Alba (Italia)




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – Se stai cercando la frazione di Canazei, vedi Alba (Canazei).





































































































Alba
comune



Alba – Stemma Alba – Bandiera
Alba – Veduta
Localizzazione
Stato
Italia Italia
Regione
Regione-Piemonte-Stemma.svg Piemonte
Provincia
Provincia di Cuneo-Stemma.png Cuneo
Amministrazione
Sindaco Maurizio Marello (PD) dal 23-6-2009 (2º mandato dal 26-5-2014)
Territorio
Coordinate
44°41′29.55″N 8°01′32.29″E / 44.691542°N 8.025636°E44.691542; 8.025636 (Alba)Coordinate: 44°41′29.55″N 8°01′32.29″E / 44.691542°N 8.025636°E44.691542; 8.025636 (Alba)
Altitudine 172 m s.l.m.
Superficie 53,59 km²
Abitanti 31 498[2](31-12-2017)
Densità 587,76 ab./km²
Frazioni Como, Biglini-Scaparone, Mussotto, Gallo, San Rocco Cherasca, San Rocco Seno d'Elvio[1]
Comuni confinanti
Barbaresco, Benevello, Borgomale, Castiglione Falletto, Corneliano d'Alba, Diano d'Alba, Grinzane Cavour, Guarene, La Morra, Monticello d'Alba, Neive, Piobesi d'Alba, Roddi, Serralunga d'Alba, Treiso, Trezzo Tinella
Altre informazioni
Cod. postale 12051
Prefisso 0173
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT
004003
Cod. catastale A124
Targa CN
Cl. sismica zona 4 (sismicità molto bassa)
Cl. climatica zona E, 2 528 GG[3]
Nome abitanti Albesi
Patrono san Lorenzo
Giorno festivo 10 agosto
Cartografia

Mappa di localizzazione: Italia

Alba

Alba


Sito istituzionale

Alba (Alba in piemontese, Arba in dialetto langarolo) è un comune italiano di 31 498 abitanti della provincia di Cuneo, in Piemonte. Secondo comune della provincia per popolazione, per storia e ruolo economico è il centro più rilevante delle Langhe. Il circondario di Alba, comprendente numerosi comuni, conta più di 70 000 abitanti.




Indice






  • 1 Geografia fisica


    • 1.1 Territorio




  • 2 Storia


    • 2.1 Neolitico


    • 2.2 Età romana


    • 2.3 Medioevo


    • 2.4 Le Cento Torri


    • 2.5 L'alleanza con Carlo d'Angiò


    • 2.6 Dal Rinascimento all'Illuminismo


    • 2.7 La peste


    • 2.8 Il Settecento


    • 2.9 La Rivoluzione francese


    • 2.10 Ottocento


    • 2.11 Novecento


    • 2.12 Onorificenze


    • 2.13 Città creativa UNESCO




  • 3 Monumenti e luoghi d'interesse


    • 3.1 Architetture civili


      • 3.1.1 Palazzo del Comune


      • 3.1.2 Palazzo degli uffici giudiziari


      • 3.1.3 Via Cavour


      • 3.1.4 Via Vittorio Emanuele


      • 3.1.5 Le Torri




    • 3.2 Architetture religiose


      • 3.2.1 Chiesa di San Giovanni Battista


      • 3.2.2 Duomo


      • 3.2.3 Chiesa di San Domenico


      • 3.2.4 Chiesa di Santa Caterina


      • 3.2.5 Chiesa di Santa Maria Maddalena


      • 3.2.6 Chiesa dei Santi Cosma e Damiano


      • 3.2.7 Chiese del XX secolo




    • 3.3 Altri luoghi e monumenti di interesse


      • 3.3.1 Ospedaletto Infantile Caleria Vacquer-Paderi






  • 4 Società


    • 4.1 Evoluzione demografica


    • 4.2 Etnie e minoranze straniere


    • 4.3 Qualità della vita




  • 5 Cultura


    • 5.1 Università e istruzione


    • 5.2 Liceo Classico Giuseppe Govone


    • 5.3 Scuola enologica di Alba


    • 5.4 Biblioteche


    • 5.5 Musei


    • 5.6 Museo Civico Archeologico e di scienze naturali "Federico Eusebio"


    • 5.7 Media


      • 5.7.1 Stampa


      • 5.7.2 Radio




    • 5.8 Teatro


    • 5.9 Cucina


    • 5.10 Eventi


    • 5.11 Fiere e folclore




  • 6 Geografia antropica


  • 7 Economia


    • 7.1 Artigianato




  • 8 Infrastrutture e trasporti


    • 8.1 Strade, autostrade


    • 8.2 Ferrovie


    • 8.3 Mobilità urbana




  • 9 Amministrazione


    • 9.1 Gemellaggi




  • 10 Sport


    • 10.1 Ciclismo


    • 10.2 Calcio




  • 11 Galleria d'immagini


    • 11.1 Galleria d'immagini d'epoca




  • 12 Note


  • 13 Bibliografia


  • 14 Narrativa


  • 15 Voci correlate


  • 16 Altri progetti


  • 17 Collegamenti esterni





Geografia fisica |



Territorio |




Alba in lontananza vista da Rodello.


Situata a circa 50 km a sud-est di Torino e altrettanti a nord-est di Cuneo, Alba sorge per gran parte sulla riva destra del fiume Tanaro, su una vasta conca pianeggiante a circa 170 metri s.l.m. circondata dalle colline ricche di vigneti delle Langhe e del Roero. Essa ha un clima tipicamente padano, ma con una siccità estiva un po' più pronunciata rispetto alle terre a nord del Po.



Storia |



Neolitico |


Stando ai ritrovamenti archeologici di .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}Traverso, Galizio e Lo Porto[non chiaro], il territorio di Alba era abitato già nel neolitico tra il VI e il III millennio a.C. da una popolazione stanziale che viveva di caccia e di agricoltura, e abitava capanne di forma rotonda in un villaggio situato nella zona di Borgo Piave, o raggruppate in un villaggio sulla sponda sinistra del torrente Cherasca, vicino alla confluenza con il Tanaro. Questi abitanti conoscevano la lavorazione della ceramica e della pietra verde tagliente, e adatta per i primi rudimentali utensili; inoltre praticavano l'allevamento del bestiame. Nei millenni successivi conobbero l'uso del ferro e del bronzo e vennero classificati col nomen di Liguri Stazielli, termine che definisce un gruppo etnico di origine celtica assimilato, poi, dai galli, invasori di questa zona alla fine del V secolo a.C.



Età romana |


Le origini del centro abitato di Alba sono sicuramente preromane, probabilmente liguro-celtiche. Il toponimo è infatti tipico della civiltà ligure e significherebbe "città bianca"[4]. La città ottenne l'imprimatur romano[non chiaro] con l'editto del console Gneo Pompeo Strabone e venne battezzata Alba Pompeia.
Come municipium romano fu inserita nella Regio IX Liguria e ascritta alla Gens Camilia. I diversi ritrovamenti romani dimostrano che nei primi due secoli dell'impero Alba costituì assieme a Pollenzo e Bene Vagienna un triangolo strategico e commerciale, creando strutture urbane di notevole interesse, tra i quali l'acquedotto, per convogliare le acque in città, e la rete fognaria per scaricare i reflui nel fiume Tanaro.


L'Alba romana era amministrata in modo autonomo, aveva una propria magistratura e ospitava cinque ordini di persone: i decurioni, i cittadini più facoltosi, gli augustali, cavalieri, appaltatori e liberti. Infine la plebe divisa in collegia di arti e mestieri. Oltre al collegio dei fabbri vi erano i centonari, fabbricanti di lana e stoffe, i dendrogradi, coloro che fornivano legname per le case e le navi. Tutto il materiale storico sull'epoca romana è conservato presso il Museo Civico di scienze naturali e storia "Federico Eusebio". Il materiale epigrafico e archeologico di Alba Pompeia descrive la vita di una classe medio-alta, consistente numericamente, formata sia da gentes romane, sia da discendenti di origine celto-ligure.


L'agricoltura e l'allevamento del bestiame erano le principali attività di una parte importante dell'élite di Alba Pompeia. Lo storico Gaio Plinio Secondo descrive già l'esistenza di una tecnica agricola applicata alla viticoltura affinata ed evoluta. La città cinta all'epoca da grandi mura poligonali ospitò l'imperatore Augusto in viaggio per le Gallie e diede i natali nel 126 all'imperatore Pertinace.



Medioevo |




Piazza Risorgimento.


Nei periodi successivi alla dominazione romana vennero costruite le mura medioevali: da quelle gotico-longobarde a quelle post-carolingie, alle invasioni ungaro-saracene, fino al periodo comunale in cui avvennero altre ristrutturazioni. Il perimetro urbano rimase comunque invariato fino all'epoca moderna.


La storia di Alba registra la visita di San Dalmazzo, prima del 5 dicembre 254, data del suo martirio, aiutato da San Giovanni Presbiterio nella conversione dei pagani. Anche San Frontiniano[5], nativo di Carcassonne, compare ad Alba sul finire del III secolo: di ritorno da un pellegrinaggio a Roma si ferma ad Alba e libera una ragazza dal demonio. Il prefetto della città, stranamente infuriato, lo cattura all'uscita di Alba e lo fa decapitare. Il retaggio di una antica tradizione culturale che riconosce San Frontiniano quale protettore dei bambini, ha portato le mamme dei bimbi ammalati a compiere per nove volte il giro della chiesa dedicata al santo, supplicandone la guarigione.


Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, nel 490 la città venne saccheggiata dai Burgundi, seguiti nel 640 dai Longobardi di Rotari e dai Franchi di Carlo Magno, che crearono le condizioni per lo sviluppo del feudalesimo. A causa delle devastazioni subite e dei saccheggi si decise di scegliere il vicino paese di Diano come sede amministrativa perché, grazie alla sua posizione naturale, era più difficile da conquistare. Le successive incursioni dei Saraceni impoverirono a tal punto la diocesi di Alba che si giunse a sopprimerla e a unirla a quella di Asti e Savona.



Le Cento Torri |


Le mura medioevali della città rappresentavano un notevole sistema di difesa: costruite su di un basamento alto oltre due metri, avevano mezzo metro di spessore, erano munite di contrafforti e torrioni e per tutto il loro perimetro erano circondate da un fossato. Le porte della città rispecchiavano le vie di accesso: a nord Porta Tanaro, a sud Porta San Martino, a est Porta del Soccorso o Porta Cherasca, a sud-est Porta San Biagio a ovest porta Castello. Ogni porta disponeva di una o due torri per il corpo di guardia e per i funzionari addetti alla riscossione dei pedaggi.


Grazie all'espansione territoriale del comune, Alba vide il formarsi di sette "Camparie" e sei castelli, costruiti a formare una corona sulle colline adiacenti con funzioni prettamente di difesa. Nello stesso periodo in città vennero edificati monasteri, chiese e persino sei ospedali.
L'ospedale di San Lazzaro era stato costruito per la cura dei lebbrosi e delle malattie infettive. Un'antica donazione obbligava a lasciare ogni anno due soldi astesi, oppure uno staio di vino, ai poveri infermi.
L'ospedale del Santo Spirito del Ponte si trovava vicino alla Porta Tanaro e apparteneva ai canonici agostiniani dell'abbazia di Ferrania. L'ospedale di Sant'Antonio curava le malattie del fuoco sacro, una malattia epidemica all'epoca molto diffusa. Un quarto ospedale dedicato a San Marco, si trovava nel luogo dov'è edificato il Cottolengo. Proprietari erano i frati gerosolimitani o cavalieri dell'ordine di San Giovanni di Gerusalemme. A questo periodo risale lo stemma di Alba in cui appare una croce rossa in campo argento.



L'alleanza con Carlo d'Angiò |




Palazzo Marro.


Nel 1259 Alba si alleò con Carlo I d'Angiò, riuscendo a gestire le controversie con la vicina Asti, ma il periodo era denso di rivalità e di mancate promesse tra le famiglie dei Solari guelfe e ghibelline che si contendevano il predominio sul territorio. Asti divenne "il nemico" per antonomasia, interessato a privare Alba del dominio sulla Valle del Tanaro. Emblema dell'epoca sono le torri, per di più utilizzate a carcere. Alcune di esse a pianta quadrata, prolungano nel tempo il tipico aspetto medioevale della città. Nel XII secolo divenne comune e aderì alla Lega Lombarda. La maggior parte venne demolita nell'Ottocento, mentre quella municipale venne abbattuta nel 1864 e il materiale venne utilizzato per apportare modifiche all'edificio del Duomo.



Dal Rinascimento all'Illuminismo |


Il conflitto tra francesi e spagnoli nella prima metà del XVI secolo vide Alba come teatro di scontri sanguinosi, situazione che si aggravò con l'arrivo in città, nel 1537, di Carlo V. La storia e le cronache di quegli anni registrarono numerosi scontri tra armate rivali, con gravi conseguenze sui monumenti e le opere d'arte, oggetto di devastazioni e saccheggi. Dopo la Pace di Cateau-Cambrésis del 1559, Alba venne ceduta ai Gonzaga di Mantova. Fu un periodo di pace relativa, anche se era un'impresa veramente difficile rimediare alle devastazioni che avevano impoverito il territorio. Quasi non bastasse, altri danni vennero provocati da alcuni terremoti avvenuti dal 1541 al 1549. Morto Francesco IV Gonzaga, Alba venne attaccata da Carlo Emanuele I di Savoia, che la pose sotto assedio, una prima volta il 23 aprile 1613, ma riuscì a espugnarla solo il 1º aprile 1628, dopo alterne vicende di scontri e scaramucce con i Gonzaga.



La peste |


Una volta cessate le operazioni militari fu la volta della peste. Nel 1630 cominciarono a manifestarsi i primi sintomi con conseguente calo demografico. Grazie alla nomina a provincia e con il rifiorire di fiere, feste e mercati sospesi per decenni a causa delle più diverse e disparate calamità, venne favorita una ripresa che non durò molto, anche a causa delle interminabili guerre dinastiche del tempo.



Il Settecento |


Quest'epoca vide fiorire una serie di attività letterarie e artistiche, tra le quali spicca l'Accademia filarmonico-letteraria, creata dal canonico Odella.
Tale associazione poté vantare nel corso dell'Ottocento l'adesione di personalità illustri quali Silvio Pellico e Giovanni Prati. Vennero costruiti anche nuovi edifici: l'ospedale di San Lazzaro su disegni dell'architteto Di Robilant, la chiesa dei Santi Cosma e Damiano, ricostruita in base a un progetto del conte Carlo Emanuele Rangone di Montelupo e la chiesa di Santa Maria Maddalena su disegni del Vittone. Grazie a un considerevole esborso in denaro (3.000 lire d'argento), nel 1742, la città venne investita del feudo di Santa Rosalia col titolo di "Contessa di Santa Rosalia".


Grazie a delle lettere scritte dal barone Giuseppe Vernazza all'amico e conte Guido Gaschi, erudito e archivista, emerge un'interessante visione di vita albese tra il 1779 e il 1787. Il Vernazza che per ottenere il titolo baronale spese fior di quattrini con dispiacere del padre, osserva il mondo di quell'epoca con l'occhio del borghese poco attento ai grandi eventi che stanno mutando l'Europa del tempo. Lo stesso Vernazza, appassionato di archeologia, fu protagonista di un rinvenimento importante: il recupero nel letto del fiume Tanaro di un cippo scolpito da Caio Cornelio Germano e Valeria Marcella, reperto di conservato nel Museo d'Alba.



La Rivoluzione francese |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Repubblica di Alba.

Al termine del secolo la città conobbe la Rivoluzione francese e fu una delle prime a propugnare la fede giacobina, proclamandosi repubblica e accogliendo l'entrata di Napoleone Bonaparte il 28 aprile 1796. Pur non assecondando tutte le aspirazioni di rinnovamento, l'avventura francese fu di breve durata, provocò alcuni lutti e profanazioni di opere d'arte e di edifici storici. Per esempio, la chiesa gotica di San Domenico venne convertita in scuderia.




Piazza Risorgimento.


Alla città venne richiesto di contribuire con 123.000 lire dell'epoca alle spese militari dei francesi, una cifra spropositata per le finanze della città, per cui Alba inviò due ambasciatori a discutere del provvedimento, ma uno dei due venne fatto fucilare.


Le predette ordinanze di contribuzione alle spese di mantenimento dell'esercito francese unite ai saccheggi di opere d'arte, alle violenze fisiche nei confronti della popolazione e, soprattutto, all'introduzione della leva obbligatoria per i giovani di età superiore ai diciannove anni da arruolare nell'Armata napoleonica (fatto, questo, che privava le famiglie di braccia indispensabili al lavoro dei campi) esasperarono la popolazione e indussero molti albesi (com'era accaduto in altre località delle Langhe) ad abbandonare la città e a confluire nelle formazioni d'insorgenti, cosiddetti barbets, che tentavano di contrastare i soprusi commessi dall'esercito d'oltralpe.



Ottocento |


La ricostruzione della città dovuta alle devastazioni della Rivoluzione francese fu incominciata da Carlo Felice di Savoia che portò all'edificazione il Monastero della Maddalena, provvedendo anche alla risistemazione della via che univa Alba con Savona, passando per Cortemilia. L'urbanista e nonché architetto Giorgio Busca[6] fu l'artefice di tale progetto e di una serie di edifici: il Teatro Sociale, Palazzo Miroglio, Via Roma e Piazza Savona. Il Busca ricoprì anche la carica di sindaco tra il 1861 e il 1865 e vide affermarsi la borghesia nascente, i commercianti, tecnici, professionisti che, dopo il 1848, gradualmente occuparono le cariche pubbliche, dando impulso a numerose forme di Società di Mutuo Soccorso, tra le quali quella che, fondata nel 1851 aggregava artisti e operai.



Novecento |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Repubblica partigiana di Alba.

Dopo la prima guerra mondiale e senza entusiasmo la città convisse con il Fascismo intraprendendo attività fieristiche di successo. I còche, dei gruppi di giovani, furono iniziatori, in polemica con il Palio di Asti di una competizione fra asini. La fiera del Tartufo nacque nel 1929. Alba, durante la seconda guerra mondiale fu proclamata "repubblica indipendente". Per 23 giorni (dal 10 ottobre al 2 novembre 1944) Alba fu la prima repubblica partigiana costituitasi in Italia, ottenendo una medaglia d'oro al valor militare per l'intensa attività partigiana, raccontata dallo scrittore Beppe Fenoglio. Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, il maresciallo dei carabinieri di Alba, Carlo Ravera, salvò dalla deportazione numerose famiglie di profughi ebrei lì residenti in domicilio coatto dalla fine dell'agosto 1942. Invece di procedere al loro arresto secondo gli ordini ricevuti il 2 dicembre 1943, ne favorì la fuga con l'aiuto della moglie e di Beatrice Rizzolio, proprietaria del mulino locale. Per questo impegno di solidarietà, il 23 gennaio 1975, l'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme ha conferito l'alta onorificenza dei giusti tra le nazioni al maresciallo Carlo Ravera, alla moglie Maria Ravera e a Beatrice Rizzolio[7]. Nel 1948 e soprattutto nel novembre 1994 violente alluvioni causate dal Tanaro e da alcuni suoi affluenti devastarono alcune zone della città.



Onorificenze |


Alba è tra le Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale, insignita della Medaglia d'oro al valor militare il 12 ottobre 1949[8]. La città marcò il suo contrasto con il fascismo fondando la Repubblica partigiana di Alba, esistita per ventitré giorni nel 1944.











Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro al valor militare
«Centro delle Langhe ha vissuto l'epopea della lotta partigiana contro l'oppressore nazifascista simboleggiando l'eroismo ed il martirio di tutta la Regione. Rettasi a libertà per un mese, era poi attaccata da preponderanti forze e, con unanime decisione di popolo, preferiva alla resa offerta dal nemico il combattimento a fianco dei suoi figli militanti nelle forze partigiane. Cosciente del sacrificio, fiera nella resistenza durante lunghi mesi di lotta, superbamente confermava il retaggio delle centenarie tradizioni di valore guerriero. Alba, 8 settembre 1943 - 25 aprile 1945»
— 2 ottobre 1949


Città creativa UNESCO |


Il 31 ottobre 2017 Alba è stata riconosciuta dall'UNESCO come città creativa per la gastronomia.[9]



Monumenti e luoghi d'interesse |



Architetture civili |




Il palazzo comunale.



Palazzo del Comune |


Si trova in Piazza Risorgimento, fulcro storico della città, ed è costruito su preesistenti edifici romani.[senza fonte] All'interno, sulle pareti dello scalone principale possiamo trovare alcuni affreschi provenienti dalla Chiesa di San Domenico, tra i quali spicca una Pietà risalente a fine Trecento e una Adorazione dei Magi. Nel salone del consiglio possiamo trovare dipinti importanti: una tavola raffigurante la Vergine con il Bambino di Macrino d'Alba risalente al 1501; una pala con Madonna e Bambino tra San Giuseppe e Sant'Anna e il Concerto attribuito a Mattia Preti.



Palazzo degli uffici giudiziari |


Situato nel grande piazzale Medford, vicino al Palazzo delle Mostre e dei Congressi, è una monumentale opera in pietra di Langa degli architetti Gabetti e Isola.



Via Cavour |


È una delle principali arterie del centro storico cittadino e conserva un impianto tipicamente medievale. Si nota a sinistra, sulla piccola piazza San Francesco, l'ex Palazzo del Tribunale, sede dell'Istituto Magistrale, che sorge nell'antico luogo su cui venne eretta la Chiesa di San Francesco. Lungo via Cavour vi sono la Casaforte Riva e la Loggia dei Mercanti, che consta di tre grandi archi esterni che poggiano poco al di sotto del piano stradale e su altre arcate minori che si intravedono nello scantinato.



Via Vittorio Emanuele |


Da sempre via principale di Alba, chiamata dagli albesi anche Via Maestra, incomincia da piazza Risorgimento e attraversa tutto il centro storico. È espressione di stili architettonici diversi, dal medioevale al liberty. Al n° 11 si trova Casa Fontana, caratterizzata da un fregio rinascimentale in formelle in cotto che si articola tra il primo e il secondo piano della facciata: si possono osservare suonatori, dame e cavalieri che danzano tra ghirlande di fiori. Ci sono poi il Palazzo Serralunga e il Palazzo dei Conti Belli, al nº 18.



Le Torri |


Alba era nota come città delle cento torri[10], tutte costruite nel XIV e XV secolo; ne rimangono poche (le meglio conservate sono quelle tra piazza Risorgimento e Via Cavour) e, fra quelle rimaste, molte sono state abbassate al livello dei tetti o incorporate negli edifici.


  • In Via Calissano si trova una di queste torri, ora abbassata quasi al livello dei tetti adiacenti: Torre di Casa Chiarlone, con una base che appoggia a livello stradale, adornata con una porta lignea risalente al XVIII secolo.


Architetture religiose |




La chiesa di San Giovanni Battista.



Chiesa di San Giovanni Battista |


In questa chiesa sono conservate diverse opere d'arte tra le quali una Madonna con il bambino risalente al 1377 di Barnaba da Modena, un'Adorazione di Macrino d'Alba del 1508 e una tavola proveniente dalla bottega del Macrino raffigurante la Vergine con il bambino tra Sant'Agostino e Santa Lucia.[senza fonte]



Duomo |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Duomo di Alba.



La chiesa di San Domenico.



Chiesa di San Domenico |


Sulla piazzetta vicina della Via Calissano, troviamo la Chiesa di San Domenico del XIII/XIV secolo[11], i cui restauri sono stati ripresi verso la fine degli anni settanta grazie all'interessamento della "Famija Albèisa" che l'ha riportata agli antichi splendori. La chiesa, sebbene sia ancora consacrata e venga sporadicamente celebrata messa, è spesso sede di mostre e concerti.



Chiesa di Santa Caterina |


Adiacente alla chiesa di San Domenico si trova la Chiesa di Santa Caterina, la cui edificazione in stile barocco risale al XVIII secolo; la facciata è divisa nella parte superiore in tre sezioni con lesene, archi, fregi e simboli vari. Il portale è in arenaria con architrave e volute.




Santuario Nostra Signora della Moretta.



Chiesa di Santa Maria Maddalena |


La Chiesa di Santa Maria Maddalena sorge in via Vittorio Emanuele, quasi di fronte a quella dei Santi Cosma e Damiano. Fu per buona parte del XVIII secolo utile al Monastero delle domenicane e fu meta di pellegrinaggi di fedeli che si recavano per visitare le spoglie della Beata Margherita di Savoia. Il portale ha 18 pannelli scolpiti in noce, il presbiterio, l'altare maggiore con sopra una cornice ovale all'interno della quale si trova il dipinto della La Maddalena e il coro della volta affrescata con scorci di prospettive architettoniche barocche.



Chiesa dei Santi Cosma e Damiano |




Chiesa dei Santi Cosma e Damiano.


La Chiesa dei Santi Cosma e Damiano sorge in via Vittorio Emanuele, quasi a quella di Santa Maria Maddalena. Fu edificata su resti di mura romane, di origine molto antica, viene per la prima volta menzionata in documenti del XIII secolo. Nel 1760 venne completamente ricostruita dalle fondamenta in stile barocco su progetto di Carlo Emanuele Rangone di Montelupo. Durante gli scavi venne alla luce, alla profondità di circa tre metri un pavimento a mosaico bianco e nero, un medaglione in bronzo con l'effigie dell'imperatore Marco Aurelio.[senza fonte]



Chiese del XX secolo |



  • Il Tempio di San Paolo, che sorge sull'omonima piazza, venne edificato nel 1925 su progetto dell'architetto Giuseppe Gallo ed è stato arricchito negli anni successivi da un portale in bronzo fuso, opera dello scultore Narciso Cassino.

  • chiesa di Cristo Re, costruita nel 1956 per opera dell'architetto Dellapiana a pianta rettangolare con un'unica navata e due corridoi laterali, e il Santuario di Nostra Signora della Moretta[12], costruito nel 1905 grazie ai padri giuseppini di Asti su un sito in cui in precedenza era stato edificato un piccolo pilone votivo.



Altri luoghi e monumenti di interesse |



  • Chiesa di San Giuseppe, in via Vernazza

  • Ospedale di San Lazzaro costruito per la cura dei lebbrosi e delle malattie infettive.



Ospedaletto Infantile Caleria Vacquer-Paderi |


Ospedaletto Infantile Caleria Vacquer-Paderi[13]. Nel 1895 Luigi Vaquer – Paderi istituisce, nell'ambito dell'Ospedale San Lazzaro di Alba, un Ospedaletto Infantile Caleria Vacquer-Paderi, ove curare dalle malattie infettive bambini di ogni lingua e nazione, in memoria della moglie, figlia delle LL.EE. i nobili Adolfo de Roberti, Consigliere di Stato dell'Imperatore di Russia e Olga Noinskji di San Pietroburgo. La donazione Vaquer-Paderi e de Roberti-Noinskji che, oltre all'ospedaletto infantile comprendeva alcuni gabinetti scientifici dell'Ospedale civile, risulta innovativa per l'epoca e riguardò la città di Alba in quanto il Vaquer-Paderi, della Brigata Granatieri di Sardegna[14], mentre comandava la piazza militare di Alba, perse la giovanissima moglie, alla quale dedicherà anche una scuola infantile in Villanovafranca (CA), e insieme con lei sarà seppellito nelle tombe speciali del cimitero di Alba. Nell'Archivio storico dell'Ospedale Civile San Lazzaro di Alba oltre a molto materiale sulla donazione esistono i resoconti dei bambini ammalati ricoverati presso l'Ospedaletto negli anni dal 1910 al 1915[13].



Società |



Evoluzione demografica |


Durante gli anni '60 e '70 (Boom economico) la popolazione cittadina è raddoppiata (da 16.000 a 32.000), mentre in 150 anni (dal 1861 al 2011) è triplicata.Abitanti censiti[15]








Etnie e minoranze straniere |


Al 31 dicembre 2017 i cittadini stranieri residenti ad Alba sono 3 801. Le comunità più numerose sono[16]:





  1. Romania, 1 571


  2. Marocco, 466


  3. Albania, 374


  4. Repubblica di Macedonia, 291


  5. Bulgaria, 147


  6. Tunisia, 111


  7. Cina, 106


  8. Moldavia, 58


  9. Senegal, 58


  10. Bangladesh, 49


  11. Brasile, 48


  12. Nigeria, 44


  13. Bosnia ed Erzegovina, 42


  14. Ucraina, 31


  15. Filippine, 29


  16. Polonia, 29


  17. Russia, 27


  18. Repubblica Dominicana, 20




Qualità della vita |


Nel 2009 Alba si è classificata al 1º posto per qualità della vita tra i comuni italiani con una popolazione superiore ai diecimila abitanti.



Cultura |



Università e istruzione |




La Scuola enologica di Alba vista dall'edificio universitario.


Ad Alba hanno sede 44 scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, statali, paritarie e non paritarie.[17]



Liceo Classico Giuseppe Govone |


Vi ha sede uno dei licei storici italiani, il Liceo Classico "Giuseppe Govone" istituito con deliberazione del 15 febbraio 1882 dal Consiglio Comunale di Alba. Fu frequentato dallo scrittore Beppe Fenoglio, dal progettista Fiat Dante Giacosa e dal chirurgo Achille Mario Dogliotti; vi insegnarono personalità della cultura come Pietro Chiodi, Leonardo Cocito, il critico letterario Giuseppe Petronio. Il Liceo "Govone" è inoltre uno dei cinque licei internazionali italiani e rilascia il doppio diploma italiano e francese.[18]



Scuola enologica di Alba |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Scuola enologica di Alba.

Ad Alba è inoltre presente una delle undici Scuole Enologiche italiane, fondata nel 1881: l'Istituto Tecnico Agrario "Umberto I". Nel complesso della Scuola enologica vi è la sede del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia dell'Università degli Studi di Torino, e i laboratori chimici, enologici e microbiologici sia dell'Istituto sia universitari.


Nelle vecchie scuole elementari della frazione Biglini, invece, si tiene un corso di laurea in Scienze infermieristiche dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro".


In città esiste inoltre un centro di formazione professionale, che porta il nome "Apro formazione professionale", fondato nel 1958 da mons. Giovanni Battista Gianolio.



Biblioteche |



  • Biblioteca civica Giovanni Ferrero, fondata nel 1960

  • Biblioteca diocesana, fondata nel 1656[19]



Musei |







Museo Civico Archeologico e di scienze naturali "Federico Eusebio" |


Il Museo Federico Eusebio[20] è il più importante museo cittadino. Include due sezioni dedicate rispettivamente all'esposizione del patrimonio archeologico del territorio e alla documentazione della sua storia naturale.[21]


Venne fondato su iniziativa di Federico Eusebio, nato ad Alba da una famiglia originaria di Magliano Alfieri, nel 1897[22] e istituito nel municipio della città di Alba. Il primo ritrovamento importante a trovare accoglienza a ciò che poi divenne il museo, fu un monumento sepolcrale dedicato a Didio Vicario che andò comunque ad aggiungersi a un primo gruppo di oggetti di notevole valore archeologico. A questi negli anni successivi si aggiunsero due collezioni private - la Raccolta Fontana e la Collezione Sotteri e infine la serie di reperti preistorici donati dal Traverso. Nel 1947 venne inaugurata una nuova sede in un locale del Liceo Ginnasio. Tuttavia, in mancanza di spazio, si decise, nel 1976, di trasferire i suoi reperti nella sede definitiva, situata nell'ala ottocentesca di un ex convento del cortile della Maddalena. Sempre nel 1976, anno in cui il museo incominciò a funzionare grazie a criteri moderni, venne aperta al pubblico una sezione dedicata alla storia naturale.[21][22]


Fra gli oltre mille ritrovamenti archeologici presenti nel museo vi sono una grande tomba dell'Età del rame ritrovata in Corso Europa (III millennio a.C.), un cippo funerario marmoreo di epoca romana e oltre mille oggetti di uso quotidiano risalenti dall'Età Neolitica (lucerne, balsamari, vasellame, monete ecc...).[21]


La sezione di scienze naturali del museo è suddivisa in più piccole sotto-sezioni dedicate alla documentazione della geologia, zoologia, botanica. Una sezione antropologica (raramente aperta al pubblico),[23] include invece reperti umani ritrovati negli scavi archeologici avvenuti nel territorio.[21]



Media |



Stampa |




  • Gazzetta d'Alba[24]

  • Il Corriere di Alba, Bra, Langhe e Roero.



Radio |


  • Radio Alba


Teatro |


  • Teatro sociale G.Busca: Fu inaugurato la prima volta nel novembre del 1855 su progetto dell'architetto Giorgio Busca. Il Teatro, allora chiamato “Perucca”, attivo con spettacoli di prosa, concerti e opere liriche, fu poi dichiarato “pericoloso” e chiuso definitivamente nel 1933. Solo verso la fine degli anni '60 la struttura viene riconosciuta come “edificio di valore storico” e si ripensa a un suo utilizzo.


Cucina |


Numerosi sono i piatti in cui è presente il tartufo bianco di Alba come i tajarin (le tagliatelle piemontesi) e la fonduta.
Un carpaccio di carne cruda detto carne all'albese.
Tra le altre ricette si possono ricordare il brasato al Barolo e il vitello tonnato.
Tra i dolci troviamo le pesche ripiene, la torta di nocciole delle Langhe e le paste di meliga.



Eventi |




Alba, Piazza Risorgimento, Feste Fiorite 2007.



  • Feste Fiorite dal 2005 si svolgono ogni anno nell'ultimo fine settimana di maggio nella Piazza del Duomo di Alba. Oltre al Mercatino Aleramico, che propone prodotti enogastronomici del territorio, si tengono concerti, spettacoli di danza e di teatro. Agli spettacoli organizzati per le edizioni del 2008 e del 2009 hanno collaborato lo scrittore Giordano Berti e la regista Anita Cedroni del Laboratorio Teatro e Danza di Torino.

  • Alba Music Festival, Italy&USA, Alba Music Festival, dal 2004 si svolge in due settimane tra maggio e giugno e in tre settimane tra la fine di luglio e gli inizi di agosto. Oltre 50 concerti con solisti, orchestre, recital, musicisti, seminari, work-shop e altro[25].

  • Fiera del Tartufo Bianco, si svolge ogni anno nel mese di ottobre ed è organizzata dall'Ente Fiera di Alba. Nata come manifestazione collaterale alla Festa della Vendemmia, nel 1928 la Fiera del Tartufo d'Alba ha poi assunto nel tempo la fisionomia di un grande evento di portata nazionale. Ogni anno gli organizzatori della Fiera donano il migliore esemplare di tartufo a un personaggio famoso, che viene invitato sul posto. Tra gli ospiti della Fiera Joe DiMaggio, Alfred Hitchcock, Fārūq I d'Egitto, Ugo Tognazzi, Alain Delon, Gérard Depardieu, Gianfranco Fini. Nel 2007 la manifestazione ha ottenuto il titolo di Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba. Collateralmente alla Fiera si svolgono in vari punti della città numerosi eventi culturali e spettacolari[26].

  • Il Palio degli Asini e Giostra delle Cento Torri la prima domenica di ottobre.



  • Ad Alba si tengono inoltre mostre ed esposizioni al Palazzo Mostre e Congressi.



Fiere e folclore |


Nel 1945 Alba non possedeva industrie. Adesso conta migliaia di occupati nelle aziende tessili, alimentari, nelle banche, nell'abbigliamento; i lavoratori che dispongono di un notevole reddito pro capite:[senza fonte]la Ferrero, una delle industrie dolciarie più grandi del mondo, la Miroglio leader nel settore tessile e proprietaria di diversi marchi d’abbigliamento, la San Paolo che pubblica Famiglia Cristiana e la Mondo per la gomma hanno trasformato Alba in un polo industriale. Le feste e fiere quasi tutte ruotano attorno al vino e al tartufo bianco d'Alba: dalla manifestazione primaverile di Vinum alla fiera d'autunno dedicata al tartufo e alla gastronomia. La fiera d'ottobre è una rassegna di tutto quello che Alba può offrire, dalla cultura, alla tradizione, allo sport, ai servizi e all'organizzazione. I disné dra Langa, i pranzi importanti; i disné 'd Carvé, o pranzi di Carnevale, la dra leva o dei coscritti, dra spusa o della sposa, dr'uva o della vendemmia, d'er massé er cr-crin o dell'uccisione del maiale, d'j servitò o dei servitori, e infine d'er particolar o del proprietario agricolo, sono la certezza di una tradizione culinaria. Le stesse caratteristiche le possiamo trovare nella giostra delle cento torri e nel palio degli asini.



Geografia antropica |







Economia |


Nella zona di Alba sono presenti 290 aziende vitivinicole che coltivando una superficie di 700 ettari di terreno, producono in media ogni anno 61.200 hl di vino.[27]


I vini albesi si dividono in:




  • DOC: Barbera, Dolcetto, Nebbiolo.


  • DOCG: Barbaresco, Moscato, Barolo


La città possiede una florida economia potendo contare anche sull'industria dolciaria Ferrero, sulla multinazionale della lavorazione della gomma Mondo, su una casa editrice come la Società San Paolo e sulla industria tessile Miroglio.


Nel comune hanno sede la Banca di Credito Cooperativo più grande d'Italia[28], per numero di soci, la Banca d'Alba, e la catena alimentare internazionale Eataly.
Ad Alba è inoltre stata fondata UniEuro, la catena italiana di negozi specializzati in prodotti di informatica, telefonia ed elettrodomestici.


Alba è poi famosa, in tutto il mondo, per i suoi tartufi bianchi, tanto che vi si svolge l'annuale Fiera del Tartufo.



Artigianato |


Per quanto riguarda l'artigianato, importante è la lavorazione locale del ferro battuto, finalizzata soprattutto alla produzione di mobili, di cancelli e di porte.[29]



Infrastrutture e trasporti |



Strade, autostrade |


Alba è transitata dalla SS 231 (Asti-Cuneo) e dalla SR 29 per Cortemilia-Savona e Torino. Numerose strade provinciali collegano la città con i tanti paesi dell'area urbana. L'Autostrada A33 (Asti-Cuneo) è parzialmente completa: per ora solo il tratto Asti-Alba si congiunge con la tangenziale Roddi-Castagnito. Il tratto che dalla fine della tangenziale (a Roddi) arriverà a Cherasco (dove è presente un'altra tratta di autostrada) sarà ultimato in tempi decisamente lunghi pur misurando solo 12 chilometri.



Ferrovie |


La città è servita dal Servizio ferroviario metropolitano di Torino linea 4 sulla Ferrovia Alessandria-Cavallermaggiore. Sono presenti due stazioni: una in centro e una nella frazione di Mussotto.






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Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Alba.


Mobilità urbana |


Ad Alba sono operative tre linee urbane di autobus operati da Bus Company e numerosi collegamenti suburbani operati da GTT e Bus Company.


In passato fu in esercizio una linea filoviaria per Barolo.



Amministrazione |










































Periodo
Primo cittadino
Partito
Carica
Note
28 giugno 1999
14 giugno 2004
Giuseppe Rossetto

Centro-destra

Sindaco
[30]
14 giugno 2004
22 giugno 2009
Giuseppe Rossetto

Centro-destra

Sindaco
[31]
22 giugno 2009
26 maggio 2014
Maurizio Marello

Centro-sinistra

Sindaco
[32]
26 maggio 2014
in carica
Maurizio Marello

Centro-sinistra

Sindaco
[33]


Gemellaggi |


Alba è gemellata con[34]:




  • Stati Uniti Medford, dal 16 maggio 1960


  • Slovacchia Banská Bystrica, dal 1969


  • Germania Böblingen, dal 1984


  • Francia Beausoleil, dal 1995


  • Belgio Arlon, dal 1º marzo 2004


  • Spagna Sant Cugat del Vallès, dal 7 febbraio 2007



Sport |



Ciclismo |


Alba è stata per due volte sede di arrivo di tappa del Giro d'Italia: la prima nel 1968, vinta da Guido Reybrouck, la seconda nel 2004, vinta da Alessandro Petacchi.


Nel 2011 Alba ha nuovamente ospitato il giro d'Italia. È stata, infatti, la città di partenza della seconda tappa.
Nel 2014 ha ospitato la tappa a cronometro del giro d'Italia Barbaresco-Barolo, vinta dal colombiano Rigoberto Uran Uran.



Calcio |


La principale squadra di calcio della città è l'Associazione Sportiva Albese Calcio; l'altra squadra di calcio della città è G.S.R. Ferrero A.S.D. che milita nel girone G piemontese e valdostano di 2ª Categoria. Un'altra importante squadra di Alba era la A.S.D. Femminile Alba che nel 2011 ha vinto le Olimpiadi delle Città Gemelle e nel 2013 ha conquistato il proprio posto in serie B. La società si è sciolta nel luglio 2015; attualmente l'unica squadra femminile di Alba è la A.S.D Futura Langhe di Alba, creata il 14 luglio 2015.


La città ospitò nell'inverno del 1942, a causa dei bombardamenti sulla città di Torino durante la seconda guerra mondiale, la Juventus-Cisitalia. La squadra usò come centro d'allenamento la villa Sorano di proprietà della famiglia vinicola Bonardi fino alla primavera del 1943, durante la fase finale del 43º campionato nazionale.[35]



Galleria d'immagini |




Galleria d'immagini d'epoca |




Note |




  1. ^
    Comune di Alba - Statuto



  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2017.


  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.


  4. ^ Fonte: http://www.treccani.it/enciclopedia/alba_(Enciclopedia-Italiana)/


  5. ^ San Frontiniano su santiebeati.it, su Santiebeati.it. URL consultato il 16 maggio 2018.


  6. ^ BUSCA Giorgio, in www.centrostudibeppefenoglio.it. URL consultato il 16 maggio 2018.


  7. ^ Israel Gutman, Bracha Rivlin e Liliana Picciotto, I giusti d'Italia: i non ebrei che salvarono gli ebrei, 1943-45 (Mondadori: Milano 2006), pp.198-99.


  8. ^ Fonte: Quirinale.it


  9. ^ È ufficiale: Alba è “Città Creativa Unesco per la Gastronomia”


  10. ^ cento torri, su www.radiocorriere.tv. URL consultato il 16 maggio 2018.


  11. ^ http://langhe.net/sight/alba-la-chiesa-di-san-domenico/


  12. ^ Stefano Bonelli, Santuario Nostra Signora della Moretta (Alba), su www.piemontesacro.it. URL consultato il 16 maggio 2018.


  13. ^ ab Ospedale Civico San Lazzaro – Alba, Archivio storico (1414‐1980) Inventari


  14. ^ Notizie storiche, genealogiche e biografiche sulla famiglia Vaquer di Villasor / per L. V Roma - Tip. Voghera, 1899 Testo Monografico


  15. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.


  16. ^ Dati superiori alle 20 unità


  17. ^ Fonte: Tuttitalia.it


  18. ^ Internazionale Esabac - Liceo Classico Statale "G.Govone" - Alba (CN)


  19. ^ Sito ufficiale Anagrafe delle Biblioteche Italiane (ABI) - Risultati ricerca, su anagrafe.iccu.sbn.it. URL consultato il 6 luglio 2016.


  20. ^ Museo Civico Archeologico e di Scienze Naturali "Federico Eusebio" - Museo Regionale di Scienze Naturali, su www.mrsntorino.it. URL consultato il 6 aprile 2017.


  21. ^ abcd Autori vari, Civico Museo Archeologico e di Scienze Naturali Federico Eusebio di Alba, Regione Piemonte, 2006.; 2 volumi


  22. ^ ab Comune di Alba: Museo Federico Eusebio, su comune.alba.cn.it. URL consultato il 9 settembre 2014.


  23. ^ (EN) Ambiente e cultura: Museo Federico Eusebio, su ambientecultura.it. URL consultato il 9 settembre 2014.


  24. ^ Fonte: Gazzetta d'Alba


  25. ^ (IT) Il programma dell'Alba Music Festival 2017 - Langhe.net, su Langhe.net. URL consultato il 23 ottobre 2017.


  26. ^ (IT) Federica Maria Giallombardo, Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba | Artribune, in Artribune, 22 settembre 2017. URL consultato il 23 ottobre 2017.


  27. ^ Fonte: VinoStore.it


  28. ^ https://www.bancadalba.it/banca-dalba-raggiunge-quota-50-000-soci/


  29. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 8.


  30. ^ Elezioni del 13 giugno 1999, su amministratori.interno.it.


  31. ^ Elezioni del 13 giugno 2004, su amministratori.interno.it.


  32. ^ Elezioni del 7 giugno 2009, su amministratori.interno.it.


  33. ^ Elezioni del 25 maggio 2014, su elezioni.interno.it.


  34. ^ Fonte: Comune di Alba


  35. ^ Corrado Olocco, [...] Quando la Juve si allenava al Coppino, Edizioni Albesi, 2010.



Bibliografia |




  • Giuseppe Mazzatinti, Note per la storia della città di Alba, Tipografia e libreria Sansoldi, Alba 1887.

  • A. Buccolo - E. Necade - V. Riolfo, Alba. Un secolo, L'Artistica Editrice, Savigliano 1985.

  • Lucia Gangale, La vita della città. Tredici racconti albesi, L'Artistica Editrice, Savigliano, 2009

  • M. Venturino Gambari, Studi per una storia d'Alba. Navigatori e contadini. Alba e la valle del Tanaro nella preistoria, Famija Albeisa, Alba 1995.

  • E. Villata, Macrino d'Alba, catalogo della mostra alla Fondazione Ferrero, Editrice Artistica Piemontese, Savigliano 2000.

  • G. Romano, Macrino d'Alba, protagonista del Rinascimento piemontese, Editrice Artistica Piemontese, Savigliano 2001.

  • Cleto Schiavilla, Lo sconosciuto Napoleone. Un insorgente dimenticato. Dalle Langhe alla Terra d'Otranto, prefazione di Mauro Della Ferrera, Araba Fenice, Boves, 2014, ISBN 978-88-6617-236-9.

  • G. Parusso, Alba. Il Novecento. Appunti per una cronaca, Araba Fenice, Boves 2005.



Narrativa |



  • Beppe Fenoglio, I ventitré giorni della città di Alba, Einaudi, Torino 1952.

  • Giordano Berti e Raoul Molinari, Tobi e il tesoro del tartufo d'Alba, illustrazioni di Adriana Galoppi, Araba Editrice, Boves 2009.

  • Giordano Berti e Raoul Molinari, Il Re del Tartufo, Araba Editrice, Boves 2011.



Voci correlate |



  • Provincia di Cuneo

  • Langhe

  • Alluvione del Tanaro del 1994

  • Repubblica di Alba

  • Repubblica partigiana di Alba

  • Circondario di Alba

  • Tuber magnatum


  • 16368 Città di Alba, asteroide dedicato ad Alba



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |



  • Sito web del Comune di Alba, su comune.alba.cn.it.

  • ALBA - CITY OF GASTRONOMY, su albacityofgastronomy.it.


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