di secessione americana
































Guerra di secessione americana

American Civil War Montage 2.jpg
In alto a sinistra: Rosecrans a Stones River, nel Tennessee; In alto a destra: prigionieri confederati a Gettysburg; in basso: battaglia di Fort Hindman, nell'Arkansas.
Data
12 aprile 1861 – 9 maggio 1865 (l'ultima battaglia terminò il 13 maggio 1865)
Luogo Stati Uniti d'America
Casus belli Incidente di Fort Sumter
Esito Vittoria degli Stati Uniti
Schieramenti




Flag of the United States (1861-1863).svg Stati Uniti d'America[1]

Flag of the Confederate States of America (1861–1863).svg Stati Confederati d'America[2]
Comandanti




Abraham Lincoln
Edwin M. Stanton
Ulysses S. Grant
William T. Sherman
David G. Farragut
David D. Porter

Jefferson Davis
Judah P. Benjamin
Robert E. Lee
Joseph E. Johnston
Raphael Semmes
Stonewall Jackson †
Effettivi



2.200.000 1.064.000
Perdite



140.414 morti in battaglia[3]
365.000 morti totali[3]
275.200 feriti
72.524 morti in battaglia[3]
260.000 morti totali
137.000 feriti

Voci di guerre presenti su Wikipedia

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La guerra di secessione americana, nota negli Stati Uniti come guerra civile americana, fu combattuta dal 12 aprile 1861 al 9 maggio 1865 fra gli Stati Uniti d'America e gli Stati Confederati d'America, entità politica sorta dalla riunione confederale di Stati secessionisti dall'Unione.


Nelle elezioni presidenziali del 1860 i repubblicani guidati da Abraham Lincoln sostennero l’interdizione della schiavitù in tutti i territori degli Stati Uniti,[4] una proposta che gli Stati del sud accolsero come una violazione dei loro diritti costituzionali. Il Partito Repubblicano, che era dominante nel nord, si assicurò la maggioranza dei voti elettorali e Lincoln divenne il primo presidente degli Stati Uniti repubblicano. Prima del suo insediamento sette Stati del sud, la cui economia si basava sulle piantagioni di cotone e sugli schiavi che vi lavoravano, formarono la cosiddetta Confederazione nel febbraio 1861, separandosi dall'Unione. Nei sei mesi antecedenti alla secessione la popolazione di questi Stati aveva la più alta percentuale di schiavi per un totale del 48,8%.[5]


Il 4 marzo 1861 Lincoln dichiarò nel suo discorso iniziale che la sua amministrazione non avrebbe iniziato una guerra civile. Parlando direttamente agli Stati del sud ribadì: «Io non ho intenzione, direttamente o indirettamente, di interferire con l'istituzione della schiavitù negli Stati Uniti, dove esiste. Credo di avere il diritto legale di farlo e non ho volontà di farlo».[6] Le forze confederate presero numerosi forti federali all'interno dei territori da loro reclamati. Gli sforzi per trovare un compromesso fallirono ed entrambe le parti si prepararono alla guerra. I confederati presumevano che i Paesi europei fossero così dipendenti dal cotone da loro esportato che sarebbero intervenuti; nessuno lo fece e nessuno riconobbe i nuovi Stati Confederati d'America.


Le ostilità iniziarono il 12 aprile 1861, quando le forze confederate attaccarono Fort Sumter. Mentre nel teatro occidentale l'Unione faceva importanti conquiste permanenti, nel teatro orientale le battaglie dei primi anni si dimostrarono inconcludenti. Le campagne confederate dell'autunno 1862 nel Maryland e nel Kentucky fallirono. Lincoln promosse il Proclama di emancipazione, che fece divenire l'abolizione della schiavitù un obiettivo della guerra.[7] A ovest nell'estate del 1862 l'Unione distrusse la marina fluviale della Confederazione, bloccando quindi gran parte dei loro eserciti occidentali e conquistando New Orleans. Nello stesso anno l'assedio di Vicksburg divise i confederati in due parti separate dal fiume Mississippi e un'incursione del generale confederato Robert Edward Lee a nord si concluse con la battaglia di Gettysburg. I successi occidentali portarono nel 1864 Ulysses Grant al comando di tutti gli eserciti dell'Unione. Le ultime battaglie significative della guerra vennero combattute nel contesto dell'assedio di Petersburg. Il tentativo di fuga di Lee si concluse con la sua resa ad Appomattox il 9 aprile 1865. Mentre le azioni militari volgevano al termine, iniziò l'Era della ricostruzione in cui si tentò di recuperare l'integrazione nazionale.


La guerra civile americana è stata una delle prime guerre industriali. Le ferrovie, il telegrafo, le navi a vapore e le armi prodotte in serie sono stati elementi impiegati ampiamente. La mobilitazione delle fabbriche civili, delle miniere, dei cantieri navali, delle banche, dei trasporti e dei fornitori di alimenti ha dimostrato l'impatto dell'industrializzazione nella guerra, tutti elementi che si sarebbero poi riscontrati anche nella prima guerra mondiale. Tradizionalmente si stima che tra il 1861 e il 1865 vi siano stati almeno 620.000 morti, ma studi recenti sostengono che 750.000 soldati siano caduti, con un numero imprecisato di civili.[8][9].mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}Secondo una stima la guerra causò la morte del 10% di tutti i maschi degli Stati del nord tra i venti e i quarantacinque anni e il 30% di tutti i maschi del sud tra i diciotto e i quarant'anni.[senza fonte][10]




Indice






  • 1 Cause della guerra


    • 1.1 La schiavitù


    • 1.2 Le differenze economiche


    • 1.3 Sezionalismo


    • 1.4 Protezionismo


    • 1.5 Diritti degli Stati




  • 2 Lo svolgimento della guerra


    • 2.1 Billy Yank, soldato unionista


    • 2.2 Elementi a vantaggio delle forze confederate


    • 2.3 Strategie della Confederazione


    • 2.4 Elementi a vantaggio delle forze unioniste


    • 2.5 Strategie dell'Unione




  • 3 Risorse economiche e militari


    • 3.1 Forze presenti e mobilitazione


    • 3.2 Economia


      • 3.2.1 Miseria del sud e prosperità del nord


      • 3.2.2 Costo complessivo della guerra






  • 4 Organizzazione militare


    • 4.1 Esercito dell'Unione


    • 4.2 Esercito confederato




  • 5 Diplomazia


  • 6 Esito


  • 7 Perdite umane e costi


  • 8 Note


  • 9 Bibliografia


  • 10 Filmografia


  • 11 Voci correlate


  • 12 Altri progetti


  • 13 Collegamenti esterni





Cause della guerra |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenza di Abraham Lincoln e Cronologia degli eventi principali che hanno portato alla guerra di secessione americana.

Le ragioni della guerra civile americana furono complesse e oggetto di dibattito sin dall'inizio della guerra. Il dibattito è stato ulteriormente complicato dall'intento revisionista di taluni scrittori volto a ridimensionare, nelle motivazioni della secessione, il ruolo della lotta di principio allo schiavismo[11] per dare maggior enfasi agli aspetti legati ad un conflitto di economie, differenti tra nord e sud della nazione.[12]


Sebbene non tutti i sudisti lottassero per preservare la schiavitù, la maggior parte degli ufficiali e oltre un terzo della truppa dell'esercito del generale Robert Edward Lee avevano interessi direttamente legati ad essa. Per i nordisti, al contrario, la motivazione era principalmente quella di preservare l'Unione, piuttosto che l'abolizione della schiavitù.[13]


Secondo alcuni storici per Abraham Lincoln la preservazione dell'unità dell'Unione era l'obiettivo della guerra; l'abolizione della schiavitù, che Lincoln vide sempre come una questione cruciale, sarebbe divenuta un ulteriore obiettivo finale.[14] La decisione di Lincoln di emettere la proclamazione di emancipazione contrariò sia i Democratici (Copperheads) favorevoli alla pace, sia i Democratici fautori della guerra, ma diede maggiore vigore ai Repubblicani.[15] Affermando che i neri liberi avrebbero inondato il nord, i democratici crebbero nelle elezioni del 1862, ma non ottennero il controllo del Congresso. Le contro-argomentazioni dei Repubblicani guadagnarono però consenso e i Democratici furono sconfitti nelle elezioni del 1863 in Ohio, quando provarono a rianimare l'ostilità verso la popolazione di colore.[16]


Una delle cause scatenanti fu anche la decisione da parte degli stati sudisti di staccarsi dall'Unione nel 1860 e di eleggere un loro presidente, Jefferson Davis[17].



La schiavitù |






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Lo stesso argomento in dettaglio: schiavitù negli Stati Uniti d'America.



Quattro generazioni di schiavi in una foto scattata durante la guerra di secessione americana, Beaufort, nella Carolina del Sud (1862)


La questione della schiavitù riguardava non solo il modo eticamente inaccettabile di trattare gli schiavi, ma anche il fatto che la schiavitù stessa risultava un anacronismo incompatibile con i valori americani e con il sistema economico protetto dalla Costituzione. La strategia del movimento antischiavista, che riguardava principalmente il trattamento degli schiavi, era quella di fermare l'espansione dello schiavismo e di portarlo così alla graduale estinzione.


Il movimento antischiavista negli Stati Uniti aveva le proprie radici nella Dichiarazione d'Indipendenza. La schiavitù fu vietata nei territori del nordovest, con un'apposita ordinanza del 1787. Dal 1804, tutti gli Stati del Nord, ovvero quelli a nord della linea Mason-Dixon, avevano approvato leggi volte ad abolire gradualmente la schiavitù. Nel 1807, il Congresso abolì la tratta internazionale degli schiavi. La schiavitù cominciò a scomparire nella maggior parte degli Stati e nei centri urbani, ma continuava ad espandersi negli Stati del profondo sud, che fondavano la propria economia sulle coltivazioni, come quella del cotone.


Nonostante i compromessi raggiunti tra il 1820 e il 1850, la questione della schiavitù esplose nel 1854 con il Kansas-Nebraska Act e la formazione del nuovo Partito Repubblicano, che chiedeva la fine della schiavitù nei nuovi territori. Abramo Lincoln, nel suo discorso del 1858, lanciò un appello per fermarne l'ulteriore diffusione.[18] La maggior parte della battaglia politica di quegli anni verté sull'espansione della schiavitù nei nuovi territori.[19][20] Sia il Nord che il Sud sapevano bene che, se la schiavitù non si fosse più estesa, avrebbe perso la sua linfa vitale e sarebbe scomparsa.[21][22][23]


La paura dei sudisti di perdere il controllo del governo federale in favore delle forze abolizioniste e il risentimento nordista per l'influenza che gli schiavisti esercitavano sullo stesso governo, caratterizzarono la crisi della fine degli anni cinquanta dell'Ottocento. I disaccordi tra abolizionisti ed altri gruppi sugli aspetti morali della schiavitù, gli scopi della democrazia e i successi economici del free labor portarono il Whig Party e il Know Nothing al collasso e contemporaneamente alla nascita di nuovi partiti, come il Free Soil Party nel 1848, il Partito Repubblicano nel 1854 ed il Constitutional Union Party nel 1860. Nel 1860 l'ultimo partito politico nazionale, il Partito Democratico, si divise lungo linee settoriali.





Situazione degli Stati nel 1861

     Gli Stati Confederati prima del 15 aprile 1861

     Gli Stati Confederati dopo il 15 aprile 1861

     Stati dell'Unione che permettevano la schiavitù

     Stati dell'Unione che avevano abolito la schiavitù

     Territori non ancora suddivisi in stati, sotto il controllo dell'Unione




Tabella demografica degli stati schiavisti alla vigilia della guerra (marzo 1861):



  • l'Unione aveva 27.477.090 uomini liberi e 3.952.801 uomini ridotti in schiavitù (12,6%)


  • Alabama: 529.164 liberi e 435.132 schiavi (45,1%)


  • Arkansas: 324.323 liberi e 111.104 schiavi (25,5%)


  • Carolina del Nord: 661.586 liberi e 331.081 schiavi (33,3%)


  • Carolina del Sud: 301.271 liberi e 402.541 schiavi (57,2%)


  • Columbia (distretto): 71.895 liberi e 3.181 schiavi (4,2%)


  • Delaware: 110.420 liberi e 1.798 schiavi (1,6%)


  • Florida: 78.686 liberi e 61.753 schiavi (43,9%)


  • Georgia: 595.097 liberi e 462.300 schiavi (43,7%)


  • Kentucky: 930.223 liberi e 225.490 schiavi (19,5%)


  • Louisiana: 376.913 liberi e 332.520 schiavi (46,8%)


  • Mississippi: 354.699 liberi e 436.696 schiavi (55,2%)


  • Missouri: 1.058.352 liberi e 114.965 schiavi (9,8%)


  • Nebraska (territorio): 28.832 liberi e 10 schiavi (0,03%)


  • Nuovo Messico (territorio): 93.517 liberi e 24 schiavi (0,02%)


  • Tennessee: 834.063 liberi e 275.784 schiavi (24,8%)


  • Texas: 420.651 liberi e 180.388 schiavi (30,0%)


  • Utah (territorio): 40.266 liberi e 29 schiavi (0,07%)


  • Virginia: 1.105.196 liberi e 490.887 schiavi (30,8%)



Le differenze economiche |


Tra il 1800 e il 1860 il campanilismo e le differenze tra economia, struttura sociale, usi e valori politici del Nord e del Sud crebbero.[24][25] Se il Nord industrializzato, prospero e urbanizzato volgeva verso l'abolizione della schiavitù, il Sud basava la propria economia sull'agricoltura (in particolar modo sulla produzione di cotone) e quindi sull'uso degli schiavi, il cui impiego era sempre più diffuso anche nei territori colonizzati da poco tempo (dall'Alabama al Texas).[26]


Il timore di rivolte degli schiavi creò negli Stati del sud un sempre più diffuso clima di diffidenza, se non di aperta ostilità, verso la propaganda abolizionista. I politici del sud iniziarono ad accusare il nord di abbandonare i veri valori repubblicani dei padri fondatori, molti dei quali (come ad esempio George Washington, Thomas Jefferson e James Madison) avevano avuto schiavi al proprio servizio.


La questione dell'accettazione della schiavitù provocò inoltre scissioni tra le principali fedi religiose (soprattutto nelle chiese presbiteriane, battiste e metodiste), che si divisero tra quelle del nord e del sud. L'industrializzazione comportò una forte crescita demografica degli Stati del nord, provocata sia dal fatto che la stragrande maggioranza dei nuovi immigrati provenienti dall'Europa decisero di stabilirsi nelle grandi città del nord (circa l'85%), sia dalla migrazione dei cittadini americani del sud.



Sezionalismo |


Con il termine "sezionalismo" ci si riferisce alle diverse economie e strutture sociali, ai differenti costumi e valore politico tra il Nord e il Sud.[24][25] Tra il 1800 e il 1860 queste differenze andarono ad accentuarsi con il Nord che andava ad industrializzarsi e urbanizzandosi, rinunciando gradualmente alla schiavitù e investendo nella realizzazione di fabbriche efficienti, mentre il profondo Sud continuava a concentrarsi sulle piantagioni basate sul lavoro degli schiavi. Tra il 1850 e il 1860 il rifiuto della schiavitù da parte di alcune delle più grandi confessioni religiose della nazione (le chiese metodiste, battiste e presbiteriane) aumentarono le fratture tra Nord e Sud.[27]


Gli storici hanno discusso a lungo su quanto le differenze economiche tra il Nord industrializzato e il Sud agricolo abbiano influito sull'esito della guerra.[28][29]





New Orleans, il più grande porto per l'esportazione di cotone



Protezionismo |


Gli stati del Sud, che facevano ampio ricorso agli schiavi come manodopera a basso costo, ebbero meno necessità di meccanizzare la loro produzione e sostenevano il diritto di vendere il cotone e acquistare manufatti da qualsiasi nazione. Gli stati del Nord, che avevano fortemente investito nel nascente settore industriale, non erano in grado di competere a pieno titolo con le industrie già, per quel tempo, avanzate europee per le importazioni di prodotti e con il cotone a basso costo proveniente dal Sud. In questo modo il Nord era favorevole ad un sistema economico di tipo protezionistico, mentre i proprietari delle piantagioni del Sud erano per il libero scambio.[30]


Al Congresso, controllato dai meridionali, i democratici proposero leggi tariffarie nel 1830, 1840 e nel 1850 e ridussero i tassi di interesse, tanto che questi, nel 1857, erano i più bassi dal 1816. I Whigs e i repubblicani si lamentarono perché ritenevano che tassi più elevati avrebbero stimolato la produzione industriale e la crescita. Gli unici aumenti furono effettuati nel 1861, dopo che i sudisti di erano dimessi dai loro seggi al Congresso.[31] La questione degli interessi è stata citata, a volte, come una delle cause della guerra. Tra il 1860 e il 1861 nessuno dei due schieramenti che avevano proposto compromessi per scongiurare la secessione aveva sollevato la questione degli interessi.[32] I libellisti del Nord e del Sud raramente menzionano gli interessi e quando alcuni lo hanno fatto, per esempio Matthew Fontaine Maury[33] e John Lothrop Motley,[34] generalmente scrivevano per un pubblico straniero.



Diritti degli Stati |


Il Sud sosteneva il diritto di ogni stato di ottenere la secessione, lasciando l'Unione in qualsiasi momento, in quanto la Costituzione era un accordo tra essi. I nordisti (tra cui il presidente James Buchanan) respinsero questa visione in quanto la consideravano in contrasto con la volontà dei padri fondatori, che vollero la creazione di una unione perpetua.[35]



Lo svolgimento della guerra |






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Lo stesso argomento in dettaglio: svolgimento della guerra di secessione americana e operazioni navali nella guerra di secessione americana.

La guerra di secessione americana vide impegnati in modo attivo sia l'esercito, sia la marina; lo svolgimento dettagliato delle operazioni è descritto nelle due voci dedicate.


Geograficamente si possono individuare quattro fronti di guerra:




  • Il Teatro Orientale, che comprendeva Virginia, Virginia Occidentale, Maryland, Pennsylvania, il Distretto di Columbia e la costa della Carolina del Nord;


  • Il Teatro Occidentale, che in origine comprendeva l'area a est del fiume Mississippi e a ovest della catena montuosa degli Appalachi, fu poi ridefinito nel 1864 con l'inclusione della Georgia e della Carolina;


  • Il Teatro Trans-Mississippi, comprendente il Dipartimento Trans-Mississippi (Missouri, Arkansas, Texas, Territorio Indiano e parte della Louisiana) e la parte del Territorio del Nuovo Messico a sud del 34º parallelo;


  • Teatro basso litoraneo della guerra di secessione americana;


  • Il Teatro della Costa Pacifica, costituito dagli Stati di Nevada, California e Oregon e dai Territori di Washington, Utah e Idaho.



Billy Yank, soldato unionista |




Soldato dell'Unione, 1865


Non fu sulla questione della schiavitù che si mobilitò l'omologo nordista del soldato confederato, soprannominato “Billy Yank”. Coloro che si batterono sotto l'uniforme azzurra per la libertà dei neri erano, in proporzione, meno di uno su mille: gli yankees si arruolarono per vendicare l'insulto fatto alla bandiera dalla “ribellione” confederata e per mantenere la coesione dell'Unione. Non avevano nulla in contrario a che si mettesse fine alla schiavitù, ma ciò che li sosteneva nella battaglia era in primo luogo la sopravvivenza degli Stati Uniti.


La vittoria del 1865, Billy Yank la deve al coraggio ed alla determinazione di cui diede prova nonostante le ripetute sconfitte, l'inadeguatezza dei generali, un'opinione pubblica contraria alla guerra e le spaventose perdite di vite umane.[senza fonte]



Elementi a vantaggio delle forze confederate |





Battaglia di Chattanooga


La società del sud era assai più aristocratica e militarista di quella del nord. Proprio a causa della minore industrializzazione, gran parte della popolazione di Dixieland era impegnata nell'agricoltura. I grandi proprietari ed i piccoli agricoltori erano abituati, già nella vita civile, ad utilizzare armi e a spostarsi a cavallo (ad esempio, per la caccia). Inoltre, le famiglie dei grandi piantatori (soprattutto della Virginia) erano sempre state uno dei maggiori bacini di reclutamento per gli ufficiali.


Gli Stati Uniti all'epoca avevano già una loro storia militare, seppur breve. Molti dei veterani della guerra del 1812, della guerra d'indipendenza del Texas e della guerra contro il Messico vivevano al Sud. I sudisti avevano una migliore tradizione militare dei nordisti. Ciò spiega perché, per la prima metà del conflitto, i sudisti ebbero un netto vantaggio. Potevano contare in gran parte su equipaggiamento britannico, all'epoca considerato il migliore del mondo. Disponevano inoltre di una buona artiglieria francese: i cannoni di tipo napoleonico causarono gravi perdite alle truppe nordiste. Gli Inglesi parteggiarono ufficiosamente per i Sudisti[36], forse per vendicare la guerra d'indipendenza e la guerra del 1812, per quanto la Gran Bretagna fosse antischiavista. I Sudisti disponevano del Corpo dei Ranger, un'ottima unità di cavalleria nata durante la guerra d'indipendenza del Texas, e d'una fanteria assai tenace.


Un problema, avvertito in particolare in West Virginia (all'epoca Virginia occidentale) e in Tennessee, era la presenza in quasi tutte le società del sud di più o meno ampie porzioni della popolazione bianca leali con l'unione, in parte anche perché contrarie alla schiavitù, ma più spesso perché ostili alla secessione e alle élite aristocratiche di schiavisti che gestivano la politica. Le leggi (come anche nell'unione) permettevano di evitare il servizio militare in cambio del pagamento di un'elevata tassa. Questo faceva ricadere sul popolo minuto il costo della guerra, creando una pesante frattura di classe. Dovendo combattere spesso sul proprio territorio questi fattori determinarono l'insorgenza di piccole bande partigiane filo-unioniste e di grandi gruppi di disertori e renitenti alla leva, in crescita negli ultimi anni del conflitto, con piccole guerre civili all'interno dei singoli stati, soprattutto lungo gli Appalachi.[37]


Il disfattismo era più forte tra la popolazione civile che tra i militari, anche perché molti civili erano rimasti unionisti nel loro cuore da prima del conflitto, ma dopo il 1862 sentimenti di questo tipo sorsero in tutta la popolazione bianca del sud, come conseguenza dei primi gravi rovesci militari, a partire dall'armata del Mississippi-Tennessee, dove era attiva la propaganda del gruppo filo-unionista "Peace society", ma ammutinamenti di truppe divennero comuni su tutti i fronti nel 1864, e determinanti per il crollo della confederazione (come ammesso anche da Lee) nel 1865. Nei Piney woods dell'Alabama e del Mississippi, come in altre zone del paese crescevano movimenti anti-secessionisti come la Peace society, la banda dei Newton Knight, gli Heroes of America della Carolina del Nord, ecc. Inoltre migliaia di bianchi confederati scelsero di combattere per l'unione, oppure disertarono a favore dell'unione, oppure si arruolarono dopo essere stati fatti prigionieri. Persino il generale Sherman aveva vissuto la maggior parte della sua vita adulta nel sud (ed aveva posseduto schiavi) eppure fu il più spietato paladino dell'unione. In totale circa 100.000 bianchi del sud servirono negli eserciti del nord nel corso del conflitto, alcuni dopo essere stati contrari alla ribellione e partigiani lealisti nei loro stati. Combatterono per il nord: 5.000 bianchi del nord Carolina, 3.000 dell'Alabama, 7.000 della Louisiana, 10.000 dell'Arkansas, 30.000 della Virginia (soprattutto della parte occidentale, filo-unionista), 42.000 del Tennessee ecc.[38]


Il più grande svantaggio della confederazione era però proprio uno dei motivi del conflitto: lo schiavismo. L'inizio della guerra significò un aumento del timore di ribellioni e una minore propensione dei padroni bianchi ad abbandonare le loro fattorie, gli schiavi, soprattutto dopo 6-9 mesi dall'inizio del conflitto, iniziarono ad appoggiare l'unione in molti modi, anche fuggendo e unendosi ai suoi eserciti. I padroni furono estremamente restii a concedere i propri schiavi per i lavori militari e lo sforzo bellico, cosa che incise ancor di più nella frattura di classe e nella mancanza di solidarietà sociale che contrassegnò la fine della confederazione.


Verso la fine della guerra il governo confederato avanzò la possibilità di reclutare schiavi neri nell'esercito, sia pure solo dopo l'approvazione dei loro padroni, in cambio della libertà individuale alla fine del servizio militare. Questa norma, pesantemente impopolare e contraria al sentire suprematista bianco di molti confederati, non sortì grandi effetti. I neri "volontari" furono pochissimi (forse meno di 500), anche per la contrarietà dei padroni, nel corso del 1863-1864 questi schiavi si addestrarono tra gli scherni dei soldati regolari, per poi non essere mai impiegati in azione, molti anzi disertarono a favore degli unionisti, come già avevano fatto alcuni battaglioni della milizia della Louisiana reclutati tra i neri liberi e i mulatti liberi. Liberare alcuni schiavi per mantenere l'istituzione della schiavitù si dimostrò una politica fallimentare.[39]



Strategie della Confederazione |


La disparità economica fra i due campi ebbe un'influenza decisiva sulla strategia. L'obiettivo degli Stati Confederati d'America non era tanto quello di conquistare il Nord – cosa che era manifestamente al di sopra delle loro risorse – ma di battersi fino all'esaurimento del Nord, o fino a che un intervento europeo mettesse fine alla guerra. Il presidente della Confederazione, Jefferson Davis, dovette scegliere tra una strategia offensiva, volta ad ottenere qualche importante vittoria sul territorio nemico, oppure una strategia difensiva, volta a mantenere lo status quo. Questa seconda linea fu quella adottata, anche se non escludeva eventuali manovre offensive verso Washington, per tentare di umiliare il Nord e fiaccarne lo spirito combattivo. Inoltre era interessante verificare se i quattro stati schiavisti del nord (Maryland, Kentucky e Missouri in particolare) avrebbero defezionato in favore della confederazione; l'idea si dimostrò sbagliata, anche perché questi stati, pur schiavisti, erano convinti membri dell'Unione e al loro interno avevano un atteggiamento meno rigido verso la schiavitù.


La strategia difensiva della Confederazione era più facile da perseguire rispetto a quella necessariamente offensiva dell'Unione: il Nord per vincere doveva occupare il Sud, al Sud per vincere bastava resistere. Davis doveva anche bilanciare due priorità strategiche contraddittorie: se il teatro orientale era d'una importanza evidente, in quanto dava immediato accesso ad alcune capitali nemiche, la cui eventuale conquista poteva avere delle ripercussioni enormi, anche il teatro occidentale, più vasto, era vitale per l'alimentazione delle forze e per le manovre fra i diversi fronti, dato che le principali strade ferrate della Confederazione attraversavano la regione di Chattanooga - Atlanta.



Elementi a vantaggio delle forze unioniste |





Battaglia di Antietam


Il Nord, ben industrializzato, disponeva di cospicue risorse economiche e di abili uomini d'affari. Era inoltre legato da numerosi contratti con alcuni paesi europei per via degli scambi commerciali. Gli ingegneri del Nord fecero un eccellente lavoro per lo sviluppo di un armamento efficace. Il Nord ebbe i primi treni blindati e le mitragliatrici Gatling, equipaggiò alcuni soldati con fucili a ripetizione Spencer ed Henry (antenato del Winchester) e a retrocarica come lo Sharp, e così via.


In cifre brute il Nord disponeva di una riserva di uomini superiore al Sud, che poterono essere sottoposti ad un addestramento più lungo, cosa che il Sud non si poteva permettere. Il Nord poté quindi schierare un esercito professionale composto di volontari ben addestrati e ben equipaggiati.


La marina del Nord era stata originariamente concepita per tener testa al suo vecchio nemico, la Gran Bretagna. Benché di taglia media all'inizio delle ostilità, con solo 90 navi a vela e a vapore, essa si sviluppò rapidamente, a fine 1862 aveva 386 natanti con 3.027 cannoni, e svolse le sue missioni di blocco e di sostegno alle forze terrestri in maniera soddisfacente. Durante la guerra si videro i primi combattimenti fra corazzate e l'uso dei primi sottomarini (il confederato H.L. Hunley fu il primo ad entrare in azione), i quali, pur essendo estremamente pericolosi per i loro equipaggi, affondarono o danneggiarono 28 natanti federali.


Alle truppe sudiste mancarono spesso i rifornimenti (munizioni, cibo, tessuti per le uniformi, ecc.) a causa dei blocchi navali organizzati dagli unionisti. Ciò portò alla malnutrizione dei soldati, all'uso di un vestiario comune fra i soldati e di uno troppo ricercato per gli ufficiali, arrivando addirittura ad utilizzare moschetti napoleonici per mancanza di munizioni.


All'inizio del conflitto la guerra fu pensata come uno scontro tra bianchi unionisti e bianchi confederati, il cui destino era riconfermare o sciogliere l'unione, ma, man mano che la guerra inghiottiva migliaia di vite, fu impossibile non accorgersi che migliaia di afro-americani liberi e schiavi chiedevano di unirsi alle truppe dell'unione, vincendo le resistenze dei quattro stati schiavisti dell'unione. In un primo momento furono soprattutto gli schiavi del sud ad essere utilizzati come ausiliari dai reparti al fronte (per il foraggiamento e come guide e spie), che furono reclutate su iniziativa dei singoli comandanti unionisti nel biennio 1861-62, anche contro i desideri di Lincoln. Molto presto l'unione scoprì di poter contare su decine di migliaia di reclute, forse prive di qualunque preparazione militare e in molti casi analfabete (era infatti proibito per uno schiavo imparare a leggere), ma volenterose e pronte a combattere per un obiettivo molto concreto: la loro libertà. Dopo il proclama di emancipazione del gennaio 1863 (ma già dopo il confiscational act e il militia act dell'anno precedente, che, rispettivamente, permettevano l'emancipazione dei neri schiavi dei ribelli e il reclutamento di reparti di colore) questo rivolo costante di reclute si ingrossò a livelli insperati, permettendo il reclutamento di interi divisioni di truppe di colore. La "logica degli eventi" spinse il governo unionista verso provvedimenti rivoluzionari, contro i quali i sudisti non potevano fare nulla. Anche gli afroamericani liberi del nord si arruolarono in gran numero, a partire dal 55º reggimento del Massachusetts e del 54º battaglione di colore del medesimo Stato, che in breve divennero dei reparti d'élite. I confederati di solito non prendevano prigionieri di colore, e spesso assassinavano gli ufficiali (bianchi) dei reparti neri (il primo colonnello del 54° Massachusetts fu seppellito in una fossa comune con i suoi soldati di colore come gesto di sfregio), questo rese i reparti afroamericani ancora più determinati e coesi, e fece ulteriormente infuriare gli ufficiali unionisti (spesso, in precedenza, piuttosto solidali con le loro controparti meridionali).[40]


Complessivamente, in maggioranza utilizzando ex schiavi fuggiaschi, furono formati oltre 175 reggimenti di USCT (United States Colored Troops) o di state volunteers (colored) per circa 179.000 uomini (circa il 10% delle forze unioniste), cui vanno sommati gli almeno 200.000 schiavi fuggiaschi (uomini, donne e bambini) che aiutarono gli eserciti unionisti con compiti di foraggiamento o nell'edificazione delle fortificazioni e delle strade (stima prudenziale). Se si sommano questi uomini ai circa 100.000 bianchi del sud che combatterono negli eserciti dell'Unione (oltre ai partigiani), e al numero eccezionale di disertori (entro il 1864 quasi il 50%) che funestò la confederazione, appare chiaro come la confederazione si sia corrosa dall'interno, e che lo schiavismo fu uno dei suoi principali punti deboli (oltre all'idea che si stesse facendo una guerra al nord con il sangue dei bianchi poveri, per difendere i diritti dei ricchi piantatori, proprietari di schiavi, del sud), permettendo all'unione di tenere una politica di guerra rivoluzionaria ed emancipazionista.[41]



Strategie dell'Unione |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Abraham Lincoln § Strategia militare dell'Unione.

I leader dell'Unione compresero di non poter sconfiggere il Sud, se non conquistandolo. Alle prime operazioni di guerra il tenente generale Winfield Scott presentò il suo piano Anaconda, destinato ad asfissiare il Sud mediante un blocco navale (la quasi totalità dell'US Navy era rimasta nelle mani del governo federale alla dichiarazione di guerra) accompagnato da una manovra da attuare al di sotto del fiume Mississippi per dividere la Confederazione. Questo approccio, lento ma sicuro, tuttavia non ottenne l'approvazione dei politici né quella del popolo, per i quali la parola d'ordine era: «A Richmond!». Essi prendevano più in considerazione l'opinione di Lincoln, che faceva pressione sui suoi generali perché portassero a termine la guerra il più rapidamente possibile. Il suo atteggiamento energico spinse i suoi subordinati ad imbarcarsi in progetti verso i quali nutrivano fondati dubbi: distruggere un'armata nelle condizioni geostrategiche dell'America settentrionale era meno facile di quanto Lincoln non volesse ammettere.[senza fonte]


La scelta di una strategia che puntava contro un solo obiettivo potrebbe essere stata causata dall'assenza di ufficiali generali capaci poiché l'enorme numero di nuovi arruolati aveva provocato una serie di promozioni ai gradi di ufficiali di soldati privi dell'esperienza necessaria. Gli uomini meritevoli ebbero bisogno di tempo per emergere tra i ranghi ma, grazie alla flessibilità del sistema nordista, uomini come Ulysses Simpson Grant poterono arrivare al grado di generale in pochi anni e, in particolare, Emory Upton (primo ad aver applicato tattiche usate poi nella prima guerra mondiale), che divenne generale all'età di 24 anni.


Ci volle del tempo al Nord per mettere in campo tutta la sua potenza e per riconoscere che sarebbero state necessarie azioni di forza per sconfiggere il Sud. Il Nord deve molto a Grant, che prese il comando delle armate dell'Unione nel marzo 1864 ed annunciò immediatamente la sua intenzione di esercitare la massima pressione contro un unico obiettivo nei territori della Confederazione. Durante gli ultimi dodici mesi di guerra, la strategia dell'Unione diede prova d'una grande modernità, soprattutto nel prendere coscienza che la forza di un belligerante deriva molto dalle sue risorse umane ed economiche.[senza fonte]



Risorse economiche e militari |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Unione (guerra di secessione americana) § Dimensioni e forza.


Forze presenti e mobilitazione |
























Unione Confederazione
Popolazione
22 milioni
9 milioni
di cui 3,5 milioni di schiavi neri
Popolazione in età da portare le armi
(bianchi, da 18 a 45 anni)
~ 3 500 000
più i neri affrancati
~ 1 000 000
Mobilitazione: 1861-1865
2 778 304
(compresi gli arruolamenti multipli)
750 000
(stima ufficiale)

  • Benché rimasti nell'Unione, quattro stati rimangono neutrali: Kentucky, California, Minnesota e Oregon.

Effettivi delle forze armate: L'esercito regolare degli Stati Uniti nel 1860 era composto da 16.637 militari attivi; nel 1876 i suoi effettivi erano 27.442 uomini.














































Unione Confederazione Rapporto
entrata in guerra
186.000
150.000
1,24: 1
fine 1861
575.917
326.768
1,76: 1
fine 1862
918.191
449.439
2,04: 1
fine 1863
860.737
464.646
1,85: 1
fine 1864
959.460
400.787
2,39: 1
1865
1.000.516
358.692
2,79: 1

Queste cifre rappresentano il totale degli effettivi; le diserzioni talvolta raggiunsero il 35% fra gli unionisti e più del 50 % fra i confederati.


L'esercito dell'Unione era affiancato dalle Armate del Potomac, la cavalleria del Kentucky, i volontari del Kentucky e dell'Ohio. L'esercito della Confederazione era affiancato dall'Armata del Mississippi, Armata della Virginia del Nord, volontari del Kentucky e della Georgia. Parte dell'opinione pubblica era favorevole ai sudisti: latifondisti cotonieri, aristocratici, parte del Maryland e Baltimora, S. Louis e fino al 1862 il Nuovo Messico, le fazioni prevalenti all'interno delle nazioni Cherokee, Creek, Chickasaw, Choctaw, Natchez, Seminole deportate nell'Oklahoma, le nazioni Comanche e Kiowa, il governo inglese e il governo imperiale messicano di Massimiliano d'Asburgo.


I democratici americani erano riluttanti ad autorizzare la coscrizione in tempo di pace. La guerra d'indipendenza americana aveva istituito la tradizione d'un esercito misto: una milizia di cittadini rinforzata da un piccolo esercito regolare. Ma durante questa guerra i volontari furono troppo poco numerosi per sostenere le Forze armate tanto della Confederazione quanto dell'Unione, fatto che obbligò il ricorso alla coscrizione per la prima volta nell'aprile 1862 e per la seconda nel marzo 1863.


Il "Conscription Act" non riuscì a fornire all'Unione che il 6% dei suoi effettivi, ma la minaccia della coscrizione, alla quale si aggiungeva la prospettiva dei premi suscitò un arruolamento massiccio di volontari: più d'un milione d'uomini si arruolò nel corso dei due ultimi anni del conflitto.[senza fonte]


Presso i Confederati la coscrizione rappresentò il 20% degli effettivi, ma anche in quel caso la paura del reclutamento spinse molti Sudisti ad arruolarsi.[senza fonte]



Economia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Unione (guerra di secessione americana) § Economia.

Questa guerra fu una delle prime a mettere in opera in grande scala le risorse e i mezzi di trasporto dell'era industriale. Essa prefigurò le guerre del XX secolo con una mobilitazione nazionale che impoverì profondamente le risorse della società civile, tanto che le esigenze del conflitto, sia militari sia economiche, fiaccarono il Nord e prostrarono il Sud. Il Nord disponeva d'un vantaggio considerevole sul suo nemico perché possedeva il 72% delle ferrovie che attraversavano il paese.


Inoltre la sua rete era meglio elaborata, meglio costruita e meglio mantenuta di quella del Sud. Per la prima volta le ferrovie furono impiegate per vasti movimenti di truppe fra i fronti. La superiorità della rete ferroviaria era la prova delle formidabili risorse industriali dell'Unione, e la sua capacità di sostituire immediatamente il materiale perduto si incaricava di annullare le vittorie riportate dalle Armate confederate.



























Trasporti (1860) Unione Confederazione Totale
Ferrovie (km)
35.420
13.680
49.100
Cavalli
4.417.130
1.698.328
6.115.548
Animali da tiro
1.712.320
1.657.308
3.369.628

Gli arsenali dell'Unione, nazionali e privati, produssero circa 50.000 armi leggere da fuoco nel 1860 contro i 2.500.000 durante tutta la guerra. Quanto al Sud, ne importò 600.000 malgrado il blocco, ne fabbricò una parte e ne raccolse una buona parte sul campo di battaglia.





















Industria (1860) Unione Confederazione Totale
Stabilimenti industriali
110.274
10.026
120.300
Investimenti di capitali ($)
949.335.000
100.665.000
1.050.000.000




















Agricoltura (1860) Unione Confederazione Totale
Terre coltivate
106.171.756 acri
(429.662 km²)
57.089.633 acri
(231.034 km²)
163.261.389 acri
(660.696 km²)
Terre non coltivate
106.486.777 acri
(430.937 km²)
140.021.467 acri
(566.647 km²)
246.508.244 acri
(997.584 km²)


Miseria del sud e prosperità del nord |




Banconote confederate da 10 e 20 dollari


Al livello economico, oltre alla debolezza della sua industria e della sua logistica, che impedirono un buon approvvigionamento delle sue forze armate e della sua popolazione, la quale conobbe gravi situazioni di penuria sia materiale sia alimentare, la Confederazione commise un errore strategico enorme bloccando l'esportazione del "Re Cotone" per tentare di fare pressione sul Regno Unito e sulla Francia. In effetti l'industria tessile faceva vivere all'epoca rispettivamente cinque milioni e un milione di persone in questi paesi.


La Confederazione infatti non solo non ottenne un forte appoggio politico dall'Europa, ma perse completamente i propri mercati oltreoceano, che si rivolsero ad altre fonti, principalmente l'India ed il Brasile. Tale perdita avrebbe avuto poi conseguenze pressoché irreparabili anche nel dopoguerra. Un severo blocco della Marina USA che catturò 1.551 bastimenti commerciali e ne distrusse 355, combinato con la perdita dei collegamenti terrestri con il Messico, a seguito della caduta di Vicksburg, fece sì che il paese dovesse vivere quasi in autarchia.


Il prezzo dell'articolo di lusso o di manifattura era proibitivo. Nel 1864, quando la paga mensile di un soldato era di 18 $ e quella di un generale di 200 $, uno spazzolino da denti costava 8 $, un coltello tascabile o una libbra di caffè 18 $ e un paio di guanti da signora 33 $. L'economia alla fine del conflitto era compromessa ed era tornato in voga un sistema di baratto.


Nella società meridionale vi furono diverse sommosse per il pane, capeggiate dalle donne bianche delle città, rimaste schiacciate dal carovita e prive del sostegno dei mariti, andati a fare la guerra: il risentimento fu molto forte anche perché molti ricchi erano riusciti a evadere i loro doveri della coscrizione pagando un sostituto, oppure erano stati nominati ufficiali e "oziavano" in allegre compagnie in sfarzosi stati maggiori, che caratterizzavano la vita sociale delle grandi città del sud.


Il Nord vide invece rinforzarsi la sua industria per soddisfare lo sforzo di guerra e proseguire l'opera di sviluppo del paese avviato prima della guerra, e i vasti campi di grano degli Stati del Midwest avevano salvato la bilancia commerciale moltiplicando per 30 le loro esportazioni verso l'Europa passando da 90.000 quarter (circa 19.500 tonnellate) nel 1859 a più di 3 milioni (circa 650.000 tonnellate) nel 1863. Le sommosse contro la guerra furono poche, anche se fu particolarmente clamorosa quella di New York.



Costo complessivo della guerra |


Secondo un recente studio (aprile 2006) del Center for Strategic and Budgetary Assessment, centro di ricerca indipendente, la spesa complessiva, in valore attualizzato, sostenuta dalle due parti per la guerra fu di 69 miliardi di dollari, pari a circa 13 miliardi l'anno: per confronto, la prima guerra mondiale, durata per gli Stati Uniti solo due anni, costò 106 miliardi di dollari l'anno e la guerra del Vietnam, durata nove anni, 61 miliardi di dollari l'anno.



Organizzazione militare |






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Lo stesso argomento in dettaglio: organizzazione militare della guerra di secessione americana.


Esercito dell'Unione |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Union Army.


Esercito confederato |




Soldati confederati in una rievocazione storica della battaglia di Gettysburg




Ufficiale confederato (rievocazione storica)


Formatosi nel 1861, vide nelle proprie file soprattutto uomini della Virginia, che in buona parte non erano militari di professione. Il tenente generale Lagat era però un uomo di grande esperienza militare. Nonostante la mancanza di equipaggiamenti standardizzati, ufficialmente l'equipaggiamento era il seguente:



  • giubba grigia, pantaloni celesti, berretto grigio con una fascia azzurra;

  • fucili:

    • moschetto rigato Springfield Model 1861

    • moschetto rigato modello Pattern 1853 Enfield (molto preciso fino a 700 m);

    • moschetti napoleonici a canna liscia;



  • furono impiegate anche molte armi civili, come fucili da caccia a due canne e fucili Kentucky a canna rigata. E ovviamente tutte le armi moderne catturate ai nordisti.

  • ghette in cuoio, portate sotto i pantaloni;

  • cannoni napoleonici a canna liscia;


Le divise degli ufficiali erano composte da:



  • giubba grigia con bordature in oro alle maniche;

  • cappello nero a larga falda (stile cowboy) con una piuma sulla parte sinistra, ma non era infrequente l'uso di chepì;

  • guanti bianchi;

  • stivali e pantaloni neri.

  • gli ufficiali sudisti erano armati con revolver come quelli nordisti, ma i modelli spesso differivano

  • le copie sudiste dei revolver Colt modello 1851 "Navy" erano molto comuni

  • il revolver Le Mat, progettato da un americano ma costruito in Francia, aveva un tamburo a nove colpi e una seconda canna caricata a pallini

  • i revolver inglesi Kerr, Adams e Tranter furono anch'essi diffusi


Come già detto, spesso i soldati non vestivano le uniformi regolamentari, perché poche navi riuscirono a superare il blocco dalle imbarcazioni nordiste. D'altra parte gli ufficiali vestivano abiti di tipo ottocentesco, confezionati dai loro sarti privati.



Diplomazia |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Unione (guerra di secessione americana) § Politica estera e Presidenza di Abraham Lincoln § Politica estera.

Benché la Confederazione sperasse che la Gran Bretagna e la Francia si sarebbero uniti a loro contro l'Unione, ciò non è mai stato nemmeno probabile e così cercarono di spingere le due potenze europee a lavorare come mediatori.[42][43]


Lincoln e il segretario di Stato William H. Seward bloccarono questa possibilità minacciando ritorsioni militari se un paese estero avesse riconosciuto ufficialmente l'esistenza degli Stati Confederati d'America. Nel 1861, i sudisti intrapresero un embargo volontario sulle loro esportazioni di cotone, nella speranza di indurre una depressione economica in Europa che avrebbe spinto la Gran Bretagna ad entrare in guerra, ma ciò non si verificò. Al contrario, l'Europa trovò altri fornitori di cotone, un fatto che poi ostacolò ulteriormente il recupero degli stati del Sud alla fine della guerra.[44]




Membri dell'equipaggio del USS Wissahickon in posa con un cannone da 280 mm, circa 1863


I tentativi di utilizzare le esportazioni di cotone come un mezzo per ottenere il sostegno europeo si rivelò un totale fallimento, mentre i cattivi raccolti europei del 1860-61 resero le esportazioni di grano dal Nord America di importanza fondamentale, creando un ulteriore vantaggio economico per l'Unione. Inoltre, tutto ciò contribuì a spostare il sostegno dell'opinione pubblica degli europei più lontano dalla Confederazione. È stato detto che "il re del grano era più potente del re del cotone", e il grano degli Stati Uniti passò da rappresentare un quarto dell'importazione britannica a quasi la metà.[45] Nello stesso tempo, la guerra aveva creato, in Gran Bretagna, opportunità economiche per i produttori di armi, per gli operai siderurgici e per gli armatori di navi.[44]


Nel 1861 la politica estera di Lincoln si dimostrò carente all'opinione pubblica europea. I diplomatici spiegarono che la guerra negli Stati Uniti non era stata iniziata per la fine della schiavitù, ma ripeterono argomentazioni basate sull'incostituzionalità della secessione. Il portavoce della Confederazione, d'altra parte, ottenne molto più successo ignorando il tema della schiavitù e concentrandosi invece sulla loro lotta per la libertà, il loro impegno per il libero scambio e il ruolo essenziale del cotone per l'economia europea. Inoltre, l'aristocrazia europea (la classe dominante in tutti i principali paesi) sarebbe stata "assolutamente gioiosa nell'apprendere di una eventuale debacle statunitense come prova che l'intero esperimento di un governo popolare avesse fallito."[46]


L'ambasciatore statunitense Charles Francis Adams, Sr. in Gran Bretagna si rivelò particolarmente abile convincedo gli inglesi a non sfidare il blocco navale. La Confederazione acquistò diverse navi da guerra da costruttori navali privati britannici (CSS Alabama, CSS Shenandoah, CSS Tennessee, CSS Tallahassee, CSS Florida, fra le altre). Tuttavia, l'opinione pubblica contraria alla schiavitù indusse una certa responsabilità politica nei governanti europei, in particolare in Gran Bretagna la quale, attraverso lo Slavery Abolition Act 1833 aveva iniziato ad abolire la schiavitù nella maggior parte delle sue colonie dell'impero britannico.[47] Nel novembre del 1861, il Trent Affair causò una crisi: la marina statunitense bloccò la nave inglese Trent che trasportava a bordo due confederati, indignando il primo ministro britannico lord Henry Palmerston, il quale definì l'azione "un insulto acclarato". Egli domandò il rilascio dei due diplomatici e ordinò il trasferimento di altri 3.000 soldati in Canada. In una lettera alla regina Vittoria datata 5 dicembre 1861 egli scrisse: "La Gran Bretagna è in ottimo stato e gli Stati Uniti presto riceveranno una lezione che non dimenticheranno facilmente."[48]


Tuttavia dopo la sconfitta dei confederati nella Battaglia di Antietam nel settembre del 1862 e la successiva proclamazione di emancipazione, Palmerston declinò l'offerta di Napoleone III di Francia di cercare di arbitrare insieme il conflitto.[49] Palmerston comprese quindi la delicata posizione dell'Inghilterra e che il coinvolgimento della nazione in quella guerra non avrebbe apportato nulla di positivo in più e lasciò perdere ogni sostegno o ambizione. A partire dal 1863, la rivolta polacca contro la Russia, distrasse ulteriormente le potenze europee che assicurarono la loro neutralità.[50]



Esito |


Le cause della guerra, i motivi che ne decretarono l'esito e il suo stesso nome sono aspetti tuttora oggetto di discussioni. Al termine del conflitto, gli stati del nord e dell'ovest videro aumentare la loro prosperità, mentre i ricchi stati del sud andarono incontro ad un periodo di recessione che perdurò per circa un secolo; il potere politico nazionale dei proprietari di schiavi e dei ricchi meridionali andò quindi a concludersi. Gli storici sono, tuttavia, meno certi circa i risultati della cosiddetta "Era della Ricostruzione" post-bellica, in particolare per quanto riguarda la cittadinanza di seconda classe dei liberati e la loro povertà.[51]





































































































Comparazione tra l'Unione e la Confederazione. 1860–1864[52]

Anno
Unione
Confederazione

Popolazione
1860
22.100.000 (71%)
9.100.000 (29%)
1864
28.800.000 (90%)
3.000.000 (10%)[53]

Liberi
1860
21.700.000 (81%)
5.600.000 (19%)

Schiavi
1860
400.000 (11%)
3.500.000 (89%)
1864

trascurabile
1.900.000

Soldati
1860–64
2.100.000 (67%)
1.064.000 (33%)

Miglia di ferrovia
1860
21.800 (71%)
8.800 (29%)
1864
29.100 (98%)[54]

trascurabile

Fabbriche
1860
90%
10%
1864
98%

trascurabile

Produzione di armi
1860
97%
3%
1864
98%

trascurabile

Balle di cotone
1860

trascurabile
4.500.000
1864
300.000

trascurabile

Esportazioni
1860
30%
70%
1864
98%

trascurabile

Gli storici hanno discusso anche se la Confederazione avesse avuto delle concrete possibilità di vincere il conflitto o meno. La maggior parte degli studiosi, come James McPherson, sostengono che la vittoria confederata fosse in realtà possibile.[55] McPherson sostiene che il vantaggio del Nord per quanto riguarda la popolazione e le risorse rese la loro vittoria più probabile ma non garantita fin dall'inizio. Egli sostiene anche, che se la Confederazione avesse combattuto usando tattiche non convenzionali, avrebbe potuto resistere più a lungo, tanto da esaurire le forze dell'Unione.[56]


I Confederati non avevano bisogno di invadere e mantenere del territorio nemico per vincere, ma necessitavano solo di combattere una guerra difensiva al fine di convincere il Nord che il costo della vittoria fosse troppo alto. Il Nord, d'altro canto, aveva bisogno di conquistare e mantenere vaste distese di territorio nemico e sconfiggere gli eserciti confederati per cogliere la vittoria.[56] Lincoln non era un dittatore militare e poteva continuare a combattere la guerra solo fino a quando la popolazione americana lo avesse sostenuto. La Confederazione cercò di ottenere l'indipendenza estromettendo Lincoln; tuttavia, dopo la caduta di Atlanta e la sconfitta di McClellan alle elezioni del 1864, tutte le speranze per una vittoria politica per il Sud svanirono. A quel punto, Lincoln aveva assicurato il sostegno dei repubblicani, dei democratici favorevoli alla guerra, degli stati di confine, degli schiavi emancipati e della neutralità della Gran Bretagna e della Francia. Sconfiggendo i democratici e McClellan, sconfisse anche i Copperheads e le loro proposte di pace.[57]


Molti studiosi sostengono, invece, che l'Unione avesse un vantaggio insormontabile a lungo termine rispetto alla Confederazione per quanto riguarda la forza industriale e il numero della popolazione; essi sostengono che le azioni dei Confederati abbiano solo ritardato una sconfitta inevitabile.[58][59]


Una minoranza di storici ha asserito che la Confederazione sia risultata sconfitta perché, usando le parole di E. Merton, "la popolazione non ha fatto abbastanza e non abbastanza a lungo per vincere".[60][61] Lo storico marxista Armstead Robinson concordò, aggiungendo che vi fosse la presenza di una lotta di classe nell'esercito Confederato tra i proprietari di schiavi e i non-proprietari, quest'ultimi numericamente in maggioranza. Egli sostiene che i soldati non proprietari erano demotivati nel combattere per preservare la schiavitù, attribuendo le maggiori sconfitte confederate a questo motivo.[62] Tuttavia, la maggior parte degli storici respinge tali argomentazioni.[63]James M. McPherson, dopo aver esaminato migliaia di lettere scritte da soldati confederati, riscontrò in esse un forte patriottismo che perseverò fino alla fine, deducendo che essi credettero veramente che stavano combattendo per la libertà e l'indipendenza.[64]


Inoltre sono stati considerati importanti al fine del risultato l'eloquenza di Lincoln in grado di razionalizzare l'obiettivo nazionale e la sua abilità nel mantenere gli stati di confine impegnati per la causa dell'Unione. Il proclama di emancipazione fu uno strumento efficace dei poteri di guerra del presidente.[65] Il governo confederato fallì nel suo tentativo di ottenere il coinvolgimento degli stati europei nel conflitto, in particolare della Gran Bretagna e della Francia. I leader sudisti avevano bisogno dell'aiuto delle potenze europee al fine di spezzare il blocco che l'Unione aveva creato attorno ai porti delle loro città. Il blocco navale voluto da Lincoln si dimostrò efficace al 95% nel fermare i traffici commerciali; di conseguenza, le importazioni e le esportazioni da e verso il Sud diminuirono in modo significativo. L'abbondanza del cotone europeo e la contrarietà della Gran Bretagna verso la schiavitù furono elementi decisivi che fecero diminuire la possibilità che gli stati europei entrassero in guerra.[66]



Perdite umane e costi |


La guerra ha causato almeno 1.030.000 vittime (il 3% della popolazione), di cui circa 620.000 soldati, i due terzi dei quali per colpa delle malattie, e 50.000 civili.[67] Lo storico J. David Hacker dell'Università di Binghamton ritiene che il numero di soldati morti sia di circa 750.000, il 20% superiore rispetto alle stime tradizionali.[8][68] Per gli statunitensi, la guerra di secessione è stato il conflitto più sanguinoso di tutte le guerre combattute dagli Stati Uniti messe insieme.[69]





Un veterano su tredici subì delle amputazioni




Resti di soldati di entrambi gli schieramenti vengono riseppelliti




Cimitero nazionale di Andersonville




Sulla base di un censimento del 1860, l'8% di tutti i maschi bianchi di età compresa tra 13 e i 43 anni sono morti nella guerra, di cui il 6% al Nord e il 18% al Sud.[70][71] Circa 56.000 soldati sono deceduti nei campi di prigionia durante la guerra.[72] Si stima che circa 60.000 uomini persero almeno un arto in battaglia.[73]


I morti dell'esercito dell'Unione, pari al 15% di tutti coloro che servirono nella guerra, è stato così ripartito:[74]



  • 110.070 uccisi in azione (67.000) o morti a cause delle ferite (43.000).

  • 199.790 sono morti di malattia (il 75% a causa della guerra, i restanti sarebbero morti comunque nella vita civile)

  • 24.866 morti nei campi di prigionia confederati

  • 9.058 deceduti per incidenti o annegamento

  • 15.741 altri decessi o cause sconosciute

  • 359.528 decessi in totale


In aggiunta vi sono stati 4.523 morti tra i marinai (2.112 in battaglia) e 460 nei marines (148 in battaglia).[75]


Le truppe di colore rappresentarono circa il 10% delle vittime nell'Unione, di cui il 15% tra quelli che perirono per malattia ma meno del 3% di coloro che trovarono la morte sul campo di battaglia.[74] Nell'ultimo anno e mezzo le perdite tra gli afroamericani risultarono particolarmente elevate; circa il 20% di tutti gli afroamericani arruolati nelle forze armate perse la vita durante la guerra.[76] In particolare, si riscontra che il tasso di mortalità era significativamente più alto rispetto ai soldati bianchi.




Soldati dell'Unione vengono seppelliti sul campo dopo la battaglia di Antietam, 1862


Nonostante le stime di 360.000 morti tra le file dell'esercito dell'Unione e 260.000 tra quelle dei confederati siano comunemente citate, esse sono ritenute incomplete. Oltre al fatto che molte scomparse di soldati della Confederazione non venivano denunciate poiché le vedove non volevano perdere i benefici economici, entrambi gli eserciti contavano tra i caduti solamente i soldati morti durante il servizio e non le decine di migliaia che sono morti a causa delle ferite e delle malattie. Francesco Amasa Walker, sovrintendente del censimento del 1870, ha utilizzato i dati raccolti e il registro del Surgeon General per stimare un minimo di 500.000 morti tra i soldati dell'Unione e 350.000 morti tra i confederati. Mentre le stime di Walker erano inizialmente considerate errate a causa della presunta sottostima del censimento del 1870, in seguito venne dimostrato che quest'ultimo era impreciso solo del 6,5% e che quindi i dati utilizzati da Walker erano sufficientemente accurati.[68]




Un soldato dell'Unione al suo rilascio dalla prigione di Andersonville, 1865


Analizzando il numero dei morti e utilizzando i dati del censimento per calcolare la deviazione del tasso di mortalità degli uomini in età da combattimento dalla media, si può stimare che i soldati caduti in guerra siano stati circa 627.000, con un massimo superiore di 888.000 morti, ma molto probabilmente il numero di 761.000 soldati deceduti è il più veritiero.[9]


Le perdite possono essere considerate particolarmente alte, soprattutto se come paragone si considera che la sconfitta del Messico nella guerra messicano-statunitense combattuta tra il 1846 e il 1848 ha provocato meno di 2.000 caduti in battaglia e circa 13.000 decessi in generale. Uno dei motivi per l'elevato numero di morti è attribuibile all'uso delle tattiche di battaglia di impronta napoleonica, quali la carica. Con l'avvento di armi da fuoco più precise grazie all'introduzione della canna rigata, della pallottola Minié e (verso la fine della guerra per l'esercito dell'Unione) i fucili a ripetizione, i soldati venivano falciati a file. Ciò portò all'introduzione della guerra di trincea, uno stile di combattimento che ha caratterizzato gran parte della prima guerra mondiale.[77]


La ricchezza accumulata grazie alla schiavitù da parte della Confederazione venne a mancare quando gli eserciti dell'Unione arrivarono e quasi tutti gli schiavi vennero liberati alla proclamazione dell'emancipazione. Gli schiavi abitanti negli stati di confine e quelli che si trovavano in un certo territorio occupato prima della proclamazione di emancipazione vennero liberati con l'azione dello Stato o (il 6 dicembre, 1865) grazie al XIII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America.[78]


La guerra ha distrutto gran parte della ricchezza del Sud. Tutte le obbligazioni confederate accumulate andarono perse; la maggior parte delle banche e delle ferrovie dichiararono bancarotta. Il reddito pro capite degli sconfitti scese a meno del 40% rispetto a quello del Nord, una condizione che durò fino a buona parte del XX secolo. L'influenza degli stati del Sud nel governo federale degli Stati Uniti, in precedenza notevole, diminuì sensibilmente fino alla seconda metà del secolo successivo.[79] Il recupero a pieno titolo dell'Unione è stata una politica molto controversa seguita nel dopoguerra ed è nota come "Era della Ricostruzione".



Note |




  1. ^ Altrimenti detta Unione.


  2. ^ Altrimenti detta Confederazione.


  3. ^ abc John W. Chambers, The Oxford Companion to American Military History. Oxford University Press, II edizione, 1999, ISBN 978-0-19-507198-6, p. 849.


  4. ^ Questa nozione politico-amministrativa non corrisponde a quella di "Stato federato degli USA".


  5. ^ "Date of Secession Related to 1860 Black Population", America's Civil War


  6. ^ Deborah Gray White, Mia Bay, and Waldo E. Martin, Jr., Freedom on My Mind: A History of African Americans (New York: Bedford/St. Martin's, 2013), 325.


  7. ^ Frank J. Williams, "Doing Less and Doing More: The President and the Proclamation—Legally, Militarily and Politically," in Harold Holzer, ed. The Emancipation Proclamation (2006), pp. 74–5.


  8. ^ ab U.S. Civil War Took Bigger Toll Than Previously Estimated, New Analysis Suggests, Science Daily, 22 settembre 2011. URL consultato il 22 settembre 2011.


  9. ^ ab Hacker, 2011, pp. 307–348.


  10. ^
    [Titolo? Editore? Ecc.?]Huddleston, 2002, p. 3.



  11. ^ (EN) Riportato da David A. Walsh, Highlights from the 2011 Annual Meeting of the Organization of American Historians in Houston, Texas, autori: Elizabeth R. Varon, Bruce Levine, Marc Egnal e Michael Holt in un congresso il 17 marzo 2011.


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  14. ^ Foner, Eric. "The Fiery Trial: Abraham Lincoln and American Slavery". p. 74.


  15. ^ McPherson pp 506-508.


  16. ^ McPherson p 686.


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  18. ^ (EN) Citato da Eric Foner, The Fiery Trial: Abraham Lincoln and American Slavery, 2010, p. 100.


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  20. ^ Let there be no compromise on the question of extending slavery. If there be, all our labor is lost, and, ere long, must be done again. The dangerous ground—that into which some of our friends have a hankering to run—is Pop. Sov. Have none of it. Stand firm. The tug has to come, & better now, than any time hereafter. – Abraham Lincoln rivolto a Lyman Trumbull, 10 dicembre 1860.


  21. ^ McPherson, Battle Cry, pp. 241, 253.


  22. ^ Declarations of Causes for: Georgia, Adopted on January 29, 1861; Mississippi, Adopted in 1861 (no exact date found); South Carolina, Adopted on December 24, 1860; Texas, Adopted on February 2, 1861.


  23. ^ The New Heresy, Southern Punch, editore John Wilford Overall, 19 settembre 1864; una delle maggiori fonti la quale indica che la speranza dei Repubblicani di abolire la schiavitù era la paura degli Stati meridionali. "Our doctrine is this: we are fighting for independence that our great and necessary domestic institution of slavery shall be preserved."


  24. ^ ab Charles S. Sydnor, The Development of Southern Sectionalism 1819–1848, 1948.


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  35. ^ Forrest McDonald, States' Rights and the Union: Imperium in Imperio, 1776–1876 (2002).


  36. ^ Una delle opere più importanti sull'argomento è "The Glittering Illusion: English Sympathy for the Southern Confederacy" (1985) di Sheldon Vanauken nella quale vengono anche forniti i motivi relativi a tale predilezione da parte del Governo inglese. Secondo le ricerche dell'autore, infatti, una vittoria della Confederazione avrebbe favorito gli interessi economici britannici, rispettato le teorie inglesi di equilibrio del potere e anche messo fine alle congetture che stavano prendendo piede di un'annessione del Canada da parte degli Stati Uniti.


  37. ^ Bruce Levine, La Guerra civile americana Una nuova storia, Torino, Einaudi, 2015, pp. 103 e ss (problemi di arruolamento, malcontento), pp. 250 e ss. pp. 264 e ss., ISBN 978-88-06-22590-2.


  38. ^ Bruce Levine, La Guerra civile americana. Una nuova storia., Torino, Einaudi, 2015, pp. 263-271, ISBN 978-88-06-22590-2.


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  40. ^ Bruce Levine, La Guerra civile americana, Una nuova storia, Torino, Einaudi, 2015, pp. 155 e ss., pp. 162 e ss., pp. 168-172, pp. 190 e ss., pp. 199 e ss.soprattutto p. 201, 209 e ss. per il trattamento verso i soldati di colore che si arrendevano e lo shock culturale dei sudisti nei confronti del coraggio dimostrato dagli ex schiavi..


  41. ^ Dudley Taylor Cornish, The Sable Arm, Black troops in Union Army, 1861-1865, New York, Norton, 1965, ISBN 978-0-7006-0328-2.


  42. ^ McPherson, 1988, pp. 546–557.


  43. ^ Herring, 2011, p. 237.


  44. ^ ab Allan Nevins, War for the Union 1862–1863, pp. 263–264.


  45. ^ McPherson, 1988, p. 386.


  46. ^ Don H. Doyle, The Cause of All Nations: An International History of the American Civil War (2014), pp. 8 (quote), 69–70.


  47. ^ Stephen B. Oates, The Approaching Fury: Voices of the Storm 1820–1861, p. 125.


  48. ^ Ridley, p. 554.


  49. ^ Ridely, p. 559.


  50. ^ Herring, 2011, p. 261.


  51. ^ McPherson, 1988, p. 851.


  52. ^ La lunghezza delle ferrovie proviene da: Chauncey Depew (ed.), One Hundred Years of American Commerce 1795–1895, p. 111; Per altri dati vedere: 1860 U.S. Census and Carter, Susan B., ed. The Historical Statistics of the United States: Millennial Edition (5 vols), 2006.


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Filmografia |




  • Nascita di una nazione, di D.W. Griffith (1915)


  • Come vinsi la guerra, di Buster Keaton (1926)


  • Via col vento (Gone with the wind), di Victor Fleming (1939)


  • La prova del fuoco, di John Huston (1951)


  • L'albero della vita (Raintree County), di Edward Dmytryk (1957)


  • Soldati a cavallo, di John Ford (1959)


  • Shenandoah - La valle dell'onore, di Andrew V. McLaglen (1965)


  • Il buono, il brutto, il cattivo, di Sergio Leone (1966)


  • Jeanie dai lunghi capelli, miniserie animata giapponese (1979)




  • Glory - Uomini di gloria (Glory), di Edward Zwick (1989)


  • Balla coi lupi, di Kevin Costner (1990)


  • Gettysburg, di Ronald F. Maxwell (1993)


  • Gods and Generals, di Ronald F. Maxwell (2003)


  • Ritorno a Cold Mountain (Cold Mountain), di Anthony Minghella (2003)


  • Lincoln, di Steven Spielberg (2012)


  • The Hateful Eight, di Quentin Tarantino (2015)


  • Free State of Jones di Gary Ross (2016)



Voci correlate |




  • Albert Woolson

  • Cronologia degli eventi principali che hanno portato alla guerra di secessione americana

  • Cronologia della guerra di secessione americana

  • Era della Ricostruzione

  • Fotografi della guerra di secessione americana

  • Italiani nella guerra di secessione americana

  • Memoriali e monumenti unionisti

  • Rimozione dei memoriali e monumenti confederati

  • Sessualità nella guerra di secessione americana

  • Stati Confederati d'America

  • Storia degli Stati Uniti d'America (1849-1865)

  • Svolgimento della guerra di secessione americana

  • Unione (guerra di secessione americana)

  • United States Colored Troops




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Collegamenti esterni |






  • Guerra di secessione americana, su Treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata


  • Guerra di secessione americana, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Modifica su Wikidata


  • (EN) Guerra di secessione americana, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata


  • La Guerra di Secessione Americana, puntata de "Il tempo e la storia" (produzione RAI)















































































































































































































































































































































































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