Campo di concentramento di Bergen-Belsen




Coordinate: 52°45′28″N 9°54′28″E / 52.757778°N 9.907778°E52.757778; 9.907778








Lapide commemorativa sul sito di Bergen-Belsen


Il campo di concentramento di Bergen-Belsen (o comunemente Belsen) era un campo di concentramento nazista situato nella bassa Sassonia, a sud-est della cittadina di Bergen, vicino a Celle. Adibito fino al 1943 unicamente a campo per prigionieri di guerra, negli anni che seguirono vennero internati anche ebrei, criminali comuni, prigionieri politici, zingari, testimoni di Geova e omosessuali[1][2]. I prigionieri russi furono isolati in una apposita sezione del campo. Tra il 1943 e il 1945 si stima che circa 50 000 persone morirono nel campo, di cui oltre 35 000 di tifo nei primi cinque mesi del 1945.




Indice






  • 1 Storia


  • 2 Personaggi legati al campo


  • 3 Nella cultura di massa


  • 4 Note


  • 5 Bibliografia


  • 6 Curiosità


  • 7 Altri progetti


  • 8 Collegamenti esterni





Storia |


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Donne sopravvissute a Bergen Belsen, aprile 1945




Corpi in una fossa comune di Bergen-Belsen


Il campo di Bergen-Belsen fu aperto per la prima volta nel 1940 come campo per prigionieri di guerra con il nome Stalag XI-C. Fino alla primavera del 1942 circa 18 000 soldati sovietici morirono di fame, freddo e malattie. La prima epidemia di tifo ucciderà tutti i prigionieri.
Dal 1942 fu utilizzato come campo di concentramento passando sotto il comando delle SS nell'aprile 1943.
Inizialmente campo di detenzione, Aufenthaltslager, da marzo 1944 parte del campo fu designata a ricovero per i prigionieri che arrivavano malati dagli altri campi Erholungslager.


Ad agosto del 1944 circa 8 000 donne prigioniere di diverse nazionalità arrivarono da Auschwitz, molte delle quali erano lavoratrici.

A dicembre dello stesso anno il SS-Hauptsturmführer Josef Kramer, precedentemente ad Auschwitz-Birkenau, diventò il nuovo comandante del campo.


Il numero degli internati al 1º dicembre 1944 era di 15 257; il 1º febbraio 1945 il numero era salito a 22 000; al 1º marzo a 41 520; al 1º aprile 43 042 e al 15 aprile a circa 60 000.


Il sovraffollamento portò l'aumento di morte per malattia (soprattutto tifo) e malnutrizione in un campo originariamente programmato per ospitare 10 000 persone.




Il Dott. Fritz Klein in una fossa comune di Bergen Belsen


Il numero dei morti passò da 7 000 del mese di febbraio a oltre 18 000 nel mese di marzo. Nel campo di Bergen Belsen vi era un solo forno crematorio, per cui i morti venivano normalmente sepolti in fosse comuni. Non esistevano camere a gas a Bergen-Belsen, ciò nonostante si stima che circa 50 000 ebrei di Boemia e Moravia, polacchi, omosessuali, cattolici, prigionieri di guerra e zingari siano morti nel campo. Le aspettative di sopravvivenza degli internati erano di circa 9 mesi.


Quando gli inglesi e i canadesi della 11a Divisione Corazzata dell'esercito britannico sotto il comando di Bernard Montgomery liberarono il campo il 15 aprile 1945, trovarono circa 60 000 prigionieri, in pessime condizioni e migliaia di corpi bruciati nei pressi del campo.


Le strutture del campo di Bergen-Belsen furono bruciate con i lanciafiamme dagli inglesi stessi per combattere l'epidemia di tifo e l'infestazione da pidocchi.




Corpi in una fossa comune di Bergen Belsen


Molti ufficiali SS del campo che sopravvissero all'epidemia di tifo furono catturati e processati al Processo di Belsen. Con questo processo il mondo vide per la prima volta Irma Grese, Elisabeth Volkenrath, Juana Bormann, Fritz Klein, Josef Kramer e il resto delle SS (uomini e donne) che servirono a Mittelbau-Dora, Ravensbrück, Auschwitz I, II, III e Neuengamme.


Molte delle carceriere avevano servito nei sottocampi di Neusalz e Langenleuba del Campo di concentramento di Gross-Rosen e in quello di Groß Werther a Dora-Mittelbau.


Il luogo dove esisteva il campo è oggi aperto al pubblico; a rappresentare le atrocità commesse è stato costruito un monumento e la “Casa del silenzio” per riflettere.
Attaccato al campo vi era il Truppenlager Bergen Belsen, che rimase in funzione anche nei decenni del dopoguerra.



Personaggi legati al campo |




  • Anna Frank e la sorella Margot che trovarono la morte nel campo.


  • Josef Čapek, pittore e scrittore


  • Gino Parin, pittore e scrittore


  • Jona Oberski, salvo assieme alla sua amica Simona (il vero nome era Trude).


  • Uri Orlev, pittore israeliano.

  • Angelo Gatto, pittore


  • Arianna Szörényi, una delle più note bambine italiane deportate ad Auschwitz-Birkenau e sopravvissuta. Aveva solo undici anni quando insieme alla sua famiglia giunse al campo. La piccola fu immatricolata con il numero 89219, e fu immediatamente separata da tutti i componenti della sua famiglia. Nel 1944 inclusa in una delle marce della morte venne prima internata a Ravensbrück e poi a Bergen-Belsen fino alla liberazione del campo da parte degli alleati.


  • Angelo De Faveri Storico Mottense autore del volume "Le vicende di Motta di Livenza nel secolo successivo allo Studio storico del Lepido Rocco: 1878-1988", Zoppelli editore. {https://books.google.it/books/about/Le_vicende_di_Motta_di_Livenza_nel_secol.html?id=meUmnQAACAAJ&redir_esc=y}


  • Settimia Spizzichino, unica donna sopravvissuta al rastrellamento del ghetto di Roma



Nella cultura di massa |




  • Memorandum, (1965)


  • Jona che visse nella balena, (1993)


  • La storia di Anne Frank, (2001)


  • The Relief of Belsen, (2007)


  • Mi ricordo Anna Frank, (2009)



Note |




  1. ^ Bergen-Belsen nella Enciclopedia dell'Olocausto dell'United States Holocaust Memorial Museum


  2. ^ GBB - Exchange Camp Archiviato il 21 aprile 2013 in Internet Archive.



Bibliografia |



  • Arianna Szorenyi, Una bambina ad Auschwitz, Milano, Mursia, 2014, ISBN 978-88-424-4866-9ISBN non valido (aiuto). (nota: l'ultimo campo di permanenenza di Arianna prima della sua liberazione, dopo Auschwitz e un transito in quello di Ravensbrück, fu Bergen Belsen pag. 74-86)


Curiosità |


  • Il gruppo punk inglese Sex Pistols ha composto una canzone intitolata Belsen Was a Gas, canzone che fu fonte di problemi per i Sex Pistols, accusati di anti-semitismo.


Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file su campo di concentramento di Bergen-Belsen


Collegamenti esterni |



  • (ENDE) Bergen-Belsen Memorial, su bergen-belsen.stiftung-ng.de.

  • (ENFRES) The United States' Holocaust Memorial - Bergen-Belsen, su ushmm.org.

  • (EN) Bergen-Belsen Death Camp, su isurvived.org.


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